Il Ponte Morandi a Genova è crollato proprio sopra il fiume, dove - per quanto l'affermazione possa sembrare cinica - ha fatto il meno danni possibili.
Avrebbe potuto crollare la parte sopra le case o sopra la ferrovia. E allora i morti ci sarebbero stati non solo tra chi percorreva il ponte, ma anche tra chi ci stava sotto. E sarebbero stati molti, ma molti di più.
Qualcuno ha definito la cosa un miracolo. E io stesso, a caldo, in un tweet la ho definita mezzo miracolo.
Ora però, a freddo, devo correggermi: non è stato un miracolo. È stata intelligenza.
Il Ponte Morandi era a rischio. La cosa è nota al più tardi da fine anni '80.
Il problema è che il ponte non si poteva chiudere prima della costruzione della cosiddetta Gronda (cioè del raddoppio/spostamento dell'autostrada a monte): chiuderlo significava chiudere il principale (di fatto l'unico) collegamento tra l'Italia peninsulare e Spagna e Francia (e tramite Francia anche in parte Regno Unito).
Il ponte non poteva venire chiuso, ma aveva bisogno di lavori continui.
E qui sta l'intelligenza: non potendo curare continuamente tutto il ponte, si è data la precedenza alle parti che avrebbero potuto causare più danni. Cioè le parti sopra le case e sopra la ferrovia. La parte sopra il fiume veniva - cinicamente, ma giustamente - dopo.
Saluti,
Mauro.
Frase trisenso (11, 3, 5)
2 ore fa
Ma questa è una tua deduzione o hai delle prove per dire che sia andata realmente così? Che anche così io di intelligenza non ce ne vedo molta.
RispondiEliminaÈ una mia deduzione, anzi neanche deduzione, bensì ipotesi, interpretazione.
EliminaIpotesi dovuta al fatto che nessuna parte del Ponte crollato ha danneggiato gli edifici sottostanti.
E dato che io non credo ai complotti, ma credo all'intelligenza… da qui la mia interpretazione.
Anch'io ovviamente non credo ai complotti (tra l'altro in questo caso nessuno ha parlato di complotti), ma anche molto poco all'intelligenza umana.
EliminaC'è chi li ha già tirati fuori. Ho già sentito parlare di tritolo e di demolizione controllata... 🙄
EliminaQuesta non l'avevo ancora sentita! E, secondo questa gente, il movente quale sarebbe? Comunque se si fosse usato il tritolo ci sarebbe una buona probabilità di trovarne qualche traccia, come mi aspetto che per piazzare il tritolo non puoi teletrasportati sul luogo del "delitto" direttamente dal garage o dal divano di casa, quindi qualche telecamera dovrebbe averti ripreso.
EliminaIl movente sarebbe un'Europa contraria all'attuale governo, quindi la UE come mandante.
EliminaI "genii" in questione hanno detto: ricordate le tragedie durante il governo Berlusconi? Anche allora era un governo inviso all'Europa e che l'Europa voleva far cadere. Ora sta succedendo lo stesso!
Da ricovero immediato.
Una tragedia che colpisce Genova, ma sono convinto che la città riuscirà a superarla, intanto cordoglio a tutti i Genovesi. Il punto a mio parere è che, gronda o non gronda (che in ogni caso per la viabilità di Genova sarebbe utilissima) quel ponte andava sostituito già a fine anni 80. Fu un errore, a mio parere, imbarcarsi in opere di ristrutturazioni strutturali nel 1993 su un ponte il cui disegno non teneva conto del degrado del calcestruzzo (ricordiamoci che quella tipologia castruzzo era relativamente nuova all'epoca).
RispondiEliminaUn cordiale saluto,
Andrea
Il problema grosso - cinicamente - è che il crollo bloccando il porto più importante d'Italia rischia di mettere in ginocchio il Paese, non solo la citt?a.
EliminaIo penso che, semplicemente, siamo di fronte a una circostanza molto fortunata. Dato per scontato che è inaccettabile l'idea di fare una manutenzione differenziata che porti alla minimizzazione dei danni in caso di crollo (non che non abbia senso in assoluto, ma non certo per un ponte cittadino come quello e con una tale portata di veicoli) ci sono da fare anche elementari considerazioni tecniche. Se infatti è vero che le tre antenne del viadotto sono strutture modulari non è così semplice pensare che il crollo di una delle tre non propaghi i suoi effetti sulle altre due, che infatti ora non sono più equilibrate e già definite a rischio di ulteriori crolli.
RispondiEliminaNon può non propagarle, vero (e proprio per questo gli edifici sottostanti sono stati evacuati).
EliminaMa si può decidere quale parte della struttura in casi estremi è sacrificabile per prima e quale va tenuta invece su costi quel che costi.
Eh, ma questa volta è andata bene, perché le sollecitazioni che si sono propagate alle due strutture laterali non hanno causato un effetto domino immediato.
EliminaCredo che oggi un ponte del genere verrebbe volutamente progettato (oltre che con un concetto di vita utile che all'epoca era inesistente) proprio con l'idea che il crollo di una parte non debba compromettere quello delle altre (un po' come quando si stacca la coda di una lucertola, e un po' come si fa con i grattacieli che devono collassare su sé stessi e non lateralmente, come abbiamo imparato con i fatti del Settembre 2001).
Nel caso di Genova la parte che è crollata era semplicemente quella più sollecitata (in quanto centrale) e credo che sia questo il motivo per cui è venuta giù.
Non voglio nemmeno pensare che il problema sia nella componente di cemento del calcestruzzo, credo piuttosto che un qualche elemento metallico sollecitato svariate migliaia, se non milioni, di volte, sia andato incontro a un fenomeno di "fatica" con rottura "di schianto".
Non sono ingegnere, architetto o geometra, mi baso solo su quello che ho letto e su mie ricerche personali. Penso sia estremamente evidente la frattura netta, lineare su entrambe le estremità del ponte, diretta conseguenza dell'utilizzo di ciò che viene definita sella di Gerber. In poche parole un punto che, in caso di cedimento dei tiranti, si spacca di netto evitando quindi l'effetto domino che comporterebbe il crollo di tutto il ponte.
RispondiEliminaPurtroppo temo che nessuno di noi conoscerà mai i veri motivi che hanno portato a questa tragedia, visto che in Italia succede sempre così.
P.S.: che palle 'sto blog. E' la seconda volta che pubblica un mio commento senza firma!
Devo comunque dire che questo articolo lo ho scritto prima di sapere che il ponte usasse il sistema delle selle Gerber.
EliminaIl mio commento l'ho scritto solo per precisare, non per correggerti.
RispondiEliminaQuando scrivo cose sbagliate è semplicemente doveroso correggermi.
Eliminail ponte non si poteva chiudere prima della costruzione della cosiddetta Gronda
RispondiEliminaE qui sta la colpa morale dei no-gronda. E in generale dei no-tutto...
E se pensiamo che la maggioranza delle infrastrutture italiane sono dell'epoca del Ponte Morandi o al massimo poco più giovani...
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