martedì 26 dicembre 2023

Dettagli coloniesi 36 - Parcheggiando senza occupare troppo spazio

In un parcheggio coperto...


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti i dettagli coloniesi.

lunedì 25 dicembre 2023

Un'altra fermata a San Fruttuoso (dettagli genovesi special)

E qui a San Fruttuoso/Marassi gli arredamenti delle fermate si spostano... dopo che ad agosto vi avevo fatto vedere qui una fermata di Corso Galliera, ieri ho trovato arredata la fermata precedente, al confine tra Corso Galliera e Piazza Carloforte.
Tra l'altro arredata con due comodi puff (magari non proprio adatti alle persone più anziane, però).


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti i dettagli genovesi.

domenica 24 dicembre 2023

A zonzo intorno al Beigua

Questo "A zonzo" in realtà lo avevo già pubblicato nell'aprile di quest'anno, ma non esiste più (e non ricordo cosa sia successo, visto che non solo non esiste più l'articolo, ma non è neanche nella lista completa degli "A zonzo").
Boh.

E va beh, rifacciamolo, che volete che sia? 😆

A Sassello dedicano le pareti con piastrelle dipinte a greggi e mandrie:


A Stella ci sono chiese in rovina:


E infine il Beigua...


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Tutti gli A zonzo per...

martedì 12 dicembre 2023

I misteri del tedesco 31 - Un venerdì libero?

Tutti sappiamo che i nomi dei giorni della settimana hanno dei significati ben precisi, non sono nomi casuali.

Prendiamo l'italiano (e le lingue neolatine in genere, con qualche eventuale piccola eccezione) per esempio: dal lunedì al venerdì vengono dall'antica Roma (e dai suoi dèi... poi diventati pianeti), il sabato dal mondo ebraico e la domenica sì dal latino, quindi da Roma, ma dal latino cristiano:
Lunedì = giorno della Luna;
Martedì = giorno di Marte;
Mercoledì = giorno di Mercurio;
Giovedì = giorno di Giove;
Venerdì = giorno di Venere;
Sabato = dall'ebraico Shabbat;
Domenica = giorno del Signore (Dominus in latino).

E fin qui tutto semplice, magari non tutti conoscevate il significato del nome di ogni singolo giorno, ma tutti avevate comunque più o meno idea da dove a grandi linee vengono.

Ma nelle altre lingue?
Per esempio in tedesco?
In tedesco è un po' più complicato, perché le origini sono più diversificate, non c'è quella unitarietà che (sabato escluso) bene o male c'è nelle lingue neolatine.

In particolare c'è un giorno che mette in difficoltà i tedeschi stessi, che spesso ne danno una interpretazione sbagliata: Freitag (cioè venerdì).

Il suffisso "Tag" è abbastanza chiaro: significa "giorno". Ma da dove viene "Frei"?
Letteralmente "Frei" significa "libero". Quindi "Freitag" sembrerebbe significare "giorno libero" (letteralmente sarebbe "Freier Tag", ma potrebbe essersi contratto nel corso dei secoli, oppure essere in grafia germanica antica).
Ma il venerdì non è una giornata libera nei paesi di lingua tedesca.
Quindi?

Quindi torniamo anche qui agli antichi dèi, però stavolta nordici, non romani.
E così scopriamo che Freitag è "il giorno di Freya".
E chi è Freya? La dea norrena dell'amore e del matrimonio (ok, oggi qualcuno potrebbe vedere le due cose come contradditorie, ma adesso non stiamo a sottilizzare 😉).

E gli altri nomi tedeschi dei giorni?
Montag (lunedì) = giorno della Luna ("Mond");
Dienstag (martedì) = probabilmente, ma non sicuro, giorno di Tīwaz (corrispettivo germanico di Marte), forse anche giorno di Thingsus (dio protettore dell'assemblea);
Mittwoch (mercoledì) = giorno di metà settimana (in tedesco moderno corretto: "Mitte der Woche"), con la settimana considerata iniziare di domenica;
Donnerstag (giovedì) = giorno di Donar (dio del tempo, del clima, un po' il romano Giove) o giorno del tuono ("Donner"), ma l'etimologia di Donar e di Donner è la stessa;
Freitag (Venerdì) = come già visto, giorno di Freya;
Samstag (sabato) = sembra anche questo venire da Shabbat, anche se attraverso un cammino tortuoso fatto di greco, gotico e slavo;
Sonntag (domenica) = giorno del Sole ("Sonne").

Saluti,

Mauro.

Altre puntate:

venerdì 8 dicembre 2023

Gli inni del Genoa - Aggiornamento

Non molto tempo fa vi parlai qui degli inni del Genoa.

Ripartiamo dal P.S. di quell'articolo:

Baccini ha anche provato nel 1991 a scrivere un nuovo inno ufficiale del Genoa coinvolgendo anche i giocatori dell'allora rosa (presentandosi come "Francesco Baccini con i ragazzi del Genoa"). Vi risparmio audio e video e meno male che la maggioranza dei genoani ormai lo ha dimenticato.

I problemi del brano erano due:
1) un video che sembrava la versione da poveracci di "We are the world";
2) i giocatori che non sapevano cantare: erano uno strazio per le orecchie.

Bene, ora (anno 2023, 130° dell'era Grifone) Francesco Baccini lo ha reinciso, senza improbabili cori fatti da Eranio, Aguilera & co. 😉

Quindi ora posso proporvelo:


Saluti,

Mauro.

martedì 5 dicembre 2023

Il giorno che l'arbitro segnò

Chiunque sia un appassionato di calcio sa che l'arbitro per quanto riguarda i contatti col pallone va trattato come fosse un palo, una traversa o una bandierina.
Cosa significa questo?
Che a essere significativo è l'ultimo giocatore che ha toccato la palla, non l'arbitro.

Mi spiego con due esempi.
1) Io faccio un lancio, la palla colpisce per caso l'arbitro e finisce in fallo laterale. Io sono stato l'ultimo giocatore a toccare il pallone, quindi è rimessa laterale per la squadra avversaria.
2) Io tiro, la palla colpisce l'arbitro e finisce in gol. Io sono stato l'ultimo giocatore a toccare il pallone, quindi il gol viene registrato come mio anche se la deviazione arbitrale dovesse essere stata decisiva.

I tocchi dell'arbitro sono però rari, rarissimi.
E ancora più rari quelli che possono risultare decisivi. Generalmente (almeno nel 99,9% dei casi) i rari casi di tocchi arbitrali riguardano sfioramenti che non provocano deviazioni percettibili della traiettoria del pallone.

Però in Italia ci fu un arbitro che veramente segnò, anche se non potè registrarsi nel tabellino dei marcatori, ovviamente.
La sua deviazione, per quanto involontaria, fu decisiva.
Si trattò di Ceccarini, nella partita Inter-Lazio 5-2, Coppa Italia 1998/99, che "segnò" il gol del 4-2.


Minuto 01:48 del video.

Però nella storia come marcatore sul tabellino rimarrà Zé Elias, in quanto l'arbitro... è un palo o una traversa, non un giocatore.

Saluti,

Mauro.

sabato 2 dicembre 2023

Io mi sto stancando

Io mi sto stancando di leggere ma anche (soprattutto) di scrivere del conflitto israelo-palestinese. Ma non perché non sia importante o non mi interessi o non abbia nulla da dire. È un tema importantissimo. E da dire ne avrei molto. Ma... Ma non è un tema sul quale si possa discutere civilmente, non è un tema dove viene commentato (positivamente o negativamente non importa) ciò che effettivamente scrivi. Non è un tema dove poter distinguere, dove poter parlare di cose concrete. Non è un tema in cui puoi permetterti di riconoscere torti e ragioni, diritti e delitti di entrambe le parti. È un tema dove esiste solo il manicheismo. Se ammetti il diritto di Israele di esistere, automaticamente vieni accusato di voler sterminare i palestinesi. Se ammetti il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato, automaticamente vieni accusato di voler distruggere Israele. No, io non ci sto. Israele ha diritto di esistere. I palestinesi hanno diritto a un loro Stato. E io, nel mio piccolo, lotto per entrambe le cose. Ma a quanto pare ciò non è accettabile. O Israele o Palestina. No. Io non ci sto. Quindi non scriverò più sul conflitto israelo-palestinese (a meno che su singoli episodi indipendenti dal contesto). A me piace ragionare, capire. Il manicheismo lo lascio agli ignoranti, ai violenti. Ai terroristi di entrambe le parti. Io mi tiro fuori. Non gioco più. Saluti,

Mauro.