Il 30 gennaio 1933 Adolf Hitler venne nominato cancelliere del Reich. In maniera perfettamente legale.
Oggi vedo in svariati paesi tendenze (e/o voglie) simili. Non dimentichiamo cosa seguì alla nomina di 80 anni fa.
Saluti,
Mauro.
giovedì 31 gennaio 2013
mercoledì 30 gennaio 2013
Una strana campagna elettorale
A fine febbraio si voterà per eleggere il nuovo Parlamento italiano (e NON il nuovo governo, come molti credono e molti altri vogliono far credere: in Italia - e in tutte le altre democrazie di stampo occidentale - il popolo elegge il Parlamento e poi il capo dello Stato - sentito il Parlamento - nomina il governo).
Si tratta di elezioni estremamente interessanti, per vari motivi.
In primis sono elezioni che capitano in un momento di vera crisi mondiale (ed è la prima volta che capita in Italia dagli anni '70).
Poi sono elezioni in cui ci sono soggetti veramente nuovi per i parametri italiani (Grillo, Ingroia, Monti, Giannino... anzi no, Giannino no, sinceramente è nuovo, nonostante l'abbigliamento stravagante, quanto potrebbero essere nuovi Giolitti o Cavour) e non solo finti nuovi come nel 1994 (chi vuol capire... capisca).
Inoltre sono elezioni che hanno luogo in una situazione politica internazionale in vero movimento, difficile da interpretare.
E ci sarebbero un paio di ulteriori motivi, ma quanto sopra già basta.
Eppure manca qualcosa. Manca una vera campagna elettorale.
Tutti i soggetti in questione, a parte qualche strillo qua e là, sembrano comportarsi come se le elezioni fossero tra quattro mesi o quattro anni, non tra quattro settimane.
La cosa mi preoccupa...
Saluti,
Mauro.
Si tratta di elezioni estremamente interessanti, per vari motivi.
In primis sono elezioni che capitano in un momento di vera crisi mondiale (ed è la prima volta che capita in Italia dagli anni '70).
Poi sono elezioni in cui ci sono soggetti veramente nuovi per i parametri italiani (Grillo, Ingroia, Monti, Giannino... anzi no, Giannino no, sinceramente è nuovo, nonostante l'abbigliamento stravagante, quanto potrebbero essere nuovi Giolitti o Cavour) e non solo finti nuovi come nel 1994 (chi vuol capire... capisca).
Inoltre sono elezioni che hanno luogo in una situazione politica internazionale in vero movimento, difficile da interpretare.
E ci sarebbero un paio di ulteriori motivi, ma quanto sopra già basta.
Eppure manca qualcosa. Manca una vera campagna elettorale.
Tutti i soggetti in questione, a parte qualche strillo qua e là, sembrano comportarsi come se le elezioni fossero tra quattro mesi o quattro anni, non tra quattro settimane.
La cosa mi preoccupa...
Saluti,
Mauro.
martedì 29 gennaio 2013
Il patrimonio, il reddito e gli economisti
Da più parti, in Italia e all'estero, si invoca la "patrimoniale", cioè una tassa (una tantum o meno) sui patrimoni mobiliari e immobiliari dei ricchi.
Poi si chiede agli economisti e ai politici a essa favorevoli come e a chi dovrebbe essere applicata. E dalle risposte si capisce che la maggioranza di essi non sa cosa sia detta patrimoniale, anche se tutti se ne riempiono la bocca (per inciso: anche i contrari alla stessa, quando portano le ragioni per non introdurla mostrano di non sapere cosa sia o cosa debba essere).
Ora, da un economista mi aspetto che non capisca di economia e finanza (anzi mi stupisco sempre di quei pochissimi economisti che dimostrano di capire qualcosa di economia, cioè di matematica, visto che l'economia in fondo è matematica, anzi banale aritmetica), viste le innumerevoli dimostrazioni date al proposito nei decenni, sia a destra che a sinistra.
Da un politico, da un giurista, da un matematico, eccetera... però mi aspetto qualcosa di meglio.
E cioè che non confonda patrimonio con reddito.
Eppure quasi tutti lo fanno. Infatti la risposta standard alla domanda "A chi andrebbe applicata la patrimoniale?" è "Ai redditi elevati".
Ora... che c'entra il reddito col patrimonio?
Proviamo a definire i due concetti, con parole da povero ignorante, non da grande linguista.
Reddito: ciò che uno guadagna;
Patrimonio: ciò che uno possiede.
Per esempio un laureato di doti eccezionali, ma di famiglia povera o media è capacissimo a 35 anni di guadagnare 250000 € l'anno, ma - essendo partito da zero - è probabile che nel momento in cui arrivi a detto reddito abbia sul suo conto bancario al massimo 50000 €.
Dall'altra parte troviamo l'erede di una dinastia industriale che, cresciuto viziato, non sa fare un belino (per i non genovesi: non sa fare un cazzo) e quindi a 35 anni non guadagna nulla di suo, ma il padre industriale appena morto gli ha lasciato in eredità un patrimonio di dieci milioni di Euro.
Ora secondo tutte queste anime belle secondo cui la patrimoniale andrebbe applicata "ai redditi alti" il laureato senza eredità dovrebbe pagare decisamente di più dell'ereditiero nullafacente. Pur avendo quest'ultimo (al di là di tutti i discorsi morali) un patrimonio ben superiore.
Ora, ci sono motivi sia pro sia contro la patrimoniale (qui non voglio né approvarla né condannarla)... ma prima di parlarne dovremmo almeno imparare che la patrimoniale ha a che fare col patrimonio e non con il reddito.
Le tasse sul reddito del resto tengono già conto di ricchi e poveri, essendo progressive (va beh, gli evasori non pagano nulla, ma io qui sto parlando del concetto di base, non di chi svicola).
Saluti,
Mauro.
Poi si chiede agli economisti e ai politici a essa favorevoli come e a chi dovrebbe essere applicata. E dalle risposte si capisce che la maggioranza di essi non sa cosa sia detta patrimoniale, anche se tutti se ne riempiono la bocca (per inciso: anche i contrari alla stessa, quando portano le ragioni per non introdurla mostrano di non sapere cosa sia o cosa debba essere).
Ora, da un economista mi aspetto che non capisca di economia e finanza (anzi mi stupisco sempre di quei pochissimi economisti che dimostrano di capire qualcosa di economia, cioè di matematica, visto che l'economia in fondo è matematica, anzi banale aritmetica), viste le innumerevoli dimostrazioni date al proposito nei decenni, sia a destra che a sinistra.
Da un politico, da un giurista, da un matematico, eccetera... però mi aspetto qualcosa di meglio.
E cioè che non confonda patrimonio con reddito.
Eppure quasi tutti lo fanno. Infatti la risposta standard alla domanda "A chi andrebbe applicata la patrimoniale?" è "Ai redditi elevati".
Ora... che c'entra il reddito col patrimonio?
Proviamo a definire i due concetti, con parole da povero ignorante, non da grande linguista.
Reddito: ciò che uno guadagna;
Patrimonio: ciò che uno possiede.
Per esempio un laureato di doti eccezionali, ma di famiglia povera o media è capacissimo a 35 anni di guadagnare 250000 € l'anno, ma - essendo partito da zero - è probabile che nel momento in cui arrivi a detto reddito abbia sul suo conto bancario al massimo 50000 €.
Dall'altra parte troviamo l'erede di una dinastia industriale che, cresciuto viziato, non sa fare un belino (per i non genovesi: non sa fare un cazzo) e quindi a 35 anni non guadagna nulla di suo, ma il padre industriale appena morto gli ha lasciato in eredità un patrimonio di dieci milioni di Euro.
Ora secondo tutte queste anime belle secondo cui la patrimoniale andrebbe applicata "ai redditi alti" il laureato senza eredità dovrebbe pagare decisamente di più dell'ereditiero nullafacente. Pur avendo quest'ultimo (al di là di tutti i discorsi morali) un patrimonio ben superiore.
Ora, ci sono motivi sia pro sia contro la patrimoniale (qui non voglio né approvarla né condannarla)... ma prima di parlarne dovremmo almeno imparare che la patrimoniale ha a che fare col patrimonio e non con il reddito.
Le tasse sul reddito del resto tengono già conto di ricchi e poveri, essendo progressive (va beh, gli evasori non pagano nulla, ma io qui sto parlando del concetto di base, non di chi svicola).
Saluti,
Mauro.
giovedì 24 gennaio 2013
La perfida Albione contro l'Europa
David Cameron (il presunto primo ministro del Regno Unito) ha fatto finta di esistere lanciando strali antieuropei nel suo ultimo discorso (qui il testo completo originale).
La minaccia/promessa cardine: un referendum per decidere se stare dentro o fuori l'Europa.
Ora, a parte il valore che possono avere le parole di una persona dotata del carisma di un bradipo addormentato (come carisma e intelligenza Cameron fa largamente rimpiangere la Thatcher o Blair, anche se questi erano dei veri e propri delinquenti, mentre Cameron è probabilmente troppo stupido per poter delinquere impunemente), un paio di considerazioni vanno fatte.
Il Regno Unito è sempre stato antieuropeista e ha sempre danneggiato l'Europa (molti dei problemi europei non sono dovuti alla scarsa disciplina di alcuni paesi mediterranei o all'eccessiva rigidità di alcuni paesi germanici, ma semplicemente ai bastoni che il Regno Unito ha sempre messo tra le ruote dell'Europa)... quindi che se ne vada! Per l'Europa non può che essere un guadagno!
Il ministro degli esteri francese Laurent Fabius ha dichiarato che, se il Regno Unito se ne va, lui gli srotola il tappeto rosso verso l'uscita. Bene, io da italiano e soprattutto da europeo mi offro volontario per aiutarlo nello srotolamento!
Il Regno Unito avrebbe comunque solo da perderci da detta uscita (a meno di non venire subito accolto come cinquantunesimo stato degli USA, cosa di cui comunque dubito fortemente). E infatti gli stessi alleati di governo di Cameron, i liberali di Clegg, hanno subito preso le distanze dalla proposta.
Soprattutto la piazza finanziaria della City londinese avrebbe grosse perdite e infatti detta piazza si è subito dichiarata contraria all'uscita dall'Europa (e non dimentichiamo che finanzieri e banchieri sono generalmente i primi nemici di un'Europa regolamentata).
Comunque, nessuna paura (o festeggiamento prematuro): il referendum come prospettato da Cameron non ci sarà mai. Si tratta solo di una sparata elettorale.
Se Cameron perdesse le prossime elezioni, i laburisti che governerebbero al suo posto con Ed Milliband non organizzerebbero nessun referendum, avendolo sempre osteggiato.
Se Cameron invece vincesse, non potrebbe rimangiarsi completamente la promessa ma di sicuro il referendum verrebbe ammorbidito, non si tratterebbe più di un dentro/fuori, ma "solo" di accettare o meno alcune parti dei nuovi trattati europei in discussione.
Ma, dato che il referendum è stato promesso per il 2017, forse per allora tutti lo avranno dimenticato. Cameron compreso. Anzi, Cameron per primo.
Saluti,
Mauro.
La minaccia/promessa cardine: un referendum per decidere se stare dentro o fuori l'Europa.
Ora, a parte il valore che possono avere le parole di una persona dotata del carisma di un bradipo addormentato (come carisma e intelligenza Cameron fa largamente rimpiangere la Thatcher o Blair, anche se questi erano dei veri e propri delinquenti, mentre Cameron è probabilmente troppo stupido per poter delinquere impunemente), un paio di considerazioni vanno fatte.
Il Regno Unito è sempre stato antieuropeista e ha sempre danneggiato l'Europa (molti dei problemi europei non sono dovuti alla scarsa disciplina di alcuni paesi mediterranei o all'eccessiva rigidità di alcuni paesi germanici, ma semplicemente ai bastoni che il Regno Unito ha sempre messo tra le ruote dell'Europa)... quindi che se ne vada! Per l'Europa non può che essere un guadagno!
Il ministro degli esteri francese Laurent Fabius ha dichiarato che, se il Regno Unito se ne va, lui gli srotola il tappeto rosso verso l'uscita. Bene, io da italiano e soprattutto da europeo mi offro volontario per aiutarlo nello srotolamento!
Il Regno Unito avrebbe comunque solo da perderci da detta uscita (a meno di non venire subito accolto come cinquantunesimo stato degli USA, cosa di cui comunque dubito fortemente). E infatti gli stessi alleati di governo di Cameron, i liberali di Clegg, hanno subito preso le distanze dalla proposta.
Soprattutto la piazza finanziaria della City londinese avrebbe grosse perdite e infatti detta piazza si è subito dichiarata contraria all'uscita dall'Europa (e non dimentichiamo che finanzieri e banchieri sono generalmente i primi nemici di un'Europa regolamentata).
Comunque, nessuna paura (o festeggiamento prematuro): il referendum come prospettato da Cameron non ci sarà mai. Si tratta solo di una sparata elettorale.
Se Cameron perdesse le prossime elezioni, i laburisti che governerebbero al suo posto con Ed Milliband non organizzerebbero nessun referendum, avendolo sempre osteggiato.
Se Cameron invece vincesse, non potrebbe rimangiarsi completamente la promessa ma di sicuro il referendum verrebbe ammorbidito, non si tratterebbe più di un dentro/fuori, ma "solo" di accettare o meno alcune parti dei nuovi trattati europei in discussione.
Ma, dato che il referendum è stato promesso per il 2017, forse per allora tutti lo avranno dimenticato. Cameron compreso. Anzi, Cameron per primo.
Saluti,
Mauro.
martedì 22 gennaio 2013
Mezze teste e teste mozzate
Certe volte i crimini colpiscono non tanto per la loro efferatezza, quanto per le consonanze dei nomi coinvolti.
Per esempio il delitto avvenuto sabato scorso a Decollatura (provincia di Catanzaro).
"Decollatura" letteralmente significa "decapitazione", cioè "mozzare la testa".
Il presunto colpevole del delitto fa di cognome "Mezzatesta".
Sarò cinico, ma io trovo questi giochi di parole sempre affascinanti. Anche quando si tratta di delitti.
Saluti,
Mauro.
Per esempio il delitto avvenuto sabato scorso a Decollatura (provincia di Catanzaro).
"Decollatura" letteralmente significa "decapitazione", cioè "mozzare la testa".
Il presunto colpevole del delitto fa di cognome "Mezzatesta".
Sarò cinico, ma io trovo questi giochi di parole sempre affascinanti. Anche quando si tratta di delitti.
Saluti,
Mauro.
sabato 19 gennaio 2013
Altre dieci domande per il futuro dell'Italia
A novembre vi avevo raccontato delle sei domande per il futuro del paese poste ai candidati presidenti del consiglio alle primarie (qui il collegamento alle risposte). Purtroppo dette domande poterono solo essere poste ai candidati di PD-SEL in quanto gli altri partiti rinunciarono a dette primarie (no, le "primarie" dei grillini non sono state per scegliere il candidato presidente del consiglio).
Dopo quelle domande però l'impegno non si è spento, anzi!
Sono state raccolte altre domande e ora sono state esplicitamente poste ai leader (alias candidati presidenti del consiglio) di tutte le forze in campo.
Eccole:
Dopo quelle domande però l'impegno non si è spento, anzi!
Sono state raccolte altre domande e ora sono state esplicitamente poste ai leader (alias candidati presidenti del consiglio) di tutte le forze in campo.
Eccole:
1) Investimenti, meritocrazia,
trasparenza: quali provvedimenti intende adottare per il rilancio di
università e ricerca pubblica?
2) Quali provvedimenti concreti intende adottare per favorire l’innovazione e l’investimento in ricerca delle imprese private?
3) Le direttive 20-20-20
definiscono le politiche energetiche europee. Quali azioni concrete
intende adottare per garantire all’Italia un piano energetico in grado
di migliorare l’efficienza e minimizzare l’impatto ambientale e il costo
dell’energia?
4) Come intende occuparsi
della produzione, gestione e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, per
migliorare l’impatto su ambiente e qualità della vita?
5) Quali misure concrete
intende adottare per la messa in sicurezza del territorio nazionale dal
punto di vista sismico e idrogeologico? E quali per stimolare il settore
edilizio conciliandolo con la salvaguardia del territorio e la lotta
alla criminalità organizzata?
6) Qual è la sua opinione
sull’Agenda Digitale approvata dal precedente governo e quali sono le
sue proposte concrete per la diffusione della banda larga in tutto il
Paese?
7) La legge 40 sulla
procreazione medicalmente assistita è stata messa in discussione più
volte negli ultimi mesi, con diverse sentenze tra cui quella della Corte
di Strasburgo. Si impegnerà ad adeguare questa legge alla
giurisprudenza italiana ed europea? Qual è invece la sua posizione a
proposito del testamento biologico?
8) Data l’importanza della
scienza e della tecnologia nella società contemporanea, quali misure
intende adottare, anche a livello scolastico, per favorirne lo sviluppo e
contrastare anche il diffuso analfabetismo scientifico e matematico?
9) Come pensa che il suo
governo si debba occupare di modifiche climatiche causate dall’uomo?
Quali interventi metterà in atto per la mitigazione e/o prevenzione
dell’innalzamento dei gas serra?
10) Qual è la sua posizione in
merito all’uso di animali nella ricerca biomedica? Pensa sia corretto
limitare l’uso di alcune specie animali a scopo di ricerca?
Tutti coloro che siano interessati al tema (non stiamo parlando di un gruppo di scienziati chiuso in una torre d'avorio, ma di un gruppo di persone di cultura scientifica preoccupati del futuro del paese, quindi ogni persona con analoghe visioni è la benvenuta, anche senza titoli scientifici) possono collegarsi al gruppo Dibattito Scienza su Facebook oppure al sito omonimo Dibattito Scienza.
Saluti,
Mauro.
venerdì 18 gennaio 2013
Quando l'educazione è stupidità
Io vivo a Colonia (come ormai tutti i miei pochi lettori sanno), però lavoro a Duisburg, 65 chilometri a nord di Colonia.
Cioè faccio quotidianamente il pendolare. Quasi sempre in treno, più raramente in macchina.
E comunque di treni ne ho presi molti anche in passato, sia in Italia che in Germania che in Olanda.
E devo sempre di più rendermi conto che il viaggiatore ferroviario medio, nella speranza di sembrare educato e corretto, dimostra solo quanto è stupido.
Sui treni regionali (quelli appunto usati dai pendolari) non esiste prenotazione. Sugli altri treni l'eventuale prenotazione è in qualche modo esplicitamente mostrata, tramite cartello o display (talvolta ben primitivi, d'accordo, ma comunque presenti).
E dove non c'è prenotazione è per legge proibito tenere occupato un posto per una persona che non è ancora salita sul treno (tenerlo per chi è andato un attimo in bagno è chiaramente un'altra cosa).
Quindi tutti quelli che prima di sedersi chiedono se il posto è libero dimostrano solo la loro stupidità. E rompono le palle, visto che magari io sto facendo dell'altro (leggere, scrivere, telefonare, ecc.) e non me ne frega niente se ti siedi vicino a me o meno. Basta che stai zitto e buono.
Ieri poi un ragazzo ha dimostrato il massimo della stupidità. E gliela ho dovuta mostrare nella maniera più stronza. Peggio per lui.
Ero in uno scomparto da quattro posti. Stavo leggendo. Non avevo bagagli o altro di nessun tipo. Quindi a parte il sedile occupato dal mio sedere tutto era vuoto e libero. Il ragazzo (anzi, il coglione) mi chiede "È libero?", indicando il posto vicino a me (le ferrovie tedesche hanno posti ben stretti, quindi se ci fosse stato qualcuno seduto vicino a me lo avrei saputo anche fossi stato cieco, sordo e scemo).
A quel punto che faccio io? Chiudo il libro che sto leggendo. Guardo con attenzione il sedile di fianco al mio, prendendomi il mio tempo. E alla fine alzo lo sguardo verso di lui (ancora in piedi) e gli dico "Io non vedo nessuno".
La sua faccia sarebbe valsa una banconota da cento Euro. E io me la sono goduta gratis :)
Saluti,
Mauro.
Cioè faccio quotidianamente il pendolare. Quasi sempre in treno, più raramente in macchina.
E comunque di treni ne ho presi molti anche in passato, sia in Italia che in Germania che in Olanda.
E devo sempre di più rendermi conto che il viaggiatore ferroviario medio, nella speranza di sembrare educato e corretto, dimostra solo quanto è stupido.
Sui treni regionali (quelli appunto usati dai pendolari) non esiste prenotazione. Sugli altri treni l'eventuale prenotazione è in qualche modo esplicitamente mostrata, tramite cartello o display (talvolta ben primitivi, d'accordo, ma comunque presenti).
E dove non c'è prenotazione è per legge proibito tenere occupato un posto per una persona che non è ancora salita sul treno (tenerlo per chi è andato un attimo in bagno è chiaramente un'altra cosa).
Quindi tutti quelli che prima di sedersi chiedono se il posto è libero dimostrano solo la loro stupidità. E rompono le palle, visto che magari io sto facendo dell'altro (leggere, scrivere, telefonare, ecc.) e non me ne frega niente se ti siedi vicino a me o meno. Basta che stai zitto e buono.
Ieri poi un ragazzo ha dimostrato il massimo della stupidità. E gliela ho dovuta mostrare nella maniera più stronza. Peggio per lui.
Ero in uno scomparto da quattro posti. Stavo leggendo. Non avevo bagagli o altro di nessun tipo. Quindi a parte il sedile occupato dal mio sedere tutto era vuoto e libero. Il ragazzo (anzi, il coglione) mi chiede "È libero?", indicando il posto vicino a me (le ferrovie tedesche hanno posti ben stretti, quindi se ci fosse stato qualcuno seduto vicino a me lo avrei saputo anche fossi stato cieco, sordo e scemo).
A quel punto che faccio io? Chiudo il libro che sto leggendo. Guardo con attenzione il sedile di fianco al mio, prendendomi il mio tempo. E alla fine alzo lo sguardo verso di lui (ancora in piedi) e gli dico "Io non vedo nessuno".
La sua faccia sarebbe valsa una banconota da cento Euro. E io me la sono goduta gratis :)
Saluti,
Mauro.
mercoledì 16 gennaio 2013
Alle prossime elezioni ricordatemelo
Visto che a queste elezioni (ma quelle precedenti non erano da meno) hanno presentato i simboli cani e porci, io avrei veramente potuto presentare il mio Partito del Carciofo Liberal-Marxista.
Alle prossime elezioni, ricordatemelo.
Saluti,
Mauro.
Alle prossime elezioni, ricordatemelo.
Saluti,
Mauro.
La neve nel cervello - Internazionalmente
E quello che ieri è successo qui in Germania (leggete qui), oggi è successo nei vicini Paesi Bassi.
Io domani avrei dovuto recarmi a Hengelo (Paesi Bassi, appunto) per lavoro, città raggiungibile di fatto solo in auto (a meno che non amiate il gioco dell'oca fatto coi treni). Il fatto è che con quello che hanno combinato le teste vuote tedesche e olandesi dovrei metterci tre-quattro ore (se va bene) per una tratta che normalmente copro in un'ora e mezza (guidando senza correre).
Col cavolo che domani vado a Hengelo. La Siemens mi può pagare quel che vuole, ma se domani vuole qualcuno lì che ci mandi l'amministratore delegato o chi per lui.
E non venitemi più a parlare dei disastri italiani quando nevica. Mai più.
Saluti,
Mauro.
Io domani avrei dovuto recarmi a Hengelo (Paesi Bassi, appunto) per lavoro, città raggiungibile di fatto solo in auto (a meno che non amiate il gioco dell'oca fatto coi treni). Il fatto è che con quello che hanno combinato le teste vuote tedesche e olandesi dovrei metterci tre-quattro ore (se va bene) per una tratta che normalmente copro in un'ora e mezza (guidando senza correre).
Col cavolo che domani vado a Hengelo. La Siemens mi può pagare quel che vuole, ma se domani vuole qualcuno lì che ci mandi l'amministratore delegato o chi per lui.
E non venitemi più a parlare dei disastri italiani quando nevica. Mai più.
Saluti,
Mauro.
lunedì 14 gennaio 2013
La neve nel cervello
Sì, lo so, quando uno non ragiona o ragiona in maniera idiota si dovrebbe dire che ha la nebbia nel cervello, non la neve. Ma oggi la neve ci sta bene, benissimo, credetemi.
Oggi buona parte del Nordreno-Vestfalia (la regione dove vivo), ma anche di altre regioni della Germania, si è svegliata coperta dalla neve (neanche una nevicata eccezionale, oltretutto, solo arrivata dopo alcuni giorni di cielo tersissimo).
Ed è scoppiato il caos. Soprattutto sulla rete stradale.
E tutti a lamentarsi che ieri il meteo non aveva detto niente.
Come se la neve a gennaio in Germania fosse un fenomeno imprevedibile quanto la neve ad agosto in Arabia Saudita.
Beline! Siete in Germania ed è gennaio. Alla neve dovete essere preparati a priori, qualunque cosa dica o non dica il meteo!
E poi... quando viene la neve, dovete lasciare le auto a casa, non come oggi che - per non prendere freddo? siete così delicati, piccini cari? - vista la neve hanno preso la macchina anche quelli di voi che normalmente viaggiano in bus o treno.
Il collega con cui divido l'ufficio ha impiegato due ore e mezza per fare otto chilometri... e per una nevicata che di questa stagione in questa regione è assolutamente normale... solo che questa volta non era stata annunciata dal meteo :(
Saluti,
Mauro.
Oggi buona parte del Nordreno-Vestfalia (la regione dove vivo), ma anche di altre regioni della Germania, si è svegliata coperta dalla neve (neanche una nevicata eccezionale, oltretutto, solo arrivata dopo alcuni giorni di cielo tersissimo).
Ed è scoppiato il caos. Soprattutto sulla rete stradale.
E tutti a lamentarsi che ieri il meteo non aveva detto niente.
Come se la neve a gennaio in Germania fosse un fenomeno imprevedibile quanto la neve ad agosto in Arabia Saudita.
Beline! Siete in Germania ed è gennaio. Alla neve dovete essere preparati a priori, qualunque cosa dica o non dica il meteo!
E poi... quando viene la neve, dovete lasciare le auto a casa, non come oggi che - per non prendere freddo? siete così delicati, piccini cari? - vista la neve hanno preso la macchina anche quelli di voi che normalmente viaggiano in bus o treno.
Il collega con cui divido l'ufficio ha impiegato due ore e mezza per fare otto chilometri... e per una nevicata che di questa stagione in questa regione è assolutamente normale... solo che questa volta non era stata annunciata dal meteo :(
Saluti,
Mauro.
domenica 13 gennaio 2013
Ritorna la "scienza" genetica nazista
Con questo mi farò molti nemici, lo so, ma da scienziato e da persona di profonda fede democratica (mi riferisco alla democrazia, non ai vari partiti con "democratico" nel nome) non posso non scriverne.
Ritornano studi degni di quelli dedicati dagli "scienziati" nazisti all'esaltazione della razza ariana. E questa volta sono dedicati da "scienziati" sionisti alle allora vittime del nazismo (e oggi persecutori dei palestinesi). Qui un articolo al proposito (con collegamenti a fonti su cui approfondire ulteriormente).
Sono i contrappassi della storia. Contro cui dobbiamo stare attenti. Molto attenti.
Saluti,
Mauro.
Ritornano studi degni di quelli dedicati dagli "scienziati" nazisti all'esaltazione della razza ariana. E questa volta sono dedicati da "scienziati" sionisti alle allora vittime del nazismo (e oggi persecutori dei palestinesi). Qui un articolo al proposito (con collegamenti a fonti su cui approfondire ulteriormente).
Sono i contrappassi della storia. Contro cui dobbiamo stare attenti. Molto attenti.
Saluti,
Mauro.
giovedì 10 gennaio 2013
Ma quanto siamo permalosi!
Un calciatore di grido (Marchisio), che gioca in una squadra di vertice (Juventus), ha dichiarato che un'altra squadra di vertice (Napoli) gli sta antipatica.
E subito sono scoppiate polemiche (qui un riassunto della storia).
A quanto pare la squadra bollata come "antipatica" è estremamente permalosa... e così si rende ancora più antipatica.
Io non sono juventino (anzi considero la Juventus uno dei grandi mali del calcio)... però in questo caso mi schiero con la Juventus e contro il Napoli: Marchisio ha dichiarato un'antipatia da tifoso, cosa che può non piacere ma che non costituisce offesa per nessuno... tutti i tifosi hanno antipatie e simpatie.
Marchisio del resto ha parlato della squadra del Napoli, non dei napoletani o della città Napoli.
Anch'io parlo spesso (e volentieri) male della Juventus o della Lazio... ma se qualcuno in base a ciò mi dicesse che offendo i torinesi o i romani, gli riderei semplicemente in faccia.
Quindi che i napoletani si calmino: il Napoli non è Napoli
E soprattutto Marchisio sarà magari antipatico (e forse anche stronzo) ma non ha detto nulla di razzista, anche se a Napoli ciò si vuole credere.
Saluti,
Mauro.
E subito sono scoppiate polemiche (qui un riassunto della storia).
A quanto pare la squadra bollata come "antipatica" è estremamente permalosa... e così si rende ancora più antipatica.
Io non sono juventino (anzi considero la Juventus uno dei grandi mali del calcio)... però in questo caso mi schiero con la Juventus e contro il Napoli: Marchisio ha dichiarato un'antipatia da tifoso, cosa che può non piacere ma che non costituisce offesa per nessuno... tutti i tifosi hanno antipatie e simpatie.
Marchisio del resto ha parlato della squadra del Napoli, non dei napoletani o della città Napoli.
Anch'io parlo spesso (e volentieri) male della Juventus o della Lazio... ma se qualcuno in base a ciò mi dicesse che offendo i torinesi o i romani, gli riderei semplicemente in faccia.
Quindi che i napoletani si calmino: il Napoli non è Napoli
E soprattutto Marchisio sarà magari antipatico (e forse anche stronzo) ma non ha detto nulla di razzista, anche se a Napoli ciò si vuole credere.
Saluti,
Mauro.
mercoledì 9 gennaio 2013
Una cosa che non capisco dei vegetariani
Stasera sono andato al supermercato. Nulla di strano, anche noi single dobbiamo pur mangiare ogni tanto.
E nel supermercato che generalmente frequento c'è uno scaffale di prodotti per vegetariani... e già il fatto che ci sia uno scaffale dedicato mi fa storcere il naso: verdure, frutta, formaggi e latticini vari, uova, ecc., ecc. sono sempre esistiti, non sono stati creati appositamente per i vegetariani. Almeno questa è stata la mia prima reazione, visto che io associo all'essere vegetariano il non mangiare carne ma il mangiare tranquillamente qualsiasi altra cosa (sto parlando di vegetariani, non di vegani!).
Poi guardo meglio dentro questo scaffale e il naso mi si storce ancora di più: infatti in detto scaffale non c'è nessuno dei prodotti citati sopra, bensì ci sono prodotti a base vegetale (principalmente a base di soia, ma non solo) che imitano nella forma e nel gusto cotolette, polpette e altre cose tipicamente "carnose".
Quello che mi chiedo è: ma se un vegetariano rifiuta la carne... che bisogno ha di prodotti che la imitino?
Boh, io non capisco. Se qualcuno di voi me lo potesse spiegare ne sarei felice.
Saluti,
Mauro.
E nel supermercato che generalmente frequento c'è uno scaffale di prodotti per vegetariani... e già il fatto che ci sia uno scaffale dedicato mi fa storcere il naso: verdure, frutta, formaggi e latticini vari, uova, ecc., ecc. sono sempre esistiti, non sono stati creati appositamente per i vegetariani. Almeno questa è stata la mia prima reazione, visto che io associo all'essere vegetariano il non mangiare carne ma il mangiare tranquillamente qualsiasi altra cosa (sto parlando di vegetariani, non di vegani!).
Poi guardo meglio dentro questo scaffale e il naso mi si storce ancora di più: infatti in detto scaffale non c'è nessuno dei prodotti citati sopra, bensì ci sono prodotti a base vegetale (principalmente a base di soia, ma non solo) che imitano nella forma e nel gusto cotolette, polpette e altre cose tipicamente "carnose".
Quello che mi chiedo è: ma se un vegetariano rifiuta la carne... che bisogno ha di prodotti che la imitino?
Boh, io non capisco. Se qualcuno di voi me lo potesse spiegare ne sarei felice.
Saluti,
Mauro.
martedì 8 gennaio 2013
Per una migliore cultura scientifica in Italia
In Italia, come tutti sappiamo, la cultura scientifica non ha grande spazio né grande considerazione.
La cosa ha ragioni storiche (come scrissi qui), ma non solo. Il servizio pubblico radiotelevisivo purtroppo contribuisce non poco all'analfabetismo scientifico degli italiani anestetizzandoli con trasmissioni pseudoscientifiche quali Voyager o Mistero.
Voyager è poi doppiamente pericolosa, in quanto il suo conduttore Giacobbo è anche vicedirettore di RAI2 ed è responsabile per la rete per i programmi di divulgazione e per ragazzi. Quindi può fare enormi danni anche al di fuori della sua trasmissione.
Bene, veniamo al punto: per alfabetizzare scientificamente gli italiani serve molto lavoro e molto tempo però un primo passo può essere la cancellazione di trasmissioni fuorvianti e antiscientifiche come Voyager, quindi vi invito e vi prego di sottoscrivere la seguente petizione: Presidente Rai, Direttore generale Rai, Ministro delle attività culturali: Il servizio pubblico non trasmetta “Voyager".
Grazie.
Saluti,
Mauro.
La cosa ha ragioni storiche (come scrissi qui), ma non solo. Il servizio pubblico radiotelevisivo purtroppo contribuisce non poco all'analfabetismo scientifico degli italiani anestetizzandoli con trasmissioni pseudoscientifiche quali Voyager o Mistero.
Voyager è poi doppiamente pericolosa, in quanto il suo conduttore Giacobbo è anche vicedirettore di RAI2 ed è responsabile per la rete per i programmi di divulgazione e per ragazzi. Quindi può fare enormi danni anche al di fuori della sua trasmissione.
Bene, veniamo al punto: per alfabetizzare scientificamente gli italiani serve molto lavoro e molto tempo però un primo passo può essere la cancellazione di trasmissioni fuorvianti e antiscientifiche come Voyager, quindi vi invito e vi prego di sottoscrivere la seguente petizione: Presidente Rai, Direttore generale Rai, Ministro delle attività culturali: Il servizio pubblico non trasmetta “Voyager".
Grazie.
Saluti,
Mauro.
lunedì 7 gennaio 2013
L'importanza del capro espiatorio
Ma anche della capra espiatoria, visto che oggi siamo per la parità dei sessi.
A tutti noi ogni tanto capita di sperimentare problemi che apparentemente non hanno una ragione logica, una causa esplicita.
Nella maggioranza dei casi la mancanza di detta causa è dovuta solo a nostra ignoranza (magari temporanea, visto che l'emozione spesso offusca la ragione).
Però esistono casi dove, pur con la massima buona volontà e la massima razionalità, una causa logica non si riesce a trovare (sia ben chiaro: una causa logica esiste sempre, non sempre però la nostra limitata esperienza umana è in grado di farcela capire).
In questi casi la presenza di un capro espiatorio a priori risolve un sacco di problemi: ci permette di andare avanti riconoscendo la gravità della situazione ma senza affrontarla veramente. Anzi, grazie al capro espiatorio troviamo il modo di aggirare il problema senza far del male né a noi stessi né ad altri.
Io personalmente ho riconosciuto questo problema da tempo. E grazie a M.S. ho trovato la mia capra espiatoria personale: per legge umana e divina lei è colpevole di tutto a priori e grazie a ciò io ho il tempo e la possibilità di costruire un mondo migliore nonostante gli errori e gli intoppi in cui di tanto in tanto potrei cadere.
Vi garantisco che M.S. è una capra espiatoria di grandissima qualità ed esperienza ed è disponibile a prezzi onesti. Se dovesse servirvi, contattatemi pure.
Saluti,
Mauro.
A tutti noi ogni tanto capita di sperimentare problemi che apparentemente non hanno una ragione logica, una causa esplicita.
Nella maggioranza dei casi la mancanza di detta causa è dovuta solo a nostra ignoranza (magari temporanea, visto che l'emozione spesso offusca la ragione).
Però esistono casi dove, pur con la massima buona volontà e la massima razionalità, una causa logica non si riesce a trovare (sia ben chiaro: una causa logica esiste sempre, non sempre però la nostra limitata esperienza umana è in grado di farcela capire).
In questi casi la presenza di un capro espiatorio a priori risolve un sacco di problemi: ci permette di andare avanti riconoscendo la gravità della situazione ma senza affrontarla veramente. Anzi, grazie al capro espiatorio troviamo il modo di aggirare il problema senza far del male né a noi stessi né ad altri.
Io personalmente ho riconosciuto questo problema da tempo. E grazie a M.S. ho trovato la mia capra espiatoria personale: per legge umana e divina lei è colpevole di tutto a priori e grazie a ciò io ho il tempo e la possibilità di costruire un mondo migliore nonostante gli errori e gli intoppi in cui di tanto in tanto potrei cadere.
Vi garantisco che M.S. è una capra espiatoria di grandissima qualità ed esperienza ed è disponibile a prezzi onesti. Se dovesse servirvi, contattatemi pure.
Saluti,
Mauro.
sabato 5 gennaio 2013
L'inflazione, la matematica e l'ignoranza
Oggi il TG3 Liguria ci ha fornito l'ennesima dimostrazione di quanta ignoranza matematica ci sia in Italia (e forse anche economica, non solo matematica).
Titolo: "Genova città più cara d'Italia".
Notizia: in Italia inflazione al 3% nel 2012, a Genova al 3,5%.
Facciamo finta di non vedere che non è stata riportata l'inflazione nelle altre città italiane e che quindi ci mancano i termini di paragone (paragonare una parte - Genova - con il tutto - Italia - ha un significato molto relativo) e passiamo al punto importante.
Chi di voi sa almeno un minimo di aritmetica (neanche matematica in senso lato) credo abbia già capito l'inghippo.
Infatti una persona senziente si porrebbe per prima cosa la domanda: "L'espressione città più cara d'Italia indica un qualcosa di assoluto, però poi come dato a supporto mi forniscono una percentuale, cioè un qualcosa di relativo. Che senso ha?".
Nessun senso, infatti.
Che Genova sia una città molto cara è un dato di fatto, ma il valore dell'inflazione non ci dice assolutamente nulla su quanto cara sia Genova. Ci dice solo quanto più cara sia Genova rispetto all'anno precedente.
Infatti l'inflazione indica quanto sia variato il costo della vita, non quanto questo sia alto (o basso).
Per chi non avesse ancora capito, faccio un esempio:
Poniamo a Genova il costo della vita al 31 dicembre 2011 pari a 100. Con un'inflazione al 3,5% nel 2012, il costo della vita a Genova al 31 dicembre 2012 sarà 103,5.
Mettiamo che nella città XYZ il costo della vita al 31 dicembre 2011 fosse pari a 110. E mettiamo che questa città nel 2012 abbia avuto un'inflazione al 2%. Il costo della vita a XYZ al 31 dicembre 2012 sarà quindi pari a 112,2.
Genova ha avuto quindi nel 2012 un'inflazione decisamente superiore a XYZ, ma quale città è tra le due più cara al 31 dicembre 2012?
I giornalisti hanno dato (da bravi ignoranti matematici) ovviamente la risposta sbagliata. Voi che risposta avreste dato?
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Dell'ignoranza matematica (e scientifica in generale) imperante in Italia dobbiamo in buona parte ringraziare il vecchio Benedetto Croce, come ne scrissi tempo fa.
P.S.2:
Purtroppo l'errore continua nel 2018: L'inflazione, la matematica e l'ignoranza - Insistono.
Titolo: "Genova città più cara d'Italia".
Notizia: in Italia inflazione al 3% nel 2012, a Genova al 3,5%.
Facciamo finta di non vedere che non è stata riportata l'inflazione nelle altre città italiane e che quindi ci mancano i termini di paragone (paragonare una parte - Genova - con il tutto - Italia - ha un significato molto relativo) e passiamo al punto importante.
Chi di voi sa almeno un minimo di aritmetica (neanche matematica in senso lato) credo abbia già capito l'inghippo.
Infatti una persona senziente si porrebbe per prima cosa la domanda: "L'espressione città più cara d'Italia indica un qualcosa di assoluto, però poi come dato a supporto mi forniscono una percentuale, cioè un qualcosa di relativo. Che senso ha?".
Nessun senso, infatti.
Che Genova sia una città molto cara è un dato di fatto, ma il valore dell'inflazione non ci dice assolutamente nulla su quanto cara sia Genova. Ci dice solo quanto più cara sia Genova rispetto all'anno precedente.
Infatti l'inflazione indica quanto sia variato il costo della vita, non quanto questo sia alto (o basso).
Per chi non avesse ancora capito, faccio un esempio:
Poniamo a Genova il costo della vita al 31 dicembre 2011 pari a 100. Con un'inflazione al 3,5% nel 2012, il costo della vita a Genova al 31 dicembre 2012 sarà 103,5.
Mettiamo che nella città XYZ il costo della vita al 31 dicembre 2011 fosse pari a 110. E mettiamo che questa città nel 2012 abbia avuto un'inflazione al 2%. Il costo della vita a XYZ al 31 dicembre 2012 sarà quindi pari a 112,2.
Genova ha avuto quindi nel 2012 un'inflazione decisamente superiore a XYZ, ma quale città è tra le due più cara al 31 dicembre 2012?
I giornalisti hanno dato (da bravi ignoranti matematici) ovviamente la risposta sbagliata. Voi che risposta avreste dato?
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Dell'ignoranza matematica (e scientifica in generale) imperante in Italia dobbiamo in buona parte ringraziare il vecchio Benedetto Croce, come ne scrissi tempo fa.
P.S.2:
Purtroppo l'errore continua nel 2018: L'inflazione, la matematica e l'ignoranza - Insistono.
Etichette:
Genova,
giornalismo,
ignoranza,
inflazione,
matematica,
TG3
venerdì 4 gennaio 2013
Razzismo e calcio: no, non sono quattro imbecilli
Ogni volta che durante partite di calcio si verificano episodi di razzismo (cioè ormai praticamente una partita sì e una no) si sentono poi sempre le solite frasi: "quelli non sono tifosi", "sono quattro imbecilli" e simili.
Chi pronuncia queste frasi è connivente o complice dei razzisti. Punto.
Quelli sono tifosi, che vi piaccia o no, che piaccia o no a voi piccole anime innocenti del calcio (del resto si sa, società calcistiche e club di tifosi sono in pratica associazioni di dame di carità, vero?).
Se non fossero tifosi non andrebbero allo stadio, visto che le occasioni di fare i razzisti senza essere filmati e riconosciuti sono più frequenti fuori dagli stadi che dentro.
E no, non sono quattro imbecilli. Se lo dite in buona fede, vuol dire che non siete mai entrati in uno stadio: in uno stadio se solo quattro gatti urlano qualcosa (che siano frasi razziste o qualsiasi altra cosa) col cavolo che li si sente (a parte i tifosi seduti immediatamente di fianco a questi quattro gatti). E col cavolo soprattutto che riuscirebbero a sentirli i giocatori.
E oltretutto: non venitemi a parlare di parte "sana" del tifo, della maggioranza di "brave persone" sugli spalti... se questa maggioranza fosse veramente di brave persone, arbitri e giocatori non avrebbero neanche il tempo di accorgersi degli insulti razzisti in quanto questa maggioranza sommergerebbe i razzisti di fischi e insulti immediatamente.
E invece queste "brave persone" si guardano bene dall'intervenire... aspettano che l'arbitro interrompa la partita o che i giocatori si rifiutino di continuare a giocare per farsi sentire. Giusto per farsi belli e lavarsi la coscienza senza in realtà fare niente, ma proprio niente contro i razzisti.
Saluti,
Mauro.
Chi pronuncia queste frasi è connivente o complice dei razzisti. Punto.
Quelli sono tifosi, che vi piaccia o no, che piaccia o no a voi piccole anime innocenti del calcio (del resto si sa, società calcistiche e club di tifosi sono in pratica associazioni di dame di carità, vero?).
Se non fossero tifosi non andrebbero allo stadio, visto che le occasioni di fare i razzisti senza essere filmati e riconosciuti sono più frequenti fuori dagli stadi che dentro.
E no, non sono quattro imbecilli. Se lo dite in buona fede, vuol dire che non siete mai entrati in uno stadio: in uno stadio se solo quattro gatti urlano qualcosa (che siano frasi razziste o qualsiasi altra cosa) col cavolo che li si sente (a parte i tifosi seduti immediatamente di fianco a questi quattro gatti). E col cavolo soprattutto che riuscirebbero a sentirli i giocatori.
E oltretutto: non venitemi a parlare di parte "sana" del tifo, della maggioranza di "brave persone" sugli spalti... se questa maggioranza fosse veramente di brave persone, arbitri e giocatori non avrebbero neanche il tempo di accorgersi degli insulti razzisti in quanto questa maggioranza sommergerebbe i razzisti di fischi e insulti immediatamente.
E invece queste "brave persone" si guardano bene dall'intervenire... aspettano che l'arbitro interrompa la partita o che i giocatori si rifiutino di continuare a giocare per farsi sentire. Giusto per farsi belli e lavarsi la coscienza senza in realtà fare niente, ma proprio niente contro i razzisti.
Saluti,
Mauro.
giovedì 3 gennaio 2013
Il rumoroso silenzio del PD
Sinceramente, dopo il "caso Grasso" mi aspettavo da parte della base del PD (e non solo della base, in realtà) un'alzata di scudi.
Non dico una rivoluzione interna, ma almeno una serie di proteste per aver caricato sulla barca l'affossatore dell'antimafia.
Invece nulla. Solo un rumorosissimo silenzio che non può che far gongolare la mafia.
E il peggio è (sono pronto a scommetterci) che, se il PD - come prevedibile - vincesse le elezioni e andasse a governare con SEL e magari una fettina di centristi, Grasso ce lo ritroveremo come ministro (o almeno potente sottosegretario) della giustizia.
Giusto per affossare definitivamente quel poco che resta dell'eredità di Falcone, Borsellino, Livatino, Scopelliti, ecc.
Saluti,
Mauro.
Non dico una rivoluzione interna, ma almeno una serie di proteste per aver caricato sulla barca l'affossatore dell'antimafia.
Invece nulla. Solo un rumorosissimo silenzio che non può che far gongolare la mafia.
E il peggio è (sono pronto a scommetterci) che, se il PD - come prevedibile - vincesse le elezioni e andasse a governare con SEL e magari una fettina di centristi, Grasso ce lo ritroveremo come ministro (o almeno potente sottosegretario) della giustizia.
Giusto per affossare definitivamente quel poco che resta dell'eredità di Falcone, Borsellino, Livatino, Scopelliti, ecc.
Saluti,
Mauro.
mercoledì 2 gennaio 2013
Sono uno peggio dell'altro
Siamo di nuovo in campagna elettorale (sia in Italia che in Germania). E di nuovo vengono fuori l'ignoranza e il qualunquismo dell'elettore.
Quando giro per le strade, per i negozi, per i locali (ma anche in famiglia)... ne sento da far accapponare la pelle. Verrebbe quasi da pensare che la classe politica (per quanto disastrosa e vergognosa) sia veramente lo specchio del paese. Della parte migliore del paese, addirittura.
Una per tutte. Non vale la pena votare, tanto "sono uno peggio dell'altro".
E allora vota per "l'altro", cretino! Perché se "uno" è peggio vuol dire che "l'altro" magari non sarà granché, ma almeno sarà un po' meglio.
Non sapete usare né l'italiano né la logica e pretendete ancora di votare? E oltretutto di venir governati bene? Ma se non sapete neanche come si fa a parlare, come pretendete di capire cosa può/vuole fare chi raccoglierà i vostri voti?
Ma andatevi tutti a nascondere, elettori (soprattutto quelli di voi che si asterranno, ma comunque pretenderanno di venir governati).
Saluti,
Mauro.
Quando giro per le strade, per i negozi, per i locali (ma anche in famiglia)... ne sento da far accapponare la pelle. Verrebbe quasi da pensare che la classe politica (per quanto disastrosa e vergognosa) sia veramente lo specchio del paese. Della parte migliore del paese, addirittura.
Una per tutte. Non vale la pena votare, tanto "sono uno peggio dell'altro".
E allora vota per "l'altro", cretino! Perché se "uno" è peggio vuol dire che "l'altro" magari non sarà granché, ma almeno sarà un po' meglio.
Non sapete usare né l'italiano né la logica e pretendete ancora di votare? E oltretutto di venir governati bene? Ma se non sapete neanche come si fa a parlare, come pretendete di capire cosa può/vuole fare chi raccoglierà i vostri voti?
Ma andatevi tutti a nascondere, elettori (soprattutto quelli di voi che si asterranno, ma comunque pretenderanno di venir governati).
Saluti,
Mauro.
Iscriviti a:
Post (Atom)