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giovedì 26 giugno 2025

Il calcio, la tecnica e le differenze

Adesso le femministe mi distruggeranno, ma devo scriverlo. Da genoano mi sono guardato i filmati della cavalcata del Genoa Women in serie B (sì, le nostre ragazze sono state promosse in serie A). Ok, si parla di serie B, non A, ma il livello tecnico era penoso. Veramente penoso. Anche delle nostre, non solo delle avversarie sconfitte. E no, non parlo di questioni fisiche, parlo proprio a ragion veduta di livello tecnico. Tecnicamente il peggior calciatore maschile di terza categoria potrebbe giocare in serie A femminile. In nessun altro sport ho mai notato una differenza tecnica così enorme tra i due sessi. Né nella pallacanestro, né nella pallavolo e paradossalmente neanche nello sport "maschio" per eccellenza, cioè la pallanuoto (nel rugby le donne sono arrivate da troppo poco, ogni giudizio tecnico è impossibile per ora, diamo loro tempo). Ovunque la differenza fisica è innegabile, ma la differenza tecnica in nessuno sport è ampia, anzi enorme, come nel calcio. Nella pallavolo è addirittura quasi nulla. Nella pallacanestro è più visibile, ma anche perché lì l'altezza (in media decisamente superiore per gli uomini) influenza in parte pure la tecnica. Ma nel calcio c'è proprio una differenza tecnica (e ribadisco: tecnica, non mi interessa quella fisica) di base, fondamentale veramente imbarazzante. Perché?

Saluti,

Mauro.

P.S.: Quindi non stupiamoci che la nazionale maggiore svizzera femminile perda 7-1 contro i ragazzi U15 del Lucerna. Non è solo questione di fisico.

venerdì 14 febbraio 2025

Dettagli genovesi 49 - Lo stadio in cortile

Foto presa dalla finestra di casa mia a Genova.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti i dettagli genovesi.

venerdì 8 dicembre 2023

Gli inni del Genoa - Aggiornamento

Non molto tempo fa vi parlai qui degli inni del Genoa.

Ripartiamo dal P.S. di quell'articolo:

Baccini ha anche provato nel 1991 a scrivere un nuovo inno ufficiale del Genoa coinvolgendo anche i giocatori dell'allora rosa (presentandosi come "Francesco Baccini con i ragazzi del Genoa"). Vi risparmio audio e video e meno male che la maggioranza dei genoani ormai lo ha dimenticato.

I problemi del brano erano due:
1) un video che sembrava la versione da poveracci di "We are the world";
2) i giocatori che non sapevano cantare: erano uno strazio per le orecchie.

Bene, ora (anno 2023, 130° dell'era Grifone) Francesco Baccini lo ha reinciso, senza improbabili cori fatti da Eranio, Aguilera & co. 😉

Quindi ora posso proporvelo:


Saluti,

Mauro.

venerdì 8 settembre 2023

Gli inni del Genoa (sì, gli inni, non l'inno)

Oggi voglio rubare il lavoro all'amico Giulio Bonini e parlare di Genoa e musica.

Ieri il nostro Genoa ha compiuto 130 anni (e non li dimostra, contrariamente a certi cosiddetti cugini 😉) e io ho pensato alla storia musicale del Genoa.

Tutti sanno che l'inno ufficiale del Genoa è dal 1972 "Un cantico per il mio Grifone", con testo di Piero Campodonico e musica di Gian Piero Reverberi (sì, proprio quel Reverberi lì, quello dei Rondò Veneziano e arrangiatore di tanti brani di De André).


Però, pur essendo questo l'inno ufficiale, il Genoa è entrato in musica (e nell'arte in generale) tante volte nella sua lunga storia.

In particolare tre brani possono essere considerati inni ufficiosi del Genoa.

Il primo risale addirittura al 1931, ed è opera di Mario Cappello: "Semmo do Zena" ("Siamo del Genoa", in genovese).


Poi, nel 1990, arriva Francesco Baccini che - con la collaborazione di Fabrizio De André - incide "Genova Blues" col famoso verso Genoa, you are red and blue.


Per arrivare poi al presente, al 2023, a "Guasto d'amore" di Bresh.


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Baccini ha anche provato nel 1991 a scrivere un nuovo inno ufficiale del Genoa coinvolgendo anche i giocatori dell'allora rosa (presentandosi come Francesco Baccini con i Ragazzi del Genoa). Vi risparmio audio e video e meno male che la maggioranza dei genoani ormai lo ha dimenticato 😉

lunedì 10 luglio 2023

Storia personale di Genoa-Fiorentina

Che Genoa-Fiorentina per me non sia (e non possa essere) una partita normale, lo spiegai già qui.
Ma serve un aggiornamento.
Già lo ho fatto in un thread su Twitter, ma che qui raccolgo in testo unico.

Nei giorni scorsi è stato pubblicato il calendario della Serie A 2023-2024.
Io, onestamente, non ho mai capito l'hype sui calendari dei vari campionati nazionali (in ogni sport, non solo nel calcio): prima o poi devi incontrare tutti, e tutti due volte, una in casa e una in trasferta.
Ergo: non esiste un calendario duro o un calendario morbido. Esiste il calendario. Punto.
L'unico effetto del calendario è al limite quando farai i punti, non quanti ne farai.

Però nel calendario del campionato 2023-2024 c'è una cosa importante.
Importante per me, non tanto per il mio Genoa (a parte l'essere l'esordio in serie A dopo un anno di Purgatorio).

Qui va fatto un inciso.
A parte il mio Genoa ci sono alcune squadre che mi stanno simpatiche (in primis il Torino) e alcune che mi stanno antipatiche (in primis la Lazio). Ma la maggioranza delle squadre mi sta semplicemente indifferente.

Torniamo ora al calendario.
Il Genoa esordirà ospitando la Fiorentina.
E allora, direte voi?

Fino a qualche anno fa (per la precisione fino al 2014) la Fiorentina apparteneva alla terza categoria: mi era indifferente.
Ma, quindi, cosa successe nel 2014? Morì mio papà.
E cosa c'entra lui con la Fiorentina?
Mio papà mi attaccò la malattia Genoa.
Però...
L'unica trasferta che abbiamo mai fatto insieme (derby esclusi, ma questi non sono vere trasferte) è stato un Fiorentina-Genoa.
L'ultima partita che vedemmo insieme al Ferraris fu un Genoa-Fiorentina.
E la prima partita che vidi al Ferraris dopo la sua morte (e vi garantisco che fu cosa casuale, non cercata) fu di nuovo un Genoa-Fiorentina.

Ecco... Genoa-Fiorentina non sarà mai più per me una partita normale.
E ovviamente la Fiorentina non è più nella categoria "indifferenti". E tanto meno in quella "antipatiche".
Non so se si possa parlare di vera simpatia, ma di sicuro ora c'è con la Fiorentina un legame particolare.

E io ora non vedo l'ora (scusate la ripetizione) che arrivi il 19 agosto per godermi questo nuovo Genoa-Fiorentina, anche se stavolta non potrò essere allo stadio.

Saluti,

Mauro.

martedì 9 maggio 2023

I colori svedesi dei genovesi

C'è una squadra di calcio, famosissima e spesso vincente, che come soprannome ha "Los Xeneizes", cioè "I Genovesi".
Non è la squadra di Genova, il Genoa, e neanche la seconda squadra della città, la Sampdoria. E neanche qualche squadra cittadina minore.
No, non ha sede a Genova.
Anche se questa squadra è sorella del Genoa. I legami tra lei e il Genoa sono forti, fortissimi (il Genoa fondato nel 1893, lei nel 1905).

No, per trovare "I Genovesi" nel calcio bisogna andare oltreoceano.
In Argentina, a Buenos Aires, nel quartiere della Boca.

Perché questa squadra è il Boca Juniors.
La squadra del quartiere della Boca.
Ai tempi della fondazione della squadra il quartiere portuale della città, abitato soprattutto da italiani. Per la precisione in particolare piemontesi e liguri. Con una certa preminenza genovese.
Squadra fondata da emigranti italiani.

Inciso
Alla Boca, a Buenos Aires, è nato anche il mio nonno materno, poi tornato in Italia.
Inciso chiuso

Ma il Boca Juniors ha colori strani: giallo e blu.
Nessun legame con la bandiera italiana: verde, bianco, rosso.
Nessun legame con i colori di Genova: bianco e rosso.
Nessun legame con i colori del Genoa: rosso e blu.
E neanche coi colori dell'allora casa regnante italiana: azzurro.

Perché giallo e blu?
Bene, i fondatori non riuscivano a mettersi d'accordo sui colori da scegliere per la divisa. Vero che erano tutti italiani (praticamente tutti genovesi, per di più), ma avevano idee diverse sui colori da scegliere.
Provvisoriamente venne scelta una divisa bianconera per facilità di reperibilità, ma nessuno voleva una cosa simile come definitiva (e no, la Juventus non c'entra... non la volevano perché era troppo banale, troppo comune).
Quindi, essendo gente di porto, decisero un giorno di vedere quale nave per prima entrasse a Buenos Aires e quale bandiera portasse. E di scegliere i colori di quella bandiera.
Quel giorno la prima nave a entrare in porto fu una nave svedese. E la bandiera svedese è giallo e blu.

Per questo la squadra più genovese del mondo dopo il Genoa porta i colori della... Svezia.

Saluti,

Mauro.

martedì 2 maggio 2023

A zonzo per Kassel

A Kassel troviamo la tomba di uno dei pionieri del grande Genoa...


A Kassel certe piante sembrano crocifisse...


E il picconatore Cossiga si sentirebbe a casa...


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Tutti gli A zonzo per...

mercoledì 17 novembre 2021

Il Genoa, gli statunitensi e Preziosi

Premessa: sempre e comunque forza Genoa.
In Italia il calcio è il Genoa.
Tutto il resto è imitazione di scarsa qualità (tranne il Torino).

Ma ora passiamo alle cose materiali odierne... lasciamo da parte la realtà vera (la realtà non è la materia, non sono gli scudetti recenti, sappiatelo voi tifosi di squadre a strisce... la realtà è la storia, la realtà va oltre i numeri... e la storia siamo noi, non voi).

Le cose materiali odierne dicono che (finalmente) il Genoa non è più di Preziosi.
Era ora.

L'unico presidente che ci ha portato due volte in serie C (anche se la prima non era ancora nominalmente presidente ed è riuscito con mastrussi poco rispettabili a far annullare la retrocessione... io ve lo dico da genoano: nel 2004-2005 ci hanno anche fatto pagare l'illegale ripescaggio del 2002-2003).
Perché sì, nel 2002-2003 comandava giá Preziosi.
Io sono vecchio, me lo ricordo Preziosi che già a febbraio 2003 si presentava al Pio XII (i genoani sanno cos'è) dicendo che avrebbe rifatto grande il Genoa (nota: a febbraio 2003 il Genoa era in bassa serie B, ma fuori dalla zona retrocessione):
E Preziosi - senza avere le azioni (il Genoa lo acquistò ufficialmente nel luglio successivo... ma appunto, ufficialmente... in realtà comandava già da febbraio, per sua stessa ammissione, quindi ci sarebbe da chiedere qualcosa al tribunale di Treviso che gestì legalmente l'apparente insolvenza di Dalla Costa e l'apparente acquisto di Preziosi) - prese il timone e da allora la squadra sprofondò... retrocedendo una prima volta in serie C.
Ma grazie al caso Catania fummo ripescati.
Peccato che pochi ricordino che Preziosi prima della fine del campionato (e pur non essendo ancora ufficialmente proprietario del Genoa) si scagliò contro il Catania per poi diventarne alleato a fine campionato, quando ufficialmente il Genoa retrocedette (cosa che in realtà Preziosi voleva, anzi aveva provocato... ma grazie alle cazzate fatte dal Catania, Preziosi vide un'ottima possibilità commerciale che senza quel casino non ci sarebbe stata).

Poi quel che è successo nel 2004-2005 lo sappiamo tutti.
La famosa valigetta (che poi valigetta non era, ma solo busta) ci riportò in serie C.
E fu giusto, perché il tentativo di manipolare le cose obiettivamente ci fu, anche se chi ha visto la partita ha visto benissimo che fu un tentativo, ma che la partita fu vera.
Ma, vera o no che sia stata la partita, Preziosi fece una cazzata (e conoscendolo la fece consapevolmente, in quel momento a Preziosi conveniva retrocedere. La serie A costava troppo).
Lui non pagò il Venezia per garantirsi la serie A sperando di non venir beccato.
Lui pagò il Venezia per garantirsi la serie C sperando di venir beccato.

Ora qualcuno di voi salterà su dicendo...
...ma Preziosi ci ha poi portato in Europa!
...ma Preziosi ci ha tenuto in serie A più di ogni altro!

Sì, ma...

Nel 2008-2009 il Genoa arrivò quinto in campionato e si qualificò per l'Europa League. Ma si qualificò per l'Europa League perché Preziosi non voleva andare in Champions' League (in realtà lui non voleva andare in Europa in assoluto, ma quel Genoa era troppo forte)... e quindi permise alla Fiorentina di recuperare da 0-3 a 3-3 nello scontro diretto e a qualificarsi lei per la Champions'.

Ma la cosa veramente grave avvenne nel 2014-2015.
Il Genoa arrivò sesto, qualificandosi di nuovo per l'Europa League. Ma Preziosi non voleva andare in Europa. E quindi fece in modo di non ottenere la licenza UEFA (cosa che gli sarebbe costata due lire... ma a lui interessava non andare in Europa, quindi per lui anche due lire erano troppo).
Tra le altre cose in quell'occasione Preziosi offese veramente a morte il Genoa e i genoani, visto che la squadra arrivata settima, e che quindi prese il posto del Genoa, fu la Sampdoria.
E, visto l'andamento del campionato, Preziosi sapeva in anticipo, prima delle scadenze UEFA, che se non sistemava le cose ne avrebbe approfittato l'altra squadra cittadina.
E lui fece quel che fece (o meglio non fece) volutamente in spregio del Genoa.

E poi ci ha tenuto sì in serie A più di ogni altro.
Ma perché gli serviva per i suoi maneggi! (O, come diciamo a Genova, per i suoi mastrussi).
Cioè, siamo sinceri: credete veramente che uno che a ogni finestra di mercato (sia estiva che invernale) cambia mezza squadra (ok, qui sono stato buonista... in realtà Preziosi a ogni finestra di mercato ha sempre cambiato ben più di mezza squadra) sia interessato al calcio?
O c'è qualcosa d'altro dietro? (Domanda retorica: c'è, eccome se c'è).

Tra le altre cose ci ha tenuto in serie A con una serie A a 20 squadre. Mica chissà quale impresa, visto che tra 20 squadre qualche squadra di scappati da casa c'è sempre. Ci sarebbe riuscito con la vecchia serie A a 16 squadre, dove le squadre di scappati da casa praticamente non esistevano?

Come vedete, se si ama il Genoa obiettivamente non si può amare Preziosi.
Ditemi quel che volete, ma i vari Berrino, Fossati e Spinelli con tutti i loro difetti e casini hanno comunque mostrato molto più rispetto verso il Genoa e i genoani di quanto abbia fatto Preziosi, nonostante i risultati sportivi.

Bene.
Ora Preziosi è comunque quasi fuori (quasi perché purtroppo, pur avendo venduto, rimane nel CdA del Genoa), quindi possiamo guardare al futuro.

Cosa faranno gli statunitensi di 777 Partners?
Beh, per prima cosa va detto che (per fortuna) non sono digiuni di calcio europeo, avendo già una partecipazione nel Siviglia in Spagna.
E loro sono investitori, non mecenati... quindi si spera che gestiscano il Genoa come un'azienda (e ciò significa anche non rivoluzionare la squadra due volte l'anno... nessuna azienda seria cambia il proprio personale due volte l'anno).
E se vogliono investire nel calcio, sanno che anche nella migliore delle ipotesi il ritorno - diretto o indiretto che sia - non è comunque immediato.
Ed essendo investitori esperti si spera che abbiano coscienza della cosa e si regolino di conseguenza.

Insomma, per noi genoani ci sono ancora tanti dubbi... ma si apre comunque una nuova era.

E comunque... peggio di Preziosi non si può fare.
Quindi il futuro è nostro.
Il futuro è comunque luminoso.
O per lo meno più luminoso di quel che poteva (e voleva) darci Preziosi.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Però Zangrillo presidente anche no!
Uno che dichiarò il virus clinicamente morto provocando quindi aperture che ci sono costate morti su morti.
In pratica un assassino!

sabato 25 agosto 2018

Il tifo e la politica

La politica è una cosa che ci riguarda tutti, visto che è con la politica che si governa un Paese.
Quindi anche il semplice elettore - fermo restando il suo sacrosanto diritto di considerare un partito il migliore e un altro il peggiore - dovrebbe ragionare in termini razionali e giudicare i singoli atti di un governo, di un'amministrazione.

Banalmente: voi tutti sapete che io sono una persona di sinistra e che considero l'attuale destra italiana un pericolo.
Però... pur continuando a essere di sinistra, se la sinistra fa/dice una cazzata io la condanno e se la destra fa/dice una cosa buona io la apprezzo.
E così dovrebbe fare qualsiasi persona intelligente.

Invece ormai la politica è diventata tifo.
Chi è di sinistra condanna a priori qualsiasi cosa dica/faccia la destra.
Chi è di destra condanna a priori qualsiasi cosa dica/faccia la sinistra.
E anche all'interno di destra e sinistra si fanno distinzioni a seconda di chi dice cosa...
(Del centro non parlo semplicemente perché in questo momento sembra essere sparito dal panorama politico).

No, la politica non deve e non può essere tifo.
Se vado a vedere una partita del mio Genoa da tifoso considererò logicamente e giustamente illecita ogni vittoria avversaria. Perché lì sono, appunto, tifoso.
Da elettore di sinistra invece non considererò per niente illecita ogni vittoria avversaria. Anzi quando l'avversario farà cose giuste le approverò. Perché lì non sono tifoso. Sono cittadino.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Prima che mi fraintendiate: no, il governo giallo-verde non ne ha ancora fatta una giusta. Il problema è che anche le opposizioni non ne stanno facendo una giusta. Tutti stanno facendo a gara a chi sbaglia di più.

domenica 6 maggio 2018

Oggi si gioca Genoa-Fiorentina

Una partita speciale.

Vi rimando semplicemente a quanto scrissi qui.

Saluti,

Mauro.

sabato 6 gennaio 2018

Le radio private e l'italiano

Ho appena ascoltato la cronaca di Genoa-Sassuolo su Radio Nostalgia come faccio sempre quando gioca il mio Genoa.

Il Genoa ha vinto 1-0 e il cronista alla fine della partita ha parlato dell'esultazione di tifosi e giocatori rossoblu.
Mi ha fatto andare di traverso la gioia per la vittoria.

Saluti,

Mauro.

martedì 14 novembre 2017

Non andiamo ai mondiali

E allora?

Sia ben chiaro, io sono un tifoso, quindi ora sono incazzato come una bestia - se lo negassi sarei bugiardo e ipocrita.
E per di più - contrariamente al tifoso italiano classico - per me la squadra più importante è la nazionale. La mia squadra di club (il Genoa, per chi non lo sapesse) è di fatto la mia seconda squadra.
La prima è l'Italia.

Però... anche se in questo momento sto imprecando peggio di un portuale ubriaco e l'estate prossima rosicherò peggio di un castoro in tempesta ormonale... però le cose importanti sono altre.
Sia che pensi egoisticamente solo a me stesso, sia che pensi all'umanità.

Quindi... non andiamo al mondiale. E allora?

E allora mi rode, porca miseria :-)

Ma ci sono cose che mi rodono molto di più. E che meritano il mio impegno per cercare di fare qualcosa per questo benedetto mondo.
Lo meritano più di una nazionale di calcio.

E il primo rodimento - quello per il calcio - domani o al massimo dopodomani mi passa.
L'altro no. Col cavolo che mi passa.

Saluti,

Mauro.

domenica 29 gennaio 2017

Oggi si è giocata Fiorentina-Genoa

Al di là del risultato e dei valori calcistici... è per me un partita speciale. E lo sarà sempre.

Qui potete leggerne il motivo.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 20 maggio 2015

Preziosi, il Genoa e l'Europa

Il Genoa è una squadra di calcio di grande tradizione e molto gloriosa. È la squadra più antica d'Italia, ha vinto nove scudetti e ha vari altri record.
Però va sinceramente detto che dalla fine della seconda guerra mondiale in poi... non è che abbia ottenuto molto. Spesso in serie B, due fugaci apparizioni in Europa, generalmente un onorevole galleggiamento e poco più.

Da un po' di anni però il mio Genoa è stabilmente in serie A e spesso con ottimi risultati. Questo è merito in primis del presidente Enrico Preziosi (ma anche dell'allenatore Gasperini, antipatico e un tempo arrogante, i fallimenti a Milano e Palermo da questo punto di vista lo hanno calmato.... ma devo ammettere estremamente capace).
Preziosi che, comunque, si sta in realtà facendo solo perdonare le due retrocessioni in serie C (una poi sventata - da genoano dico: ingiustamente - a tavolino).

Ma a parte meriti e demeriti passati vorrei parlare del Genoa di oggi. E delle coppe europee.
In questo momento il Genoa sta giocando il miglior calcio della serie A, è sesto in classifica (senza la marea di infortuni che ha avuto sarebbe messo anche meglio) e in questo momento sarebbe qualificato per l'Europa League (quella che un tempo era la coppa UEFA). E se non succede nulla di eclatante, mancano solo due giornate alla fine del campionato, la qualificazione non dovrebbe sfuggire.

Però... la Federazione (la FIGC) ci ha negato la licenza UEFA. Correttamente, secondo le regole.
Ma "solo" per problemi con la documentazione sui conti, non, come molti dicono, per i conti in disordine (cioè, in realtà i conti non sono buoni, ma secondo le regole FIGC vanno bene... infatti conti in ordine come da azienda seria credo che in Serie A li abbiano solo Juventus e Sassuolo, quindi se il calcio fosse valutato imprenditorialmente in Europa l'Italia avrebbe solo queste due squadre e stop).

Come detto il problema regolamentare del Genoa ha a che fare con la documentazione, non coi conti in sé. E non è in realtà difficile presentare detta documentazione (credete che gente come Lotito, De Laurentiis o Zamparini - per citare i primi che mi vengono in mente - sia più onesta e capace di Preziosi? Eppure la documentazione in ordine la portano).

Quello che i non genoani forse non sanno è che Preziosi "odia" l'Europa (infatti per lui il calcio significa calciomercato più che calcio giocato... lui si diverte col gioco della compravendita non col gioco con la palla).
Tutti noi genoani ricordiamo quando pochi anni fa siamo andati in Europa League... la squadra era troppo forte per rimanere fuori dall'Europa e in realtà poteva ambire anche alla Champions' League (la vecchia coppa dei Campioni)... ma Preziosi la fece frenare nei momenti giusti per evitare almeno la prima classe europea (evitare anche la seconda sarebbe stato troppo scandaloso).

Quest'anno c'è una situazione simile. Il Genoa sta giocando benissimo. Per le proprie qualità e anche per la pochezza di molti avversari l'Europa è a un passo... ma a Preziosi l'Europa non piace.

Sarò dietrologo, sarò complottista, sarò tutto quello che volete... ma per me i problemi di documentazione sui conti sono voluti. Voluti da Preziosi per evitare l'Europa senza costringere la squadra a perdere partite.

Saluti,

Mauro.

Aggiornamento:
Neanche il Palermo di Zamparini ha ottenuto la licenza, anche se non conosco le motivazioni.

sabato 15 febbraio 2014

Una partita speciale

Volevo scriverne quando nelle settimane scorse il Genoa ha giocato a Firenze.
Per un motivo o per l'altro non ci sono riuscito.
Lo faccio ora.

Io sono genoano e questo lo sapete. Non è certo una novità.
Altre squadre possono essermi simpatiche o antipatiche, ma la maggioranza delle altre squadre in realtà mi è indifferente.

Fino al 7 gennaio la Fiorentina apparteneva a questa maggioranza.
Il 7 gennaio però è morto mio papà. Mio papà, colui che mi ha attaccato la malattia Genoa.
Cosa c'entra con la Fiorentina?
L'unica trasferta (derbies esclusi, ma questi non sono vere trasferte) che abbiamo mai fatto insieme è stata un Fiorentina-Genoa.
E l'ultima partita che abbiamo visto insieme allo stadio, prima che lui si ammalasse, è stata un Genoa-Fiorentina.

Quando il Genoa in futuro incontrerà la Fiorentina per me non sarà mai più una partita normale. Non potrà più esserlo. No.

Saluti,

Mauro.

sabato 7 settembre 2013

Buon compleanno Genoa!

120 anni fa, il 7 settembre 1893, nel cuore di Genova (in via Palestro 10, cercate pure su Google Maps) nasceva la più antica e gloriosa squadra di calcio italiana: il Genoa.

Buon compleanno, vecchio giovane Grifone!

Saluti,

Mauro.

domenica 22 aprile 2012

Noi siamo il Genoa

Due premesse:
1) Io sono genoano, lo sono sempre stato e lo sarò sempre, nonostante che altri "genoani" facciano di tutto per farmene scappare la voglia;
2) Il discorso seguente si può applicare a ogni tifoseria calcistica (o quasi), ma oggi - purtroppo - la protagonista negativa è quella genoana.

Tutti avete sentito oggi dei fatti successi allo stadio Luigi Ferraris durante Genoa-Siena.

Intanto sgombriamo il campo da un luogo comune molto amato sia dai giornalisti che - soprattutto - dai vertici del calcio, cioè che si tratti una minoranza di esaltati, di criminali, ma non di tifosi. Quindi si tratti di un problema esterno al calcio che si intrufola nel calcio.
Signori miei, quelli SONO tifosi. Punto e basta. Sono sì criminali, sono sì esaltati, ma sono prima di tutto tifosi. Sono un problema del calcio che tocca la società. Non sono un problema della società che tocca il calcio.
E continuare a negarlo significa fare gli struzzi e, soprattutto, fare il gioco di questi tifosi criminali.

E non venitemi a parlare dell'esempio che danno giocatori e società: non sono nato ieri, lo scandalo scommesse in corso non è il primo che vedo. Ricordo gli scandali del 1980 e del 1986, ricordo Calciopoli (che nome senza fantasia), ricordo Genoa-Venezia, ricordo gli svariati scandali del calcio tedesco degli ultimi 15 anni. E ricordo tanto altro.
Ma usare questo marcio per giustificare o almeno annacquare le colpe dei tifosi, no. Non ci sto. Mi ricorda il Craxi di vent'anni fa che voleva far passare la teoria "tutti ladri, nessun ladro". No. "Tutti ladri, tutti colpevoli" è semmai la teoria giusta.

Ma il punto a cui volevo arrivare è un altro.
I tifosi, soprattutto i cosiddetti "ultras", amano gonfiarsi il petto e urlare a dirigenti e giocatori "Il Genoa (o qualsiasi altra squadra) siamo noi".
No! Voi siete tifosi del Genoa, voi non siete il Genoa.
A meno che non mettiate mano al portafogli e il Genoa ve lo compriate, visto che le società calcistiche sono normalissime aziende, come lo sono per esempio FIAT, Ansaldo, Mediaset, Luxottica, ecc., ecc.

È chiaro che il legame con una squadra di calcio (o di qualsiasi altro sport) per il tifoso è un qualcosa di particolare. Lo è anche per me, non mi nascondo: quando vado allo stadio (purtroppo raramente vivendo a 1000 km da Genova) mi trasformo anch'io, non sono lo stesso Mauro che esiste fuori dallo stadio... ma ciò non giustifica il superare certi limiti.
E oggi a Genova questi limiti si sono superati.

Comunque, quello che penso dei tifosi, lo scrissi già anni fa (fine anni '90): Un calcio al calcio.

Saluti,

Mauro.