sabato 5 novembre 2022
Sporche città... e cittadini luridi
mercoledì 9 febbraio 2022
Per quelli che il curling...
È vero.
Ci sono sport che ottengono la ribalta solo ogni quattro anni.
Cioè quando ci sono le Olimpiadi, estive o invernali che siano.
E il curling (relativamente alle Olimpiadi invernali) è uno di questi sport.
E ogni quattro anni spuntano i soliti polemici che (per sminuire lo sport in sé e nascondere la propria ignoranza e invidia, in particolare quando l'Italia vince, come a Pechino 2022) pontificano contro chi commenta e gioisce, dicendo "Siete i soliti esperti da salotto, non conoscete le regole del curling, ma fate solo finta!"
Eh no, cari miei.
Su altri sport forse (ma solo forse) potreste anche aver ragione.
Ma non sul curling.
Le regole del curling sono essenzialmente le stesse delle bocce (l'unica differenza di fatto è che nelle bocce non sei obbligato a tenere la boccia sempre a contatto col terreno).
Quindi, sì, noi italiani le regole del curling in realtà le conosciamo, eccome se le conosciamo, visto che le bocce sono roba nostra, roba che conosciamo molto bene.
E conoscendole possiamo parlarne.
Alla faccia dei rosiconi.
Saluti,
Mauro.
mercoledì 27 dicembre 2017
Liberale vs. liberista
Ci sono cose che non puoi (anzi non devi) lasciare al mercato.
Regole opprimenti, soffocanti sono il male.
L'assenza di regole anche di più.
Le regole (non opprimenti, non soffocanti) servono. Anche al mercato.
Queste cose il liberale le sa.
Il liberista non le vuole sapere.
Saluti,
Mauro.
domenica 4 ottobre 2015
Ma guarda te se mi tocca dover difendere la Chiesa
E tutti a condannare tali gerarchie per la loro omofobia e intolleranza.
Vero, la Chiesa è omofoba e intollerante. E lo sta diventando sempre di più.
Ma qui non c'entra nulla, che vi piaccia o no.
C'entra che monsignor Charamsa ha infranto regole che si era impegnato volontariamente a rispettare: quelle dell'astinenza e del celibato (anche di fatto, non solo di nome, non essendo lui ufficialmente sposato). E il suo essere omosessuale o eterosessuale non c'entra niente. Sarebbe stato punito anche se avesse detto che aveva una compagna e non un compagno.
Ed è giusto così. Entrando nella Chiesa lui ha di fatto sottoscritto un contratto. E un contratto prevede anche delle regole da rispettare.
Se io sul lavoro non seguo le regole scritte sul contratto che ho firmato, la mia azienda ha il diritto di prendere provvedimenti contro di me. E per chi entra alle dipendenze della Chiesa come sacerdote non è diverso.
Certo quelle imposte ai sacerdoti sono regole stupide, anacronistiche, illiberali, ridicole. Tutto vero e giusto. Ma non sono illegali. E soprattutto non le scopri dopo aver preso i voti. Le conosci già prima.
Quindi se non le rispetti ne paghi le conseguenze. E il tuo datore di lavoro ha ragione.
Poi, se qualcuno si chiede perché Charamsa abbia fatto tutto questo teatro, credo che abbia ragione Francesco Cocco in quel che scrive qui.
Oltretutto facendosi cacciare e non andandosene spontaneamente può ergersi a quel martire che non è.
Saluti,
Mauro.
mercoledì 29 ottobre 2014
Una fondamentale regola aziendale
Anche se ha fretta, anche se é superiore nella gerarchia, anche se è arrivato prima in quell'angolo, anche se..., anche se..., anche se...
Deve fare strada. Punto.
Ah, dimenticavo: io generalmente in azienda sono l'uomo col caffé :-)
Saluti,
Mauro.