lunedì 15 marzo 2021

Considerazioni sul vaccino AstraZeneca

Vorrei fare qualche considerazione personale sui problemi, veri o presunti che siano, del vaccino AstraZeneca.

Per il momento facciamo finta che ci sia almeno in alcuni casi veramente un rapporto di causa-effetto (anche se le autopsie già effettuate sembrano escluderlo).

Intanto vediamo i numeri.
La Bayerischer Rundfunk ha calcolato che si sono contati 6 trombi per milione di vaccini.
La pillola anticoncezionale è provato provochi più di mille trombi per milione di donne che la usano. Eppure viene contestata per motivi religiosi, ma non per la pericolosità.


Poi che potessero esserci dei problemi era stato messo in conto sia dalle aziende che dai governi: era il prezzo da pagare per uno sviluppo e una certificazione così veloci. La domanda da porsi è se 6 casi per milione di vaccini siano un prezzo accettabile o meno.

Ovviamente è giusto, anzi doveroso sia dal punto di vista morale che legale che scientifico, fare accertamenti per verificare se vi è veramente un rapporto di causa-effetto e per verificare se il problema riguarda solo un lotto, solo uno stabilimento o tutta la produzione AstraZeneca.

Ma, mentre si fanno questi accertamenti, è giusto sospendere la somministrazione del vaccino? O la sospensione è solo un segno di isteria? Molti, tra cui il deputato, medico ed esperto di sanità tedesco Karl Lauterbach, ritengono che sia isteria e che avrà pesanti ripercussioni. Primo, la sospensione fa ripiombare nel caos le strategie vaccinali che stavano cominciando a ingranare in tutta Europa. Secondo, mina la fiducia della popolazione nei vaccini in generale e non solo in quello AstraZeneca. E di novax ne abbiamo già più che a sufficienza.
Oltretutto... il caos e i ritardi nei vaccini causati inevitabilmente dalla sospensione di AstraZeneca (gli altri produttori non possono certo aumentare la produzione per sopperire a questo buco) causeranno più morti dell'eventuale difetto del vaccino.
E provocherà diseguaglianze regionali, visto che non è che ogni centro vaccinale riceva lo stesso mix di vaccini dei vari produttori. Ci saranno zone dove si riuscirà a vaccinare come prima, zone dove si rallenterà e zone dove praticamente ci si fermerà. Riflettiamoci.

E un'ultima considerazione per quelli che mettono sempre davanti a tutto l'economia: ve ne rendete conto questa sospensione che danni economici può fare a un'azienda come AstraZeneca? Per un problema probabilmente inesistente o comunque molto piccolo? Ci avete pensato che una sospensione così frettolosa lede l'immagine dell'azienda tutta e non solo del suo vaccino? Che molta gente ora guarderà storto ogni prodotto AstraZeneca?

Sullo stesso tema voglio segnalarvi questo video di Entropy for Life su YouTube.

Saluti,

Mauro.

5 commenti:

  1. Ottime considerazioni, occorre tuttavia farne altre secondo me, altrimenti non si riesce a leggere la realtà.

    In primo luogo tutta la gestione della pandemia, in Italia almeno, ha avuto connotati che definirei non religiosi, ma da “setta religiosa deviata” ovvero fin quasi da subito si è assistito ad un martellamento mediatico senza precedenti che dava tutti i giorni i numeri della pandemia e sottolineava sempre i casi pietosi.
    Naturalmente i casi pietosi ci sono e ci sono stati in passato, ma trovo, per così dire, poco etico, spettacolarizzarli sui vari tg.
    Se fin dall’inizio tutta l’informazione è stata un pochino “esagitata” non può stupire la reazione alla notizia dei problemi del vaccino AZ.

    Dal punto di vista economico, non mi pare che le industrie farmaceutiche siano propriamente delle verginelle immacolate, detto in soldoni se non c’è il vaccino AZ ce ne sono comunque altri in giro.

    E sempre sull’aspetto economico il problema principale, sempre secondo me, non sono tanto i danni alla singola impresa (AZ in questo caso) ma il fatto che, per contrastare la pandemia, non si è trovato di meglio che mettere in ginocchio interi settori economici (turismo, ristorazione) dimenticando (?) che un settore non è un compartimento stagno, ma alcuni danni si trasferiscono ad altri settori.

    Dimenticando soprattutto che quelle che sembrano spese voluttuarie per alcuni, per chi ci lavora sono reddito.

    La chiusura ha avuto l’effetto di scambiare un danno potenziale (forse mi ammalo) con un danno reale (di sicuro non incasso): di fatto si è imposto per decreto ad alcune persone di non poter sostentarsi con il proprio lavoro. Che questo sia stato fatto per errori del passato (leggi: tagli alla sanità) è semmai un’aggravante.

    Non ho la pretesa con questo di dire l’ultima parola, anzi. Solo qualche considerazione da aggiungere alla tue.


    Grazie per l’ospitalità e la serenità nell’argomentare (merce rara di questi tempi).


    Bragadin (non quello di twitter)

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  2. Incredibile: per una volta sei riuscito a non scrivere un'idiozia, ma una cosa di buon senso!

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    1. Chi sei?

      Bragadin (non quello di twitter)

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    2. Questo commento ti (s)qualifica.
      Se scrivo idiozie, contestale usando argomenti concreti, confutale.
      Se non ti piacciono ma non hai argomenti per confutarle, taci.

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