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domenica 8 luglio 2018

Il pesce (non) puzza dalla testa

Ultimamente ho letto più volte (sia riguardo al governo attuale che a quelli precedenti) che non si può pretendere l'onestà, la correttezza dai cittadini visto l'esempio che ci arriva dall'alto, da parte di chi ci governa.

A parte il fatto che detto "esempio" è amplificato dall'informazione e dal fatto che un rappresentante delle istituzioni è molto più visibile di un semplice cittadino.
A parte il fatto che per i rappresentanti delle istituzioni si ama far confusione tra i concetti di indagato/accusato e quelli di colpevole/condannato.
A parte tutto ciò, è proprio il discorso dell'esempio a essere assurdo, a non avere senso.

Per due motivi.

Punto primo: l'Italia (o la Germania, visto che qui succede lo stesso, anche se viene meno urlato) è una repubblica parlamentare, quindi quelli che dovrebbero "darci l'esempio" sono lì perché, direttamente o indirettamente, ce li abbiamo messi noi... quindi vuol dire che quell'esempio ce lo siamo scelti da soli. Ce lo stiamo in realtà dando da soli! Positivo o negativo che sia.

Punto secondo: la legge, almeno nelle sue parti principali, la conosciamo tutti e tutti sappiamo cosa significano legge, diritto, onestà. Quindi non abbiamo bisogno di nessun esempio per rispettare la legge, per comportarci onestamente. Dipende solo e unicamente da noi stessi.

Il pesce puzza dalla testa?
Forse, ma ricordiamoci che la testa siamo noi. Se non sempre, per lo meno nel momento in cui mettiamo la croce sulla scheda elettorale.

E allora da dove lo prendiamo l'esempio?
L'esempio, l'insegnamento in un mondo civile ce lo danno da bambini e ragazzini la famiglia e la scuola, non la politica.
La maggioranza di noi comincia a interessarsi di politica quando l'esempio ormai è già arrivato ed è già stato interiorizzato, positivo o negativo che sia stato.

La politica non c'entra. Punto.

Saluti,

Mauro.

domenica 18 febbraio 2018

Le percentuali e l'assenza di cultura matematica - Il Post ha corretto

Ritorniamo per l'ultima volta sull'ormai famoso articolo del Post di cui parlai qui e qui.

Il Post ha finalmente corretto lo svarione sulle percentuali:


Però ha corretto mostrandosi scorretto: ha semplicemente sostituito le parole senza ammettere l'errore o aggiungere una nota che spiegasse la correzione.
Chiunque legga l'articolo solo ora quindi è portato a pensare che l'articolo sia stato matematicamente giusto fin dalla sua prima pubblicazione.

No, caro Post, così non va.

Saluti,

Mauro.

domenica 20 agosto 2017

Piccola avventura (non) omeopatica

Qualche giorno fa mia mamma aveva un po' di tosse e sentiva grattare la gola. Nulla di serio, ma comunque un fastidio.
Essendo cosa da poco non è andata dal medico ma direttamente in farmacia chiedendo qualche cosa per la gola, tipo pasticche alle erbe o cose simili.
In breve, mia mamma cercava un prodotto di erboristeria (fosse stato qualcosa di più serio sarebbe andata dal medico e avrebbe chiesto un farmaco adeguato).

La farmacista (almeno colei che mia mamma pensava tale, non ero presente quindi io non so se fosse veramente la farmacista o solo una commessa) le ha detto che aveva qualcosa di meglio e le ha dato un prodotto omeopatico.
Senza però dirle che fosse un prodotto omeopatico (mia mamma sa molto, ma molto vagamente cosa siano, ma al di là delle conoscenze di mia mamma non è corretto non dire al cliente che tipo di "farmaco" gli si sta propinando, anche fosse provatamente il miglior farmaco del mondo).

Tornata a casa si è messa a leggere le indicazioni sulla confenzione e ha cominciato a storcere il naso. Leggeva espressioni come "non testato", "efficacia non garantita"...

Appena torno a casa anch'io mi chiede cosa significa quanto legge. Leggo a mia volta e le spiego che si tratta di omeopatia (la prima parola che leggo è il nome del produttore: Boiron... quindi non serve leggere oltre per sapere che è omeopatia, ma leggo lo stesso), che non sottosta alle stesse regole dei farmaci (quindi non obbligo di test o altro), che il principio attivo è nella migliore delle ipotesi molto diluito se non totalmente assente.
E lei: "ma allora?"
E io le ho spiegato che secondo chi ci crede funziona in base alla memoria degli ingredienti e altre idee non provate (o meglio provate come non vere, non funzionanti, ma con mia mamma ho usato la formula dubitativa perché volevo vedere la sua reazione).

Lei è saltata su e ha detto: "metti via, non ne voglio sapere, la farmacista mi ha fregato!"

Grande mamma :-)

Saluti,

Mauro.