Il PD ha obiettivamente perso le elezioni.
Il M5S si proclama vincitore. E guardando solo i nudi numeri lo è. Leggendo però tra le righe il vero vincitore è la Lega.
Tenendo conto non solo dei risultati ma anche di come si sono comportati i vari partiti durante la campagna elettorale è giusto che il PD ora vada all'opposizione.
Le urne hanno detto che non merita di guidare il governo.
Il comportamento di Lega e, soprattutto, M5S ha detto che questi non meritano nessun sostegno dal PD.
Quindi io trovo encomiabile la campagna spontanea "senza di me/noi" lanciata dagli elettori e dai militanti PD su Twitter (immagino ci sia anche su Facebook, ma ormai su FB io ci vado molto poco, quindi non so).
La trovo talmente encomiabile che, pur non avendo mai votato PD prima, potrebbe essere - se portata avanti con coerenza e anche dalla dirigenza - un motivo per me per votare PD la prossima volta (a meno che non si riesca a presentarsi con W la Fisica).
Però, vivendo in Germania, ho come un déjà vu.
A settembre 2017 ci sono state le elezioni parlamentari in Germania. La SPD - ergo i socialdemocratici, quelli che vengono visti come il corrispettivo dell'italiano PD - ha preso una scoppola epocale, raggiungendo i suoi minimi storici ma rimanendo il secondo partito dopo la CDU/CSU di Angela Merkel.
Esattamente come successo al PD il 4 marzo.
All'inizio Martin Schulz, capo del partito, dichiarò che la SPD sarebbe andata all'opposizione senza se e senza ma, che non era disponibile per una coalizione di governo.
E la base, in particolare la frangia più giovane, ad applaudire questa decisione.
Qualche voce contraria, sì, ma a sentire in giro (veri sondaggi non vennero mai fatti) appunto solo qualche voce.
Esattamente come sta succedendo al PD ora.
E le prime trattative per formare un governo infatti si tennero tra Union (cioè CDU+CSU), liberali e verdi.
Come prevedibile fallirono. Mettere insieme liberali e verdi è impossibile. Non tanto per ragioni ideologiche (nonostante la vulgata propagandata qui dalla stampa di ogni colore)... bensì perché nessuno dei due partiti avrebbe accettato di avere le stesse poltrone dell'altro. La condizione di entrambi per sostenere Angela Merkel era di avere assolutamente una poltrona più dell'altro.
E qui, visto che la SPD non era disposta a fare coalizione, si sarebbe dovuti andare a elezioni anticipate. Col governo attuale in carica per l'ordinaria amministrazione o uno monocolore con pieni poteri ma di minoranza, ma in entrambi i casi con lo scopo di preparare nuove elezioni per l'autunno 2018.
Ma... ma la SPD con Martin Schulz accetta di "parlare" (non di trattare, almeno così la versione ufficiale) con l'Union per senso di responsabilità.
Da questo "parlare" esce un documento che elenca i temi su cui si potrebbe trattare ufficialmente con l'Union. E la base (cioè gli iscritti, è logico che non puoi chiedere agli elettori: almeno ufficialmente non sai chi sono) della SPD dà mandato a Schulz e alla dirigenza di trattare.
Ma molti vedono ciò come un modo di prendere tempo, di allontanare di un paio di mesi le elezioni per permettere al partito di riprendersi un po' dalla scoppola.
Si tengono quindi le trattative (più lunghe del previsto) e a fine febbraio (5 mesi dopo le elezioni) la SPD presenta alla sua base (cioè gli iscritti, vedi sopra) il programma di governo concordato con l'Union.
La base ora deve votare per accettare o meno. Voto vincolante, non consultivo.
E molti (anche se non tutti) pensavano che la base avrebbe detto no.
I risultati di questo voto sono stati resi noti il 4 marzo (toh, questa data la conosco): la base ha votato a favore della grande coalizione, la Große Koalition.
L'unico risultato della SPD è stato liberarsi di Martin Schulz, visto che non sarà ministro e che ha rinunciato alla guida del partito.
Cari elettori e militanti PD, state attenti. Molto attenti.
Saluti,
Mauro.