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mercoledì 2 luglio 2025

Ma lo sapete perché si chiamano sottosegretari?

Un governo è composto da ministri, questo lo sappiamo tutti.
Vale in repubblica e in monarchia, in democrazia e in dittatura.

Il livello politico inferiore a quello di ministro è quello di sottosegretario (per lo meno nella maggioranza dei governi). Anche questa è cosa nota.
Però è un nome strano, ne converrete.
Perché "sotto"? Sembra quasi che manchi un livello tra il ministro e il "sotto"segretario.

La spiegazione in realtà è molto semplice e ha le radici nelle monarchie assolute o quasi del 16°-17° secolo. O magari anche un po' prima, ma non troppo.
Anche se ai tempi lo Stato aveva meno compiti di oggi (o meglio, non che ne avesse meno in realtà, ma assolveva solo quelli che interessavano il sovrano) il "lavoro" era comunque troppo per un uomo solo, anche se era un sovrano assoluto.
Quindi il sovrano, che comunque decideva tutto, aveva bisogno di "segretari" per il lavoro quotidiano nei vari settori. E gli aiutanti di questi "segretari" erano ovviamente "sottosegretari".

Col passaggio dalle monarchie assolute ai sistemi democratici (monarchie o repubbliche che siano) si è consumato anche il passaggio lessicale da segretari a ministri, mentre i sottosegretari tali sono rimasti.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Negli USA, che monarchia non sono mai stati (anche se il Presidente ha poteri quasi da sovrano), il passaggio lessicale non c'è mai stato: i ministri si chiamano ancora segretari. Le parole dicono molto su un paese...

mercoledì 19 giugno 2024

Repubblica e matematica... di nuovo (strano, vero?)

Oggi l'amico Moreno Colaiacovo su Mastodon ha pubblicato qualcosa di estremamente "interessante" riguardo a un articolo (purtroppo solo per abbonati) di Stefano Cappellini su Repubblica.
Secondo Cappellini le opposizioni si sono accordate su un "massimo comune multiplo"... 😮

Non ci credete?
Guardate l'immagine che ho chiesto a Moreno di mandarmi:


Il massimo comune multiplo!

Una cosa enorme! In pratica... il tutto!

Ve ne rendete conto che implicazioni ha questa scoperta di Repubblica non solo in matematica, ma anche in fisica e filosofia?
Chiudete il mondo, non c'è più nulla da scoprire e da indagare!

Saluti,

Mauro.

giovedì 18 aprile 2024

Torino in NBA

Repubblica ne ha fatta un'altra delle sue. Ma stavolta non c'entrano scienza o geografia, come di solito è. Stavolta c'entra lo sport.
Infatti Repubblica ha portato Torino in NBA, creando i famosissimi Torino Raptors!

Scrivendo dello scandalo scommesse che ha coinvolto il giocatore dei Toronto (Toronto, non Torino) Raptors Jontay Porter ha scritto questo, infatti:


Qui l'articolo originale di Repubblica.
E qui la copia che ho salvato su WebArchive nel caso che Repubblica correggesse facendo finta di niente.

Saluti,

Mauro.

domenica 11 febbraio 2024

E continuiamo a violentare le percentuali

Come al solito Repubblica ci tiene a far vedere al mondo di non saper nulla di matematica.
E lo fa in questo articolo.

Leggete le due frasi sottolineate:


Allora, se il prezzo è quadruplicato (prima frase sottolineata), significa che il prezzo è cresciuto del 300%, non del 400%.
Facciamo come ipotesi che il coltivatore venda a 100.
Prezzo quadruplicato significa che al consumatore il prodotto costa 400.
Ergo, l'aumento percentuale è:

X=(400-100)/100=3, cioè 300%.

Se invece fosse giusto il 400% (seconda frase sottolineata), significherebbe che il prezzo è quintuplicato.
I calcoli sono analoghi a sopra, non serve che ve li rifaccia, vero?

Saluti,

Mauro.

mercoledì 28 giugno 2023

I miei articoli sugli... articoli della Costituzione

Tutti i testi sul blog in cui ho spiegato (anche se talvolta indirettamente) articoli (o disposizioni transitorie e finali) della Costituzione della Repubblica Italiana:

- Articolo 1 (15.08.2010)
Articolo 54 (12.02.2011)
- Articolo 3 (15.07.2011)
- Articolo 12 (29.07.2012)
- Articolo 3 (30.10.2013)
- Articolo 11 (08.04.2017)
- Articoli 56 e 57 (31.05.2017)
- Articolo 32 (08.06.2017)
- Disposizione XII (13.07.2017)
- Articolo 92 (28.03.2018)
- Articolo 87 (09.05.2018, solo citato, non spiegato)
- Articolo 81 (05.01.2019)
- Articoli 92 e 94 (06.09.2022)
- Articolo 29 (27.06.2023)
- Articolo 11 (01.09.2024)
- Articoli 78 e 87 (22.06.2025)

Saluti,

Mauro.

martedì 2 maggio 2023

L'ignoranza e il nazismo

Chi mi conosce sa che sono di sinistra e che contro nazismo e fascismo ho reazioni allergiche.

Ma quando li vedo tirati in ballo dove non c'entrano nulla, mi incazzo. Perché l'ignoranza è peggio di nazismo e fascismo, anzi ne è la madre.

Oggi la CGIL e poi Repubblica, nella sua edizione palermitana, hanno pestato una m***a bella grande. E non se ne sono resi conto.


Il simbolo incriminato è la Croce di Ferro.
Un simbolo introdotto dal Regno di Prussia nel 1813.

Il nazismo è arrivato nel 1933 (anche se ha mantenuto il simbolo, come però avevano fatto anche l'Impero Tedesco e la Repubblica di Weimar prima di lui).

D'accordo, con Palermo e la sua storia non c'entra nulla (e questo dovrebbe bastare a renderlo fuori luogo), ma perché tirare fuori il nazismo quando non c'entra?

Saluti,

Mauro.

sabato 11 marzo 2023

Le colonne infami di Genova

Voi amanti della letteratura conoscete l'espressione "colonna infame" grazie ad Alessandro Manzoni e al suo scritto Storia della colonna infame.
La colonna infame manzoniana, eretta a Milano nel 1630 e "dedicata" agli untori che sparsero la peste, venne demolita dagli austriaci nel 1778, quindi pur essendo la più famosa delle tante colonne infami d'Italia (e non solo) non potete più vederla. Non esiste più.

Ma io non voglio parlare di Milano. Voglio parlare di Genova.

E a Genova c'è anche una famosissima colonna infame.

Questa colonna infame venne eretta prima di quella milanese, nel 1628, e ricordava non la peste, ma un intrigo politico.
Nel 1628 Giulio Cesare Vachero partecipò a una congiura contro la Repubblica di Genova per aiutare i Savoia a prenderne possesso. La congiura fallì, Vachero venne giustiziato, la sua casa abbattuta e sul posto venne eretta una colonna a ricordo della cosa.
Colonna ancora esistente, in Piazza Vacchero, uno slargo laterale di Via del Campo (se conoscete De André, Via del Campo vi dirà qualcosa).
Qui la storia completa.


Quello che invece probabilmente nessuno sa, è che a Genova di colonne infami ce ne sono altre due.

La prima è nel quartiere di Sarzano, per la precisione in Vico dei Tre Re Magi e vuole mettere alla berlina lo scempio edilizio che Genova (come anche altre città) subì nel dopoguerra.
Venne eretta nel 1981. Qui ne trovate la storia.


Ma una colonna infame la si trova anche spostandosi all'estrema periferia della città, a Nervi, per la precisione in Via Molinetti di Nervi.
Questa risale al 1896 e venne eretta dal proprietario di un mulino contro l'amministrazione cittadina, in quanto apparentemente questa gli impedì di usare l'acqua del rio sotto il mulino per far funzionare la sua macina.
La sua storia ve la voglio raccontare con un video in genovese.


Saluti,

Mauro.

martedì 6 settembre 2022

Quando abbiamo eletto un governo?

Mai.

Un giorno sì e l'altro anche spunta il politico o il sapientone che si lamenta del governo non eletto.

Dovrebbero allora lamentarsi di tutti i governi italiani dal 1861 in poi... NESSUNO escluso, neanche quelli che piacciono a loro.
E dovrebbero dire agli elettori dei sistemi con Parlamento (democratici oggi, solo apparentemente democratici e rappresentativi ieri) di stile europeo di lamentarsi nei loro paesi, visto che neanche loro hanno mai potuto eleggere un governo.
(Ho scritto "con Parlamento" e non "parlamentari" perché il sistema francese, per esempio, non è parlamentare come lo intendiamo noi o i tedeschi, ma per costituire il governo usa comunque il nostro stesso sistema: il PdR nomina il PdC e i ministri e poi il Parlamento dà la fiducia).

Per quanto riguarda l'Italia del dopoguerra, basta leggersi gli articoli 92 e 94 della Costituzione.

Articolo 92
Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri.
Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri

Articolo 94
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.
Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.
La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.

Cosa ci dicono di importante questi due articoli?

1) Nessun governo viene eletto. E neanche il solo PdC viene eletto.
2) Qualsiasi governo che ha la fiducia del Parlamento è un governo assolutamente legittimo, comunque sia composto.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti i miei articoli sugli... articoli della Costituzione.

lunedì 1 febbraio 2021

Come difendersi dal phishing (e non fare l'Augias)

Tutti avrete seguito in questi giorni la storia di Corrado Augias, che non si è accorto di essere stato vittima di phishing e ne ha scritto nella sua rubrica su Repubblica, dimostrando di aver preso per autentica la mail che, apparentemente, l'ENEL gli aveva mandato.

Prima di venire al tema (cioè come difendersi e non cascarci) un commento sulla storia di Augias.
In realtà non è grave che lui ci sia cascato. È sì una persona intelligente e preparata, ma viene dal punto di vista digitale da un'altra epoca. Anzi, senza offesa, proprio da un'altra era geologica (Augias è del 1935).
La cosa grave è che il suo testo sia andato in stampa. Ciò dimostra che nelle redazioni non c'è più nessuno che controlla i testi prima di mandarli in stampa. Un tempo una rilettura terza (da parte dei correttori di bozze o altre figure redazionali) era la norma. E quindi ad Augias sarebbe stato risparmiato lo scivolone.

Torniamo al punto.
Come riconoscere il phishing o altri intenti maliziosi?

La prima cosa da fare, sempre, è controllare il mittente prima di aprire la mail.
E con mittente non intendo il "nome". Io posso attaccare per esempio il nome Mauro Venier a qualsiasi indirizzo di posta elettronica. Sia al mio vero "mvenier@gmx.de" che a un ipotetico "orsacchiotto@goldrake.ufo".
Controllate l'indirizzo di e-mail sempre: praticamente tutti i programmi di gestione posta vi permettono di vederlo intero senza aprire la mail. Approfittate di questa possibilità.
La maggioranza delle e-mail di phishing arrivano da indirizzi di posta che con l'ipotetico mittente non c'entrano niente o al limite sembrano solo simili.
Per esempio, se vi arriva una mail apparentemente dall'ENEL, ma l'indirizzo elettronico non è ***@enel.it bensì ***@enel.gov, ***@enelr.it o, addirittura, ***@xyz.it/com/eu... potete cancellare la mail senza leggerla.

Questo è il primo passo da fare. Sempre!

Seconda cosa. Molti servizi di posta elettronica hanno un buon riconoscimento automatico di mail di spam/phishing/ecc. e quindi le mail sospette finiscono in una cartella a parte.
È umano comunque andare a controllare anche quella cartella perché uno pensa sempre che magari l'algoritmo può sbagliare e vedere come malevola una mail seria.
È vero, può capitare, ma la maggioranza dei fornitori di servizi di posta elettronica sono affidabili su questo punto. Non perfetti, ma affidabili.
Quindi controllate pure la lista delle mail nella cartella spazzatura, ma pensateci bene, molto bene, prima di spostare quelle mail in altra cartella o aprirle.

Però alla fine avete aperto la mail.
Cosa fare ora?
Leggetela molto attentamente: una banca, un'azienda, un ufficio pubblico magari scrivono con una terminologia oscura per il profano... ma scrivono in italiano corretto! Magari usano qualche anglicismo di troppo, ma scrivono in italiano corretto!
Se la mail è scritta in italiano traballante, se contiene parole straniere che non sono il classico anglicismo... è spam, phishing o simili. Mai cliccare sui link presenti in queste mail.
Esempio stupido: sa la mail contiene una frase tipo "se lei decide di usare l'online banking", questo è un classico anglicismo e (se non ci sono altri motivi di dubbio) potete fidarvi, se la mail invece contiene una frase tipo "if lei decide di usare l'online banking", quell'if non è un anglicismo. Cancellate la mail.

Un'altra cosa da tenere presente è quando le mail sembrano arrivare da banche, aziende, fornitori di servizi di cui non siete clienti: se non siete clienti, la cosa non vi riguarda, cancellate (non se arriva dagli uffici pubblici, quelli possono riguardarvi in ogni modo, quindi in questo caso riflettete comunque un attimino più a lungo, negli altri casi potete cancellare senza riflettere).
E se, per ipotesi, dovesse riguardarvi nonostante non siate clienti, verrete contattati di sicuro al proposito anche da un corrispondente, referente di cui siete clienti. Aspettate questa comunicazione prima di rispondere.

Adesso siete comunque lì con la mail aperta.
Al di là di tutto quanto sopra avete comunque la tentazione di cliccare sul link per saperne di più o perché in qualche modo quella mail vi convince.
Bene: non cliccate, a meno di non aver fatto tutti i controlli di cui sopra e di essere sicuri al 100% (e anzi, forse meglio non farlo neanche se siete sicuri al 100%).
Cosa potete fare in questo caso?
Molto semplice: andate sul sito ufficiale di chi sembra avervi contattato (digitandolo da voi nello spazio apposito del vostro browser e ricontrollandolo bene prima di cliccare invio) e, se avete un profilo cliente con password, troverete lì tutte le informazioni che vi riguardano.
Se non avete un profilo cliente con password, sul sito comunque troverete un indirizzo e-mail, un numero di telefono o un indirizzo postale classico a cui rivolgervi per chiarire le cose e chiedere informazioni.
Usate quelli, non il link nella mail.

Aggiornamento (grazie all'amico Nmarru per l'osservazione):
Oltretutto se passate il puntatore sul link presente nella mail... questo vi mostrerà l'URL (cioè l'indirizzo del sito web) vero senza neanche cliccarci sopra.
Leggete con molta attenzione quell'URL.
Controllatelo e ricontrollatelo, facendo attenzione a tutto. Grafia, punti, caratteri, ecc.

Saluti,

Mauro.

domenica 16 giugno 2019

Savona, Socrate e il debito

Tutti avrete sentito il casino riguardo alle parole di Savona nel suo primo discorso come presidente di Consob.
Prima di tutto, prima di venire ai punti che voglio trattare, per coloro che non hanno già sentito o letto il discorso, vi rinvio al testo completo, così potete ragionare su di esso con la vostra testa. E valutare obiettivamente i commenti che sentite in giro.

Partiamo dalle levate di scudi sulla "caverna di Socrate".
Siamo sicuri che coloro che si sono scandalizzati per aver sentito Socrate invece che Platone conoscano la filosofia?
Vero che il mito è noto come il mito della caverna di Platone, ma nel testo in cui Platone ne parla (il libro settimo de La Repubblica) il mito è narrato da Socrate. Platone mette il mito in bocca a Socrate.
E dato che Socrate è stato il maestro di Platone e che tutto ciò che sappiamo di lui è quanto riporta Platone (Socrate non ha lasciato nulla di scritto) è molto probabile che Platone il mito della caverna lo abbia veramente ascoltato da Socrate.
Se volete accertarvene leggetevi La Repubblica (quella di Platone, non quella di Scalfari). Il libro settimo comincia a pagina 86 della versione nel link.
Per concludere: Platone o Socrate... in questo caso vanno benissimo entrambi.

E veniamo ai contenuti economici, finaziari del discorso, cioè quelli al momento importanti.
Io ne esaminerò uno solo (che è prima matematica e solo dopo economia). Per un'analisi globale del discorso vi rimando a Michele Boldrin e alla sua banda che in questo video hanno fatto una disanima irriverente ma scientificamente accurata di quanto detto da Savona.

Torniamo a noi.
Il punto di cui vorrei parlare è il famoso debito al 200% del PIL che non sarebbe un dramma (lo trovate a pagina 10 del testo che vi ho messo in link all'inizio).
A parte il fatto che invece sarebbe eccome un dramma, il problema è quando - nel paragrafo successivo - Savona (o chi gli ha scritto il discorso) sostiene che l'importante è che il PIL cresca più del debito.
Il che in astratto può anche essere giusto... se non fosse che la crescita del PIL superiore alla crescita del debito impedirebbe all'Italia di arrivare al 200%.
Facciamo due conti.
Il debito italiano attualmente è al 132,1% del PIL.
Il che significa che posto il PIL a 100, il debito è 132,1.
Facciamo crescere il PIL - per esempio - di 3. Crescere più del debito significa che quest'ultimo al massimo cresce di 2,9 (mi limito sempre solo al primo decimale per semplicità). Abbiamo quindi il PIL a 103 e il debito a 135. Il che significa un rapporto debito/PIL di 135/103=131,1%.
Quindi il rapporto debito/PIL è sceso, anche se il debito assoluto è aumentato.
Continuando a far crescere il PIL più del debito in valori assoluti, il rapporto continuerà a scendere. Non potrà mai raggiungere il 200%.
Va detto che il testo di Savona è un po' ambiguo, lascia la porta socchiusa all'ipotesi che intendesse "facciamo finta di avere un debito al 200%"... ma (a parte il fatto che il buon senso leggendo il tutto esclude questa interpretazione) parlando di temi così importanti per l'economia del Paese è criminale rimanere ambigui. Soprattutto se ricopri una posizione delicata e importante come quella di presidente della Consob.

Saluti,

Mauro.

martedì 12 marzo 2019

Le famose greggi di bovini

A quando le mandrie di ovini?


Qui l'articolo originale, da Repubblica, non dal giornaletto dell'oratorio.

Tra l'altro sarebbe bastato che il giornalista consultasse la voce gregge sullo stesso dizionario online di Repubblica.

Saluti,

Mauro.

Aggiornamento 15.03.2019
L'articolo è stato corretto. Ora si legge mandrie al posto di greggi. Il "giornalista" avrà letto il mio blog o commenti simili apparsi altrove.
Comunque pessima abitudine quella di correggere sperando che nessuno se ne accorga invece di pubblicare una vera errata corrige.

martedì 22 gennaio 2019

I soliti titoli dati a caso

Ennesimo esempio di informazione data in maniera dilettantesca.

Oggi la Repubblica pubblica sul suo sito un articolo dedicato a un rapporto scritto dall'ILO (International Labour Organisation, l'organizzazione dell'ONU dedicata ai temi del lavoro).

Titolo in homepage "I robot faranno licenziare la metà dei lavoratori":


Sottitolo dell'articolo completo "robot e mitigazioni ambientali mettono a rischio milioni di posti, facendone sorgere di nuovi":


1) Si smentisce di fatto quanto asserito nel titolo, visto che si dice che si creeranno nuovi lavori;
2) Cosa diavolo sono le mitigazioni ambientali?

Per di più poi nel corpo dell'articolo si dice per quanto riguarda la parte climatica si perderanno 6 milioni di posti, ma se ne creeranno 24 milioni nuovi (cioè il quadruplo di quelli che si perderanno):


No, non è il modo di fare giornalismo.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Per chi fosse interessato al rapporto (visto che Repubblica non ne fornisce il collegamento), qui lo si può scaricare.

venerdì 9 novembre 2018

Un giorno nella storia della Germania

Il 9 novembre, un giorno nella storia della Germania.
Anzi più giorni: bisognerebbe parlare dei 9 novembre, non del 9 novembre.

1918. 1938. 1989.

Tante cose sono successe in Germania il 9 novembre. E non cose da poco. Se uno credesse a cose come il destino si potrebbe dire che il 9 novembre è il giorno del destino in Germania.

9 novembre 1918: proclamazione della repubblica.
Verso la fine della prima guerra mondiale in Germania, come anche altrove, si verificarono rivolte e tumulti causati in primis dall'insistere nel combattere pur essendo la guerra ormai chiaramente persa, ma anche dalla mancanza di democrazia e di generi di prima necessità.
L'inizio della fine venne dato dalla rivolta dei marinai nei porti militari di Wilhelmshaven e Kiel e si estese velocemente arrivando in breve a Berlino.
Il culmine si raggiunse appunto il 9 novembre quando a Weimar venne proclamata la repubblica con tanto di nuova Costituzione (tra l'altro una buona Costituzione, anche se nel secondo dopoguerra venne ignorata quando si trattò di redigere la nuova Costituzione della Repubblica Federale Tedesca).
L'imperatore rinunciò ufficialmente al trono pochi giorni dopo.

9 novembre 1938: notte dei cristalli.
Nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938 vennero organizzati in tutta la Germania (ma anche in Austria e Cecoslovacchia) attacchi ai cittadini ebrei e alle loro proprietà. Gli ebrei erano sì già cittadini di serie B per la legge, ma fino a quel momento non si era verificata una persecuzione violenta (certo casi isolati di aggressioni sì, ma non una vera e propria persecuzione organizzata).
Quella notte molti ebrei vennero deportati, alcuni uccisi, i loro beni confiscati, sinagoghe e negozi di loro proprietà bruciati.
Se fino ad allora gli ingenui e i poco informati potevano sperare nel nazismo come in una specie di incidente di percorso da cui uscire magari con un paio di ammaccature ma senza grossi danni, quella notte ogni speranza venne seppellita.
Si potrebbe quasi dire che in realtà la seconda guerra mondiale cominciò quella notte.

9 novembre 1989: caduta del muro.
E qui, vista la vicinanza nel tempo, la storia è in parte ancora cronaca.
Nell'autunno 1989, soprattutto a seguito delle aperture concesse da Gorbaciov in Unione Sovietica, in Germania Est (o Repubblica Democratica Tedesca) ci fu un'ondata di manifestazioni e proteste (in grandissima parte, ma non totalmente, pacifiche) che portò il 9 novembre alla concessione da parte del governo comunista dell'apertura delle frontiere con Berlino Ovest (sì, all'inizio l'apertura avrebbe dovuto essere solo tra le due Berlino) scatenando un imprevisto (dal governo) movimento di massa con gente che scavalcò il muro anche arrampicandocisi sopra e di fatto dando la prima e più importante picconata per il suo crollo.
Da lì poi derivarono tutti gli avvenimenti successivi, che il 3 ottobre 1990 portarono la DDR a entrare nella BRD dissolvendosi come stato autonomo.

È interessante notare che, nonostante l'importanza dei 9 novembre 1918 e 1989, questa data non è festività ufficiale in Germania.
Perché? I vari partiti presenti in Parlamento negli anni subito successivi alla riunificazione volevano evitare il rischio che neonazisti ed estreme destre varie ne approfittassero per celebrare ufficialmente il 9 novembre 1938.
Per questo la festività ufficiale è il 3 ottobre e non il 9 novembre.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 22 agosto 2018

Una notizia che non mi quadra

Secondo Repubblica un hotel a Cervia avrebbe cancellato una prenotazione perché la cliente ha avvertito di essere vegetariana (qui l'articolo completo):


Ora, sinceramente la notizia non mi quadra: la cucina italiana (di ogni regione) prevede un sacco di ricette vegetariane, non comprendenti carne o pesce (anche se c'è chi si definisce vegetariano pur mangiando pesce, come raccontai qui).
Qualsiasi ristorante, che sia di un albergo o meno, ha nel suo menu piatti senza carne o pesce, magari pochi ma li ha di sicuro.
Anzi, dico di più, la cosa è talmente normale che un vegetariano neanche ha motivo di specificare di esserlo quando prenota o si presenta (magari un vegano sì, visto che lì la cosa è più complicata, ma un vegetariano?).
Siamo sicuri che il problema sia quello e la cliente non abbia avuto pretese ulteriori?

Cercherò altre fonti. O magari chiederò direttamente a quelli dell'albergo.

Saluti,

Mauro.

Aggiornamento 18.11.2018:
Poi scrissi veramente all'albergo per avere conferma o smentita. So che hanno aperto la mia mail perché avevo chiesto la ricevuta di lettura (che in realtà certifica solo che la mail è stata aperta, non che sia stata anche veramente letta) e me la hanno mandata. Ma una risposta non è mai arrivata.

mercoledì 18 luglio 2018

Le lauree di Repubblica

Ieri Repubblica ha pubblicato un articolo su un ragazzo affetto da progeria laureatosi a Padova.

L'articolo apre con la notizia che Sammy Basso, il ragazzo in questione, si è laureato in Fisica.


Già questo incipit non mi quadra. Ricordo che tempo fa avevo letto di questo ragazzo e si parlava del suo voler far ricerca per la malattia da cui è affetto... e io (da laureato in fisica) mi chiedo a che serva la fisica per gli studi sulla progeria.

Infatti andando avanti Repubblica decide di "generalizzare" la laurea, che diventa genericamente "laurea in Scienze" (Repubblica sembra citare un tweet dell'università di Padova... ma una generica laurea in Scienze nell'ordinamento italiano non esiste).


Andando avanti finalmente il mistero si chiarisce.
Sammy Basso si è laureato in Scienze Naturali (e non Scienze tout court) con indirizzo biologico molecolare (e la cosa quadra anche col suo desiderio di fare ricerca sulla sua malattia).


Del resto lo aveva scritto il ragazzo stesso circa due anni fa su Facebook, come riporta anche Repubblica stessa:


E allora, da dove spunta la fisica?

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Per lo meno Repubblica ha scritto giusto il nome della malattia, "progeria o sindrome di Hutchinson-Gilford", cosa che conoscendo il giornale non era scontata.

giovedì 9 novembre 2017

Il problema della legge elettorale

Negli ultimi tempi abbiamo tutti seguito - volenti o nolenti - il dibattito sulla legge elettorale.
È una buona legge? Non è una buona legge?
Siamo sinceri: che sia o non sia una buona legge è un problema secondario.
E paradossalmente anche la sua costituzionalità o incostituzionalità è in fondo un problema secondario.

Il problema vero è che serva fare una legge elettorale.
Vedo che schizzate come molle: come è possibile votare senza legge elettorale? Mauro è impazzito!

E invece no, non sono impazzito.
L'Italia ha avuto una legge elettorale funzionante dalla nascita della Repubblica fino al 1993. Una legge che veniva regolarmente aggiornata in alcuni dettagli, ma mai cambiata.
Ed era una buona legge.

Nel 1993 venne fatta una completa riforma e introdotta la legge Mattarella, volgarmente (e stupidamente) nota come Mattarellum.
E anche questa era una buona legge.

Da allora però ogni governo ha voluto cambiare la legge... con la scusa della governabilità, ma in realtà per autogarantirsi.
E non c'è più stata nessuna buona legge.
E oltretutto nessun governo è più riuscito a garantirsi.

Il problema della legge elettorale, anche dell'ultima, non é la qualità della stessa.
È che detta legge "serva".
Il prossimo governo la cambierà di nuovo (o almeno cercherà di farlo), ergo detta legge è caduca. Quindi a che serve?

Del resto in ogni paese occidentale (Italia compresa fino al 1993) le leggi elettorali vengono regolarmente aggiornate, ma non cambiate, non rifatte, non stravolte.
Buone o cattive che siano.
E funzionano.
Come funzionavano in Italia fino alla legge Mattarella.

Rifletteteci.

Saluti,

Mauro.

martedì 25 aprile 2017

25 Aprile

Oggi è la festa della Liberazione, la più importante festività civile italiana.

Mai però in vita mia ho visto e sentito tante polemiche come quest'anno (e sono nato nel 1968, quindi di 25 aprile un po' ne ho già visti).
Un tempo (neanche poi tanto lontano, anzi vicinissimo) solo quattro gatti neofascisti (che tra l'altro neanche nulla sapevano del fascismo vero) contestavano e polemizzavano contro il 25 aprile.
Oggi invece tutti contestano tutto e polemizzano su tutto senza neanche sapere cosa contestano e perché polemizzano.

Il problema però non è fascismo contro antifascismo o destra contro sinistra. E non è neanche l'ignoranza storica e civile.
Il problema è che ormai non esiste più un Paese Italia.
Dalla fine della cosiddetta "prima repubblica" esistono solo tante piccole sette, parrocchie, lobbies, società... chiamatele come cavolo volete... e ciascuna di esse cerca di tirare la celebrazione nel proprio giardinetto.
Ma non esiste più quel sentimento di comunanza che prima esisteva, pur con tutti i suoi difetti e mancanze.

L'Italia non esiste più.

Saluti,

Mauro.

lunedì 12 ottobre 2015

Non mi sono potuto trattenere

Oggi Vittorio Zucconi su Twitter ha citato (riguardo alle elezioni comunali di Vienna, in Austria) un articolo di Andrea Tarquini.

Vista l'inaffidabilità giornalistica di Tarquini che dimostrai qui (articolo citato e approvato anche da gente come Dario Bressanini e Giordano Masini)... non ho potuto trattenermi dal fare notare qui a Zucconi tale inaffidabilità.

Vero che Zucconi e Tarquini scrivono per lo stesso editore... ma anche Bressanini scrive lì, eppure ai tempi mi diede ragione, quindi posso sperare in una reazione di Zucconi.

Poi, intendiamoci, magari in questo caso Tarquini ha ragione, io non ho controllato su altre fonti, ciò che voglio dire è che darlo per affidabile solo perché si chiama Tarquini e perché scrive su Repubblica non è che abbia chissà quale valore, anzi...

Saluti,

Mauro.

sabato 13 giugno 2015

L'aritmetica, questa sconosciuta

Chi mi legge sa già che con Repubblica ho i miei problemi.
Anzi, no, in realtà non sono io ad avere problemi con Repubblica. È Repubblica ad avere problemi con tutto ciò che è scienza e tecnica. Quindi di fatto con tutto ciò di cui mi occupo io. Quindi con me.

Oggi ho letto questo articolo.
Lasciamo perdere i giudizi sul tema dell'articolo. Qui non mi interessa. Mi interessano i numeri.

Nel 1980, poco più che adolescente, Adele resta incinta
A casa mia, dal 1980 a oggi sono passati 35 anni.

Avevo soltanto 16 anni
A casa mia, una persona che nel 1980 ha 16 anni, è nata nel 1964.

ha 55 anni ed è una "madre anonima"
A casa mia, chi è nato nel 1964 oggi ha 51 anni, non 55.

Ma forse l'aritmetica è solo un'opinione. E io ho opinioni strane. Anzi eretiche ;-)

Saluti,

Mauro.