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venerdì 6 dicembre 2024

Gli sport "nordamericani" non esistono

O meglio, forse ne esiste uno solo (ma solo forse).

Vediamo i dettagli.
I cosiddetti sport "nordamericani" sono quattro: pallacanestro (o basketball), hockey su ghiaccio, football americano e baseball.

Il baseball è solo una derivazione del cricket.
Il football americano è solo una derivazione del rugby.
L'hockey su ghiaccio è nato in centro-nord Europa quando in nord America lo sport neanche ancora esisteva.

Rimane solo la pallacanestro.
Che come la conosciamo oggi è veramente nordamericana: creata (o meglio: normata) da un canadese negli USA.
Ma... ma esistevano sport simili già in precedenza sia in Europa che, soprattutto, nel centro America precolombiano.

Insomma, statunitensi e canadesi non hanno inventato nulla (e non solo nello sport 😉).

Saluti,

Mauro.

giovedì 18 aprile 2024

Torino in NBA

Repubblica ne ha fatta un'altra delle sue. Ma stavolta non c'entrano scienza o geografia, come di solito è. Stavolta c'entra lo sport.
Infatti Repubblica ha portato Torino in NBA, creando i famosissimi Torino Raptors!

Scrivendo dello scandalo scommesse che ha coinvolto il giocatore dei Toronto (Toronto, non Torino) Raptors Jontay Porter ha scritto questo, infatti:


Qui l'articolo originale di Repubblica.
E qui la copia che ho salvato su WebArchive nel caso che Repubblica correggesse facendo finta di niente.

Saluti,

Mauro.

lunedì 11 ottobre 2021

Cosa significa insegnare la responsabilità

Chi mi conosce sa che ho giocato per anni a pallacanestro. E anche a discreto livello, anche se sempre tra i dilettanti e mai a livello professionistico (anche perché non era lo sport la mia priorità, che fossi capace o meno).
E dalla mia storia cestistica mi porto dietro una delle lezioni più importanti che abbia mai ricevuto.
Vi parlo di ben più di 30 anni fa
.

Era una partita abbastanza importante, ma il problema non era questo.
L'arbitro mi aveva (a mio giudizio) invertito un fallo
. Che avesse ragione o torto... capita. Sia i giocatori che gli arbitri sono uomini e possono sbagliare.
Ma capita una seconda volta
. E mi innervosisco, mi incazzo. E l'arbitro (stavolta giustamente, senza se e senza ma, qualunque cosa si pensi dei falli di gioco di cui sopra) mi affibbia anche un fallo tecnico.
Anche se sbaglia, l'arbitro non lo insulti
. E io invece lo feci. Fallo tecnico sacrosanto
.

Ma l'insegnamento che ricevetti venne subito dopo. E non dall'arbitro.

Urlai al mio allenatore di sostituirmi perché ero troppo nervoso.
E lui mi urlò di rimando di calmarmi e di continuare a giocare facendo il mio dovere perché non aveva nessuna intenzione di sostituirmi
.
E poi capii che non lo fece perché in quel momento mi riteneva un giocatore indispensabile in campo, ma perché lui aveva capito il problema e voleva darmi una lezione
.

Infatti continuai a giocare, non ebbi più nessun problema con l'arbitro e non feci più nessun fallo, neanche involontario.
Non fu certo la mia migliore partita, ma assolutamente neanche la peggiore
.

Uno dei più grandi insegnamenti relativi alla responsabilità, al sapersi prendere responsabilità, che io abbia mai ricevuto.

Perché l'allenatore si prese una bella responsabilità lasciandomi in campo in quel momento, ma il modo in cui lo fece me ne mise una altrettanto grossa sulle spalle.
E tutti e due sapemmo prendercela!

Devo comunque ammettere che lui sapeva sì quel che faceva... ma che lo sapesse io lo capii a partita finita, non subito, anche se capii subito cosa dovevo fare, come comportarmi 😉

Saluti,

Mauro.