venerdì 25 novembre 2016

Attenti alle marche

Ho appena visto sulla TV tedesca uno spot pubblicitario che vantava le qualità innovative di alcuni elettrodomestici Siemens.
Peccato solo che Siemens sia solo un nome, non un produttore. E quindi non possa innovare nulla.

Mi spiego meglio (del resto qualcosa ne ne so: tra il 2001 e il 2003 ho avuto la Siemens come cliente e tra il 2007 e il 2015 come datore di lavoro).

Gli elettrodomestici Siemens vengono progettati e prodotti da un'azienda chiamata BSH. Dal 1967.
BSH significa "Bosch Siemens Hausgeräte" (in italiano "Elettrodomestici Bosch Siemens").
La BSH era un'azienda posseduta al 50% dalla Bosch e al 50% dalla Siemens, ma operativamente indipendente (e proprietaria anche di marchi come Gaggenau o Neff).
Quindi l'innovazione era autonoma, non veniva dalla Bosch o dalla Siemens.

E appunto: era... veniva... (per quanto riguarda la Siemens).

Infatti tra il 2013 e il 2014 la Siemens ha venduto tutte le sue quote alla Bosch.
Oggi la BSH appartiene al 100% alla Bosch.
Anche se ha i diritti sul marchio Siemens.

Ergo: La Siemens nel settore non può innovare nulla, non essendo più minimamente presente nello stesso (nome a parte, che comunque nel settore come marchio e come know-how oggi appartiene alla Bosch).
E anche prima, come detto... a innovare era la BSH, non la Siemens.

Se non volete elettrodomestici Siemens la scelta migliore è quindi comprare prodotti a marchio Siemens :-)

Saluti,

Mauro.

mercoledì 23 novembre 2016

Cosa curare con l'omeopatia?

Le cosiddette medicine omeopatiche sono solo acqua e zucchero.
È ormai stata dimostrata più volte la loro inefficacia e si sa che l'unico effetto che (forse) possono avere è l'effetto placebo.

Però io sono convinto che esiste una malattia per cui l'omeopatia è la medicina perfetta: l'ipocondria.

Del resto cosa può curare un non-malato meglio di una non-medicina?

Saluti,

Mauro.

lunedì 21 novembre 2016

Statevene a casa per favore

C'è chi voterà no per mandare a casa Renzi.
E c'è chi voterà sì per evitare ribaltoni.

Se andrete a votare per uno di questi due motivi... statevene a casa, per favore.
Si vota per la Costituzione, non per un governo.
È vero che il risultato del referendum avrà anche effetti politici sul governo (ed è anche giusto che sia così). Ma non è questo un motivo per scegliere sì o no.

Andate a votare se siete favorevoli o contrari alla riforma, non se siete favorevoli o contrari al governo.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 16 novembre 2016

Obama, Trump e ciò che si eredita

Qualsiasi cosa io e voi tutti possiamo pensare sia di di Obama che di Trump, il fatto è che Trump da Obama non erediterà un mondo migliore di quello che Obama ereditò da Bush (o di quello che Bush figlio ereditò da Clinton, o Clinton da Bush padre).

Il che ci pone davanti a un dato di fatto che purtroppo pochi di noi vogliono ammettere: il vero problema non è chi governa gli USA.

Il vero problema sono gli USA stessi. E le loro caratteristiche di nascita.

Saluti,

Mauro.

sabato 12 novembre 2016

Il discorso di insediamento di Trump

In esclusiva e in anticipo qui!

Saluti,

Mauro.

venerdì 11 novembre 2016

Vorrei ricordare una cosa...

Per quanto Trump faccia di tutto per confermare la sua immagine di stronzo, vorrei ricordare una cosa: è stato eletto democraticamente, senza brogli o simili (OK, definire democratico il sistema di voto USA per noi europei è per lo meno esagerato, però è comunque accettato da tutti negli USA, quindi forse l'elezione di Trump non è propriamente democratica, ma è comunque perfettamente legittima e legale).

Quindi - e lo dico da persona che, se si trovasse a quattr'occhi in privato con Trump, lo riempirebbe di botte senza il minimo problema di coscienza - tutte le grandi proteste del dopo elezione negli USA... queste sì sono antidemocratiche: volevate un altro presidente? Potevate mobilitarvi prima per eleggerlo (la persona disponibile la avevate...da "veri" democratici disprezzavate Clinton? E allora potevate mobilitarvi per Sanders. Oppure, se eravate repubblicani, potevate pensare a Cruz, Christie, Bush - Jeb, non George W. per fortuna - o altri).

Ergo... protestare ora dimostra solo la vostra pochezza, quanto poco voi sappiate del concetto di democrazia, cari elettori (o presunti tali) statunitensi.

Se si vuole democrazia bisogna muoversi prima delle elezioni. Non dopo.

Ma per fortuna c'è l'esempio di noi italiani: abbiamo votato a ripetizione il Trump nostrano, cioè Berlusconi.
E dopo averlo votato ce ne siamo sempre fregati dell'averlo votato e abbiamo continuato a fare come sempre.
Si spera che gli statunitensi facciano lo stesso con Trump.

Saluti,

Mauro.

Addio Leonard

First we take Manhattan...

Di certo non la sua canzone più famosa e forse neanche la migliore, ma è quella grazie alla quale lo ho conosciuto veramente (lo conoscevo in realtà già da molto prima, ma fino a questa canzone non lo avevo mai ascoltato sul serio) e che mi ha portato a scoprire, capire e amare tutte le sue altre.

Addio Leonard, salutami David, Glenn, Keith, Prince e gli altri che ti hanno preceduto quest'anno nell'olimpo della musica (tra i quali so che saprai apprezzare molto il nostro Gianmaria, il più giovane di tutti).

Saluti,

Mauro.

mercoledì 9 novembre 2016

Perché ha vinto Trump

Dopo i risultati delle elezioni presidenziali USA si stanno sprecando le analisi sul perché e sul come Trump, da totale sfavorito, ce l'abbia fatta (OK, la Clinton ha fatto un sacco di autogol, ma agli occhi di molti quelli di Trump sembravano peggiori).

Sto leggendo tante "dotte" analisi di ogni tipo e - devo essere onesto - in molte di esse ci sono considerazioni interessanti e un pizzico di verità.
Ma veramente convincente non è nessuna di esse, anzi...

Un'analisi un po' meno "dotta" a mio parere però andrebbe letta...
Io direi infatti che chi più ha centrato il punto è stato Fabrizio Leone con quello che ha scritto qui. I suoi toni possono piacere o meno, ma quel che scrive su Trump (e che in grandissima parte condivido) è un dato di fatto, anche se spesso ignorato.
Certo, la sua spiegazione da sola non basta a dire perché Trump sia stato eletto. Ma senza la sua spiegazione di fatto non c'è perché.

Il problema di Leone è però che lui è troppo ottimista. Dimentica il potere del politically correct.
Io personalmente non mi stupirei se Trump finisse presto o tardi sotto impeachment proprio per aver preso a pedate il politically correct e non per colpe politiche o legali vere.

In aggiunta a quanto giustamente detto da Leone mi è tornato in mente un episodio raccontato da Mattia Butta durante un suo recente soggiorno negli USA e che dimostra come spesso le donne siano le più maschiliste delle persone.
Leggete verso la fine di questo testo come una donna dica che quello del presidente sia un "lavoro da uomini".
Quando lo ho letto non mi sono stupito. Anzi mi avrebbe stupito leggere il contrario.

Saluti,

Mauro.

martedì 8 novembre 2016

Siamo agli sgoccioli, negli USA

Tra qualche ora sapremo chi tra Donald Trump e Hillary Clinton governerà gli USA e crederà di avere il diritto di governare il mondo.

Chi vincerà? Non lo so e sinceramente non mi interessa saperlo, visto che entrambi sono una sconfitta.

Io rimango di quest'opinione.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Verrebbe quasi da sperare che chiunque vinca si becchi subito un bell'infarto, visto che - per quanto anonimi - i candidati vicepresidente che prenderebbero il posto dell'infartuata/o sono comunque di sicuro meglio degli stessi.

domenica 6 novembre 2016

Con chi preferite viaggiare?

Ieri in edicola ho comprato Der Spiegel e Stern. Un po' come in Italia comprare Panorama e L'Espresso. Generalmente si compra solo uno dei due, ma talvolta si comprano entrambi.
Infatti sono periodici di colore politico diverso (o almeno lo erano prima del recente appiattimento globale, che non colpisce solo in Italia), di stile giornalistico diverso (questo sì rimasto diverso nonostante l'appiattimento di cui sopra) e di editori diversi, anzi proprio nemici.

Bene, veniamo al punto.
Dentro i due periodici c'erano i fascicoli con cui si faceva pubblicità ai viaggi organizzati per i propri lettori. Sia ben chiaro: per i "propri" lettori, non per quelli della concorrenza.

Ecco cosa offre Der Spiegel:


Ed ecco cosa offre Stern:


Voi con chi preferireste viaggiare?

Saluti,

Mauro.

sabato 5 novembre 2016

E di sicuro qualcuno la prenderà per buona

Oggi sono andato al supermercato (una grande catena nazionale, non un piccolo supermercato locale).

Guardate questa foto:


A sinistra una confezione da tre lattine dei tipici Weißwurst bavaresi da 250 grammi, con in regalo (sta scritto sia sulla confezione che sul cartellino del prezzo) un vasetto di senape dolce.
Prezzo? 9,99 €, cioè 3,33 € a lattina (visto che, vi ricordo, la senape è in regalo).

A destra invece la lattina singola da 250 grammi (stessa marca, sì, anche).
E sì, state leggendo bene: costa 2,99 €.

Quindi il "regalo" costa 1,02 € (0,34 € di differenza a lattina moltiplicato per tre lattine). Ma di sicuro ci sarà chi ha comprato credendo che la senape fosse in regalo.
Effetti dell'ignoranza matematica imperante.

Che dite, dovrei scrivere alla dirigenza del supermercato?

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Sì, lo so, quel vasetto comprato da solo costa un po' più di 1,02 €... ma regalo significa dartelo a 0 €, non dartelo a prezzo ridotto.

giovedì 3 novembre 2016

L'utilità di un blog inutile

Spesso mi chiedo che senso abbia un blog. In particolare il mio.
Certo, se curo un blog significa che ritengo di avere qualcosa da dire... ma - a parte ciò che io ritengo di aver da dire - che utilità ha praticamente un blog?
Direttamente nessuna.
Anzi, direttamente usa solo spazio che volendo potrebbe essere messo a disposizione di iniziative più utili, in particolare se istituzionali (che, nonostante la fama purtroppo negativa, sono comunque quanto di più affidabile esista in rete).
Però, forse, un blog di un coglione qualsiasi con idee strane può aiutare a imparare a ragionare con la propria testa. senza credere a priori a una qualche "autorità" (istituzionale o antiistituzionale che sia).

Saluti,

Mauro.

mercoledì 2 novembre 2016

La UE, la Turchia ed Erdogan

A parte il fatto che la Turchia geograficamente è in Asia e non in Europa (la piccola parte della Tracia turca che sta in Europa è appunto non solo piccola parte della Turchia ma anche piccola parte della Tracia stessa, che è principalmente in Bulgaria, non in Turchia... e la stessa Istanbul non è tutta su suolo europeo)... a parte ciò appunto, prima dell'arrivo di Erdogan trovavo che altri stati ponevano problemi molto maggiori della Turchia, per quanto europei in tutto e per tutto... leggasi Polonia.

Ecco, su Polonia & co. (soprattutto il co. Regno Unito) la storia mi ha, dieci anni dopo, dato completamente ragione.

Ma non avevo previsto l'arrivo di un Erdogan in Turchia.
E sulla Turchia la storia recente mi ha (almeno per ora) dato decisamente torto.
Anche se a gennaio di quest'anno avevo comunque riconosciuto che la Turchia è un problema, per quanto ben dopo l'arrivo di Erdogan (e ciò non depone a favore della mia lungimiranza e della mia comprensione delle evoluzioni politiche, anzi...).
Problema sia per l'Europa che per l'Asia, come ora è chiaro.

Saluti,

Mauro.