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mercoledì 4 dicembre 2024

Il malore di Bove

Tutti avete letto o sentito del malore del giocatore Edoardo Bove in Fiorentina-Inter di domenica scorsa.

Non voglio qui parlarvene in termini medici (a parte il fare ovviamente gli auguri di una ripresa completa e possibilmente veloce al ragazzo) primo perché non sono un medico e secondo perché anche se lo fossi non ero sul posto quindi parlerei comunque solo per sentito dire (e da quel che ho capito le cose non sono ancora del tutto chiare, nonostante le analisi già effettuate).

Voglio però parlarvene dal lato dello sciacallaggio, visto che stavolta ce ne è stato di tre diversi tipi.

1) Le foto.
Tutti i giornali e i siti di informazione hanno cercato di pubblicare foto (e video) dell'evento. Con i fotografi che cercavano di beccare i "vuoti" nella barriera che i giocatori hanno creato per proteggere la privacy di Bove.
Ora voi mi tirerete fuori il diritto di cronaca. Però ditemi: cosa aggiunge l'immagine di un corpo a terra con i sanitari che cercano di rianimarlo a un testo che racconta gli eventi? Nulla!
Non si tratta di un delitto o di un incidente automobilistico dove le immagini talvolta (ma solo talvolta!) possono aiutare a ricostruire la dinamica dei fatti (ma ciò, ovviamente, serve alle autorità e alle assicurazioni, non al grande pubblico).
È solo voyeurismo.

2) I vaccini.
Sui social networks e anche nei commenti sui siti di informazione si è subito scatenata da una parte dei frequentatori una shitstorm contro i vaccini... Bove era vaccinato!
Come fosse l'unico giocatore a essere vaccinato (e come mai alla stragrande maggioranza degli altri allora non succede nulla?). 🤦‍♂️
Oltretutto casi come quello di Bove sono per fortuna sempre meno frequenti, grazie alle rigide regole della medicina sportiva in Italia (che all'estero, Inghilterra in particolare, dovrebbero copiare).

3) Il "ritardo" nei soccorsi.
Molti hanno polemizzato (e continuano a farlo nonostante le spiegazioni) per il fatto che l'autoambulanza non sia entrata in campo e che questo abbia rallentato i soccorsi. Sfruttando anche il fatto che un paio di giocatori in campo si siano innervositi per lo stesso motivo.
Prima di tutto i giocatori non sono medici, quindi ne sanno quanto noi spettatori di quali interventi servano e dei tempi necessari: la loro reazione non dimostra quindi proprio nulla (e anzi, ha rischiato in questo senso di fare danni, anche se io la comprendo).
Poi i giocatori in campo sono sotto adrenalina come in ogni competizione... adrenalina che non viene certo abbattuta da un evento simile, anzi il contrario!
E soprattutto i protocolli per gli interventi medici in campo non sono fatti a caso e sono oltretutto costantemente valutati e, se necessario, aggiornati.
I sanitari sapevano quello che facevano.

Saluti,

Mauro.

domenica 19 febbraio 2023

Dormire

Non sempre è facile.
Anche se hai sonno e non hai problemi di salute.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 23 novembre 2022

Negazionisti e scienza

Nel mondo da quando è arrivata la pandemia si sono moltiplicate le manifestazioni dei negazionisti.
Negazionisti in realtà da dividere in due categorie, anche se manifestano insieme:
1) Una minoranza nega l'esistenza stessa del Covid19;
2) La maggioranza nega la legittimità delle misure anticovid.

Quelli al punto 1 possiamo dimenticarli. Non sono recuperabili e sono relativamente poco pericolosi, sono paragonabili, per esempio, ai terrapiattisti.

Per quelli al punto 2 il discorso è diverso visto che (come per esempio visto a Berlino durante l'assalto al Bundestag) sono loro stessi un pericolo per la democrazia.
Non per niente la maggioranza di queste persone sono parte di ideologie di estrema destra, qui in Germania in particolare i Reichsbürger, gente che crede che in realtà la Repubblica Federale di Germania non esista e l'entità legale sia ancora il Reich di Bismarck (Bismarck, neanche Hitler, rendetevene conto).

Ma oggi non vi voglio parlare di destra e sinistra.

È vero che la destra è (in parte per convinzione e in parte per calcolo politico) la più convinta e decisa a negare, ma la galassia dei negazionisti è variopinta, trasversale (come raccontai qui).

Quello di cui voglio parlare è il rifiuto della scienza.

Ciò che accomuna tutti i negazionisti, di qualunque colore siano, è il rifiuto della scienza. Talvolta proprio l'odio verso la scienza.
E ciò li accomuna a tutti gli altri complottisti e negazionisti di ogni tipo.
Purtroppo siamo arrivati a un punto in cui uno scienziato è automaticamente uno schiavo dei poteri forti, quindi una persona da combattere.

Certo ci sono scienziati che fanno male il loro lavoro, lo so benissimo.
Ma... ragionate un attimo (ragionare è il punto!).
Se la scienza e gli scienziati fossero veramente legati ai poteri forti, come mai ci sono o sono stati in giro per il mondo (anche in paesi importanti come la nostra Italia e i grandi USA) tanti governi nemici della scienza?

Forse perché la scienza è scomoda, visto che cerca la verità?
Rifletteteci, voi che la diffamate e la rifiutate in nome della "verità" dei guru e dei negazionisti.
Riflettete e ragionate.

E fatelo anche per la vostra salute, per il vostro bene, per salvare la vostra pelle.
La scienza vi salva la pelle.
Sappiatelo.

Saluti,

Mauro.

martedì 8 novembre 2022

Le pseudomedicine e la Germania - Seconda parte

Nel novembre del 2021, come forse ricorderete, avevo scritto un articolo per dire che non c'era nulla di strano nel fatto che in Germania durante la pandemia fossero così presenti no-vax e pseudomedicine, raccontando come molte di queste ultime siano proprio nate qui, in Germania.

Oggi voglio proseguire il racconto, raccontandovi di altre pseudomedicine di origine tedesca o germanica.

Partiamo coi sali di Schüßler (Schüßler-Salze).
I sali di Schüßler sono un'"invenzione" del medico Wilhelm Heinrich Schüßler che nel 1873 pubblicò sulla Allgemeine Homöopatische Zeitung (in italiano Rivista generale di omeopatia) un articolo di 16 pagine in cui gettava le basi della sua teoria, la Biochemische Heilweise (Modalità di cura biochimica).
Sì, avete letto bene: pubblicò su una rivista di omeopatia.
Ma che c'entrano allora i sali? L'omeopatia usa zuccheri...
Ehi, i medici alternativi mica sono schizzinosi e con la puzza al naso come gli accademici seri!
Battute a parte, la ragione è in realtà molto chiara.
Seconod Schüßler le malattie nascono da scompensi nel contenuto di minerali delle cellule del corpo e posso essere curate tramite la somministrazione omeopatica di minerali.
Schüßler negava però la parentela con l'omeopatia sostenendo che lui non si basava sulla teoria dei simili di Hahnemann, bensì sui processi fisiologici-chimici dell'organismo umano (ma tanto i contenuti salini, minerali delle sue pastiglie in quantità omeopatica rimanevano).

Ma andiamo oltre e passiamo alla medicina olistica (Ganzheitliche Medizin).
Questo tipo di medicina (che qualcuno potrebbe anche vedere come un'"espansione" della Heilkunde di cui parlai nell'articolo dell'anno scorso) è in realtà una "teoria di Gaia" applicata alla salute, mettendo insieme concetti di filosofia naturale, religiosi, mistici, esoterici, teoretici, sistematici, politici, ecologici o psicosociali.
Questo di tipo di medicina nasce dalla ricerca filosofica sul senso del tutto e sostiene di rifarsi al motto aristotelico "Il tutto è più della somma delle sue parti". Peccato solo che questo motto, per lo meno in questa forma risalga al 1890, creato dal filosofo austriaco Christoph von Ehrenfels.
È difficile descrivere i contenuti di questa medicina, essendo in realtà un caotico pout pourri di cose in buona parte senza senso.
Il primo a creare una "teoria" completa per questa "medicina" fu il neurologo e teorico della Gestalt Kurt Goldstein durante i primi anni del nazismo.
La medicina olistica comunque mette la percezione e l'esperienza personale al centro, non seguendo il metodo scientifico e con ciò ha influenzato poi il movimento della New Age.

Ma tra le pseudomedicine con radici tedesche ce n'è anche una molto più antica, risalente a Paracelso: la Spagirica (Spagyrik in tedesco).
Era la base della farmaceutica alchemica appunto di Paracelso.
E non serve fare grandi analisi al proposito, basta analizzarne il nome: è l'unione delle parole greche spao (tirare fuori, separare) e ageiro (unire, mettere insieme).
Cioè l'unione di due azioni incompatibili tra loro.

E per oggi chiudiamo con la neuralterapia (Neuraltherapie).
Terapia ideata negli anni '20 del '900 dai medici tedeschi Ferdinand e Walter Huneke.
Questa terapia è usata per il trattatamento del dolore e altre patologie.
Consiste nell'iniettare anestetici locali sottopelle, nei muscoli, nervi, articolazioni, altri organi o "centri nevralgici" (tipo cicatrici) in modo da eliminare centri di irritazione o di riattivare "circuiti di regolazione disturbati".
Tale terapia (senza base scientifica e mai risultata efficace quando sottoposta a studi scientifici) si basa sul concetto che esistano dei campi disturbanti che, emettendo impulsi nervosi anomali, causano disturbi cronici.
Un'indagine del 2007 mostrò che in Germania era tra i medici di famiglia la forma di medicina alternativa più praticata o consigliata.
Va detto che questa terapia, essendo invasiva, ha anche effetti collaterali diretti (per molte medicine alternative gli effetti collaterali sono indiretti, essendo spesso causati dal ritardo o dalla negazione delle terapie mediche serie, non da effetti diretti della terapia "alternativa"), risultando quindi la medicina alternativa probabilmente più pericolosa di tutte.

Ma non finisce qui.
Il mondo tedesco ci riserverà altre chicche. Stay tuned!

Saluti,

Mauro.

lunedì 17 gennaio 2022

Come NON fare un'infografica

Oggi pomeriggio il BMG (Bundesgesundheitsministerium, Ministero Federale per la Salute tedesco) ha pubblicato un tweet contenente un'infografica fatta con i piedi.
Si voleva far vedere con detta infografica che i vaccini funzionano.

Il tweet è questo:


Ma vediamo in specifico l'infografica:


Guardiamo i due quadrati su fondo viola: i vaccinati ("Geimpft") sono 60 milioni, i non vaccinati ("Ungeimpft") sono 17 milioni.
Quindi i vaccinati sono circa 3,5 volte e mezzo i non vaccinati... e la dimensione dei quadrati vorrebbe darci l'idea di questa differenza... peccato solo che l'autore abbia fatto un lato di circa 3,5 volte più lungo... il che ci porta a una superficie di più di 12 volte maggiore... infatti (3,5)²=12,25.
Il che diventa disinformazione... perché fa credere che i non vaccinati siano un numero (e quindi un problema) di molto inferiore alla realtà, visto che i quadrati li capiscono tutti mentre i numeri no.

Se poi guardiamo i due quadratini sotto, su fondo bianco, troviamo la stessa storia: il quadrato di destra dovrebbe avere superficie doppia, invece sono uguali (quindi sottostimando graficamente i ricoverati non vaccinati).

Questo è uno dei risultati dello snobbare la matematica (problema, come vedete, non solo italiano): se fate fare le infografiche a chi non capisce un cazzo di geometria... alla fine fate disinformazione pur usando i numeri giusti.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui la versione tedesca.

domenica 28 novembre 2021

Le pseudomedicine e la Germania

Negli ultimi tempi, parlando dell'atteggiamento dei vari paesi nei confronti dei vaccini, mi sono imbattuto spesso nello stupore italiano verso la forza e l'estensione del movimento novax nei paesi di lingua tedesca. Tutti a dire "Ma come? Paesi di così grande tradizione scientifica!".

Onestamente: a me invece avrebbe stupito il contrario.

No, non saltate sulla sedia (o poltrona che sia). È proprio così.
I paesi di lingua tedesca, in particolare la Germania stessa, hanno sì una grande tradizione scientifica... ma hanno anche una grande tradizione pseudo-scientifica, soprattutto in campo medico.
Molte delle cosiddette medicine alternative (che poi, come spiegai qui, in realtà le medicine alternative non esistono) sono nate qui in Germania. In pratica tutte quelle più famose non di origine orientale.

Vediamo un po' la storia della Germania e della sua fuffa medica.

La prima cosa di cui si deve parlare in una storia del genere non è quella che credete voi. Non è l'omeopatia. Quella sarà il nostro secondo punto.

Il primo punto è la Heilkunde.
Letteralmente Heilkunde sarebbe un sinonimo di Medizin, cioè medicina, ma in realtà questa Heilkunde è un coacervo di medicine "alternative" - meglio detto: pseudomedicine - e infatti chi la pratica non è un medico (o uno psicologo, visto che questa "disciplina" mette tutto insieme, medicina e psicologia) accademicamente riconosciuto, ma un cosiddetto Heilpraktiker (che tradotto letteralmente sarebbe un praticante la salute, in sostanza una specie di guaritore, anche se in italiano normalmente si userebbe la dizione naturopata, anche se questa definizione in realtà indica solo una parte di ciò che l'Heilpraktiker è).
Dentro la Heilkunde si possono trovare omeopatia, ayurveda, medicina tradizionale cinese, medicina tradizionale europea (quest'ultima oggi conosciuta soprattutto in Austria) e chi più ne ha più ne metta.
Quando si parla di pseudomedicina e Germania bisogna sempre partire da qui non perché sia la più antica o la più famosa, bensì perché è una specie di cappello che copre tutto.
E anche per la sua storia.
La Heilkunde come definita oggi è nata circa un secolo fa e uno dei suoi più grandi estimatori fu un certo Adolf Hitler, che le diede dignità ufficiale regolandone la pratica con una legge del 1939.
Legge che è tuttora in vigore.
Non serve aggiungere altro.
Se volete saperne di più potete leggere questo articolo di Edzard Ernst (medico e docente, ma soprattutto qualificato con titoli in medicine "complementari" e "alternative", che contrasta usando il metodo scientifico).

E ora veniamo all'omeopatia.
La pseudomedicina che tutti (o comunque molti) associano spontaneamente alla Germania e al mondo tedesco in generale.
L'omeopatia (indubbiamente la pseudomedicina più diffusa in Europa, se non nel mondo) venne infatti creata all'inizio del 19° secolo dal medico tedesco, per la precisione sassone, Samuel Hahnemann.
Hahnemann era veramente laureato in medicina, per quanto una medicina ben diversa da quella attuale, con molte meno conoscenze. In questo senso non era il classico ciarlatano che senza studi pretende di curare questa o quella malattia (o addirittura tutte le malattie).
Però (e questa è la cosa veramente interessante nella sua biografia) si rese conto che le tecniche terapeutiche dell'epoca erano (eufemismo) poco efficaci e quindi lasciò la professione medica.
Lasciò la professione medica prima di creare l'omeopatia. Fino a quel momento aveva seguito la medicina cosiddetta accademica (dell'epoca, ovviamente).
Ma la cosa importante da capire non è come l'omeopatia sia nata, bensì come faccia a essere ancora così amata in Germania anche dagli stessi medici, nonostante tutte le prove sulla sua inefficacia (anzi è provata la sua pericolosità, visto che ritarda o addirittura impedisce cure vere).
E qui ci torna in aiuto di nuovo Edzard Ernst con un suo altro articolo.
In sostanza anche qui vale, come per le mafie e altro, follow the money.
(Non serve che vi spieghi i presunti principi dell'omeopatia, vero? Dovrebbero - purtroppo - essere ben noti...).
La sostanza è che, nonostante tante spiegazioni che si inventano motivazioni scientifiche e psicologiche, c'è un solo vero motivo per molti medici (non tutti, va comunque onestamente ammesso): l'omeopatia fa guadagnare bene.
Vi consiglio anche questo video di Mai Thi Nguyen-Kim, dove viene benissimo descritta la situazione legislativa tedesca riguardo l'omeopatia (e il fatto che le regole per i "medicinali" omeopatici siano molto più lassiste che per i farmaci veri; purtroppo è in tedesco, ma potete attivare i sottotitoli in altre lingue).

Ma l'omeopatia non è il peggio che offre la Germania.
C'è anche la Nuova Medicina Germanica.
Che forse in Italia è meglio conosciuta come Medicina Hameriana, essendo una creazione del medico tedesco Ryke Geerd Hamer (sì, se il nome Hamer a voi italiani dice qualcosa anche per la cronaca nera non è un caso: Ryke Geerd Hamer è il padre di Dirk Hamer, il ragazzo ucciso in Corsica da un colpo d'arma da fuoco a quanto pare sparato da Vittorio Emanuele di Savoia).
Premettiamo che a Hamer già nel 1986 venne ritirato il riconoscimento professionale (Approbation in tedesco), quindi - pur essendosi laureato in medicina - da tale data non poteva più essere considerato medico.
Ma al di là delle storie sulla sua persona e sulla sua famiglia (un figlio, come detto, ucciso a quanto pare da un Savoia e una figlia candidata a Miss Universo negli anni '70) in cosa consiste la "medicina" che lui ha creato?
Consiste in cinque "leggi biologiche" da lui inventate.
Queste leggi le trovate elencate su Wikipedia, non serve che ve le elenchi qui.
Vi basti sapere che in tutta la pseudomedicina hameriana non c'è nulla di scientifico e neanche nulla che si possa anche solo spiegare con l'effetto placebo. In compenso trattare pazienti con la NMG può anche configurare reato (tipo, faccio l'esempio più palese, viene negata ai pazienti la terapia del dolore).
Infatti Hamer è stato processato e spesso condannato in diversi paesi (anche per reati legati all'antisemitismo, non solo riguardo alla sua attività "medica").

E ora passiamo a Rudolf Steiner, neanche medico, bensí esoterista e teosofo. Però...
Steiner è famoso soprattutto per la pedagogia Waldorf (sì, quella delle scuole Waldorf, molto diffuse in Germania), basata su principi antroposofici senza nessuna base scientifica e in realtà dannosi, ma in Germania considerati come un modo di far sviluppare al bambino le proprie capacità in libertà.
In base agli stessi principi Steiner sviluppò la cosiddetta medicina antroposofica, che rifiuta il metodo sperimentale e si basa su principi metafisici.
Tale medicina è ovviamente diffusa anche nelle scuole Waldorf che, guarda caso, sono da sempre covi di novax e gruppi simili.
Non per niente durante le proteste novax/nopass qui in Germania erano ben presenti coloro che sono usciti dalle scuole Waldorf (ma anche dalle scuole Montessori, va onestamente detto).
Guarda caso, anche Steiner aveva idee razziste e considerava la razza ariana superiore.
Piccola curiosità: anche l'agricoltura biodinamica venne elaborata da Steiner a partire dagli stessi principi di cui sopra.

Un'ulteriore "medicina" diffusa in Germania è la Kneipp-Medizin, creata nell'800 dal sacerdote Sebastian Kneipp, che mette insieme idroterapia, fitoterapia e altre cose in una specie di potpourri.
Questa forma terapeutica si distingue da tutte le precedenti perché, pur essendo nata senza alcuna base scientifica, i suoi adepti non rifiutano la medicina "accademica", bensì vedono le terapie Kneipp come completamento della stessa, come aggiunta.
E anche se il complesso della terapia è un miscuglio di cose fatto a casaccio, singole parti di essa possono effettivamente essere utili per determinati disturbi.

Io qui vi ho elencato le pseudomedicine più diffuse e famose, ma in realtà ce ne sarebbero anche altre, ci sarebbe ancora tanto da scrivere (magari un giorno farò una seconda puntata).

La domanda che rimane è: perché la Germania, paese scientificamente sviluppato, è patria di tanta pseudoscienza?
La risposta va trovata a cavallo tra '700 e '800, tra positivismo e romanticismo.
Dopo l'illuminismo si sviluppò in certi ambienti una fede cieca nella scienza (ai tempi obiettivamente ancora più ingiustificata di oggi) che portò alla nascita del positivismo.
Dato che uno dei punti base del positivismo era il determinismo (magari non assoluto, ma comunque determinismo) e ovviamente non tutta la realtà può essere spiegata in maniera deterministica si sviluppò anche una reazione al positivismo (e indirettamente all'illuminismo) che portò alla nascita del romanticismo.
Romanticismo che noi conosciamo come corrente artistica, ma che nel mondo di lingua tedesca non si limitò al mondo dell'arte (basti pensare alla teoria dei colori di Goethe).
E da questa radice nacquero direttamente (vedi Steiner) o indirettamente (vedi Kneipp) le pseudomedicine di cui abbiamo parlato in questo articolo (e altre pseudoscienze in altri ambiti).

Saluti,

Mauro.

sabato 6 novembre 2021

Spahn, le elezioni e le decisioni

Ci sono ministri, in tutti i governi, che dopo aver fatto casini per mesi all'improvviso invece le imbroccano tutte.
Almeno come dichiarazioni, come affermazioni di principio, visto che ovviamente le decisioni vengono alla fine prese dal consiglio dei ministri e non dai singoli ministri (a cui rimane comunque la decisione di come attuarle). E in certi paesi, tipo quelli federali come la Germania, molte cose neanche dipendono dal governo centrale alias federale.

Premesso ciò, torniamo ai singoli ministri.
E torniamoci usando un ben preciso ministro, in quanto questo è la personificazione perfetta della prima frase che ho scritto in quest'articolo: Ci sono ministri, in tutti i governi, che dopo aver fatto casini per mesi all'improvviso invece le imbroccano tutte.

Sto parlando di Jens Spahn, il ministro federale tedesco della sanità.

Le sue ultime azioni e dichiarazioni dimostrano che le elezioni in certi casi posso fare danni. Soprattutto in periodi di emergenza.

Infatti nell'ultimo paio di mesi ne ha indovinate molte di più (sia come decisioni che come semplici affermazioni) di quante ne avesse indovinate in tutto l'anno e mezzo precedente di pandemia.

Visto ciò, quindi, qualunque cosa si pensi del politico Spahn, sorgono spontanee alcune domande.
È improvvisamente diventato intelligente?
Ha imparato dai propri errori?
Ha cambiato consiglieri?
No. Nessuna di queste cose.

La differenza è che prima doveva lavorare in base alle scadenze elettorali (sia regionali che nazionali), ora invece - a elezioni fatte - non avendo più voti da conquistare o conservare e oltretutto non dovendo neanche tener conto dei sondaggi, visto che da gennaio non sarà neanche più ministro... può dire e fare quello che veramente pensa e ritiene giusto fare (anche se i suoi poteri limitati erano e limitati rimangono, anzi al momento ancora più limitati, visto che dopo le elezioni il governo è in carica solo per gli affari correnti... ma fidatevi, qui in Germania il governo si occupa sempre solo degli affari correnti, degli affari veri si occupano aziende e lobbies).

Spahn è in questo momento in Europa l'esempio più lampante del "problema" delle elezioni, ma di gran lunga non l'unico.
Anzi.

Senza la pressione costante del voto (e ultimamente ogni voto diventa una pressione, ogni voto è presentato come nazionale anche quando è solo locale) i ministri potrebbero veramente lavorare pensando al medio-lungo termine.

Non sempre il voto (frequente) è un bene, direi.

Saluti,

Mauro.

giovedì 11 febbraio 2021

La mia libertà finisce dove comincia la tua

Quando si parla delle "limitazioni alla libertà" introdotte dai vari paesi a causa dell'attuale pandemia, si tende a dimenticare una cosa molto importante.
Cosa dimenticata spesso in malafede, va detto chiaro.
Non tutti quelli che si lamentano sono ignoranti manipolabili o persone che veramente vengono messe in ginocchio dalla situazione attuale.

La cosa in questione è: la mia libertà finisce dove comincia la tua.

Ciò dovrebbe essere tra l'altro la bussola di ogni liberale e di ogni libertario (no, dei liberisti purtroppo no, spero non serva che vi spieghi perché).
Anzi dovrebbe essere la bussola di ogni democratico, di qualsiasi colore e idea sia... purché sia democratico.

La libertà è insindacabile, ma non illimitata.

Cosa significa questo in tempi di Covid?
Molto semplice: quello che significa in ogni altra situazione.
Se i miei comportamenti mettono a rischio solo la mia salute e quella di nessun altro... lo Stato deve tenersene fuori.
Se però i miei comportamenti mettono a rischio, anche solo potenzialmente, la salute di anche solo una singola altra persona... allora lo Stato non solo può, ma anzi deve intervenire a limitare la mia libertà.
Se non lo facesse sì che allora sarebbe antidemocratico, visto che mi permetterebbe di ergermi al di sopra degli altri.
Non se mi limita.

Del resto dovere di uno Stato, qualunque sia la sua visione politica, è giustamente mettere la collettività davanti ai singoli.
In particolare quando si tratta di salute.

Saluti,

Mauro.

martedì 15 maggio 2018

L'ingegnere e le "pietre minerali"

Nei paesi di lingua tedesca la pseudoscienza legata alla salute gode di una diffusione e di un'approvazione superiore a quella di cui gode negli altri paesi cosiddetti del primo mondo (non per niente l'omeopatia e la nuova medicina germanica sono nate qui e la naturopatia è qui regolata per legge quanto la medicina vera... legge risalente oltretutto ai tempi del nazismo e mai cancellata o adeguata alle conoscenze scientifiche).

Comunque oggi non voglio parlarvi di questa fuffa in generale, bensì di una particolare credenza che ho scoperto da qualche mese "grazie" al collega che siede di fronte a me in ufficio... collega che non è un analfabeta, bensì un ingegnere elettrotecnico con esperienza e discreta cultura generale.

Però... lui crede (come molti altri tedeschi) che pietre semipreziose (tipo quarzi vari, ma in teoria pietre proprio preziose dovrebbero funzionare anche meglio) messe nell'acqua che si beve, la arricchiscano di qualità salutistiche varie, in particolare qualità energetiche.

La cosa non ha nessun senso logico oltre che scientifico: infatti queste pietre per funzionare devono essere pure... ma una pietra pura, senza impurità superficiali come può interagire con l'acqua?
I minerali che compongono la pietra stessa infatti non sono solubili in acqua, quindi...

A prova di ciò non c'è nessuno studio che dimostri effetti positivi di questa usanza e i pochi studi effettuati hanno mostrato che l'acqua non è minimamente influenzata da queste pietre, né in positivo né in negativo (come prevedibile del resto).

Purtroppo non sono riuscito a trovare nessuna pagina in italiano che parli esplicitamente di ciò, quindi vi fornisco qui un link in tedesco per una prima informazione al proposito, sito che definisce la credenza per quello che è: esoterismo.

Oltre al discorso fuffa medico-scientifica, in questo caso si aggiunge oltretutto anche il discorso fuffa linguistica: queste pietre vengono chiamate "Mineralsteine", in italiano "pietre minerali"... come se potessero anche esistere pietre non composte da minerali.

E a questa fuffa crede un ingegnere che si occupa di qualità (OK, nel settore automobilistico, non alimentare, però...).

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Se doveste trovare voi qualche link in italiano al proposito, segnalatemelo, così aggiorno l'articolo.

giovedì 8 giugno 2017

Il (ora) famoso e frainteso articolo 32 della Costituzione

Tempo fa vi avevo parlato di come come costituzionalisti da strapazzo fraintendano e stravolgano l'articolo 11 della Costituzione.

Da quando è scoppiato il casino coi vaccini c'è un altro articolo diffusamente strapazzato, stravolto e frainteso: l'articolo 32.

I grandi "patrioti" difensori della libertà e della Costituzione (che non hanno mai letto, anche perché non so se sappiano leggere) ne citano sempre due bellissime frasi:

"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo"

e

"Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario".

E cari miei questa è, come già raccontato per l'articolo 11, lettura selettiva, non è la Costituzione.
L'articolo 32 della Costituzione recita:

"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana."

Notate le parole in grassetto?
Notate come i bellimbusti di cui sopra non solo tagliuzzano l'articolo ma addirittura le singole frasi?

Bene, quelle parole in grassetto significano due cose:

1) Che il diritto alla salute della collettività prevale su quello del singolo, ergo se metto in pericolo la salute degli altri, lo Stato non tutela più il mio diritto a scegliere se e come curarmi, ma tutela la collettività;

2) Che io non posso essere obbligato a nulla solo fino a che a rischio è solo la mia salute, se appunto invece metto a rischio la salute altrui (per esempio annullando l'immunità di gregge non vaccinandomi) lo Stato può obbligarmi a un trattamento sanitario, eccome se può (per fortuna)!

Detto ciò si capisce che il decreto sui vaccini (come scrissi qui) è totalmente insufficiente, nonostante la contestazione di tutte le oche starnazzanti "libertà, libertà, qua qua qua", ma perfettamente legittimo. Anzi necessario.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti i miei articoli sugli... articoli della Costituzione.

domenica 21 maggio 2017

Il decreto sbagliato sul giusto obbligo di vaccinazione

Il governo ha approvato il decreto proposto dalla ministra Lorenzin (ministro della Salute) per l'obbligatorietà della vaccinazione per potersi iscrivere alle scuole dell'infanzia (comunemente ancora note come asili).

Lorenzin originariamente voleva estendere detto obbligo (giustamente) anche alla scuola primaria (precedentemente nota come scuola elementare), ma l'opposizione della sua collega incompetente Fedeli (abusiva ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca pur non possedendo nessuna istruzione) ha evitato ciò.

Ora, io non so perché Fedeli si è opposta all'obbligo (o meglio lo sospetto, ma preferisco evitare querele quindi taccio... dico solo che molto probabilmente c'è di mezzo anche il Codacons)... ma una cosa la so: senza obbligo di vaccinazione per l'accesso alla scuola primaria il decreto è inutile.

Perché?
Perché alle scuole dell'infanzia non è obbligatorio iscriversi e infatti, vaccini o non vaccini, molti genitori non iscrivono i propri figli a dette scuole.
Le scuole primarie invece sono obbligatorie, tutti devono frequentarle... ergo, senza obbligo, l'immunità di gregge (che è la vera utilità dei vaccini, al di là della protezione personale) va a farsi friggere.

Quindi la ministra (abusiva) Fedeli ha semplicemente deciso che in Italia devono avere via libera malattie facilmente debellabili grazie ai vaccini. E non è neanche ministra della Salute, quindi in teoria neanche dovrebbe avere voce in capitolo (anche tenendo conto che la vera ministra della Salute sa fare il suo lavoro, simpatica o antipatica che sia).

Saluti,

Mauro.

mercoledì 17 maggio 2017

Due piccole verità sulla vita

La vita fa schifo, questo è vero, ma teniamo conto che le alternative sono peggio.

La vita è l'unica malattia veramente incurabile. Nessuno, per quanto sano fosse, ne è mai uscito vivo.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 28 ottobre 2015

La vita uccide

Si è scatenato un putiferio (in una direzione e anche nell'altra) per la classificazione come cancerogena della carne lavorata e come potenzialmente cancerogena della carne rossa.

Ora, ciascuno può mangiare ciò che vuole e morire come preferisce... però...

Ricordatevi però che se non volete morire l'unica scelta è non nascere.
Nessuno conclude la vita vivo.
Qualunque cosa mangi e qualunque altra cosa faccia.

Saluti,

Mauro.

lunedì 17 agosto 2015

Consigli per perdere peso

Fino ai 30-35 anni di età ho avuto un peso intorno ai 70 chili. Per una persona alta circa un metro e settantacinque come me un peso normale, corretto.
Certo, bisogna anche vedere come i chili sono distribuiti, ma per ora limitiamoci ai valori assoluti.

Nel corso degli anni poi ho messo su peso. Fino ad arrivare a 88 chili. Effettivamente un po' troppi.
Ancora due anni fa pesavo 81 chili.

La settimana scorsa ho fatto un check-up completo e il mio peso era sui 70-71 chili. Accompagnato da un miglioramento di tutti i valori misurati (non che questi prima andassero male, colesterolo a parte, ma ora vanno anche meglio).
Sono tornato, per così dire, ai miei trent'anni :-)

Chiaramente sia io che il mio medico siamo estremamente soddisfatti. E l'obiettivo è stabilizzarsi su questo peso.

Ma come ho fatto? Beh, certo, qualcosa nel mio stile di vita ho cambiato, nulla di incredibile, ma qualcosa sì... del resto perdere così tanti chili senza fare niente per perderli sarebbe preoccupante. Non sarebbe certo indice di un metabolismo funzionante senza problemi.

E quindi... che consigli ho darvi?
Nessuno, proprio nessuno.

Perché, ricordate sempre, per il peso - come per ogni questione che riguardi la salute... anzi per ogni questione in generale, ma per la salute in particolare - bisogna sempre e solo rivolgersi a professionisti seri del settore che ci riguarda.

In questo caso: medici esperti in nutrizione, dietisti o figure equivalenti (ma comunque con riconoscimento ufficiale... e con ufficiale intendo statale, legale... non proveniente da libri o social networks o balle varie legate alle "medicine alternative").
I consigli di chi pubblica libri sul tema solo perché è una presunta stellina dal bel fisico (poi spesso dovuto a photoshop, neanche a diete o altro) sono solo carta igienica e chi li segue credendoci è solo un povero minus habens.
Peggio ancora libri od opuscoli di santoni, guru, esperti autonominati di questo e quello, detrattori della scienza da loro definita "ufficiale", ecc., ecc.

I consigli di chiunque non sia qualificato - me compreso - non valgono nulla. Ma proprio nulla.
L'unico consiglio che un non qualificato (che sia il sottoscritto o il vippetto di turno) può dare e sul quale può pretendere di essere ascoltato è: rivolgetevi sempre a chi è qualificato.

E anche chi è qualificato, cercatelo personalmente, non ascoltatelo quando (se lo fa, generalmente i nutrizionisti seri non lo fanno) va in TV o scrive su riviste.
Ogni persona è diversa e consigli, ricette, terapie vanno valutati per ogni singola persona, non esistono ricette di massa.

Saluti,

Mauro.

venerdì 26 giugno 2015

Il giornalismo e la scienza... di nuovo (purtroppo)

Tutti avrete letto tra ieri e oggi la storia secondo cui tre ragazzini inglesi avrebbero "inventato" un preservativo che cambia colore entrando in contatto con fonti infettive, quindi utile a farti fermare in tempo quando hai rapporti sessuali con persone portatrici di malattie sessualmente trasmissibili.

Non è proprio una bufala, ma quell'"inventato" la rende comunque una cazzata (c'è chi - Butac - lo ha fatto notare prima di me, ma io al proposito vorrei dire qualcosa di più).

Come esempio vi riporto l'articolo del Fatto Quotidiano (anche se, con gli stessi errori, ne hanno parlato praticamente tutti... e come ci racconta qui Mats Schönauer, anche la stampa tedesca, non solo quella italiana).
Vi riporto quest'articolo per due motivi:
1) è stato il primo al proposito che ho letto;
2) non è scritto da un classico giornalista, ma dalla presidente della federazione italiana di sessuologia scientifica (a parte che dovrebbe spiegarmi perché "scientifica": ogni "-logia" - parapsicologia a parte, ma quel "para-" all'inizio ci chiarisce le cose se abbiamo due neuroni funzionanti - o è scientifica o proprio non esiste).

Ecco, quei ragazzini in realtà non hanno inventato (ancora) nulla.
I miei lettori più fedeli sanno che da anni mi occupo di proprietà intellettuale, innovazione, eccetera (uno degli articoli di maggior successo della storia di questo blog si occupava proprio di questi temi).
Quindi qualcosa al proposito posso chiarire.

Come dice il sito della competizione a cui i ragazzini hanno partecipato, questi hanno avuto una concept idea. Una "concept idea" altro non è che una semplice idea, un concetto di base, non un'invenzione.

Vi faccio un esempio: se io dico che sarebbe bello avere un autobus che possa sollevarsi di qualche metro da terra per evitare gli ingorghi ho espresso una concept idea.
Per farla diventare invenzione devo almeno presentare uno studio di fattibilità con conti e schemi che ne dimostrino la realizzabilità pratica (se non addirittura presentarne un prototipo, magari in scala ridotta).

Ecco, quei ragazzini si sono fermati al primo passo: hanno semplicemente dichiarato che sarebbe bello avere un preservativo che grazie alla sua composizione chimica possa cambiare colore in presenza di una malattia sessualmente trasmissibile.
Oltre (almeno per ora) non sono andati.

E, grazie alla mia esperienza con la proprietà intellettuale, posso dirvi che anche se andranno oltre (e glielo auguro e consiglio, perché è comunque un ottimo esercizio di scienza e tecnica) purtroppo non potranno mai brevettare la loro invenzione.
Perché?
Semplicemente perché detto preservativo è già stato brevettato una decina d'anni fa (qui il brevetto). Quindi... nulla di nuovo... in questo caso non sotto il sole, ma dove non batte il sole.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
A seconda delle fonti in inglese troverete le sigle STI e STD... non sono cose diverse: STD significa sexually transmitted disease, STI sexually transmitted illness, quindi sono sinonimi.

mercoledì 2 giugno 2010

Ossa rotte e palle piene

Oggi sono stato dall'ortopedico per un controllo. Ha detto che tutto va bene, nessun intoppo e mi ha cambiato il gesso, mettendomene uno più sottile e leggero. È tutto blu, non solo con una fasciatura sopra blu come quello di prima... ammiratevi la foto del nuovo gesso:


Che tra le altre cosa si intona al colore delle stampelle:


Ma torniamo in tema. 
L'ortopedico mi ha prolungato la "malattia" fino al 15 giugno e mi ha detto che probabilmente me la prolungherà ulteriormente fino ai primi di luglio, cioè fino a che non tolgo definitivamente il gesso.
Perché? Perché non posso guidare (e fin qui nulla di strano, del resto - se venissi coinvolto in un incidente - a causa del gesso non sarei coperto da assicurazione, quindi meglio non rischiare) e secondo lui non posso permettermi di andare in treno (io vivo a Colonia, ma lavoro a Duisburg, sono circa 65 km di distanza) per i rischi di colpi al piede e per lo stress osseo dello stare in piedi sui treni sovraffollati.

Va bene, capisco le argomentazioni, però...

Però, a parte che a stare a casa mi rompo le palle appunto, non vedo il problema, una soluzione la si trova. Per esempio potrei mettermi d'accordo con l'azienda per fare orari tali da poter prendere treni non in ora di punta oppure potrei lavorare da casa con una linea telematica diretta messa a disposizione dalla Siemens oppure ancora accordarmi per avere temporaneamente un ufficio a disposizione nella filiale di Colonia...

Invece no. Devo stare a casa in malattia sulle spalle della comunità, quando la mia "invalidità" non mi impedisce di svolgere normalmente il mio lavoro.
A me non sembra giusto. E a voi?

Saluti,

Mauro.