giovedì 5 dicembre 2024

Perché un vero politico non deve essere "uno di noi"

Nell'epoca attuale, dove il populismo si appropria del dibattito, viene visto come un dato positivo il fatto che il politico sia "uno di noi".
È ciò di cui in Italia hanno approfittato prima i grillini e poi Meloni e la sua banda.
Ma non è successo e non succede solo in Italia. Purtroppo.

Il punto è che il politico, soprattutto se con ruoli a livello nazionale, non deve essere "uno di noi".
Deve essere la parte migliore di noi!

Io da un parlamentare, da un ministro, da un presidente del consiglio mi aspetto - DEVO aspettarmi - una competenza superiore alla media o per lo meno la capacità di scegliersi collaboratori con competenze superiori alla media.
Se voglio "uno di noi"... voto me stesso o mia madre (siamo seri: mia madre in Parlamento non ve la augurerei neanche se vi odiassi). Più "uno di noi" di così!

No, chi mi rappresenta in Parlamento o al Governo non deve essere un semplice "uno di noi".
Deve essere qualcosa di più, che abbia più competenze di "uno di noi" e che dette competenze le sappia usare.

"Uno di noi" va bene come amministratore di condominio. Forse.
Non certo come parlamentare o peggio ancora come ministro o presidente del consiglio.

Saluti,

Mauro.

4 commenti:

  1. È però vero che un politico deve anche essere empatico e capire le esigenze e il punto di vista delle varie fasce di popolazione con cui si rapporta o sui cui interessi ha la possibilità di intervenire. Questa è una marcia in più. Per esempio un politico competente ed empatico è Giorgetti, non a caso ben considerato dai palazzi e dal popolo. Non altrettando si può dire per CapraSalvini.
    Nautilus

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    Risposte
    1. L'empatia è un conto (e su questo ti do ragione), ma io sto parlando di altro.
      Di chi si comporta "da strada", con o senza empatia che sia.
      Come i grillini, Meloni, Salvini, eccetera.

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    2. Di sicuro CapraSalvini è uno che recita ed è opportunista. Della Meloni non so dirti perché non ho questa impressione. Ma la seguo poco. Ha una buona capacità dialettica, ma non trovo interesse in chi ha idee nazionalistiche.

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    3. Fidati: in questo Meloni è peggio, molto peggio, di Salvini. Solo che entrambi sono ignoranti come capre (e mi scuso con le capre)... ma Meloni con l'accento romanesco riesce a sembrare più popolana. Gli accenti romanesco e napoletano fanno sempre colpo, i politici del nord (di qualsiasi partito!) parlano generalmente un italiano troppo corretto per essere creduti "gente del popolo".
      Salvini è un eccezione perché si salva con la frequentazione delle sagre e con le magnate, ma se dovesse basarsi solo sull'accento fallirebbe anche lui, il suo lombardo è troppo italiano.

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