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mercoledì 6 agosto 2025

Quello sconosciuto del TCO

No, non sto parlando del TSO... anche se molti economisti e politici il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) lo meriterebbero 😉
Sto parlando del TCO.

Purtroppo quando si parla di investimenti (sia privati che, soprattutto, pubblici) il lato economico viene generalmente valutato in base ai soldi necessari per metterlo in piedi, ergo i costi di costruzione e/o acquisto.
E questa è una grandissima belinata.
Certo, se quei soldi non li hai e non hai nessuno che te li presta, ovviamente non puoi investire, questo è ovvio.

Ma la sensatezza di un investimento non va valutata in base ai costi di costruzione/acquisto, bensì in base al TCO. Cosa significa TCO? Semplicemente "Total Cost of Ownership" (talvolta anche detto "Total Cost of Operation").
E questo tiene conto di tutti i costi dal momento della decisione di investire fino al momento in cui smantelli tutto.
E chi calcola seriamente il TCO mette sull'altra colonna tutti i guadagni, sia diretti che indiretti (e se si tratta di investimenti pubblici sia propri del pubblico che di riflesso del privato, in quanto - se onesti - di vantaggio per tutta la società).
Il costo secco di costruzione/acquisto non ti dice nulla su quanto positivo economicamente sia quell'investimento.
Ti dice solo se in quel preciso momento te lo puoi permettere oppure no.

Saluti,

Mauro.

giovedì 14 maggio 2020

Alitalia. Perché?

Io mi sto facendo domande.
Ma in questo momento su Alitalia non su Covid19.
Io ormai non ricordo più quante volte lo Stato ha dovuto (dovuto?) salvare Alitalia e quanti miliardi (oltre a questi tre) sono stati buttati per farlo.

Perché nessuno ha mai avuto il coraggio di staccare la spina?

No, non venitemi a dire che serve a salvaguardare i posti di lavoro.
Primo: i dipendenti Alitalia sono in più o meno costante calo da lungo tempo.
Secondo: i posti di lavoro non li salvi tenendo in vita aziende morte, ma facendo sì che ne vengano creati di nuovi.

E allora?

Normalmente ci sono due motivazioni in questi casi.
1) Motivazioni elettorali: il salvataggio porta voti a chi lo mette in atto.
2) Motivazioni strategiche: l'azienda in questione, pur andando male, è strategica per lo Stato.

Peccato che in questo caso non regga nessuna delle due motivazioni.
1) Quanti voti possono garantire i dipendenti Alitalia e i loro famigliari (contate pure anche l'indotto)? Tenendo anche conto che salvarla rischia di fare perdere voti presso il resto dell'elettorato?
2) Alitalia poteva essere strategica quando esistevano le cosiddette compagnie di bandiera e la concorrenza privata era trascurabile. Oggi nessuna ex compagnia di bandiera può essere considerata strategica, non solo Alitalia (neanche Lufthansa o British Airways lo sono più). Se Alitalia è strategica, allora lo sono anche ATAC, AMT e ATM.

E allora perché?

Perché? Perché? Perché?

Saluti,

Mauro.

giovedì 11 luglio 2019

Per un giusto trattamento mutualistico dell'omeopatia

In Francia si sta legiferando per rendere non rimborsabili dal sistema sanitario i "medicinali" omeopatici (virgolette non casuali).
In Germania ci sono campagne per raggiungere lo stesso obiettivo, ma le resistenze sono molto più forti che in Francia (del resto l'omeopatia è nata qui, come anche la cosiddetta Nuova Medicina Germanica e altra fuffa varia, come la Heilpraktik... ma della fuffa medica tedesca in genere ve ne parlerò un'altra volta).

Ora, è giusto non rimborsare i "medicinali" omeopatici?
Chi mi conosce sa che l'unica risposta che ci si possa attendere da me è un chiaro e deciso.
Ma... ma riflettiamo un attimo.

L'omoepatia ormai è una fede.
Se il sistema sanitario non la rimborsa più, i venditori di omeopatia chiederanno i soldi ai clienti (no, non sono pazienti, visto che l'omeopatia non è una cura, sono solo clienti). E questi pagheranno, proprio perché è una fede. E magari si indebiteranno per le "terapie" (in fondo l'omeopatia è paragonabile alla ludopatia, per molti è una dipendenza).

E allora?
Allora introduciamo il rimborso omeopatico.
Essendo un rimborso, i venditori di omeopatia non potranno chiedere nulla ai clienti, sarebbe illegale.
E oltretutto ci guadagnerebbero: secondo il loro credo, più un rimborso sarà omeopatico, più sarà diluito, più avrà effetto arricchente sui loro conti e sui loro portafogli.

Giusto?

Saluti,

Mauro.

P.S.: Qui la versione tedesca.

sabato 21 luglio 2018

Soldi buttati via

Un'installazione da perdere.
No, non ho dimenticato un "non".

Io sono un amante di Vincent Van Gogh (ok, dell'arte in generale, ma di Van Gogh in particolare).
Ho visitato più volte il museo a lui dedicato ad Amsterdam, non perdo l'occasione di visitare mostre su di lui e suoi contemporanei in giro per l'Europa, nel 1990 organizzai un viaggio nei Paesi Bassi per vedere le mostre organizzate ad Amsterdam e Otterlo per il centenario della morte, ecc., ecc.

Così ieri ho approfittato delle ferie a Genova per andare a vedere la mostra, anzi l'installazione, "Van Gogh Alive - The experience".
Sapevo che non c'erano opere originali, certo, ma da come era stata presentata credevo in un'immersione 3D, con molto materiale informativo (non che Van Gogh io lo conosca poco, ma magari qualcosa di nuovo o un modo nuovo di vedere cose note lo si può sempre scoprire).

E invece?
E invece una delusione totale. In pratica una proiezione di diapositive fatta con computer e beamer invece che con le diapositive d'antan.
E per di più piccola, male organizzata, con quattro frasette banali di e su Van Gogh (non che lui in vita sia stato un fine intellettuale, ma nelle sue lettere al fratello si trovano cose molto più interessanti che quattro banalità da biscotti della fortuna... o meglio sfortuna, vista la sfiga da lui avuta in vita).
Multimediale? Beh, se la musica di sottofondo ad accompagnare le immagini vale, allora sì, multimediale almeno la era.
E comunque ingiustificatamente cara.

Non andateci, non visitatela (né da genovesi, né da turisti e neanche quando si trasferirà in altre città).

Soldi buttati via.

Saluti,

Mauro.

domenica 15 luglio 2018

Start-Up: come diventare ricchi alla svelta (Il visionario)

Simpatico e interessante video satirico (ma non troppo) del Bayerisches Fernsehen:


Traduzione (mia) del dialogo:

Conduttore: Nel frattempo viene fuori che spesso non c'è una vera intelligenza artificiale dietro, cioè complicati algoritmi che risolvono semplici problemi, bensì impiegati malpagati vulgo persone, cosiddetti "operai del click" che digitano a mano presunte risposte automatiche a mails utilizzando l'ormai fuorimoda cervello. Quindi, persone in carne e ossa simulano intelligenza artificiale dovendo svolgere un compito enormemente noioso e stupido.
Visionario: Ma questo è bene. Per lo meno voi gioirete quando l'intelligenza artificiale prima o poi vi porterà via i vostri lavori monotoni.
C: Capisco. E lei chi è?
V: Io sono il prodotto.
C: [NdM: sullo schermo alle spalle della coppia] è anche lei.
V: Sì. Io.
C: E lei è il prodotto?
V: Chiaro, vecchio mio. Perché di cosa hai bisogno quando vuoi fondare una start-up di successo?
C: Un'idea?
V: È qualcosa da decennio passato. Idee? Chiunque ha idee. Ciò di cui uno ha bisogno sono i soldi.
C: Credevo che lo si ottenesse grazie alle idee.
V: No. Lo si ottiene per l'idea di un'idea.
C: Prego?
V: Nelle teste dei finanziatori deve formarsi l'idea che io abbia un'idea.
C: Perché?
V: Perché io sono giovane, perché io sono bravo. Perché io sono un visionario.
C: Ma lei è quindi un visionario?
V: Questa è l'idea. Mi spiego. Se non lo fossi, perché allora sarei visibile su un così grande schermo?
C: Perché ne ha uno?
V: In linea di principio è corretto. Ma perché ce l'ho?
C: Perché... ma che ne so!
V: Perché ho i soldi per comprarlo. E io ho i soldi perché sono visionario.
C: E lei è un visionario...
V: ...perché sono visibile su un grande schermo. Precisamente.
C: Ma ciò non ha [NdM: in tedesco si usa fa, che rende più logica la risposta sotto] nessun senso!
V: Senso no. Ma soldi.
C: Che lei ottiene perché i finanziatori credono che lei sia un visionario?
V: Precisamente. Mi danno soldi perché credono in me.
C: Quindi sono creditori? [NdM: in tedesco creditore e credente, hanno la stessa traduzione, Gläubiger, e su questo gioca lo scambio di battute]
V: Questo valeva un tempo. Oggi sono discepoli. Discepoli che credono nel visionario. Ma cosa succede quando non fornisco risultati? Quando non ho nessuna idea visionaria?
C: Allora, allora viene sbugiardato.
V: No. Allora ottengo più soldi. Perché se i creditori, che ora sono miei discepoli, volessero indietro i loro soldi significherebbe ammettere che io non sono un visionario e loro non sono discepoli, bensì idioti.
C: Ah ecco... Ma cosa fa lei coi nuovi finanziamenti?
V: Compro schermi più grandi per incassare più soldi con le presentazioni, con cui convinco più gente di essere un visionario.
C: Ma lei non fa quindi proprio nulla!
V: Niente? Nella mia azienda lavorano più di mille dipendenti.
C: E loro cosa fanno?
V: Amministrano i soldi, spediscono promemoria a nuovi finanziatori, che convincono a scucire ancora più soldi dicendogli che nella mia azienda lavorano più di mille dipendenti.
C: Ma i finanziatori non chiedono per cosa?
V: Sì. E io dico: per il futuro, perché sono un visionario.
C: Lei è un truffatore!
V: Ora ha capito!
C: Ah... Ah, il mondo può essere così semplice.

Vi ricorda qualcuno? 😉

E comunque non dimenticate mai quello che disse il vecchio cancelliere tedesco Helmut Schmidt: Wer Visionen hat, soll zum Arzt gehen (Chi ha visioni, deve andare dal medico).

Saluti,

Mauro.

P.S.:
NdM = Nota di Mauro.

venerdì 4 agosto 2017

Al vostro servizio... o no?

Oggi sono andato a fare un prelievo al bancomat.
Essendo la mia carta emessa da una banca tedesca senza succursali o partner in Italia, prelevare da una banca o dall'altra per me è lo stesso.
Casualmente mi sono trovato davanti allo sportello della ING-DiBa, banca tedesca appartente al gruppo olandese ING.
Inserisco la carta nell'apposita fessura e il software, riconoscendo che la carta è tedesca, mi fa apparire sullo schermo il testo in tedesco.

Peccato che mi accolga con questa schermata:


Cosa significa il testo?
Semplicemente... "Pregasi aspettare, mentre non diamo corso alla sua richiesta".

Molto gentili.

Saluti,

Mauro.

P.S.: Poi il prelievo è andato bene... era la traduzione andata male... e per fortuna che era una banca tedesca 😀