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mercoledì 10 aprile 2024

Disinformare con notizie (forse) corrette

Si può fare (o indurre) disinformazione anche usando notizie (forse) corrette?
Sì, si può benissimo farlo.
E ce ne ha dato un bell'esempio oggi il quotidiano La Verità.
Guardate questo titolo (e prendetelo comunque con le pinze, visto che stiamo pur sempre parlando de La Verità):


Sembra parlare ovviamente di una cosa gravissima, vero?
E infatti novax e destrorsi come gravissima la hanno presa.
Sbagliando.

Sbagliando perché questo titolo non parla né di cose gravi, né di cose non gravi. Parla proprio di nulla.
Perché?
Vediamolo.

Diamo per buono che Speranza abbia veramente dichiarato ciò.
E leggiamo con attenzione le parole sottolineate in giallo: "il 20 per cento degli effetti avversi".
Bene, a leggere i commenti su X/Twitter è evidente che novax e destrorsi nella loro lettura hanno omesso le parole "degli effetti avversi" e quindi si sono fatti il film mentale del 20% dei vaccinati.

Ma Speranza (sempre che abbia veramente dichiarato ciò, sappiamo quanto valgono i virgolettati della stampa italiana) ha parlato degli effetti avversi! Non dei vaccinati!
Quindi il titolo non dice proprio nulla, perché prima bisogna vedere quanti vaccinati hanno subito effetti avversi.
1 su 10?
Oppure, come è molto più probabile, 1 su 1 milione o ancora di meno?

E allora vedete che questi effetti "gravissimi" (che poi anche "gravissimo" andrebbe chiarito: a partire da quando, da quali sintomi o effetti è gravissimo e fino a quando non lo è?) non sono proprio per niente preoccupanti, sono proprio pochissimi, quasi trascurabili.
Il 20% di 1 su 1 milione è infatti lo 0,00002% dei vaccinati.
Cioè 2 casi ogni 10 milioni di vaccinati.

Non serve aggiungere altro, credo.

Saluti,

Mauro.

martedì 8 novembre 2022

Le pseudomedicine e la Germania - Seconda parte

Nel novembre del 2021, come forse ricorderete, avevo scritto un articolo per dire che non c'era nulla di strano nel fatto che in Germania durante la pandemia fossero così presenti no-vax e pseudomedicine, raccontando come molte di queste ultime siano proprio nate qui, in Germania.

Oggi voglio proseguire il racconto, raccontandovi di altre pseudomedicine di origine tedesca o germanica.

Partiamo coi sali di Schüßler (Schüßler-Salze).
I sali di Schüßler sono un'"invenzione" del medico Wilhelm Heinrich Schüßler che nel 1873 pubblicò sulla Allgemeine Homöopatische Zeitung (in italiano Rivista generale di omeopatia) un articolo di 16 pagine in cui gettava le basi della sua teoria, la Biochemische Heilweise (Modalità di cura biochimica).
Sì, avete letto bene: pubblicò su una rivista di omeopatia.
Ma che c'entrano allora i sali? L'omeopatia usa zuccheri...
Ehi, i medici alternativi mica sono schizzinosi e con la puzza al naso come gli accademici seri!
Battute a parte, la ragione è in realtà molto chiara.
Seconod Schüßler le malattie nascono da scompensi nel contenuto di minerali delle cellule del corpo e posso essere curate tramite la somministrazione omeopatica di minerali.
Schüßler negava però la parentela con l'omeopatia sostenendo che lui non si basava sulla teoria dei simili di Hahnemann, bensì sui processi fisiologici-chimici dell'organismo umano (ma tanto i contenuti salini, minerali delle sue pastiglie in quantità omeopatica rimanevano).

Ma andiamo oltre e passiamo alla medicina olistica (Ganzheitliche Medizin).
Questo tipo di medicina (che qualcuno potrebbe anche vedere come un'"espansione" della Heilkunde di cui parlai nell'articolo dell'anno scorso) è in realtà una "teoria di Gaia" applicata alla salute, mettendo insieme concetti di filosofia naturale, religiosi, mistici, esoterici, teoretici, sistematici, politici, ecologici o psicosociali.
Questo di tipo di medicina nasce dalla ricerca filosofica sul senso del tutto e sostiene di rifarsi al motto aristotelico "Il tutto è più della somma delle sue parti". Peccato solo che questo motto, per lo meno in questa forma risalga al 1890, creato dal filosofo austriaco Christoph von Ehrenfels.
È difficile descrivere i contenuti di questa medicina, essendo in realtà un caotico pout pourri di cose in buona parte senza senso.
Il primo a creare una "teoria" completa per questa "medicina" fu il neurologo e teorico della Gestalt Kurt Goldstein durante i primi anni del nazismo.
La medicina olistica comunque mette la percezione e l'esperienza personale al centro, non seguendo il metodo scientifico e con ciò ha influenzato poi il movimento della New Age.

Ma tra le pseudomedicine con radici tedesche ce n'è anche una molto più antica, risalente a Paracelso: la Spagirica (Spagyrik in tedesco).
Era la base della farmaceutica alchemica appunto di Paracelso.
E non serve fare grandi analisi al proposito, basta analizzarne il nome: è l'unione delle parole greche spao (tirare fuori, separare) e ageiro (unire, mettere insieme).
Cioè l'unione di due azioni incompatibili tra loro.

E per oggi chiudiamo con la neuralterapia (Neuraltherapie).
Terapia ideata negli anni '20 del '900 dai medici tedeschi Ferdinand e Walter Huneke.
Questa terapia è usata per il trattatamento del dolore e altre patologie.
Consiste nell'iniettare anestetici locali sottopelle, nei muscoli, nervi, articolazioni, altri organi o "centri nevralgici" (tipo cicatrici) in modo da eliminare centri di irritazione o di riattivare "circuiti di regolazione disturbati".
Tale terapia (senza base scientifica e mai risultata efficace quando sottoposta a studi scientifici) si basa sul concetto che esistano dei campi disturbanti che, emettendo impulsi nervosi anomali, causano disturbi cronici.
Un'indagine del 2007 mostrò che in Germania era tra i medici di famiglia la forma di medicina alternativa più praticata o consigliata.
Va detto che questa terapia, essendo invasiva, ha anche effetti collaterali diretti (per molte medicine alternative gli effetti collaterali sono indiretti, essendo spesso causati dal ritardo o dalla negazione delle terapie mediche serie, non da effetti diretti della terapia "alternativa"), risultando quindi la medicina alternativa probabilmente più pericolosa di tutte.

Ma non finisce qui.
Il mondo tedesco ci riserverà altre chicche. Stay tuned!

Saluti,

Mauro.

domenica 28 novembre 2021

Le pseudomedicine e la Germania

Negli ultimi tempi, parlando dell'atteggiamento dei vari paesi nei confronti dei vaccini, mi sono imbattuto spesso nello stupore italiano verso la forza e l'estensione del movimento novax nei paesi di lingua tedesca. Tutti a dire "Ma come? Paesi di così grande tradizione scientifica!".

Onestamente: a me invece avrebbe stupito il contrario.

No, non saltate sulla sedia (o poltrona che sia). È proprio così.
I paesi di lingua tedesca, in particolare la Germania stessa, hanno sì una grande tradizione scientifica... ma hanno anche una grande tradizione pseudo-scientifica, soprattutto in campo medico.
Molte delle cosiddette medicine alternative (che poi, come spiegai qui, in realtà le medicine alternative non esistono) sono nate qui in Germania. In pratica tutte quelle più famose non di origine orientale.

Vediamo un po' la storia della Germania e della sua fuffa medica.

La prima cosa di cui si deve parlare in una storia del genere non è quella che credete voi. Non è l'omeopatia. Quella sarà il nostro secondo punto.

Il primo punto è la Heilkunde.
Letteralmente Heilkunde sarebbe un sinonimo di Medizin, cioè medicina, ma in realtà questa Heilkunde è un coacervo di medicine "alternative" - meglio detto: pseudomedicine - e infatti chi la pratica non è un medico (o uno psicologo, visto che questa "disciplina" mette tutto insieme, medicina e psicologia) accademicamente riconosciuto, ma un cosiddetto Heilpraktiker (che tradotto letteralmente sarebbe un praticante la salute, in sostanza una specie di guaritore, anche se in italiano normalmente si userebbe la dizione naturopata, anche se questa definizione in realtà indica solo una parte di ciò che l'Heilpraktiker è).
Dentro la Heilkunde si possono trovare omeopatia, ayurveda, medicina tradizionale cinese, medicina tradizionale europea (quest'ultima oggi conosciuta soprattutto in Austria) e chi più ne ha più ne metta.
Quando si parla di pseudomedicina e Germania bisogna sempre partire da qui non perché sia la più antica o la più famosa, bensì perché è una specie di cappello che copre tutto.
E anche per la sua storia.
La Heilkunde come definita oggi è nata circa un secolo fa e uno dei suoi più grandi estimatori fu un certo Adolf Hitler, che le diede dignità ufficiale regolandone la pratica con una legge del 1939.
Legge che è tuttora in vigore.
Non serve aggiungere altro.
Se volete saperne di più potete leggere questo articolo di Edzard Ernst (medico e docente, ma soprattutto qualificato con titoli in medicine "complementari" e "alternative", che contrasta usando il metodo scientifico).

E ora veniamo all'omeopatia.
La pseudomedicina che tutti (o comunque molti) associano spontaneamente alla Germania e al mondo tedesco in generale.
L'omeopatia (indubbiamente la pseudomedicina più diffusa in Europa, se non nel mondo) venne infatti creata all'inizio del 19° secolo dal medico tedesco, per la precisione sassone, Samuel Hahnemann.
Hahnemann era veramente laureato in medicina, per quanto una medicina ben diversa da quella attuale, con molte meno conoscenze. In questo senso non era il classico ciarlatano che senza studi pretende di curare questa o quella malattia (o addirittura tutte le malattie).
Però (e questa è la cosa veramente interessante nella sua biografia) si rese conto che le tecniche terapeutiche dell'epoca erano (eufemismo) poco efficaci e quindi lasciò la professione medica.
Lasciò la professione medica prima di creare l'omeopatia. Fino a quel momento aveva seguito la medicina cosiddetta accademica (dell'epoca, ovviamente).
Ma la cosa importante da capire non è come l'omeopatia sia nata, bensì come faccia a essere ancora così amata in Germania anche dagli stessi medici, nonostante tutte le prove sulla sua inefficacia (anzi è provata la sua pericolosità, visto che ritarda o addirittura impedisce cure vere).
E qui ci torna in aiuto di nuovo Edzard Ernst con un suo altro articolo.
In sostanza anche qui vale, come per le mafie e altro, follow the money.
(Non serve che vi spieghi i presunti principi dell'omeopatia, vero? Dovrebbero - purtroppo - essere ben noti...).
La sostanza è che, nonostante tante spiegazioni che si inventano motivazioni scientifiche e psicologiche, c'è un solo vero motivo per molti medici (non tutti, va comunque onestamente ammesso): l'omeopatia fa guadagnare bene.
Vi consiglio anche questo video di Mai Thi Nguyen-Kim, dove viene benissimo descritta la situazione legislativa tedesca riguardo l'omeopatia (e il fatto che le regole per i "medicinali" omeopatici siano molto più lassiste che per i farmaci veri; purtroppo è in tedesco, ma potete attivare i sottotitoli in altre lingue).

Ma l'omeopatia non è il peggio che offre la Germania.
C'è anche la Nuova Medicina Germanica.
Che forse in Italia è meglio conosciuta come Medicina Hameriana, essendo una creazione del medico tedesco Ryke Geerd Hamer (sì, se il nome Hamer a voi italiani dice qualcosa anche per la cronaca nera non è un caso: Ryke Geerd Hamer è il padre di Dirk Hamer, il ragazzo ucciso in Corsica da un colpo d'arma da fuoco a quanto pare sparato da Vittorio Emanuele di Savoia).
Premettiamo che a Hamer già nel 1986 venne ritirato il riconoscimento professionale (Approbation in tedesco), quindi - pur essendosi laureato in medicina - da tale data non poteva più essere considerato medico.
Ma al di là delle storie sulla sua persona e sulla sua famiglia (un figlio, come detto, ucciso a quanto pare da un Savoia e una figlia candidata a Miss Universo negli anni '70) in cosa consiste la "medicina" che lui ha creato?
Consiste in cinque "leggi biologiche" da lui inventate.
Queste leggi le trovate elencate su Wikipedia, non serve che ve le elenchi qui.
Vi basti sapere che in tutta la pseudomedicina hameriana non c'è nulla di scientifico e neanche nulla che si possa anche solo spiegare con l'effetto placebo. In compenso trattare pazienti con la NMG può anche configurare reato (tipo, faccio l'esempio più palese, viene negata ai pazienti la terapia del dolore).
Infatti Hamer è stato processato e spesso condannato in diversi paesi (anche per reati legati all'antisemitismo, non solo riguardo alla sua attività "medica").

E ora passiamo a Rudolf Steiner, neanche medico, bensí esoterista e teosofo. Però...
Steiner è famoso soprattutto per la pedagogia Waldorf (sì, quella delle scuole Waldorf, molto diffuse in Germania), basata su principi antroposofici senza nessuna base scientifica e in realtà dannosi, ma in Germania considerati come un modo di far sviluppare al bambino le proprie capacità in libertà.
In base agli stessi principi Steiner sviluppò la cosiddetta medicina antroposofica, che rifiuta il metodo sperimentale e si basa su principi metafisici.
Tale medicina è ovviamente diffusa anche nelle scuole Waldorf che, guarda caso, sono da sempre covi di novax e gruppi simili.
Non per niente durante le proteste novax/nopass qui in Germania erano ben presenti coloro che sono usciti dalle scuole Waldorf (ma anche dalle scuole Montessori, va onestamente detto).
Guarda caso, anche Steiner aveva idee razziste e considerava la razza ariana superiore.
Piccola curiosità: anche l'agricoltura biodinamica venne elaborata da Steiner a partire dagli stessi principi di cui sopra.

Un'ulteriore "medicina" diffusa in Germania è la Kneipp-Medizin, creata nell'800 dal sacerdote Sebastian Kneipp, che mette insieme idroterapia, fitoterapia e altre cose in una specie di potpourri.
Questa forma terapeutica si distingue da tutte le precedenti perché, pur essendo nata senza alcuna base scientifica, i suoi adepti non rifiutano la medicina "accademica", bensì vedono le terapie Kneipp come completamento della stessa, come aggiunta.
E anche se il complesso della terapia è un miscuglio di cose fatto a casaccio, singole parti di essa possono effettivamente essere utili per determinati disturbi.

Io qui vi ho elencato le pseudomedicine più diffuse e famose, ma in realtà ce ne sarebbero anche altre, ci sarebbe ancora tanto da scrivere (magari un giorno farò una seconda puntata).

La domanda che rimane è: perché la Germania, paese scientificamente sviluppato, è patria di tanta pseudoscienza?
La risposta va trovata a cavallo tra '700 e '800, tra positivismo e romanticismo.
Dopo l'illuminismo si sviluppò in certi ambienti una fede cieca nella scienza (ai tempi obiettivamente ancora più ingiustificata di oggi) che portò alla nascita del positivismo.
Dato che uno dei punti base del positivismo era il determinismo (magari non assoluto, ma comunque determinismo) e ovviamente non tutta la realtà può essere spiegata in maniera deterministica si sviluppò anche una reazione al positivismo (e indirettamente all'illuminismo) che portò alla nascita del romanticismo.
Romanticismo che noi conosciamo come corrente artistica, ma che nel mondo di lingua tedesca non si limitò al mondo dell'arte (basti pensare alla teoria dei colori di Goethe).
E da questa radice nacquero direttamente (vedi Steiner) o indirettamente (vedi Kneipp) le pseudomedicine di cui abbiamo parlato in questo articolo (e altre pseudoscienze in altri ambiti).

Saluti,

Mauro.

lunedì 8 novembre 2021

Perché ti dicono di non urlare al lupo?

Ci sono in giro, in rete, persone che usando una logica perversa, ma apparentemente corretta, cercano di farti credere che il problema sia l'antifascismo, non il fascismo.

Vediamo la cosa, cerchiamo di capire.

A leggere i loro testi superficialmente può sembrare un'osservazione sensata quando ti dicono di non tirare in ballo il fascismo ogni volta che succede qualcosa che lo ricordi.
Può sembrare sensato perché ricorda il fatto che urlare al lupo quando il lupo non c'è poi ti rende meno credibile se urli al lupo quando però il lupo veramente arriva.

Ma, appunto, sembra sensato. Sembra.
In realtà non lo è. Per vari motivi.

Per prima cosa perché in realtà si urla al fascismo molto meno di quanto queste persone sostengano (in buona o in mala fede che lo facciano).
E anche per quello i fascisti si stanno infiltrando in ogni tipo di protesta (novax e nogreenpass in primis, ma non solo): perché non li si vede, perché grazie a chi ti dice che urlare al lupo non serve, fa danni... si aprono le porte al lupo.
Perché i lupi sono stati tollerati troppo a lungo, perché si è voluto credere che non fossero lupi o che fossero comunque recuperabili, e quindi non gli è mai stato detto in faccia cosa obiettivamente fossero.
(Detto tra noi: questi sono i veri danni del buonismo, il far credere che anche i fascisti siano recuperabili, che vadano istruiti, non combattuti).

Secondo punto.
È vero che talvolta (ma obiettivamente molto raramente) si urla al fascismo a torto, cioè trattando problemi veri ma che col fascismo nulla hanno a che fare.
Ma io - e se siete onesti vi sfido a portarmi fatti contrari - anche quando si urla al fascismo a torto non ho comunque mai sentito urlare al fascismo per mettere a tacere movimenti democratici. Tranne che dai fascisti stessi.

Se sbaglio matrice (cit. Meloni) correggetemi 😉

Ma correggetemi sulla matrice di quel particolare movimento, di quella particolare protesta.
Ma non venitemi a dire che se urlo al fascismo lo faccio solo per mettere a tacere avversari democratici e quindi sono in realtà fascista io.
Questi avversari possono parlare, fare le vittime e dare del fascista a me (quindi non sono vittime, la legge li protegge). Non sono messi a tacere. Ma vorrebbero mettere a tacere me.

Ma è il terzo punto il più importante di tutti.

Quelli che ti dicono che urlare al fascismo sempre (che poi come abbiamo visto sopra sempre non è) rende alla fine tutto non credibile, che l'unico risultato è che nessuno ti ascolta e che poi se il fascismo arriva veramente sei fregato perché hai alla fine insegnato alla gente a fare spallucce... bene, quelli, quando vai a vedere che idee sostengono, che persone o gruppi seguono... ma soprattutto a chi (usando la loro "logica") fanno le pulci e a chi no, quando ti accorgi del loro strabismo... cosa scopri?

Scopri che la loro "logica" ti porterebbe a non parlare mai più di fascismo, ti porterebbe a ignorarne e negarne l'esistenza oggi e sempre.
Perché in realtà il loro scopo è riportare il fascismo in Italia (ma non solo) senza che ci se ne accorga. Vogliono reintrodurre il fascismo facendo finta che non esista.
Facendo finta di essere sensati (usando fallacie logiche a manetta e sfruttando il fatto che la massa non conosce la logica) negano l'esistenza del fascismo per aiutarlo a crescere e a vincere.

Leggeteli bene, quando li incontrate, quelli che dicono "non urlate al fascismo".
Leggeteli bene, anche tra le righe. Capirete di cosa sto parlando.

Potrei anche farvi nomi concreti, su Twitter, su FB o altrove e nominarvi anche blog vari... non lo faccio solo perché a me qui interessa il problema in sé... e il problema è molto più diffuso dei singoli nomi che io potrei farvi.
E poi potrebbero comunque cambiare nome in rete, se sbugiardati.
Io voglio che voi possiate riconoscerli, possiate riconoscere il problema, non voglio darvi ordini, non voglio indottrinarvi, contrariamente a loro.

Tra le altre cose sono anche persone che possono tranquillamente apprezzare (o meglio far finta di) cose scritte da antifascisti sinceri, basta che possano sfruttare questi testi per i loro scopi (è capitato anche con miei testi, purtroppo... anni fa un testo in cui segnalavo i doveri degli immigrati, ovviamente senza negarne i diritti, venne usato di fatto per sostenere che gli immigrati rifiutano i doveri e pretendono solo diritti).

Saluti,

Mauro.

lunedì 25 ottobre 2021

La balla novax sugli studi di lunga durata

La più usata delle scuse che vengono usate dai non vaccinati (l'ultimo tra coloro che possono purtroppo avere influenza sulla massa ad averla usata è il nazionale tedesco Joshua Kimmich, gran calciatore obiettivamente, ma altrettanto obiettivamente non certo un esperto di virologia e immunologia) per non mostrarsi novax è che mancano ancora studi di lunga durata sugli effetti dei vaccini.
Oggi voglio provare a dimostrare l'assurdità di tale affermazione.
OK, voi persone che sapete anche solo un minimo di scienza (anche se non necessariamente di medicina) avrete già capito, quindi a voi chiedo solo di diffondere, in realtà questo mio testo è dedicato, è destinato agli altri. Con voi sfondo solo una porta aperta.

Allora, detto terra terra, se aspetti i risultati degli studi di lunga durata per farti un vaccino (ma vale non solo per i vaccini, vale per ogni medicina, sia preventiva che terapeutica), significa che te lo farai quando non servirà più a nulla
Perché significa che te lo farai o quando sarai già morto (o comunque quando sarà troppo tardi) o quando il virus, il batterio o quel che sia non sarà più un problema serio (grazie a coloro che, contrariamente a te, si sono vaccinati).
Perché dico questo?

La risposta sta nel capire cos'è uno studio di lunga durata.

In termini medici uno studio di lunga durata è uno studio che dura anni e che prende in considerazione ogni minima cosa che può succedere nel corso degli stessi anni.
Ergo, capite già che uno studio di lunga durata puoi farlo solo quando il vaccino o qualsiasi altro medicinale è già normalmente in uso, quando non è più sperimentale.
Perché uno studio sperimentale lo puoi fare solo su quantità limitate (per quanto estese) di pazienti, uno studio sperimentale implica limitatezza, implica non diffusione globale.
Ma proprio per questo la fase sperimentale non può durare anni: se dura anni o il problema si è già risolto da solo prima della commercializzazione oppure ha fatto già tanti di quei danni che la commercializzazione diventa di fatto inutile.

Lo studio di lunga durata può essere solo lo studio degli effetti una volta che il vaccino o farmaco è commercializzato!
Non esiste altra lunga durata in medicina.
Non esiste che si definisca "sperimentale" un vaccino/farmaco che non ha ancora prodotto gli "studi di lunga durata" di cui sopra... perché allora tutto al mondo sarà sempre sperimentale.

Sotto un certo punto di vista in fondo è anche vero, visto che la scienza (medicina compresa) è in continua evoluzione e in questo senso effettivamente sperimentale.
Ma se si prende questo punto troppo alla lettera non si metterà mai in pratica nulla, non si arriverà mai a nessun progresso, visto che ogni nuova scoperta o invenzione o applicazione potrà quindi sempre e solo essere provvisoria e non praticabile in larga scala perché "sperimentale".

Tanto per chiarire: il tuo smartphone è, secondo questo ragionamento, sperimentale, visto che il suo produttore non lo ha testato per anni e anni e per di più la tecnologia che lo fa funzionare è in continua evoluzione.
Però di lui ti fidi, mentre del vaccino no (quando il contrario sarebbe in realtà più logico, visto che in realtà del vaccino ne sai di più che dello smartphone, anche se ti sei convinto dell'opposto... fidati, da fisico ti garantisco che per te è più facile capire il funzionamento, almeno a grandi linee, di un virus che di un microprocessore... il tuo problema è la tua non volontà di capire nessuno dei due ma di volerne comunque parlare).

Per di più, se ci mettiamo a parlare dei vaccini, gli studi (e gli effetti) di lunga durata, a lungo termine, sono una cosa ancora diversa.
Nel momento in cui ci viene iniettato un vaccino ci possono essere effetti avversi, questo nessuno lo nega.
Ma questi effetti avversi si verificano per forza di cose entro qualche settimana al massimo, non esistono effetti che si verificano dopo mesi o anni!
Perché questo? Perché il vaccino logicamente provoca effetti nel nostro organismo anche se nella maggioranza dei casi per fortuna non ce ne accorgiamo (se non ne provocasse sarebbe un vaccino inutile) ma le sue componenti sono espulse dal corpo dopo appunto al massimo poche settimane. Rimane la memoria negli anticorpi, nelle cellule T, ma le componenti del vaccino spariscono.
Ergo, un effetto che ti arriva dopo sei mesi o, peggio, dopo anni non può essere collegato al vaccino.

Ora tu mi farai una domanda assolutamente giustificata: perché allora anche gli scienziati parlano di effetti a lungo termine?
Ammetto che la formulazione non è proprio felice, ma in questo caso si intendono effetti il cui collegamento col vaccino è stato scoperto mesi o anni dopo, ma avvenuti temporalmente poco dopo la vaccinazione.
Il perché il collegamento sia stato scoperto molto dopo può essere dovuto a tante cause diverse, tipo effetto estremamente raro e quindi non subito studiato oppure effetto che poteva essere stato causato anche da altro oppure semplicemente effetto poco comprensibile con le conoscenze del momento. O altro ancora.

Ma questo discorso lo ha spiegato benissimo, molto meglio di quanto possa fare io, l'immunologo Carsten Watzl in questo thread su Twitter, purtroppo in tedesco.
Ma magari sapete usare Google Translate 😉

Saluti,

Mauro.

mercoledì 29 settembre 2021

È la terza dose la vera priorità?

(Ormai il discorso è vecchio, alcune delle cose che leggerete sono forse superate, ma non sono riuscito a completare l'articolo in tempo e ritengo comunque che siano temi interessanti e importanti).

Stavolta sarò scomodo.
(OK, direte, come se fossi mai stato comodo...)

Chi mi conosce e segue sa che io sono estremamente favorevole ai vaccini. E non solo per il Covid19.
Ma - e ora sobbalzerete - non sono favorevole alla terza dose.
Almeno allo stato attuale delle cose.

La mia non è una considerazione medica.
Io non sono un medico. Quindi di questo ne lascio parlare chi ne sa. Io ne so troppo poco.
La mia è una considerazione sociale e politica (e, volendo, un po' epidemiologica... capendone di numeri di epidemiologia un pochino, ma proprio pochino, posso ovviamente parlarne, di immunologia o virologia altrettanto ovviamente no).

La terza dose in teoria serve a mettere al sicuro le categorie a rischio nei paesi ricchi (in realtà delle categorie a rischio non frega niente a nessuno, ma così indirettamente si mette - anzi: si crede di mettere - al sicuro l'economia dei paesi ricchi).
Ma a queste condizioni la terza dose al virus fa un baffo.
Il virus continuerà a girare nei paesi poveri, dove oggi percentuali minime di persone sono vaccinate (a proposito: questi paesi potrebbero perciò essere un paradiso per i novax... quindi: perché questi non si trasferiscono in massa lì?).
Senza una copertura vaccinale mondiale la pandemia non si ferma.
Neanche da noi.
Se facciamo la terza dose magari facciamo uscire il virus dalla porta, ma se permettiamo che continui a girare per il mondo, prima o poi rientrerà dalla finestra.
Anche da noi.

Quindi se singole persone o categorie ben precise (per esempio gli operatori sanitari) hanno assoluto bisogno della terza dose per evitare rischi grossi o poco calcolabili, per evitare di finire male, facciamogliela. Ne hanno assoluto diritto.
Ma la terza dose per tante categorie, generalizzata o addirittura a tappeto, no.
Allo stato attuale delle cose no.
Non fino a che anche il terzo mondo non avrà sufficiente copertura vaccinale.
Le nostre terze dosi servono lì, servono a loro.

Apparentemente sembrano esserci vari problemi pratici, come alcuni commentatori su Twitter hanno fatto presente (vedasi questa discussione, di cui questo testo che state leggendo è uno sviluppo).
Ma sono in realtà falsi problemi. Ostacoli molto più bassi di quello che sembrano. Talvolta, anzi, inesistenti.
Vediamoli.

La logistica.
No, la logistica del terzo mondo non è un problema.
Per due motivi. Primo, la logistica nella maggioranza dei paesi del terzo mondo non è così malmessa come si crede. Secondo, il primo mondo, quando serve, la logistica se la porta con sé, quindi può farlo anche stavolta.

Costi ed eccedenze.
I costi non sono un problema. Ci sono programmi ONU che li coprono e anche se i paesi del primo mondo dovessero farsene carico in proprio, sarebbero costi minimi.
E le eccedenze non c'entrano proprio: qui si parla se dedicare la produzione dei prossimi tempi alla terza dose o alla vaccinazione nel terzo mondo. Le eccedenze in entrambi casi coprirebbero solo una parte minima delle necessità: è la produzione il punto, non le eccedenze.
E quindi per questo non venitemi a dire che i vaccini per la terza dose non sono quelli per il terzo mondo. Non avete capito il punto (che sta nella produzione, non dove si trovano ora le fiale disponibili).

Nuove varianti.
Più il virus circola, più è possibile che emergano nuove varianti; persino al Forum Ambrosetti se ne sono accorti come scrive Cottarelli all'interno di questo articolo: "Se le cose migliorano da noi e nel resto d'Europa, ma non altrove, il rischio che da qualche altra parte del mondo germoglino nuove varianti non è trascurabile."

Lockdown ed economia.
No, la terza dose non è l'unico modo di evitare nuovi lockdown. Anzi. Ci sono forse modi più efficaci.
Però lo spauracchio dei lockdown è ciò che porta più voti ai partiti nazionalisti e populisti. E la terza dose è l'unico modo di contrastarli, visto che riescono a far passare ogni altra misura come lockdown.
Sappiatelo.

Si possono fare le due cose in parallelo.
Terza dose e vaccini per il terzo mondo.
Questo in teoria è vero. In pratica però solo parole per tenersi i vaccini e scaricarsi di dosso responsabilità.

Numeri.
E questo è il punto più importante.
C'è chi dice che non ci siano abbastanza dosi per tutti.
Luciano 
Capone ha qui smentito tutto (non entro sul discorso brevetti o Big Pharma, che è un discorso importante ma non c'entra nulla col tema che sto trattando qui).

In sostanza: la terza dose non fermerà la pandemia, come molto bene ha scritto Andrea Zitelli qui su Valigia Blu.

Saluti,

Mauro.

sabato 28 agosto 2021

Considerazioni politiche e polemiche sulla "lotta" al Covid

Vorrei qui estendere e riordinare alcune considerazioni personali sparse che ho fatto ieri, 27 agosto, su politica e Covid su un gruppo privato di Twitter.
Non parlerò di Covid in termini scientifici (a livello medico lo lascio fare a chi ne sa, io posso solo ascoltare e imparare, e a livello statistico-matematico ne ho già parlato più volte e probabilmente ne riparlerò in futuro).
In questo articolo si parlerà di politica e Covid.
E la componente polemica sarà molto grande... quindi, se volete commentare, fate un bel respiro profondo e rileggete l'eventuale commento prima di premere invio.

Considerazione 1: Perché tanta insistenza con le scuole aperte, anche se queste non sono in sicurezza?

Premetto che non sono per le scuole chiuse a priori. Io stesso riconosco i rischi della DAD (ne scrissi già qui a marzo 2020).
Il problema è che non è stato fatto nulla (e non solo in Italia) per mettere in sicurezza le scuole e soprattutto quali sono le vere motivazioni per le riaperture a dispetto di tutto.
Molte aziende (che siano industrie, attività commerciali o altro) col sostegno delle varie conf sono sia contro le chiusure (a loro interessa il guadagno immediato, non sanno ragionare a medio-lungo termine) che contro l'home office (hanno ancora la mentalità da catena di montaggio pure per il lavoro non di produzione e temono di perdere controllo e quindi potere sui dipendenti).
Ma per riaprire i negozi e riportare i lavoratori in ufficio serve che il meno scolari possibile (soprattutto i più piccoli) stiano a casa.
Da qui la decisione a tavolino (perché quello è: una decisione politica a tavolino contro ogni evidenza scientifica) che le scuole sono sicure e che i contagi possono - al massimo! - avvenire solo nel tragitto casa-scuola-casa.
Decisione presa appunto su insistenza delle varie conf, che hanno molta, ma veramente molta influenza sui governi. Di ogni colore e paese.

Considerazione 2: Perché tanto (apparente) attivismo ma poca o nulla programmazione?

Il problema sono le elezioni. I politici vivono per le elezioni, programmano in base alla prossima scadenza elettorale (e a quel che dicono i sondaggi in vista della stessa). E ciò significa che più vicina è questa, più brevi sono le legislature o gli altri tipi di mandato, più diventa importante lavorare con l'ottica a quella e non ai risultati concreti (che richiedono tempo, quindi per il bene dei paesi richiederebbero che si evitasse di guardare alle prossime elezioni... mentre invece si è fatto proprio l'opposto accorciando addirittura la prospettiva tramite la politicizzazione e "nazionalizzazione" delle elezioni locali).
E le elezioni le vince non chi fa quel che è giusto e necessario fare, ma chi accontenta le masse.
Il problema grosso qui è però che per molti politici (e giornalisti...) la "massa" non è la popolazione, ma quella parte di popolazione che si fa sentire (che sia nelle piazze come i novax o mediaticamente come le conf di cui sopra è lo stesso).

Considerazione 3: Perché così poca considerazione per le tematiche del Long Covid?

Il Long Covid è come i progetti infrastrutturali o le riforme a lungo termine: i meriti pubblici (e quindi i dividendi politici) se li prenderanno coloro che saranno in carica quando il Long Covid avrà cure, quando le infrastrutture saranno finite e aperte, quando le riforme daranno frutti concreti.
Meriti (e dividendi politici) non se li prendono coloro che se ne occupano concretamente oggi e fanno partire gli studi per il Long Covid, i progetti per le infrastrutture, le leggi per le riforme.
Quindi chi glielo fa fare a questi ultimi a occuparsi di ciò che darà frutti dopo di loro, quando al loro posto ci sarà con ogni probabilità qualcun altro?

Considerazione 4: Perché i politici locali impediscono più di quelli nazionali una seria lotta al virus?

I politici locali in frangenti come quello attuale sono peggio di quelli nazionali, al di là della loro indole personale, in quanto soggetti in maniera più diretta, più esplicita alle pressioni delle varie categorie. E le pressioni nella maggioranza dei casi vengono dall'economia locale: più è "piccolo" il locale, più diretta è la pressione sull'amministratore.
Non si può pretendere che il sindaco del paesino di 1000 abitanti applichi con durezza e intransigenza regole per limitare il virus e non si può pretendere che il negoziante all'angolo pensi oltre gli incassi a breve termine del suo negozio, accetti sacrifici. Loro non possono pensare a lungo termine o riflettere sui grandi numeri.
Devono essere i governi centrali a imporre le regole e a fornire strumenti e risorse, devono essere i vertici nazionali delle associazioni di categoria a guidare i propri associati, a impedirgli di fare cazzate. Le decisioni in tempi di emergenza (come è la pandemia) devono essere prese centralizzate.
Già il livello Land/regione è troppo "locale" per molti interventi.
Però i vertici delle associazioni di categoria pensano a loro volta in piccolo, al guadagno immediato (più proprio che dei piccoli negozianti locali, comunque). E i governi ascoltano loro non scienziati ed esperti. Questi ultimi non portano voti, le conf sì.

Considerazione 5: Perché non si riconosce il legame tra pandemia e cambiamento climatico?

È vero, magari la catena di contagio che ha portato al Covid-19 non è legata al cambiamento climatico, almeno non direttamente, ma non possiamo trattare il problema pandemie e il problema cambiamento climatico separatamente.
Uno degli effetti del cambiamento climatico è lo scioglimento del permafrost e questo scioglimento porterà alla liberazione di virus e altri microorganismi ibernati da secoli o millenni. Virus e altro che non sono mai entrati prima in contatto con l'uomo e con gli animali odierni e contro cui questi quindi non hanno protezioni naturali. Di questo tema ne parlai già qui nell'aprile 2020.
E lo sfruttamento commerciale esasperato delle foreste pluviali è a sua volta legato a quanto sopra: prima in quanto la riduzione della superficie forestale pluviale accelera il cambiamento climatico e poi in quanto tale riduzione e l'avanzamento della "civiltà" in quei territori porterà sempre più uomini e animali domestici a contatto con virus e altro a noi sconosciuti, finora confinati ad angoli inaccessibili della foresta.
Ma riconoscere questi legami costringerebbe i governi e le organizzazioni sovranazionali a fare veramente qualcosa contro il cambiamento climatico... pestando i piedi ai potentati economici.

E potrei continuare. Da dire ce ne sarebbe. Tanto.

Saluti,

Mauro.

martedì 23 marzo 2021

La variegata accozzaglia dei negazionisti in Germania

Avete sentito tutti della grande manifestazione negazionista a Kassel in Germania domenica scorsa.
Non è stata la prima, pensate tra le altre a Berlino e Lipsia nei mesi scorsi, e (purtroppo) credo proprio che non sarà l'ultima.

La domanda però è: chi sono i partecipanti a queste manifestazioni?
La risposta è al tempo stesso facile e difficile.
Facile, perché è facile capire chi vi partecipa.
Difficile, perché... appunto perché vi partecipano?

Sul perché vi partecipino temo che, a parte ben precise categorie, potrò dirvi poco.
Ma sul chi vi partecipa e su quel che vuole ottenere posso dirvi molto di più.

Intanto va chiarita una cosa.
Nel linguaggio comune con "negazionista" si intende chi nega la pericolosità, se non addirittura l'esistenza, del virus.
Ma alle manifestazioni di cui sopra partecipano anche persone che non negano né l'esistenza né la pericolosità del virus... ma che rifiutano ogni misura precauzionale che venga imposta dall'alto, dallo Stato.
Persone che in sostanza dicono: "Lo Stato ha l'unico compito di garantire la mia libertà di fare quello che voglio. Io so proteggermi dal virus. Se gli altri non lo sanno fare, peggio per loro. Lo Stato deve garantire la mia libertà, non la loro salute".

E ora veniamo alle manifestazioni in sé.
Non so in altri paesi, ma qui in Germania le manifestazioni dei negazionisti vengono spesso accompagnate da cartelli ripresi dalle manifestazioni USA contro gli eccessi della polizia.
Cartelli che dicono "I can't breath".
Solo che negli USA si riferiscono ai poliziotti che mettono il ginocchio sul collo dei fermati mentre in Germania... all'obbligo delle mascherine.
Non credo serva aggiungere altro. Il paragone è già patetico in sé.

Ma, a parte quanto sopra, chi partecipa a queste manifestazioni?
Beh, la partecipazione è molto variegata, molto di più di quello che si potrebbe credere.
Però è un dato di fatto che l'estrema destra ne ha preso la guida.

I militanti dell'estrema destra extraparlamentare sono ormai di fatto l'anima di queste manifestazioni.
Ma ovviamente ciò comprende anche gli attivisti dell'AfD (che nonostante quello che i suoi leader sostengano è obiettivamente una versione moderna della NSDAP), ma in realtà non solo gli attivisti: anche rappresentanti nei parlamenti locali o federale hanno partecipato.
E ciò comprende anche i cosiddetti Reichsbürger, cioè quelle persone che ritengono che il Reich (l'impero) non sia mai morto e che la Repubblica Federale Tedesca sia solo una costruzione astratta, una specie di holding, non uno Stato.
Sui Reichsbürger ce ne sarebbe da dire, ma qui basti dire che per loro la Germania "legale" è ancora quella di Bismarck. Bismarck, neanche Hitler.

Ovviamente i complottisti di ogni tipo sono tra i protagonisti di queste manifestazioni.
Essere contro è la loro sostanza. Non è importante contro cosa, basta essere contro. Se non si è contro si è per. E chi vuole essere per?
Parliamoci chiaro... solo se sei contro (e meno sai a cosa sei contro meglio è) puoi fare passi avanti. Essere per - e non contro - aiuta chi già da prima è per, non te.

Premesso, come visto sopra, che le contestazioni rendono chiaro cosa non vogliono ma non hanno la minima idea di cosa vogliono, andiamo oltre.

Chi contesta le misure generalmente appartiene a categorie ben precise (anche se molto eterogenee).
E queste categorie vanno politicamente a braccetto con quelle citate sopra.

Di quali categorie parliamo?

- I vegani (soprattutto, ma non solo, grazie al cuoco, anzi ex, Attila Hildmann, vegano, negazionista, antisemita e novax);
- I complottisti vari, tipo chi nega che l'uomo sia arrivato sulla Luna (non c'entra chi o cosa sia il pericolo, ma che ci sia un pericolo per loro è evidente);
- I classici novax... che in realtà sono notutto, non solo novax;
- Coloro che sono usciti da scuole tipo Waldorf o Montessori... per loro la scienza non conta, contano le emozioni;
- I pochi vecchi hippies rimasti... non sono di destra... ma per loro lo è tutto il resto, e per questo per contestare il governo "di destra" si ritrovano a combatterlo insieme alla destra (ma sono quattro gatti);
- I seguaci dell'omeopatia e delle varie cosiddette medicine alternative... la medicina ufficiale (come se esistesse una medicina ufficiale) è solo schiava del sistema...
- I negazionisti del cambiamento climatico, generalmente chi nega ciò nega anche tutto il resto.

Però, per ottenere risultati, serve anche chi soffi sul fuoco, il fuoco da solo non basta.
E chi soffia sul fuoco?
La risposta qui è molto semplice (purtroppo).
A livello giornalistico chi soffia sul fuoco è soprattutto il gruppo Axel Springer (in particolare con la Bild, il quotidiano di più basso livello d'Europa, se non forse del mondo, una raccolta di menzogne, a voler essere gentili), dove il giornalismo è secondario, ma la vicinanza alle lobby imprenditoriali no.
E proprio in tal senso le varie congregazioni industriali, commerciali, artigianali, ecc. sono i migliori alleati della Bild: aprire tutto subito... meglio poco oggi che tanto domani.

BDI, DeHoGa & co. sono coloro che hanno in mano il timone. Non il governo. Non il Parlamento.

E purtroppo i negazionisti hanno anche vari medici dalla loro parte.
Medici che generalmente di Covid poco o nulla sanno, ma... medici sono, quindi per la Bild e per chi la Bild segue (da cretino totale, a voler essere gentili) medici restano.

Il re di detti medici è Bodo Schiffmann, un otorinolaringoiatra, cioè uno che non ha nessuna competenza in materia, ma nonostante tutto è diventato il re dei negazionisti. Tutti lo adorano. Forse perché tutti, come appunto lui stesso, non hanno la minima idea di ciò di cui parlano.
Ma ovviamente Schiffmann non è da solo.
Al suo fianco c'è Sucharit Bhakdi, microbiologo ed epidemiologo, ma negazionista. Quindi uno che maltratta i suoi propri studi.

Ma così non abbiamo ancora raggiunto il top.
Il top è... Wolfgang Wodarg.
Uno che era contro il vaccino contro la peste suina... ma soprattutto uno che si fece fregare da uno senza titoli (Gert Postel) e nonostante tutto mantenne il posto.
E ora... è uno dei principi del mondo negazionista.
Cosa non strana, in realtà, visto che parliamo di uno che si fa fregare volentieri.

Saluti,

Mauro.

lunedì 15 marzo 2021

Considerazioni sul vaccino AstraZeneca

Vorrei fare qualche considerazione personale sui problemi, veri o presunti che siano, del vaccino AstraZeneca.

Per il momento facciamo finta che ci sia almeno in alcuni casi veramente un rapporto di causa-effetto (anche se le autopsie già effettuate sembrano escluderlo).

Intanto vediamo i numeri.
La Bayerischer Rundfunk ha calcolato che si sono contati 6 trombi per milione di vaccini.
La pillola anticoncezionale è provato provochi più di mille trombi per milione di donne che la usano. Eppure viene contestata per motivi religiosi, ma non per la pericolosità.


Poi che potessero esserci dei problemi era stato messo in conto sia dalle aziende che dai governi: era il prezzo da pagare per uno sviluppo e una certificazione così veloci. La domanda da porsi è se 6 casi per milione di vaccini siano un prezzo accettabile o meno.

Ovviamente è giusto, anzi doveroso sia dal punto di vista morale che legale che scientifico, fare accertamenti per verificare se vi è veramente un rapporto di causa-effetto e per verificare se il problema riguarda solo un lotto, solo uno stabilimento o tutta la produzione AstraZeneca.

Ma, mentre si fanno questi accertamenti, è giusto sospendere la somministrazione del vaccino? O la sospensione è solo un segno di isteria? Molti, tra cui il deputato, medico ed esperto di sanità tedesco Karl Lauterbach, ritengono che sia isteria e che avrà pesanti ripercussioni. Primo, la sospensione fa ripiombare nel caos le strategie vaccinali che stavano cominciando a ingranare in tutta Europa. Secondo, mina la fiducia della popolazione nei vaccini in generale e non solo in quello AstraZeneca. E di novax ne abbiamo già più che a sufficienza.
Oltretutto... il caos e i ritardi nei vaccini causati inevitabilmente dalla sospensione di AstraZeneca (gli altri produttori non possono certo aumentare la produzione per sopperire a questo buco) causeranno più morti dell'eventuale difetto del vaccino.
E provocherà diseguaglianze regionali, visto che non è che ogni centro vaccinale riceva lo stesso mix di vaccini dei vari produttori. Ci saranno zone dove si riuscirà a vaccinare come prima, zone dove si rallenterà e zone dove praticamente ci si fermerà. Riflettiamoci.

E un'ultima considerazione per quelli che mettono sempre davanti a tutto l'economia: ve ne rendete conto questa sospensione che danni economici può fare a un'azienda come AstraZeneca? Per un problema probabilmente inesistente o comunque molto piccolo? Ci avete pensato che una sospensione così frettolosa lede l'immagine dell'azienda tutta e non solo del suo vaccino? Che molta gente ora guarderà storto ogni prodotto AstraZeneca?

Sullo stesso tema voglio segnalarvi questo video di Entropy for Life su YouTube.

Saluti,

Mauro.

lunedì 13 novembre 2017

Mi pare il minimo

L’infermiera di Treviso che fingeva di vaccinare i bambini è stata licenziata.

Altro che licenziarla.

Non fatemi dire cosa le farei io, se no mi becco una denuncia per istigazione a delinquere.

Saluti,

Mauro.