Visualizzazione post con etichetta Mattia Butta. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Mattia Butta. Mostra tutti i post

venerdì 17 agosto 2018

Quando non ci si capisce

Se tu dici una cosa e le persone a cui la dici, o che comunque la sentono o leggono, ti capiscono male, cosa significa questo?

Le persone intelligenti sanno che generalmente i nostri pensieri sono più articolati delle nostre parole, cioè che dietro le parole che dico ci sta (non sempre, ma generalmente) decisamente di più di quelle parole stesse. Il pensiero è molto più veloce della lingua... tu pensi cento parole nel tempo in cui al massimo riesci a dirne dieci.

Quindi il primo pensiero di una persona intelligente è quello di non essersi spiegato bene. Sempre (anche quando in realtà sa di essersi spiegato benissimo).
Per questo la persona intelligente prova a spiegarsi con altre parole, cercando di articolare in maniera più completa il proprio pensiero.

Se anche in questo caso la comprensione non arriva, il secondo pensiero della persona intelligente è che tra lui e l'interlocutore (o gli interlocutori) ci sia una differenza culturale che li fa parlare due linguaggi diversi, anche se nella stessa lingua.
E quindi prova a cambiare ancora il proprio modo di esprimersi.

Solo se anche in questo caso, al terzo tentativo, la cosa non funziona la persona intelligente pensa che il problema non sia lui, ma l'interlocutore.
E rinuncia (o lo manda al diavolo, il che in fondo è lo stesso).

Questo a meno di non essere arroganti depositari della verità assoluta e della chiarezza assoluta. E che quindi tutti quelli che non sono stupidi idioti devono capirvi subito.
Ma, credetemi, in quel caso siete sì arroganti, ma per il resto depositari di un bel nulla. Anzi, siete totali ignoranti.

Saluti,

Mauro.

sabato 4 agosto 2018

Quelli che basta essere contro Mattarella

Ci sono in rete persone che si sono poste come missione il contestare a priori e a prescindere Mattarella (ed essere a priori e a prescindere a favore di Salvini).

Non so perché lo fanno, visto che si presentano come difensori dei fatti e dell'obiettività, ma pur di attaccare Mattarella e difendere Salvini violentano ogni possibile fatto e obiettività.

Certo, Mattarella non ha sempre ragione e Salvini non ha sempre torto, vero.
Ma per le persone di cui parlo vale comunque il motto: Mattarella ha sempre torto a priori e Salvini sempre ragione a priori.
E spesso cadono nella contraddizione che quando Salvini è in accordo con Mattarella (o per lo meno non contrario), pur di dare comunque contro a Mattarella, attribuiscono a Salvini accuse nate non da lui ma dal M5S (che, oltre che essere assurde, dimostrano oltretutto palesemente che a certi figuri non interessano i fatti ma solo le proprie idiosincrasie).

A queste persone dico: Mattarella non è perfetto, anzi, ma di diritto e Costituzione ne sa e capisce più di voi. Molto di più. Rassegnatevi.

Saluti,

Mauro.

domenica 28 gennaio 2018

W la Fisica - Non ce l'abbiamo fatta

Andando alla ricerca di firme per W la Fisica si sbaglia e si impara. E purtroppo si fallisce.

Oggi l'ideatore di "W la Fisica" e nostro capolista, Mattia Butta, ha pubblicato un articolo in cui spiega perché non ce l'abbiamo fatta.
In un articolo a parte racconterò le mie esperienze di queste settimane, comunque per ora riporto qui sotto quanto ha scritto lui, ringraziandolo per l'impegno profuso.

Saluti,

Mauro.

---

Purtroppo non ci siamo riusciti: non abbiamo raggiunto le 500 firme necessarie per candidarci, quindi W la Fisica non sarà sulla scheda elettorale.
Non ce l'abbiamo fatta, ma ci sono state tante persone che hanno lavorato al progetto. Questo post è per dire grazie a tutti quelli che in un qualsiasi modo hanno lavorato dietro le quinte.

Grazie a Mauro, Barbara, Fabio, Redouane, Andrea, Andrea, Massimo, Carlo e Paolo che hanno dato la disponibilità a candidarsi. Grazie a chi è andato a scavare nei suoi contatti per trovare qualcuno che vive all'estero e l'ha chiamato per dirgli di andare a firmare. Grazie a chi si è sbattuto come un matto per ottenere aperture straordinarie dei consolati per raccogliere le firme. Grazie a chi è andato a ritirare i moduli e me li ha spediti. Grazie ad Ivan che si è battuto come un leone per raccogliere le firme circondato dai leninisti a Zurigo. Grazie a chi ha gestito la situazione a Lugano, Marsiglia, Budapest, Nizza, Parigi. Grazie a Mauro che ha fatto il giro di mezza Germania.
Grazie a Luca che ci ha messo a disposizione il proprio locale per il firma-party, grazie a chi ha preso qualche ora di permesso per andare a firmare. Grazie a chi è venuto a prendermi all'aeroporto o mi ha portato in stazione. Grazie.

E poi sono sicuro che sto ancora dimenticando qualcuno, ma perdonatemi e non offendetevi. Ah, grazie anche a Fabio che mi ha sopportato quando ho avuto un calo di motivazione. La lista è lunga quindi riassumo anche coloro di cui mi sono dimenticato in un grande grazie.

Ora sono in viaggio verso Roma dove depositerò comunque le firme simbolicamente (e nemmeno tutte) anche se sono insufficienti. Lo faccio proprio per rispetto di tutti coloro che hanno lavorato al progetto e per onorare il loro impegno.
Ma lo faccio anche per dimostrare che W la Fisica esiste veramente. Quando ero in fila davanti al Viminale ho incontrato i personaggi più disparati. Persone che presentavano il simbolo da 20 anni ma che non ci provano neanche a raccogliere le firme. Non hanno nemmeno i candidati, non hanno nessuno che raccoglie le firme. Vanno lì al Viminale a fare un po' di scena ma dietro non c'è nessuno oltre a loro.

Agli occhi dei giornalisti e di coloro che non conoscevano il progetto "W la Fisica" poteva sembrare dunque una goliardata di un bizzarro personaggio. Alla fine hanno capito, quando hanno avuto la decenza di parlare con me, che invece c'erano dietro persone vere che lavoravano come matte al progetto.
Io a Roma le carte le porto per dimostrare che "W la Fisica" esiste davvero. Non siamo riusciti a raccogliere le firme necessarie, ok, ma ci abbiamo provato veramente.

E qui fatemi fare una piccola spiegazione (che poi lo so già che sarà lunghissima) sui i motivi per cui non siamo riusciti a raccogliere le firme.

Il primo è il numero di firme: cinque anni fa bastavano 125 firme, un traguardo raggiungibile, questa volta ne servivano 500. Abbiamo sperato venissero abbassate, ho scritto una lettera al Presidente della repubblica chiedendo semplicemente le stesse regole del 2013. Mi è stato confermato che la lettera è arrivata alla segreteria del Presidente. Ebbene, non ho ricevuto risposta.
Raccogliere 500 firme in consolato è proibitivo. Perché i consolati sono aperti tipo dalle 9.00 alle 12.00, per esempio, e perché in certi consolati devi fare la coda. A Londra io ho fatto 20 minuti di coda sul marciapiede, al freddo, solo per entrare dentro l'edificio. Poi c'è la coda dentro. Uno questa coda la fa se gli serve il passaporto, non per fare un piacere a noi firmando per la nostra lista.

E ancora, hanno fatto aperture straordinarie al sabato, vero, ma si tratta sempre di prendere una persona e portarla fisicamente al consolato (a Londra significa che devono spendere quasi 5 sterline di metrò tra andata e ritorno). In italia se vuoi raccogliere le firme ti metti al mercato, ti passano davanti 5 mila persone, di queste 300 la pensano come te e 50 si fermano a firmare. In una mattina hai tirato su 50 firme di persone che buttano via 30 secondi netti. In Europa invece non puoi intercettarli al mercato, devi dire loro di andare *apposta* in consolato (o al firma-party, cambia poco). La gente non lo fa, a meno che non siano tuoi amici personali. Anzi, col piffero, ho avuto amici personali a cui l'ho detto tre volte di andare a firmare e poi non sono andati, figuratevi gli altri. Ci sono quelli - geni assoluti - che ti dicono: votarti ti voto, ma al consolato non vado a firmare (non ci arrivano a capire che se non firmano poi non possono votarti). Ci sono quelli che ti promettono caterve di contatti e poi è tutto fumo e niente arrosto. Pazienza.

Ho fatto anche io degli errori, sia chiaro. Quando mi sono accorto che la stampa non ci considerava di striscio ho provato a contattare gli italiani all'estero su FB con delle inserzioni. È stato un impegno enorme, anche per la merda che dovevi ingoiare quando ti trovavi di fronte personaggi alla napalm51, e non ha portato a nulla. Perché se è un casino portare di peso un tuo amico a firmare in consolato figurati qualcuno che non conosci e a cui cerchi di spiegare il progetto su FB. Ti dice anche "sì, sì, vengo a firmare", poi però quel giorno preferisce guardarsi netflix sotto la copertina.
Avrei dovuto impegnare più energie nel creare una serie di contatti con altri ricercatori in giro per l'Europa, ma anche qui è difficile (ci arriverò poi con un altro post).

Dico solo una cosa, dopo essere uscito sui giornali il progetto ha avuto una visibilità enorme (ma veramente enorme). Anche mercoledì scorso qualcuno mi scriveva perché voleva firmare a Parigi (quando ormai avevamo già ritirato le firme). Da Losanna mi ha scritto martedì un ricercatore che voleva fare un firma party coi suoi colleghi, ma ormai era troppo tardi. Avessimo avuto questa visibilità tre settimane prima le cose sarebbero andate diversamente, ma la stampa non la controllo io. Amen, più di così non si poteva fare.

Abbiamo avuto il merito enorme di aver portato alla ribalta il tema della scienza in politica. Il seme è stato gettato, vedremo cosa crescerà.

giovedì 9 febbraio 2017

L'inutilità e la stupidità di "firmare" in rete

Dopo il convegno alla Camera, la Boldrini ha lanciato sul web l'iniziativa Basta Bufale.

Cos'è quest'iniziativa? Sostanzialmente un appello, in cui si chiede agli utenti del web di firmare contro la diffusione delle bufale.
Ergo una stupidata inutile, visto che appelli e petizioni online non hanno nessun valore, come vi spiegai già in questo articolo parlando della piattaforma Change.org.
Di quel testo vorrei riprendere qui un paragrafo:

Cos'è "Change.org"? Un portale dove organizzare petizioni online sui più disparati argomenti. Vorrei far notare una cosa molto importante: di fatto petizioni senza nessun valore, visto che sia gli organizzatori che i firmatari restano anonimi (sì, devi mettere nome e cognome... ma nessun elemento identificativo che possa sostituire o integrare una firma autografa, come indirizzo completo o numero di un documento e senza questi quel nome e cognome valgono zero... quindi un bel luogo dove sentirsi a posto con la coscienza e nulla più).
Del resto, chiedetevi perché ogni paese (almeno in Europa) pretende per le iniziative popolari legali raccolte di firme autografe e non via internet?
Se ve lo devo spiegare, siamo proprio messi male, ragazzi miei... siamo messi al livello - se non peggio - dei frequentatori della piattaforma Rousseau.
E non è per niente un complimento, credetemi.

Credete veramente che queste "firme" su appelli, petizioni, ecc. online significhino qualcosa? Che anche il solo loro numero significhi qualcosa?
Suvvia... siamo seri.

Del resto... non per niente... persino Pepito Sbazzeguti ha firmato l'appello della Boldrini:


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Per sapere chi è Pepito Sbazzeguti, basta andare sul blog di Mattia Butta.

mercoledì 9 novembre 2016

Perché ha vinto Trump

Dopo i risultati delle elezioni presidenziali USA si stanno sprecando le analisi sul perché e sul come Trump, da totale sfavorito, ce l'abbia fatta (OK, la Clinton ha fatto un sacco di autogol, ma agli occhi di molti quelli di Trump sembravano peggiori).

Sto leggendo tante "dotte" analisi di ogni tipo e - devo essere onesto - in molte di esse ci sono considerazioni interessanti e un pizzico di verità.
Ma veramente convincente non è nessuna di esse, anzi...

Un'analisi un po' meno "dotta" a mio parere però andrebbe letta...
Io direi infatti che chi più ha centrato il punto è stato Fabrizio Leone con quello che ha scritto qui. I suoi toni possono piacere o meno, ma quel che scrive su Trump (e che in grandissima parte condivido) è un dato di fatto, anche se spesso ignorato.
Certo, la sua spiegazione da sola non basta a dire perché Trump sia stato eletto. Ma senza la sua spiegazione di fatto non c'è perché.

Il problema di Leone è però che lui è troppo ottimista. Dimentica il potere del politically correct.
Io personalmente non mi stupirei se Trump finisse presto o tardi sotto impeachment proprio per aver preso a pedate il politically correct e non per colpe politiche o legali vere.

In aggiunta a quanto giustamente detto da Leone mi è tornato in mente un episodio raccontato da Mattia Butta durante un suo recente soggiorno negli USA e che dimostra come spesso le donne siano le più maschiliste delle persone.
Leggete verso la fine di questo testo come una donna dica che quello del presidente sia un "lavoro da uomini".
Quando lo ho letto non mi sono stupito. Anzi mi avrebbe stupito leggere il contrario.

Saluti,

Mauro.