Visualizzazione post con etichetta dolore. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta dolore. Mostra tutti i post

lunedì 10 luglio 2023

Cosa sono i sorfanetti?

In un gruppo chiuso di Twitter ieri Anna ha raccontato che gliene hanno regalata una scatola e Marco mi ha sfidato a parlarne.

Ma cosa sono?
Prima di tutto: pseudomedicina. Fuffa.
E in secondo luogo: tradizione popolare ligure.

Quando ero bambino erano presenti negli armadietti delle medicine di ogni casa genovese o ligure. Oggi (per fortuna) non sono più così diffusi.

Ma in pratica, nel dettaglio, pseudomedicina o meno, che roba è?
Oggi voglio provare a spiegarvelo.

Tecnicamente sono dei bastoncini (o candelotti) di zolfo che vengono usati per curare il torcicollo e dolori simili.


L'utilizzo è molto semplice: si sfregano o si fanno rotolare sulla parte dolorante.
Dopo un po' lo zolfo emette un crepitio e poi spesso si spacca (la tradizione popolare dice che una volta spezzato il candelotto perda efficacia quindi le sue parti non vadano più riutilizzate).

Come detto sono pseudomedicina. Non ne è mai stata dimostrata l'efficacia al di là un possibile classico effetto placebo.

Ma secondo i cultori delle medicine cosiddette alternative, da dove verrebbe la loro efficacia?
La cosa bella è che non sono neanche d'accordo tra loro!
Ci sono diverse correnti di pensiero:
1) lo strofinamento stesso è salutare (ma nessuno spiega come/perché);
2) assorbirebbero l'elettricità statica prodotta presente in caso di dolori/lesioni muscolari;
3) la differenza di potenziale elettrico tra zolfo e fasci nervosi influirebbe sulla trasmissione del segnale nervoso;
4) assorbirebbe l'umidità (continua a essere credenza diffusa che i dolori muscolari/reumatici siano causati dall'umidità);
5) lo strofinamento produce calore, che allevia il dolore.

Esaminiamo queste ipotesi in maniera scientifica.
1) Se lo strofinamento in sè provoca beneficio, allora il materiale sarebbe secondario: perché proprio lo zolfo e solo lo zolfo?
2) Anche volendo credere che vi sia elettricità statica, questa non si assorbe. Al limite si elimina o devia (stile parafulmine).
3) Differenza di potenziale tra zolfo e fasci nervosi? OK, i nervi sono conduttori, ma qui siamo al ridicolo.
4) Lo zolfo è idrofobo. Come fa ad assorbire l'umidità?
5) Vedi 1). Allora andrebbe bene quasi ogni materiale.

Le tradizioni antiche sono una ricchezza culturale... ma non quando sono pseudomedicine che ci possono distogliere da cure serie o direttamente danneggiarci!
In questo caso i danni sono limitati (al limite uno si tiene il dolore un po' più a lungo del necessario), ma non sempre è così.
Usate la testa.
Non ascoltate i ciarlatani.

Comunque leggetevi questo articolo della Stampa del 2020!

Saluti,

Mauro.

sabato 27 maggio 2017

Contro l'omeopatia

Morire d'otite nel 2017.

E ora voglio vedere se qualcuno ha ancora il coraggio di sostenere che l'omeopatia - o altra cura "alternativa" a scelta -  magari non curerà, ma di sicuro non fa danni.

Assassini!

E vi do anche un'altra notizia: non solo quel povero bimbo è morto, ma prima di morire ha subito sofferenze atroci.
Da piccolo soffrivo di otiti, so che dolori portano. E i preparati omeopatici, oltre a non curare, non hanno nessun effetto antidolorifico.

Torturatori!

E non solo l'omeopata. Anche i genitori che vedevano il bimbo soffrire e non facevano nulla.

Bastardi!

Saluti,

Mauro.

venerdì 31 ottobre 2014

La leggenda del dolore dal dentista

Tutti lo sanno: dal dentista, anestesia o meno, si soffre, si prova dolore.

Ne siamo sicuri?
Io in questo periodo sono sotto doppia cura dentistica: per la paradontosi (denti sani ma gengive no) e per ragioni estetiche (denti sani ma storti e li voglio raddrizzare).
I dentisti che si stanno occupando della cosa (uno, anzi una, per la paradontosi e uno per l'estetica) mi stanno torturando che è un piacere... e non sempre con anestesia.

Eppure io non provo nessun dolore. Al massimo una specie di solletico, un po' di fastidio.

Non è che il dolore dal dentista sia una leggenda metropolitana e che quel dolore venga sentito perché deve essere sentito e non perché realmente ci sia?

Saluti,

Mauro.