Una domanda che ho visto fare in molte sedi riguardo alla pandemia da COVID19 è quella riguardo i guariti.
I vari paesi hanno percentuali di guariti rispetto ai casi totali accertati enormemente diverse tra loro.
Nella grafica un confronto (in verde i guariti).
Il problema qui è molto semplice: ogni paese usa protocolli diversi per definire i guariti.
Un malato acuto e un morto non li puoi nascondere (puoi sempre far finta che le cause siano altre, ma non è questo il tema di questo articolo).
Un guarito invece puoi farlo spuntare dal nulla.
Tobias Wilke, giornalista freelance tedesco, ci spiega per esempio i tanti guariti tedeschi (qui l'articolo).
Il protocollo usato in Germania e preparato dal RKI prevede quanto segue.
Chiunque sia in quarantena casalinga (o altro luogo privato), dopo essere stato testato positivo o dimesso dall'ospedale, è considerato guarito dopo 14 giorni di quarantena e 48 ore senza sintomi da COVID19 acuto.
Senza nuovo test.
Basta un colloquio col medico.
Ma c'è di più.
Guardate l'immagine.
Cosa c'è scritto? Che se un quarantenato (non vale per i dimessi dall'ospedale) dopo 14 giorni venisse di nuovo testato e trovato positivo, non va considerato automaticamente contagioso.
Va giudicato caso per caso dagli enti preposti.
Saluti,
Mauro.
Aggiornamento 01.05.2020:
Avrete tutti notato l'altro numero apparentemente assurdo, per motivi opposti a quello tedesco: lo 0,5% di guariti del Regno Unito.
Come mai i britannici non guariscono?
Ho cercato numeri e protocolli, sia sui siti ufficiali britannici, che su siti di raccolta dati e analisi statistiche: l'impressione è che nel Regno Unito non sia stato preparato nessuno protocollo riguardo ai guariti e quindi essi non vengano contati (o per lo meno non comunicati ad autorità centrali).
Se scoprirò di più, farò un altro aggiornamento.
Frase trisenso (11, 3, 5)
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