A parte che la parola "femminicidio" è brutta e cacofonica... il problema è che è pericolosa, molto pericolosa.
Primo perché esclude ogni violenza che non porti alla morte della donna (ogni parola che finisce con "cidio" dà per scontata la morte della vittima o delle vittime).
Secondo perché permette di includere omicidi di uomini ai danni di donne che col rapporto uomo-donna non hanno nulla a che fare (tipo il mafioso che uccide la donna di un altro mafioso perché questa aveva deciso di collaborare con la giustizia).
Premesso ciò, vediamo se leggi specifiche su questi due temi servono veramente.
La domanda (e quindi la relativa risposta) va divisa su due piani:
1) servono dette leggi a livello legale, perché la legislazione attuale è penalmente inadeguata?
2) servono dette leggi a livello etico, perché la legislazione attuale non permette un'adeguata istruzione al proposito?
La risposta è no in entrambi i casi. Ma vediamo perché.
1)
La legge punisce l'omicidio.
E, da quando sono state (negli anni '70) eliminate le attenuanti per il cosiddetto delitto d'onore, non esistono più differenze di trattamento dipendenti da chi sia la vittima e da chi sia il colpevole (va bene, esistono differenze dovute a chi ha l'avvocato migliore, ma questo non è qui il punto).
Oltretutto l'articolo 3 della Costituzione dice: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.".
Questo articolo già garantisce tutti (donne e omosessuali compresi, visto che le prime rientrano nel discorso "sesso" e i secondi per lo meno nel discorso "condizioni personali" se non anche in quello "sesso").
Quindi le leggi esistenti sono più che sufficienti a occuparsi di queste tematiche. Al massimo si potrebbero introdurre aggravanti (che in realtà sono già implicite nell'articolo della Costituzione).
Leggi "ad hoc" discriminerebbero di fatto chi non rientra in queste categorie.
2)
A livello etico servono sì iniziative per limitare questi problemi (anche se il cosiddetto "femminicidio" in realtà è già un fenomeno in decrescita, come dimostrato qui).
Ma siamo sicuri che leggi apposite cambierebbero la situazione?
L'omofobia e la violenza sulle donne sono problemi culturali, mentali. Non legislativi.
Tu puoi fare tutte le leggi che vuoi... se i reati contro gli omosessuali e contro le donne dovessero diminuire (cosa che non credo comunque succederebbe, basta vedere l'esempio dei paesi che puniscono l'omicidio con la pena di morte... in detti paesi si continua a uccidere che è un piacere) sarebbe al massimo per paura della pena, non perché la gente ha cambiato mentalità sull'omosessualità o sul rapporto uomo-donna.
Riassumendo in parole chiare:
- Contro l'omofobia e la violenza sulle donne serve un cambiamento culturale.
- Non servono leggi apposite.
- Le leggi sono già adeguate.
- Le teste non lo sono.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Qui tutti i miei articoli sugli... articoli della Costituzione.
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