sabato 25 agosto 2018

Il tifo e la politica

La politica è una cosa che ci riguarda tutti, visto che è con la politica che si governa un Paese.
Quindi anche il semplice elettore - fermo restando il suo sacrosanto diritto di considerare un partito il migliore e un altro il peggiore - dovrebbe ragionare in termini razionali e giudicare i singoli atti di un governo, di un'amministrazione.

Banalmente: voi tutti sapete che io sono una persona di sinistra e che considero l'attuale destra italiana un pericolo.
Però... pur continuando a essere di sinistra, se la sinistra fa/dice una cazzata io la condanno e se la destra fa/dice una cosa buona io la apprezzo.
E così dovrebbe fare qualsiasi persona intelligente.

Invece ormai la politica è diventata tifo.
Chi è di sinistra condanna a priori qualsiasi cosa dica/faccia la destra.
Chi è di destra condanna a priori qualsiasi cosa dica/faccia la sinistra.
E anche all'interno di destra e sinistra si fanno distinzioni a seconda di chi dice cosa...
(Del centro non parlo semplicemente perché in questo momento sembra essere sparito dal panorama politico).

No, la politica non deve e non può essere tifo.
Se vado a vedere una partita del mio Genoa da tifoso considererò logicamente e giustamente illecita ogni vittoria avversaria. Perché lì sono, appunto, tifoso.
Da elettore di sinistra invece non considererò per niente illecita ogni vittoria avversaria. Anzi quando l'avversario farà cose giuste le approverò. Perché lì non sono tifoso. Sono cittadino.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Prima che mi fraintendiate: no, il governo giallo-verde non ne ha ancora fatta una giusta. Il problema è che anche le opposizioni non ne stanno facendo una giusta. Tutti stanno facendo a gara a chi sbaglia di più.

6 commenti:

  1. Il tuo è puro buon senso; purtroppo la "purite", tremenda malattia che colpisce soprattutto la sinistra e che riguarda il voler essere i più puri che epurano, spinge molti attivisti a chiedere che ci si comporti come "not logici" a cascata con l'avversario e molti politici a piegarsi alla pancia degli elettori.
    E questo a lungo andare porta ad assurdi enormi; lottare contro idee buone o condivisibili solo perché proposte dalla parte politica opposta.
    Per dire: se un esponente politici di lega/m5s/FI dicesse che martellarsi i testicoli fa male, molti si precipiterebbero a fare i tafazzi in spregio ai fascisti...

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    1. Hai assolutamente Ragione.
      Il problema grosso è che purtroppo in questo momento nessuno ne sta facendo una giusta. Né il governo né le varie presunte opposizioni.
      Povera Italia.

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    2. se c'è una valida opposizione, la maggioranza è consapevole che se ne fa una di troppo, l'opposizione può subentrare e quindi la maggioranza evita di farne di troppo grosse.

      Analogamente se c'è una maggioranza che funziona l'opposizione, se vuole subentrare, deve fare proposte migliori altrimenti rimane al palo.

      Invece qui mi sembra che entrambe, maggioranza e opposizione, stiano facendo a gara di stronzate.

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  2. "Se vado a vedere una partita del mio Genoa da tifoso considererò logicamente e giustamente illecita ogni vittoria avversaria. Perché lì sono, appunto, tifoso."

    Secondo me questa idea di tifoso è proprio sbagliata. Il tifoso è un sostenitore di una certa squadra, ma non per questo deve agire in modo irrazionale. Se il tuo Genoa segna in fuori gioco devi poter ammettere che è un fuorigioco; se gli avversari segnano un gran goal regolare devi poter ammettere che è un gran goal regolare.

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    1. Proprio così. Nello sport come nella politica bisogna agire razionalmente, non "noi siamo i migliori e voi siete merde". Purtroppo in Italia invece politica e tifo sportivo sono scaduti entrambi a questo livello infame, con la clausola "è sempre colpa di qualcun altro se le cose alla squadra di casa vanno storte" - dal famoso arbitro di nome Cornuto nello sport a gombloddi, massoneria, alieni, nella politica.

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  3. Io non sono "di" nessuno, ammesso e non concesso che essere di destra o di sinistra voglia ancora dire qualcosa, da vent'anni a questa parte; io sono mio e basta: considerandomi un essere senziente, esercito il mio diritto al pensiero critico giudicando di volta in volta ogni singolo caso o circostanza, cercando di generalizzare il meno possibile.
    Ritengo che il considerarsi "di" qualcosa significhi in primis delegare ad altri il proprio pensiero, in merito a uno o un'intera serie di argomenti, e spesso questo avviene quando non si è in grado di formularne di propri.
    Se un argomento mi interessa, mi informerò il più possibile sui fatti e su questa base formerò la mia opinione in merito, ma tutto ciò è indipendente da come la pensi in merito chi ho votato. Se non mi interessa, mica devo avere per forza un'opinione su tutto.
    Su certe cose posso perfino essere d'accordo col Papa e su altre con Hitler, e non vedo dove sia il problema; del resto, esisterà pur un modo per far arrivare i treni in orario senza usarli per deportare la gente o le due cose sono inscindibili?

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