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martedì 9 gennaio 2018

Una serie TV da dimenticare

Io sono un appassionato di letteratura poliziesca e anche di serie TV poliziesche... e proprio per questa mia passione ormai ho imparato a distinguere tra prodotti di qualità e prodotti da dimenticare.

Parlando di serie TV poliziesche il prodotto assolutamente da dimenticare oggi è Scorpion.
Era dai tempi della signora in giallo che non vedevo nulla di così stupido e inutile tra i prodotti del settore.

Saluti,

Mauro.

lunedì 21 agosto 2017

Temperatura percepita. Corretta ma inutile.

Uno dei temi preferiti dai telegiornali e dalle trasmissioni meteo (o più correttamente pseudo-meteo) quando arriva l'estate è la "temperatura percepita", cioè la temperatura che uno "sente" sulla pelle indipendentemente dalla temperatura effettivamente indicata dai termometri.

Osservazione: Perché se ne parla solo d'estate? Boh!
La temperatura percepita è una grandezza che può essere calcolata (sì, calcolata, contrariamente alla temperatura vera che si misura e non si calcola) in ogni stagione.
E che può anche essere inferiore o uguale alla temperatura effettiva, non solo superiore come sembra guardando le trasmissioni pseudo-meteo.

La temperatura percepita viene calcolata tenendo conto di umidità, venti e altri parametri misurabili, usando algoritmi messi a punto da meteorologi e che vengono costantemente raffinati e migliorati (o almeno così dovrebbe succedere).
E fin qui tutto bene.

Il problema è che la temperatura che percepiamo sulla nostra pelle è soggettiva.
È vero che può essere diversa (anche molto) dalla temperatura effettiva, ma non dipende solo dai parametri misurabili di cui sopra. Anzi.
Dipende anche dal metabolismo, dalle condizioni fisiche, dall'età, dalla costituzione di ciascuno di noi.
Nello stesso identico luogo e tempo io percepisco una temperatura, mia madre quasi anziana un'altra, il bambino piccolo del mio vicino un'altra ancora e così via.

Quali conclusioni possiamo trarre da quanto sopra?
La temperatura percepita è una grandezza derivata (non misurata) corretta e non aleatoria, se calcolata seriamente, tenendo conto di tutti i parametri noti.
Ma è comunque una grandezza che non dice nulla, che non serve a nulla.
Per dare consigli alle singole persone serve un'analisi personale, per dare consigli generali basta considerare temperatura e umidità effettive.

Saluti,

Mauro.

domenica 20 agosto 2017

Rosso provinciale

Da qualche tempo la mia Liguria è invasa da tappeti rossi (o da "red carpet" come dicono politici e responsabili marketing capeggiati dal presidente della regione Toti).
Il primo è stato steso tra Rapallo e Portofino e poi via via in tutta la regione su alcune delle passeggiate e strade più turistiche e scenografiche.

Appena ne hanno cominciato a parlare la prima cosa che mi sono chiesto è stata: ma a cosa servono?
Infatti venivano spacciati come invito a venire in Liguria, per far sentire il turista un VIP.
Ma qualcuno crede veramente che un turista venga in Liguria solo per camminare su un tappeto rosso? Tappeto che oltretutto spesso copre pavimentazioni degne di nota, pavimentazioni che potrebbero sì dare qualcosa di più al turista che potesse ammirarle, oltre che camminarci sopra.
Che esistano turisti stupidi e ignoranti è (purtroppo) vero, ma credere che un turista scelga la destinazione a causa di un tappeto rosso significa credere che la caratteristica essenziale del turista sia l'essere stupido e ignorante.

E subito dopo mi è sovvenuta una seconda domanda: ma lo sanno che i tappeti - calpestati ed esposti al sole e alle intemperie - vanno curati, puliti, che serve manutenzione?
No, direi proprio che non lo sanno, viste le condizioni che ho trovato sulla passeggiata di Nervi quando ho avuto modo di osservare di persona il tappeto il 6 agosto scorso e come testimoniano le seguenti foto:



Insomma, qual è alla fine il significato di questi tappeti?

Nulla. Non significano nulla. Sono solo una boriosa esibizione di provincialismo.

Saluti,

Mauro.

giovedì 9 febbraio 2017

L'inutilità e la stupidità di "firmare" in rete

Dopo il convegno alla Camera, la Boldrini ha lanciato sul web l'iniziativa Basta Bufale.

Cos'è quest'iniziativa? Sostanzialmente un appello, in cui si chiede agli utenti del web di firmare contro la diffusione delle bufale.
Ergo una stupidata inutile, visto che appelli e petizioni online non hanno nessun valore, come vi spiegai già in questo articolo parlando della piattaforma Change.org.
Di quel testo vorrei riprendere qui un paragrafo:

Cos'è "Change.org"? Un portale dove organizzare petizioni online sui più disparati argomenti. Vorrei far notare una cosa molto importante: di fatto petizioni senza nessun valore, visto che sia gli organizzatori che i firmatari restano anonimi (sì, devi mettere nome e cognome... ma nessun elemento identificativo che possa sostituire o integrare una firma autografa, come indirizzo completo o numero di un documento e senza questi quel nome e cognome valgono zero... quindi un bel luogo dove sentirsi a posto con la coscienza e nulla più).
Del resto, chiedetevi perché ogni paese (almeno in Europa) pretende per le iniziative popolari legali raccolte di firme autografe e non via internet?
Se ve lo devo spiegare, siamo proprio messi male, ragazzi miei... siamo messi al livello - se non peggio - dei frequentatori della piattaforma Rousseau.
E non è per niente un complimento, credetemi.

Credete veramente che queste "firme" su appelli, petizioni, ecc. online significhino qualcosa? Che anche il solo loro numero significhi qualcosa?
Suvvia... siamo seri.

Del resto... non per niente... persino Pepito Sbazzeguti ha firmato l'appello della Boldrini:


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Per sapere chi è Pepito Sbazzeguti, basta andare sul blog di Mattia Butta.

domenica 14 febbraio 2016

È arrivato San Valentino

E chi se ne frega?

Saluti,

Mauro.