Riprendo una proposta provocatoria che avevo già fatto tempo fa, riguardo il problema dell'astensionismo.
Proposta che, come si addice a questo blog, può essere definita istituzionalmente eretica.
Sul fatto che l'astensionismo sia un problema o, nel migliore dei casi, comunque un fenomeno negativo penso che siamo d'accordo quasi tutti, al di là di colori politici e ideologie.
E questo vale quali che siano le motivazioni (reali o di facciata) che portano all'astensione.
Prendiamo come esempio le elezioni europee di domenica scorsa, per quanto riguarda il voto in Italia.
Tenendo conto dell'astensionismo il successo della Lega e la ripresa del PD verrebbero entrambi ridimensionati.
La Lega infatti si scopre che non ha un terzo degli italiani (inteso come italiani con diritto di voto) dalla sua parte, bensì solo un terzo dei votanti (cioè tra un sesto e un quinto degli italiani).
E il PD si scopre che rispetto al 2018 ha sì guadagnato in percentuale dei votanti, ma in realtà ha perso in percentuale degli italiani (infatti ha preso numericamente meno voti, che sembrano di più grazie all'astensionismo).
E al di là dei discorsi numerici, una cosa che a me dà ai nervi sono gli astenuti che poi si lamentano di chi governa (chiunque questi sia).
Non hai votato? Significa che non te ne fregava nulla, quindi non hai nessun diritto morale di lamentarti. Punto.
Chi ha votato invece quel diritto lo ha: chi ha votato per chi ha vinto, se questo non mantiene le promesse o non lo fa abbastanza, e chi ha votato per chi ha perso, visto che probabilmente la maggioranza farà cose che non approva.
E allora, vi starete chiedendo, qual è questa proposta di cui sto blaterando?
Premetto che è una proposta ai limiti della costituzionalità, probabilmente oltre: non c'è nessun articolo nella Costituzione che proibisce esplicitamente quanto propongo, ma ce ne sono che lo proibiscono implicitamente.
La proposta è la seguente: assegnare i seggi all'astensione.
Mi spiego meglio, usando come esempio la nostra Camera dei Deputati.
La Camera ha 630 seggi. La maggioranza è di 316.
Mettiamo che alle politiche si verifichi un 30% di astensione. Il 30% di 630 è 189.
Quindi 189 seggi alla Camera dovranno rimanere vuoti, i partiti si divideranno proporzionalmente gli altri 441.
Ma la maggioranza rimarrebbe 316, visto che non si tratterebbe di rimpicciolire la Camera, ma di tener conto della volontà di chi non ha votato.
Ciò significherebbe che per avere la maggioranza servirebbe avere circa il 71,6% dei seggi effettivamente occupati (cioè dei voti depositati nell'urna).
Quindi governare e legiferare sarebbe molto più difficile... e gli ignavi che non hanno votato si accorgerebbero del casino che hanno combinato e capirebbero quanto hanno precedentemente approfittato del voto di chi il proprio dovere di elettore lo ha veramente fatto (almeno si spera).
Saluti,
Mauro.
Frase trisenso (11, 3, 5)
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