Ogni tanto (anzi spesso) mi vengono in mente interpretazioni di avvenimenti e fatti oppure giudizi su persone ed eventi che non si possono certo definire conformisti. O magari semplicemente idee e pensieri personali, indipendenti.
Alcune di queste idee saranno giuste e condivisibili, altre no, ma sono orgoglioso che non siano conformi.
I commenti anonimi non sono graditi, essi verranno cancellati a meno che non portino contributi concreti e seri.
Buona lettura a tutti.
Gli autoproclamati esperti di vino e grappa dicono sempre che il vino bianco va bevuto a temperatura di frigo, mentre il vino rosso e la grappa a temperatura ambiente.
Ma cos'è questa temperatura ambiente? Non è certo la stessa a Palermo e a Bolzano... a parte giornate particolari, su questo tutti possiamo essere d'accordo, vero?
Il fatto è che con temperatura ambiente si intende in realtà la temperatura del luogo in cui dovrebbe venire conservato il vino (o la grappa) nel tempo, non la temperatura del luogo in cui viene consumato.
E questo luogo si chiama... cantina!
E la cantina standard (in quasi tutta Italia) ha una temperatura media intorno ai 16-18 °C.
Ergo, voi generalmente bevete il vino rosso e la grappa troppo caldi, visto che pensate alla temperatura del luogo di consumo, non di conservazione. E quindi li lasciate ore al "caldo" dopo averli presi dalla cantina. Ma anche il vino bianco, se lo tenete in cantina e non in frigo, lo bevete troppo caldo, anche se per la ragione opposta.
Recentemente ho visto sul Tubo un video molto interessante di Sapiens Sapiens. Ve lo propongo qui, poi arriverò al punto che mi interessa.
Ovviamente la domanda sul perché i bambini debbano soffrire e morire è importante. E nessuna religione può rispondere, perché l'unica risposta sarebbe ammettere l'esistenza di un Dio crudele, criminale.
Però a livello puramente teologico c'è una domanda che in realtà dovrebbe mettere ancora più in crisi i credenti, la Chiesa e i teologi. Ma è una domanda a cui non si dà generalmente la giusta importanza. Né da parte di chi difende la Chiesa e la religione, né da parte di chi la attacca.
La domanda in questione è: perché Dio ha creato l'uomo?
La Chiesa, i teologi, gli apologeti (e molti credenti, non tutti i credenti però va onestamente detto) rispondono (quando rispondono) "per amore". Ma che cavolo di risposta è? Amore per chi? Per l'uomo? Ma come fa Dio ad amare chi non esiste (sì, perché se lo ha creato per amore, significa che lo amava già prima di crearlo)? Per sé stesso? Ma allora è egoismo, non amore (a parte che, a ragionare bene, anche l'ipotesi precedente parla più di egoismo che di amore, visto che non si è posto il problema se l'uomo volesse essere creato).
Ma anche lasciando da parte amore ed egoismo rimane un problema. Un problema grosso come l'universo se non di più. Le scritture (ergo la Bibbia se ci limitiamo al cristianesimo, ma anche il Talmud e il Corano) ci dicono che Dio è perfetto. Ma la cosa non quadra: se fosse perfetto sarebbe bastante a sé stesso, non avrebbe bisogno di creare nulla (né per amore, né per egoismo). Se ne ha bisogno significa che si sente incompleto. E quindi ammette di non essere perfetto.
O, più logicamente, significa che non è stato lui a creare l'uomo, bensì l'uomo a creare lui.
Stavolta la cosa non riguarda solo il tedesco, ma l'intero mondo linguistico germanico, inglese in primis.
Le parole italiane sono amate, soprattutto perché (in particolare nella gastronomia) fanno figo. In parte si tratta del famoso (e come tema trattato da molti altri meglio di me) italian sounding. Ma solo in parte.
In parte più grossa si tratta di ignoranza linguistica.
Tutti coloro che sono stati almeno un paio di settimane in Germania hanno scoperto che per i tedeschi zucchini è un singolare, indica il nostro zucchina/o, non certo il nostro plurale zucchine/i. E lo stesso vale per panini. Per i tedeschi e gli inglesi panini è il nostro panino. Il loro plurale (generato degli inglesi, va detto, i tedeschi hanno solo copiato) è paninis.
Ma poi ci sono anche i bambini. Per i tedeschi e gli inglesi fa figo usare la parola italiana invece che il tedesco Kinder o l'inglese Children. Peccato solo che non sappiano che bambini in italiano è solo plurale.
Insomma, per chi parla una lingua germanica... l'italiano esiste solo al plurale.
Ich möchte meinen protestantischen Freunden eine Frage stellen.
Hier in Deutschland (aber mit wenigen Ausnahmen auch im übrigen Europa) gelten Protestanten als gemäßigt. In der christlichen Welt wird Radikalismus eher als katholisch (und noch mehr als orthodox, sowohl griechisch als auch russisch) denn als protestantisch wahrgenommen.
In den USA hingegen sind Protestanten (vor allem Baptisten) die wahren Radikalen, die wahren Extremisten, diejenigen, die eine Art christliche Scharia wollen.
Woher kommt dieser Unterschied? Wie kam es zu einer derartigen Radikalisierung der Protestanten in den USA, während dies bei den europäischen nicht der Fall war?
Qui in Germania (ma con rare eccezioni anche nel resto d'Europa) i protestanti vengono visti come moderati. Nel mondo cristiano il radicalismo è visto più come cattolico (e anche di più come ortodosso, sia di stampo greco che russo) che come protestante.
Negli USA invece i protestanti (in primis i battisti) sono i veri radicali, i veri estremisti, quelli che vorrebbero una specie di Sharia cristiana.
Da dove nasce questa differenza? Come si sono i protestanti negli USA talmente radicalizzati, mentre non è successo con quelli europei?
Un governo è composto da ministri, questo lo sappiamo tutti.
Vale in repubblica e in monarchia, in democrazia e in dittatura.
Il livello politico inferiore a quello di ministro è quello di sottosegretario (per lo meno nella maggioranza dei governi). Anche questa è cosa nota. Però è un nome strano, ne converrete. Perché "sotto"? Sembra quasi che manchi un livello tra il ministro e il "sotto"segretario.
La spiegazione in realtà è molto semplice e ha le radici nelle monarchie assolute o quasi del 16°-17° secolo. O magari anche un po' prima, ma non troppo.
Anche se ai tempi lo Stato aveva meno compiti di oggi (o meglio, non che ne avesse meno in realtà, ma assolveva solo quelli che interessavano il sovrano) il "lavoro" era comunque troppo per un uomo solo, anche se era un sovrano assoluto.
Quindi il sovrano, che comunque decideva tutto, aveva bisogno di "segretari" per il lavoro quotidiano nei vari settori. E gli aiutanti di questi "segretari" erano ovviamente "sottosegretari".
Col passaggio dalle monarchie assolute ai sistemi democratici (monarchie o repubbliche che siano) si è consumato anche il passaggio lessicale da segretari a ministri, mentre i sottosegretari tali sono rimasti.
Saluti,
Mauro.
P.S.: Negli USA, che monarchia non sono mai stati (anche se il Presidente ha poteri quasi da sovrano), il passaggio lessicale non c'è mai stato: i ministri si chiamano ancora segretari. Le parole dicono molto su un paese...
Oggi mi farò tanti nemici, con questa seconda puntata di "Calcio eretico". Ma ho le spalle larghe 😉
Torniamo al 26 aprile 1998, Juventus-Inter allo stadio di Torino.
Già questi dati vi avranno fatto capire di cosa stiamo parlando. Ma prima di andare avanti vediamo il video (quello che ci interessa è al minuto 02:05).
A parte il fatto che non era l'ultima giornata, quindi non era un evento decisivo. O almeno non definitivo. Ma questo non conta: quanto scriverò sotto varrebbe anche se fosse stato l'ultimo minuto dell'ultima giornata e se quel contatto avesse deciso irrevocabilmente il campionato.
A parte questo, alla prima visione anche io - come tutti, juventini esclusi - ho gridato allo scandalo: il difensore (Iuliano) non aveva beccato il pallone, bensì l'attaccante (Ronaldo). E se guardiamo solo e unicamente i vari contatti tra giocatori e pallone e tra giocatori tra loro è vero. Le immagini sono chiare.
Però nelle visioni successive io ho guardato anche tutta la dinamica, non solo il momento del contatto. E qui mi ha aiutato la mia cultura cestistica: se fosse stata una partita di pallacanestro l'arbitro avrebbe fischiato fallo di sfondamento a Ronaldo. Ora, nel calcio il fallo di sfondamento stile pallacanestro non esiste, quindi ci sta non fischiare fallo. Ma, appunto, non fischiare. Come giustamente ha fatto l'arbitro. Non concedere il rigore come, fin da allora, la leggenda metropolitana pretende.