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venerdì 27 gennaio 2023

Meloni, il suo governo e l'opposizione... il surrealismo

Ora, io ho sempre sostenuto che il governo Meloni sarebbe durato al massimo un anno.
E non lo ho mai sostenuto per inimicizia politica (che comunque palesemente c'è, non sono certo tanto ipocrita da negarlo).
Lo ho sempre sostenuto perché un suo "alleato" è Salvini.
E Salvini non sopporta di non poter mettere bocca o addirittura decidere su ogni tema, anche quelli che non lo riguardano assolutamente (parlai già qui del monomistrismo). Lui si crede il governo, non parte di esso.
Ma ovviamente Meloni non può accettarlo (in teoria non potrebbe nessun Presidente del Consiglio... ma Meloni, al di là dei suoi difetti, ha un po' più di palle di Conte... ok, mi direte, non ci vuole molto ad avere più palle di Conte, basta essere un organismo vivente... e avreste ragione).
Quindi?
Quindi la Lega non può che far saltare il governo.
Ma...

Ma se guardo gli sviluppi recenti... sembra che l'opposizione tutta voglia salvare Meloni.

Azione/IV fanno finta di fare opposizione, ma in realtà si comportano da quinta colonna meloniana.
M5S non sa (come sempre) quello che fa, ma pur di tornare nei ministeri sarebbe disposto ad allearsi anche con Hitler o con Stalin o con Andreotti, non solo con Meloni.
PD invece... fa semplicemente (come sempre) di tutto per autodistruggersi.

Con questa opposizione non credo più che Meloni debba preoccuparsi di Salvini.
Il pericolo per il suo governo viene dall'interno di FdI. E no, non parlo di faide interne. Parlo di "capacità" dei ministri palesatasi degna dei passati ministri grillini.
Il governo cadrà per incompetenza.
Ma nel frattempo (come fece il governo gialloverde) farà grossissimi danni senza neanche ottenere chissà quali vantaggi per i propri accoliti.

Saluti,

Mauro.

venerdì 17 dicembre 2021

Di Maio ha ragione (sì, stavolta sì, ma non come pensate voi)

Sì, per una volta ha ragione.

Dopo che l'Economist ha incoronato l'Italia "Paese dell'anno 2021" lui ha pubblicato questo su Twitter (qui comunque il link diretto):


Ha ragione.
Punto.
Lui può andare avanti solo a testa bassa, come deve fare chiunque deve vergognarsi di sé stesso.
Lui deve andare avanti a testa bassa, perché deve vergognarsi di mostrare la faccia, per tutti i danni che il suo M5S ha fatto e continua a fare.
Il peggior partito della storia repubblicana italiana.
Lui non può permettersi di andare avanti a testa alta.

Noi italiani invece possiamo andare avanti a testa alta (ok, non tutti, ma molti di noi sì e - fidatevi - in proporzione maggiore di quanto possano fare in altri paesi che però alzano il ditino e fanno i maestrini).

Saluti,

Mauro.

domenica 3 maggio 2020

Domande sull'Italia (e non solo)

Oggi pomeriggio in un gruppo chiuso su Twitter, Enrico Marani ha posto alcune interessanti domande, prima generiche e poi specifiche sull'Italia.
Visto che mi aveva indirettamente chiamato in causa, invitando i membri che vivono all'estero, ho provato a rispondere alle sue domande.
In base, ovviamente, alle mie conoscenze, idee e opinioni.
Non vi posso mettere il link al dialogo originale perché, essendo un gruppo chiuso, non vedreste comunque niente.

Vediamo le domande e le mie risposte (queste ultime un po' più articolate rispetto a quanto scritto su Twitter).

La domanda semplice: qual è il peso della dimensione nazionale di un paese in relazione a quella internazionale? A volte nella discussione sembra che il "cortile di casa" sia un semplice pollaio per allocchi, mentre le decisioni vere siano prese in UE, BCE, Cina, USA, ecc.

La domanda in realtà non è semplice quanto sembra.
Se penso a dove vivo, la Germania, il "cortile di casa" è molto importante, sia per la politica che per la gente.
Ma non solo a livello nazionale, anche a livello regionale dei singoli Länder.
Anche le decisioni della UE a cui la Germania deve semplicemente obbedire (o magari non è obbligata, ma le convengono quindi le accetta e basta) vengono spesso presentate come decisioni prese "con la" UE e non "dalla" UE, per far sì che vengano accettate più facilmente (e per evitare che la UE venga considerata una dittatura).

Detto questo ritenete quindi importante seguire sviluppo nazionale con attenzione? Capita, almeno a me è capitato, di sentirsi dire, ma cosa segui queste cose che non contano nulla, pensa più in grande.

Intanto va detto che "pensare in grande" io personalmente lo associo più ai temi che al livello "geografico", locale o globale che sia.
Comunque al di là di questo la risposta a questa domanda è a mio parere più semplice di quella precedente.
Per quanto possibile bisognerebbe sempre cercare di seguire in parallelo sia il livello locale che quello globale.

E poi vi chiedo di Italia. [...]

Italia rischia deriva venezuelana?


Se non fossimo dentro la UE e nell'area Euro, avrei effettivamente paura. La mentalità pentastellata è quella. E quella leghista o di FdI non è molto diversa (quindi tornassero al potere da questo punto di vista non cambierebbe niente).
Per questo - pur con tutti gli errori che sta facendo la UE - serve che l'Italia resti attaccata con le unghie e con i denti all'Europa.
È vitale che lo faccia, comunque si comporti la UE.

Conte è unica opzione plausibile?

Io credo che il Conte II non fosse l'unica opzione plausibile/possibile alla caduta del Conte I.
Io continuo a essere convinto che il PD abbia commesso un errore nel non voler andare alle urne, la paura è stata cattiva consigliera (ne scrissi qui).
Oggi purtroppo non vedo alternativa a Conte all'interno del Parlamento, nel senso che non vedo possibili maggioranze alternative.
A meno di non passare a un governo tecnico o "del Presidente".
Ma al di là del dubbio sul se e quanti partiti lo accetterebbero (tale governo dovrebbe avere comunque la fiducia del Parlamento), chi sarebbe così pazzo da accettare oggi l'incarico per guidare detto governo?
Draghi? Cottarelli? Cartabia? Colao? Altri?
Comunque li si giudichi politicamente, pazzi non sono, quindi non credo si suiciderebbero accettando.

Conte essendo da sempre un paravento chi rappresenta?

Conte I rappresentava, senza se e senza ma, Casaleggio e chi sta dietro Casaleggio.
Conte II è un mistero. Certo non si è ancora staccato, svincolato da Casaleggio, ma lo rappresenta quanto lo rappresentava Conte I?
In realtà sembra guardarsi intorno, come a cercare chi possa garantirgli maggiori possibilità di sopravvivenza politica.

C'è da preoccuparsi per attuale situazione o si esagera inutilmente?

Obiettivamente noi italiani tendiamo sempre a esagerare ogni situazione, in un senso o nell'altro, ma la situazione è sicuramente seria e pericolosa.
Al di là degli eventuali fini di chi dovesse tirare le fila da dietro le quinte, mai abbiamo avuto una classe dirigente (e metto insieme governo e opposizione) di così basso livello intellettivo e intellettuale (e politico!) di quella attuale.
Neanche durante il peggior pentapartito o il peggior Berlusconi.

M5S è forza democratica o no?

Questa è la domanda più facile di tutte: no, il M5S non è forza democratica. E non è mai stata intenzione di chi lo ha creato che lo fosse o che lo diventasse.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 2 ottobre 2019

Io credo che il PD abbia sbagliato

Ora che i renziani se ne sono andati e hanno fondato il loro nuovo partito si potrebbero anche fare esercizi di dietrologia e pensare male, ma la motivazione ufficiale del fatto che il PD abbia accettato di fare un governo con il M5S (e anche del perché Italia Viva rimane nel governo pur essendosene andata dal PD) è che era necessario impedire alle destre (ergo Lega più FdI con forse FI a rimorchio) di conquistare il potere.

A parte il fatto che il M5S è destra checché ne dicano amici e nemici, quindi con questo governo la destra è rimasta al potere. Ed è una destra più pericolosa di quella all'opposizione essendo "liquida" (cioè molto più adattabile agli umori del momento) e di proprietà di un'azienda attiva nel mondo digitale.

A parte il fatto che fare un governo per fermare qualcuno (per "cattivo" e pericoloso che sia o che sembri) e non per proporre qualcosa, dimostra solo che tu hai ben poche idee e programmi da offrire.

A parte tutto ciò... per me - se prendiamo la motivazione ufficiale - ha sbagliato i calcoli.

I sondaggi davano Lega e FdI in crescita... ma quante volte ultimamente i sondaggi hanno fatto un buco nell'acqua (e non solo in Italia)? Pensateci bene: la maggioranza delle volte.
Per di più il comportamento di Salvini non era certo un invito a votarlo (soprattutto il suo quasi strisciare alla fine per convincere il M5S a tornare con lui).
E io aggiungo: anche se i sondaggi fossero stati veramente significativi... Lega e FdI avevano raggiunto il massimo possibile, oltre non potevano andare.

E non venitemi a dire che non c'erano solo i sondaggi ma anche i risultati delle Europee... secondo voi sono veramente indicativi di cosa poi succede alle politiche?
Vi rispondo con due esempi.
1984: Il PCI scavalca la DC e diventa primo partito... ma dura solo per quelle elezioni, alle successive politiche la DC si riprende lo scettro.
2014: Trionfo PD... trionfo e tonfo, infatti alle successive politiche il PD crolla.
E sarebbe successo anche alla Lega dopo le europee del 2019 se solo il PD non se la fosse fatta addosso.

Se proprio la priorità era evitare un governo delle destre, la strada migliore sarebbe stata mostrare coraggio e andare alle urne. La Lega avrebbe preso una sonora sberla (FdI no, ma non sarebbe bastato a salvare la destra nel complesso).
Ma, come insegna Don Abbondio, il coraggio se non ce l'hai non te lo puoi dare. E il PD non ce l'ha.

Certo, come detto all'inizio, la scissione dei renziani potrebbe far pensare altro... ma che si creda alla motivazione ufficiale o che si faccia dietrologia... in entrambi i casi andare alle urne subito avrebbe punito la Lega, quindi la scelta di Zingaretti e Renzi di creare un governo col M5S è stata un errore comunque.
Sia uniti che divisi conveniva andare al voto.
A meno che qualcuno non voglia la vittoria della Lega.

Saluti,

Mauro.

giovedì 9 maggio 2019

Contro il rimborso ai "truffati"

Ora vi racconto una storia. Una storia personale. Vera.

Quasi 15 anni fa mio papà ha investito qualche soldino in azioni CaRiGe (credo ca. 3000€, non ricordo bene, comunque la cifra precisa non è importante).
CaRiGe. Per voi oggi significa Banca CaRiGe. Per noi vecchi genovesi significa Cassa di Risparmio di Genova e Imperia.

Poi papà si è ammalato e non se ne è più curato. Aveva altri problemi.
Quando è mancato quelle azioni sono andate, come legge prescrive, metà a mia mamma e metà a me (cioè metà al coniuge e metà ai figli, ma io sono figlio unico).
Ora entrambi possediamo meno di 0,01€ di azioni della CaRiGe.

E no, non ne abbiamo vendute: le abbiamo tenute tutte. La quantità di azioni che io e mamma possediamo è in totale la stessa di quando papà le comprò.
Oggi con 3000€ rischio di comprarmi tutta CaRiGe, immobili esclusi.
Però non chiederò nessun rimborso truffati, visto che la prima truffa è il rimborso stesso: noi abbiamo investito male. Nessuno ci ha costretto a farlo.
E dico "noi" coscientemente: io, ai tempi, se fossi stato a Genova e non in Germania avrei accondisceso al suo investimento. Anzi ci avrei aggiunto di mio.

E quello che sta dopo il primo dei due punti nel passaggio sopra scritto vale per almeno i tre quarti (e mi tengo basso) dei cosiddetti "truffati" (e vale per tutte le banche nei casini, non solo per CaRiGe).
Non sono truffati (o "risparmiatori", come i grillini vogliono farli passare). Nella maggioranza sono semplicemente investitori coscienti dei rischi che correvano e che hanno avuto sfortuna. O che hanno calcolato male per scarse conoscenze (ergo ignoranti).

Quindi il rimborso generalizzato è una truffa verso tutti quelli che non hanno investito in dette banche.
Qualche truffato c'è stato veramente. E questi meritano sì il rimborso. Ma sono una minoranza.
La maggioranza ha investito conoscendo i rischi. Magari non conoscendo nei dettagli ogni signolo rischio, ma comunque sapendo che non era un investitmento sicuro al 100%. Che nessun investimento può essere sicuro al 100%.

E no, l'essere truffato o no non dipende dal tuo essere ricco o povero (il M5S vorrebbe far passare tutti i poveri come truffati).
Dipende dalle informazioni che ti sono state messe a disposizione al momento dell'investimento: possono quindi benissimo esserci ricchi truffati e poveri non truffati (anche se obiettivamente è più facile che il povero, non esperto di questioni finanziarie, venga truffato).

Saluti,

Mauro.

mercoledì 6 marzo 2019

Proviamo a dare i numeri

Negli ultimi giorni è girata molto una lista di richieste di rimborsi spese da parte di alcuni esponenti grillini.
All'inizio sembrava che fossero relative a un solo anno, poi si è scoperto che erano relative a cinque anni.
Le cifre a occhio sembrano esagerate (alcune anche molto), ma i numeri presi da soli senza fare due conti o confronti non dicono molto, possono ingannare.

Vediamo di fare conti e confronti sulle (almeno apparentemente) più eclatanti delle richieste.

Paola Taverna
Ha richiesto il rimborso di 17750 € di spese telefoniche.
In cinque anni fa circa 296 €/mese.
Con TIM l'offerta più costosa in flat rate è 49 €/mese (cellulare, senza limiti in Italia, max 60 minuti in Europa). In cinque anni fa 2940 €.
Possibili spiegazioni:
1) La Taverna vive sulla Luna e non conosce l'esistenza delle flat rates.
2) La Taverna non vuole fare eventuali chiamate internazionali dall'ufficio alla Camera (che sarebbero pagate direttamente dalla stessa) e questo fa salire la spesa.
3) La Taverna ha inserito anche i rimborsi per i collaboratori (in caso di uso flat rate significa però che ne ha 5... mi sembrano un po' tantucci).
4) La Taverna ha gonfiato la spesa.

Marta Grande
Ha chiesto il rimborso di 131000 € di affitto.
In cinque anni significa un po' meno di 2200 €/mese.
A Roma in zona centro storico un affitto costa in media 24,30 €/mq (dati febbraio 2019, qui la fonte), il che significa che ci si può permettere un appartamento di ca. 90 mq in pieno centro.
Un po' fuori centro, ma sempre vicini (tipo zona Pigneto, San Lorenzo, Casal Bertone) si scende a una media di 14,99 €/mq. Ci esce un appartamento di circa 145 mq.
Tenendo poi conto che Marta Grande è di Civitavecchia, quindi probabilmente risparmierebbe facendo la pendolare...
Possibili spiegazioni:
1) La Grande ritiene che un parlamentare deve avere un appartamento da ricchi, quindi ha cercato o un appartamento molto grande o uno più piccolo ma in immobile di grande pregio.
2) La Grande si è fatta fregare dal padrone di casa sull'affitto.
3) La Grande paga anche gli affitti dei collaboratori (cosa per lo meno inusuale).
4) La Grande ha gonfiato la spesa.

Barbara Lezzi
Ha chiesto il rimborso di  27258 € di benzina.
In cinque anni fa circa 454 €/mese.
Qui un calcolo è più complicato, visto che il prezzo del carburante oscilla molto di più di quelli del telefono o dell'affitto (che tra le altre cose tendono a crescere nel tempo, quello della benzina negli ultimi anni invece ha avuto tendenzialmente una discesa, anche se con notevoli rimbalzi, qui potete trovare i prezzi medi mensili attuali e storici).
Nel quinquennio 2014-2018 il prezzo medio mensile della benzina è oscillato tra un estremo minimo di 1,378 €/litro e uno massimo di 1,761 €/litro.
Il che significa un consumo medio da parte della Lezzi compreso tra ca. 260 litri e ca. 330.
Con un auto media (né utilitaria né classe alta) ciò porta a una percorrenza media tra circa 3500 e circa 4500 km al mese, forse anche un po' di più, se l'auto è nuova.
Tenendo conto che la Lezzi è anche ministro e quindi quando si sposta per compiti ministeriali i conti non vengono pagati dalla Camera (né direttamente né come rimborso) quei km sono decisamente tanti.
Possibili spiegazioni:
1) La Lezzi guida una vecchia carretta che fa al massimo 5 km con un litro.
2) La Lezzi fa pagare alla Camera anche i viaggi ministeriali.
3) La Lezzi considera anche gli spostamenti privati come spostamenti di servizio.
4) La Lezzi ha gonfiato la spesa.

Ora, a parte le mie "spiegazioni" (che oscillano tra il serio e il faceto), quello che vorrei far notare è che sulla stampa (sia tra gli accusatori che tra i difensori) si sono sparate le cifre totali senza provare a fare qualche calcolo concreto.
Ma le cifre assolute da sole non dicono nulla.

Ora, con i conti che ho fatto sopra sì che si può avere un'idea della situazione.
Ed eventualmente, se mi è sfuggito qualcosa o ho commesso degli errori, si possono rifare i conti e poi correggermi.
Se anch'io avessi usato solo le cifre assolute non si potrebbe fare (anche se usandole forse vi avrei annoiato di meno 😉).

Saluti,

Mauro.

martedì 26 febbraio 2019

Come autodistruggersi un articolo con la superficialità

Ieri Linkiesta ha pubblicato un articolo sulla strategia comunicativa "di distrazione" dell'attuale governo italiano, che l'autore assimila al jamming (se non sapete cos'è, leggete l'articolo e capirete).

Un tema importante, a mio parere, e comunque interessante.
Ma la superficialità dell'autore per quanto riguarda dettagli secondari di fatto squalifica l'articolo.

E no, non ditemi: "ma non sono cose importanti, il punto dell'articolo è un altro".
Appunto per quello la cosa è grave: se non ti puoi fidare dell'autore per cose di poco conto, su cui non c'è nessun motivo di faziosità, che chiunque ricorda (o può controllare in due secondi) e - soprattutto - che sono puri e semplici fatti, dove non ci sono opinioni... come fai a fidarti dell'autore quando arrivano i punti importanti, quelli dove poi c'entrano anche le tue idee, non solo i fatti, quelli dove tu lettore hai più difficoltà - sia pratica che culturale - a informarti di persona, a cercare fonti?

Ecco, per questo inventarsi un certo Lesley Nilsson è grave (e magari anche offensivo per il vero Leslie Nielsen):


Ecco, per questo inventarsi che nel 2006 l'Italia vinse un mondiale di calcio in Francia è grave (anche perché noi italiani di Germania ce lo ricordiamo eccome quanto abbiamo goduto per la vittoria di Berlino):


Ecco, per questo gli errori in dettagli secondari sono importanti, forse più di quelli nei dettagli importanti: questi ultimi spesso sono difficili e si può sbagliare anche in buona fede o perché qualche fonte ci inganna... ma i primi... se li tratti così è solo indice di superficialità.
E se sei superficiale nelle cose che non costano fatica, non hanno bisogno di vera ricerca... allora figuriamoci cosa puoi combinare quando affronti cose che costano fatica, che abbisognano di vera ricerca.

Saluti,

Mauro.

sabato 26 gennaio 2019

Tre domande a Udo Gümpel

Ho posto al giornalista Udo Gümpel tre domande sul fenomeno M5S. Udo è fisico di formazione (come me) e corrispondente dall'Italia per le TV tedesche RTL/NTV.
Udo è stato così gentile da rispondere e acconsentire alla pubblicazione qui sopra. Lo ringrazio di cuore.

1) Quando il M5S è nato tu, come giornalista straniero che conosce bene l'Italia, ritenevi possibile che in pochi anni sarebbe arrivato al governo?

R) Dalla nascita del primo meet-up nel 2005 all’ingresso in Parlamento nel 2013 come primo partito italiano sono effettivamente passati pochi anni, un po’ paragonabile però con la Lega Nord. Ambedue hanno - in tempi diversi - intercettato un sentimento diffuso di risentimento prima contro Roma, il sud, il M5S contro “la Casta” nella popolazione.
Una delle ragioni del rafforzamento durante l'ultima legislatura è l'inadeguatezza della risposta di PD e FI negli anni successivi al 2013, a un certo momento il M5S ricomincia a crescere, dopo esser calato ai 20%, coll'avvento di Renzi: invece dopo il fallimento del Renzismo, anche Renzi era un “fenomeno”, col 40 percento, nel 2014. Renzi finisce rapidamente sgonfiato, con il Referendum, madornale errore politico. Politica non si fa con i se e ma, però: senza quell'errore che gli fu fatale, forse la storia anche del M5S sarebbe andata diversamente, Dunque, non era affatto detto che sarebbero tornati al M5S, i voti. Avrebbero potuto anche restare a Renzi.

2) Come mai molti tuoi colleghi qui in Germania (anche se stanno diminuendo) continuano a definire il M5S un fenomeno di sinistra?

R) Non credo che sia così. Più che di sinistra inizialmente li ritenevano un autentico movimento di base, che, come ormai si sa bene, non sono mai stati, essendo una struttura verticistica telecomandata da Casaleggio, ci sono solo rudimentali elementi democratici all’interno del Movimento. All’inizio però ha goduto una buona reputazione, come una vera novità, sembrava la base della società che si auto-organizza, sembrava, appunto. Anche programmaticamente non c’era nulla da eccepire, fino alla campagna elettorale del 2013 quando cominciarono a vedersi i primi segnali della vicinanza al leghismo, Beppe Grillo che andava tra gli elettori leghisti e gli liscava il pelo... però, finché non hanno preso il potere, non si è verificato. Dunque, all’osservatore esterno poteva mancare qualche elemento per capire. Oggi invece non esiste più corrispondente o inviato che li ritenga ancora un movimento di sinistra. Hanno venature di sinistra, pensiamo a RdC, ma sono solo venature. Sono populisti, veri e puri, con posizioni nella maggior parte di destra, anche estrema.

3) Ritieni che qualcosa di simile possa capitare anche in Germania? Può la diversa legge elettorale agevolare o impedire un fenomeno simile?

R) In politica non dovresti escludere mai nulla. Ma attualmente gli spazi per un movimento “anti-“ sistema non sono molto larghi e sono stati presi dalla destra dell’AfD, che però raccoglie molto meno voti, ca 15%. Sempre tanti, ma dato che non trovano altri partiti che vogliono allearsi con loro, rendono soltanto più complicato la formazione di governi, dovendoli escludere sempre. Poi, a sinistra, in Germania ci sono gia due opposizioni, die Linke e die Grünen, non c’è altro spazio, direi.

Saluti,

Mauro (e Udo). 

mercoledì 2 gennaio 2019

Paragonare pere con mele

Marco Canestrari (che molti di voi conosceranno soprattutto per il libro che ha scritto insieme a Nicola Biondo, Supernova) ha scritto un paio di giorni fa sul suo blog un articolo sui senatori "ribelli" del M5S (uno di quelli da lui citati, De Falco, poi espulso dal movimento).

Ma qui non voglio parlarvi dell'articolo in sè o del blog di Canestrari in generale, bensì di un commento all'articolo stesso.
Commento che è un'ottima dimostrazione di dove si arriva quando la propaganda incontra l'analfabetismo funzionale.
Ecco uno screenshot del commento in questione:


Dove sta la propaganda?
Nel credere che i soldi per la villa di Renzi o per la "campagna acquisti" senatoriale di Berlusconi vengano dai contributi ai partiti (pubblici o dei propri eletti poca differenza fa).
Non voglio difendere Renzi o Berlusconi (primo perché in generale non lo meritano e secondo perché sulle cose in cui lo meriterebbero sanno benissimo difendersi da soli), ma credere a quanto sopra significa essere ormai lobotomizzati dalla propaganda.

E dove sta l'analfabetismo funzionale?
Nel paragonare il "pizzo" che gli eletti del M5S pagano alla Casaleggio srl con il contributo che da sempre gli eletti di molti partiti pagano al proprio partito.
Ora, si può considerare giusto o sbagliato che un eletto ceda parte della propria prebenda al partito con cui è stato eletto, ma confondere questo contributo col versamento da parte di deputati e senatori di parte del loro stipendio a una società privata (con tutti i rischi che ciò comporta per la democrazia) dimostra un analfabetismo funzionale elevato all'ennesima potenza.
Sempre che non sia pura malafede.

Saluti,

Mauro.

sabato 13 ottobre 2018

Riformare i centri per l'impiego non serve

Il governo gialloverde vuole riformare i centri per l'impiego (per noi vecchi: uffici di collocamento) come misura per combattere la disoccupazione.

Ma su che pianeta vivono?
I centri per l'impiego sono strumenti di intermediazione... se il lavoro non c'è, cosa cavolo possono fare i centri per l'impiego, sia che funzionino bene, sia che funzionino male?
Bisogna intervenire sulla creazione del lavoro prima che sull'intermediazione tra domanda e offerta.

Perché vi garantisco: se il lavoro c'è... in un modo o nell'altro domanda e offerta si incontrano (con centri per l'impiego efficienti magari in maniera più efficace, ma alla fine le posizioni si riempiono anche senza centri per l'impiego efficienti).
Se non c'è... un centro per l'impiego ben funzionante può al massimo contribuire a riempire le poche posizioni che si liberano nella maniera più veloce e competente... ma mai potrà contribuire a creare nuovi posti di lavoro.
Salvo che non sia incaricato anche di creare posizioni fittizie pur di dare uno stipendio a qualcuno (ergo trasformare il suo compito da ente di intermediazione a ente di assistenza).

Rendere più efficienti i centri per l'impiego non è certo da denigrare, anzi. Ma non è neanche la priorità.
La priorità è introdurre politiche industriali e infrastrutturali che creino lavoro.

Ma industria e infrastrutture sono parole cancellate dal vocabolario del M5S (ma anche politica, eh, se non nei casi in cui la si può usare a sproposito).

Saluti,

Mauro.

martedì 25 settembre 2018

Gemeinsame Fehler, doppelte Schaden


Auf Deutsch sagt man geteiltes Leid ist halbes Leid.
Ich habe immer diesen Satz gehasst, weil ein Leid, das mehrere Personen betrifft, ist ein größeres, schmerzhafteres Leid. Von wegen halbes Leid.

Und Fehler bringen Leid: Wenn sie wiederholt und gängig werden, werden sie noch größer, noch schädlicher, nicht kleiner, nicht gemäßigter.

Und in Deutschland wird gerade einen Fehler kopiert, den wir in Italien in den letzten Jahren begangen haben und dessen Schaden für allen gut sichtbar sind.
Und falls Deutschland ihn kopiert, werden die Schaden für Deutschland sehr groß sein und sie werden in ganz Europa widerhallen (und das wird die Schaden in Italien noch größer machen).

In Italien heißt es, dass die 5 Sterne Bewegung (M5S) nach rechts gerutscht ist (und man meint, dass man sich bemühen soll, sie wieder nach links oder der Mitte zu bringen).
Blödsinn: die M5S ist immer rechts gewesen, sie ist nicht nach rechts gerutscht.
Deswegen kann man sie nirgendwohin wiederbringen.
Die einzige schlaue Möglichkeit ist deren Wählern mit seriöserer und ehrlicherer Angebote zu überzeugen, als die von den grillini.

In Deutschland passiert gerade etwas Ähnliches.
In Deutschland heißt es, dass die AfD sich radikalisiert hat (und man meint, dass man sich bemühen soll, sie wieder nach gemäßigteren Ufern zu bringen).
Blödsinn: die AfD ist immer radikal gewesen, sie hat sich nicht radikalisiert.
Deswegen kann man sie nirgendwohin wiederbringen.
Die einzige schlaue Möglichkeit ist deren Wählern mit seriöserer und ehrlicherer Angebote zu überzeugen, als die von den Neonazis.

Grüße,

Mauro.

P.S.:
Hier die italienische Version.
Qui la versione italiana.

Error comune, doppio danno

In Italia si dice Mal comune, mezzo gaudio.
Io ho sempre odiato questa frase, perché il male più è comune, più persone colpisce... più è grosso e doloroso. Altro che mezzo gaudio.

E gli errori sono dei mali: quando sono comuni, quando vengono ripetuti, diventano più grandi, più dannosi, non è che si moderino, rimpiccioliscano.

E in questo momento in Germania stanno di fatto copiando un errore che abbiamo fatto in Italia negli ultimi anni e i cui danni sono sotto gli occhi di tutti.
E se la Germania lo ripete, i danni per la Germania saranno grossi e si ripercuoteranno sull'Europa (aumentando quindi di conseguenza anche quelli italiani).

In Italia si dice che il M5S si è spostato a destra (e il senso è che bisogna impegnarsi per riportarlo al centro o a sinistra).
Cazzata: il M5S è sempre stato di destra, non si è spostato a destra.
Quindi non lo si può riportare da nessuna parte.
L'unica cosa seria è convincere i suoi elettori con proposte più serie e oneste di quelle grilline.

In Germania sta succedendo una cosa analoga.
In Germania si dice che l'AfD si è estremizzata (e il senso è che bisogna impegnarsi per riportala su sponde più moderate).
Cazzata: l'AfD è sempre stata estrema, non si è estremizzata.
Quindi non la si può riportare da nessuna parte.
L'unica cosa seria è convincere i suoi elettori con proposte più serie e oneste di quelle neonaziste.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui la versione tedesca.
Hier die deutsche Version.

domenica 2 settembre 2018

Non tutti gli elettori hanno un colore

Dalle elezioni del 4 marzo in poi sento accuse incrociate su elettori di una certa parte che detta parte hanno tradito o che si sono fatti ingannare da un'altra parte mascherata da parte diversa. O viceversa, il che è alla fine lo stesso.

Ora, che "veri" elettori di sinistra possano aver votato per le più disparate ragioni per la destra pentastellata è vero.
Come è anche vero che qualche "vero" elettore di destra ha votato PD per arginare appunto il M5S.

Ma sono eccezioni, non significative nel computo totale dei voti.

La verità è che continuiamo a parlare di elettori di sinistra, di centro e di destra... dimenticando una cosa ben precisa ed esistente da sempre (anche se da sempre negata): esistono molti elettori senza alcun colore che votano in base a quella che credono essere la propria convenienza (e che quindi possono votare oggi una cosa, domani tutt'altra e dopodomani l'estremo opposto).

Gli elettori di sinistra, di centro e di destra esistono, sono sempre esistiti e sempre esisteranno.
Ma le elezioni le decidono gli elettori senza colore, le banderuole, quelli che votano in base alla propria convenienza (o a quella che credono tale).

È sempre stato così, non è una novità.
Ma prima si notava meno (o non si notava proprio) perché i partiti avevano posizioni più stabili, meno aleatorie e quindi le convenienze e le paturnie degli elettori senza colore non cambiavano poi tanto da un'elezione all'altra.
Tutto qui.

E prima di dimenticarcelo: i creatori di propaganda e fake news hanno capito ciò e su questa categoria lavorano.
Perché un vero elettore di destra, centro o sinistra, se deluso, solo raramente cambia schieramento o si lancia nel voto di protesta. Più facilmente si astiene o si tura il naso.

Saluti,

Mauro.

giovedì 23 agosto 2018

Berlusconi vs. Casaleggio

Fin dall'inizio c'è stato un evidentissimo parallelo tra Forza Italia e il Movimento 5 Stelle: entrambi sono partiti di proprietà di un'azienda.
FI direttamente di Publitalia e indirettamente di Mediaset/Fininvest.
M5S direttamente di Casaleggio Associati e indirettamente di chissà chi.

Però questo evidente parallelo porta alla luce anche una differenza. Differenza che permette di rivalutare (ok, rivalutare è parola grossa, diciamo svalutare di meno) Berlusconi nei confronti dei due Casaleggio.

Berlusconi ci ha sempre messo la faccia, si è candidato, ha ricoperto cariche sia di partito che istituzionali.
I due Casaleggio invece si sono sempre nascosti, hanno sempre lavorato nell'ombra, non hanno mai voluto ricoprire cariche ma le hanno sempre volute controllare.

Pur con tutto il male che penso e ho sempre pensato di Berlusconi, non serve che vi spieghi chi tra lui e i Casaleggio è più pericoloso, vero?

Saluti,

Mauro.

sabato 4 agosto 2018

Quelli che basta essere contro Mattarella

Ci sono in rete persone che si sono poste come missione il contestare a priori e a prescindere Mattarella (ed essere a priori e a prescindere a favore di Salvini).

Non so perché lo fanno, visto che si presentano come difensori dei fatti e dell'obiettività, ma pur di attaccare Mattarella e difendere Salvini violentano ogni possibile fatto e obiettività.

Certo, Mattarella non ha sempre ragione e Salvini non ha sempre torto, vero.
Ma per le persone di cui parlo vale comunque il motto: Mattarella ha sempre torto a priori e Salvini sempre ragione a priori.
E spesso cadono nella contraddizione che quando Salvini è in accordo con Mattarella (o per lo meno non contrario), pur di dare comunque contro a Mattarella, attribuiscono a Salvini accuse nate non da lui ma dal M5S (che, oltre che essere assurde, dimostrano oltretutto palesemente che a certi figuri non interessano i fatti ma solo le proprie idiosincrasie).

A queste persone dico: Mattarella non è perfetto, anzi, ma di diritto e Costituzione ne sa e capisce più di voi. Molto di più. Rassegnatevi.

Saluti,

Mauro.

sabato 28 luglio 2018

Non c'è speranza

Nelle scorse settimane sono stato in Italia.

Mia mamma non è grillina, ha votato PD. Però ammira Di Maio. Non per le idee dello stesso, bensì perché "ci ha saputo fare, infatti a poco più di 30 anni è ministro". Parole sue.

Fino a che in Italia si ragionerà così non c'è speranza.

Saluti,

Mauro

giovedì 19 luglio 2018

L'amica di Di Maio

Ieri avete letto tutti di Assunta "Assia" Montanino, attivista campana del M5S assunta da Di Maio al MISE come sua segretaria particolare, non serve che vi dia nessun collegamento.
E tutti di sicuro avrete letto commenti indignati del tipo "anche loro sono come gli altri!", soprattutto da parte dei contestatori (in particolare PD), oppure giustificanti "e gli altri allora cosa facevano?", soprattutto da parte dei governativi (in particolare M5S).

Ecco, io vorrei chiedere a entrambi gli schieramenti: ma voi sapete come Calenda (e tutti i suoi predecessori) aveva scelto la persona che con lui ha ricoperto quel ruolo? Sapete almeno chi fosse quella persona?
Se non avete una risposta per queste due domande (e sono pronto a scommettere che soprattutto per la prima non la avete) allora dovreste tacere, sia come accusa che come difesa, visto che in quel caso parlereste solo per slogan e non per conoscenza dei fatti.

Ma passiamo oltre e facciamo finta che conosciate la risposta a entrambe le domande (sì, lo so, ci vuole una bella fantasia a far finta di crederlo, ma voglio essere buono).
Anche in questo caso le affermazioni di cui sopra rimangono ingiustificate, anche perché partono dalle domande sbagliate.

Ora, è chiaro che a livello di opportunità Di Maio ha commesso un errore o almeno una leggerezza.
Ma l'opportunità (per quanto in politica e diplomazia sia importante) non è legge, quindi...

Le due domande a cui rispondere sono in realtà le seguenti (e sono le stesse domande che valevano per chi ha ricoperto quella carica prima di Montanino):
1) L'assunzione è stata effettuata nel rispetto della legge e dei regolamenti ministeriali?
2) La persona assunta possiede i titoli e le competenze per ricoprire detta carica?

Alla domanda 1 credo si possa rispondere in termini positivi, visto che non ho sentito nessuno minacciare denunce o interrogazioni parlamentari. Ma appunto, credo, non so di per certo.
La domanda 2 andrebbe divisa in due sottodomande: titoli e competenze. Per quanto riguarda i titoli non mi risulta che per quell'incarico siano richiesti titoli particolari (se qualcuno è informato meglio me lo scriva nei commenti); le competenze in realtà si possono effettivamente valutare solo vedendola all'opera, non prima.

Comunque, qualunque siano le risposte alle domande di cui sopra, idignazioni e accuse (ma anche le difese!) possono partire solo dopo che a queste domande si è risposto con affermazioni certe e controllabili.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Questa prima o poi me la pagate... costringermi a prendere le difese di Di Maio... vergognatevi!

venerdì 8 giugno 2018

A quanto pare il PD ha vinto le elezioni

Chi mi conosce, anche solo virtualmente, sa che non ho mai votato PD (e l'unica volta che ho pensato di poterlo fare è stato dopo il 4 marzo, quando i militanti hanno lanciato la campagna "Senza di me").

Io quando parlo di politica divido il mio giudizio in due parti.
A livello politico generale, di programmi, chiaramente valuto i singoli partiti nel complesso e c'è quindi il partito che in quanto tale giudico meglio e quello che giudico peggio.
A livello di singoli atti politici, io giudico il singolo atto, non il partito che lo fa. Quindi può benissimo capitare che giudichi positivo un atto fatto da un partito a me lontanissimo e negativo un atto del partito per cui ho votato.

Fatta questa premessa, veniamo al punto.

Ogni volta che contesto qualcosa del M5S vengo automaticamente etichettato dai grillini come elettore del PD.
Però questo succede a chiunque contesti anche solo una volta un qualcosa relativo al M5S. Tutti questi sono del PD.

Quindi facciamo due conti spannometrici.
Tutti quelli che hanno votato PD sono, ovviamente, elettori PD, o piddini secondo la neolingua.
Ma oggi anche coloro che hanno votato FI sono, in quanto anti-M5S, piddini.
Ma vale quindi anche per LeU, FdI, UDC, Civica Popolare, SVP, ecc. Tutti piddini secondo i grillini.
Ma anche molti leghisti... quelli che non approvano l'alleanza col M5S sono quindi piddini.
E ciò vale anche per qualche grillino che ragiona con la propria testa... sono piddini infiltrati.
Per non parlare poi degli astenuti, che ovviamente criticano tutti ma per i grillini criticano solo il M5S e quindi sono piddini anche loro.

Mettendo insieme tutti questi elettori (compresi anche gli astenuti che a quanto pare sono solo finti astenuti visto quanto sopra) il PD va da solo ben oltre il 50% +1 dei voti in entrambe le camere. Ma molto ben oltre.

Quindi i ragionamenti dei grillini dimostrano che il PD ha vinto alla grande le elezioni.
E allora perché non governa?

Torniamo seri.
Quanto scritto sopra su chi contesta il M5S è vero. Basta farsi un giro sui social network, andare a chiacchierare dal vivo con elettori e militanti M5S, ecc.
Appena fai una minima critica... "sei piddino!!!".
È chiaro che il PD non ha vinto le elezioni, però tutto ciò dimostra che chi vota M5S vota "contro", non "per". Contro il PD, non veramente per il M5S
Il PD è la loro fissazione, non sanno pensare ad altro. Un caso da manuale di psichiatria, direi.

Saluti,

Mauro.

domenica 3 giugno 2018

Lasciamoli lavorare o no?

Il governo M5S-Lega è nato. OK, non ha ancora ottenuto la fiducia delle due camere... ma comunque è nato.

E subito sia i suoi sostenitori che i suoi oppositori hanno dimostrato di non sapere come funziona una democrazia parlamentare matura.

Sostenitori. Si dice "lasciamoli lavorare" per vedere come funzioneranno, ma si intende "non criticate e non rompete, il governo non va contrastato".
Oppositori. Si dice "faremo opposizione" facendo capire che sia sui singoli atti, ma si intende "faremo ostruzionismo, contrasteremo tutto".

No, signori miei, non funziona così. Entrambe le posizioni sono antidemocratiche.

"Lasciar lavorare" significa non fare ostruzionismo, non non fare opposizione.
"Fare opposizione" significa contrastare gli atti negativi per il paese, ma sostenere quelli positivi, non contrastare tutto.

Saluti,

Mauro.

domenica 13 maggio 2018

I grandi giornali tedeschi e il M5S al governo

Nei giorni scorsi anche i grandi quotidiani tedeschi hanno presentato il probabile (o meglio presunto) nuovo governo italiano.

Vediamo i due più importanti.

La Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ), tendenzialmente centrista, qui presenta il M5S come di sinistra:


Traduco:
In Italia si potrebbe avere una coalizione tra populisti di sinistra e di destra: com'è possibile?

La Süddeutsche Zeitung (SZ), tendenzialmente di sinistra moderata, qui ce lo presenta come di centro:


Traduco:
Italia: Berlusconi libera la strada per la coalizione di centro-destra. Non si metterebbe di traverso a una coalizione tra Movimento 5 Stelle e Lega Nord, spiega. Il suo passo indietro era una condizione per la coalizione.

Altri giornali meno importanti lo presentano come (più giustamente, ma meno esplicitamente) di destra.

Il problema della stampa tedesca è che per la mentalità teutone un partito deve per forza avere un colore, non può esistere un partito trasversale o non definibile, quindi il M5S deve essere per forza qualcosa e si sceglie a caso quando non si capisce (la stampa tedesca ebbe lo stesso problema ai tempi col Partito Pirata in casa propria).

A questo va aggiunto che per la stampa "istituzionale" tedesca non può esistere un governo di sinistra-sinistra, di centro-centro o di destra-destra.
Un governo può essere solo di sinistra, solo di centro o solo di destra solo se monopartitico. Se bipartitico, i due partiti devono avere per forza colori diversi.
E quindi, visto che la Lega è obiettivamente di destra, il M5S deve per forza essere o di centro o di sinistra. Indipendentemente dai suoi programmi e dalle sue azioni.

E non è casuale che il giornale centrista (FAZ) definisca il M5S di sinistra e il giornale di sinistra moderata (SZ) definisca il M5S di centro.
Nessuno lo vuole dalla propria parte.

Saluti,

Mauro.
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