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martedì 22 maggio 2018

L'illustre sconosciuto Giuseppe Conte

Ormai tutti avrete letto delle "imprecisioni" nel curriculum dell'illustre sconosciuto Giuseppe Conte, che secondo Di Maio e Salvini il Presidente Mattarella dovrebbe nominare a capo del governo nascente.
Quindi non serve che ve le racconti. Per chi vuole, qui il Post racconta bene la storia.

Io intanto però mi stavo facendo un'altra domanda.

Conte, al di là di posizioni politiche e curriculum, è un esperto di diritto privato.
Se sia veramente così esperto non posso certo giudicarlo io, visto che ho una formazione sia accademica che lavorativa in tutt'altro campo.
Però, però... alla guida delle istituzioni dello Stato sinceramente mi fiderei di più di un esperto in diritto pubblico.

Se invece fossi una Società a responsabilità limitata, beh sì, allora sì che mi interesserebbe il diritto privato.
(Ogni riferimento ad aziende S.r.l. legate a partiti o simili è puramente casuale, ça va sans dire.)

Saluti,

Mauro.

domenica 18 febbraio 2018

Le percentuali e l'assenza di cultura matematica - Il Post ha corretto

Ritorniamo per l'ultima volta sull'ormai famoso articolo del Post di cui parlai qui e qui.

Il Post ha finalmente corretto lo svarione sulle percentuali:


Però ha corretto mostrandosi scorretto: ha semplicemente sostituito le parole senza ammettere l'errore o aggiungere una nota che spiegasse la correzione.
Chiunque legga l'articolo solo ora quindi è portato a pensare che l'articolo sia stato matematicamente giusto fin dalla sua prima pubblicazione.

No, caro Post, così non va.

Saluti,

Mauro.

venerdì 16 febbraio 2018

Le percentuali e l'assenza di cultura matematica - La censura del Post

Qualche giorno fa vi raccontai qui di una figuraccia matematica del Post.

Feci notare a quelli del Post la cosa anche in un commento all'articolo stesso sul loro sito.
Ma sorpresa... censura.
Sono stati pubblicati un sacco di commenti, alcuni anche idioti e un po' volgari, ma il mio no. E neanche quello successivo in cui chiedevo spiegazioni.

E no, non era un commento volgare: in passato il Post ha pubblicato commenti molto più "coloriti" (anche miei, sono sincero).
E no, non c'entra che avessi messo nel commento un link al mio blog: in passato il Post ha accettato senza problemi commenti con link al mio blog.
E no, non c'entra che li contestavo: su altri argomenti il Post accetta senza batter ciglio contestazioni.

Però fargli notare una cazzata matematica (spiegando anche didatticamente come andrebbero fatti i conti, quindi rendendo tutto sommato un servizio ai lettori) non si può.
La matematica corretta? Non sia mai!

Ah, un'altra cosa: all'articolo in questione il Post ha chiuso i commenti in pochi giorni... cosa per lo meno anomala se non forse addirittura una première.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
E ovviamente l'errore non è stato corretto, come lo screenshot preso oggi mostra:

La puntata seguente:
Il Post ha corretto

lunedì 12 febbraio 2018

Le percentuali e l'assenza di cultura matematica

Non serve più che vi dica quanto in Italia le scienze naturali e la matematica siano disprezzate (sia sempre ringraziato Maledetto Croce).
Quando si tratta di numeri, formule, dati e simili quasi tutti sono allergici. Anche (forse soprattutto) i giornalisti.

Leggete questo articolo del Post di oggi.

In particolare questo estratto:


Notate nulla di strano?
Se non lo notate ve lo dico io. Leggete questa frase:

Circa il 13% degli abitanti era a rischio povertà nel 2013, mentre nel 2016 la percentuale è passata a più del 23%, con una crescita di più del 10%.

Vi quadra? Se vi quadra, dovete tornare a studiare matematica.

L'aumento vero è di circa 10 punti percentuali (per la precisione 10,3), che in questo caso equivalgono a un aumento di circa il 78% (prendendo i valori corretti di 23,5% e 13,2%, se prendessimo i valori arrotondati di 23% e 13% l'aumento sarebbe di circa il 77%).

Perché?
In realtà è semplice. Per semplicità consideriamo i valori arrotondati di 23% e 13% (con i valori precisi il procedimento è identico, solo calcoli un pochino più lunghi se svolti a mano).

10% è la differenza "assoluta" tra 23% e 13%, non è la differenza "percentuale" tra i due valori.
Se io, invece di 23% e 13%, vi avessi detto solo 23 e 13 voi avreste (giustamente) detto che tra i due valori c'è una differenza di 10 unità, non del 10%.
Quindi quel 10% rappresenta l'aumento in valore assoluto (potremmo qui quasi considerare il "%" come un'unità di misura).

Per calcolare l'aumento in percentuale devo fare un altro ragionamento.
Prendiamo solo 23 e 13 (e non 23% e 13%). Se io vi chiedo quant'è l'aumento percentuale passando da 13 a 23 voi cosa fareste?
Voi fareste il seguente calcolo (con dP indico l'aumento in percentuale):

dP=[(23-13)/13]x100=76,92%

Che è il modo corretto di calcolare un aumento (o una diminuzione) in percentuale.
E per 23% e 13% invece di 23 e 13 vale assolutamente la stessa cosa.

Usando i valori precisi:

dP=[(23,5-13,2)/13,2]x100=78,03%

Saluti,

Mauro.

Le puntate seguenti:
La censura del Post
Il Post ha corretto

martedì 9 gennaio 2018

Numeri in libertà

Secondo il Post attualmente a Zermatt (Svizzera) sarebbero bloccati a causa delle nevicate 13000 turisti.

Peccato che 13000 turisti a Zermatt tutti insieme contemporaneamente non ci stiano neanche mettendone cinque in ogni camera d'albergo.

Saluti,

Mauro.

Aggiornamento 11.01.2018:
Cenere sul mio capo. Erano veramente 13000, anche se la cifra riguarda tutto il circondario e non solo la Zermatt propriamente detta.

lunedì 11 settembre 2017

Fortuna che è Nobel per la Pace

Molti di voi avranno letto o sentito dei nuovi scontri in Birmania (o Myanmar che dir si voglia) che riguardano i Rohingya (qui un buon riassunto del Post per chi si fosse perso la cosa).

Inciso:
Qualcuno sa che fine abbia fatto la nave con profughi che nessuno voleva?

Ora il ministro degli esteri birmano è una certa Aung San Suu Kyi, premio Nobel pace nel 1991.
Perché le venne assegnato il Nobel? Perché era una dissidente perseguitata.
Cosa avrebbe dovuto comportare il suo status di perseguitata? Che la comunità internazionale la proteggesse dalla dittatura birmana che la perseguitava.
Cosa dovrebbe premiare il Nobel per la pace? Un impegno attivo per la pace, contro i conflitti.
Cominciate a capire l'inghippo? Anche lei, come Obama 18 anni dopo, venne premiata non per ciò che aveva fatto per la pace (né lei né Obama avevano fatto nulla per la pace) bensì per mandare un messaggio (nel caso di Obama alla destra USA, nel caso di Suu Kyi alla giunta birmana).

E ora ci si stupisce che lei da ministro (per di più in un governo guidato ancora dai militari che un tempo la perseguitavano) non si pronunci sulla persecuzione contro i Rohingya.
Anzi si è addirittura lamentata della "disinformazione" che aiuta i "terroristi".
Amanda Taub e Max Fisher si sono chiesti sul New York Times le cause di questo suo comportamento, individuandone quattro possibili.
Ma forse la verità è molto più semplice: a Suu Kyi non gliene frega niente.

Come in tanti altri casi mi stupisco dello stupore.

E vedo che il Nobel per la pace è in molti casi (e più spesso degli altri premi) dato semplicemente per mandare messaggi politici e solo in pochi casi per meriti veri (che poi spesso a Oslo non interessano, sono solo effetti collaterali dei "meriti" che a Oslo interessano).

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Tra le altre cose sembra che i militari birmani stiano usando le mine antiuomo, messe al bando da trattati internazionali.