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domenica 10 novembre 2024
martedì 9 maggio 2023
I colori svedesi dei genovesi
C'è una squadra di calcio, famosissima e spesso vincente, che come soprannome ha "Los Xeneizes", cioè "I Genovesi".
Non è la squadra di Genova, il Genoa, e neanche la seconda squadra della città, la Sampdoria. E neanche qualche squadra cittadina minore.
No, non ha sede a Genova.
Anche se questa squadra è sorella del Genoa. I legami tra lei e il Genoa sono forti, fortissimi (il Genoa fondato nel 1893, lei nel 1905).
No, non ha sede a Genova.
Anche se questa squadra è sorella del Genoa. I legami tra lei e il Genoa sono forti, fortissimi (il Genoa fondato nel 1893, lei nel 1905).
No, per trovare "I Genovesi" nel calcio bisogna andare oltreoceano.
In Argentina, a Buenos Aires, nel quartiere della Boca.
In Argentina, a Buenos Aires, nel quartiere della Boca.
Perché questa squadra è il Boca Juniors.
La squadra del quartiere della Boca.
Ai tempi della fondazione della squadra il quartiere portuale della città, abitato soprattutto da italiani. Per la precisione in particolare piemontesi e liguri. Con una certa preminenza genovese.
Squadra fondata da emigranti italiani.
La squadra del quartiere della Boca.
Ai tempi della fondazione della squadra il quartiere portuale della città, abitato soprattutto da italiani. Per la precisione in particolare piemontesi e liguri. Con una certa preminenza genovese.
Squadra fondata da emigranti italiani.
Inciso
Alla Boca, a Buenos Aires, è nato anche il mio nonno materno, poi tornato in Italia.
Inciso chiuso
Alla Boca, a Buenos Aires, è nato anche il mio nonno materno, poi tornato in Italia.
Inciso chiuso
Ma il Boca Juniors ha colori strani: giallo e blu.
Nessun legame con la bandiera italiana: verde, bianco, rosso.
Nessun legame con i colori di Genova: bianco e rosso.
Nessun legame con i colori del Genoa: rosso e blu.
E neanche coi colori dell'allora casa regnante italiana: azzurro.
Nessun legame con la bandiera italiana: verde, bianco, rosso.
Nessun legame con i colori di Genova: bianco e rosso.
Nessun legame con i colori del Genoa: rosso e blu.
E neanche coi colori dell'allora casa regnante italiana: azzurro.
Perché giallo e blu?
Bene, i fondatori non riuscivano a mettersi d'accordo sui colori da scegliere per la divisa. Vero che erano tutti italiani (praticamente tutti genovesi, per di più), ma avevano idee diverse sui colori da scegliere.
Provvisoriamente venne scelta una divisa bianconera per facilità di reperibilità, ma nessuno voleva una cosa simile come definitiva (e no, la Juventus non c'entra... non la volevano perché era troppo banale, troppo comune).
Quindi, essendo gente di porto, decisero un giorno di vedere quale nave per prima entrasse a Buenos Aires e quale bandiera portasse. E di scegliere i colori di quella bandiera.
Quel giorno la prima nave a entrare in porto fu una nave svedese. E la bandiera svedese è giallo e blu.
Provvisoriamente venne scelta una divisa bianconera per facilità di reperibilità, ma nessuno voleva una cosa simile come definitiva (e no, la Juventus non c'entra... non la volevano perché era troppo banale, troppo comune).
Quindi, essendo gente di porto, decisero un giorno di vedere quale nave per prima entrasse a Buenos Aires e quale bandiera portasse. E di scegliere i colori di quella bandiera.
Quel giorno la prima nave a entrare in porto fu una nave svedese. E la bandiera svedese è giallo e blu.
Per questo la squadra più genovese del mondo dopo il Genoa porta i colori della... Svezia.
Saluti,
Mauro.
giovedì 26 gennaio 2023
Porti sicuri... sicuri di ostacolare
Qualche giorno fa Ancona, ora Carrara.
Il governo Meloni manda le navi delle ONG in crociera.
Il governo Meloni manda le navi delle ONG in crociera.
Presto verrano indicati, se continua così, i porti di Genova e Trieste... ma non perché sono i più grandi e i meglio attrezzati d'Italia (lo sono veramente, ma non precisamente per questo tipo di arrivi), bensì perché tra i porti utilizzabili sono i più lontani dal Canale di Sicilia.
L'obiettivo è solo quello di ostacolare l'attività delle ONG.
Che schifo.
Saluti,
Mauro.
lunedì 10 gennaio 2022
Tutti i dettagli genovesi
Articolo che verrà costantemente aggiornato man mano che pubblicherò nuovi "dettagli".
Dettagli genovesi 15 - La scienza in un vicolo
Dettagli genovesi 16 - Concordiamo?
Dettagli genovesi 17 - I colori del Ducale
Dettagli genovesi 16 - Concordiamo?
Dettagli genovesi 17 - I colori del Ducale
Dettagli genovesi 41 - Sottomarini in città (aggiornamento 28.01.2022)
Dettagli genovesi 42 - Grotte marine in città (aggiornamento 31.01.2022)
Dettagli genovesi 42 - Grotte marine in città (aggiornamento 31.01.2022)
Dettagli genovesi 43 - Regine... (aggiornamento 09.12.2022)
Dettagli genovesi 44 - Prospettiva di chiese (aggiornamento 10.03.2023)
Dettagli genovesi 44 - Prospettiva di chiese (aggiornamento 10.03.2023)
Dettagli genovesi 45 - La Hofbräuhaus (aggiornamento 01.08.2023)
Dettagli genovesi 46 - È inutile che fingiate sobrietà, tanto... (aggiornamento 04.01.2024)
Dettagli genovesi 47 - Scendendo a mare (aggiornamento 24.09.2024)
Dettagli genovesi 48 - Colombo giovinetto (aggiornamento 10.11.2024)
Dettagli genovesi 47 - Scendendo a mare (aggiornamento 24.09.2024)
Dettagli genovesi 48 - Colombo giovinetto (aggiornamento 10.11.2024)
Dettagli genovesi 49 - Lo stadio in cortile (aggiornamento 14.02.2025)
Dettagli genovesi special:
Una fermata a San Fruttuoso (aggiornamento 01.08.2023)
Un'altra fermata a San Fruttuoso (aggiornamento 25.12.2023)
Un'altra fermata a San Fruttuoso (aggiornamento 25.12.2023)
Saluti,
Mauro.
domenica 31 ottobre 2021
venerdì 9 aprile 2021
Paradiso o oasi? (I misteri del tedesco... edizione speciale)
Anni fa vi raccontai qui dell'errore che portò alla nascita dell'espressione "paradiso fiscale".
Però mi dimenticai una cosa.
In Germania se vuoi nascondere ricavi e guadagni, non cerchi porti o paradisi, ma oasi: cerchi le Steueroasen (anche se talvolta pure qui si parla di Steuerparadies)!
Saluti,
Mauro.
giovedì 23 maggio 2019
Vestager e i paradisi fiscali
Qualche giorno fa sulla radio tedesca ho sentito una dichiarazione di Margrethe Vestager, commissaria europea alla concorrenza, in cui sosteneva che per lei i paradisi fiscali sono quelli in cui tutti pagano le tasse.
Per noi italiani e per i tedeschi (che usano l'espressione Steuerparadies) magari può sembrare un'apprezzabile provocazione, un gioco di parole per far capire che le tasse sono una cosa necessaria, giusta e utile (magari non bellissima come sostenne Padoa Schioppa, ma pur sempre più bella dell'alternativa).
Però anche se Vestager con le parole ha sì un po' giocato, lo ha fatto molto meno di quanto sembri, visto che l'espressione originale inglese, quella da cui sono poi derivate tutte le altre, è Tax Haven, cioè porto fiscale, e non (come italiani e tedeschi hanno interpretato, non so in altre lingue) Tax Heaven, cioè paradiso fiscale.
Nei parlai già qui tre anni fa. E Vestager me lo ha fatto tornare in mente.
Saluti,
Mauro.
Per noi italiani e per i tedeschi (che usano l'espressione Steuerparadies) magari può sembrare un'apprezzabile provocazione, un gioco di parole per far capire che le tasse sono una cosa necessaria, giusta e utile (magari non bellissima come sostenne Padoa Schioppa, ma pur sempre più bella dell'alternativa).
Però anche se Vestager con le parole ha sì un po' giocato, lo ha fatto molto meno di quanto sembri, visto che l'espressione originale inglese, quella da cui sono poi derivate tutte le altre, è Tax Haven, cioè porto fiscale, e non (come italiani e tedeschi hanno interpretato, non so in altre lingue) Tax Heaven, cioè paradiso fiscale.
Nei parlai già qui tre anni fa. E Vestager me lo ha fatto tornare in mente.
Saluti,
Mauro.
giovedì 16 agosto 2018
Tragedia del Ponte Morandi a Genova 4
Perché bisogna ricostruire bene ma anche alla svelta (o un nuovo ponte o la famosa Gronda):
1) La città è spaccata in due;
2) Il traffico a Genova è un casino anche col ponte, figuriamoci senza;
3) Il porto - il più importante porto d'Italia - senza il ponte ha grossi problemi di collegamento col resto d'Italia/d'Europa;
4) Aeroporto e centro città si trovano sui due lati opposti del ponte;
5) Quell'autostrada è il principale - di fatto l'unico - collegamento tra Italia pensinsulare e Francia/Spagna.
Non serve che vi dica cosa significano economicamente queste cose per Genova e per l'Italia tutta, soprattutto i punti 3 e 5, vero?
Saluti,
Mauro.
1) La città è spaccata in due;
2) Il traffico a Genova è un casino anche col ponte, figuriamoci senza;
3) Il porto - il più importante porto d'Italia - senza il ponte ha grossi problemi di collegamento col resto d'Italia/d'Europa;
4) Aeroporto e centro città si trovano sui due lati opposti del ponte;
5) Quell'autostrada è il principale - di fatto l'unico - collegamento tra Italia pensinsulare e Francia/Spagna.
Non serve che vi dica cosa significano economicamente queste cose per Genova e per l'Italia tutta, soprattutto i punti 3 e 5, vero?
Saluti,
Mauro.
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martedì 10 gennaio 2017
Un panorama non unico
Dal 7 dicembre fino al 31 gennaio al Porto Antico di Genova è presente una ruota panoramica. A detta dei gestori la più alta itinerante, non fissa, d'Europa.
Se veramente sia la più alta itinerante d'Europa non è comunque qui particolarmente importante, visto che a detta ruota (visibile nella foto sotto) è legata una bugia ben più grave.
Ai genovesi e ai turisti questa ruota è stata pubblicizzata come portatrice di un panorama unico e nuovo sulla città...
Peccato solo che il Bigo (peraltro fisso, non temporaneo come la ruota, vedasi foto sotto) a pochi metri di distanza da detta ruota porti genovesi e turisti a 40 metri di altezza, mentra la ruota si ferma a 30.
Quindi il panorama visibile dalla ruota era già visibile (anzi anche migliore) dal Bigo e già dal 1992... altro che panorama unico e nuovo.
Saluti,
Mauro.
Se veramente sia la più alta itinerante d'Europa non è comunque qui particolarmente importante, visto che a detta ruota (visibile nella foto sotto) è legata una bugia ben più grave.
Ai genovesi e ai turisti questa ruota è stata pubblicizzata come portatrice di un panorama unico e nuovo sulla città...
Peccato solo che il Bigo (peraltro fisso, non temporaneo come la ruota, vedasi foto sotto) a pochi metri di distanza da detta ruota porti genovesi e turisti a 40 metri di altezza, mentra la ruota si ferma a 30.
Quindi il panorama visibile dalla ruota era già visibile (anzi anche migliore) dal Bigo e già dal 1992... altro che panorama unico e nuovo.
Saluti,
Mauro.
lunedì 11 gennaio 2016
La leggenda del paradiso fiscale
Detto chiaro e tondo: non esiste nessun paradiso fiscale. Almeno non se vogliamo essere linguisticamente corretti.
La definizione nasce dall'inglese "fiscal haven" o "tax haven", in quanto molti porti (cioè "haven") offrivano agevolazioni fiscali o doganali per attirare navi e quindi commerci, introiti.
A un certo punto in italiano (e non solo) si confuse "haven" con "heaven"... e così il porto divenne un paradiso.
E soprattutto così divennero paradisi fiscali anche luoghi senza porti.
Saluti,
Mauro.
La definizione nasce dall'inglese "fiscal haven" o "tax haven", in quanto molti porti (cioè "haven") offrivano agevolazioni fiscali o doganali per attirare navi e quindi commerci, introiti.
A un certo punto in italiano (e non solo) si confuse "haven" con "heaven"... e così il porto divenne un paradiso.
E soprattutto così divennero paradisi fiscali anche luoghi senza porti.
Saluti,
Mauro.
venerdì 9 gennaio 2015
lunedì 5 maggio 2014
lunedì 10 febbraio 2014
mercoledì 6 novembre 2013
A zonzo per Brema
...ma anche città di maiali:
E anche città dove gli archi "di trionfo" vengono fatti non con marmo, bensì con ossa di balena:
Ma soprattutto città con strane regole per le armi... dalle 20 alle 8 sono proibite, ma dalle 8 alle 20... non si sa, magari è permesso il selvaggio West (il cartello dice che dalle 20 alle 8 è proibito portare con sè armi o oggetti pericolosi... ma quel cartello vale solo per chi lascia la città vecchia in direzione stazione... altrove detto cartello non si trova)...
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Qui tutti gli "A zonzo per...".
Qui tutti gli "A zonzo per...".
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