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mercoledì 23 novembre 2022

Negazionisti e scienza

Nel mondo da quando è arrivata la pandemia si sono moltiplicate le manifestazioni dei negazionisti.
Negazionisti in realtà da dividere in due categorie, anche se manifestano insieme:
1) Una minoranza nega l'esistenza stessa del Covid19;
2) La maggioranza nega la legittimità delle misure anticovid.

Quelli al punto 1 possiamo dimenticarli. Non sono recuperabili e sono relativamente poco pericolosi, sono paragonabili, per esempio, ai terrapiattisti.

Per quelli al punto 2 il discorso è diverso visto che (come per esempio visto a Berlino durante l'assalto al Bundestag) sono loro stessi un pericolo per la democrazia.
Non per niente la maggioranza di queste persone sono parte di ideologie di estrema destra, qui in Germania in particolare i Reichsbürger, gente che crede che in realtà la Repubblica Federale di Germania non esista e l'entità legale sia ancora il Reich di Bismarck (Bismarck, neanche Hitler, rendetevene conto).

Ma oggi non vi voglio parlare di destra e sinistra.

È vero che la destra è (in parte per convinzione e in parte per calcolo politico) la più convinta e decisa a negare, ma la galassia dei negazionisti è variopinta, trasversale (come raccontai qui).

Quello di cui voglio parlare è il rifiuto della scienza.

Ciò che accomuna tutti i negazionisti, di qualunque colore siano, è il rifiuto della scienza. Talvolta proprio l'odio verso la scienza.
E ciò li accomuna a tutti gli altri complottisti e negazionisti di ogni tipo.
Purtroppo siamo arrivati a un punto in cui uno scienziato è automaticamente uno schiavo dei poteri forti, quindi una persona da combattere.

Certo ci sono scienziati che fanno male il loro lavoro, lo so benissimo.
Ma... ragionate un attimo (ragionare è il punto!).
Se la scienza e gli scienziati fossero veramente legati ai poteri forti, come mai ci sono o sono stati in giro per il mondo (anche in paesi importanti come la nostra Italia e i grandi USA) tanti governi nemici della scienza?

Forse perché la scienza è scomoda, visto che cerca la verità?
Rifletteteci, voi che la diffamate e la rifiutate in nome della "verità" dei guru e dei negazionisti.
Riflettete e ragionate.

E fatelo anche per la vostra salute, per il vostro bene, per salvare la vostra pelle.
La scienza vi salva la pelle.
Sappiatelo.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 10 novembre 2021

Io non capisco i negazionisti

Ovviamente parlo di chi nega il Covid, di chi nega il virus.

Le misure che i singoli stati prendono per combattere o almeno limitare la pandemia sono chiaramente contestabili, è lecito avere idee diverse, fino a che queste non vengono usate per diffamare chi la pensa diversamente.
La cosa è palese, non dovrebbe neanche servire sottolinearla.

Le misure si possono contestare. Possono ovviamente essere considerate giuste o sbagliate, esagerate o insufficienti.
Ognuno ha il diritto di giudicarle (ma la loro legalità o meno deve essere logicamente valutata dalle istituzioni preposte, non dal profano cittadino).

L'esistenza del virus invece non si può contestare.

Ma non è che non si può perché io salgo sul pulpito e dico che non si può.
Non si può perché esistono i numeri.
La "mortalità in eccesso" del 2020 e del 2021 dice tutto! Se non è il virus, allora cos'è? Se tu mi dici che il virus non esiste oppure che è al massimo una normale influenza, allora devi fornirmi una spiegazione - verificabile! - dell'eccesso di mortalità di questi due anni.
O me la fornisci o taci.
Punto.

Non serve essere grandi scienziati per capirlo!
È banale logica!
Anzi, neanche logica... basta un minimo di buon senso per capirlo!

E ovviamente neanche i vaccini sono contestabili, anche se voi beline lo fate!
Guardatevi i numeri, quelli veri, non quelli inventati.
La mortalità tra vaccinati e tra non vaccinati. Le ospedalizzazioni, i ricoveri in TI.
I numeri sono pubblici! Sono disponibili a tutti!

E quando non avete più argomenti e mi tirate fuori il modo in cui il virus è nato (cosa su cui io so poco, ma voi ancora meno, credetemi) e come ha cominciato a diffondersi... bene, quella è la dimostrazione che non avete argomenti e volete cambiare discorso.
Perché il come è nato il virus è interessante da un punto di vista scientifico (e magari anche politico), ma non è importante sanitariamente! Non è importante per combatterlo.
Per combatterlo è importante conoscerlo da un punto di vista medico/chimico ed epidemiologico, cioè sapere come è fatto e come si diffonde. Il come è nato è in questo senso un deviare il discorso da ciò che attualmente è veramente importante.

Per questo io non riesco proprio a capire chi nega.
Quanto scritto sopra sono banali realtà, basta riflettere un attimo per capirle, non serve essere scienziati!
Capisco (ovviamente, da cinico qual sono) i politici, i commercianti e soprattutto gli speculatori che approfittano del negazionismo (fanno i loro interessi, non quelli della comunità), che aizzano certe persone.
Ma non capisco il cittadino che nega. Non lo capisco più. Non merita di essere capito!
Potevo forse capirlo (anche se di certo non approvarlo) all'inizio della pandemia, non ora!
Eppure i negazionisti erano allora (quando un minimo di giustificazione poteva esistere) meno di oggi.
Ve ne rendete conto dell'assurdità della cosa?

E questo purtroppo vale ovunque.
Io, per ovvie ragioni posso parlare con cognizione di causa di Italia e Germania, ma non mi sembra che altrove sia diverso.

Saluti,

Mauro.

domenica 4 aprile 2021

Due parole sui negazionisti

Vorrei parlare un attimo dei cosiddetti negazionisti.

Ci sono quelli che negano la pericolosità o addirittura l'esistenza del virus. Ecco, con questi, se mi offrissero una spiegazione scientificamente discutibile dell'eccesso di mortalità del 2020/2021, potrei anche parlarci.
Non dico che la loro spiegazione possa essere giusta, anzi... ma se si basa su fondamenti scientifici, pur diversi dal Covid, se ne può ovviamente parlare. Perché, al di là di ragione o torto, si parla un linguaggio comune. Il problema sono coloro che hanno spiegazioni altre.
Ergo quelli che hanno spiegazioni complottistiche e non scientifiche (anche se magari scientificamente sbagliate, la scienza può anche sbagliare, ovviamente, ma il complottismo è la negazione totale della scienza) dell'eccesso di mortalità.
Ma i peggiori di tutti sono quelli che negano l'eccesso di mortalità!
I numeri sono lì, chiari e inequivocabili. Non credi agli istituti nazionali di statistica? Chiedi agli uffici anagrafe, agli ospedali, alle pompe funebri, a chi ha perso amici o parenti. O credi veramente che siano tutti pagati dai poteri forti? Allora vatti a nascondere, deficiente!

Saluti,

Mauro.

martedì 23 marzo 2021

La variegata accozzaglia dei negazionisti in Germania

Avete sentito tutti della grande manifestazione negazionista a Kassel in Germania domenica scorsa.
Non è stata la prima, pensate tra le altre a Berlino e Lipsia nei mesi scorsi, e (purtroppo) credo proprio che non sarà l'ultima.

La domanda però è: chi sono i partecipanti a queste manifestazioni?
La risposta è al tempo stesso facile e difficile.
Facile, perché è facile capire chi vi partecipa.
Difficile, perché... appunto perché vi partecipano?

Sul perché vi partecipino temo che, a parte ben precise categorie, potrò dirvi poco.
Ma sul chi vi partecipa e su quel che vuole ottenere posso dirvi molto di più.

Intanto va chiarita una cosa.
Nel linguaggio comune con "negazionista" si intende chi nega la pericolosità, se non addirittura l'esistenza, del virus.
Ma alle manifestazioni di cui sopra partecipano anche persone che non negano né l'esistenza né la pericolosità del virus... ma che rifiutano ogni misura precauzionale che venga imposta dall'alto, dallo Stato.
Persone che in sostanza dicono: "Lo Stato ha l'unico compito di garantire la mia libertà di fare quello che voglio. Io so proteggermi dal virus. Se gli altri non lo sanno fare, peggio per loro. Lo Stato deve garantire la mia libertà, non la loro salute".

E ora veniamo alle manifestazioni in sé.
Non so in altri paesi, ma qui in Germania le manifestazioni dei negazionisti vengono spesso accompagnate da cartelli ripresi dalle manifestazioni USA contro gli eccessi della polizia.
Cartelli che dicono "I can't breath".
Solo che negli USA si riferiscono ai poliziotti che mettono il ginocchio sul collo dei fermati mentre in Germania... all'obbligo delle mascherine.
Non credo serva aggiungere altro. Il paragone è già patetico in sé.

Ma, a parte quanto sopra, chi partecipa a queste manifestazioni?
Beh, la partecipazione è molto variegata, molto di più di quello che si potrebbe credere.
Però è un dato di fatto che l'estrema destra ne ha preso la guida.

I militanti dell'estrema destra extraparlamentare sono ormai di fatto l'anima di queste manifestazioni.
Ma ovviamente ciò comprende anche gli attivisti dell'AfD (che nonostante quello che i suoi leader sostengano è obiettivamente una versione moderna della NSDAP), ma in realtà non solo gli attivisti: anche rappresentanti nei parlamenti locali o federale hanno partecipato.
E ciò comprende anche i cosiddetti Reichsbürger, cioè quelle persone che ritengono che il Reich (l'impero) non sia mai morto e che la Repubblica Federale Tedesca sia solo una costruzione astratta, una specie di holding, non uno Stato.
Sui Reichsbürger ce ne sarebbe da dire, ma qui basti dire che per loro la Germania "legale" è ancora quella di Bismarck. Bismarck, neanche Hitler.

Ovviamente i complottisti di ogni tipo sono tra i protagonisti di queste manifestazioni.
Essere contro è la loro sostanza. Non è importante contro cosa, basta essere contro. Se non si è contro si è per. E chi vuole essere per?
Parliamoci chiaro... solo se sei contro (e meno sai a cosa sei contro meglio è) puoi fare passi avanti. Essere per - e non contro - aiuta chi già da prima è per, non te.

Premesso, come visto sopra, che le contestazioni rendono chiaro cosa non vogliono ma non hanno la minima idea di cosa vogliono, andiamo oltre.

Chi contesta le misure generalmente appartiene a categorie ben precise (anche se molto eterogenee).
E queste categorie vanno politicamente a braccetto con quelle citate sopra.

Di quali categorie parliamo?

- I vegani (soprattutto, ma non solo, grazie al cuoco, anzi ex, Attila Hildmann, vegano, negazionista, antisemita e novax);
- I complottisti vari, tipo chi nega che l'uomo sia arrivato sulla Luna (non c'entra chi o cosa sia il pericolo, ma che ci sia un pericolo per loro è evidente);
- I classici novax... che in realtà sono notutto, non solo novax;
- Coloro che sono usciti da scuole tipo Waldorf o Montessori... per loro la scienza non conta, contano le emozioni;
- I pochi vecchi hippies rimasti... non sono di destra... ma per loro lo è tutto il resto, e per questo per contestare il governo "di destra" si ritrovano a combatterlo insieme alla destra (ma sono quattro gatti);
- I seguaci dell'omeopatia e delle varie cosiddette medicine alternative... la medicina ufficiale (come se esistesse una medicina ufficiale) è solo schiava del sistema...
- I negazionisti del cambiamento climatico, generalmente chi nega ciò nega anche tutto il resto.

Però, per ottenere risultati, serve anche chi soffi sul fuoco, il fuoco da solo non basta.
E chi soffia sul fuoco?
La risposta qui è molto semplice (purtroppo).
A livello giornalistico chi soffia sul fuoco è soprattutto il gruppo Axel Springer (in particolare con la Bild, il quotidiano di più basso livello d'Europa, se non forse del mondo, una raccolta di menzogne, a voler essere gentili), dove il giornalismo è secondario, ma la vicinanza alle lobby imprenditoriali no.
E proprio in tal senso le varie congregazioni industriali, commerciali, artigianali, ecc. sono i migliori alleati della Bild: aprire tutto subito... meglio poco oggi che tanto domani.

BDI, DeHoGa & co. sono coloro che hanno in mano il timone. Non il governo. Non il Parlamento.

E purtroppo i negazionisti hanno anche vari medici dalla loro parte.
Medici che generalmente di Covid poco o nulla sanno, ma... medici sono, quindi per la Bild e per chi la Bild segue (da cretino totale, a voler essere gentili) medici restano.

Il re di detti medici è Bodo Schiffmann, un otorinolaringoiatra, cioè uno che non ha nessuna competenza in materia, ma nonostante tutto è diventato il re dei negazionisti. Tutti lo adorano. Forse perché tutti, come appunto lui stesso, non hanno la minima idea di ciò di cui parlano.
Ma ovviamente Schiffmann non è da solo.
Al suo fianco c'è Sucharit Bhakdi, microbiologo ed epidemiologo, ma negazionista. Quindi uno che maltratta i suoi propri studi.

Ma così non abbiamo ancora raggiunto il top.
Il top è... Wolfgang Wodarg.
Uno che era contro il vaccino contro la peste suina... ma soprattutto uno che si fece fregare da uno senza titoli (Gert Postel) e nonostante tutto mantenne il posto.
E ora... è uno dei principi del mondo negazionista.
Cosa non strana, in realtà, visto che parliamo di uno che si fa fregare volentieri.

Saluti,

Mauro.

martedì 16 febbraio 2021

Le (non) logiche del commercio

Come in tutti i paesi, anche qui in Germania le associazioni di categoria del commercio e del turismo si sono sempre lamentate delle chiusure causa Covid, però devo dire che l'offensiva lanciata da queste negli ultimi giorni non ha precedenti.
Ora, è chiaro che il commercio e il turismo sono i settori che stanno soffrendo di più, però è anche vero che, almeno qui in Germania, i cosiddetti ristori sono corposi (anche se tanti si lamentano che arrivano con enormi ritardi - sia l'accettazione della tua richiesta di ristoro che il ristoro stesso).

Ma non è dei ristori che vi voglio parlare.

Quello di cui vi voglio parlare sono le pecche di logica nei ragionamenti dei rappresentanti di queste associazioni, pecche che al comune cittadino magari sfuggono e lo ingannano, portandolo a dar ragione a chi pecca in logica.

Prendiamo per esempio la presidente dell'associazione degli albergatori e ristoratori bavaresi (DEHOGA Bayern), Angela Inselkammer.
Oggi in radio ho sentito una sua dichiarazione in cui diceva che si può riaprire, anche se non completamente, perché le aperture dei negozi di prima necessità (alimentari, farmacie, ecc.) hanno dimostrato che queste non provocano focolai.
Ma belin, sei scema?
Nei negozi di prima necessità ci vai, appunto, per necessità. Non ti ci fermi come in un ristorante o in una birreria, non ci giri a lungo per vedere le novità come in una libreria o in un negozio d'abbigliamento.
Neanche prima della pandemia lo facevi!
Come fai a non notare la differenza?

Poi sempre in radio ho sentito un albergatore-ristoratore di Norimberga, Bernhard Steichele (dell'Hotel Ristorante "Das Steichele", che posso solo consigliare per quando la pandemia sarà finita, per inciso), che ha detto una cosa apparentemente logica, ma comunque ingannevole...
Lui ha detto che il problema più grosso è il lockdown "a fette", con continui prolungamenti. Preferirebbe piuttosto un lockdown lungo ma certo, in maniera da poter programmare.
Da un lato ha ovviamente ragione, il non poter programmare è un ulteriore fattore di incertezza.
Ma dall'altro lato se il governo facesse una cosa del genere (oltre a vedersi inasprire le prevedibili proteste dei negazionisti e non solo), significherebbe che il governo già sa con buona certezza come andranno i numeri (anche delle nuove varianti, anche di quelle non ancora scoperte) tra due, quattro o otto settimane.

Non credo che neanche il migliore dei governi usando i migliori scienziati come consulenti possa saperlo.
Non riesco a immaginarmi Angela Merkel o i suoi colleghi degli altri paesi con la sfera di cristallo di Amelia, la strega che ammalia.
I governi devono sì cercare di guidare i numeri, ma purtroppo devono reagire di volta in volta ai loro cambiamenti, sia in meglio che in peggio. Senza isterie, ma senza ignorarli.

Saluti,

Mauro.