Ora non è facile capire in base ai dati che ci arrivano quale tipo di radiazione colpisca prevalentemente nei vari luoghi (cioè, sappiano benissimo quali tipi di radiazioni si sprigionano dal nocciolo del reattore, dal combustibile radioattivo, ma questo vale all'interno del reattore, al di fuori tutto cambia; cosa arriva - per esempio a Tokyo - non è chiaro, è chiara solo la quantità totale di radiazione). Le tabelle - ufficiali e no - riportano generalmente i dati in sievert/ora. Ma alcune sono anche state diffuse in gray/ora.
Come avevo scritto il gray rappresenta la dose assoluta e il sievert quella equivalente (per i dettagli vedasi l'articolo indicato sopra) e w il rapporto tra dose equivalente e dose assoluta (w=H/A, dove H è la dose equivalente e A quella assoluta) ed è tipico di ogni radiazione.
Per esempio:
raggi X, gamma e beta: w=1
raggi alfa: w=20
neutroni: w compreso tra 3 e 11 (dipende dall'energia dei neutroni)
Più alto è w più è pericolosa la radiazione.
Quindi possiamo fare un esercizio. E qualcuno, noto nel mondo dei blogs come Ula-Ula man, lo ha fatto.
Ha preso i dati del periodo compreso tra il 15 e il 28 marzo per la città di Tokyo (disponibili sia in sievert/ora che in gray/ora) e ne ha fatto il rapporto in maniera da ottere il w medio quotidiano per il periodo e la città in questione.
I risultati sono i seguenti:
(L'autore ha concesso l'uso del grafico sotto licenza Creative Commons).
Cosa ci dice questo grafico?
Principalmente tre cose (ribadisco che la dose totale riversatasi su Tokyo non ha giustamente mai creato particolari preoccupazioni né allarmismi, nonostante notizie inventate o esagerate pubblicate da alcuni media occidentali):
1) Le pericolose radiazioni alfa, se mai sono arrivate a Tokyo, sono arrivate in quantità assolutamente trascurabile;
2) La parte del leone la fanno radiazioni come X, beta, gamma, fotoni, cioè lo spettro cosmico e naturale cui siamo quotidianamente sottoposti;
3) Sono DI SICURO presenti neutroni che NON dovrebbero esserci, in quantità statisticamente assolutamente non trascurabili, ma sanitariamente non pericolose.
E se può stare tranquilla Tokyo, figuriamoci Genova o Colonia.
Saluti,
Mauro.