giovedì 16 ottobre 2025

Calcio eretico 4 - La partita che cambiò i mondiali (e non solo)

Una delle partite più importanti della storia del calcio durò di fatto solo 10 minuti. Anche se l'arbitro fischiò, come da regolamento, la fine dopo 90 minuti (no, non ci fu recupero, perché non ci furono interruzioni, anche se per 80 minuti in realtà non si giocò).

Vi sembra assurdo? Avete ragione, ma per quanto assurdo è tutto vero.
Mettetevi comodi e seguitemi.

Mondiali di Spagna.
25 giugno 1982, ultima giornata della prima fase a gironi: Germania Ovest-Austria.
Il "patto di non belligeranza di Gijón" o, più propriamente, la "vergogna di Gijón".

Per capire bene la storia bisogna prima di tutto dire che fino ad allora l'ultimo turno dei gironi prevedeva le due partite non in contemporanea.
E ciò favoriva quelli che oggi chiamiamo biscotti: chi giocava dopo sapeva a priori che risultato gli serviva... e se c'era un risultato che andava bene a entrambi, allora...
(Certo, può succedere anche ora con le due partite in contemporanea, ma è più difficile).
Successe spesso nella storia, ma quella Germania Ovest-Austria fu troppo sfacciata, troppo vergognosa.
Fece traboccare il vaso.

E quindi raccontiamola.

Prima di quell'ultima giornata la classifica del gruppo 2 era (ai tempi la vittoria valeva 2 punti):
Austria 4 punti
Algeria 2
Germania Ovest 2
Cile 0
Con la differenza reti (criterio per il passaggio del turno in caso di pari punti) sfavorevole all'Algeria.

Il 24 giugno scesero in campo Algeria e Cile.
Germania Ovest e Austria avrebbero giocato il giorno dopo.
L'Algeria vinse 3-2 (dopo essersi trovata in vantaggio per 3-0) e quindi la sera del 24 la classifica era:
Austria 4 punti
Algeria 4
Germania Ovest 2
Cile 0
Sempre con differenza reti sfavorevole all'Algeria (se fosse riuscita a mantenere il 3-0 oggi racconteremmo una storia ben diversa...).

Quindi il 25 la Germania Ovest doveva assolutamente vincere, il pareggio non bastava.
Però, avendo precedentemente battuto 4-1 il Cile (dopo la sconfitta di misura con l'Algeria), le bastava una qualsiasi vittoria, il punteggio era ininfluente. Un 1-0 bastava.
L'Austria d'altro canto poteva anche permettersi di perdere con 1 o 2 gol di scarto, avendo battuto sia Cile che Algeria (quest'ultima 2-0).
Se l'Algeria fosse riuscita a mantenere il 3-0 sul Cile... l'Austria non avrebbe potuto permettersi di perdere.

E come finì quella partita, quel Germania Ovest-Austria?
Guarda caso 1-0.
Ma lo scandalo non fu il risultato, il punteggio, bensì il modo in cui venne ottenuto.

I primi minuti furono veramente combattuti, ovviamente soprattutto da parte tedesca... e infatti all'11° minuto Hrubesch portò in vantaggio la Germania Ovest.
Dopo il gol entrambe le squadre scalarono di marcia. Ma fu una cosa spontanea, senza un vero accordo.
Quello venne all'intervallo. I giocatori nel tunnel degli spogliatoi si parlarono (ci sono testimonianze al proposito) e nel secondo tempo... smisero di giocare. Entrambe le squadre passarono tutto il tempo a fare passaggini a centrocampo senza neanche far finta di voler costruire una qualche azione.
L'unico che mise, senza successo, un po' di impegno fu l'austriaco Schachner. Che poi si scoprì essere stato lontano al momento della "chiacchierata" nel tunnel.

La cosa fu talmente evidente che il pubblico cominciò a protestare (e la parte spagnola a fare il gesto dei soldi, anche se non ci fu corruzione, ma bisogna dire che non si fecero neanche mai indagini, e a urlare "Algeria, Algeria"), che pure l'arbitro sembrò spazientito e soprattutto che i telecronisti tedeschi e austriaci invitarono i telespettatori a spegnere la TV e fare altro.

Se parlate tedesco, ascoltatevi questo estratto della telecronaca della TV tedesca:


Ma, come detto nel titolo, questa partita cambiò i mondiali di calcio. E a cascata anche altri tornei importanti, come gli europei.

Infatti Germania Ovest e Austria, pur non essendo state le prime a fare accordi più o meno taciti, quel giorno la fecero troppo sporca, troppo sfacciata.
Da allora la FIFA (seguita poi dalle varie federazioni continentali) decise che ai mondiali le due partite dell'ultimo turno di ogni girone vadano giocate in contemporanea.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti gli articoli sul calcio eretico.

martedì 14 ottobre 2025

È tuo dovere spiegarti

Ogni volta che un politico la fa fuori dal vasino (ultimo caso Roccella su Auschwitz e le "gite") spunta il classico "sono stato frainteso/a".
E accanto a ciò arriva la schiera  dei difensori d'ufficio che cercano di spiegare che la persona in questione ha detto tutt'altro e quindi sono tutti i lettori/ascoltatori che interpretano male.

Premetto: ci sta che chi legge/ascolta fraintenda o interpreti male.
È umano, capita.

Ma le difese che ho descritto all'inizio rimangono comunque sbagliate.
Anzi, detto educatamente, rimangono cazzate.

Perché?

Punto primo.
Se sei in buona fede e veramente ritieni che il tuo pensiero sia stato frainteso non parti a spada tratta col "sono stato frainteso", ma cerchi di correggere con "non mi sono spiegato"/"mi sono espresso male".
Se parti con "sono stato frainteso" di fatto ammetti la tua colpa cercando però di scaricarla su chi ti ha letto/ascoltato.

Punto secondo.
Se la persona in questione avesse detto tutt'altro spunterebbero anche suoi nemici a sottolinearlo (e spesso è infatti successo), visto che accusarla senza basi sarebbe solo un autogol.
Se solo "amici" cercano di ribaltare ciò che ha detto... significa che lo ha detto (e ha inteso) veramente.

Saluti,

Mauro.

Calcio eretico 3 - Mancava Neymar

8 luglio 2014, Belo Horizonte: Brasile-Germania 1-7.
Il Brasile umiliato nella semifinale dei mondiali di casa.

Ancora oggi i brasiliani si nascondono dietro l'assenza di Neymar (infortunatosi seriamente nel turno precedente contro la Colombia).
In pratica sostengono che, con lui in campo, i tedeschi avrebbero visto i sorci verdi.

A parte che, anche così fosse, ciò dimostrerebbe solo la pochezza di quel Brasile: se basta un giocatore infortunato, per quanto forte, per far saltare in aria un gigante del calcio come il Brasile... forse dovresti farti domande sulla rosa e sul CT, non sugli infortunati.

A parte ciò... comunque non è vero.
La Germania preparò la partita alla perfezione: riguartatevi i minuti dal 5' al 30'. Perfezione tattica, Brasile smontato in ogni zona del campo, anche dove i suoi singoli erano superiori... ma, appunto, erano singoli. E lo sarebbero stati anche con Neymar in campo. Anzi, anche di più, visto il suo individualismo.
La Germania invece era un collettivo, un meccanismo dove ogni ingranaggio funzionava.

Con Neymar in campo il Brasile al massimo avrebbe segnato il gol della bandiera prima.
Se proprio vogliamo parlare di assenze... chi mancò quel giorno al Brasile fu Thiago Silva, non Neymar. Ma anche lui avrebbe potuto al massimo limitare i danni.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti gli articoli sul calcio eretico.

lunedì 13 ottobre 2025

Sport e politica

A ogni piè sospinto (in questi giorni, per esempio, riguardo la partita di calcio Italia-Israele) si sente dire da certe anime belle (e anche da certe anime calcolatrici, in malafede) che la politica deve rimanere fuori dallo sport.
E detta così potrebbe anche sembrare una cosa condivisibile, chiunque la dica.
Il problema è che è lo sport, come ogni altra cosa, a dover (e ribadisco: dover, non poter) entrare nella politica.
Perché tutto è politica. Politica è la società tutta, non solo istituzioni o partiti.
Quindi chi vuole separare lo sport (o l'arte o la scienza o qualsiasi altra cosa) dalla politica... o vive su un altro pianeta o vuole imbavagliare la società. Tertium non datur.

E ribadisco: non è la politica che deve entrare nello sport, nell'arte, nella scienza, ecc.
Sono lo sport, l'arte, la scienza, ecc. che devono entrare nella politica. Anzi, che sono politica, visto che sono società.

Saluti,

Mauro.

domenica 12 ottobre 2025

Il problema coi riformisti

...è che devono riformare in continuazione, se no muoiono.
Seguitemi che vi spiego.

Io ogni paese ci sono cose che funzionano e cose che non funzionano.
Fin qui siamo tutti d'accordo, credo, qualsiasi idea politica noi abbiamo.
Quindi bisogna far riforme per correggere le cose che non funzionano.
E anche qui in linea di principio siamo tutti d'accordo, anche se magari non concordiamo sul tipo di riforma, sul come riformare.

Una riforma, fatta bene o male che sia, può essere portata avanti da progressisti, da liberali o da conservatori, dalla sinistra, dal centro o dalla destra.

E poi ci sono quelli che per distinguersi non usano nessuna delle succitate categorie, ma si autodefiniscono "riformisti".
E questi sono alla fine il problema.

Perché?

Perché per sopravvivere devono riformare sempre. Senza riforme non hanno nulla da offrire all'elettorato.
E quindi devono riformare tutto, anche quello che funziona.
E devono riformare sempre, senza dare il tempo alle riforme già fatte di produrre effetti.

Le riforme, spesso, servono, sono necessarie. Sono il primo a sostenerlo.
Ma guardiamoci dalle riforme continue.
Guardiamoci dalle riforme dei riformisti.
Le riforme non devono essere fatte tanto per riformare (o per essere a loro volta riformate).

Saluti,

Mauro.

La tassa più giusta

La tassa (che poi in realtà è un'imposta) di successione è la tassa più giusta, più onesta di tutte.
Perché è l'unica tassa che tassa (scusate il gioco di parole) ciò che hai ottenuto senza fare nulla per meritarlo.
Ciò che hai ottenuto solo perché chi lo ha guadagnato è morto.

Saluti,

Mauro.

giovedì 9 ottobre 2025

La Serie A in Australia

Ne avrete sentito parlare tutti, o comunque in molti: a inizio febbraio la partita del campionato italiano di Serie A tra Milan e Como si giocherà (salvo retromarce dell'ultimo minuto) a Perth, in Australia.

La scusa ufficiale è che purtroppo lo stadio di Milano (San Siro o Meazza, a seconda del nome che preferite) sarà occupato dalla cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.
Il motivo vero: soldi.
Infatti se il problema fosse stato solo sportivo c'erano una sacco di possibilità di spostare la partita in un altro stadio italiano (o, ancora più semplice, invertire andata e ritorno tra Milano e Como).

A parte ciò (cioè che non ci sono ragioni per andare all'estero, tanto meno dall'altra parte del mondo), mi ha colpito una certa cecità da parte di certi tifosi che hanno sostenuto che, dato che la Supercoppa italiana è già stata giocata più volte all'estero, non vedono la differenza, il problema.

Premesso che io non approvo neanche la Supercoppa all'estero, le differenze ci sono. Eccome se ci sono.
Primo: la Supercoppa è un trofeo secondario, non ti dà accesso a nessuna coppa europea (anche perché se arrivi a giocarla significa che hai già il pass per dette coppe), non ha il prestigio di uno scudetto o neanche di una Coppa Italia.
Ma soprattutto, secondo: la Supercoppa non viene falsata se la giochi a 10000 km o più dall'Italia , si tratta di un torneo giocato al massimo in due partite e tutte e due nello stesso posto. Il campionato invece lo falsi, visto che almeno alla prima partita dopo il ritorno dall'Australia, Milan e Como non saranno al massimo, tra jet lag, mancati allenamenti, stress, e ciò favorirà i loro avversari, falsando appunto il campionato.

Saluti,

Mauro.

Che ci crediate o no, non esistono ancora

Lasciando da parte l'hype per l'IA, i due temi scientifico-tecnologici più "di moda" sono: 1) fusione nucleare; 2) computer quantistico. Due cose che, obiettivamente, una volta realizzate saranno una rivoluzione epocale. Ma, appunto, una volta realizzate.
Vedo già che qualcuno strabuzza gli occhi... e pensa "ma esistono già, sono solo non ancora commerciali/commerciabili!" Magari! Le conoscenze teoriche per realizzare le due cose le abbiamo, vero. Fin qui siamo tutti d'accordo.
Magari ci sono dettagli da approfondire, modelli da migliorare, alcune cose che funzionano (o non funzionano) ma non capiamo bene perché, però in generale le conoscenze le abbiamo, vero.
Ma teoria e pratica purtroppo non sempre vanno a braccetto.
La tecnologia non sempre riesce a mettere in pratica ciò che la scienza scopre. O almeno non ci riesce sempre con la velocità che vorremmo. E infatti la fusione nucleare e il computer quantistico ancora non esistono. Sono state realizzate alcune funzioni di entrambi.
Ma non la fusione nucleare e il computer quantistico in toto. Verranno mai realizzati? Sì, succederà, su questo ci metto la mano sul fuoco. Ma sul quando... boh! Nessuno lo sa. Sappiamo che sono fattibili, ma sappiamo anche che sono maledettamente complicati.

Non credete a chi vi dice che abbiamo già tutto, che è solo un problema di commerciabilità.

Saluti,

Mauro. P.S.: In realtà neanche l'IA come ce la vendono esiste ancora. L'IA non pensa. E intelligenza significa pensare.

lunedì 6 ottobre 2025

Quando l'interlocutore non è interessato a discutere...

...ma a provocare, a cercare la rissa verbale.
(Storia vera).

Io faccio un'affermazione. Magari perentoria, magari in toni un po' da saputello. Ma parlo chiaro, non faccio giochetti, torto o ragione che abbia.
Dico chiaramente quel che penso e quel che so.
Uno, che prima nella stessa discussione aveva sostenuto di sapere tutto dall'interno, ma senza dire cosa sapeva, mi attacca.
Ma non con argomenti, correggendo la mia affermazione. Mi attacca personalmente, continuando però a non dire nulla. Tranne che "lui sa".
Ecco, anche se la mia affermazione fosse stata la più gran cagata della storia e i miei toni sbagliati, questo atteggiamento parla comunque di lui, non di me.

E lui lo sa, anche se gonfia il petto perché si sente vincitore, visto che io - dopo aver argomentato (contrariamente a lui) - ho chiuso, rifiutando la caciara, la rissa verbale.

Saluti,

Mauro.

venerdì 3 ottobre 2025

Targhe tedesche 6

A Coburg fa freddo... ma ce lo dicono in inglese, così anche il cold sembra cool...


Saluti,

Mauro.