Secondo l'interpretazione certificata dai catastrofisti di un presunto calendario maya, quello che ci accingiamo a festeggiare sarebbe l'ultimo Capodanno dell'umanità.
Quindi... godetevelo!
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Non preoccupatevi troppo: detti catastrofisti non sanno leggere il nostro calendario, figuratevi se sanno leggere roba maya o altro :-)
sabato 31 dicembre 2011
È morto Don Verzè
Un affarista di meno.
Un ladro di meno.
Un mafioso di meno.
Un nemico del popolo di meno.
Saluti,
Mauro.
Un ladro di meno.
Un mafioso di meno.
Un nemico del popolo di meno.
Saluti,
Mauro.
venerdì 30 dicembre 2011
Cedo alla violenza...
...dei miei lettori.
L'ultimo messaggio che ho scritto qui sopra parlava di librerie online e di come io ritengo vadano usate. Senza neanche una parola sui libri digitali (e-books per chi non ama l'italiano :-) ). Anzi ai libri digitali non avevo minimamente pensato.
Però, a leggere i commenti, i miei lettori hanno deciso che il mio fosse un articolo contro l'editoria digitale.
E allora li accontento e racconto qui cosa ne penso.
Le due forme di libro, di editoria sopravviveranno entrambe, si affiancheranno e si completeranno a vicenda.
Per l'uso professionale (studio, lavoro, ricerca) prevarrà la versione digitale, in quanto la quantità di informazione in poco spazio, la velocità e flessibilità di consultazione sono qui più importanti di ogni considerazione di piacere sensoriale o intellettuale.
Per la lettura "ludica" (svago, informazione o istruzione per interesse/piacere personale, ecc.) continuerà a prevalere - a parte mode passeggere - l'editoria cartacea. Perché è un'attività che coinvolge tutti i sensi e non solo la vista. Perché la carta segue i nostri tempi (i bit, anche se ci illudiamo di controllarli, ci impongono i loro). Perché con la carta sentiamo di più il legame con la scrittura.
E non dimentichiamo due punti. Uno sanitario e uno tecnologico.
Per quanto la qualità degli schermi dei lettori digitali, dei computers e simili migliori a velocità impressionante, la lettura su schermo è (e molto probabilmente rimarrà) più stancante per gli occhi della lettura su carta con luce adeguata.
Infine, per dirla con Umberto Eco, la carta è in un certo senso tecnologicamente più avanzata dell'elettronica. Quest'ultima avrà sempre bisogno di energia per essere goduta e se non vi sono possibilità di ricarica... ciao. La carta non ha questi limiti.
Saluti,
Mauro.
L'ultimo messaggio che ho scritto qui sopra parlava di librerie online e di come io ritengo vadano usate. Senza neanche una parola sui libri digitali (e-books per chi non ama l'italiano :-) ). Anzi ai libri digitali non avevo minimamente pensato.
Però, a leggere i commenti, i miei lettori hanno deciso che il mio fosse un articolo contro l'editoria digitale.
E allora li accontento e racconto qui cosa ne penso.
Le due forme di libro, di editoria sopravviveranno entrambe, si affiancheranno e si completeranno a vicenda.
Per l'uso professionale (studio, lavoro, ricerca) prevarrà la versione digitale, in quanto la quantità di informazione in poco spazio, la velocità e flessibilità di consultazione sono qui più importanti di ogni considerazione di piacere sensoriale o intellettuale.
Per la lettura "ludica" (svago, informazione o istruzione per interesse/piacere personale, ecc.) continuerà a prevalere - a parte mode passeggere - l'editoria cartacea. Perché è un'attività che coinvolge tutti i sensi e non solo la vista. Perché la carta segue i nostri tempi (i bit, anche se ci illudiamo di controllarli, ci impongono i loro). Perché con la carta sentiamo di più il legame con la scrittura.
E non dimentichiamo due punti. Uno sanitario e uno tecnologico.
Per quanto la qualità degli schermi dei lettori digitali, dei computers e simili migliori a velocità impressionante, la lettura su schermo è (e molto probabilmente rimarrà) più stancante per gli occhi della lettura su carta con luce adeguata.
Infine, per dirla con Umberto Eco, la carta è in un certo senso tecnologicamente più avanzata dell'elettronica. Quest'ultima avrà sempre bisogno di energia per essere goduta e se non vi sono possibilità di ricarica... ciao. La carta non ha questi limiti.
Saluti,
Mauro.
martedì 27 dicembre 2011
Come si usa Amazon
Non capisco queste polemiche sulle librerie-supermercato in rete come Amazon.
Io trovo Amazon utilissima.
Lì vedo se l'ultimo lavoro di X è già uscito e presso quale editore. Lì vedo se quel vecchio libro di Y è ancora in catalogo. Lì vedo se l'intera opera di W è stata tradotta in italiano o in un'altra lingua. Lì vedo com'è il titolo originale di quel libro di Z che mi è piaciuto ma non tradotto deve essere meglio.
E tutte queste cose insieme, su un portale solo, senza dover correre di qua e di là.
E mi posso segnare tutti i titoli che mi interessano.
Poi stampo la lista, chiudo il computer, mi infilo la giacca. E vado dal vecchio libraio all'angolo, mi faccio quattro chiacchiere con lui e con altri clienti, leggiucchio qualche pagina, compro subito i libri che ha disponibili e ordino gli altri.
E pregusto il giorno che mi telefonerà che sono arrivati per andarli a prendere e farmi altre quattro chiacchiere.
Saluti,
Mauro.
Io trovo Amazon utilissima.
Lì vedo se l'ultimo lavoro di X è già uscito e presso quale editore. Lì vedo se quel vecchio libro di Y è ancora in catalogo. Lì vedo se l'intera opera di W è stata tradotta in italiano o in un'altra lingua. Lì vedo com'è il titolo originale di quel libro di Z che mi è piaciuto ma non tradotto deve essere meglio.
E tutte queste cose insieme, su un portale solo, senza dover correre di qua e di là.
E mi posso segnare tutti i titoli che mi interessano.
Poi stampo la lista, chiudo il computer, mi infilo la giacca. E vado dal vecchio libraio all'angolo, mi faccio quattro chiacchiere con lui e con altri clienti, leggiucchio qualche pagina, compro subito i libri che ha disponibili e ordino gli altri.
E pregusto il giorno che mi telefonerà che sono arrivati per andarli a prendere e farmi altre quattro chiacchiere.
Saluti,
Mauro.
domenica 25 dicembre 2011
E ne è passato un altro
E un altro 25 dicembre è andato.
Tante preghiere, tante speranze, tanti impegni. E cosa si è ottenuto, cosa è cambiato? Un bel niente.
Ve ne stupite? Ma beline, se non riusciamo a cambiare il mondo quando siamo tutti a farci il mazzo... volevate veramente riuscirci in un giorno di festa quando siamo tutti a gozzovigliare?
Saluti,
Mauro.
Tante preghiere, tante speranze, tanti impegni. E cosa si è ottenuto, cosa è cambiato? Un bel niente.
Ve ne stupite? Ma beline, se non riusciamo a cambiare il mondo quando siamo tutti a farci il mazzo... volevate veramente riuscirci in un giorno di festa quando siamo tutti a gozzovigliare?
Saluti,
Mauro.
sabato 24 dicembre 2011
I francesi non li sopporto
Ma possibile che in un aeroporto come il Charles de Gaulle di Parigi nessuno parli inglese?
Chiedi indicazioni in inglese e ti rispondono in francese.
Sei ancora più chiaro e gli chiedi prima "Do you speak English?". Ti rispondono "Yes" e poi proseguono in francese.
E non è un caso oggi: al CDG ci passo spesso ed è sempre così.
Io il francese lo capisco e un po' lo parlo, ma a questo punto mi sono fatto un punto d'onore a non usare MAI il francese al CDG (e a Parigi in generale). Si adeguino all'inglese. E se non gli va bene passo all'italiano o al tedesco.
Saluti,
Mauro.
Chiedi indicazioni in inglese e ti rispondono in francese.
Sei ancora più chiaro e gli chiedi prima "Do you speak English?". Ti rispondono "Yes" e poi proseguono in francese.
E non è un caso oggi: al CDG ci passo spesso ed è sempre così.
Io il francese lo capisco e un po' lo parlo, ma a questo punto mi sono fatto un punto d'onore a non usare MAI il francese al CDG (e a Parigi in generale). Si adeguino all'inglese. E se non gli va bene passo all'italiano o al tedesco.
Saluti,
Mauro.
giovedì 22 dicembre 2011
Ma se tutti...
...sapevano fare meglio di Monti, perché non l'hanno fatto?
La verità è semplicemente che fare è difficile, contestare e lamentarsi (possibilmente senza fare controproposte concrete) maledettamente facile.
Saluti,
Mauro.
La verità è semplicemente che fare è difficile, contestare e lamentarsi (possibilmente senza fare controproposte concrete) maledettamente facile.
Saluti,
Mauro.
mercoledì 21 dicembre 2011
Stavolta si sono fatti fregare
Non è stato il Vaticano a comprare il sito vatican.xxx.
Capisco la preoccupazione della Santa Sede: con i soldi che ci avrebbero fatto avrebbero pagato tutti gli avvocati (e magari qualche giudice) nei processi per pedofilia in giro per il mondo.
Saluti,
Mauro.
Capisco la preoccupazione della Santa Sede: con i soldi che ci avrebbero fatto avrebbero pagato tutti gli avvocati (e magari qualche giudice) nei processi per pedofilia in giro per il mondo.
Saluti,
Mauro.
martedì 20 dicembre 2011
Come rovinarti la lettura
E poi le case editrici si lamentano che i libri (in particolare quelli di qualità) non vendono.
E lo credo bene: se pagano degli idioti per "tradurre" i titoli dei libri, cosa pretendono poi? Che qualcuno li prenda sul serio?
Premettiamo: è un giallo (anche se particolare). E in un giallo la domanda principale è: chi è il colpevole?
Ora, De ensamma (e Die einsamen) significa Le persone sole e ti descrive i protagonisti del romanzo in blocco.
L'uomo che odiava i martedì invece ti dice già nel titolo chi è il colpevole. E dopo le prime 20 pagine (sulle oltre 500 totali) ne sai anche nome cognome, lavoro, situazione famigliare e tutto. Perché a quel punto hai avuto la descrizione di tutti i protagonisti, però solo uno risponde alla definizione del titolo. E dato che quest'uno non è né la vittima né l'investigatore... allora il romanzo lo chiudi e lo metti via dopo 20 pagine, visto che non hai bisogno delle altre 500 per scoprire il colpevole. E non hai neanche bisogno di indizi o di ragionare. Il titolo basta.
Saluti,
domenica 18 dicembre 2011
Autoritratto di Dio
Chi mi conosce sa che non credo in nessun Dio.
Chi mi conosce sa che amo la letteratura gialla nordica.
Cosa hanno le due cose a che fare l'una con l'altra? Una cosa molto semplice. E al tempo stesso complicatissima.
Oggi ho letto una frase nell'ultimo libro di Håkan Nesser, intitolato in originale svedese De ensamma, in italiano dovrebbe essere tradotto con Le persone sole, anche se l'editore ha preferito L'uomo che odiava i martedì.
Questa frase, detta in taxi da Dio al protagonista del romanzo, potrebbe essere esattamente la mia idea di Dio. Se io ritenessi che un Dio esista.
Cosa dice questa frase?
Ve la traduco dall'originale (non ho letto la traduzione italiana del romanzo):
Io però non sono onnipotente. Non domino sopra ogni cosa, questo è un vecchio malinteso. Non domino sopra la libera volontà degli esseri umani, e non domino sopra le trovate del diavolo. Io sono la forza buona, ma c'è anche una forza cattiva. E non sono stato io a inventare le chiese, le religioni e il papa, sono stati gli esseri umani. Capisci?
Saluti,
Mauro.
Chi mi conosce sa che amo la letteratura gialla nordica.
Cosa hanno le due cose a che fare l'una con l'altra? Una cosa molto semplice. E al tempo stesso complicatissima.
Oggi ho letto una frase nell'ultimo libro di Håkan Nesser, intitolato in originale svedese De ensamma, in italiano dovrebbe essere tradotto con Le persone sole, anche se l'editore ha preferito L'uomo che odiava i martedì.
Questa frase, detta in taxi da Dio al protagonista del romanzo, potrebbe essere esattamente la mia idea di Dio. Se io ritenessi che un Dio esista.
Cosa dice questa frase?
Ve la traduco dall'originale (non ho letto la traduzione italiana del romanzo):
Io però non sono onnipotente. Non domino sopra ogni cosa, questo è un vecchio malinteso. Non domino sopra la libera volontà degli esseri umani, e non domino sopra le trovate del diavolo. Io sono la forza buona, ma c'è anche una forza cattiva. E non sono stato io a inventare le chiese, le religioni e il papa, sono stati gli esseri umani. Capisci?
Saluti,
Mauro.
sabato 17 dicembre 2011
Giornata nera per la musica
Oggi è morta Cesária Évora.
E oggi è arrivata anche la notizia che la leucemia di Etta James è in fase terminale.
Saluti,
Mauro.
E oggi è arrivata anche la notizia che la leucemia di Etta James è in fase terminale.
Saluti,
Mauro.
venerdì 16 dicembre 2011
giovedì 15 dicembre 2011
La delinquente è la ragazzina
Avete di sicuro tutti letto della storia di Torino: la ragazzina che si fa chiavare senza riflettere, la paura di cosa penserà la famiglia dopo e la menzogna con cui dice di essere stata violentata.
Se la storia si fermasse qui, con un'accusa generica di stupro, sarebbe (purtroppo) una storia di normale quasi quotidianità, senza particolari morali o etiche di cui parlare.
Invece la ragazzina (cioè la delinquente, specifichiamolo subito: quella ragazzina è una delinquente, non esiste nessun buonismo e nessuna scusa che possa dire il contrario) non si è accontentata: ha anche detto chi la ha violentata, cioè due rom.
Dicendolo ha anche di fatto detto dove cercarli, visto che c'è un campo rom vicino a dove abita la delinquente e che questo campo rom aveva già dato dei problemi (togliamo subito dal campo il politicamente corretto: non è giusto accusare i rom di tutto, ma non è neanche giusto difenderli su tutto, i rom sono persone e, come in tutti i gruppi di persone, tra loro ci sono santi e criminali).
E qui il patatrac. La spedizione punitiva e tutto il casino che ne è seguito.
E ora l'ipocrita intervista della ragazzina (se non ci fosse stato il rogo del campo la troverei forse esilarante, ma ora no).
Ribadisco: quella ragazzina è una delinquente e come tale va trattata.
Punto primo.
Se il problema era solo la famiglia, bastava e avanzava parlare di violenza. Non serviva indicare qualcuno. L'aver indicato i due rom come colpevoli è solo puro e semplice razzismo. A 16 anni una persona queste cose le sa. Quella ragazzina è una delinquente razzista.
Punto secondo.
Facile dire che ci si è scusati e non si vede cosa fare di più. Cosa fare di più? Cara la mia delinquente, alza il culo dalla comoda sedia di mammà e vai in questura ad autodenunciarti: hai commesso dei reati. Quali? Simulazione di reato, procurato allarme, fatti con l'aggravante di motivazioni razziste, istigazione a delinquere (questa colposa, il resto tutto assolutamente volontario).
Punto terzo.
Piccola delinquente, dici tanto di sapere che scopare prima del matrimonio è sbagliato, che avevi promesso spontaneamente di rimanere vergine e palle varie? E allora, se la pensi veramente così, perché cazzo lo hai fatto?
Cito dalla conclusione dell'intervista: "Mi sono già scusata, che altro devo fare? Sparire? Darmi fuoco?".
Sì, sinceramente sarebbe un'ottima idea. Allo stesso modo in cui tu hai fatto dar fuoco a dove vivevano i rom.
Saluti,
Mauro.
Se la storia si fermasse qui, con un'accusa generica di stupro, sarebbe (purtroppo) una storia di normale quasi quotidianità, senza particolari morali o etiche di cui parlare.
Invece la ragazzina (cioè la delinquente, specifichiamolo subito: quella ragazzina è una delinquente, non esiste nessun buonismo e nessuna scusa che possa dire il contrario) non si è accontentata: ha anche detto chi la ha violentata, cioè due rom.
Dicendolo ha anche di fatto detto dove cercarli, visto che c'è un campo rom vicino a dove abita la delinquente e che questo campo rom aveva già dato dei problemi (togliamo subito dal campo il politicamente corretto: non è giusto accusare i rom di tutto, ma non è neanche giusto difenderli su tutto, i rom sono persone e, come in tutti i gruppi di persone, tra loro ci sono santi e criminali).
E qui il patatrac. La spedizione punitiva e tutto il casino che ne è seguito.
E ora l'ipocrita intervista della ragazzina (se non ci fosse stato il rogo del campo la troverei forse esilarante, ma ora no).
Ribadisco: quella ragazzina è una delinquente e come tale va trattata.
Punto primo.
Se il problema era solo la famiglia, bastava e avanzava parlare di violenza. Non serviva indicare qualcuno. L'aver indicato i due rom come colpevoli è solo puro e semplice razzismo. A 16 anni una persona queste cose le sa. Quella ragazzina è una delinquente razzista.
Punto secondo.
Facile dire che ci si è scusati e non si vede cosa fare di più. Cosa fare di più? Cara la mia delinquente, alza il culo dalla comoda sedia di mammà e vai in questura ad autodenunciarti: hai commesso dei reati. Quali? Simulazione di reato, procurato allarme, fatti con l'aggravante di motivazioni razziste, istigazione a delinquere (questa colposa, il resto tutto assolutamente volontario).
Punto terzo.
Piccola delinquente, dici tanto di sapere che scopare prima del matrimonio è sbagliato, che avevi promesso spontaneamente di rimanere vergine e palle varie? E allora, se la pensi veramente così, perché cazzo lo hai fatto?
Cito dalla conclusione dell'intervista: "Mi sono già scusata, che altro devo fare? Sparire? Darmi fuoco?".
Sì, sinceramente sarebbe un'ottima idea. Allo stesso modo in cui tu hai fatto dar fuoco a dove vivevano i rom.
Saluti,
Mauro.
martedì 13 dicembre 2011
Bosone sarai tu!
Forse oggi ci ritroviamo tra le mani il bosone di Higgs. O forse no.
Però credo che elettroni, fotoni, neutrini (sì, anche quelli della Gelmini) e quant'altro se ne fregheranno altamente e continueranno a girare e volare tranquillamente per l'universo in entrambi i casi :-)
Saluti,
Mauro.
Però credo che elettroni, fotoni, neutrini (sì, anche quelli della Gelmini) e quant'altro se ne fregheranno altamente e continueranno a girare e volare tranquillamente per l'universo in entrambi i casi :-)
Saluti,
Mauro.
domenica 11 dicembre 2011
Io non credo alla Coca Cola
Ogni tanto viene fuori questa storia della segretezza della ricetta della Coca Cola, come oggi sul Corriere della Sera.
A me sembra tutta una montatura.
1) La Coca Cola è un prodotto brevettato e i brevetti sono pubblici (e contengono la descrizione del prodotto).
2) La Coca Cola è un prodotto alimentare (e in origine medicinale) e i prodotti alimentari devono rendere nota la propria ricetta per ragioni di salute pubblica.
3) La Coca Cola è un prodotto con un sacco di concorrenti e non volete che almeno uno di questi non si sia mai comprato una bottiglia di Coca Cola non per bersela bensì per sottoporla a una completa analisi chimica?
Mah.
Saluti,
Mauro.
A me sembra tutta una montatura.
1) La Coca Cola è un prodotto brevettato e i brevetti sono pubblici (e contengono la descrizione del prodotto).
2) La Coca Cola è un prodotto alimentare (e in origine medicinale) e i prodotti alimentari devono rendere nota la propria ricetta per ragioni di salute pubblica.
3) La Coca Cola è un prodotto con un sacco di concorrenti e non volete che almeno uno di questi non si sia mai comprato una bottiglia di Coca Cola non per bersela bensì per sottoporla a una completa analisi chimica?
Mah.
Saluti,
Mauro.
sabato 10 dicembre 2011
La limitazione dei mandati
Oggi ho letto un articolo interessante (e assolutamente da contestare, premetto) del vicepresidente del PD Ivan Scalfarotto: "Due soli mandati per i parlamentari".
Non ho potuto esimermi dal commentare, riferendomi sia all'intervento di Scalfarotto che ai commenti arrivati prima del mio.
E i miei due centesimi di saggezza sono questi:
L’obiezione sulla libertà di scelta è fondamentale: limitare i mandati è assolutamente antidemocratico.
E usare il tema “parlamentari pregiudicati” per smontarla è malafede: una persona che ha operato contro lo Stato (cioè chi non ha rispettato la legge) è in una situazione sia legale che morale ben diversa dalla persona che “vive” di politica, al di là dei meriti o dei demeriti di quest’ultima.
La norma che serve, se vogliamo veramente parlare di questi temi, è un rafforzamento dell’interdizione ai pubblici uffici, non una limitazione dei mandati.
Quest’ultima in fondo serve solo a coloro che non sono né abbastanza bravi né abbastanza potenti per farsi eleggere per meriti propri e cercano una scorciatoia per entrare nelle stanze del potere.
Saluti,
Mauro.
Non ho potuto esimermi dal commentare, riferendomi sia all'intervento di Scalfarotto che ai commenti arrivati prima del mio.
E i miei due centesimi di saggezza sono questi:
L’obiezione sulla libertà di scelta è fondamentale: limitare i mandati è assolutamente antidemocratico.
E usare il tema “parlamentari pregiudicati” per smontarla è malafede: una persona che ha operato contro lo Stato (cioè chi non ha rispettato la legge) è in una situazione sia legale che morale ben diversa dalla persona che “vive” di politica, al di là dei meriti o dei demeriti di quest’ultima.
La norma che serve, se vogliamo veramente parlare di questi temi, è un rafforzamento dell’interdizione ai pubblici uffici, non una limitazione dei mandati.
Quest’ultima in fondo serve solo a coloro che non sono né abbastanza bravi né abbastanza potenti per farsi eleggere per meriti propri e cercano una scorciatoia per entrare nelle stanze del potere.
Saluti,
Mauro.
venerdì 9 dicembre 2011
Il Regno Unito è solo un'isola (e mezza)
Ogni volta che l'Europa vuole introdurre qualcosa di comune, il Regno Unito riesce o a sabotare o a ottenere uno status speciale per sé o comunque a tirarsi fuori.
Come nel caso dell'unione di bilancio di cui si discute in questi giorni
Ora, parliamoci seriamente, cosa aspetta Bruxelles a sbatterlo fuori?
Tanto è solo un'isola (e mezza).
Saluti,
Mauro.
Come nel caso dell'unione di bilancio di cui si discute in questi giorni
Ora, parliamoci seriamente, cosa aspetta Bruxelles a sbatterlo fuori?
Tanto è solo un'isola (e mezza).
Saluti,
Mauro.
giovedì 8 dicembre 2011
Il nome di questo blog
Questo blog si chiama "pensieri eretici".
Molti però ci entrano perché, quando lo trovano come risultato di una ricerca in rete o come collegamento su altri blog o siti web, leggono "pensieri erotici".
Brutti porci ;-)
Benvenuti, comunque :-)
Saluti,
Mauro.
Molti però ci entrano perché, quando lo trovano come risultato di una ricerca in rete o come collegamento su altri blog o siti web, leggono "pensieri erotici".
Brutti porci ;-)
Benvenuti, comunque :-)
Saluti,
Mauro.
mercoledì 7 dicembre 2011
Abbiate almeno un po' di fantasia
Più si avvicina il Natale... più veniamo torturati dall'onnipresente "atmosfera" natalizia.
Ma almeno ogni tanto fate sentire qualche canzoncina nuova, mettete qualche decorazione originale, spedite biglietti di auguri più eleganti, per favore!
Vi prego, uccidete il kitsch natalizio... e se per farlo fosse necessario sopprimere il Natale... ebbene che lo si sopprima!
Saluti,
Mauro.
Ma almeno ogni tanto fate sentire qualche canzoncina nuova, mettete qualche decorazione originale, spedite biglietti di auguri più eleganti, per favore!
Vi prego, uccidete il kitsch natalizio... e se per farlo fosse necessario sopprimere il Natale... ebbene che lo si sopprima!
Saluti,
Mauro.
martedì 6 dicembre 2011
Aspre salite per i Monti
Volevo leggermi il testo completo della manovra e commentarla, facendovi avere le mie interpretazioni e i miei giudizi.
Ma per la miseria... sono 104 pagine! Il Decreto Legge in questione ve lo leggete da soli. Poi eventualmente ne riparliamo insieme :-)
Saluti,
Mauro.
Ma per la miseria... sono 104 pagine! Il Decreto Legge in questione ve lo leggete da soli. Poi eventualmente ne riparliamo insieme :-)
Saluti,
Mauro.
lunedì 5 dicembre 2011
Io scrivo per farmi leggere
Quante volte avete sentito blogger sostenere che loro in realtà scrivono per sé stessi, che il blog è una specie di diario, che non importa se la gente non li legge?
Tante volte, magari non con le precise parole di cui sopra, magari con circonvoluzioni linguistiche di mille tipi diversi... ma la sostanza rimane quella roba lì sopra.
Tutte balle. Balle colossali e ipocrite.
Se io scrivo in un luogo pubblico (e il blog è pubblico, nel senso che può essere pubblicamente letto senza chiedere il permesso all'autore, come un libro, un quotidiano o - usando altri sensi - una canale radio o una trasmissione televisiva) lo faccio perché VOGLIO essere letto. Punto. Non raccontiamoci favole.
Se io scrivo per me stesso, scriverò su un quaderno, un block notes o magari al computer, ma sul mio disco fisso o su qualche chiavetta USB. Non su un blog o una qualsiasi altra forma di presenza web.
Se scrivo sul blog è perché voglio che voi mi leggiate. E se mi gira vi rompo anche le palle per convicervi a leggermi. Chiaro?
Saluti,
Mauro.
Tante volte, magari non con le precise parole di cui sopra, magari con circonvoluzioni linguistiche di mille tipi diversi... ma la sostanza rimane quella roba lì sopra.
Tutte balle. Balle colossali e ipocrite.
Se io scrivo in un luogo pubblico (e il blog è pubblico, nel senso che può essere pubblicamente letto senza chiedere il permesso all'autore, come un libro, un quotidiano o - usando altri sensi - una canale radio o una trasmissione televisiva) lo faccio perché VOGLIO essere letto. Punto. Non raccontiamoci favole.
Se io scrivo per me stesso, scriverò su un quaderno, un block notes o magari al computer, ma sul mio disco fisso o su qualche chiavetta USB. Non su un blog o una qualsiasi altra forma di presenza web.
Se scrivo sul blog è perché voglio che voi mi leggiate. E se mi gira vi rompo anche le palle per convicervi a leggermi. Chiaro?
Saluti,
Mauro.
venerdì 2 dicembre 2011
Il mezzobusto e le radiazioni
Nei giorni scorsi tutti i mezzi di informazione hanno riportato la notizia che Otsuka Norikazu ha la leucemia.
Chi è quest'uomo? Un giornalista giapponese che - dopo l'incidente di Fukushima - aveva mangiato verdure coltivate in zona per dimostrarne la non pericolosità.
Chiaramente l'allergia alla scienza dei nostri mezzi d'informazione e la forza disinformatrice della lobby antinucleare hanno subito prodotto un collegamento tra l'aver mangiato verdure irradiate e l'insorgere della malattia.
Idiozia. Non vi è nessun collegamento tra le due cose.
Lo lascio spiegare a chi ne ha parlato prima (e meglio) di me.
L'anchorman, la leucemia e i cibi di Fukushima
La causa, l'effetto e gli untori, ovvero il presentatore e il responsabile della centrale
Saluti,
Mauro.
Chi è quest'uomo? Un giornalista giapponese che - dopo l'incidente di Fukushima - aveva mangiato verdure coltivate in zona per dimostrarne la non pericolosità.
Chiaramente l'allergia alla scienza dei nostri mezzi d'informazione e la forza disinformatrice della lobby antinucleare hanno subito prodotto un collegamento tra l'aver mangiato verdure irradiate e l'insorgere della malattia.
Idiozia. Non vi è nessun collegamento tra le due cose.
Lo lascio spiegare a chi ne ha parlato prima (e meglio) di me.
L'anchorman, la leucemia e i cibi di Fukushima
La causa, l'effetto e gli untori, ovvero il presentatore e il responsabile della centrale
Saluti,
Mauro.
martedì 29 novembre 2011
Incapaci di intendere e di volere
"Breivik non responsabile della strage di Oslo"
Non contesto la perizia. Primo perché non sono uno psichiatra e secondo perché ne conosco solo le conclusioni riportate dai giornali.
Mi pongo solo una domanda: ai veri o presunti terroristi islamici autori di stragi è mai stata concessa la perizia psichiatrica? O il fatto che uno sia europeo e cristiano concede più diritti, più scappatoie?
Saluti,
Mauro.
Non contesto la perizia. Primo perché non sono uno psichiatra e secondo perché ne conosco solo le conclusioni riportate dai giornali.
Mi pongo solo una domanda: ai veri o presunti terroristi islamici autori di stragi è mai stata concessa la perizia psichiatrica? O il fatto che uno sia europeo e cristiano concede più diritti, più scappatoie?
Saluti,
Mauro.
lunedì 28 novembre 2011
La domanda rimane
La situazione politica italiana è cambiata.
Lo stile è cambiato.
È cambiato il modo in cui tedeschi vedono l'Italia.
È cambiato il modo in cui mi parlano.
Una cosa non cambia.
Il loro domandarmi perché abbiamo continuato a votarlo per un ventennio.
E il mio arrampicarmi sugli specchi per trovare una risposta che non c'è.
E forse sono contento che non ci sia.
Saluti,
Mauro.
Lo stile è cambiato.
È cambiato il modo in cui tedeschi vedono l'Italia.
È cambiato il modo in cui mi parlano.
Una cosa non cambia.
Il loro domandarmi perché abbiamo continuato a votarlo per un ventennio.
E il mio arrampicarmi sugli specchi per trovare una risposta che non c'è.
E forse sono contento che non ci sia.
Saluti,
Mauro.
domenica 27 novembre 2011
Talvolta amo gli avvocati
Johannes Christian Sundermann, avvocato di Unna (Nordreno-Vestfalia, Germania), ha denunciato Joseph Ratzinger - nome d'arte Benedetto XVI - alle autorità tedesche perché durante il suo ultimo viaggio in Germania viaggiava sulla papamobile senza cintura di sicurezza.
Il codice della strada vale anche per i papi, per Dio!
Saluti,
Mauro.
Il codice della strada vale anche per i papi, per Dio!
Saluti,
Mauro.
venerdì 25 novembre 2011
giovedì 24 novembre 2011
Dettagli coloniesi 10 - Pinocchio assiso
Sarebbe interessante conoscere le bugie del Pinocchio coloniese...
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Qui tutti i dettagli coloniesi.
Qui tutti i dettagli coloniesi.
martedì 22 novembre 2011
Viale dell'ipocondria
Nella strada principale vicino a casa mia ho contato 9 farmacie in meno di 1200 metri. Una ogni circa 120 metri.
Quando sono arrivato a Colonia 8 anni fa erano, se non ricordo male, 6.
E nel resto della città non sono meno e non aumentano meno rapidamente.
Ma siamo veramente così malati da aver bisogno di tanti medicinali?
Saluti,
Mauro.
Quando sono arrivato a Colonia 8 anni fa erano, se non ricordo male, 6.
E nel resto della città non sono meno e non aumentano meno rapidamente.
Ma siamo veramente così malati da aver bisogno di tanti medicinali?
Saluti,
Mauro.
domenica 20 novembre 2011
La Francia ci restituisce Mentone?
Nel 1861 il Piemonte cedette la cittadina di Mentone alla Francia.
I governi di Torino (poi Roma) e di Parigi si devono essere sempre dimenticati di avvertire della cosa le ferrovie francesi, visto che sulla cartina della Francia appesa nell'ufficio di rappresentanza delle stesse a Colonia, Mentone è segnata dalla parte italiana del confine.
Saluti,
Mauro.
I governi di Torino (poi Roma) e di Parigi si devono essere sempre dimenticati di avvertire della cosa le ferrovie francesi, visto che sulla cartina della Francia appesa nell'ufficio di rappresentanza delle stesse a Colonia, Mentone è segnata dalla parte italiana del confine.
Mauro.
sabato 19 novembre 2011
Il peso delle parole
Fino a una settimana fa, quando un tedesco mi parlava dell'Italia le due parole più frequenti erano "Bunga Bunga".
Da una settimana a questa parte ogni tedesco che mi rivolge la parola comincia con "congratulazioni" o "auguri".
Direi che questa osservazione descrive il cambiamento in atto (si spera non temporaneo) meglio di mille analisi politiche o sociologiche.
Poi il governo Monti magari non farà bene, ma il cambiamento nelle forme è già di grande importanza.
In politica la forma è anche sostanza.
Saluti,
Mauro.
Da una settimana a questa parte ogni tedesco che mi rivolge la parola comincia con "congratulazioni" o "auguri".
Direi che questa osservazione descrive il cambiamento in atto (si spera non temporaneo) meglio di mille analisi politiche o sociologiche.
Poi il governo Monti magari non farà bene, ma il cambiamento nelle forme è già di grande importanza.
In politica la forma è anche sostanza.
Saluti,
Mauro.
venerdì 18 novembre 2011
Muoiono. Uno dopo l'altro
Come sapete, sono un grande appassionato di letteratura gialla nordica (in realtà di letteratura in generale, non solo gialla e non solo nordica, ma qui andiamo fuori tema).
Tempo fa vi avevo raccontato della fine del commissario Wallander, ormai mitico personaggio creato da Henning Mankell.
Ma Wallander non è l'unico personaggio che ci (o mi?) ha lasciato.
Due grandi autori scandinavi hanno "ucciso" i loro eroi nei loro ultimi romanzi.
Il norvegese Jo Nesbø nel suo ultimo romanzo (titolo originale "Gjenferd" ["Troppo"], titolo tedesco "Die Larve" ["La larva"], non ancora uscito in Italia) ha fatto morire quello che a mio parere è il più improponibile poliziotto della letteratura: Harry Hole. Improponibile ma figura splendida. Inquietante specchio deformante della realtà attuale.
Bisogna dire che quest'ultimo romanzo non è proprio il migliore della serie.
Hole viene ucciso da quello che in fondo è il figlio che non ha mai avuto con un colpo di pistola in faccia... ma l'autore non scrive esplicitamente che il protagonista muore, lo lascia solo intendere. Porta aperta a una "resurrezione"? Speriamo di no: questi sono trucchetti da serie hollywoodiane, non da letteratura gialla seria.
Lo svedese Leif GW Persson invece il suo Lars Martin Johansson in "Den döende detektiven" (in tedesco "Der sterbende Detektiv", non apparso in Italia, la traduzione sarebbe "L'investigatore morente") lo fa morire esplicitamente e ci porta anche al suo funerale. Johansson, prima commissario, poi capo della polizia criminale e infine pensionato, muore di morte naturale (a causa di una condotta di vita a base di cattiva alimentazione e poco movimento) risolvendo il suo ultimo caso, soluzione comunque amara e che sa più di vendetta che di giustizia.
Johansson è un poliziotto che potrebbe tanto essere il pacioso commissario di quartiere amico di tutti come anche il funzionario che ordina azioni come quella della famigerata scuola Diaz del G8 genovese. Del resto, come già scrissi, per Persson il giallo è solo una scusa per parlare della società in toto.
Due personaggi che mi mancheranno.
E un libro (quello di Persson) che consiglio a tutti di leggere (come tutti i suoi libri, comunque).
Saluti,
Mauro.
Tempo fa vi avevo raccontato della fine del commissario Wallander, ormai mitico personaggio creato da Henning Mankell.
Ma Wallander non è l'unico personaggio che ci (o mi?) ha lasciato.
Due grandi autori scandinavi hanno "ucciso" i loro eroi nei loro ultimi romanzi.
Il norvegese Jo Nesbø nel suo ultimo romanzo (titolo originale "Gjenferd" ["Troppo"], titolo tedesco "Die Larve" ["La larva"], non ancora uscito in Italia) ha fatto morire quello che a mio parere è il più improponibile poliziotto della letteratura: Harry Hole. Improponibile ma figura splendida. Inquietante specchio deformante della realtà attuale.
Bisogna dire che quest'ultimo romanzo non è proprio il migliore della serie.
Hole viene ucciso da quello che in fondo è il figlio che non ha mai avuto con un colpo di pistola in faccia... ma l'autore non scrive esplicitamente che il protagonista muore, lo lascia solo intendere. Porta aperta a una "resurrezione"? Speriamo di no: questi sono trucchetti da serie hollywoodiane, non da letteratura gialla seria.
Lo svedese Leif GW Persson invece il suo Lars Martin Johansson in "Den döende detektiven" (in tedesco "Der sterbende Detektiv", non apparso in Italia, la traduzione sarebbe "L'investigatore morente") lo fa morire esplicitamente e ci porta anche al suo funerale. Johansson, prima commissario, poi capo della polizia criminale e infine pensionato, muore di morte naturale (a causa di una condotta di vita a base di cattiva alimentazione e poco movimento) risolvendo il suo ultimo caso, soluzione comunque amara e che sa più di vendetta che di giustizia.
Johansson è un poliziotto che potrebbe tanto essere il pacioso commissario di quartiere amico di tutti come anche il funzionario che ordina azioni come quella della famigerata scuola Diaz del G8 genovese. Del resto, come già scrissi, per Persson il giallo è solo una scusa per parlare della società in toto.
Due personaggi che mi mancheranno.
E un libro (quello di Persson) che consiglio a tutti di leggere (come tutti i suoi libri, comunque).
Saluti,
Mauro.
giovedì 17 novembre 2011
Monti tedeschi
Vediamo un po' quale è oggi il primo titolo sui giornali tedeschi online sull'Italia (solo homepages, non ho cercato nelle pagine interne):
Sueddeutsche Zeitung: Monti garantisce una linea di austerità all'Italia - Duro ma equo
Frankfurter Allgemeine Zeitung: Proteste contro il nuovo governo - Monti annuncia una "equa" linea d'austerità
Frankfurter Rundschau: Monti prescrive un ampio programma di riforme
Kölner Stadt-Anzeiger: Monti annuncia una dura linea di austerità
Die Welt: nulla
Die Zeit: Tumulti nelle proteste contro il governo Monti
Der Spiegel: Nuovo primo ministro Monti - Ultima possibilità per l'Italia
Stern: nulla
Focus: nulla
Berliner Zeitung: Monti prescrive un ampio programma di riforme
Bild: nulla
Freie Presse: Monti annuncia una linea di austerità dura ma "equa" - Merkel invita il capo di governo italiano alle riforme
General-Anzeiger: Monti invita gli italiani alla lotta contro la crisi
Hamburger Abendblatt: Questo è il programma di Mario Monti contro la crisi
Handelsblatt: Il capo della Ferrari si prepara al dopo-Monti
Mitteldeutsche Zeitung: Intervista con Prodi - Tregua nel nuovo governo italiano
Münstersche Zeitung: Monti invita gli italiani alla lotta contro la crisi
Nessun Bunga Bunga, nessuno scandalo, nessuna ironia, nessun sarcasmo, nessun attacco, nessuna leggerezza. Niente. Non ero più abituato a notizie serie (negative o positive che siano) riguardo all'Italia.
Solo poche eccezioni, ma molto poco spinte:
Rheinische Post: Ex primo ministro lascia in eredità album musicale - Berlusconi si congeda con canzoni d'amore
Südkurier: Berlusconi vuole entrare in classifica a ritmo di samba
Ma stiamo veramente parlando dello stesso paese della settimana scorsa?
Saluti,
Mauro.
Sueddeutsche Zeitung: Monti garantisce una linea di austerità all'Italia - Duro ma equo
Frankfurter Allgemeine Zeitung: Proteste contro il nuovo governo - Monti annuncia una "equa" linea d'austerità
Frankfurter Rundschau: Monti prescrive un ampio programma di riforme
Kölner Stadt-Anzeiger: Monti annuncia una dura linea di austerità
Die Welt: nulla
Die Zeit: Tumulti nelle proteste contro il governo Monti
Der Spiegel: Nuovo primo ministro Monti - Ultima possibilità per l'Italia
Stern: nulla
Focus: nulla
Berliner Zeitung: Monti prescrive un ampio programma di riforme
Bild: nulla
Freie Presse: Monti annuncia una linea di austerità dura ma "equa" - Merkel invita il capo di governo italiano alle riforme
General-Anzeiger: Monti invita gli italiani alla lotta contro la crisi
Hamburger Abendblatt: Questo è il programma di Mario Monti contro la crisi
Handelsblatt: Il capo della Ferrari si prepara al dopo-Monti
Mitteldeutsche Zeitung: Intervista con Prodi - Tregua nel nuovo governo italiano
Münstersche Zeitung: Monti invita gli italiani alla lotta contro la crisi
Nessun Bunga Bunga, nessuno scandalo, nessuna ironia, nessun sarcasmo, nessun attacco, nessuna leggerezza. Niente. Non ero più abituato a notizie serie (negative o positive che siano) riguardo all'Italia.
Solo poche eccezioni, ma molto poco spinte:
Rheinische Post: Ex primo ministro lascia in eredità album musicale - Berlusconi si congeda con canzoni d'amore
Südkurier: Berlusconi vuole entrare in classifica a ritmo di samba
Ma stiamo veramente parlando dello stesso paese della settimana scorsa?
Saluti,
Mauro.
mercoledì 16 novembre 2011
C'è stata una dittatura berlusconiana?
Riporto qui il bell'intervento di Roberto su ISCG a proposito di quanto abbiamo vissuto in Italia negli ultimi vent'anni.
È pieno di spunti interessanti, anche per il futuro, non solo per il passato. Da riflettere.
Saluti,
Mauro.
---
Qualche considerazione, seppur in ritardo, vorrei farla anch'io.
Intanto direi che occorre definire cosa sia una dittatura, e sul dizionario leggo la seguente definizione: "Governo autoritario in cui tutti i poteri sono accentrati in un unico organo o in un'unica persona". Il fatto che in dittatura siano stati spesso usati i carri armati è un fatto secondario nel definire dittatore una persona, lo definisce assassino, sanguinario, ma non necessariamente dittatore. A ben vedere anche in democrazia abbiamo assistito ad episodi di violenza di stato sia qui sia altrove.
Ciò che definisce un dittatore è l'accentramento dei poteri su di lui.
Direi che Berlusca ci ha provato con tutte le sue forze a realizzare un sistema simile, non c'è riuscito appieno ma ha tenacemente tentato. Certo l'uso dei carri armati nell'Italia di fine '900 sarebbe stato impensabile, e infatti nessuno ci pensò, o credete che il resto del mondo occidentale avrebbe assistito senza reagire all'insediamento di un Saddam Hussein alla guida di uno dei paesi fondatori dell'EU??
L'unica via percorribile era quella di guadagnarsi il consenso elettorale, via democratica sicuramente, in passato tra l'altro già percorsa con successo anche da Mussolini e Hitler. Non che il Berlusca sia come loro, intendiamoci, solo mi piace ricordare che talvolta la sacralità che attribuiamo al voto popolare è una pura e semplice superstizione, un atto di fede, e nulla più.
Guadagnarsi tale consenso,in quel periodo, fu cosa facilissima visto che la stragrande maggioranza dei mezzi d'informazione, quelli che contavano veramente, erano in mano sua e lo sono tuttora. Mi si dice che Santoro è andato in onda, la Gabanelli e Fazio idem ecc... a parte che Santoro la fine che ha fatto ben la vediamo, gli altri sono programmi che poco spostano a livello elettorale, quelli che li guardano sono irrecuperabili e servono a costruire l'indispensabile opposizione. Cribbio... senza opposizione si finisce per dire che siamo in dittatura!!! Qualcuno mi spieghi come mai ci sono state infinite levate di scudi, fino alla purga, verso Santoro reo di far uso partigiano della TV pubblica ma nessuna verso Ferrara che tale uso continua indisturbato a farlo.
Ma sto divagando, torniamo all'accentramento dei poteri e alla questione dittatore. Berlusconi ha incarnato la personificazione della politica, l'uomo forte al comando, che considerava le istituzioni come impicci al suo decisionismo, tant'è vero che è stato il governo che maggiormente ha fatto ricorso alla decretazione e alla fiducia parlamentare di fatto svuotando, o limitando, il parlamento delle sue
prerogative riducendolo ad un ring. Non dimentichiamo che è il parlamento l'organo di rappresentanza diretta degli elettori. Che si voti il governo e il primo ministro è una forzatura nata, guarda caso, con la candidatura di Berlusconi, l'uomo forte. Ci raccontano che votiamo il governo ma ancor oggi non è vero, eleggiamo il parlamento e non è una differenza solo formale.
Torniamo al nostro "Governo autoritario in cui tutti i poteri sono accentrati in un unico organo o in un'unica persona". Ci siamo andati moooolto vicini.
1 - Uomo forte al comando con tanto di culto della personalità.
2 - Potere esecutivo nelle sue mani, legislativo anche, manca solo il giudiziario... ci ha lavorato a lungo senza riuscirci, non ne ha avuto il tempo e probabilmente non ci sarebbe riuscito ugualmente.
3 - Quarto potere, ossia l'informazione.....beh lasciamo stare.
Ciò che ci ha salvato dal completo realizzarsi di una dittatura è il dettato costituzionale. In altri tempi è stato molto più facile arrivare in alto per via elettiva e poi svuotare via via le istutizioni accentrando su di sè i vari poteri, oggi è estremamente complesso. Di questo possiamo solo che ringraziare i padri della repubblica che hanno realizzato una costituzione che tiene ben distinti i vari poteri ed ha dimostrato di avere in se stessa ottimi anticorpi... del resto, vista l'esperienza che si era appena conclusa, nel 1947 fu studiata appositamente per impedire che l'ascesa di altri uomini forti.
Non c'è stata probabilmente una vera e propria dittatura ma un fallito tentativo d'instaurarla si. Alla fine, ammesso che questa lo sia veramente, ci ritroviamo un impressionante cumulo di macerie politiche, vedremo a breve se anche le istituzioni crolleranno o se avranno assorbito l'urto di questi 20 anni.
È pieno di spunti interessanti, anche per il futuro, non solo per il passato. Da riflettere.
Saluti,
Mauro.
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Qualche considerazione, seppur in ritardo, vorrei farla anch'io.
Intanto direi che occorre definire cosa sia una dittatura, e sul dizionario leggo la seguente definizione: "Governo autoritario in cui tutti i poteri sono accentrati in un unico organo o in un'unica persona". Il fatto che in dittatura siano stati spesso usati i carri armati è un fatto secondario nel definire dittatore una persona, lo definisce assassino, sanguinario, ma non necessariamente dittatore. A ben vedere anche in democrazia abbiamo assistito ad episodi di violenza di stato sia qui sia altrove.
Ciò che definisce un dittatore è l'accentramento dei poteri su di lui.
Direi che Berlusca ci ha provato con tutte le sue forze a realizzare un sistema simile, non c'è riuscito appieno ma ha tenacemente tentato. Certo l'uso dei carri armati nell'Italia di fine '900 sarebbe stato impensabile, e infatti nessuno ci pensò, o credete che il resto del mondo occidentale avrebbe assistito senza reagire all'insediamento di un Saddam Hussein alla guida di uno dei paesi fondatori dell'EU??
L'unica via percorribile era quella di guadagnarsi il consenso elettorale, via democratica sicuramente, in passato tra l'altro già percorsa con successo anche da Mussolini e Hitler. Non che il Berlusca sia come loro, intendiamoci, solo mi piace ricordare che talvolta la sacralità che attribuiamo al voto popolare è una pura e semplice superstizione, un atto di fede, e nulla più.
Guadagnarsi tale consenso,in quel periodo, fu cosa facilissima visto che la stragrande maggioranza dei mezzi d'informazione, quelli che contavano veramente, erano in mano sua e lo sono tuttora. Mi si dice che Santoro è andato in onda, la Gabanelli e Fazio idem ecc... a parte che Santoro la fine che ha fatto ben la vediamo, gli altri sono programmi che poco spostano a livello elettorale, quelli che li guardano sono irrecuperabili e servono a costruire l'indispensabile opposizione. Cribbio... senza opposizione si finisce per dire che siamo in dittatura!!! Qualcuno mi spieghi come mai ci sono state infinite levate di scudi, fino alla purga, verso Santoro reo di far uso partigiano della TV pubblica ma nessuna verso Ferrara che tale uso continua indisturbato a farlo.
Ma sto divagando, torniamo all'accentramento dei poteri e alla questione dittatore. Berlusconi ha incarnato la personificazione della politica, l'uomo forte al comando, che considerava le istituzioni come impicci al suo decisionismo, tant'è vero che è stato il governo che maggiormente ha fatto ricorso alla decretazione e alla fiducia parlamentare di fatto svuotando, o limitando, il parlamento delle sue
prerogative riducendolo ad un ring. Non dimentichiamo che è il parlamento l'organo di rappresentanza diretta degli elettori. Che si voti il governo e il primo ministro è una forzatura nata, guarda caso, con la candidatura di Berlusconi, l'uomo forte. Ci raccontano che votiamo il governo ma ancor oggi non è vero, eleggiamo il parlamento e non è una differenza solo formale.
Torniamo al nostro "Governo autoritario in cui tutti i poteri sono accentrati in un unico organo o in un'unica persona". Ci siamo andati moooolto vicini.
1 - Uomo forte al comando con tanto di culto della personalità.
2 - Potere esecutivo nelle sue mani, legislativo anche, manca solo il giudiziario... ci ha lavorato a lungo senza riuscirci, non ne ha avuto il tempo e probabilmente non ci sarebbe riuscito ugualmente.
3 - Quarto potere, ossia l'informazione.....beh lasciamo stare.
Ciò che ci ha salvato dal completo realizzarsi di una dittatura è il dettato costituzionale. In altri tempi è stato molto più facile arrivare in alto per via elettiva e poi svuotare via via le istutizioni accentrando su di sè i vari poteri, oggi è estremamente complesso. Di questo possiamo solo che ringraziare i padri della repubblica che hanno realizzato una costituzione che tiene ben distinti i vari poteri ed ha dimostrato di avere in se stessa ottimi anticorpi... del resto, vista l'esperienza che si era appena conclusa, nel 1947 fu studiata appositamente per impedire che l'ascesa di altri uomini forti.
Non c'è stata probabilmente una vera e propria dittatura ma un fallito tentativo d'instaurarla si. Alla fine, ammesso che questa lo sia veramente, ci ritroviamo un impressionante cumulo di macerie politiche, vedremo a breve se anche le istituzioni crolleranno o se avranno assorbito l'urto di questi 20 anni.
martedì 15 novembre 2011
Separazione dei poteri
Berlusconi è caduto, Monti sta cercando di formare il nuovo governo.
Qualunque cosa si pensi di ciò, c'è una domanda che continua a ronzarmi per la testa. Perché diavolo Napolitano ha dovuto nominare Monti senatore a vita per affidargli l'incarico di formare il nuovo governo?
Se lo avesse nominato senatore a vita per meriti, nulla da dire, è nella discrezionalità del Presidente della Repubblica, quindi che io riconosca o meno detti meriti è tutto a posto. Ma è chiaro che lo ha nominato per potergli affidare l'incarico.
Sarò tonto, ma io lo trovo assurdo!
Punto primo: se il governo deve essere tecnico, cosa c'è di più tecnico di un governo completamente slegato dal Parlamento?
Punto secondo (e fondamentale per la democrazia): mai sentito parlare di separazione dei poteri?
Già i poteri esecutivo e legislativo in Italia si sono talvolta confusi (e con Berlusconi addirittura fusi)... ora vogliamo anche istituzionalizzare la cosa, stabilendo che non si può nominare Presidente del Consiglio una persona che non sieda in Parlamento?
Ribadisco, sarò tonto, ma la cosa non mi quadra proprio per niente.
Sauti,
Mauro.
Qualunque cosa si pensi di ciò, c'è una domanda che continua a ronzarmi per la testa. Perché diavolo Napolitano ha dovuto nominare Monti senatore a vita per affidargli l'incarico di formare il nuovo governo?
Se lo avesse nominato senatore a vita per meriti, nulla da dire, è nella discrezionalità del Presidente della Repubblica, quindi che io riconosca o meno detti meriti è tutto a posto. Ma è chiaro che lo ha nominato per potergli affidare l'incarico.
Sarò tonto, ma io lo trovo assurdo!
Punto primo: se il governo deve essere tecnico, cosa c'è di più tecnico di un governo completamente slegato dal Parlamento?
Punto secondo (e fondamentale per la democrazia): mai sentito parlare di separazione dei poteri?
Già i poteri esecutivo e legislativo in Italia si sono talvolta confusi (e con Berlusconi addirittura fusi)... ora vogliamo anche istituzionalizzare la cosa, stabilendo che non si può nominare Presidente del Consiglio una persona che non sieda in Parlamento?
Ribadisco, sarò tonto, ma la cosa non mi quadra proprio per niente.
Sauti,
Mauro.
lunedì 14 novembre 2011
Catene montuose
Tremonti hanno fatto solo danni. Speriamo che un Monti solo almeno eviti quelli.
Saluti,
Mauro.
Saluti,
Mauro.
domenica 13 novembre 2011
Morte low cost
Cartellone pubblicitario visto alla stazione centrale di Düsseldorf:
Traduzione del testo:
Cimitero troppo costoso?
Sepolture fluviali
L'alternativa.
Ulteriori informazioni e contatto:
www.flussbestattungen.de
Saluti,
Mauro.
Cimitero troppo costoso?
Sepolture fluviali
L'alternativa.
Ulteriori informazioni e contatto:
www.flussbestattungen.de
Saluti,
Mauro.
venerdì 11 novembre 2011
Undici periodico
Oggi a Colonia e in Renania comincia la stagione del Carnevale.
Ma cosa ci trovano di tanto particolare nel numero 11, da dover far sempre iniziare detta stagione l'11.11 alle 11:11?
Per tacere del fatto che sono tutti eccitati perché quest'anno è addirittura l'11.11.11!
È proprio vero che c'è carenza di neuroni al mondo...
Saluti,
Mauro.
Ma cosa ci trovano di tanto particolare nel numero 11, da dover far sempre iniziare detta stagione l'11.11 alle 11:11?
Per tacere del fatto che sono tutti eccitati perché quest'anno è addirittura l'11.11.11!
È proprio vero che c'è carenza di neuroni al mondo...
Saluti,
Mauro.
giovedì 10 novembre 2011
Un promemoria per gli italiani
Forse per Berlusconi è la fine. Non ci credo finché non lo vedo, ma facciamo finta che.
Comunque Berlusconi che se ne va risolve solo una parte del problema, non il problema nel suo complesso. E non sto parlando di debito, crisi finanziaria, giustizia o simili.
Sto parlando del berlusconismo. Che, anche se non lo chiamavamo così, esisteva prima di Berlusconi e probabilmente continuerà a esistere dopo.
Cos'è il berlusconismo? È il qualunquismo, l'individualismo degli italiani, il loro non senso dello Stato che continua a farli cadere nelle mani di imbonitori da mercato.
La cosa cominciò negli anni venti con un altro imbonitore, Benito Mussolini che - se qualcuno se lo fosse dimenticato - andò al potere legalmente grazie alle sparate qualunquistiche, non tanto a quelle nazionalistiche.
Poi nell'immediato dopoguerra un altro imbonitore, un qualunquista di razza (Guglielmo Giannini), mise a soqquadro il panorama politico italiano col suo Fronte dell'Uomo Qualunque. Non durò solo perché non aveva a disposizione nessun mezzo di comunicazione a parte il suo proprio giornale (uno solo, e nessuna radio).
Poi siamo finiti sotto tutela washingtoniana e ciò ha tenuto al guinzaglio i vari imbonitori (anche se dopo le grandi battaglie degli anni '70, Pannella si trasformò anche con discreto successo in imbonitore e ci diede Cicciolina in Parlamento).
Finita la tutela arrivò Berlusconi, sul quale non serva che dica nulla.
E ora che Berlusconi sta finendo quale è il "politico" che agli occhi della gente è il più "onesto" e "serio" e "intelligente" (anche se per ora pochi lo votano)? Un altro imbonitore qualunquista: Beppe Grillo.
Forse servirebbe cambiare gli italiani, non tanto i politici.
Saluti,
Mauro.
Comunque Berlusconi che se ne va risolve solo una parte del problema, non il problema nel suo complesso. E non sto parlando di debito, crisi finanziaria, giustizia o simili.
Sto parlando del berlusconismo. Che, anche se non lo chiamavamo così, esisteva prima di Berlusconi e probabilmente continuerà a esistere dopo.
Cos'è il berlusconismo? È il qualunquismo, l'individualismo degli italiani, il loro non senso dello Stato che continua a farli cadere nelle mani di imbonitori da mercato.
La cosa cominciò negli anni venti con un altro imbonitore, Benito Mussolini che - se qualcuno se lo fosse dimenticato - andò al potere legalmente grazie alle sparate qualunquistiche, non tanto a quelle nazionalistiche.
Poi nell'immediato dopoguerra un altro imbonitore, un qualunquista di razza (Guglielmo Giannini), mise a soqquadro il panorama politico italiano col suo Fronte dell'Uomo Qualunque. Non durò solo perché non aveva a disposizione nessun mezzo di comunicazione a parte il suo proprio giornale (uno solo, e nessuna radio).
Poi siamo finiti sotto tutela washingtoniana e ciò ha tenuto al guinzaglio i vari imbonitori (anche se dopo le grandi battaglie degli anni '70, Pannella si trasformò anche con discreto successo in imbonitore e ci diede Cicciolina in Parlamento).
Finita la tutela arrivò Berlusconi, sul quale non serva che dica nulla.
E ora che Berlusconi sta finendo quale è il "politico" che agli occhi della gente è il più "onesto" e "serio" e "intelligente" (anche se per ora pochi lo votano)? Un altro imbonitore qualunquista: Beppe Grillo.
Forse servirebbe cambiare gli italiani, non tanto i politici.
Saluti,
Mauro.
martedì 8 novembre 2011
Un caso psichiatrico, non solo politico
Dialogo (via sms) un paio di giorni fa tra me e una mia amica, non certo vicina alla sinistra... anzi in passato berlusconiana (anche se so che lei non accetterà questa etichetta).
Lei
Le ultime dal Silvio nazionale: in Italia la crisi non c'è...
Io
I ristoranti e gli aerei sono pieni... Sì, quelli che frequenta lui. Comunque, al di là delle idee politiche di ciascuno di noi, ormai bisogna riconoscere che ha perso ogni contatto con la realtà. È un problema psichiatrico ormai, non solo politico.
Lei
Già...
Saluti,
Mauro.
Lei
Le ultime dal Silvio nazionale: in Italia la crisi non c'è...
Io
I ristoranti e gli aerei sono pieni... Sì, quelli che frequenta lui. Comunque, al di là delle idee politiche di ciascuno di noi, ormai bisogna riconoscere che ha perso ogni contatto con la realtà. È un problema psichiatrico ormai, non solo politico.
Lei
Già...
Saluti,
Mauro.
lunedì 7 novembre 2011
Vietato ragionare! - L'alluvione di Genova
Ricevuto ieri da un'amica di Genova.
Oggi lascio la parola a lei, a Serena.
Saluti,
Mauro.
---
Premesso che l’attuale Sindaco di Genova, non mi piace né come persona, né come amministratore, non credo che le conseguenze di quanto è successo, siano da imputarsi nella totalità a lei. Faccio un passo indietro: il 25 ottobre, c’è stata l’alluvione nella zona delle Cinque Terre, con le ben note conseguenze e ne siamo venuti a conoscenza tutti. A distanza di una settimana (mercoledì 2 novembre) a Genova, viene emesso un “allerta meteo 2” a partire dalle ore 6 di venerdì 4, successivamente anticipato alle ore 22 di giovedì 3. Inizio con le considerazioni. La prima: fino a questa volta, gli allerta meteo, venivano diramati 24 ore prima dell’evento, mentre stavolta le ore sono state, almeno, 48. Seconda considerazione: il Sindaco, memore dell’alluvione del 2010 a Sestri Ponente ha emesso un’ordinanza di chiusura delle attività, nelle zone intorno a Via Giotto. Decisione, ovviamente, criticata dagli interessati (e se ti sbagli?)!
Allora, dopo tutto questo, è possibile che ai genovesi serva un’ordinanza di chiusura delle scuole, per tenere i figli a casa? Ovviamente, se non fosse successo nulla, le critiche sarebbero piovute (è il caso di dirlo) a centinaia sulla testa del Sindaco. Possibile che ci siamo trasformati in un branco di amebe che hanno perso la capacità di ragionare e che hanno bisogno che qualcuno dica, minuto per minuto, cosa dobbiamo fare? Abbiamo messo il cervello in naftalina?
Io non sono un essere soprannaturale in grado di prevedere calamità, eppure ho consigliato a mia sorella di rimanere a casa con i bambini. Consiglio che, ovviamente, è rimasto inascoltato, con il risultato che alle 14, mia sorella era bloccata a Brignole con l’acqua alle ginocchia. Era tanto spaventata da non sapere cosa fare e ho dovuto spronarla ad allontanarsi da lì. Inizialmente le avevo consigliato di entrare nella stazione e di raggiungere un binario qualsiasi, purtroppo la stazione era chiusa perché allagata, in seconda istanza, quindi, le ho detto di raggiungere via De Amicis e di salire in cima per togliersi dal pericolo di essere raggiunta da un innalzamento improvviso del livello dell’acqua. Grazie a un Signore (scrivo l’iniziale maiuscola, perché se lo merita) che soccorreva chi, come mia sorella stava cercando di togliersi da una situazione di pericolo, facendo la spola tra le pensiline degli autobus e l’inizio della strada su nominata aiutandoli a percorrere quella breve distanza, mia sorella è riuscita a spostarsi dal lago di acqua e fango. Un’amica, invece, ha intelligentemente deciso di starsene a casa con la bambina, evitando così, di trovarsi in una situazione di pericolo. Altro esempio negativo: alle 15 di venerdì c’erano ancora persone che andavano a ritirare esami clinici all’ospedale Gaslini. Tralasciando il fatto che il centro di Genova era sott’acqua da diverse ore, ricordo che era esondato anche lo Sturla e che la zona era allagata. Ma che bisogno c’era? Andare a ritirarli passato il pericolo, no?
Veniamo ora alle polemiche. Vengono fatte critiche alla Vincenzi su due fronti: mancata chiusura delle scuole e inadeguata pulizia dei letti dei torrenti.
Per quanto riguarda le scuole, il protocollo per l’allerta meteo di tipo due, non ne contempla la chiusura e la scelta è lasciata agli enti locali. L’anno scorso era stata prevista una forte nevicata e il Sindaco ha ordinato la chiusura delle scuole. Non è successo nulla e le critiche si sono sprecate. Io voglio sperare che la signora Vincenzi non si sia lasciata influenzare da questo avvenimento e che la decisione di tenere aperte le scuole sia stata dovuta solo alla valutazione delle possibilità che potesse o meno, succedere qualcosa. C’è anche da dire che il Sindaco aveva dato disposizione agli Istituti Scolastici di tenere i bambini a scuola (nel caso, ovviamente, fosse successo qualcosa) fino al termine dell’emergenza. Disposizione che è stata prontamente… disattesa. A questo punto di chi è veramente la colpa? Del Sindaco, dei Dirigenti Scolastici che si sono sentiti in dovere di invitare i genitori, nel momento di massimo pericolo, ad andare a prendere i figli o dei genitori che, nonostante il precoce allerta, si sono sentiti in dovere di mandare comunque i figli a scuola? Torno a chiedermi se siamo in grado di ragionare con la nostra testa o se aspettiamo che qualcuno venga a suonare il campanello di casa nostra e ci dica quali sono le norme (di semplice buon senso) da adottare in caso di allerta meteo?
Faccio una digressione: nella tarda serata di venerdì, il Sindaco ha emesso un’ordinanza che vietava la circolazione di veicoli sul territorio cittadino (fatte, ovviamente, le debite eccezioni). Posso capire che alcune persone abbiano appreso della disposizione, quando erano già per strada ma nel tardo pomeriggio i veicoli in circolazione avrebbero dovuto essere veramente pochi, invece, il traffico era lo stesso di un qualsiasi sabato. Idem oggi. Allora, i genovesi domandano al Sindaco come comportarsi in caso di allerta 2, quando poi le disposizioni vengono date, se ne fregano. Un autore che mi piace particolarmente, fa dire dal protagonista dei suoi libri al suo braccio destro di: “Agire alla luce dell’intelligenza, guidata dall’esperienza.” Consiglio che noi genovesi non saremmo certo in grado di seguire, visto ciò che è accaduto.
Veniamo al discorso torrenti. Vero, verissimo che i letti dei torrenti sono trascurati ma proviamo a fare un minimo di mea culpa? Non credo che l’amministrazione comunale vada di notte a buttare nei greti dei torrenti elettrodomestici vari, mobili o oggetti ingombranti in generale, perciò possiamo essere solo noi cittadini a farlo. E se poi il Comune dopo aver sgomberato i letti dei torrenti da tutti questi articoli, rimane senza fondi per provvedere alla manutenzione ordinaria, non lamentiamoci. Io devo essere una delle poche persone che ha invitato l’edicolante di Piazza Giusti a stare attento ai cartelloni che con sospetta regolarità finiscono nel greto del Bisagno. Mi ha risposto di farmi i c..zi miei e che, comunque, non sono certo quelli a dare problemi, perché sono di cartone. La mia risposta è che erano fatti miei e che, comunque, avrei fatto le mie rimostranze alla Municipale. Ora non voglio certo dire che il problema della manutenzione sia legato solo al motivo che ho detto, di sicuro c’è tanto disinteresse e tanta incuria, ma anche noi abbiamo le nostre colpe. Inutile parlare della cementificazione intorno e sopra ai torrenti ma, anche in questo caso, voglio fare una riflessione. Per (finire di…) costruire uno scolmatore (sarebbe comunque insufficiente) che faccia defluire le acque del Fereggiano o alla Foce o a Quarto, occorrono almeno 250 milioni di euro. Una quantità enorme di soldi che potrebbe, invece, essere utilizzata per allargare il corso del torrente, abbattendo una parte dei palazzi costruiti lungo il suo corso e ricostruendoli da un’altra parte.
Io non dico che tutto quello che è successo fosse inevitabile ma se i genovesi avessero tirato fuori dalla naftalina anche solo un paio di neuroni, probabilmente ci sarebbe stata qualche morte in meno.
domenica 6 novembre 2011
Genova 1970 - Genova 2011
Nel 1970 ero un bimbetto di due anni. Quell'alluvione per me non è un evento "concreto" ma un pezzo di storia, anche se storia non letta su un libro bensì sentita dalla viva voce di genitori, zii, amici più grandi.
Ora nel 2011 ho la "fortuna" di essere qui a Colonia mentre accade il casino... però questo casino non è storia. Questo casino mi sta passando sulla pelle, mi sta entrando sotto la pelle. Mi ritrovo nella mente a camminare in mezzo al fango nelle strade in cui ogni volta che sono a Genova cammino senza fango, mi sento rinchiuso nei negozi in cui normalemte entro senza problemi a fare la spesa, mi ritrovo scaraventato via dall'edicola dove normalmente mi fermo minuti e minuti senza problemi a guardare quali nuove riviste ci sono.
Genova mia, scusa se non sono lì ora. Mi vergogno di non esserci.
Ma forse nei prossimi giorni ci sarò, dopo aver contattato la Protezione Civile, che (nonostante i casini di Bertolaso e cricca) a livello locale funziona. Eccome se funziona. Grazie ragazzi della Protezione Civile.
Saluti,
Mauro.
Ora nel 2011 ho la "fortuna" di essere qui a Colonia mentre accade il casino... però questo casino non è storia. Questo casino mi sta passando sulla pelle, mi sta entrando sotto la pelle. Mi ritrovo nella mente a camminare in mezzo al fango nelle strade in cui ogni volta che sono a Genova cammino senza fango, mi sento rinchiuso nei negozi in cui normalemte entro senza problemi a fare la spesa, mi ritrovo scaraventato via dall'edicola dove normalmente mi fermo minuti e minuti senza problemi a guardare quali nuove riviste ci sono.
Genova mia, scusa se non sono lì ora. Mi vergogno di non esserci.
Ma forse nei prossimi giorni ci sarò, dopo aver contattato la Protezione Civile, che (nonostante i casini di Bertolaso e cricca) a livello locale funziona. Eccome se funziona. Grazie ragazzi della Protezione Civile.
Saluti,
Mauro.
Eravamo la metà
Secondo la BBC, quando sono nato io al mondo eravamo poco più di 3 miliardi e mezzo (per la precisione 3.535.963.825) e io sono stato la persona numero 77.576.579.530 a essere mai venuta al mondo.
Quando nacque mio padre al mondo c'erano 2.231.703.105 esseri umani.
Ora siamo 7 miliardi.
Volete sapere per quanto riguarda voi? Andate qui: 7 billion people and you.
Saluti,
Mauro.
Quando nacque mio padre al mondo c'erano 2.231.703.105 esseri umani.
Ora siamo 7 miliardi.
Volete sapere per quanto riguarda voi? Andate qui: 7 billion people and you.
Saluti,
Mauro.
sabato 5 novembre 2011
Siate puntuali!
Se volete consumare qualcosa in questo locale, dovete essere puntualissimi. A seconda del giorno solo alle 14 o solo alle 15 vi daranno qualcosa!
Traduzione:
Orari di apertura:
Giovedì/Venerdì ore 15
Sabato ore 14
Saluti,
Mauro.
Traduzione:
Orari di apertura:
Giovedì/Venerdì ore 15
Sabato ore 14
Saluti,
Mauro.
venerdì 4 novembre 2011
Una lettera a Repubblica
Visto che l'articolo di Repubblica che ho messo alla berlina la settimana scorsa nell'intervento Ignoranza brevettata è ancora visibile e - nonostante tutto il tam tam in rete (non solo dovuto al mio blog, ovviamente) da Repubblica non è arrivata neanche alcuna presa di distanza o articolo correttivo, martedì scorso mi sono permesso di scrivere alla redazione online di Repubblica (repubblicawww@repubblica.it).
Come prevedibile neanche alla mia lettera è stato risposto, quindi ve la ripropongo qui sotto, tanto per metterli ancora un po' alla berlina.
Saluti,
Mauro.
---
Spettabile redazione,
il 25 ottobre avete pubblicato sul vostro sito l'articolo "Brevetti, patate e broccoli come auto di lusso - Le mani delle multinazionali sui prodotti agricoli" (http://www.repubblica.it/economia/2011/10/25/news/brevetti-23791788/?ref=HREC2-9).
Articolo che mi ha fatto accapponare la pelle per il cumulo di scemenze che contiene. L'autore non ha assolutamente la minima idea di ciò di cui parla.
Ora, una settimana dopo, vedo con raccapriccio che l'articolo è ancora presente sul vostro sito, che nessuno ha pensato di salvare almeno la faccia di Repubblica togliendolo.
Comunque, se volete imparare qualcosa su brevetti e prodotti agricoli, potete leggere il mio commento al proposito: "Ignoranza brevettata" (http://pensieri-eretici.blogspot.com/2011/10/ignoranza-brevettata.html), egregiamente completato da un ulteriore commento di Giordano Masini: "Il broccolo di Repubblica" (http://lavalledelsiele.com/2011/10/26/il-broccolo-di-repubblica/).
Persino Dario Bressanini, che ha il suo blog presso di voi (http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it), in uno degli ultimi commenti a questo suo intervento "OGM, una panoramica" (http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/06/27/ogm-una-panoramica/) ha scritto che l'articolo di Andrea Tarquini è stato giustamente massacrato.
Sinceramente, tanta ignoranza scientifica e il suo diffonderla da parte vostra è semplicemente vergognoso.
Cordiali saluti,
Mauro Venier.
Come prevedibile neanche alla mia lettera è stato risposto, quindi ve la ripropongo qui sotto, tanto per metterli ancora un po' alla berlina.
Saluti,
Mauro.
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Spettabile redazione,
il 25 ottobre avete pubblicato sul vostro sito l'articolo "Brevetti, patate e broccoli come auto di lusso - Le mani delle multinazionali sui prodotti agricoli" (http://www.repubblica.it/economia/2011/10/25/news/brevetti-23791788/?ref=HREC2-9).
Articolo che mi ha fatto accapponare la pelle per il cumulo di scemenze che contiene. L'autore non ha assolutamente la minima idea di ciò di cui parla.
Ora, una settimana dopo, vedo con raccapriccio che l'articolo è ancora presente sul vostro sito, che nessuno ha pensato di salvare almeno la faccia di Repubblica togliendolo.
Comunque, se volete imparare qualcosa su brevetti e prodotti agricoli, potete leggere il mio commento al proposito: "Ignoranza brevettata" (http://pensieri-eretici.blogspot.com/2011/10/ignoranza-brevettata.html), egregiamente completato da un ulteriore commento di Giordano Masini: "Il broccolo di Repubblica" (http://lavalledelsiele.com/2011/10/26/il-broccolo-di-repubblica/).
Persino Dario Bressanini, che ha il suo blog presso di voi (http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it), in uno degli ultimi commenti a questo suo intervento "OGM, una panoramica" (http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/06/27/ogm-una-panoramica/) ha scritto che l'articolo di Andrea Tarquini è stato giustamente massacrato.
Sinceramente, tanta ignoranza scientifica e il suo diffonderla da parte vostra è semplicemente vergognoso.
Cordiali saluti,
Mauro Venier.
giovedì 3 novembre 2011
Il malinteso generazionale
«S'ode a destra uno squillo di tromba;
a sinistra risponde uno squillo:» *
A destra si ringiovanisce il partito con Angelino Alfano segretario, a sinistra si vorrebbe ringiovanire il partito (ma forse l'intera politica) con Matteo Renzi.
Sia di qua che di là sembra che il primo merito debba essere quello della gioventù: 40 anni massimo, 45 forse, ma assolutamente non un mese di più.
Sinceramente, c'è qualcosa che non mi quadra. A me, sia dalla famiglia che dalla scuola (quella pre-Gelmini, per intenderci), è sempre stato insegnato che le qualità per fare politica ad alto livello fossero onestà, competenza, spirito di servizio, senso dello Stato (quando esisteva ancora quello con la S maiuscola), coraggio nel prendere decisioni e altre piccolezze simili.
Non mi ricordo che la gioventù sia mai stata considerata né un elemento positivo né negativo.
Del resto il governo attuale è forse quello con più giovani nella storia della Repubblica. Prendendo come limite i 45 anni di cui sopra: Prestigiacomo (45), Brambilla (44), Fitto (42), Gelmini (38), Carfagna (36), Meloni (34) e - fino a poco fa - Alfano (41). Più vari altri sotto i 50 o poco sopra.
Vi sentite ancora di sostenere che servano assolutamente politici giovani?
Del resto, dall'altra parte politica, cosa ha dimostrato Renzi (ma anche il suo semi-avversario Civati) di più di Bersani, Vendola & co.?
Solo due cose:
1) È più telegenico;
2) Sa usare meglio Facebook, Twitter & co.
Però, signori miei, i contenuti? Sarò antiquato e fuori dal mondo... ma prima vengono i contenuti, poi il contenitore.
Servono politici capaci e onesti. Che siano giovani o vecchi, poco importa. Tanto anche i giovani prima o poi diventano vecchi. L'alternativa non gliela auguro.
Saluti,
Mauro.
* A chi non riconosce l'incipit, peste lo colga :-) **
** E chi non riconosce neanche questa citazione... peste lo ricolga :-)
a sinistra risponde uno squillo:» *
A destra si ringiovanisce il partito con Angelino Alfano segretario, a sinistra si vorrebbe ringiovanire il partito (ma forse l'intera politica) con Matteo Renzi.
Sia di qua che di là sembra che il primo merito debba essere quello della gioventù: 40 anni massimo, 45 forse, ma assolutamente non un mese di più.
Sinceramente, c'è qualcosa che non mi quadra. A me, sia dalla famiglia che dalla scuola (quella pre-Gelmini, per intenderci), è sempre stato insegnato che le qualità per fare politica ad alto livello fossero onestà, competenza, spirito di servizio, senso dello Stato (quando esisteva ancora quello con la S maiuscola), coraggio nel prendere decisioni e altre piccolezze simili.
Non mi ricordo che la gioventù sia mai stata considerata né un elemento positivo né negativo.
Del resto il governo attuale è forse quello con più giovani nella storia della Repubblica. Prendendo come limite i 45 anni di cui sopra: Prestigiacomo (45), Brambilla (44), Fitto (42), Gelmini (38), Carfagna (36), Meloni (34) e - fino a poco fa - Alfano (41). Più vari altri sotto i 50 o poco sopra.
Vi sentite ancora di sostenere che servano assolutamente politici giovani?
Del resto, dall'altra parte politica, cosa ha dimostrato Renzi (ma anche il suo semi-avversario Civati) di più di Bersani, Vendola & co.?
Solo due cose:
1) È più telegenico;
2) Sa usare meglio Facebook, Twitter & co.
Però, signori miei, i contenuti? Sarò antiquato e fuori dal mondo... ma prima vengono i contenuti, poi il contenitore.
Servono politici capaci e onesti. Che siano giovani o vecchi, poco importa. Tanto anche i giovani prima o poi diventano vecchi. L'alternativa non gliela auguro.
Saluti,
Mauro.
* A chi non riconosce l'incipit, peste lo colga :-) **
** E chi non riconosce neanche questa citazione... peste lo ricolga :-)
mercoledì 2 novembre 2011
Dettagli coloniesi 9 - Viva il Soviet!
martedì 1 novembre 2011
E il pomodoro di Pachino?
Già vi ho parlato del caso del grano Creso e ho parlato anche dell'ignoranza giornalistica per quanto riguarda il brevetto di prodotti agricoli.
Ma vi ho mai parlato del pomodoro di Pachino? Siamo proprio sicuri che, nonostante l'IGP, sia proprio di Pachino?
Beh, al riguardo cedo la parola a Dario Bressanini: Il caso del pomodoro di Pachino. Buona lettura.
Solo su una cosa non concordo col bravo Dario: lui usa la definizione OGM (organismo geneticamente modificato) in maniera ristretta, cioè applicandola solo ai prodotti transgenici, io invece preferisco applicarla in maniera estensiva, nel senso che qualsiasi organismo che abbia subito delle modifiche genetiche (comunque siano state fatte) è OGM.
Ma comunque su una cosa io e Bressanini siamo d'accordo al 200%: l'OGM non è il diavolo, anzi.
Saluti,
Mauro.
Ma vi ho mai parlato del pomodoro di Pachino? Siamo proprio sicuri che, nonostante l'IGP, sia proprio di Pachino?
Beh, al riguardo cedo la parola a Dario Bressanini: Il caso del pomodoro di Pachino. Buona lettura.
Solo su una cosa non concordo col bravo Dario: lui usa la definizione OGM (organismo geneticamente modificato) in maniera ristretta, cioè applicandola solo ai prodotti transgenici, io invece preferisco applicarla in maniera estensiva, nel senso che qualsiasi organismo che abbia subito delle modifiche genetiche (comunque siano state fatte) è OGM.
Ma comunque su una cosa io e Bressanini siamo d'accordo al 200%: l'OGM non è il diavolo, anzi.
Saluti,
Mauro.
lunedì 31 ottobre 2011
Fukushima reloaded
Per tutti quelli che continuano a parlare della "catastrofe nucleare" di Fukushima: a Fukushima le cose sono sotto controllo (e non è morto nessuno, a parte gli annegati che col nucleare non c'entrano nulla).
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Si consiglia di leggere anche il commento, non solo l'articolo.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Si consiglia di leggere anche il commento, non solo l'articolo.
Halloween e Carnevale
Parliamoci chiaro: il Carnevale è una festa idiota.
Ma confronto ad Halloween sembra comunque il massimo dell'intelligenza e della cultura!
Saluti,
Mauro.
Ma confronto ad Halloween sembra comunque il massimo dell'intelligenza e della cultura!
Saluti,
Mauro.
sabato 29 ottobre 2011
Bambini e alberghi
Sarà vero?
I più cafoni? I bambini italiani secondo gli albergatori UE
Io non sono albergatore e non ho bambini... ma qui sinceramente ho l'impressione che gli albergatori confondano alla grande vivacità con cafonaggine... certo un bambino scandinavo, tedesco o soprattutto svizzero cresciuto in maniera militarista e che ha paura di fare un passo senza che i suoi "superiori" gli diano il permesso per un albergatore è molto più comodo... ma siamo sicuri che sia meno cafone di un bambino italiano che fa semplicemente il... bambino?
Saluti,
Mauro.
I più cafoni? I bambini italiani secondo gli albergatori UE
Io non sono albergatore e non ho bambini... ma qui sinceramente ho l'impressione che gli albergatori confondano alla grande vivacità con cafonaggine... certo un bambino scandinavo, tedesco o soprattutto svizzero cresciuto in maniera militarista e che ha paura di fare un passo senza che i suoi "superiori" gli diano il permesso per un albergatore è molto più comodo... ma siamo sicuri che sia meno cafone di un bambino italiano che fa semplicemente il... bambino?
Saluti,
Mauro.
venerdì 28 ottobre 2011
Chi ha scritto la lettera all'Italia?
Da un po' di giorni la discussione politica ruota intorno alla situazione italiana e alla lettera che la Banca Centrale Europea ha scritto a Berlusconi.
Chi la ha scritta? La firma è dei direttori uscente ed entrante della BCE, Jean-Claude Trichet e Mario Draghi.
E materialmente la avranno anche scritta loro (o meglio le loro segreterie), ma a leggerla non si può non avere la certezza che a dettarla sono stati multinazionali, speculatori e banchieri privati.
Credete veramente che le misure indicate servano a salvare il paese? Allora credete ancora alle favole.
Quelle richieste sono misure nella direzione che desiderano Marchionne, Ackermann e consorteria varia.
Vediamo un paio di punti:
- A comprehensive, far-reaching and credible reform strategy, including the full liberalisation of local public services;
- Reform the collective wage bargaining system allowing firm-level agreements to tailor wages and working conditions to firms' specific needs and increasing their relevance with respect to other layers of negotiations;
- It is possible to intervene further in the pension system, making more stringent the eligibility criteria for seniority pensions;
- We also encourage the government to immediately take measures to ensure a major overhaul of the public administration in order to improve administrative efficiency and business friendliness;
- Etc., etc.
Business, non country, community oppure people. Chiaro?
Saluti,
Mauro.
Chi la ha scritta? La firma è dei direttori uscente ed entrante della BCE, Jean-Claude Trichet e Mario Draghi.
E materialmente la avranno anche scritta loro (o meglio le loro segreterie), ma a leggerla non si può non avere la certezza che a dettarla sono stati multinazionali, speculatori e banchieri privati.
Credete veramente che le misure indicate servano a salvare il paese? Allora credete ancora alle favole.
Quelle richieste sono misure nella direzione che desiderano Marchionne, Ackermann e consorteria varia.
Vediamo un paio di punti:
- A comprehensive, far-reaching and credible reform strategy, including the full liberalisation of local public services;
- Reform the collective wage bargaining system allowing firm-level agreements to tailor wages and working conditions to firms' specific needs and increasing their relevance with respect to other layers of negotiations;
- It is possible to intervene further in the pension system, making more stringent the eligibility criteria for seniority pensions;
- We also encourage the government to immediately take measures to ensure a major overhaul of the public administration in order to improve administrative efficiency and business friendliness;
- Etc., etc.
Business, non country, community oppure people. Chiaro?
Saluti,
Mauro.
giovedì 27 ottobre 2011
Ne portiamo ancora la Croce
Tra i vari commenti che ho ricevuto al mio intervento di martedì scorso Ignoranza brevettata molti vertevano sull'ignoranza scientifica dei giornalisti (e purtroppo anche della maggioranza dei lettori).
Che le materie scientifiche e tecnologiche in Italia godano di una considerazione molto inferiore a quelle umanistiche è una cosa nota e arcinota (basta vedere quanti personaggi pubblici si vantino di non conoscere la matematica, ma nessuno mai che si vanti, per esempio, di non conoscere la filosofia).
Ma perché questa scarsa considerazione oltre alla scarsa conoscenza?
Beh, signori miei, in buona parte dobbiamo ringraziare per questo il mammasantissima (e uso questo termine nella sua accezione più negativa possibile) della "cultura" italiana del ventesimo secolo: Benedetto Croce.
Egli di fatto sosteneva che solo le materie umanistiche fossero cultura. Tutto il resto era tecnica. E di questa convinzione ha impregnato, anzi infestato, la cultura italiana.
Saluti,
Mauro.
Che le materie scientifiche e tecnologiche in Italia godano di una considerazione molto inferiore a quelle umanistiche è una cosa nota e arcinota (basta vedere quanti personaggi pubblici si vantino di non conoscere la matematica, ma nessuno mai che si vanti, per esempio, di non conoscere la filosofia).
Ma perché questa scarsa considerazione oltre alla scarsa conoscenza?
Beh, signori miei, in buona parte dobbiamo ringraziare per questo il mammasantissima (e uso questo termine nella sua accezione più negativa possibile) della "cultura" italiana del ventesimo secolo: Benedetto Croce.
Egli di fatto sosteneva che solo le materie umanistiche fossero cultura. Tutto il resto era tecnica. E di questa convinzione ha impregnato, anzi infestato, la cultura italiana.
Saluti,
Mauro.
mercoledì 26 ottobre 2011
Ignoranza brevettata - Una spiegazione
Il mio intervento di ieri sulla brevettabilità dei prodotti agricoli (Ignoranza brevettata) sta avendo una risonanza a cui gli interventi sul mio blog non sono abituati (e sarei ipocrita se negassi di esserne contento e lusingato).
Ho notato che viene segnalato su Facebook (no, su FB non me lo sono autosegnalato, ci è arrivato per strade sue), in forum di cui neanche conoscevo l'esistenza ed è stato pure citato (in termini positivi) da Dario Bressanini sul suo blog (e questa è la citazione che più mi ha fatto piacere, anche perché nell'intervento massacravo un articolo di Repubblica... e Bressanini scrive su Repubblica).
Comunque, la spiegazione a cui mi riferisco nel titolo è la seguente: in alcuni forum il mio intervento è stato citato aggiungendo l'osservazione (giustissima! sacrosanta!) che, non conoscendomi, non garantivano sull'affidabilità dell'autore.
Bene, io non sono un esperto del settore alimentare (anche se mi piace mangiare e bere bene ;-) ), però di brevetti e innovazione qualcosa ne so. Io sono infatti un fisico, lavoro alla Siemens in Germania, dove (tra le altre cose) mi occupo appunto di brevetti e innovazione.
Se voleste sapere qualcosa di più su di me professionalmente, potete curiosare il mio profilo su Xing.
Saluti,
Mauro.
Ho notato che viene segnalato su Facebook (no, su FB non me lo sono autosegnalato, ci è arrivato per strade sue), in forum di cui neanche conoscevo l'esistenza ed è stato pure citato (in termini positivi) da Dario Bressanini sul suo blog (e questa è la citazione che più mi ha fatto piacere, anche perché nell'intervento massacravo un articolo di Repubblica... e Bressanini scrive su Repubblica).
Comunque, la spiegazione a cui mi riferisco nel titolo è la seguente: in alcuni forum il mio intervento è stato citato aggiungendo l'osservazione (giustissima! sacrosanta!) che, non conoscendomi, non garantivano sull'affidabilità dell'autore.
Bene, io non sono un esperto del settore alimentare (anche se mi piace mangiare e bere bene ;-) ), però di brevetti e innovazione qualcosa ne so. Io sono infatti un fisico, lavoro alla Siemens in Germania, dove (tra le altre cose) mi occupo appunto di brevetti e innovazione.
Se voleste sapere qualcosa di più su di me professionalmente, potete curiosare il mio profilo su Xing.
Saluti,
Mauro.
martedì 25 ottobre 2011
Ignoranza brevettata
Oggi la Repubblica ha pubblicato sul suo sito un articolo sulla controversa possibilità di brevettare prodotti agricoli: Brevetti, patate e broccoli come auto di lusso - Le mani delle multinazionali sui prodotti agricoli.
La questione - da un punto di vista politico, legale e sociale - è complessa e importante, per cui non voglio entrare in questo intervento nel dibattito favorevoli-contrari. Me ne tengo fuori e (almeno qui oggi) non vi dico come la penso.
Voglio usare l'articolo di Repubblica come ennesima dimostrazione della crassa ignoranza del giornalismo italiano, soprattutto quando si tratta di questioni tecnologiche e scientifiche.
Eppure bastava fare una brevissima ricerca su Internet e Andrea Tarquini (l'autore del testo... definirlo articolo in realtà è troppo) avrebbe evitato una figuraccia colossale.
Intanto comincia subito dimostrando di non aver neanche saputo copiare bene il nome dell'ufficio brevetti europeo: European Patent Office. Ma per lui il Patent merita una s in fondo.
Vabbé, facciamo finta che sia un errore di battitura.
Le perle successive però non sono errori di battitura.
Leggo: "Il brevetto per strappare al resto del mondo l'esclusiva della patata, del pomodoro, del broccolo, della bistecca".
A parte che esistono comunque differenze anche regolamentative tra prodotti vegetali e prodotti animali, a livello di brevettabilità c'è molta differenza tra una materia prima (in questo caso patata, pomodoro, broccolo) e un prodotto lavorato (in questo caso bistecca).
Oppure per voi l'alluminio e l'automobile, il legno e la cassapanca, lo zolfo e il fiammifero sono la stessa cosa?
Leggo: "l'Ufficio europeo dei brevetti annullerà il ricorso contro il brevetto sul broccolo (EP10698199)".
Nella banca dati dell'EPO non vi è traccia di un brevetto con codice EP10698199.
In compenso esiste il brevetto EP1069819. Che non è un brevetto sul broccolo, ma un brevetto su una ben particolare e precisa caratteristica di broccolo non esistente in natura, cioè una contenente più elementi anticancerogeni. Infatti il titolo di questo brevetto recita: Method for Selective Increase of the Anticarcinogenic Glucosinolates in Brassica Oleracea.
Leggo: "Poi seguirà il brevetto sul pomodoro (EP1211926)".
Il brevetto EP1211926 invece esiste. E conferma che il "giornalista" vuole farci credere quello che non è. Non viene per niente brevettato il pomodoro in sé, bensì un particolare metodo di produrre un pomodoro con ridotto contenuto d'acqua e il prodotto che ne risulta (non esistente in natura!). Titolo del brevetto: Method for Breeding Tomatoes having Reduced Water Content and Product of the Method.
Leggo: "In altre parole, per spiegare tutto ai profani: chi vorrà coltivare pomodori dovrà pagare ogni anno al detentore del brevetto, cioè a una multinazionale, una royalty, un diritto di brevetto".
Qui si tratta completamente di parole in libertà, con le quali il "giornalista" dimostra di non sapere cosa è un brevetto. Lui ai "profani" non spiega niente, se non palle colossali.
Se uno vorrà coltivare quel particolare pomodoro, usando quel particolare metodo, dovrà pagare dei diritti (a proposito: le royalties in italiano sono i diritti, non usiamo l'inglese per coprire l'ignoranza). Se uno vorrà coltivare i pomidoro che si sono sempre coltivati NON dovrà pagare un cazzo a nessuno.
Solo cose nuove e non esistenti in natura infatti sono brevettabili. Quindi il pomodoro, il broccolo, il fagiolino, la fragola, ecc. che conosciamo continueranno a essere liberamente coltivabili e continueranno a non essere brevettabili. Punto.
Leggo: "La produzione indipendente di verdure di cui l'umanità si nutre da millenni verrà quasi equiparata all'attività di chi, come le industrie cinesi controllate dal sistema totalitario al potere a Pechino, produce e vende copie spudorate di auto, treni ad alta velocità o aerei".
Caro il mio "giornalista", no, la produzione indipendente di cui parli continuerà a essere indipendente e libera, come spiegato sopra. Che a te piaccia o no.
Quello che succederà è che - se il prodotto artificiale brevettato risulterà migliore e/o preferito rispetto a quello naturale classico - il piccolo contadino sparirà non reggendo la concorrenza del grande produttore.
Ma questo succede già. Anche senza brevetti. E non solo in agricoltura. Purtroppo il pesce grosso mangia il pesce piccolo. E non sempre lo fa con fair play.
Leggo: "Conseguenza: agricoltori e allevatori, soprattutto nel terzo mondo ma anche da noi in Europa, rischieranno di andare in rovina".
Succederà anche senza brevetti. Anzi ha cominciato a succedere ben prima che fosse possibile modificare in maniera mirata (geneticamente o mediante incroci o altri metodi) i prodotti agricoli. Ma a quanto pare, caro Tarquini, quando è successo dormivi della grossa.
Leggo: "Sembra linguaggio ostico da addetti ai lavori, ma tradotto in pratica significa che le multinazionali non avranno più solo in mano i brevetti esclusivi del cibo transgenico, bensì anche del cibo tout court".
Perfetta ciliegina sulla torta di un cumulo di ignoranza. O di malafede?
Il signor Tarquini cita due brevetti che parlano esplicitamente di cibi modificati in laboratorio (non esistono solo le modifiche transgeniche nei laboratori) e poi - sfruttando l'ignoranza diffusa per quanto riguarda le materie tecniche e scientifiche - cerca di farci credere che sia brevettabile il cibo in generale.
Commettendo due gravi errori:
1) Il cibo è quello che ti arriva nel piatto, non necessariamente e soprattutto non direttamente quello che viene coltivato o allevato;
2) Non puoi brevettare ciò che già esiste. Una cosa (oggetto o pianta che sia) è brevettabile solo se nuova e non naturale.
Leggo: "Se brevetti il broccolo o il pomodoro, detto in soldoni, l'agricoltore ovunque nel mondo dovrà pagarti ogni anno i diritti".
E insiste! Il broccolo o il pomodoro non lo puoi brevettare. Punto.
E non ho commentato tutto. Il resto ve lo risparmio.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Qui una spiegazione per valutare l'affidabilità dello scrivente :-)
P.P.S.:
E qui una lettera a Repubblica sull'argomento.
Le perle successive però non sono errori di battitura.
Leggo: "Il brevetto per strappare al resto del mondo l'esclusiva della patata, del pomodoro, del broccolo, della bistecca".
A parte che esistono comunque differenze anche regolamentative tra prodotti vegetali e prodotti animali, a livello di brevettabilità c'è molta differenza tra una materia prima (in questo caso patata, pomodoro, broccolo) e un prodotto lavorato (in questo caso bistecca).
Oppure per voi l'alluminio e l'automobile, il legno e la cassapanca, lo zolfo e il fiammifero sono la stessa cosa?
Leggo: "l'Ufficio europeo dei brevetti annullerà il ricorso contro il brevetto sul broccolo (EP10698199)".
Nella banca dati dell'EPO non vi è traccia di un brevetto con codice EP10698199.
In compenso esiste il brevetto EP1069819. Che non è un brevetto sul broccolo, ma un brevetto su una ben particolare e precisa caratteristica di broccolo non esistente in natura, cioè una contenente più elementi anticancerogeni. Infatti il titolo di questo brevetto recita: Method for Selective Increase of the Anticarcinogenic Glucosinolates in Brassica Oleracea.
Leggo: "Poi seguirà il brevetto sul pomodoro (EP1211926)".
Il brevetto EP1211926 invece esiste. E conferma che il "giornalista" vuole farci credere quello che non è. Non viene per niente brevettato il pomodoro in sé, bensì un particolare metodo di produrre un pomodoro con ridotto contenuto d'acqua e il prodotto che ne risulta (non esistente in natura!). Titolo del brevetto: Method for Breeding Tomatoes having Reduced Water Content and Product of the Method.
Leggo: "In altre parole, per spiegare tutto ai profani: chi vorrà coltivare pomodori dovrà pagare ogni anno al detentore del brevetto, cioè a una multinazionale, una royalty, un diritto di brevetto".
Qui si tratta completamente di parole in libertà, con le quali il "giornalista" dimostra di non sapere cosa è un brevetto. Lui ai "profani" non spiega niente, se non palle colossali.
Se uno vorrà coltivare quel particolare pomodoro, usando quel particolare metodo, dovrà pagare dei diritti (a proposito: le royalties in italiano sono i diritti, non usiamo l'inglese per coprire l'ignoranza). Se uno vorrà coltivare i pomidoro che si sono sempre coltivati NON dovrà pagare un cazzo a nessuno.
Solo cose nuove e non esistenti in natura infatti sono brevettabili. Quindi il pomodoro, il broccolo, il fagiolino, la fragola, ecc. che conosciamo continueranno a essere liberamente coltivabili e continueranno a non essere brevettabili. Punto.
Leggo: "La produzione indipendente di verdure di cui l'umanità si nutre da millenni verrà quasi equiparata all'attività di chi, come le industrie cinesi controllate dal sistema totalitario al potere a Pechino, produce e vende copie spudorate di auto, treni ad alta velocità o aerei".
Caro il mio "giornalista", no, la produzione indipendente di cui parli continuerà a essere indipendente e libera, come spiegato sopra. Che a te piaccia o no.
Quello che succederà è che - se il prodotto artificiale brevettato risulterà migliore e/o preferito rispetto a quello naturale classico - il piccolo contadino sparirà non reggendo la concorrenza del grande produttore.
Ma questo succede già. Anche senza brevetti. E non solo in agricoltura. Purtroppo il pesce grosso mangia il pesce piccolo. E non sempre lo fa con fair play.
Leggo: "Conseguenza: agricoltori e allevatori, soprattutto nel terzo mondo ma anche da noi in Europa, rischieranno di andare in rovina".
Succederà anche senza brevetti. Anzi ha cominciato a succedere ben prima che fosse possibile modificare in maniera mirata (geneticamente o mediante incroci o altri metodi) i prodotti agricoli. Ma a quanto pare, caro Tarquini, quando è successo dormivi della grossa.
Leggo: "Sembra linguaggio ostico da addetti ai lavori, ma tradotto in pratica significa che le multinazionali non avranno più solo in mano i brevetti esclusivi del cibo transgenico, bensì anche del cibo tout court".
Perfetta ciliegina sulla torta di un cumulo di ignoranza. O di malafede?
Il signor Tarquini cita due brevetti che parlano esplicitamente di cibi modificati in laboratorio (non esistono solo le modifiche transgeniche nei laboratori) e poi - sfruttando l'ignoranza diffusa per quanto riguarda le materie tecniche e scientifiche - cerca di farci credere che sia brevettabile il cibo in generale.
Commettendo due gravi errori:
1) Il cibo è quello che ti arriva nel piatto, non necessariamente e soprattutto non direttamente quello che viene coltivato o allevato;
2) Non puoi brevettare ciò che già esiste. Una cosa (oggetto o pianta che sia) è brevettabile solo se nuova e non naturale.
Leggo: "Se brevetti il broccolo o il pomodoro, detto in soldoni, l'agricoltore ovunque nel mondo dovrà pagarti ogni anno i diritti".
E insiste! Il broccolo o il pomodoro non lo puoi brevettare. Punto.
E non ho commentato tutto. Il resto ve lo risparmio.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Qui una spiegazione per valutare l'affidabilità dello scrivente :-)
P.P.S.:
E qui una lettera a Repubblica sull'argomento.
lunedì 24 ottobre 2011
Una testa un voto
Visto che il principio "una testa, un voto" ci ha portato a farci ridere dietro in occasioni ufficiali... non so più quanto sia giusto e accettabile come principio.
Saluti,
Mauro.
domenica 23 ottobre 2011
venerdì 21 ottobre 2011
Gheddafi è morto
E ora comincia il difficile. Le tribù libiche mica sono unite di loro, erano unite solo contro il dittatore.
Ora si rischia il tutti contro tutti.
Qualcuno poi potrebbe chiedersi: Gheddafi era ricercato dalla corte penale internazionale dell'Aja, perché i ribelli dopo averlo catturato lo hanno ucciso invece di consegnarlo per farlo processare?
La voglia di vendetta, la rabbia, il caos del conflitto possono essere logiche spiegazioni... ma un pochino di dietrologia possiamo anche farla: a Italia, Francia e Stati Uniti non conveniva certo un Gheddafi che potesse parlare - anche se solo come imputato - a un processo pubblico.
Remember Ustica?
Saluti,
Mauro.
Ora si rischia il tutti contro tutti.
Qualcuno poi potrebbe chiedersi: Gheddafi era ricercato dalla corte penale internazionale dell'Aja, perché i ribelli dopo averlo catturato lo hanno ucciso invece di consegnarlo per farlo processare?
La voglia di vendetta, la rabbia, il caos del conflitto possono essere logiche spiegazioni... ma un pochino di dietrologia possiamo anche farla: a Italia, Francia e Stati Uniti non conveniva certo un Gheddafi che potesse parlare - anche se solo come imputato - a un processo pubblico.
Remember Ustica?
Saluti,
Mauro.
mercoledì 19 ottobre 2011
martedì 18 ottobre 2011
Lui il Nobel lo meritava
E non glielo hanno dato.
E ora non potranno più darglielo.
Andra Zanzotto mancherà a tutti coloro che amano la poesia.
Anzi no. Mancherà a tutti e basta.
Stoccolma vergognati.
Saluti,
Mauro.
E ora non potranno più darglielo.
Andra Zanzotto mancherà a tutti coloro che amano la poesia.
Anzi no. Mancherà a tutti e basta.
Stoccolma vergognati.
Saluti,
Mauro.
domenica 16 ottobre 2011
I fatti di Roma
Ieri solo a Roma - tra più di 900 città in giro per il mondo - ci sono stati gravi scontri e tafferugli.
A parte tutti i discorsi socio-politici (e soprattutto propagandistici) sul perché solo in Italia si siano presentati i black bloc e simili, da molte parti è posta la domanda: non si poteva prevenire? Perché si è aspettato che tutto degenerasse?
Tante spiegazioni ho letto/sentito:
- Le forze dell'ordine erano impreparate;
- L'intelligence ha sottovalutato i rischi;
- C'erano convenienze politiche perché ci fossero problemi;
- Varie ed eventuali assurdità.
E se la cosa fosse molto più semplice e non avesse a che fare con destra o sinistra, governo, opposizioni o popolo?
Il governo aveva appena deciso il taglio di 60 milioni di Euro ai bilanci delle forze dell'ordine (dopo gli innumerevoli altri tagli degli ultimi anni). Le scorte devono pagarsi la banzina da sole. I mezzi non hanno manutenzione. Eccetera, eccetera.
E se le forze dell'ordine avessero solo voluto far vedere al governo (ma anche alle opposizioni e al popolo) dove si va a finire se loro non hanno fondi e mezzi?
Saluti,
Mauro.
A parte tutti i discorsi socio-politici (e soprattutto propagandistici) sul perché solo in Italia si siano presentati i black bloc e simili, da molte parti è posta la domanda: non si poteva prevenire? Perché si è aspettato che tutto degenerasse?
Tante spiegazioni ho letto/sentito:
- Le forze dell'ordine erano impreparate;
- L'intelligence ha sottovalutato i rischi;
- C'erano convenienze politiche perché ci fossero problemi;
- Varie ed eventuali assurdità.
E se la cosa fosse molto più semplice e non avesse a che fare con destra o sinistra, governo, opposizioni o popolo?
Il governo aveva appena deciso il taglio di 60 milioni di Euro ai bilanci delle forze dell'ordine (dopo gli innumerevoli altri tagli degli ultimi anni). Le scorte devono pagarsi la banzina da sole. I mezzi non hanno manutenzione. Eccetera, eccetera.
E se le forze dell'ordine avessero solo voluto far vedere al governo (ma anche alle opposizioni e al popolo) dove si va a finire se loro non hanno fondi e mezzi?
Saluti,
Mauro.
sabato 15 ottobre 2011
Fratello sole, sorella sole
No, non voglio riscrivere il Cantico delle Creature di Francesco Giovanni di Pietro Bernardone (alias Francesco d'Assisi) in termini femministi, non preoccupatevi :-)
Solo che ogni tanto mi torna in mente una cosa in cui italiano e tedesco sono agli opposti, una cosa che io trovo simpatica.
In italiano si dice il sole (maschile) e la luna (femminile).
In tedesco il sole si dice die Sonne (femminile) e la luna si dice der Mond (maschile).
Io, sinceramente, un sole con le tette e una luna con la barba non riesco a immaginarmeli :-)
Saluti,
Mauro.
Solo che ogni tanto mi torna in mente una cosa in cui italiano e tedesco sono agli opposti, una cosa che io trovo simpatica.
In italiano si dice il sole (maschile) e la luna (femminile).
In tedesco il sole si dice die Sonne (femminile) e la luna si dice der Mond (maschile).
Io, sinceramente, un sole con le tette e una luna con la barba non riesco a immaginarmeli :-)
Saluti,
Mauro.
venerdì 14 ottobre 2011
Puff
È vero che la Siemens a Duisburg (dove lavoro io) è a poche decine di metri dalla famosa Vulkanstrasse (i più fortunati (?) tra i colleghi la vedono dalla finestra dell'ufficio)... però non mi era mai capitato che uscendo dall'ufficio e incamminandomi verso la metropolitana uno mi fermasse per strada e mi chiedesse: "Scusi, dov'è il bordello?".
Saluti,
Mauro.
P.S.:
E ora spiegatemi il titolo di questo articolo :-)
Saluti,
Mauro.
P.S.:
E ora spiegatemi il titolo di questo articolo :-)
mercoledì 12 ottobre 2011
La fiorentina apocrifa
Se Firenze ha un merito è quello di averci dato la bistecca alla fiorentina :-)
Bistecca buonissima e spesso fraintesa. Infatti, quando andate in un ristorante italiano all'estero (e sempre più spesso anche in Italia, Firenze stessa compresa, purtroppo) e ordinate una fiorentina... siete veramente sicuri di ritrovarvi una fiorentina nel piatto?
E sia ben chiaro: non parlo di imbrogli (ristoratori criminali ci sono sempre stati e sempre ci saranno, così come ci sono criminali in ogni altra categoria).
Cos'è una fiorentina?
Un taglio di carne (lombata) del vitellone di razza chianina. Deve avere l'osso "a T" e comprendere sia il filetto che il controfiletto e possibilmente essere alta almeno tre dita.
Bene, cosa trovate invece nei ristoranti (anche i migliori) salvo lodevoli eccezioni?
Il taglio giusto, inteso come lombata, ma di qualsiasi razza (non solo chianina), solo metà dell'osso "a T" e di conseguenza o solo filetto o solo controfiletto. E l'altezza va bene se raggiunge il dito e mezzo.
Il problema è che i ristoratori nella maggioranza dei casi non hanno la minima idea di cosa sia una fiorentina. Credono in buona fede (e comunque ciò non depone a favore della cultura gastronomica odierna) che fiorentina sia qualsiasi bistecca che sia di carne di buona qualità e pesi almeno mezzo chilo.
Saluti,
Mauro.
Bistecca buonissima e spesso fraintesa. Infatti, quando andate in un ristorante italiano all'estero (e sempre più spesso anche in Italia, Firenze stessa compresa, purtroppo) e ordinate una fiorentina... siete veramente sicuri di ritrovarvi una fiorentina nel piatto?
E sia ben chiaro: non parlo di imbrogli (ristoratori criminali ci sono sempre stati e sempre ci saranno, così come ci sono criminali in ogni altra categoria).
Cos'è una fiorentina?
Un taglio di carne (lombata) del vitellone di razza chianina. Deve avere l'osso "a T" e comprendere sia il filetto che il controfiletto e possibilmente essere alta almeno tre dita.
Bene, cosa trovate invece nei ristoranti (anche i migliori) salvo lodevoli eccezioni?
Il taglio giusto, inteso come lombata, ma di qualsiasi razza (non solo chianina), solo metà dell'osso "a T" e di conseguenza o solo filetto o solo controfiletto. E l'altezza va bene se raggiunge il dito e mezzo.
Il problema è che i ristoratori nella maggioranza dei casi non hanno la minima idea di cosa sia una fiorentina. Credono in buona fede (e comunque ciò non depone a favore della cultura gastronomica odierna) che fiorentina sia qualsiasi bistecca che sia di carne di buona qualità e pesi almeno mezzo chilo.
Saluti,
Mauro.
martedì 11 ottobre 2011
Dettagli coloniesi 7 - C'è chi ti guarda
Attenti quando andate in birreria a Colonia. Dalla parete il grande vecchio vi guarda...
Saluti,
Mauro.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Qui tutti i dettagli coloniesi.
Qui tutti i dettagli coloniesi.
lunedì 10 ottobre 2011
Faccia da persona onesta?
Venerdì nel tardo pomeriggio ero nella sala d'aspetto alla stazione di Duisburg che aspettavo il treno per tornare a casa a Colonia.
A un certo punto entrano due poliziotti per un controllo documenti, dicendo a voce alta, ma senza urlare: "Controllo documenti, per favore mostrate i vostri documenti di identità".
A parte il fatto che un controllo così a me non è mai capitato, né in Italia né in Germania, comunque nulla che mi sorprenda. Anzi, la sorpresa è che una cosa del genere non mi sia mai capitata prima, visto quanto giro (anche località talvolta poco raccomandabili).
Va be', tiro fuori il portafogli e faccio per tirare fuori la carta d'identità quando il poliziotto che operava il controllo (l'altro controllava la situazione dalla porta della sala d'aspetto) mi dice "Va bene così, lasci stare" (la carta d'identità non era ancora visibile, quindi lui non poteva sapere se era tutto a posto) e prosegue nel controllare gli altri presenti.
Ho così la faccia da persona onesta?
Oppure (visto l'abbigliamento abbastanza elegante e un libro tedesco impegnativo che avevo in mano) ha pensato che fossi tedesco mentre gli altri (in abbigliamento da lavoro e con al massimo l'ipod ma nulla da leggere, tanto meno in tedesco) magari erano immigrati?
Chissà che faccia avrebbe fatto a scoprire invece che probabilmente ero l'unico in quella stanza a non avere documenti tedeschi, bensì stranieri :-)
Saluti,
Mauro.
A un certo punto entrano due poliziotti per un controllo documenti, dicendo a voce alta, ma senza urlare: "Controllo documenti, per favore mostrate i vostri documenti di identità".
A parte il fatto che un controllo così a me non è mai capitato, né in Italia né in Germania, comunque nulla che mi sorprenda. Anzi, la sorpresa è che una cosa del genere non mi sia mai capitata prima, visto quanto giro (anche località talvolta poco raccomandabili).
Va be', tiro fuori il portafogli e faccio per tirare fuori la carta d'identità quando il poliziotto che operava il controllo (l'altro controllava la situazione dalla porta della sala d'aspetto) mi dice "Va bene così, lasci stare" (la carta d'identità non era ancora visibile, quindi lui non poteva sapere se era tutto a posto) e prosegue nel controllare gli altri presenti.
Ho così la faccia da persona onesta?
Oppure (visto l'abbigliamento abbastanza elegante e un libro tedesco impegnativo che avevo in mano) ha pensato che fossi tedesco mentre gli altri (in abbigliamento da lavoro e con al massimo l'ipod ma nulla da leggere, tanto meno in tedesco) magari erano immigrati?
Chissà che faccia avrebbe fatto a scoprire invece che probabilmente ero l'unico in quella stanza a non avere documenti tedeschi, bensì stranieri :-)
Saluti,
Mauro.
domenica 9 ottobre 2011
Dettagli coloniesi 6 - Sotto i ponti
I ponti non è detto che si possano vedere solo da sopra...
Saluti,
Mauro.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Qui tutti i dettagli coloniesi.
Qui tutti i dettagli coloniesi.
venerdì 7 ottobre 2011
E sono dieci anni
Il 7 ottobre 2001 USA e Regno Unito invasero l'Afghanistan, seguiti poi da molti altri paesi (Italia e Germania compresi).
Non voglio fare analisi morali o politiche. Solo porre una domanda: quando ne verremo fuori?
Saluti,
Mauro.
Non voglio fare analisi morali o politiche. Solo porre una domanda: quando ne verremo fuori?
Saluti,
Mauro.
giovedì 6 ottobre 2011
È morto Steve Jobs
E io lo ricordo con quello che scrissi su PC & MAC.
Diciamo, in fondo, che Jobs si è saputo vendere benissimo. In questo è sì stato un genio.
Saluti,
Mauro.
Diciamo, in fondo, che Jobs si è saputo vendere benissimo. In questo è sì stato un genio.
Saluti,
Mauro.
mercoledì 5 ottobre 2011
Wikipedia... una protesta a metà
Wikipedia Italia, lo saprete già tutti, ha deciso di "auto-oscurarsi" per protesta contro il cosiddetto decreto anti-intercettazioni (ecco, per esempio, quello che vedete se chiamate la pagina principale di Wikipedia, ma ogni altra pagina presenta lo stesso panorama).
Però... però... Wikipedia ha fatto le cose a metà: dal mio computer non posso accedere a nessuna pagina di Wikipedia in italiano... dal mio telefonino però posso accedere a tutte le pagine di Wikipedia in italiano... gli amici wikipediani si sono dimenticati di oscurare la versione per i telefonini.
Una protesta un po' dilettantistica, tutto sommato :-)
Saluti,
Mauro.
Però... però... Wikipedia ha fatto le cose a metà: dal mio computer non posso accedere a nessuna pagina di Wikipedia in italiano... dal mio telefonino però posso accedere a tutte le pagine di Wikipedia in italiano... gli amici wikipediani si sono dimenticati di oscurare la versione per i telefonini.
Una protesta un po' dilettantistica, tutto sommato :-)
Saluti,
Mauro.
Amanda, Raffaele, Rudy & Meredith
Un paio di osservazioni in libertà.
Dai media è sparito Sollecito. Tutto ruota intorno ad Amanda Knox. È proprio vero che a essere importante è il passaporto che si possiede, non l'essere innocenti o colpevoli.
Eppure Sollecito è rimasto 4 anni in carcere ingiustamente (sempre che il processo di secondo grado abbia veramente scoperto la verità), mentre Amanda Knox solo 1 (tutti sembrano dimenticare che è stata riconosciuta colpevole di calunnia e condannata alla pena di 3 anni - già scontati in custodia cautelare).
Mi piacerebbe sentire qualcuno ricordare la famiglia della vera vittima, Meredith Kercher. Ah, no, dimenticavo, non si può... neanche loro hanno passaporto statunitense. Sono solo britannici, che sfiga.
Qualcuno ha detto che un condannato per l'omicidio di Meredith c'è: Rudy Guede. Memoria corta: Guede è stato condannato per concorso in omicidio, non per omicidio... quindi c'è (almeno) un altro (o un'altra) colpevole ancora in libertà... come fai a concorrere a qualcosa se la fai da solo?
In più sembra che tutti considerino l'assoluzione come definitiva. Signori miei, c'è un terzo grado di giudizio, dopo il primo grado e l'appello. Vedremo cosa dirà la cassazione.
L'unica cosa definitiva è la libertà (non l'innocenza) di Amanda Knox. C'è veramente qualche ingenuo che pensa che, se la cassazione dovesse ritenerla colpevole, gli USA la estradirebbero? Bella barzelletta... si vede che la storia non insegna nulla (Cermis, Calipari, Abu Omar... solo per fermarci a casi recenti e mediaticamente noti).
Saluti,
Mauro.
Dai media è sparito Sollecito. Tutto ruota intorno ad Amanda Knox. È proprio vero che a essere importante è il passaporto che si possiede, non l'essere innocenti o colpevoli.
Eppure Sollecito è rimasto 4 anni in carcere ingiustamente (sempre che il processo di secondo grado abbia veramente scoperto la verità), mentre Amanda Knox solo 1 (tutti sembrano dimenticare che è stata riconosciuta colpevole di calunnia e condannata alla pena di 3 anni - già scontati in custodia cautelare).
Mi piacerebbe sentire qualcuno ricordare la famiglia della vera vittima, Meredith Kercher. Ah, no, dimenticavo, non si può... neanche loro hanno passaporto statunitense. Sono solo britannici, che sfiga.
Qualcuno ha detto che un condannato per l'omicidio di Meredith c'è: Rudy Guede. Memoria corta: Guede è stato condannato per concorso in omicidio, non per omicidio... quindi c'è (almeno) un altro (o un'altra) colpevole ancora in libertà... come fai a concorrere a qualcosa se la fai da solo?
In più sembra che tutti considerino l'assoluzione come definitiva. Signori miei, c'è un terzo grado di giudizio, dopo il primo grado e l'appello. Vedremo cosa dirà la cassazione.
L'unica cosa definitiva è la libertà (non l'innocenza) di Amanda Knox. C'è veramente qualche ingenuo che pensa che, se la cassazione dovesse ritenerla colpevole, gli USA la estradirebbero? Bella barzelletta... si vede che la storia non insegna nulla (Cermis, Calipari, Abu Omar... solo per fermarci a casi recenti e mediaticamente noti).
Saluti,
Mauro.
martedì 4 ottobre 2011
Ma che babà scrivi?
Storie di giornalismo italiano: "Caserta, mangia babà e va in bici. Positiva all'alcol, le ritirano la patente".
Io non so quanto di vero e quanto di fantasioso ci sia nella ricostruzione dei fatti operata dal giornalista che ha scritto l'articolo in questione... ma alcune frasi lasciano molti dubbi sulle sue capacità professionali... e anche sull'onestà della signora "vittima" della vicenda.
"Sembra una storia accaduta in Svezia oppure in Svizzera invece è avvenuta a Caserta."
Sarebbe interessante sapere cosa ne sa il giornalista di cosa accade in Svezia o in Svizzera...
"Sottoposta ad alcoltest, la signora è risultata positiva, con un valore di pochissimo superiore al limite massimo consentito: 0,9 anzichè 0,5."
Di pochissimo superiore??? Ma li sai leggere i numeri, cretino? È quasi il doppio!!! E poi: 0,9 e 0,5 cosa? Botti? Litri? Centilitri?
"ha spiegato di non aver preso alcuna bevanda alcolica perchè è astemia. [...] Ha spiegato poi di avere mangiato alcuni babà (notoriamente bagnati con il rhum o limoncello)" (scrive il giornalista).
"ma io non ho assunto alcuna bevanda alcolica perchè non bevo, sono solo golosa di dolci e non ho potuto fare a meno di mangiare dei babà" (questa è invece una - presunta - citazione letterale della signora).
Se sei astemia totale (come sembra voler far credere la signora) NON mangi babà. Mai. Perché l'alcol non lo sopporti... e nei babà lo senti che c'è l'alcol. E ti da fastidio. A meno che tu non sia deficiente. E il giornalista più di te perché non fa notare la contraddizione.
E comunque... per raggiungere lo 0,9 per mille di alcool nel sangue... di babà ne devi aver mangiato una cassa.
E comunque, cara la mia "astemia", non conta come hai ingerito l'alcool. Conta quanto nei hai ingerito. Punto.
Saluti,
Mauro.
Io non so quanto di vero e quanto di fantasioso ci sia nella ricostruzione dei fatti operata dal giornalista che ha scritto l'articolo in questione... ma alcune frasi lasciano molti dubbi sulle sue capacità professionali... e anche sull'onestà della signora "vittima" della vicenda.
"Sembra una storia accaduta in Svezia oppure in Svizzera invece è avvenuta a Caserta."
Sarebbe interessante sapere cosa ne sa il giornalista di cosa accade in Svezia o in Svizzera...
"Sottoposta ad alcoltest, la signora è risultata positiva, con un valore di pochissimo superiore al limite massimo consentito: 0,9 anzichè 0,5."
Di pochissimo superiore??? Ma li sai leggere i numeri, cretino? È quasi il doppio!!! E poi: 0,9 e 0,5 cosa? Botti? Litri? Centilitri?
"ha spiegato di non aver preso alcuna bevanda alcolica perchè è astemia. [...] Ha spiegato poi di avere mangiato alcuni babà (notoriamente bagnati con il rhum o limoncello)" (scrive il giornalista).
"ma io non ho assunto alcuna bevanda alcolica perchè non bevo, sono solo golosa di dolci e non ho potuto fare a meno di mangiare dei babà" (questa è invece una - presunta - citazione letterale della signora).
Se sei astemia totale (come sembra voler far credere la signora) NON mangi babà. Mai. Perché l'alcol non lo sopporti... e nei babà lo senti che c'è l'alcol. E ti da fastidio. A meno che tu non sia deficiente. E il giornalista più di te perché non fa notare la contraddizione.
E comunque... per raggiungere lo 0,9 per mille di alcool nel sangue... di babà ne devi aver mangiato una cassa.
E comunque, cara la mia "astemia", non conta come hai ingerito l'alcool. Conta quanto nei hai ingerito. Punto.
Saluti,
Mauro.
lunedì 3 ottobre 2011
Anglocrazia e italofobia (degli italiani!)
Ieri guardavo un servizio sulla TV italiana (quale non importa, visto che in passato ho fatto esperienze analoghe un po' su tutti i canali) che parlava dei vari campionati europei di calcio.
La giornalista pronunciava il nome di ogni squadra (tedesca, olandese, francese o altro che fosse) come fosse inglese... ora, io capisco che uno non possa conoscere tutte le lingue europee (anche se un giornalista degno di questo nome prima di andare in onda dovrebbe informarsi sulla pronuncia, i mezzi e i consulenti per farlo ci sono)... ma se non sai la pronuncia originale, usa la pronuncia con cui sei cresciuta, quella italiana... non inventartene una assurda, non fare l'oca snob che disprezza tutto ciò che è italiano!
Saluti,
Mauro.
La giornalista pronunciava il nome di ogni squadra (tedesca, olandese, francese o altro che fosse) come fosse inglese... ora, io capisco che uno non possa conoscere tutte le lingue europee (anche se un giornalista degno di questo nome prima di andare in onda dovrebbe informarsi sulla pronuncia, i mezzi e i consulenti per farlo ci sono)... ma se non sai la pronuncia originale, usa la pronuncia con cui sei cresciuta, quella italiana... non inventartene una assurda, non fare l'oca snob che disprezza tutto ciò che è italiano!
Saluti,
Mauro.
sabato 1 ottobre 2011
Non esistono più le mezze stagioni
Qui in Germania, quando doveva arrivare l'autunno, è invece arrivata l'estate (che non c'era stata quando avrebbe dovuto esserci).
Stamattina alle 10 sul mio balcone erano 35° C.
Voglio andare a vivere in Groenlandia!!!
Saluti,
Mauro.
Stamattina alle 10 sul mio balcone erano 35° C.
Voglio andare a vivere in Groenlandia!!!
Saluti,
Mauro.
giovedì 29 settembre 2011
mercoledì 28 settembre 2011
Genovese d'esportazione?
Me la ha segnalata un amico: Belino il Grande... se lui era il re... come si sarà chiamata la regina? :-)
Saluti,
Mauro.
Saluti,
Mauro.
Dettagli coloniesi 5 - Un volto dal nulla
E in mezzo al grigio di una parete spunta un volto che inquietato e inquietante ci osserva...
Saluti,
Mauro.
Mauro.
martedì 27 settembre 2011
Prendere esempio dall'Arabia
Finalmente l'Arabia Saudita concede il voto alle donne.
Però continua a proibire la patente di guida alle donne.
Forse l'Arabia non ha tutti i torti... ;-)
Saluti,
Mauro.
Però continua a proibire la patente di guida alle donne.
Forse l'Arabia non ha tutti i torti... ;-)
Saluti,
Mauro.
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