lunedì 25 ottobre 2021

La balla novax sugli studi di lunga durata

La più usata delle scuse che vengono usate dai non vaccinati (l'ultimo tra coloro che possono purtroppo avere influenza sulla massa ad averla usata è il nazionale tedesco Joshua Kimmich, gran calciatore obiettivamente, ma altrettanto obiettivamente non certo un esperto di virologia e immunologia) per non mostrarsi novax è che mancano ancora studi di lunga durata sugli effetti dei vaccini.
Oggi voglio provare a dimostrare l'assurdità di tale affermazione.
OK, voi persone che sapete anche solo un minimo di scienza (anche se non necessariamente di medicina) avrete già capito, quindi a voi chiedo solo di diffondere, in realtà questo mio testo è dedicato, è destinato agli altri. Con voi sfondo solo una porta aperta.

Allora, detto terra terra, se aspetti i risultati degli studi di lunga durata per farti un vaccino (ma vale non solo per i vaccini, vale per ogni medicina, sia preventiva che terapeutica), significa che te lo farai quando non servirà più a nulla
Perché significa che te lo farai o quando sarai già morto (o comunque quando sarà troppo tardi) o quando il virus, il batterio o quel che sia non sarà più un problema serio (grazie a coloro che, contrariamente a te, si sono vaccinati).
Perché dico questo?

La risposta sta nel capire cos'è uno studio di lunga durata.

In termini medici uno studio di lunga durata è uno studio che dura anni e che prende in considerazione ogni minima cosa che può succedere nel corso degli stessi anni.
Ergo, capite già che uno studio di lunga durata puoi farlo solo quando il vaccino o qualsiasi altro medicinale è già normalmente in uso, quando non è più sperimentale.
Perché uno studio sperimentale lo puoi fare solo su quantità limitate (per quanto estese) di pazienti, uno studio sperimentale implica limitatezza, implica non diffusione globale.
Ma proprio per questo la fase sperimentale non può durare anni: se dura anni o il problema si è già risolto da solo prima della commercializzazione oppure ha fatto già tanti di quei danni che la commercializzazione diventa di fatto inutile.

Lo studio di lunga durata può essere solo lo studio degli effetti una volta che il vaccino o farmaco è commercializzato!
Non esiste altra lunga durata in medicina.
Non esiste che si definisca "sperimentale" un vaccino/farmaco che non ha ancora prodotto gli "studi di lunga durata" di cui sopra... perché allora tutto al mondo sarà sempre sperimentale.

Sotto un certo punto di vista in fondo è anche vero, visto che la scienza (medicina compresa) è in continua evoluzione e in questo senso effettivamente sperimentale.
Ma se si prende questo punto troppo alla lettera non si metterà mai in pratica nulla, non si arriverà mai a nessun progresso, visto che ogni nuova scoperta o invenzione o applicazione potrà quindi sempre e solo essere provvisoria e non praticabile in larga scala perché "sperimentale".

Tanto per chiarire: il tuo smartphone è, secondo questo ragionamento, sperimentale, visto che il suo produttore non lo ha testato per anni e anni e per di più la tecnologia che lo fa funzionare è in continua evoluzione.
Però di lui ti fidi, mentre del vaccino no (quando il contrario sarebbe in realtà più logico, visto che in realtà del vaccino ne sai di più che dello smartphone, anche se ti sei convinto dell'opposto... fidati, da fisico ti garantisco che per te è più facile capire il funzionamento, almeno a grandi linee, di un virus che di un microprocessore... il tuo problema è la tua non volontà di capire nessuno dei due ma di volerne comunque parlare).

Per di più, se ci mettiamo a parlare dei vaccini, gli studi (e gli effetti) di lunga durata, a lungo termine, sono una cosa ancora diversa.
Nel momento in cui ci viene iniettato un vaccino ci possono essere effetti avversi, questo nessuno lo nega.
Ma questi effetti avversi si verificano per forza di cose entro qualche settimana al massimo, non esistono effetti che si verificano dopo mesi o anni!
Perché questo? Perché il vaccino logicamente provoca effetti nel nostro organismo anche se nella maggioranza dei casi per fortuna non ce ne accorgiamo (se non ne provocasse sarebbe un vaccino inutile) ma le sue componenti sono espulse dal corpo dopo appunto al massimo poche settimane. Rimane la memoria negli anticorpi, nelle cellule T, ma le componenti del vaccino spariscono.
Ergo, un effetto che ti arriva dopo sei mesi o, peggio, dopo anni non può essere collegato al vaccino.

Ora tu mi farai una domanda assolutamente giustificata: perché allora anche gli scienziati parlano di effetti a lungo termine?
Ammetto che la formulazione non è proprio felice, ma in questo caso si intendono effetti il cui collegamento col vaccino è stato scoperto mesi o anni dopo, ma avvenuti temporalmente poco dopo la vaccinazione.
Il perché il collegamento sia stato scoperto molto dopo può essere dovuto a tante cause diverse, tipo effetto estremamente raro e quindi non subito studiato oppure effetto che poteva essere stato causato anche da altro oppure semplicemente effetto poco comprensibile con le conoscenze del momento. O altro ancora.

Ma questo discorso lo ha spiegato benissimo, molto meglio di quanto possa fare io, l'immunologo Carsten Watzl in questo thread su Twitter, purtroppo in tedesco.
Ma magari sapete usare Google Translate 😉

Saluti,

Mauro.

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