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venerdì 27 gennaio 2023

Meloni, il suo governo e l'opposizione... il surrealismo

Ora, io ho sempre sostenuto che il governo Meloni sarebbe durato al massimo un anno.
E non lo ho mai sostenuto per inimicizia politica (che comunque palesemente c'è, non sono certo tanto ipocrita da negarlo).
Lo ho sempre sostenuto perché un suo "alleato" è Salvini.
E Salvini non sopporta di non poter mettere bocca o addirittura decidere su ogni tema, anche quelli che non lo riguardano assolutamente (parlai già qui del monomistrismo). Lui si crede il governo, non parte di esso.
Ma ovviamente Meloni non può accettarlo (in teoria non potrebbe nessun Presidente del Consiglio... ma Meloni, al di là dei suoi difetti, ha un po' più di palle di Conte... ok, mi direte, non ci vuole molto ad avere più palle di Conte, basta essere un organismo vivente... e avreste ragione).
Quindi?
Quindi la Lega non può che far saltare il governo.
Ma...

Ma se guardo gli sviluppi recenti... sembra che l'opposizione tutta voglia salvare Meloni.

Azione/IV fanno finta di fare opposizione, ma in realtà si comportano da quinta colonna meloniana.
M5S non sa (come sempre) quello che fa, ma pur di tornare nei ministeri sarebbe disposto ad allearsi anche con Hitler o con Stalin o con Andreotti, non solo con Meloni.
PD invece... fa semplicemente (come sempre) di tutto per autodistruggersi.

Con questa opposizione non credo più che Meloni debba preoccuparsi di Salvini.
Il pericolo per il suo governo viene dall'interno di FdI. E no, non parlo di faide interne. Parlo di "capacità" dei ministri palesatasi degna dei passati ministri grillini.
Il governo cadrà per incompetenza.
Ma nel frattempo (come fece il governo gialloverde) farà grossissimi danni senza neanche ottenere chissà quali vantaggi per i propri accoliti.

Saluti,

Mauro.

domenica 3 maggio 2020

Domande sull'Italia (e non solo)

Oggi pomeriggio in un gruppo chiuso su Twitter, Enrico Marani ha posto alcune interessanti domande, prima generiche e poi specifiche sull'Italia.
Visto che mi aveva indirettamente chiamato in causa, invitando i membri che vivono all'estero, ho provato a rispondere alle sue domande.
In base, ovviamente, alle mie conoscenze, idee e opinioni.
Non vi posso mettere il link al dialogo originale perché, essendo un gruppo chiuso, non vedreste comunque niente.

Vediamo le domande e le mie risposte (queste ultime un po' più articolate rispetto a quanto scritto su Twitter).

La domanda semplice: qual è il peso della dimensione nazionale di un paese in relazione a quella internazionale? A volte nella discussione sembra che il "cortile di casa" sia un semplice pollaio per allocchi, mentre le decisioni vere siano prese in UE, BCE, Cina, USA, ecc.

La domanda in realtà non è semplice quanto sembra.
Se penso a dove vivo, la Germania, il "cortile di casa" è molto importante, sia per la politica che per la gente.
Ma non solo a livello nazionale, anche a livello regionale dei singoli Länder.
Anche le decisioni della UE a cui la Germania deve semplicemente obbedire (o magari non è obbligata, ma le convengono quindi le accetta e basta) vengono spesso presentate come decisioni prese "con la" UE e non "dalla" UE, per far sì che vengano accettate più facilmente (e per evitare che la UE venga considerata una dittatura).

Detto questo ritenete quindi importante seguire sviluppo nazionale con attenzione? Capita, almeno a me è capitato, di sentirsi dire, ma cosa segui queste cose che non contano nulla, pensa più in grande.

Intanto va detto che "pensare in grande" io personalmente lo associo più ai temi che al livello "geografico", locale o globale che sia.
Comunque al di là di questo la risposta a questa domanda è a mio parere più semplice di quella precedente.
Per quanto possibile bisognerebbe sempre cercare di seguire in parallelo sia il livello locale che quello globale.

E poi vi chiedo di Italia. [...]

Italia rischia deriva venezuelana?


Se non fossimo dentro la UE e nell'area Euro, avrei effettivamente paura. La mentalità pentastellata è quella. E quella leghista o di FdI non è molto diversa (quindi tornassero al potere da questo punto di vista non cambierebbe niente).
Per questo - pur con tutti gli errori che sta facendo la UE - serve che l'Italia resti attaccata con le unghie e con i denti all'Europa.
È vitale che lo faccia, comunque si comporti la UE.

Conte è unica opzione plausibile?

Io credo che il Conte II non fosse l'unica opzione plausibile/possibile alla caduta del Conte I.
Io continuo a essere convinto che il PD abbia commesso un errore nel non voler andare alle urne, la paura è stata cattiva consigliera (ne scrissi qui).
Oggi purtroppo non vedo alternativa a Conte all'interno del Parlamento, nel senso che non vedo possibili maggioranze alternative.
A meno di non passare a un governo tecnico o "del Presidente".
Ma al di là del dubbio sul se e quanti partiti lo accetterebbero (tale governo dovrebbe avere comunque la fiducia del Parlamento), chi sarebbe così pazzo da accettare oggi l'incarico per guidare detto governo?
Draghi? Cottarelli? Cartabia? Colao? Altri?
Comunque li si giudichi politicamente, pazzi non sono, quindi non credo si suiciderebbero accettando.

Conte essendo da sempre un paravento chi rappresenta?

Conte I rappresentava, senza se e senza ma, Casaleggio e chi sta dietro Casaleggio.
Conte II è un mistero. Certo non si è ancora staccato, svincolato da Casaleggio, ma lo rappresenta quanto lo rappresentava Conte I?
In realtà sembra guardarsi intorno, come a cercare chi possa garantirgli maggiori possibilità di sopravvivenza politica.

C'è da preoccuparsi per attuale situazione o si esagera inutilmente?

Obiettivamente noi italiani tendiamo sempre a esagerare ogni situazione, in un senso o nell'altro, ma la situazione è sicuramente seria e pericolosa.
Al di là degli eventuali fini di chi dovesse tirare le fila da dietro le quinte, mai abbiamo avuto una classe dirigente (e metto insieme governo e opposizione) di così basso livello intellettivo e intellettuale (e politico!) di quella attuale.
Neanche durante il peggior pentapartito o il peggior Berlusconi.

M5S è forza democratica o no?

Questa è la domanda più facile di tutte: no, il M5S non è forza democratica. E non è mai stata intenzione di chi lo ha creato che lo fosse o che lo diventasse.

Saluti,

Mauro.

martedì 5 febbraio 2019

Google fa propaganda politica

In provincia di Varese c'è un comune chiamato Cazzago Brabbia.
In questo comune è nato (ed è stato sindaco) Giancarlo Giorgetti, esponente della Lega Nord, attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (ergo uno dei manovratori, l'altro è Casalino, della marionetta Conte).

Guardate questa immagine presa da Google Maps (se volete l'originale, cliccate qui):


Leggete bene: "Bundesbehörde - Lega Nord Padania".

Cosa significa in tedesco "Bundesbehörde" (non rompete, lo sapete che io vivo in Germania, è logico che Google mi "parli" in tedesco)?
Significa "autorità statale" (ok, letteralmente "autorità federale", ma l'Italia non è una repubblica federale).

Ma da quando in qua una sede di partito è un'autorità statale (o regionale o federale o altro che sia)?

Saluti,

Mauro.

martedì 10 luglio 2018

Il monoministrismo

Salvini esterna su tutto.
È ministro dell'interno, uno dei ministeri più importanti, vero, ma pur sempre un ministero, non il governo intero.
In una repubblica il governo però è un organo collegiale, dove ogni membro ha il suo settore di competenza.

Però lui scavalca tutti gli altri ministri, capaci o no che siano. Di fatto si considera non tanto il vero Presidente del Consiglio, quanto il Governo stesso.
È questo il problema vero, non che dica cose condivisibili o meno.
E ciò apre la strada a molte domande: Decide da solo? Non ha idea di cosa sia la collegialità? Sa che il resto del governo non vale nulla? E gli altri ministri? Esautorati? Come finirà?

E Conte?
OK, va beh, Conte non conta.
Del resto presidenti del consiglio che non erano il vero numero uno ne abbiamo avuti sia in Italia - qualcuno ricorda Spadolini? - che altrove, ma almeno in Europa occidentale mai nessuno che fosse così esplicitamente di cartone.
Conte è il PresiNiente del Consiglio.

In sostanza con Salvini siamo oltre il monopartitismo. Siamo al monoministrismo.

Saluti,

Mauro.

domenica 10 giugno 2018

Perché usare l'aereo di Stato?

Con la partecipazione di Conte al G7 in Canada è tornato in voga il dibattito sui voli di Stato per le alte cariche istituzionali.
C'è chi approva l'uso di aerei dedicati (ergo di proprietà o noleggiati dal Governo tramite il Ministero della Difesa) e chi invece vorrebbe che le alte cariche volassero su normali voli di linea.
Posizioni entrambe degne di rispetto, ma non è questo il punto.
Il punto sono le motivazioni addotte.

Generalmente si portano solo due motivazioni:
- Rappresentanza (generalmente dai sostenitori dei voli di Stato);
- Costi (generalmente dagli avversatori dei voli di Stato, anche se in realtà - fatti due calcoli - parlerebbe a favore).

I voli di Stato però hanno più giustificazioni che solo queste due (e anche queste, anzi soprattutto la seconda, sono in parte malposte).
Vediamole (queste due comprese).

1) Rappresentanza. Quando ci sono incontri internazionali ad alto livello, le alte cariche - in particolare il Presidente della Repubblica e quello del Consiglio - rappresentano il Paese, non loro stesse, quindi l'immagine portata da un volo di Stato non va sottovalutata.

2) Costi. Tenendo conto che le alte cariche si muovono sempre con un certo seguito - non volano da sole come faremmo io o voi miei lettori - i costi dell'acquisto dei biglietti per i voli di linea (tenendo anche conto che non sempre gli incontri sono preventivabili con sufficiente anticipo) rischierebbero di essere ben superiori a quelli di un volo di Stato.

3) Efficienza. A meno che il volo non sia veramente molto breve, questo viene anche utilizzato per lavorare. Per lo meno per preparare ulteriormente l'incontro verso cui si sta volando. Su un volo di linea (anche nella migliore delle business class, che poi comunque costa non poco, quindi vedi punto 2) non puoi certo lavorare bene e indisturbato come su un volo dedicato.

4) Tempi. I vertici internazionali non puoi gestirli in base ai piani di volo delle varie compagnie aeree. Devi essere flessibile. E devi poter rientrare il più alla svelta possibile per riprendere in mano gli affari istituzionali. Un aereo dedicato ti permette tutto ciò.

5) Sicurezza. Un'alta carica di Stato è chiaramente più a rischio di attentati (e noi in Italia ne sappiamo qualcosa) di un comune cittadino. E oltretutto colpire un'alta carica ha per il Paese un effetto funzionalmente più devastante che colpire nel mucchio - per quanto cinico sia dirlo e per quanto moralmente il colpire nel mucchio sia peggio. E un aereo di Stato è più facilmente proteggibile di un aereo di linea.

E queste sono solo le giustificazioni principali, non le uniche.

Saluti,

Mauro.

martedì 29 maggio 2018

Perché Cottarelli e non Gentiloni?

Comunque si giudichino gli eventi degli ultimi giorni sia politicamente che istituzionalmente, su una cosa siamo tutti d'accordo: il governo Cottarelli serve solo a "traghettare" il Paese verso nuove elezioni ad autunno.
Giusto? Sbagliato? Ognuno la pensi come vuole, questo giudizio non è tema di questo articolo.

Tema di questo articolo è la domanda che ho visto fare in giro: perché Cottarelli e non Gentiloni?

Ora, fino alla cerimonia della campanella il governo in carica (affari correnti o no che siano) è il governo Gentiloni.
Il fatto che Gentiloni e i suoi ministri abbiano già cominciato il trasloco è ininfluente: l'Italia in questo momento ha un governo in carica e questo governo è il governo Gentiloni.
A livello costituzionale ma anche istituzionale in senso lato niente impedisce al governo Gentiloni di fare da traghetto.

E allora perché chiamare Cottarelli (o chiunque altro)?

A mio parere la motivazione è molto semplice.
Dopo l'incarico a Conte si è chiaramente operato uno stacco, una cesura. Dopo quell'incarico il governo Gentiloni è stato visto idealmente come dimesso dall'opinione pubblica e probabilmente sarebbe stato visto tale anche dal Parlamento. Anche perché sorretto da una ben precisa parte politica, diversa da quella del presidente incaricato.
Quindi riproporlo sarebbe stato visto sia dai nemici che dagli amici come una scelta politica, non una scelta di transizione (ed è lo stesso motivo per cui era in questo caso ancora più impraticabile chiedere a Conte di fare solo da traghettatore).
Serviva quindi una persona veramente esterna non alle istituzioni, ma all'attuale scenario politico.

Ora, chiarito perché Gentiloni no, resta da chiarire: perché proprio Cottarelli e non un altro?

Qui la motivazione credo sia un po' più complicata (e forse meno digeribile da parte di molti, trasversalmente agli schieramenti).
A mio modesto parere il fatto è che il governo-traghetto in base a come si svilupperanno i tempi per arrivare alle elezioni potrebbe essere comunque costretto a occuparsi della legge di bilancio, quindi serve qualcuno che sappia far di conto. Come Cottarelli appunto.
Teniamo poi anche conto che Cottarelli è stato apprezzato nella sua attività di controllore della spesa da quasi tutti, M5S compreso.

Scelta giusta? Sbagliata?
Motivazioni giustificate? Non giustificate?
Come detto, ognuno può pensarla come vuole, ma le motivazioni di questa scelta a mio parere queste sono.

Saluti,

Mauro.

giovedì 24 maggio 2018

Il taxi e la scorta

L'illustre sconosciuto Giuseppe Conte si è recato al Quirinale in taxi.
Seguito dalle auto di scorta.

E subito è scattata la polemica (stile quella per Fico, solo che quella per Fico era giustificata, qui invece come vedrete il problema è diverso): perché deve prendere un taxi e non salire su un'auto della scorta?

Facciamo ordine.

Fino al momento dell'incarico da parte di Mattarella, Conte era un normale privato cittadino e non una carica istituzionale.
Dopo aver ricevuto l'incarico (che non è ancora la nomina!), Conte non può più essere definito un privato cittadino... ma non ricopre ancora nessuna carica istituzionale (quello succederà dopo la nomina).
Ergo non ha diritto automatico alla scorta.

In più: Conte per la sua attività e passato non è sotto minaccia malavitosa, mafiosa o simili come purtroppo sono alcuni giornalisti, imprenditori o politici.
Ergo non ha diritto alla scorta per ragioni di sicurezza.

Quindi il problema non è perché ha preso il taxi, ma perché aveva la scorta (e anche come sapeva come sarebbe arrivato al Quirinale chi aveva il potere di concederla).

Ecco, questa è la domanda: perché la scorta?

Saluti,

Mauro.

martedì 22 maggio 2018

L'illustre sconosciuto Giuseppe Conte

Ormai tutti avrete letto delle "imprecisioni" nel curriculum dell'illustre sconosciuto Giuseppe Conte, che secondo Di Maio e Salvini il Presidente Mattarella dovrebbe nominare a capo del governo nascente.
Quindi non serve che ve le racconti. Per chi vuole, qui il Post racconta bene la storia.

Io intanto però mi stavo facendo un'altra domanda.

Conte, al di là di posizioni politiche e curriculum, è un esperto di diritto privato.
Se sia veramente così esperto non posso certo giudicarlo io, visto che ho una formazione sia accademica che lavorativa in tutt'altro campo.
Però, però... alla guida delle istituzioni dello Stato sinceramente mi fiderei di più di un esperto in diritto pubblico.

Se invece fossi una Società a responsabilità limitata, beh sì, allora sì che mi interesserebbe il diritto privato.
(Ogni riferimento ad aziende S.r.l. legate a partiti o simili è puramente casuale, ça va sans dire.)

Saluti,

Mauro.