sabato 31 dicembre 2016

E sta per arrivare un altro anno

A tutti coloro che mi leggono e mi sopportano, auguro un 2017:

- felice
- sarcastico
- eretico
- senza bufale

E soprattutto... ricordatevi che i calendari sono solo convenzioni... quindi in fondo ogni giorno può essere un capodanno :-)

Saluti,

Mauro.

venerdì 30 dicembre 2016

Dettagli genovesi 20 - Dietro San Donato

 

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti i dettagli genovesi.

giovedì 29 dicembre 2016

Parlando d'arte: Andy Warhol

Oggi sono andato al Palazzo Ducale di Genova per vedere la mostra Warhol. Pop Society (oppure qui).

Mostra veramente ben curata e organizzata. Un grande complimento al curatore Luca Beatrice.
Per chi è appassionato di Warhol e di pop art in generale è una mostra assolutamente da vedere. Senza se e senza ma.

Però...

...però più conosco Andy Warhol più lo trovo un artista banale. Semplicemente un pubblicitario di se stesso.

Sono io che non capisco un belino di pop art (eppure Roy Lichtenstein, per esempio, lo adoro)?

Saluti,

Mauro.

mercoledì 28 dicembre 2016

Il problema delle problematiche

Da svariati anni a questa parte nella politica (intesa in senso lato, quindi anche sindacalismo, industria, economia, ecc.) è diventata onnipresente una parola: problematica (il sostantivo, non l'aggettivo, il quale invece è usato molto meno).

"E allora?" - direte voi - "Che c'è di male? Basta che sia usata correttamente".

È proprio questo il punto: "problematica" viene sempre meno usata correttamente.
Ascoltate bene, quando detta parola spunta. Scoprirete che sempre più spesso viene usata al posto della parola "problema".

Ma problematica e problema, per quanto strettamente imparentati, non sono affatto sinonimi.

Cito dal De Mauro:



E nei rari casi in cui i due termini siano veramente interscambiabili, un buon stile imporrebbe di usare il più semplice dei due, cioè problema.

Ma forse problema è troppo semplice. La gente rischierebbe di capire ciò di cui si parla.

Saluti,

Mauro.

lunedì 26 dicembre 2016

Dettagli genovesi 19 - Bisagno selvaggio

A spasso per il greto...



Purtroppo la luce è quella che è.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti i dettagli genovesi.

P.S.2:
Aggiornamento 30.12.2016


 

sabato 24 dicembre 2016

Dettagli dall'Oberpfalz 1 - Simboli cornuti

Auerbach: il simbolo della cittadina...


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti i dettagli dall'Oberpfalz.

giovedì 22 dicembre 2016

Adesso me ne vado in Italia

E resterò a Genova due settimane.

Non so se nel frattempo riuscirò a scrivere sul blog (spero di sì, ma non so)... comunque voi fate i bravi, perché se fate i cattivi al mio ritorno lo scopro e sono cavoli vostri.

Buon Natale a tutti.

Saluti,

Mauro.

Credere al terrorismo

Il terrorismo è una cosa. Il credere che tutto sia terrorismo è ben altra cosa.

E la seconda conviene sia ai terroristi sia, soprattutto, a chi si propone come barriera al terrorismo (tipo AfD in Germania, Front National in Francia o Lega Nord in Italia).

Saluti,

Mauro.

mercoledì 21 dicembre 2016

La leggenda della Salerno-Reggio Calabria

L'autostrada A3 è la Napoli-Reggio Calabria, ma alla maggioranza della gente è nota come Salerno-Reggio Calabria, in quanto da Napoli a Salerno è gestita da una concessionaria e a partire da Salerno direttamente dall'ANAS.

A parte i dettagli su chi gestisce cosa... detta autostrada è nota per la sua pericolosità e per il sembrare (esteticamente) più una statale autostradalizzata che una vera autostrada.

Ma in realtà dovrebbe essere famosa soprattutto per le balle che ha permesso di raccontare a politici e giornalisti.
Da anni ci raccontano della necessità del completamento della Salerno-Reggio Calabria.
Infatti l'autostrada arrivò a Salerno da Napoli nel 1961... e a quanto pare (a sentire appunto il coro di politici e giornalisti) il proseguimento fino a Reggio Calabria non è mai stato completato fino a oggi.

Persino un'ottima blogger come Cristiana Alicata oggi qui ci è cascata (no, non voglio credere che il fatto di far parte del CdA dell'ANAS la abbia indotta a disinformazione, non voglio crederlo, dopo averla già citata positivamente qui).

Però tutte queste signorie dimenticano una cosa: la Salerno-Reggio Calabria è completa dal 1972!

È pericolosa? È lenta? È fatta male?
Tutto giusto... ma ciò non ha nulla a che fare col suo essere completa. Completa lo è dal 1972, quindi da 44 anni a questa parte, in quanto da detto anno esiste un collegamento autostradale diretto tra Napoli e Reggio Calabria via Salerno.

Quello che è stato fatto negli ultimi anni (sempre che sia stato veramente portato a termine, cosa da verificare) è stato l'ampliamento a tre corsie di vari tratti, con ulteriori misure di ammodernamento, tipo la messa in sicurezza di molti viadotti.

Completa però la A3 lo è dal 1972. Che ai propagandisti piaccia o meno.

Saluti,

Mauro.

domenica 18 dicembre 2016

Barra a dritta... la toppa peggiore del buco

Qui vi ho descritto l'autorete di Grillo in cui lui stesso dimostrava lo spostamento a destra del M5S.

Ora Grillo si è accorto del problema e ha modificato il testo sul blog.
Ora lì si legge quanto segue:


Però...

1) Non ammetti l'errore.
2) Cambi il testo sperando che nessuno se ne accorga.
3) Lo cambi in maniera minima e ambigua (dritta in gergo marinaro rimane destra, con o senza "a" davanti).
4) Non ringrazi chi ti ha fatto notare l'errore (e no, non parlo di me: non sono stato né l'unico né tanto meno il primo a notare la cosa).
5) Non spieghi perché hai cambiato il testo.

Ergo... toppa peggiore del buco.

E soprattutto così facendo offendi l'intelligenza di chi legge il tuo blog, caro Grillo.
No, scusa, forse non ho capito bene: mi stai dicendo che il tuo blog è destinato a chi intelligenza non ne ha?
Ciò non ti fa onore, ragazzo mio.

Saluti,

Mauro.

sabato 17 dicembre 2016

Barra a dritta... eppure Grillo dovrebbe saperlo

Io non amo Grillo (già come comico mi diceva poco o nulla... e come politico mi dice anche meno), però io e lui abbiamo una cosa importante in comune: siamo entrambi genovesi.
Il che significa, al di là delle rispettive idee politiche, avere un retroterra culturale comune.
E il retroterra culturale comune genovese comprende il gergo marinaro. Anche per i genovesi che non sono mai stati per mare e non hanno mai lavorato in settori collegati al mare.

E ora sul suo blog Grillo pubblica questo:


Grillo qui vuole far credere di intendere "andiamo avanti per la nostra strada, senza deviare".

Peccato solo che "mettere la barra a dritta" in gergo marinaro significhi "virare a destra" (come "mettere la barra a manca" significherebbe "virare a sinistra").

E questo Grillo, da genovese, non può non saperlo.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Ringrazio Pietro Salvatori per la segnalazione (anche se il suo obiettivo non era finire sul mio blog :-) ).

Cuore e ragione

È molto amata (soprattutto da chi cita compulsivamente senza preoccuparsi di capire) la frase secondo cui il cuore ha ragioni che la ragione non conosce.

Ma delle (molto più numerose) ragioni della ragione che il cuore non conosce (e che né vuole né può conoscere) ne vogliamo parlare?

Saluti,

Mauro.

giovedì 15 dicembre 2016

La lotta contro le bufale di FB

E così Facebook vuole lottare contro le notizie false (alias fake news) e le bufale.
E per far ciò vuole addirittura collaborare con sbufalatori professionisti (e seri e preparati, oltretutto) come Snopes e simili.

Visto ciò che tiene in piedi Facebook, i casi sono due:

1) Facebook si vuole suicidare;
2) Facebook vuol fare perdere credibilità a Snopes & co.

Tertium non datur.

Saluti,

Mauro.

martedì 13 dicembre 2016

La stronzata delle zero calorie

Mi è appena capitato di vedere la pubblicità della Coca Cola Zero. Non so in Italia, ma qui in Germania detta pubblicità sostiene che questo tipo di Coca Cola contiene zero calorie.
E la Coca Cola non è l'unico produttore che sostiene che suoi prodotti non contengano calorie. È solo il più famoso.

Bene, tutte stronzate. Bugie, per non dire truffe.

Cos'è la caloria?
La caloria è una delle possibili unità di misura dell'energia.
La definizione precisa di caloria e i modi per misurare/calcolare il contenuto calorico di un corpo ve li risparmio, visto che non sono essenziali per quanto voglio dire qui.

Come sappiamo per lo meno dai tempi di Einstein (in realtà già da ben prima, ma non con la stessa chiarezza) l'energia esiste dove esiste massa, cioè materia.
E se ingurgitiamo qualcosa (Coca Cola o qualsiasi altra cosa), ingurgitiamo massa, materia.

È vero che non tutti i prodotti (a parità di peso/massa) possono produrre potenzialmente la stessa energia... ma tutti possono produrre energia (se così non fosse verrebbero smentite tante di quelle leggi della fisica che alla fine si rischierebbe di dimostrare l'inesistenza dell'universo).

Ergo... l'unico modo per non ingerire calorie è non ingerire nulla. Neanche l'aria che respiriamo.

Saluti,

Mauro.

Dopo il trasloco... le librerie

Che montare librerie e svuotare scatoloni di libri fosse un lavoraccio, ve lo avevo scritto qui.

Ora posso mostrarvi il risultato (sottolineando il fatto che ci sono ancora alcuni scatoloni di libri in cantina e che nelle foto non mostro le librerie che ho lasciato a casa dei miei a Genova, ma solo quelle che ho qui in Germania).
Pregasi anche notare le doppie file su molti scaffali :-)




Saluti,

Mauro.

domenica 11 dicembre 2016

Referendum costituzionale 6

Entrambi gli schieramenti hanno fatto campagna elettorale presentando le conseguenze apocalittiche che avrebbe portato la vittoria della controparte.

Balle, solo balle.

Ha vinto il no? Le conseguenze saranno minime.
Avesse vinto il sì? Le conseguenze sarebbero state comunque minime.

Diciamoci la verità: entrambi gli schieramenti - per ragioni politiche e non di merito - hanno estremamente esagerato l'importanza di questo referendum.

A parte il caos iniziale che c'è sempre dopo un referendum importante... non ci saranno altre particolari conseguenze.
Il popolo è più maturo (o più menefreghista, probabilmente) di quanto i politici credono (o vorrebbero) e alle prossime elezioni voterà fregandosene del referendum (ergo: se voterà contro il PD significa che lo avrebbe fatto anche senza referendum).

In fondo gli unici a credere (o a voler far credere) che il referendum fosse veramente importante sono stati i giornalisti.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui il primo commento.
Qui il secondo commento.
Qui il terzo commento.
Qui il quarto commento.
Qui il quinto commento.

sabato 10 dicembre 2016

Cos'è l'integrazione? Ditemelo!

Stasera (anzi, ormai ieri sera, visto che è già l'una e mezza passata del mattino) il telegiornale tedesco ha di nuovo parlato dell'integrazione dei migranti*.

Purtroppo ogni volta che sento parlare di integrazione mi rendo conto che integrazione è solo una parola.
Infatti da un lato si pretende assimilazione totale e dall'altro solo diritti senza doveri.
Entrambe cose che con l'integrazione (e con la democrazia e il convivere civile) a mio parere nulla hanno a che fare.

Ora, prima di fare filippiche e disanime mie varie, vorrei chiedere a miei pochi ma validi lettori (anzi: lettori e lettrici, se no la Boldrini mi fulmina): cosa è per voi l'integrazione, cosa dovrebbe caratterizzarla?

Saluti,

Mauro.

*Già per me la parola migrante è sbagliata. Io conosco emigrati/emigranti e immigrati/immigranti. Migrante può essere solo chi migra qua e là per tutta la vita senza avere mete... insomma un nomade... ma per il politically correct va bene così.

giovedì 8 dicembre 2016

Referendum costituzionale 5

Un grosso errore che hanno fatto i promotori del referendum è stato chiaramente il chiedere che le modifiche venissero votate in blocco: o tutto o niente.

Vorrei ricordare che gli articoli modificati erano 47.
47 sui 139 totali di cui la Costituzione è composta (non conto come articoli le Disposizioni Transitorie e Finali).

È evidente che chi ha votato nel merito (e non, come purtroppo molti, pro o contro Renzi) ha trovato in mezzo a tutta la messe di articoli modificati sia cambiamenti che approvava, sia cambiamenti che disapprovava.
Io stesso, per esempio, se avessi potuto votare articolo per articolo avrei votato molti no, ma un paio di sì a determinate modifiche li avrei dati volentieri.
E invece no: o tutto o niente.
Chi ha votato sì, si sarebbe trovato cambiati anche articoli che gli sarebbe piaciuto mantenere.
Chi ha votato no, ora si trova immutate anche cose che avrebbe voluto cambiare.

Non dico di presentare 47 quesiti separati al referendum (con 47 quesiti col cavolo che sarebbe andato alle urne il 65% degli aventi diritto), ma almeno raggruppali per titoli (la Costituzione è divisa in 10 titoli, 4 nella prima parte e 6 nella seconda).
Con 10 quesiti separati la gente avrebbe comunque votato e soprattutto avrebbe potuto votare ancora più coscientemente e nel merito.

Invece...

Con questa tattica Renzi ha chiaramente favorito il no.
Perché?

In una situazione del genere per uno che vorrebbe dare tutti no o tutti sì non c'è problema.
Ma uno che vorrebbe dare qualche no e qualche sì (come il sottoscritto, per esempio) cosa pensa?
Pensa che:
- se vota sì, non si torna indietro, quindi si deve tenere anche i cambiamenti che non gli piacciono;
- se vota no, può sempre sperare che un domani si faccia una riforma "ridotta" occupandosi di singoli articoli o titoli, quindi non blocca il cambiamento.

E quindi vota no.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui il primo commento.
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Qui il quarto commento.
Qui il sesto commento.

Referendum costituzionale 4

Una delle cose più sorprendenti di questo referendum (oltre al divario tra sì e no) è stata l'alta affluenza al voto: oltre il 65% complessivo (oltre il 68% per il voto in Italia, oltre il 30% per il voto all'estero).
Per un referendum, almeno negli ultimi due decenni, una percentuale incredibile.

Tutti i fini analisti hanno pensato a due ragioni per tale affluenza:
1) l'importanza del quesito stesso;
2) la forte polarizzazione "costruita" da entrambi gli schieramenti.

Entrambe le ragioni sono corrette, nulla da dire, ma ne viene dimenticata una terza probabilmente ancora più importante: l'assenza del quorum.

Mi spiego meglio: i referenda "normali" valgono solo se vota il 50% +1 degli aventi diritto. I referenda costituzionali invece valgono anche se votasse un unico avente diritto.
Cosa significa questo?
Che in un referendum normale uno può non andare a votare perché non gliene frega nulla ma anche perché è contrario alle modifiche/abrogazioni legislative tema del referendum. Di fatto non presentarsi alle urne equivale a un no (anche se un no da vigliacchi, ma questo è un altro discorso).
Se invece non c'è quorum... se non te ne frega nulla non cambia niente in confronto a sopra... ma se sei contrario a dette modifiche/abrogazioni cambia eccome, visto che non presentarti al seggio per votare rischia in questo caso di fatto di aiutare il sì, non il no.

Ecco, molte persone sono di sicuro andate a votare per questo motivo (vale soprattutto per chi ha votato no, ma indubbiamente anche per molti che hanno votato sì: mancando il quorum, non votare significava mettersi nelle mani di chi votava), non per l'importanza del referendum in sé o per la campagna martellante che le ha convinte.

Sì, lo so che abbiamo già avuto già altri due referenda costituzionali (2001 e 2006) con affluenze decisamente inferiori, però il discorso del quorum "assente" allora non era conoscenza comune (infatti nel 2001 dove nessuno lo aveva capito la partecipazione fu del 34%, nel 2006 dove la cosa cominciava a essere chiara fu oltre il 52% e ora che quasi tutti lo hanno capito siamo andati oltre il 65%).

Saluti,

Mauro.

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martedì 6 dicembre 2016

Referendum costituzionale 3

Comunque parliamoci chiaro: se il legislatore per il referendum avesse previsto anche l'opzione "dipende"... sia il sì che il no avrebbero ottenuto percentuali omeopatiche.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
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lunedì 5 dicembre 2016

Referendum costituzionale 2

Io ero per il no, quindi sono soddisfatto del risultato.
Per sapere comunque cosa succederà ora, bisogna vedere come si comporteranno i due schieramenti nelle consultazioni che seguiranno alle dimissioni di Renzi.

Paradossalmente (e senza aver mai apprezzato la sua azione di governo) ritengo che ora la cosa migliore sarebbe lasciarlo andare avanti.
In questo momento un'altra maggioranza sarebbe possibile solo con nuove elezioni, ma abbiamo una legge elettorale che fa schifo e che va cambiata PRIMA di tornare a votare.
E dopo questa sconfitta Renzi non può più permettersi di andare avanti da solo senza parlare con le opposizioni (sia interne al PD che nel senso classico del termine).

Saluti,

Mauro.

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Referendum costituzionale 1

La vittoria del no era facilmente prevedibile.
La sua entità (se il trend attuale verrà confermato) invece proprio per niente.

A quanto pare la scelta di Renzi di farne un referendum pro o contro il governo è stata un boomerang.

Saluti,

Mauro.

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domenica 4 dicembre 2016

Me ne sono accorto tardi

Sei mesi fa, il 19 giugno 2016, questo blog ha compiuto dieci anni.

E io, tonto, non me ne ero accorto.

Saluti,

Mauro.

giovedì 1 dicembre 2016

Mauro, Twitter e la Deutsche Bahn

Qualche minuto fa, sulla mia pagina Twitter, è apparso un tweet della Deutsche Bahn (le ferrovie tedesche, per chi non padroneggia l'idioma teutonico).

Dato che non seguo la Deutsche Bahn su Twitter (non è tra i miei contatti) questo era un tweet "sponsorizzato" (ergo: pubblicità). Fin qui nulla di male, i cosiddetti social networks sono aziende, non dame di carità, quindi devono guadagnare. E la pubblicità è fonte di guadagno.

Il problema era il contenuto del tweet: per pubblicizzare la sua nuova app, la Deutsche Bahn diceva che ora potevamo comprare il biglietto del treno anche dal cesso.

Beh, non ho potuto tacere... ho dovuto rispondere al tweet.
Viste le mie esperienze con la DB ho scritto che di comprare il biglietto dal cesso non me frega nulla e che mi interessa molto di più che i cessi sui treni siano puliti e almeno accettabilmente integri.

Vedremo se la DB reagirà.

Saluti,

Mauro.

venerdì 25 novembre 2016

Attenti alle marche

Ho appena visto sulla TV tedesca uno spot pubblicitario che vantava le qualità innovative di alcuni elettrodomestici Siemens.
Peccato solo che Siemens sia solo un nome, non un produttore. E quindi non possa innovare nulla.

Mi spiego meglio (del resto qualcosa ne ne so: tra il 2001 e il 2003 ho avuto la Siemens come cliente e tra il 2007 e il 2015 come datore di lavoro).

Gli elettrodomestici Siemens vengono progettati e prodotti da un'azienda chiamata BSH. Dal 1967.
BSH significa "Bosch Siemens Hausgeräte" (in italiano "Elettrodomestici Bosch Siemens").
La BSH era un'azienda posseduta al 50% dalla Bosch e al 50% dalla Siemens, ma operativamente indipendente (e proprietaria anche di marchi come Gaggenau o Neff).
Quindi l'innovazione era autonoma, non veniva dalla Bosch o dalla Siemens.

E appunto: era... veniva... (per quanto riguarda la Siemens).

Infatti tra il 2013 e il 2014 la Siemens ha venduto tutte le sue quote alla Bosch.
Oggi la BSH appartiene al 100% alla Bosch.
Anche se ha i diritti sul marchio Siemens.

Ergo: La Siemens nel settore non può innovare nulla, non essendo più minimamente presente nello stesso (nome a parte, che comunque nel settore come marchio e come know-how oggi appartiene alla Bosch).
E anche prima, come detto... a innovare era la BSH, non la Siemens.

Se non volete elettrodomestici Siemens la scelta migliore è quindi comprare prodotti a marchio Siemens :-)

Saluti,

Mauro.

mercoledì 23 novembre 2016

Cosa curare con l'omeopatia?

Le cosiddette medicine omeopatiche sono solo acqua e zucchero.
È ormai stata dimostrata più volte la loro inefficacia e si sa che l'unico effetto che (forse) possono avere è l'effetto placebo.

Però io sono convinto che esiste una malattia per cui l'omeopatia è la medicina perfetta: l'ipocondria.

Del resto cosa può curare un non-malato meglio di una non-medicina?

Saluti,

Mauro.

lunedì 21 novembre 2016

Statevene a casa per favore

C'è chi voterà no per mandare a casa Renzi.
E c'è chi voterà sì per evitare ribaltoni.

Se andrete a votare per uno di questi due motivi... statevene a casa, per favore.
Si vota per la Costituzione, non per un governo.
È vero che il risultato del referendum avrà anche effetti politici sul governo (ed è anche giusto che sia così). Ma non è questo un motivo per scegliere sì o no.

Andate a votare se siete favorevoli o contrari alla riforma, non se siete favorevoli o contrari al governo.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 16 novembre 2016

Obama, Trump e ciò che si eredita

Qualsiasi cosa io e voi tutti possiamo pensare sia di di Obama che di Trump, il fatto è che Trump da Obama non erediterà un mondo migliore di quello che Obama ereditò da Bush (o di quello che Bush figlio ereditò da Clinton, o Clinton da Bush padre).

Il che ci pone davanti a un dato di fatto che purtroppo pochi di noi vogliono ammettere: il vero problema non è chi governa gli USA.

Il vero problema sono gli USA stessi. E le loro caratteristiche di nascita.

Saluti,

Mauro.

sabato 12 novembre 2016

Il discorso di insediamento di Trump

In esclusiva e in anticipo qui!

Saluti,

Mauro.

venerdì 11 novembre 2016

Vorrei ricordare una cosa...

Per quanto Trump faccia di tutto per confermare la sua immagine di stronzo, vorrei ricordare una cosa: è stato eletto democraticamente, senza brogli o simili (OK, definire democratico il sistema di voto USA per noi europei è per lo meno esagerato, però è comunque accettato da tutti negli USA, quindi forse l'elezione di Trump non è propriamente democratica, ma è comunque perfettamente legittima e legale).

Quindi - e lo dico da persona che, se si trovasse a quattr'occhi in privato con Trump, lo riempirebbe di botte senza il minimo problema di coscienza - tutte le grandi proteste del dopo elezione negli USA... queste sì sono antidemocratiche: volevate un altro presidente? Potevate mobilitarvi prima per eleggerlo (la persona disponibile la avevate...da "veri" democratici disprezzavate Clinton? E allora potevate mobilitarvi per Sanders. Oppure, se eravate repubblicani, potevate pensare a Cruz, Christie, Bush - Jeb, non George W. per fortuna - o altri).

Ergo... protestare ora dimostra solo la vostra pochezza, quanto poco voi sappiate del concetto di democrazia, cari elettori (o presunti tali) statunitensi.

Se si vuole democrazia bisogna muoversi prima delle elezioni. Non dopo.

Ma per fortuna c'è l'esempio di noi italiani: abbiamo votato a ripetizione il Trump nostrano, cioè Berlusconi.
E dopo averlo votato ce ne siamo sempre fregati dell'averlo votato e abbiamo continuato a fare come sempre.
Si spera che gli statunitensi facciano lo stesso con Trump.

Saluti,

Mauro.

Addio Leonard

First we take Manhattan...

Di certo non la sua canzone più famosa e forse neanche la migliore, ma è quella grazie alla quale lo ho conosciuto veramente (lo conoscevo in realtà già da molto prima, ma fino a questa canzone non lo avevo mai ascoltato sul serio) e che mi ha portato a scoprire, capire e amare tutte le sue altre.

Addio Leonard, salutami David, Glenn, Keith, Prince e gli altri che ti hanno preceduto quest'anno nell'olimpo della musica (tra i quali so che saprai apprezzare molto il nostro Gianmaria, il più giovane di tutti).

Saluti,

Mauro.

mercoledì 9 novembre 2016

Perché ha vinto Trump

Dopo i risultati delle elezioni presidenziali USA si stanno sprecando le analisi sul perché e sul come Trump, da totale sfavorito, ce l'abbia fatta (OK, la Clinton ha fatto un sacco di autogol, ma agli occhi di molti quelli di Trump sembravano peggiori).

Sto leggendo tante "dotte" analisi di ogni tipo e - devo essere onesto - in molte di esse ci sono considerazioni interessanti e un pizzico di verità.
Ma veramente convincente non è nessuna di esse, anzi...

Un'analisi un po' meno "dotta" a mio parere però andrebbe letta...
Io direi infatti che chi più ha centrato il punto è stato Fabrizio Leone con quello che ha scritto qui. I suoi toni possono piacere o meno, ma quel che scrive su Trump (e che in grandissima parte condivido) è un dato di fatto, anche se spesso ignorato.
Certo, la sua spiegazione da sola non basta a dire perché Trump sia stato eletto. Ma senza la sua spiegazione di fatto non c'è perché.

Il problema di Leone è però che lui è troppo ottimista. Dimentica il potere del politically correct.
Io personalmente non mi stupirei se Trump finisse presto o tardi sotto impeachment proprio per aver preso a pedate il politically correct e non per colpe politiche o legali vere.

In aggiunta a quanto giustamente detto da Leone mi è tornato in mente un episodio raccontato da Mattia Butta durante un suo recente soggiorno negli USA e che dimostra come spesso le donne siano le più maschiliste delle persone.
Leggete verso la fine di questo testo come una donna dica che quello del presidente sia un "lavoro da uomini".
Quando lo ho letto non mi sono stupito. Anzi mi avrebbe stupito leggere il contrario.

Saluti,

Mauro.

martedì 8 novembre 2016

Siamo agli sgoccioli, negli USA

Tra qualche ora sapremo chi tra Donald Trump e Hillary Clinton governerà gli USA e crederà di avere il diritto di governare il mondo.

Chi vincerà? Non lo so e sinceramente non mi interessa saperlo, visto che entrambi sono una sconfitta.

Io rimango di quest'opinione.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Verrebbe quasi da sperare che chiunque vinca si becchi subito un bell'infarto, visto che - per quanto anonimi - i candidati vicepresidente che prenderebbero il posto dell'infartuata/o sono comunque di sicuro meglio degli stessi.

domenica 6 novembre 2016

Con chi preferite viaggiare?

Ieri in edicola ho comprato Der Spiegel e Stern. Un po' come in Italia comprare Panorama e L'Espresso. Generalmente si compra solo uno dei due, ma talvolta si comprano entrambi.
Infatti sono periodici di colore politico diverso (o almeno lo erano prima del recente appiattimento globale, che non colpisce solo in Italia), di stile giornalistico diverso (questo sì rimasto diverso nonostante l'appiattimento di cui sopra) e di editori diversi, anzi proprio nemici.

Bene, veniamo al punto.
Dentro i due periodici c'erano i fascicoli con cui si faceva pubblicità ai viaggi organizzati per i propri lettori. Sia ben chiaro: per i "propri" lettori, non per quelli della concorrenza.

Ecco cosa offre Der Spiegel:


Ed ecco cosa offre Stern:


Voi con chi preferireste viaggiare?

Saluti,

Mauro.

sabato 5 novembre 2016

E di sicuro qualcuno la prenderà per buona

Oggi sono andato al supermercato (una grande catena nazionale, non un piccolo supermercato locale).

Guardate questa foto:


A sinistra una confezione da tre lattine dei tipici Weißwurst bavaresi da 250 grammi, con in regalo (sta scritto sia sulla confezione che sul cartellino del prezzo) un vasetto di senape dolce.
Prezzo? 9,99 €, cioè 3,33 € a lattina (visto che, vi ricordo, la senape è in regalo).

A destra invece la lattina singola da 250 grammi (stessa marca, sì, anche).
E sì, state leggendo bene: costa 2,99 €.

Quindi il "regalo" costa 1,02 € (0,34 € di differenza a lattina moltiplicato per tre lattine). Ma di sicuro ci sarà chi ha comprato credendo che la senape fosse in regalo.
Effetti dell'ignoranza matematica imperante.

Che dite, dovrei scrivere alla dirigenza del supermercato?

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Sì, lo so, quel vasetto comprato da solo costa un po' più di 1,02 €... ma regalo significa dartelo a 0 €, non dartelo a prezzo ridotto.

giovedì 3 novembre 2016

L'utilità di un blog inutile

Spesso mi chiedo che senso abbia un blog. In particolare il mio.
Certo, se curo un blog significa che ritengo di avere qualcosa da dire... ma - a parte ciò che io ritengo di aver da dire - che utilità ha praticamente un blog?
Direttamente nessuna.
Anzi, direttamente usa solo spazio che volendo potrebbe essere messo a disposizione di iniziative più utili, in particolare se istituzionali (che, nonostante la fama purtroppo negativa, sono comunque quanto di più affidabile esista in rete).
Però, forse, un blog di un coglione qualsiasi con idee strane può aiutare a imparare a ragionare con la propria testa. senza credere a priori a una qualche "autorità" (istituzionale o antiistituzionale che sia).

Saluti,

Mauro.

mercoledì 2 novembre 2016

La UE, la Turchia ed Erdogan

A parte il fatto che la Turchia geograficamente è in Asia e non in Europa (la piccola parte della Tracia turca che sta in Europa è appunto non solo piccola parte della Turchia ma anche piccola parte della Tracia stessa, che è principalmente in Bulgaria, non in Turchia... e la stessa Istanbul non è tutta su suolo europeo)... a parte ciò appunto, prima dell'arrivo di Erdogan trovavo che altri stati ponevano problemi molto maggiori della Turchia, per quanto europei in tutto e per tutto... leggasi Polonia.

Ecco, su Polonia & co. (soprattutto il co. Regno Unito) la storia mi ha, dieci anni dopo, dato completamente ragione.

Ma non avevo previsto l'arrivo di un Erdogan in Turchia.
E sulla Turchia la storia recente mi ha (almeno per ora) dato decisamente torto.
Anche se a gennaio di quest'anno avevo comunque riconosciuto che la Turchia è un problema, per quanto ben dopo l'arrivo di Erdogan (e ciò non depone a favore della mia lungimiranza e della mia comprensione delle evoluzioni politiche, anzi...).
Problema sia per l'Europa che per l'Asia, come ora è chiaro.

Saluti,

Mauro.

domenica 30 ottobre 2016

Lo aspettavo da 25 anni - Commenti assurdi

Come ormai noto, a Bob Dylan è stato conferito il Nobel per la Letteratura 2016.
Come altrettanto noto, almeno a chi segue il mio blog, aspettavo da 25 anni tale notizia.

Dal momento in cui è stata resa nota la notizia ho letto al proposito commenti assurdi. Due in particolare (che commento qui sotto).

Contestazione: "Blowin' in the wind" è banale.
Risposta: "Blowin' in the wind" è figlia della sua epoca, in tale prospettiva va valutata; oltretutto il Nobel è conferito per l'opera globale di un autore, non per un solo testo (leggasi: anche se "Blowin'in the wind" facesse veramente schifo... cosa conta una sola canzone tra le tante che ha scritto?). Purtroppo sembra che per molti Dylan abbia scritto solo e unicamente questa canzone (e io, da dylaniano convinto, vi dico: ne ha scritte tantissime, svariate anche molto migliori della già grande "Blowin' in the wind").

Contestazione: Dylan non ha capacità compositiva, la sua musica non è granché.
Risposta: Qui la risposta è doppia: primo perché il Nobel è per la Letteratura, non per la Musica, quindi contano i testi, non le note (ergo: cari contestatori vi state arrampicando sugli specchi); secondo perché - anche se contassero pure o solo le note - tale contestazione varrebbe solo per il primissimo Dylan, quello degli anni '60, non per il Dylan maturo dei decenni seguenti.

Saluti,

Mauro.

sabato 29 ottobre 2016

L'incapacità di dire sì o no

Vivo e lavoro in Germania da vent'anni. Diverse città e diverse aziende.
Recentemente - come forse avrete letto - ho cambiato nuovamente lavoro e casa (anzi proprio regione).

Una cosa però rimane in Germania costante, particolarmente nel mondo lavorativo: l'incapacità di dire sì o no.

Mi spiego meglio.
Tu poni una domanda che richiede un semplice sì o no come risposta. La risposta non sarà sì o no. Sarà un blabla in cui tu dovrai capire tra le righe se è sì o no. C'è la paura (talvolta il rifiuto a priori, anche senza paura) di prendersi la responsabilità di una risposta chiara.

Voi direte: prendersi responsabilità può rovinarti la carriera, è umano delegare e/o tentennare.
Sì è umano. Ma ciò non è una giustificazione. Le debolezze umane possono essere combattute e vinte.

Ma, a parte l'essere umano o meno, ciò porta a situazioni assurde.

Ieri mi è capitato di dover moderare una riunione per la definizione e valutazione di misure e controlli destinate a migliorare (o almeno a garantire) la qualità dei prodotti/processi (FMEA, per chi è del mestiere). È una delle componenti principali del mio lavoro, se non la principale.
E per l'ennesima volta ho sbattuto contro l'incapacità dei tedeschi di dire sì o no.

A un certo punto ho chiesto al responsabile di un certo tipo di lavorazione se tra la sua strumentazione è presente un determinato macchinario.
E lui a girare intorno alla cosa, a fare una specie di conferenza su detta strumentazione. E io a interromperlo ripetutamente chiedendo ripetutamente "Ma questo strumento c'è o non c'è?". E lui a incartarsi e a balbettare pur di non dire sì o no.
Alla fine ho dovuto dire "Allora non c'è. Però serve, quindi segno qui che lei deve gestirne l'acquisto". E lui, spaventato, finalmente "Ma lo abbiamo già, sì, c'è".
E io serafico: "Glielo sto chiedendo da un'ora, poteva evitarci questa perdita di tempo".

Ma, cacchio, non ti stavo chiedendo di prenderti chissà quale responsabilità... ti stavo solo chiedendo se una cosa c'è o non c'è. Neanche se la usi o non la usi, solo se c'è o non c'è.

Questo è stato chiaramente un caso molto estremo, ma in forma più "morbida" l'incapacità di dire sì o no è la norma in Germania.
In particolare nelle riunioni di lavoro in Germania.

Da questo punto di vista è per me una liberazione quando ho a che fare con latini e anglosassoni.
Tedeschi e, peggio ancora, scandinavi in riunione sono "omertosi". Devi parlargli a quattr'occhi per ottenere risposte chiare (e non sempre ci riesci).

Saluti,

Mauro.

sabato 15 ottobre 2016

Farsi male può essere figo

Basta coprire le ferite con uno di questi cerotti:


Saluti,

Mauro.

giovedì 13 ottobre 2016

Lo aspettavo da 25 anni

Finalmente Bob Dylan ha ottenuto il Nobel per la Letteratura.
E lo ha meritato alla grande.

Saluti,

Mauro.

domenica 25 settembre 2016

Dopo il trasloco... 3

Il trasloco è fatto. Mobili trasportati il 19 settembre. Lunedì. Arrivati ad Auerbach in tarda serata.

Però il lavoro non è finito: visto che sono una testa dura e matta voglio fare (trasporto escluso) tutto da solo.
E dato che di giorno lavoro, posso montare mobili e svuotare scatoloni solo la sera e nel fine settimana... quindi la nuova casa è in parte ancora stile baraccati.

Del resto provateci voi a fare alla svelta a montare librerie e svuotare scatoloni per 2000-3000 libri!

Saluti,

Mauro.

sabato 17 settembre 2016

Dopo il trasloco... 2

Il trasloco avverrà lunedì prossimo, il 19 settembre.

Non avrò subito il collegamento internet, quindi avrete un paio di giorni di pace in più ;)

Saluti,

Mauro.

P.S.:

Già annunciai "problemi".

sabato 10 settembre 2016

Dopo il trasloco...

Dopo il trasloco il blog tornerà a vivere.

Pazientate :-)

Saluti,

Mauro.

sabato 27 agosto 2016

Calcio a Colonia

A Colonia la partita di Bundesliga (ergo la serie A tedesca) di oggi contro il Darmstadt è stata interrotta per dieci minuti a causa del maltempo.

Peccato che a Colonia io ci viva e non abbia oggi sperimentato nessun maltempo tale da interrompere una partita di calcio (certo... non c'è un sole siculo, ma questo non c'entra nulla col calcio, anzi direi che aiuta le prestazioni sportive).

Qualcuno deve aver scambiato i calciatori per ballerine.

Saluti,

Mauro.

Il terremoto nell'Italia centrale

Alcuni dei miei (pochi) lettori si saranno stupiti del fatto che io non abbia scritto nulla sul recente terremoto in centro Italia.

I motivi sono diversi.

É stato già detto o scritto di tutto e di più.
Ciò che rimane è il dolore per le vittime. E questo non cambia scrivendo qualcosa.
A livello scientifico ci sarebbe molto da dire... ma chi legge comunque generalmente crede a chi la scienza la disprezza, non a chi la scienza la conosce.

E poi no, qualunque cosa voi crediate, i terremoti non sono né prevedibili (mai!) né artificialmente provocabili (almeno non con le conseguenze che abbiamo visto... un terremoto "artificiale" potrà al massimo provocare onde in uno stagno... per ottenere di più servirebbe l'utilizzo di bombe atomiche, ma a quel punto i sismologi capirebbero che non si tratta di un terremoto naturale... e, soprattutto, chi cazzo userebbe bombe atomiche solo per provocare un terremoto? A me vengono solo in mente i complottisti... che per fortuna non possiedono armi atomiche e che, anche se le possedessero, dubito saprebbero usarle).

Saluti,

Mauro.

domenica 14 agosto 2016

Perché il terrorismo islamico non colpisce in Italia?

Al proposito ultimamente si sono sentite le teorie più assurde, tipo che la mafia ci difende o che il governo si è accordato con l'Isis o cose ancora più fantasiose.

La realtà è molto più semplice (e per l'Italia rassicurante): il nostro paese ha attraversato almeno due decenni di terrorismo vero, pesante (e, cosa importante, di diverse origini).
Questa esperienza ha insegnato molto alle nostre forze dell'ordine e ai nostri servizi segreti (anche se questi ultimi poi tanto segreti non sono, se vogliamo essere sinceri).
E quanto imparato da questa esperienza serve a prevenire: il terrorismo islamico (e non solo islamico) in Italia è presente quanto altrove. Ma viene scoperto e bloccato prima che colpisca. Contrariamente ad altrove.

Saluti,

Mauro.

P.S. (2017):
Quasi un anno dopo il Guardian mi ha dato ragione.

lunedì 8 agosto 2016

Quando gli emigranti eravamo (anche) noi

60 anni fa oggi la tragedia di Marcinelle.

Che la terra e il carbone vi siano lievi, sfortunati sfruttati minatori.

Saluti,

Mauro.

sabato 6 agosto 2016

La vita è un trasloco

Care lettrici, cari lettori,

per quanto pochi e bravi siate, dovrete per qualche tempo far esercizio di pazienza.

Dal primo agosto lavoro ad Auerbach in der Oberpfalz, quindi a circa 470 km da Colonia. Per un po' di tempo farò la settimana là e il fine settimana qui, a Colonia. Poi mi trasferirò definitivamente.

In questo periodo chiaramente il blog ne soffrirà (magari con vostra gioia ;) )... ma come detto: abbiate un po' di pazienza e tornerò eretico quanto in passato, se non di più.

Saluti,

Mauro.

venerdì 29 luglio 2016

Una storia emblematica

Intelligenza vorrebbe che prima si legga e poi si commenti.
La realtà purtroppo dimostra che generalmente succede l'opposto (soprattutto quando il non leggere lascia porte aperte a populismi e razzismi... permettendo poi di dire ipocritamente "ma io non sapevo"...).

Come emblematicamente dimostra questa storia.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 27 luglio 2016

Il presidente degli Stati Uniti d'America

Il presidente degli Stati Uniti d'America è chiaramente il più potente capo di Stato del mondo. Ci può piacere o meno, ma così è e dobbiamo adeguarci. Magari un domani non sarà più così, ma per ora lo è.

Cosa significa ciò? Significa che le elezioni per il presidente degli Stati Uniti d'America interessano bene o male tutti noi, non solo i cittadini statunitensi. Purtroppo.

Quest'anno a scontrarsi saranno il repubblicano Donald Trump e la democratica Hillary Clinton.

Io le prime elezioni per il presidente degli Stati Uniti d'America che ricordo direttamente (qui non mi interessa ciò che dopo ho imparato sui libri, ma solo la mia esperienza personale) sono quelle del 1976 (venne eletto Jimmy Carter) e le prime che ho seguito con un certo interesse quelle del 1984 (eletto Ronald Reagan per la seconda volta).

Bene, in questi 40 anni ci sono stati candidati migliori e candidati peggiori (mi riferisco al livello intellettuale e alle capacità, non alle mie idee politiche), ma mai sono arrivati a sfidarsi nel round finale due personaggi di così basso livello come quest'anno.
Chiunque dei due vinca, sarà una sconfitta. O al massimo una vittoria del meno peggio.

Una sfida tra Bernie Sanders e Ted Cruz (ma anche Jeb Bush, nonostante il cognome) sarebbe stata molto meglio sia per gli USA che per il resto del mondo.

Saluti,

Mauro.

martedì 26 luglio 2016

Fratelli coltelli

Certo, se uno armato solo di coltello riesce a fare 15 (o almeno 19 secondo altre fonti) vittime... significa solo che volevi lasciargliere fare. Punto.

Saluti,

Mauro.

lunedì 25 luglio 2016

Attentati e Oktoberfest

Sembra che il sindaco di Monaco di Baviera, a seguito della sparatoria all'Olympia Einkaufszentrum, abbia deciso di proibire l'ingresso con zaini all'Oktoberfest.
Meglio prevenire il terrorismo, soprattutto se islamista.

Peccato solo che:
1) la sparatoria in questione non c'entri nulla col terrorismo;
2) proibire gli zaini non basti (senza adeguata prevenzione);
3) l'unico attentato della storia all'Oktoberfest, nel 1980, fu una storia tutta tedesca, anzi neonazista*.

Saluti,

Mauro.

*Per inciso: rimane a tutt'oggi (come numero di vittime) il più grave atto criminale della storia tedesca del dopoguerra.

venerdì 22 luglio 2016

Sparatoria di Monaco di Baviera

Qualcuno dei miei lettori si aspetterà da me un commento sulla sparatoria di Monaco di Baviera, visto che vivo in Germania.

Per ora no, solo quando saprò cosa c'è dietro la sparatoria. La Polizia per ora non conferma né terrorismo (di qualsiasi matrice) né altre ipotesi.

Saluti,

Mauro.