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venerdì 27 gennaio 2023

Meloni, il suo governo e l'opposizione... il surrealismo

Ora, io ho sempre sostenuto che il governo Meloni sarebbe durato al massimo un anno.
E non lo ho mai sostenuto per inimicizia politica (che comunque palesemente c'è, non sono certo tanto ipocrita da negarlo).
Lo ho sempre sostenuto perché un suo "alleato" è Salvini.
E Salvini non sopporta di non poter mettere bocca o addirittura decidere su ogni tema, anche quelli che non lo riguardano assolutamente (parlai già qui del monomistrismo). Lui si crede il governo, non parte di esso.
Ma ovviamente Meloni non può accettarlo (in teoria non potrebbe nessun Presidente del Consiglio... ma Meloni, al di là dei suoi difetti, ha un po' più di palle di Conte... ok, mi direte, non ci vuole molto ad avere più palle di Conte, basta essere un organismo vivente... e avreste ragione).
Quindi?
Quindi la Lega non può che far saltare il governo.
Ma...

Ma se guardo gli sviluppi recenti... sembra che l'opposizione tutta voglia salvare Meloni.

Azione/IV fanno finta di fare opposizione, ma in realtà si comportano da quinta colonna meloniana.
M5S non sa (come sempre) quello che fa, ma pur di tornare nei ministeri sarebbe disposto ad allearsi anche con Hitler o con Stalin o con Andreotti, non solo con Meloni.
PD invece... fa semplicemente (come sempre) di tutto per autodistruggersi.

Con questa opposizione non credo più che Meloni debba preoccuparsi di Salvini.
Il pericolo per il suo governo viene dall'interno di FdI. E no, non parlo di faide interne. Parlo di "capacità" dei ministri palesatasi degna dei passati ministri grillini.
Il governo cadrà per incompetenza.
Ma nel frattempo (come fece il governo gialloverde) farà grossissimi danni senza neanche ottenere chissà quali vantaggi per i propri accoliti.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 2 ottobre 2019

Io credo che il PD abbia sbagliato

Ora che i renziani se ne sono andati e hanno fondato il loro nuovo partito si potrebbero anche fare esercizi di dietrologia e pensare male, ma la motivazione ufficiale del fatto che il PD abbia accettato di fare un governo con il M5S (e anche del perché Italia Viva rimane nel governo pur essendosene andata dal PD) è che era necessario impedire alle destre (ergo Lega più FdI con forse FI a rimorchio) di conquistare il potere.

A parte il fatto che il M5S è destra checché ne dicano amici e nemici, quindi con questo governo la destra è rimasta al potere. Ed è una destra più pericolosa di quella all'opposizione essendo "liquida" (cioè molto più adattabile agli umori del momento) e di proprietà di un'azienda attiva nel mondo digitale.

A parte il fatto che fare un governo per fermare qualcuno (per "cattivo" e pericoloso che sia o che sembri) e non per proporre qualcosa, dimostra solo che tu hai ben poche idee e programmi da offrire.

A parte tutto ciò... per me - se prendiamo la motivazione ufficiale - ha sbagliato i calcoli.

I sondaggi davano Lega e FdI in crescita... ma quante volte ultimamente i sondaggi hanno fatto un buco nell'acqua (e non solo in Italia)? Pensateci bene: la maggioranza delle volte.
Per di più il comportamento di Salvini non era certo un invito a votarlo (soprattutto il suo quasi strisciare alla fine per convincere il M5S a tornare con lui).
E io aggiungo: anche se i sondaggi fossero stati veramente significativi... Lega e FdI avevano raggiunto il massimo possibile, oltre non potevano andare.

E non venitemi a dire che non c'erano solo i sondaggi ma anche i risultati delle Europee... secondo voi sono veramente indicativi di cosa poi succede alle politiche?
Vi rispondo con due esempi.
1984: Il PCI scavalca la DC e diventa primo partito... ma dura solo per quelle elezioni, alle successive politiche la DC si riprende lo scettro.
2014: Trionfo PD... trionfo e tonfo, infatti alle successive politiche il PD crolla.
E sarebbe successo anche alla Lega dopo le europee del 2019 se solo il PD non se la fosse fatta addosso.

Se proprio la priorità era evitare un governo delle destre, la strada migliore sarebbe stata mostrare coraggio e andare alle urne. La Lega avrebbe preso una sonora sberla (FdI no, ma non sarebbe bastato a salvare la destra nel complesso).
Ma, come insegna Don Abbondio, il coraggio se non ce l'hai non te lo puoi dare. E il PD non ce l'ha.

Certo, come detto all'inizio, la scissione dei renziani potrebbe far pensare altro... ma che si creda alla motivazione ufficiale o che si faccia dietrologia... in entrambi i casi andare alle urne subito avrebbe punito la Lega, quindi la scelta di Zingaretti e Renzi di creare un governo col M5S è stata un errore comunque.
Sia uniti che divisi conveniva andare al voto.
A meno che qualcuno non voglia la vittoria della Lega.

Saluti,

Mauro.

giovedì 28 marzo 2019

La "comunicazione" del PD

Ovvero la proposta Zanda spiegata bene.

Oggi ha imperversato sui social la notizia (anzi la bufala) secondo cui Luigi Zanda, senatore PD, avrebbe depositato una proposta di legge per aumentare lo stipendio dei parlamentari.
E apriti cielo!
Soprattutto i grillini si sono gettati sulla cosa a corpo morto.

Ma cosa dice questa proposta di legge? Semplicemente prevede di equiparare lo stipendio dei parlamentari italiani a quello dei parlamentari europei.
E qui casca l'asino: tutti sanno che i parlamentari europei guadagnano di più. Scandalo!

E invece no: prima informatevi (anche se è più facile parlare senza informarsi).
I parlamentari europei hanno uno stipendio lordo inferiore a quello dei parlamentari italiani.
Ma in Europa c'è una tassazione agevolata rispetto a quelle nazionali (anche per i dipendenti, non solo per i parlamentari) e quindi, grazie a ciò, lo stipendio netto dei parlamentari europei risulta superiore a quello dei loro colleghi in patria.

Ma i parlamentari di Roma continuerebbero a restare sotto il regime fiscale italiano, non avrebbero il regime agevolato europeo.
E - sorpresa! - ciò significa che, calando il lordo, calerebbe anche il netto. Incredibile, vero?

Quando, oggi pomeriggio, sono venuto a sapere della bufala, in cinque minuti ho controllato e subito pubblicato questo tweet:


E qui veniamo alla comunicazione del PD.
Un tweet del genere me lo sarei aspettato dai responsabili della comunicazione del PD, non avrebbe dovuto scriverlo un semplice cittadino (che tra l'altro non ha neanche votato PD).

E invece nulla. Altri frequentatori dei social e blogger hanno fatto, indipendentemente da me, notare la cosa.
Ma dal partito nulla. Solo una presa di distanza nei confonti di Zanda in quanto la proposta non è una proposta ufficiale del PD (quindi di fatto avvallando il contenuto della bufala).
Tipo:


Ma benedetti ragazzi, a chi avete messo in mano la comunicazione del PD?
Minimo minimo a un incapace.
Potevate fare un figurone sbufalando tutto in un attimo e invece fate un autorete dietro l'altra gettando il povero Zanda in pasto ai lupi.

Veramente bravi. Continuate così.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
(Aggiornamento ore 21:15)
Col senno di poi, visto il tweet di Zingaretti, l'impressione è che Zingaretti stesso e i suoi collaboratori quella proposta neanche la abbiano letta.

martedì 15 gennaio 2019

Elezioni europee 2019

Come al solito, parlo col senno di prima. Quindi senza senno 😉

Io prevedo quanto segue: il centrosinistra - sotto qualunque sigla si presenti (PD, Fronte Repubblicano di Calenda, LeU redivivo o qualsiasi altra cosa) - otterrà un notevole successo.
Ma solo perché all'elettore italiano medio dell'Europa non frega nulla (e con ciò l'elettore italiano dimostra la sua stupidità) e quindi a votare andranno soprattutto quelli che credono veramente nell'Europa.

Se però poi il centrosinistra vorrà vincere anche a livello nazionale, dovrà scendere dal piedistallo e tornare nella società, capire la società. Con tutti i suoi problemi, che in parte sono gli stessi del passato, ma in altra - non piccola - no.
Il passato e la torre d'avorio servono solo a continuare a perdere. Anche se in realtà il "nemico" offre risposte peggiori delle tue. Ma purtroppo le impacchetta e mostra meglio di te.
Riflettici.

Saluti,

Mauro.

domenica 2 settembre 2018

Non tutti gli elettori hanno un colore

Dalle elezioni del 4 marzo in poi sento accuse incrociate su elettori di una certa parte che detta parte hanno tradito o che si sono fatti ingannare da un'altra parte mascherata da parte diversa. O viceversa, il che è alla fine lo stesso.

Ora, che "veri" elettori di sinistra possano aver votato per le più disparate ragioni per la destra pentastellata è vero.
Come è anche vero che qualche "vero" elettore di destra ha votato PD per arginare appunto il M5S.

Ma sono eccezioni, non significative nel computo totale dei voti.

La verità è che continuiamo a parlare di elettori di sinistra, di centro e di destra... dimenticando una cosa ben precisa ed esistente da sempre (anche se da sempre negata): esistono molti elettori senza alcun colore che votano in base a quella che credono essere la propria convenienza (e che quindi possono votare oggi una cosa, domani tutt'altra e dopodomani l'estremo opposto).

Gli elettori di sinistra, di centro e di destra esistono, sono sempre esistiti e sempre esisteranno.
Ma le elezioni le decidono gli elettori senza colore, le banderuole, quelli che votano in base alla propria convenienza (o a quella che credono tale).

È sempre stato così, non è una novità.
Ma prima si notava meno (o non si notava proprio) perché i partiti avevano posizioni più stabili, meno aleatorie e quindi le convenienze e le paturnie degli elettori senza colore non cambiavano poi tanto da un'elezione all'altra.
Tutto qui.

E prima di dimenticarcelo: i creatori di propaganda e fake news hanno capito ciò e su questa categoria lavorano.
Perché un vero elettore di destra, centro o sinistra, se deluso, solo raramente cambia schieramento o si lancia nel voto di protesta. Più facilmente si astiene o si tura il naso.

Saluti,

Mauro.

sabato 28 luglio 2018

Non c'è speranza

Nelle scorse settimane sono stato in Italia.

Mia mamma non è grillina, ha votato PD. Però ammira Di Maio. Non per le idee dello stesso, bensì perché "ci ha saputo fare, infatti a poco più di 30 anni è ministro". Parole sue.

Fino a che in Italia si ragionerà così non c'è speranza.

Saluti,

Mauro

venerdì 8 giugno 2018

A quanto pare il PD ha vinto le elezioni

Chi mi conosce, anche solo virtualmente, sa che non ho mai votato PD (e l'unica volta che ho pensato di poterlo fare è stato dopo il 4 marzo, quando i militanti hanno lanciato la campagna "Senza di me").

Io quando parlo di politica divido il mio giudizio in due parti.
A livello politico generale, di programmi, chiaramente valuto i singoli partiti nel complesso e c'è quindi il partito che in quanto tale giudico meglio e quello che giudico peggio.
A livello di singoli atti politici, io giudico il singolo atto, non il partito che lo fa. Quindi può benissimo capitare che giudichi positivo un atto fatto da un partito a me lontanissimo e negativo un atto del partito per cui ho votato.

Fatta questa premessa, veniamo al punto.

Ogni volta che contesto qualcosa del M5S vengo automaticamente etichettato dai grillini come elettore del PD.
Però questo succede a chiunque contesti anche solo una volta un qualcosa relativo al M5S. Tutti questi sono del PD.

Quindi facciamo due conti spannometrici.
Tutti quelli che hanno votato PD sono, ovviamente, elettori PD, o piddini secondo la neolingua.
Ma oggi anche coloro che hanno votato FI sono, in quanto anti-M5S, piddini.
Ma vale quindi anche per LeU, FdI, UDC, Civica Popolare, SVP, ecc. Tutti piddini secondo i grillini.
Ma anche molti leghisti... quelli che non approvano l'alleanza col M5S sono quindi piddini.
E ciò vale anche per qualche grillino che ragiona con la propria testa... sono piddini infiltrati.
Per non parlare poi degli astenuti, che ovviamente criticano tutti ma per i grillini criticano solo il M5S e quindi sono piddini anche loro.

Mettendo insieme tutti questi elettori (compresi anche gli astenuti che a quanto pare sono solo finti astenuti visto quanto sopra) il PD va da solo ben oltre il 50% +1 dei voti in entrambe le camere. Ma molto ben oltre.

Quindi i ragionamenti dei grillini dimostrano che il PD ha vinto alla grande le elezioni.
E allora perché non governa?

Torniamo seri.
Quanto scritto sopra su chi contesta il M5S è vero. Basta farsi un giro sui social network, andare a chiacchierare dal vivo con elettori e militanti M5S, ecc.
Appena fai una minima critica... "sei piddino!!!".
È chiaro che il PD non ha vinto le elezioni, però tutto ciò dimostra che chi vota M5S vota "contro", non "per". Contro il PD, non veramente per il M5S
Il PD è la loro fissazione, non sanno pensare ad altro. Un caso da manuale di psichiatria, direi.

Saluti,

Mauro.

sabato 10 marzo 2018

Senza di me

Il PD ha obiettivamente perso le elezioni.
Il M5S si proclama vincitore. E guardando solo i nudi numeri lo è. Leggendo però tra le righe il vero vincitore è la Lega.

Tenendo conto non solo dei risultati ma anche di come si sono comportati i vari partiti durante la campagna elettorale è giusto che il PD ora vada all'opposizione.
Le urne hanno detto che non merita di guidare il governo.
Il comportamento di Lega e, soprattutto, M5S ha detto che questi non meritano nessun sostegno dal PD.

Quindi io trovo encomiabile la campagna spontanea "senza di me/noi" lanciata dagli elettori e dai militanti PD su Twitter (immagino ci sia anche su Facebook, ma ormai su FB io ci vado molto poco, quindi non so).
La trovo talmente encomiabile che, pur non avendo mai votato PD prima, potrebbe essere - se portata avanti con coerenza e anche dalla dirigenza - un motivo per me per votare PD la prossima volta (a meno che non si riesca a presentarsi con W la Fisica).

Però, vivendo in Germania, ho come un déjà vu.

A settembre 2017 ci sono state le elezioni parlamentari in Germania. La SPD - ergo i socialdemocratici, quelli che vengono visti come il corrispettivo dell'italiano PD - ha preso una scoppola epocale, raggiungendo i suoi minimi storici ma rimanendo il secondo partito dopo la CDU/CSU di Angela Merkel.
Esattamente come successo al PD il 4 marzo.

All'inizio Martin Schulz, capo del partito, dichiarò che la SPD sarebbe andata all'opposizione senza se e senza ma, che non era disponibile per una coalizione di governo.
E la base, in particolare la frangia più giovane, ad applaudire questa decisione.
Qualche voce contraria, sì, ma a sentire in giro (veri sondaggi non vennero mai fatti) appunto solo qualche voce.
Esattamente come sta succedendo al PD ora.

E le prime trattative per formare un governo infatti si tennero tra Union (cioè CDU+CSU), liberali e verdi.
Come prevedibile fallirono. Mettere insieme liberali e verdi è impossibile. Non tanto per ragioni ideologiche (nonostante la vulgata propagandata qui dalla stampa di ogni colore)... bensì perché nessuno dei due partiti avrebbe accettato di avere le stesse poltrone dell'altro. La condizione di entrambi per sostenere Angela Merkel era di avere assolutamente una poltrona più dell'altro.

E qui, visto che la SPD non era disposta a fare coalizione, si sarebbe dovuti andare a elezioni anticipate. Col governo attuale in carica per l'ordinaria amministrazione o uno monocolore con pieni poteri ma di minoranza, ma in entrambi i casi con lo scopo di preparare nuove elezioni per l'autunno 2018.
Ma... ma la SPD con Martin Schulz accetta di "parlare" (non di trattare, almeno così la versione ufficiale) con l'Union per senso di responsabilità.
Da questo "parlare" esce un documento che elenca i temi su cui si potrebbe trattare ufficialmente con l'Union. E la base (cioè gli iscritti, è logico che non puoi chiedere agli elettori: almeno ufficialmente non sai chi sono) della SPD dà mandato a Schulz e alla dirigenza di trattare.
Ma molti vedono ciò come un modo di prendere tempo, di allontanare di un paio di mesi le elezioni per permettere al partito di riprendersi un po' dalla scoppola.

Si tengono quindi le trattative (più lunghe del previsto) e a fine febbraio (5 mesi dopo le elezioni) la SPD presenta alla sua base (cioè gli iscritti, vedi sopra) il programma di governo concordato con l'Union.
La base ora deve votare per accettare o meno. Voto vincolante, non consultivo.
E molti (anche se non tutti) pensavano che la base avrebbe detto no.
I risultati di questo voto sono stati resi noti il 4 marzo (toh, questa data la conosco): la base ha votato a favore della grande coalizione, la Große Koalition.
L'unico risultato della SPD è stato liberarsi di Martin Schulz, visto che non sarà ministro e che ha rinunciato alla guida del partito.

Cari elettori e militanti PD, state attenti. Molto attenti.

Saluti,

Mauro.

giovedì 11 gennaio 2018

Non è uno ius soli

Uno dei tormentoni di questa legislatura, soprattutto nel finale, è stata la legge sullo ius soli.

Peccato solo che la proposta di legge del PD, apprezzabile o meno che sia, non sia uno ius soli. Proprio per niente.

Andatevi a vedere come è un vero ius soli puro (legislazione degli USA) e uno temperato (legislazione della Francia).
E poi ditemi cosa hanno in comune con la proposta discussa in Italia.

Saluti,

Mauro.

giovedì 21 dicembre 2017

Lo dico fin d'ora

Così non ci fraintendiamo, essendo in tempi non sospetti.

Come ho scritto su twitter: il 4 marzo il M5S sarà il terzo (se non il quarto) partito in Parlamento. Altro che primo e al governo.
Segnatevelo.
Chi sarà il primo?
Se il centrodestra si presenterà unito, CX primo e PD secondo.
Se no PD primo e FI secondo.

E visto che esiste gente che sa leggere le singole parole ma non capire le frasi, aggiungo: si intende partiti in senso lato.
Se non vi piace la parola, leggete "liste" invece di "partiti".

Saluti,

Mauro.

venerdì 24 novembre 2017

Candidati che davvero...

Da un paio di giorni ci stanno sfracellando i gioielli di famiglia con la storia che Di Battista ha dichiarato che non si ricandiderà alle prossime politiche.
E oggi Repubblica pubblica estratti di dichiarazioni dello stesso al proposito.

Una frase di Di Battista mi ha colpito:
"Anche Renzi si potrebbe non ricandidare e anche lui riceverebbe migliaia di attestati di stima da parte degli italiani, come è successo a me. Lo invito a farlo".

Quando la ho letta mi sono cascate le palle. E dovrebbero cascare anche a voi.
Perché?
Perché Renzi non può, neanche volendo, ricandidarsi in Parlamento... al massimo potrà candidarsi, non ricandidarsi, visto che alle politiche non si è mai presentato prima.

E nessuno che a Di Battista lo faccia notare. Neanche Renzi stesso.

Saluti,

Mauro.

giovedì 13 luglio 2017

Costituzione - Disposizioni transitorie e finali: La disposizione XII

Negli ultimi giorni ha fatto tanto rumore la proposta di legge del deputato PD Emanuele Fiano volta a proibire simboli e gesti di natura fascista.

Logicamente quasi tutti (favorevoli e contrari) hanno tirato in ballo la Costituzione, generalmente a sproposito e senza averla letta (come avevo già dimostrato qui per l'articolo 11 e qui per l'articolo 32), sostenendo che detta simbologia fascista è già ivi trattata e che quindi in sostanza:
1) la legislazione al proposito non esaurisce completamente quanto la Costituzione prevede e quindi va ampliata/precisata (i favorevoli);
2) nella Costituzione c'é già tutto e non serve altro (i contrari, tra cui i neofascisti, quindi coloro che dovrebbero essere i primi nemici della Costituzione).

Ma cosa dice la Costituzione veramente?

Sorpresa: sui simboli fascisti non dice proprio nulla. NULLA!

La XIIma disposizione transitoria e finale recita infatti:
"È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dalla entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista."

A noi logicamente interessa il primo capoverso, visto che il secondo (oltre a non parlare di simboli) ha esaurito il suo compito il 31 dicembre 1952, cinque anni dopo l'entrata in vigore della Costituzione (entrata in vigore datata 1° gennaio 1948).

E di cosa parla questo primo capoverso?
Parla del partito fascista, non dei suoi simboli. SOLO del partito in quanto tale.

Cosa significa ció a livello costituzionale e legislativo? Che usare simboli e gesti fascisti non è anticostituzionale e diventa reato solo nel momento in cui diventa veicolo per ricostituire il partito fascista o per commettere/facilitare altri reati previsti dal codice.

Ora si può essere favorevoli o contrari alla proposta Fiano (io qui non mi pronuncio), ma per favore NON TIRATE IN BALLO LA COSTITUZIONE.
Qui la Costituzione non c'entra nulla.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Un'altra osservazione, tanto per far capire quanto è "attenta" la stampa sulle notizie e sulla realtà: la proposta di legge è del 2 ottobre 2015 (quasi due anni fa) ma a leggere i giornali sembra una proposta fatta in tutta fretta dopo la scoperta della spiaggia "fascista" a Chioggia dei giorni scorsi.

P.S. 2:
Non venitemi a rompere le palle col discorso che sono disposizioni TRANSITORIE e finali: dato che i padri costituenti non hanno stabilito date di scadenza (se non per singoli punti esplicitamente evidenziati, come il secondo capoverso di cui sopra), dette disposizioni, fino a che non vengono abolite, hanno lo stesso identico valore di tutti gli altri articoli.

P.S. 3:
Qui tutti i miei articoli sugli... articoli della Costituzione.

giovedì 29 giugno 2017

Considerazioni sparse sulle amministrative

Un paio di considerazioni sparse sulle amministrative conclusesi col ballottaggio di domenica scorsa in Italia.
Non voglio fare un'analisi completa e sistematica, solo fissare un paio di punti che mi sembrano interessanti e importanti.

1) Non ha vinto un partito o l'altro, una coalizione o l'altra: hanno perso tutti.
Ad aver vinto è stata l'astensione, il disinteresse, il menefreghismo.
Se le cose continueranno ad andare male (o, più probabilmente, peggio) non prendetevela con chi amministra i singoli comuni. Prendetevela con gli elettori che se ne sono fregati e che quindi hanno ridotto i ballottaggi a una specie di lotteria.

2) Sento tanto blaterare di sinistra unita: il PD si lamenta che la sinistra "vera" ha favorito le destre per fare la "dura e pura" (P.S.: non è vero), i partiti a sinistra del PD si lamentano che il PD non ha cercato il dialogo (P.S.: non è vero se parliamo del PD, lo è se parliamo solo della persona Renzi).
Entrambi però aggirano, ignorano il vero punto: ai ballottaggi, anche se PD e sinistra "vera" avessero fatto blocco, nella maggioranza dei casi i numeri non sarebbero bastati lo stesso. È da qui che deve partire la riflessione, non da altro.

3) Renzi (come già al referendum) ha fatto l'errore di personalizzare troppo il voto. E alle amministrative questo non ha MAI funzionato. Per nessuno. Tranne che, logicamente, per i candidati sindaci. E Renzi non lo era in nessun comune.

4) Qualche "analista" ha sostenuto che la discussione sullo "ius soli" (che tra l'altro non avremo anche se la legge in discussione dovesse passare senza modifiche, leggetevela bene) ha influito sul voto contro il PD. Io personalmente non credo, o almeno - se lo ha fatto - lo ha fatto in maniera molto marginale.
Se lo "ius soli" avesse spinto gli elettori, l'astensione sarebbe stata molto inferiore, vista la presenza insistente e ubiqua del tema nel dibattito non solo politico.

5) Comunque si valuti il voto di domenica scorsa non credo che lo si possa considerare un test significativo per le prossime politiche, come di fatto (nonostante le leggende metropolitane) le amministrative non lo sono mai stato.
A maggior ragione non lo sarà se la legislatura riuscirà ad arrivare alla sua fine naturale e non si voterà in autunno.

6) Tanti si chiedono come mai Grillo non riesca a sfondare nella "sua" Genova. La domanda è giustificata (del resto anche alle politiche e alle comunali precedenti il M5S ha ottenuto a Genova risultati più deludenti della media nazionale).
Non credo c'entri la tradizione politica della città (se c'entrasse non sarebbe mai stato eletto un sindaco sostenuto anche dalla lista neofascista della Meloni).
La mia impressione da genovese è che Grillo abbia trattato Genova con troppa supponenza. È come se lui avesse pensato: "Io vengo da Genova quindi Genova mi deve votare a prescindere, non serve che mi impegni". E la ha pagata.

Saluti,

Mauro.

lunedì 5 dicembre 2016

Referendum costituzionale 2

Io ero per il no, quindi sono soddisfatto del risultato.
Per sapere comunque cosa succederà ora, bisogna vedere come si comporteranno i due schieramenti nelle consultazioni che seguiranno alle dimissioni di Renzi.

Paradossalmente (e senza aver mai apprezzato la sua azione di governo) ritengo che ora la cosa migliore sarebbe lasciarlo andare avanti.
In questo momento un'altra maggioranza sarebbe possibile solo con nuove elezioni, ma abbiamo una legge elettorale che fa schifo e che va cambiata PRIMA di tornare a votare.
E dopo questa sconfitta Renzi non può più permettersi di andare avanti da solo senza parlare con le opposizioni (sia interne al PD che nel senso classico del termine).

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui il primo commento.
Qui il terzo commento
Qui il quarto commento.
Qui il quinto commento.
Qui il sesto commento.

domenica 21 febbraio 2016

Fare difficili le cose facili

La legge sulle unioni civili si è impantanata.
Per due motivi:
1) molti ritengono che liberalizzare l'adozione del figlio del partner spalanchi le porte all'"utero in affitto";
2) il M5S non è interessato a cosa dicano decreti, emendamenti o proposte di legge, ma solo a danneggiare il PD.

Sul punto 2 non si può fare nulla. Si può approvare o disapprovare, ma così è e così rimane.

Per il punto 1 invece la soluzione è di una semplicità disarmante... e se nessuno ci ha pensato c'è da farsi più di una domanda su quali siano i veri interessi delle varie parti politiche.

Vuoi evitare che si aprano le porte all'"utero in affitto"? Bene, emendi la legge in maniera tale che sia esplicitato che si può adottare il figlio del partner solo quando detto figlio non è frutto di maternità surrogata (nome corretto dell'utero in affitto).

Semplice e tutto sommato accettabile da ogni parte politica.
Ma forse... troppo semplice.

Saluti,

Mauro.

venerdì 28 dicembre 2012

La scelta di Grasso non mi quadra

Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia, ha deciso di lasciare la magistratura e di candidarsi nel PD.

Giovanni Falcone, di fatto "padre" della procura nazionale antimafia, è sempre stato descritto come - in fatto di legalità e giustizia - l'esempio a cui il PD guarda.

Grasso e Falcone sono stati spesso in polemica.
Grasso ha più volte cercato (talvolta con successo talvolta no) di smontare quanto da Falcone costruito.

Qualcosa non mi quadra.

Saluti,

Mauro.