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mercoledì 9 marzo 2022

Germania e Russia: una storia che viene da lontano

Per capire la posizione della Germania nei confronti della Russia in questo momento di grave crisi bisogna comunque anche guardare la storia.
Proviamo a farlo, anche se semplificando e riassumendo (eufemismi, lo ammetto) visto che chiudere in un articolo 150 anni storia di un paese così complesso è in realtà impossibile.
Spero però che questo articolo vi sia di spunto per cercare libri o siti per approfondire.

La Germania in realtà ha sempre avuto il suo baricentro politico ed economico spostato a est. In maniera più o meno forte, più o meno evidente è sempre stato così, anche ai tempi delle due Germanie (e per entrambe, nonostante le apparenze).

Perché questo?

Perché la Germania è stata creata dalla Prussia. E la Prussia era un paese dell'est.
La Prussia ha di fatto costituito il cuore e la parte più forte della Germania fino alla caduta di Hitler (anche se lui non era prussiano, bensì austriaco col cuore in Baviera).
E mentalmente questo "nucleo" prussiano è rimasto anche dopo.
Nei confronti dell'est la Germania ragiona di fatto ancora oggi come la vecchia Prussia.

Passiamo al dopoguerra, che è ciò che oggi ci interessa di più per capire i rapporti tedeschi con l'est.

Fino agli anni '60 questa spinta verso est era di fatto rivendicativa. Si continuava a pensare ai territori persi, a chi fu costretto a scappare dai Sudeti e dalla Slesia.
Atteggiamento mai aperto, esplicito, comunque, a causa della presenza delle potenze occupanti, che mai lo avrebbero permesso.
(Nota: ancora oggi le associazioni dei profughi dei Sudeti e della Slesia sono molto forti e molto politicizzate. Molto più forti e politicizzate, per esempio, delle associazioni dei profughi giuliano-dalmati in Italia).

Negli anni '60 ci fu la prima cesura: Willy Brandt lanciò la Ostpolitik, ma non in termini rivendicativi bensì di riconciliazione. La foto di Brandt inginocchiato a Varsavia è una delle più iconiche della storia, la conosciamo tutti.
E questa politica con alti e bassi e aggiustamenti vari venne poi portata avanti anche da Helmut Schmidt ed Helmut Kohl (parlo solo della politica verso l'Europa dell'est, non della politica in generale: sia Schmidt che Kohl in generale fecero una politica molto diversa da Brandt).
Col secondo che, dopo l'avvento di Gorbaciov e soprattutto dopo la caduta del muro, intensificò il rapporto economico con l'est facendo però l'errore di "scavalcare" Polonia, Cecoslovacchia, ecc. per guardare direttamente all'URSS e poi alla Russia.

E su questo errore di Kohl si compì, grazie a Gerhard Schröder (successore di Kohl alla Cancelleria), la seconda cesura: la Germania si legò mani e piedi alla Russia (Schröder e i suoi accoliti avevano anche interessi personali nella cosa).
La differenza?
Con Kohl di fatto la Germania era il senior partner, con Schröder il senior partner divenne la Russia.
Angela Merkel continuò poi la politica di Schröder, cambiando lo stile ma non la sostanza. Del resto la sua storia parla per lei: prima della caduta del Muro era ben inserita nelle strutture della vecchia DDR e non partecipò mai alle manifestazioni per la democrazia e per la riunificazione.

Ora è arrivato Olaf Scholz che, per necessità o per volontà, vuole spostare il baricentro.
Ma la Germania ha troppi impegni e legami con la Russia per potersi liberare facilmente da questa situazione (di fatto la Germania è sotto ricatto da parte russa) e quindi Scholz se vuole durare e avere successo deve andare coi piedi di piombo.
O fare l'esatto opposto: dare un taglio netto e totale immediatamente. Cosa che non rientra nelle corde della politica (ma neanche della società) tedesca. Ci vuole troppo coraggio e la disponibilità a fare sacrifici.

Saluti,

Mauro.

venerdì 9 novembre 2018

Un giorno nella storia della Germania

Il 9 novembre, un giorno nella storia della Germania.
Anzi più giorni: bisognerebbe parlare dei 9 novembre, non del 9 novembre.

1918. 1938. 1989.

Tante cose sono successe in Germania il 9 novembre. E non cose da poco. Se uno credesse a cose come il destino si potrebbe dire che il 9 novembre è il giorno del destino in Germania.

9 novembre 1918: proclamazione della repubblica.
Verso la fine della prima guerra mondiale in Germania, come anche altrove, si verificarono rivolte e tumulti causati in primis dall'insistere nel combattere pur essendo la guerra ormai chiaramente persa, ma anche dalla mancanza di democrazia e di generi di prima necessità.
L'inizio della fine venne dato dalla rivolta dei marinai nei porti militari di Wilhelmshaven e Kiel e si estese velocemente arrivando in breve a Berlino.
Il culmine si raggiunse appunto il 9 novembre quando a Weimar venne proclamata la repubblica con tanto di nuova Costituzione (tra l'altro una buona Costituzione, anche se nel secondo dopoguerra venne ignorata quando si trattò di redigere la nuova Costituzione della Repubblica Federale Tedesca).
L'imperatore rinunciò ufficialmente al trono pochi giorni dopo.

9 novembre 1938: notte dei cristalli.
Nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938 vennero organizzati in tutta la Germania (ma anche in Austria e Cecoslovacchia) attacchi ai cittadini ebrei e alle loro proprietà. Gli ebrei erano sì già cittadini di serie B per la legge, ma fino a quel momento non si era verificata una persecuzione violenta (certo casi isolati di aggressioni sì, ma non una vera e propria persecuzione organizzata).
Quella notte molti ebrei vennero deportati, alcuni uccisi, i loro beni confiscati, sinagoghe e negozi di loro proprietà bruciati.
Se fino ad allora gli ingenui e i poco informati potevano sperare nel nazismo come in una specie di incidente di percorso da cui uscire magari con un paio di ammaccature ma senza grossi danni, quella notte ogni speranza venne seppellita.
Si potrebbe quasi dire che in realtà la seconda guerra mondiale cominciò quella notte.

9 novembre 1989: caduta del muro.
E qui, vista la vicinanza nel tempo, la storia è in parte ancora cronaca.
Nell'autunno 1989, soprattutto a seguito delle aperture concesse da Gorbaciov in Unione Sovietica, in Germania Est (o Repubblica Democratica Tedesca) ci fu un'ondata di manifestazioni e proteste (in grandissima parte, ma non totalmente, pacifiche) che portò il 9 novembre alla concessione da parte del governo comunista dell'apertura delle frontiere con Berlino Ovest (sì, all'inizio l'apertura avrebbe dovuto essere solo tra le due Berlino) scatenando un imprevisto (dal governo) movimento di massa con gente che scavalcò il muro anche arrampicandocisi sopra e di fatto dando la prima e più importante picconata per il suo crollo.
Da lì poi derivarono tutti gli avvenimenti successivi, che il 3 ottobre 1990 portarono la DDR a entrare nella BRD dissolvendosi come stato autonomo.

È interessante notare che, nonostante l'importanza dei 9 novembre 1918 e 1989, questa data non è festività ufficiale in Germania.
Perché? I vari partiti presenti in Parlamento negli anni subito successivi alla riunificazione volevano evitare il rischio che neonazisti ed estreme destre varie ne approfittassero per celebrare ufficialmente il 9 novembre 1938.
Per questo la festività ufficiale è il 3 ottobre e non il 9 novembre.

Saluti,

Mauro.