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lunedì 25 novembre 2024

Il quadro che ha segnato una generazione

Tutti noi, a seconda della nostra sensibilità, abbiamo qualcosa che ci ha segnato. Se non la vita, almeno una parte di essa.
Un libro, un brano musicale, un quadro o chissà cos'altro.

Ma ci sono cose che segnano un'intera generazione, non solo una persona o un gruppo di persone.
Chi era adolescente negli anni '80 in Italia, per esempio, è stato segnato da un quadro.

Sì, un quadro dell'indimenticabile e indimenticato artista Teomondo Scrofalo!


Un quadro che ha avvicinato una generazione di adolescenti brufolosi e in tempesta ormonale al mondo dell'arte!
E lo si poteva comprare!


Saluti,

Mauro.

martedì 9 gennaio 2024

A zonzo per Seeon

A Seeon si scende verso l'acqua con eleganza...


...ti accolgono ometti giocondi...


...e ribaltano le canoe...


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Tutti gli A zonzo per...

sabato 6 maggio 2023

I bronzi Da Passano a Kassel

I Da Passano sono (erano) una delle famiglie storiche di Genova.
Ancora oggi si trova il suo nome in strade, scuole e altro in giro per la città e nel Levante ligure (di cui erano originari).

Ma nello scorso fine settimana ho ritrovato i Da Passano anche a Kassel (Assia, Germania).

I Da Passano, come tutte le famiglie patrizie e borghesi dell'epoca erano anche collezionisti d'arte.
E parte della loro collezione è ora a Kassel, nella collezione di antichità del castello di Wilhelmshöhe.
Il 20 luglio 1756 a Genova venne infatti firmato un contratto tra la margravia Lucrezia de' Signori Da Passano e l'inviato dei signori dell'Assia Johann August Nahl per la vendita di sei sculture bronzee copie di (o ispirate ad) antiche sculture greche.

Qui copia del contratto esposta nel museo già citato:

Le sculture in questione rappresentano:
- Una Venere
- Un Mercurio
- Un Fauno
- Un Idolo
- Un arrotino
- Due figure in lotta tra loro.

Tre di queste sono ora esposte al pubblico a Wilhelmshöhe.

Un Idolo.


Un Fauno.

Un Arrotino.

Saluti,

Mauro.

martedì 2 maggio 2023

A zonzo per Kassel

A Kassel troviamo la tomba di uno dei pionieri del grande Genoa...


A Kassel certe piante sembrano crocifisse...


E il picconatore Cossiga si sentirebbe a casa...


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Tutti gli A zonzo per...

lunedì 10 gennaio 2022

Tutti i dettagli genovesi

Articolo che verrà costantemente aggiornato man mano che pubblicherò nuovi "dettagli".

Dettagli genovesi 43 - Regine... (aggiornamento 09.12.2022)
Dettagli genovesi 44 - Prospettiva di chiese (aggiornamento 10.03.2023)
Dettagli genovesi 45 - La Hofbräuhaus (aggiornamento 01.08.2023)

Dettagli genovesi special:

Una fermata a Marassi (aggiornamento 23.04.2022)
Una fermata a Marassi 2 (aggiornamento 23.04.2022)
Una fermata a San Fruttuoso (aggiornamento 01.08.2023)
Un'altra fermata a San Fruttuoso (aggiornamento 25.12.2023)

Saluti,

Mauro.

lunedì 27 dicembre 2021

Escher e le sue visioni a Genova

In questi giorni, fino al 20 febbraio 2022, al Palazzo Ducale di Genova c'è un'interessantissima mostra dedicata a Maurits Cornelis Escher.
Decisamente consigliabile.

Non serve che vi dica chi è Maurits Cornelis Escher, vero? O mi volete deludere?

(Le opere le mostro nell'ordine in cui sono state presentate nella mostra, non cronologico o di mio gusto).

Vi ricordate i famosi castelli in aria che ci facevamo da bambini?
Bene, Escher li faceva ancora da grande...

Castello in aria, 1928, Xilografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Ma pochi anni dopo Escher si dedicava anche a una sottile (o subdola) critica religiosa...

Sogno (Mantide Religiosa), 1935, Xilografia, Collezione Privata (IT)

Già nei primi anni '20 Escher fece i suoi primi viaggi in Italia dove poco dopo si stabilì e mise su famiglia. Lasciò l'Italia nel 1936 quando suo figlio tornò a casa da scuola vestito da Balilla e lui capì che l'atmosfera fascista italiana non era più respirabile.
E furono anche i borghi italiani a ispirare le sue scale impossibili.
Guardate questo panorama di Scanno e paragonatelo a suddette scale:

Strada in Scanno (Abruzzi), 1930, Xilografia, Collezione Privata (IT)

Notate alcuna similitudine (più avanti vi farò vedere qualcuna delle scale in questione)?

Ovviamente Escher, da bravo olandese, si fece ispirare anche dai canali e dai campi del proprio paese...

Giorno e Notte, 1938, Xilografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

E poi un'opera che rende alla perfezione il concetto espresso dal titolo, splendida... ripetizione, ripetizione, ripetizione, fino alla liberazione.

Liberazione, 1955, Litografia, Collezione Privata (IT)

E un inquietante occhio che diventa sfera riflettente/deformante...

Occhio, 1946, Mezzatinta, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

...prendendo il posto della vera sfera riflettente precedentemente usata da Escher.

Mano con Sfera riflettente, 1935, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Ma l'astrazione può essere anche concreta unione...

Vincolo d'Unione, 1956, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

E poi il famoso nastro di Möbius, finito ma illimitato, su cui allegramente passeggiano le formichine:

Nastro di Möbius II, 1963, Xilografia colorata, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Chi disegna chi? Quale mano disegna la mano che disegna la mano che disegna la mano...?

Mani che disegnano, 1948, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Ma vogliamo dimenticarci i famosi solidi impossibili?

Stelle, 1948, Xilografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

E le geometrie architettoniche impossibili? Il vero cuore della sua arte? (Non vi ricordano un po' Spello?)

Cascata, 1961, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Relatività, 1953, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Belvedere, 1958, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Ascendente e Discendente, 1960, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Interessante è la storia dell'opera successiva, la Galleria di Stampe.
Escher voleva creare una proiezione infinita dell'immagine, ma non riusciva a trovare il modo di farlo, né usando solo le sue capacità artistiche, né usando la matematica. Così lasciò uno spazio bianco al centro del disegno, con la propria firma dentro.
Nel 2003, due matematici dell'Università di Leida pubblicarono uno studio in cui si risolveva il problema matematico che aveva bloccato Escher. E con l'aiuto di un software apposito si riempì lo spazio bianco.
Qui trovate tutta la storia con maggiori dettagli (e un link allo studio in questione).

Galleria di Stampe, 1956, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

H.W. Leenstra, Completamento Galleria di Stampe, 2003, Stampa digitale, Collezione Privata (IT)

Concludiamo con un opera ispirata da Escher e da Bernie Sanders... no, non strabuzzate gli occhi. È proprio così!
Una delle cose più famose di Escher sono i suoi studi sulle tassellature (di cui avete visto sopra un accenno in Giorno e Notte e in Liberazione).
E tutti ricorderete il meme di Bernie Sanders imbacuccato e con i guantoni di lana alla cerimonia di insediamento di Biden.
Bene, Francine Champagne ha messo insieme le due cose:

Francine Champagne, Bernie's Mittens, 2021, Stampa digitale, Collezione Privata (IT)

E alla fine anch'io venni risucchiato nell'infinita ripetizione escheriana...


Saluti,

Mauro.

martedì 21 dicembre 2021

Insegnanti che ti cambiano la vita

A scuola (elementari, medie, superiori) ci sono insegnanti che lasciano il segno in positivo, altri in negativo, la maggioranza - purtroppo o per fortuna - invece non ne lascia proprio.
Questo lo abbiamo sperimentato tutti.
Non vi sto raccontando nulla di nuovo. Tutti sapete di cosa parlo.

Però poi ci sono anche quelli che hanno lasciato un segno indelebile.
Insegnanti che hanno veramente segnato la tua vita. Che la hanno cambiata.
Non solo insegnanti che hanno lasciato un segno positivo, comunque, questo va detto.

Nel mio caso una detta insegnante esiste. E lo ha lasciato positivo. Altro che positivo!
Un'insegnante che ha segnato la mia vita.
E ancora oggi, 39 anni dopo gli avvenimenti di cui parlo, continuo a ringraziarla. Non posso che considerarla la fortuna della mia vita. O almeno una delle più grandi fortune.

Parlo dell'insegnante di educazione artistica che ebbi alle medie, la professoressa Paola Danovaro.

Ora voi salterete sulla sedia... direte: Mauro tu sei laureato in fisica, hai fatto il liceo scientifico... che cavolo c'entra l'educazione artistica?
C'entra, c'entra... ma soprattutto c'entra l'intelligenza di detta insegnante.

Ai tempi (non so come siano le regole oggi, io finii le medie inferiori nel 1982) dovevi fare la preiscrizione alle superiori già prima dell'esame di terza media.
Ma questa preiscrizione non la facevi direttamente, bensì tramite la tua scuola media.
Cioè, tu sceglievi la scuola superiore che volevi frequentare e consegnavi la preiscrizione alla scuola media che frequentavi. In questa scuola c'era un'insegnante (uso il femminile perché nella mia scuola era un'insegnante, ma in altre scuole poteva essere tranquillamente un insegnante) che gestiva queste preiscrizioni per poi passarle alle scuole superiori in questione.

Nella mia scuola media dell'epoca (per lo meno per la mia sezione) l'insegnante a cui era stato affidato detto compito era, appunto, Paola Danovaro, insegnante di educazione artistica.

E lei ovviamente vide a quale scuola superiore volevo preiscrivermi: l'istituto tecnico "Galileo Galilei", più precisamente alla sezione per perito in telecomunicazioni (l'istituto esiste ancora, anche se ovviamente è cambiato in questi quattro decenni).

Una mattina, durante una lezione di italiano, la Danovaro bussò alla porta della classe e chiese all'insegnante di italiano Maddalena Benazzoli Flick (sì, quel cognome lì non è casuale, lo so che lo avete già sentito, era la moglie del futuro ministro di grazia e giustizia e futuro presidente della corte costituzionale Giovanni Maria Flick) "Maddalena, ti dispiace se ti rubo per un po' Venier?".
La Flick non fece resistenza perché sapeva che la collega si occupava delle preiscrizioni per le superiori e quindi pensò che la richiesta riguardasse ciò.
Pensò giusto... ma non credo proprio che potesse immaginare cosa successe dopo.

La Danovaro mi portò nella sala insegnanti, mi fece sedere e mi guardò.
Poi mi disse: "Venier, ma sei pazzo, perché non vuoi andare al liceo, coi tuoi voti e le tue capacità? Perché cavolo ti vuoi iscrivere a un istituto tecnico, anche se ottimo?".

Ecco, qui serve una specie di flashback.
Io vengo da una famiglia operaia: papà operaio e mamma casalinga.
Quindi una famiglia dove, al di là del rispetto per la cultura e l'istruzione, bisogna considerare anche il lato pratico, materiale delle scelte.
E proprio per questo avevo scelto la preiscrizione all'istituto tecnico: anche se io volevo andare un giorno all'università (e mio papà mi sosteneva), volevo anche un piano B... cioè poter avere la possibilità, se necessario, di trovare un lavoro subito finite le superiori.
Non è che la mia famiglia potesse permettersi chissà quali spese, quali impegni.

Però quell'insegnante, la Danovaro, praticamente mi mangiò la faccia.
"Uno come te deve andare al liceo!"

E alla fine andai al liceo (scientifico, ovviamente, il Leonardo Da Vinci... piuttosto che andare al classico avrei fatto lo spaccapietre 😉).

E poi andai all'università, dove mi laureai in fisica.

E poi mi sono costruito una carriera nell'industria.

Ma senza la professoressa di educazione artistica Paola Danovaro non so dove sarei arrivato. Probabilmente a molto meno di quello che ho ottenuto.
Di sicuro, se poi avessi deciso di rinunciare all'università, ascoltarla mi avrebbe danneggiato.
Ma io in realtà sapevo già da allora che all'università volevo andarci, e probabilmente il piano B di cui sopra sarebbe stato in questo senso dannoso, perché vista la qualità dell'istituto tecnico in questione avrei avuto troppe offerte per andare subito a lavorare e quindi motivi per rinunciare all'università.

Talvolta ci sono insegnanti che ti cambiano la vita. Letteralmente.
Io un'insegnante che lo ha fatto la ho avuta.
E non la dimenticherò mai.
Le sarò sempre riconoscente.

Saluti,

Mauro.

martedì 14 dicembre 2021

A zonzo per Monaco di Baviera

Un fiore per una dama...


Vetro e mattoni...


Teschi che escono dal nulla...


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Tutti gli a zonzo per.

lunedì 19 luglio 2021

Un viaggio nel desiderio

Altra mostra da vedere a Genova, care lettrici e cari lettori: Un viaggio nel desiderio, a Porta Siberia, dedicata a Milo Manara.
Arte, delicatezza e sensualità.

Però, cari concittadini, stavolta non è gratis 😉


Lockdown Heroes


Lockdown Heroes


Fabrizio De André


Brigitte Bardot


Madame Butterfly


Harley Quinn (Margot Robbie)

Favole libertine


Goya


Caravaggio


Amarcord (Federico Fellini)


Federico Fellini


Viaggio a Tulum (Federico Fellini)

Saluti,

Mauro.

venerdì 16 luglio 2021

Sipari incantati

Fino al 12 settembre prossimo è aperta a Casa Luzzati nel Palazzo Ducale di Genova la mostra Sipari Incantati - Atto 1, ovviamente dedicata a Lele Luzzati.
Certo per chi ricorda il vecchio Museo Luzzati a Porta Siberia (chi ne ha deciso la chiusura è semplicemente un criminale) è ben poca roba... ma è comunque una piccola cosa che merita di essere visitata.
(E poi, concittadini genovesi, non avete scuse: è gratis!).






Saluti,

Mauro.