Tutti avete letto o sentito del malore del giocatore Edoardo Bove in Fiorentina-Inter di domenica scorsa.
Non voglio qui parlarvene in termini medici (a parte il fare ovviamente gli auguri di una ripresa completa e possibilmente veloce al ragazzo) primo perché non sono un medico e secondo perché anche se lo fossi non ero sul posto quindi parlerei comunque solo per sentito dire (e da quel che ho capito le cose non sono ancora del tutto chiare, nonostante le analisi già effettuate).
Voglio però parlarvene dal lato dello sciacallaggio, visto che stavolta ce ne è stato di tre diversi tipi.
1) Le foto.
Tutti i giornali e i siti di informazione hanno cercato di pubblicare foto (e video) dell'evento. Con i fotografi che cercavano di beccare i "vuoti" nella barriera che i giocatori hanno creato per proteggere la privacy di Bove.
Ora voi mi tirerete fuori il diritto di cronaca. Però ditemi: cosa aggiunge l'immagine di un corpo a terra con i sanitari che cercano di rianimarlo a un testo che racconta gli eventi? Nulla!
Non si tratta di un delitto o di un incidente automobilistico dove le immagini talvolta (ma solo talvolta!) possono aiutare a ricostruire la dinamica dei fatti (ma ciò, ovviamente, serve alle autorità e alle assicurazioni, non al grande pubblico).
È solo voyeurismo.
2) I vaccini.
Sui social networks e anche nei commenti sui siti di informazione si è subito scatenata da una parte dei frequentatori una shitstorm contro i vaccini... Bove era vaccinato!
Come fosse l'unico giocatore a essere vaccinato (e come mai alla stragrande maggioranza degli altri allora non succede nulla?). 🤦♂️
Oltretutto casi come quello di Bove sono per fortuna sempre meno frequenti, grazie alle rigide regole della medicina sportiva in Italia (che all'estero, Inghilterra in particolare, dovrebbero copiare).
3) Il "ritardo" nei soccorsi.
Molti hanno polemizzato (e continuano a farlo nonostante le spiegazioni) per il fatto che l'autoambulanza non sia entrata in campo e che questo abbia rallentato i soccorsi. Sfruttando anche il fatto che un paio di giocatori in campo si siano innervositi per lo stesso motivo.
Prima di tutto i giocatori non sono medici, quindi ne sanno quanto noi spettatori di quali interventi servano e dei tempi necessari: la loro reazione non dimostra quindi proprio nulla (e anzi, ha rischiato in questo senso di fare danni, anche se io la comprendo).
Poi i giocatori in campo sono sotto adrenalina come in ogni competizione... adrenalina che non viene certo abbattuta da un evento simile, anzi il contrario!
E soprattutto i protocolli per gli interventi medici in campo non sono fatti a caso e sono oltretutto costantemente valutati e, se necessario, aggiornati.
I sanitari sapevano quello che facevano.
Saluti,
Mauro.