Bene, tanto per cominciare: se il sistema tedesco lo volessimo applicare così com'è, non potremmo farlo senza cambiare la Costituzione in due importanti punti.
Esaminiamo prima le necessarie modifiche costituzionali per le due camere e poi in dettaglio come funziona il sistema tedesco.
Senato
L'articolo 57 della Costituzione prevede l'elettività del Senato e ne stabilisce le regole principali:
Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale, salvi i seggi assegnati alla circoscrizione Estero.
Il numero dei senatori elettivi è di trecentoquindici, sei dei quali eletti nella circoscrizione Estero.
E vi ricordo che in Italia c'è stato da poco un referendum che ha bocciato varie modifiche costituzionali, tra cui una delle più importanti era introdurre la non elettività del Senato.
Immaginatevi il casino che scoppierebbe se venisse riproposta, soprattutto a così poco tempo di distanza.
Camera
Qualcuno dirà: "Mauro non andare a cercare il pelo nell'uovo. Quello che si intende è prendere il sistema del Bundestag tedesco e usarlo per le due camere italiane".
Bene, facciamo finta che :-)
Anche qui servirebbe comunque una modifica costituzionale. Come contenuti di portata inferiore a quella di cui sopra, vero, ma la procedura e gli obblighi per poterla fare sono esattamente gli stessi.
Anche qui servirebbe comunque una modifica costituzionale. Come contenuti di portata inferiore a quella di cui sopra, vero, ma la procedura e gli obblighi per poterla fare sono esattamente gli stessi.
L'articolo 56 della Costituzione definisce tra l'altro la composizione della Camera:
[...]
Il numero dei deputati è di seicentotrenta, dodici dei quali eletti nella circoscrizione Estero.
[...]
Quindi la Costituzione stabilisce di preciso quanti deputati debbano esserci... ma il sistema tedesco per il Bundestag (Dieta Federale) prevede un numero variabile di deputati (è una specie di fisarmonica, perché e come lo vedremo dopo).
Ciò significa che almeno questo articolo andrebbe comunque modificato.
Anzi, se questo sistema si volesse applicare a entrambe le camere andrebbero modificati sia l'articolo 56 che il 57, visto quest'ultimo stabilisce anche con precisione quanti senatori debbano esserci (a parte i possibili cinque senatori a vita, ma questi non c'entrano nulla con la legge elettorale e l'elettività in generale).
Il sistema tedesco (per il Bundestag, ovvio)
Cominciamo col dire che il sistema tedesco non è facile :-)
Intanto non c'è un numero fisso di deputati. Solo un numero minimo: 598. Poi capirete.
Per prima cosa: la Germania è divisa in collegi uninominali, dove ogni partito (se lo vuole) presenta un candidato.
E il candidato che prende più voti viene eletto (maggioritario puro). Senza ballottaggi e senza necessità di maggioranza assoluta.
Con questo sistema vengono eletti 299 deputati (Abgeordnete in tedesco).
Però ogni elettore in Germania riceve due schede, pur votando una camera sola (sì, due schede per una camera).
Nella seconda scheda l'elettore vota per la lista, ergo partito, non per un candidato. E questi voti vengono contati in maniera proporzionale. Proporzionale pura, senza resti, premi di maggioranza o altro.
E come vedrete dopo, sotto un certo punto di vista, questo secondo voto pesa più del primo.
Questo perché chi ha ideato il sistema ha deciso due cose:
1) I candidati eletti nei collegi uninominali tramite la cosiddetta Erststimme (primo voto, prima scheda) devono essere al massimo la metà dei deputati totali (da cui il 598 di cui sopra);
2) La rappresentanza finale nel Bundestag dei vari partiti deve rappresentare le percentuali espresse col voto di lista, la cosiddetta Zweitstimme (secondo voto, seconda scheda). Ergo la sostanza finale è un proporzionale puro: dai voti di lista verranno eletti tanti deputati quanti ne servono a rispettare la rappresentanza proporzionale.
Facciamo un esempio per spiegarci.
Mettiamo, per semplicità, che si presentino solo due partiti.
Il partito 1 si becca tutti i deputati eletti con la prima scheda, cioè 299.
Però con la seconda scheda il popolo ha deciso che due terzi dei voti vadano al partito 1 e un terzo al partito 2.
Ma quindi non potrò avere alla fine 598 deputati.
598 deputati significherebbe:
- partito 1: 299 (Erststimme) + 199 (due terzi della Zweitstimme) = 498 seggi;
- partito 2: 100 seggi (un terzo della Zweitstimme).
Ma... per la legge il partito 2 deve avere un terzo dei seggi e 100 su 598 sono di fatto un sesto (16,72%), non un terzo.
E allora?
E allora si bloccano i seggi del partito 1 a 498 e si aggiungono (tramite le liste della Zweitstimme) seggi per il partito 2, fino a che questi non raggiunge un terzo del totale.
Alla fine avremo quindi un Bundestag con 747 deputati, di cui 498 (66,67% alias due terzi) del partito 1 e 249 (33,33% alias un terzo) del partito 2.
Questo chiaramente è un esempio estremo (se ci fossero veramente solo due partiti con ogni probabilità le percentuali della Erststimme e della Zweitstimme sarebbero analoghe), ma serviva a rendere chiara l'idea.
Con più partiti il calcolo è ovviamente più complicato, ma il principio è identico.
A tutto questo va aggiunto che in Germania vige lo sbarramento al 5%, che - riguardando solo la Zweitstimme - ha tre effetti:
1) Se un partito ottiene seggi nell'uninominale, ma non raggiunge il 5% nel proporzionale, manterrà i seggi uninominali, ma non ne avrà altri, indipendemente da come sono distribuiti i secondi voti;
2) I secondi voti dei partiti che non raggiungono il 5% di fatto vanno persi e quindi i partiti che lo superano saranno in realtà tutti un po' sovrarappresentati;
3) Più partiti superano il 5% più è probabile che le percentuali tra primo e secondo voto siano discordanti e quindi più è probabile che aumenti il numero totale di seggi (tradizionalmente i primi voti vanno ai due partiti più forti, CDU/CSU e SPD, solo eccezionalmente gli altri conquistano mandati diretti).
Aggiunta: Lo sbarramento non vale se un partito - che non raggiunge il 5% di voti di lista - conquista comunque tre o più mandati diretti. In quel caso otterrà seggi in proporzione alla percentuale di voti di lista ottenuti. (Me ne ero dimenticato in prima stesura, scusate).
Conclusioni
1) Il sistema tedesco (sia che lo si intenda in toto, sia che si intenda solo il sistema elettorale del Bundestag) per essere applicato in Italia necessita di modifiche costituzionali.
2) Adattare il sistema tedesco ai vincoli previsti dalla Costituzione incasinerebbe solo ulteriormente un sistema già incasinato di suo.
3) Un premio di maggioranza sarebbe la totale smentita del sistema tedesco, visto che questo prevede - fatto salvo lo sbarramento - una rappresentanza puramente proporzionale.
4) Più basso è lo sbarramento, più inutile e destinato a essere ingovernabile è il sistema tedesco (di fatto, anche se originariamente non in maniera voluta, costruito per far governare coalizioni di due partiti... né partiti singoli, né coalizioni di tre o più partiti).
Saluti,
Mauro.
Intanto non c'è un numero fisso di deputati. Solo un numero minimo: 598. Poi capirete.
Per prima cosa: la Germania è divisa in collegi uninominali, dove ogni partito (se lo vuole) presenta un candidato.
E il candidato che prende più voti viene eletto (maggioritario puro). Senza ballottaggi e senza necessità di maggioranza assoluta.
Con questo sistema vengono eletti 299 deputati (Abgeordnete in tedesco).
Però ogni elettore in Germania riceve due schede, pur votando una camera sola (sì, due schede per una camera).
Nella seconda scheda l'elettore vota per la lista, ergo partito, non per un candidato. E questi voti vengono contati in maniera proporzionale. Proporzionale pura, senza resti, premi di maggioranza o altro.
E come vedrete dopo, sotto un certo punto di vista, questo secondo voto pesa più del primo.
Questo perché chi ha ideato il sistema ha deciso due cose:
1) I candidati eletti nei collegi uninominali tramite la cosiddetta Erststimme (primo voto, prima scheda) devono essere al massimo la metà dei deputati totali (da cui il 598 di cui sopra);
2) La rappresentanza finale nel Bundestag dei vari partiti deve rappresentare le percentuali espresse col voto di lista, la cosiddetta Zweitstimme (secondo voto, seconda scheda). Ergo la sostanza finale è un proporzionale puro: dai voti di lista verranno eletti tanti deputati quanti ne servono a rispettare la rappresentanza proporzionale.
Facciamo un esempio per spiegarci.
Mettiamo, per semplicità, che si presentino solo due partiti.
Il partito 1 si becca tutti i deputati eletti con la prima scheda, cioè 299.
Però con la seconda scheda il popolo ha deciso che due terzi dei voti vadano al partito 1 e un terzo al partito 2.
Ma quindi non potrò avere alla fine 598 deputati.
598 deputati significherebbe:
- partito 1: 299 (Erststimme) + 199 (due terzi della Zweitstimme) = 498 seggi;
- partito 2: 100 seggi (un terzo della Zweitstimme).
Ma... per la legge il partito 2 deve avere un terzo dei seggi e 100 su 598 sono di fatto un sesto (16,72%), non un terzo.
E allora?
E allora si bloccano i seggi del partito 1 a 498 e si aggiungono (tramite le liste della Zweitstimme) seggi per il partito 2, fino a che questi non raggiunge un terzo del totale.
Alla fine avremo quindi un Bundestag con 747 deputati, di cui 498 (66,67% alias due terzi) del partito 1 e 249 (33,33% alias un terzo) del partito 2.
Questo chiaramente è un esempio estremo (se ci fossero veramente solo due partiti con ogni probabilità le percentuali della Erststimme e della Zweitstimme sarebbero analoghe), ma serviva a rendere chiara l'idea.
Con più partiti il calcolo è ovviamente più complicato, ma il principio è identico.
A tutto questo va aggiunto che in Germania vige lo sbarramento al 5%, che - riguardando solo la Zweitstimme - ha tre effetti:
1) Se un partito ottiene seggi nell'uninominale, ma non raggiunge il 5% nel proporzionale, manterrà i seggi uninominali, ma non ne avrà altri, indipendemente da come sono distribuiti i secondi voti;
2) I secondi voti dei partiti che non raggiungono il 5% di fatto vanno persi e quindi i partiti che lo superano saranno in realtà tutti un po' sovrarappresentati;
3) Più partiti superano il 5% più è probabile che le percentuali tra primo e secondo voto siano discordanti e quindi più è probabile che aumenti il numero totale di seggi (tradizionalmente i primi voti vanno ai due partiti più forti, CDU/CSU e SPD, solo eccezionalmente gli altri conquistano mandati diretti).
Aggiunta: Lo sbarramento non vale se un partito - che non raggiunge il 5% di voti di lista - conquista comunque tre o più mandati diretti. In quel caso otterrà seggi in proporzione alla percentuale di voti di lista ottenuti. (Me ne ero dimenticato in prima stesura, scusate).
Conclusioni
1) Il sistema tedesco (sia che lo si intenda in toto, sia che si intenda solo il sistema elettorale del Bundestag) per essere applicato in Italia necessita di modifiche costituzionali.
2) Adattare il sistema tedesco ai vincoli previsti dalla Costituzione incasinerebbe solo ulteriormente un sistema già incasinato di suo.
3) Un premio di maggioranza sarebbe la totale smentita del sistema tedesco, visto che questo prevede - fatto salvo lo sbarramento - una rappresentanza puramente proporzionale.
4) Più basso è lo sbarramento, più inutile e destinato a essere ingovernabile è il sistema tedesco (di fatto, anche se originariamente non in maniera voluta, costruito per far governare coalizioni di due partiti... né partiti singoli, né coalizioni di tre o più partiti).
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Qui tutti i miei articoli sugli... articoli della Costituzione.
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