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sabato 10 febbraio 2024

Illuminazione notturna... ehm, non proprio...

L'illuminazione notturna. Beh, è un problema.

È bello, talvolta assolutamente necessario, illuminare le strade cittadine. In particolare quelle periferiche, poco frequentate ma importanti per gli abitanti delle stesse.

Ed è bello poterle illuminare in maniera sostenibile, vero?

E allora cosa c'è di meglio che usare energie rinnovabili per garantire l'illuminazione?
E cosa c'è di meglio che usare fonti a km 0, producendo l'energia direttamente dove serve l'illuminazione?
Niente!
Cosa può andare storto?

Siamo tutti d'accordo, vero?

E quindi a Malchin, in Germania (Meclemburgo-Pomerania Anteriore, per la precisione) hanno avuto un'idea geniale.
Ma veramente geniale!
Forniamo ogni lampione di un proprio pannello solare!

Assolutamente geniale!

Peccato solo che i pannelli solari funzionino di giorno mentre i lampioni accesi servano di notte 🤦‍♂️


Saluti,

Mauro.

lunedì 23 gennaio 2023

Le accise dovrebbero venire aumentate, non ridotte o abolite

Ragioniamo sul cambiamento climatico.
Cosa che sta a cuore a tutti... fino a che non ci tocca nel portafogli.
Se i prezzi dei carburanti aumentano, usiamo meno l'auto, il riscaldamento e qualsiasi altra cosa richieda combustibili di origine fossile.

Quindi, per quanto riguarda i combustibili, la crescita dei prezzi dovrebbe essere vista come una bella cosa, per lo meno da verdi e ambientalisti, se non da tutti.
Ma gli stessi governi con verdi dentro (vedi la Germania) hanno tagliato le tasse sui combustibili quando i prezzi sono saliti.

Perché l'ambiente è bello... ma i voti di più.
E comunque non è il tuo elettore a inquinare, quello lo fanno solo gli elettori altrui.

Ergo: se vi sta veramente a cuore l'ambiente, pregate che i prezzi dei carburanti vadano alle stelle.
Se no, non lamentatevi del cambiamento climatico.

Saluti,

Mauro.

giovedì 22 luglio 2021

Il ministro, i manganelli e il G8

In questi giorni si sta ricordando il G8 di Genova del 2001 con tutto quello che successe nell'occasione del ventennale.
Io ne ho sempre parlato e scritto poco, nauseato da tutta la retorica di entrambe le parti di questi anni.
Su questo blog di fatto ne scrissi solo una volta, qui, nel 2012.

Ma oggi non vorrei parlarvi di quello che successe a Genova allora. Vorrei parlarvi di una storia "tedesca" legata al G8 (nel 2001 vivevo già qui in Germania), di cui ho già accennato in un breve thread su Twitter.

Nel 2001 ministro degli interni in Germania era Otto Schily, rappresentante della SPD (i socialdemocratici) ed ex esponente dei Grünen (i verdi).

Quando avvenne l'irruzione alla scuola Diaz, lui fece - in una dichiarazione televisiva - i complimenti alla Polizia italiana per come aveva gestito la situazione e fatto rispettare il diritto.
Poche ore dopo - sempre in una dichiarazione televisiva - accusò la Polizia italiana di comportamenti inaccettabili, appena dopo che venne reso noto un primo elenco di nomi dei fermati.

Cosa era successo nel tempo passato tra le due dichiarazioni?

Di fatto assolutamente nulla, a parte la diffusione - come detto - di un primo elenco di nomi dei fermati.
Entrambe le dichiarazioni erano infatti arrivate prima che si conoscessero i dettagli dell'irruzione, prima che si sapesse, anche solo superficialmente, cosa veramente fosse successo alla Diaz.
Però tra i fermati c'era un cittadino tedesco.

Questa era la discriminante per Schily: chi era stato fermato.
Non se la Polizia fosse stata corretta o violenta, se avesse fatto rispettare il diritto o lo avesse calpestato. Queste sono quisquilie.

La sostanza è:
- Finché non fermi cittadini tedeschi, meriti complimenti anche se ti comporti come le peggiori milizie delle dittature sudamericane.
- Appena fermi cittadini tedeschi, vai condannata per comportamenti inaccettabili anche se ti comporti in maniera esemplare.

Saluti,

Mauro.

sabato 26 gennaio 2019

Tre domande a Udo Gümpel

Ho posto al giornalista Udo Gümpel tre domande sul fenomeno M5S. Udo è fisico di formazione (come me) e corrispondente dall'Italia per le TV tedesche RTL/NTV.
Udo è stato così gentile da rispondere e acconsentire alla pubblicazione qui sopra. Lo ringrazio di cuore.

1) Quando il M5S è nato tu, come giornalista straniero che conosce bene l'Italia, ritenevi possibile che in pochi anni sarebbe arrivato al governo?

R) Dalla nascita del primo meet-up nel 2005 all’ingresso in Parlamento nel 2013 come primo partito italiano sono effettivamente passati pochi anni, un po’ paragonabile però con la Lega Nord. Ambedue hanno - in tempi diversi - intercettato un sentimento diffuso di risentimento prima contro Roma, il sud, il M5S contro “la Casta” nella popolazione.
Una delle ragioni del rafforzamento durante l'ultima legislatura è l'inadeguatezza della risposta di PD e FI negli anni successivi al 2013, a un certo momento il M5S ricomincia a crescere, dopo esser calato ai 20%, coll'avvento di Renzi: invece dopo il fallimento del Renzismo, anche Renzi era un “fenomeno”, col 40 percento, nel 2014. Renzi finisce rapidamente sgonfiato, con il Referendum, madornale errore politico. Politica non si fa con i se e ma, però: senza quell'errore che gli fu fatale, forse la storia anche del M5S sarebbe andata diversamente, Dunque, non era affatto detto che sarebbero tornati al M5S, i voti. Avrebbero potuto anche restare a Renzi.

2) Come mai molti tuoi colleghi qui in Germania (anche se stanno diminuendo) continuano a definire il M5S un fenomeno di sinistra?

R) Non credo che sia così. Più che di sinistra inizialmente li ritenevano un autentico movimento di base, che, come ormai si sa bene, non sono mai stati, essendo una struttura verticistica telecomandata da Casaleggio, ci sono solo rudimentali elementi democratici all’interno del Movimento. All’inizio però ha goduto una buona reputazione, come una vera novità, sembrava la base della società che si auto-organizza, sembrava, appunto. Anche programmaticamente non c’era nulla da eccepire, fino alla campagna elettorale del 2013 quando cominciarono a vedersi i primi segnali della vicinanza al leghismo, Beppe Grillo che andava tra gli elettori leghisti e gli liscava il pelo... però, finché non hanno preso il potere, non si è verificato. Dunque, all’osservatore esterno poteva mancare qualche elemento per capire. Oggi invece non esiste più corrispondente o inviato che li ritenga ancora un movimento di sinistra. Hanno venature di sinistra, pensiamo a RdC, ma sono solo venature. Sono populisti, veri e puri, con posizioni nella maggior parte di destra, anche estrema.

3) Ritieni che qualcosa di simile possa capitare anche in Germania? Può la diversa legge elettorale agevolare o impedire un fenomeno simile?

R) In politica non dovresti escludere mai nulla. Ma attualmente gli spazi per un movimento “anti-“ sistema non sono molto larghi e sono stati presi dalla destra dell’AfD, che però raccoglie molto meno voti, ca 15%. Sempre tanti, ma dato che non trovano altri partiti che vogliono allearsi con loro, rendono soltanto più complicato la formazione di governi, dovendoli escludere sempre. Poi, a sinistra, in Germania ci sono gia due opposizioni, die Linke e die Grünen, non c’è altro spazio, direi.

Saluti,

Mauro (e Udo). 

lunedì 25 settembre 2017

Chi ha vinto ieri

Di sicuro non io, visto che qui ho ceffato i miei pronostici sulle elezioni tedesche di ieri.

Io previdi quanto segue:
- CDU/CSU: 35-37%;
- SPD: 23-25%;
- AfD: 6-8%;
- FDP: 11-13%;
- Die Linke: 10-12%;
- Grünen: 5-7%.

Questo invece è successo (risultato non ancora ufficializzato dall'ufficio elettorale centrale):
- CDU/CSU: 33%;
- SPD: 20,5%;
- AfD: 12,6%;
- FDP: 10,7%;
- Die Linke: 9,2%;
- Grünen: 8,9%.

Perché ho valutato male? Provo ad azzardare delle spiegazioni:
- CDU/CSU: Io (ma anche i sondaggisti "veri") ho sopravvalutato l'inerzia dei tedeschi... mamma Merkel ha perso più del previsto;
- SPD: La crisi dei socialdemocratici era chiara a tutti - me compreso - ed è nata con le riforme di destra di Schröder di fine anni '90, ma io credevo che Schulz fosse un freno un po' migliore alla caduta;
- AfD: Anche qui ho sopravvalutato la paura di cambiare dei tedeschi, la loro inerzia... e di brutto (e ho sottovaluto l'influenza della Bild, ormai di fatto organo semiufficiale dell'AfD);
- FDP: Mi aspettavo qualcosina di più ma qui sostanzialmente ci ho beccato;
- Die Linke: I postcomunisti non sono andati male, anzi, ma non sono riusciti a fregare ai verdi i voti che pensavo (forse ha anche influito il fatto che sono il partito più odiato dalla Bild);
- Grünen: Qui è il mistero più assoluto, non riesco a spiegarmi il discreto risultato dei verdi, partito che negli ultimi tempi ha perso sia identità che visibilità.

E ora cosa succede? Chi governerà?
Dato che Schulz ha dichiarato che ora la SPD guiderà l'opposizione, coi numeri di cui sopra rimane una sola possibilità: Giamaica.
No, non governeranno reggae, canne e velocisti, questo no... ma governeranno neri, gialli e verdi (appunto i colori della bandiera della Giamaica), cioè democristiani (CDU/CSU, in Germania i "neri"), liberali (FDP, in Germania i "gialli") e verdi (Grünen... non credo serva spiegare il colore).

Ma dato che liberali e verdi sono (a parole) incompatibili quasi su tutto... dubito che la legislatura arriverà fino alla fine (cioè fino al 2021).
Prevedo elezioni anticipate.

Saluti,

Mauro.

P.S.: O forse, come ha insinuato Shevatas, ho sbagliato previsioni per colpa della cultura patriarcale :-)

sabato 23 settembre 2017

Chi vincerà domani

No, non vi darò i numeri del lotto e neanche i risultati per la schedina del Totocalcio.
Vi dirò solo chi vincerà e chi perderà domani alle elezioni politiche tedesche, elezioni che - senza ombra di dubbio - interessano comunque tutta Europa... o forse no, visto che ora prima delle elezioni c'è una Große Koalition a guida Merkel e dopo le elezioni ci sarà una Große Koalition a guida Merkel.

Ecco, vi ho rovinato la sorpresa: vi ho detto subito all'inizio chi vincerà.
Va beh, ci sono altre cose interessanti da dire sul voto di domani.

Per prima cosa guardiamo alla situazione attuale nel Bundestag (il corrispettivo tedesco della Camera dei Deputati, per l'altra camera - il Bundesrat, corrispettivo del Senato - non si vota non essendo elettivo).

In questo momento ci sono nel Bundestag (630 seggi) quattro partiti:
- CDU/CSU, 309 seggi (frutto del 41,5% dei voti alle elezioni del 2013);
- SPD, 193 seggi (25,7%);
- Die Linke, 64 seggi (8,6%);
- Grünen, 63 seggi (8,4%);
- più un deputato indipendente.
I partiti non arrivati nel Bundestag hanno raccolto nel complesso il 15,8% dei voti (ergo quasi un sesto dei voti espressi non hanno trovato rappresentanza a causa del sistema elettorale, che descrissi qui).

Intanto piccola osservazione.
La Große Koalition è andata al governo grazie alla bugia della TINA (no, non è una cantante pop, è l'acronimo di "There Is No Alternative"), mentre come vedete ci sarebbero i numeri per almeno due alternative:
- CDU/CSU/Grünen (che già governano insieme, per esempio, nel Baden-Württemberg):
- SPD/Linke/Grünen (che già governano insieme, per esempio, in Turingia).

Ora vediamo cosa dicono gli ultimi sondaggi fatti qui in Germania sul voto di domani (i sondaggi non conteggiano gli astenuti o i voti non validi):
- CDU/CSU: 34-37%;
- SPD: 20-22%;
- AfD: 10-13%;
- FDP: 9-11%;
- Die Linke: 9-11%;
- Grünen: 7-8%;
- Altri: 3,5-5%.

Quindi, secondo i sondaggisti, si ricadrebbe nella vecchia TINA (stavolta vera, non finta come nel 2013) con conseguente Große Koalition.

Sulla Große Koalition, come già detto all'inizio, concordo anch'io. Non solo per la mancanza di alternative (anche se come vedrete dopo io in realtà alternative ne vedo, poi se queste siano migliori o peggiori della Große Koalition o con essa interscambiabili ognuno lo giudichi per sé) ma per convenienza politica (e per pressione delle cosiddette élites che nella Große Koalition vedono il miglior modo di andare avanti in maniera gattopardesca).

Io prevedo invece quanto segue (e vedrete un paio di sorprese):

- CDU/CSU: 35-37% (qui concordo coi sondaggisti, i democratici della Merkel possono vivere di rendita anche se oggi non entusiasmano nessuno);
- SPD: 23-25% (i socialdemocratici sono sì in crisi di identità, ma i sondaggisti vedono la loro crisi più grossa di quel che effettivamente è);
- AfD: 6-8% (i tedeschi si lamentano tanto della Merkel e dell'Europa, urlano e sbraitano ma nell'urna poi sono dei coniglietti: i neonazisti della AfD lasceranno voti sia agli attuali partiti di governo che all'astensionismo... e forse anche ai liberali);
- FDP: 11-13% (i liberali, in quanto unico partito tradizionale che può far finta di avere una veste intonsa non essendo stato presente nell'ultimo Bundestag, possono avere un deciso successo, forse ancora superiore a quello che penso io);
- Die Linke: 10-12% (la sinistra postcomunista in quanto unico partito dotato di una linea politica precisa e riconoscibile - apprezzabile o meno è un altro discorso - otterrà un buon risultato e sfrutterà probabilmente la crisi dei verdi, rubandogli voti);
- Grünen: 5-7% (i verdi hanno perso completamente identità e visibilità, soprattutto ora che la Germania ha stabilito irrevocabilmente l'uscita dal nucleare e che loro, pur di governare, a livello locale hanno dimostrato di essere disponibili ad allearsi con chiunque... ma proprio chiunque, cani e porci compresi).

Quindi probabilissima Große Koalition, anche se forse alternative potrebbero esserci:
- CDU/CSU/FDP (cosa che non dispiacerebbe a parte dei mercati finanziari);
- SPD/Linke/Grünen (se i verdi mi smentiscono e se la SPD toglie l'assurdo veto a livello nazionale contro la Linke, visto che a livello locale lo ha tolto da tempo);
- CDU/CSU/FDP/Grünen (se i democristiani - e soprattutto i liberali - dovessero ritenere i verdi affidabili a livello nazionale).

Domani sera potrete farmi i complimenti o insultarmi :-)

Saluti,

Mauro.