In questo caso a entrambe: questo foglietto rappresenta una prima bozza schematica del tragitto (con anche indicazioni dei mezzi pubblici da usare) di un giro per Colonia intitolato "Tracce italiane a Colonia" che organizzai quasi 15 anni fa.
domenica 25 maggio 2025
Archeologia personale
In questo caso a entrambe: questo foglietto rappresenta una prima bozza schematica del tragitto (con anche indicazioni dei mezzi pubblici da usare) di un giro per Colonia intitolato "Tracce italiane a Colonia" che organizzai quasi 15 anni fa.
sabato 8 luglio 2023
Non si bruciano i libri
Da un po' di giorni si parla molto dell'atto di Salwan Momika, rifugiato iracheno in Svezia.
Questi, a Stoccolma, ha strofinato pancetta su un Corano, lo ha calpestato e poi ne ha bruciato alcune pagine.
Ora, che a livello politico le reazioni nel mondo islamico siano state esagerate, assurde è palese, essendo per di più l'atto di un singolo individuo.
Comunque a livello di considerazioni politiche avete letture più che a sufficienza in rete, sia pro che contro. Non ci aggiungo le mie. A questo punto sarebbe solo aggiungere rumore al rumore.
Però una cosa posso e voglio dirla.
Io posso capire lo stato d'animo di Momika, la sua frustrazione, al limite anche il suo odio.
Non so cosa abbia subito in Iraq e dagli islamisti, ma di sicuro nulla di piacevole né di giustificabile o di accettabile.
Io posso capire... ma i libri non si bruciano.
Bruciare un libro significa voler tappare la bocca a chi quel libro lo ha scritto e a chi lo legge.
Quando bruci un libro (che sia un testo religioso, politico, letterario o qualsiasi altra cosa) commetti un atto di censura, di repressione, perché vuoi mettere a tacere quel libro e chi lo legge.
Se bruci un libro, anche il peggiore e più pericoloso dei libri, sei un intollerante quanto quelli che combatti. Se quel libro è pericoloso, negativo ne combatti i contenuti con gli argomenti, non con le fiamme. Soprattutto quando non sei più sul posto, ma vivi in un paese sicuro.
Se usi le fiamme significa che se tu dovessi andare al potere al posto dei tuoi nemici li opprimeresti come loro hanno oppresso te.
L'unica differenza sarebbe l'inversione dei ruoli tra persecutori e perseguitati.
Perché...
[...], dort wo man Bücher
Vebrennt, verbrennt man auch am Ende Menschen.
[...], dove si bruciano i libri,
alla fine si bruciano anche gli uomini.
(Heinrich Heine, "Almansor", versi 243-4)
Saluti,
Mauro.
sabato 11 aprile 2020
Chi vuole la riapertura delle librerie?
Chi mi conosce sa che in genere odio la dietrologia.
Però stavolta tutti gli indizi e la logica portano in questa direzione.
E io non vado mai contro la logica.
Io sono un bibliomane, ho una biblioteca di migliaia di volumi a casa e considero la cultura un bene essenziale... ma stavolta sono completamente contro!!!
La riapertura delle librerie non è essenziale, non è prioritaria.
Anzi: è pericolosa!
In libreria tu tocchi i libri, li sfogli, chiedi consigli ai librai, faccia a faccia.
Lasci tracce dappertutto.
Come si fa a sanificare ogni libro toccato?
Come possono gli addetti sapere quali libri sono stati toccati e quali no?
E, al di là dei discorsi sanitari, quanti clienti avranno le librerie da martedì?
Siamo sinceri: nessuno o quasi!
Ma perderanno i sussidi, essendo aperte.
Quindi: nessun sussidio e nessun incasso.
A pensar male si fa peccato... ma la grande distribuzione (COOP, Conad & co.) ci guadagna senza se e senza ma e le catene legate direttamente agli editori (Mondadori, Feltrinelli, ecc.) probabilmente se la caveranno... le librerie indipendenti invece spariranno.
Chi ha spinto per ciò?
Leggete questo articolo scritto da librai.
Saluti,
Mauro.
martedì 13 dicembre 2016
Dopo il trasloco... le librerie
Ora posso mostrarvi il risultato (sottolineando il fatto che ci sono ancora alcuni scatoloni di libri in cantina e che nelle foto non mostro le librerie che ho lasciato a casa dei miei a Genova, ma solo quelle che ho qui in Germania).
Pregasi anche notare le doppie file su molti scaffali :-)
domenica 25 settembre 2016
Dopo il trasloco... 3
Però il lavoro non è finito: visto che sono una testa dura e matta voglio fare (trasporto escluso) tutto da solo.
E dato che di giorno lavoro, posso montare mobili e svuotare scatoloni solo la sera e nel fine settimana... quindi la nuova casa è in parte ancora stile baraccati.
Del resto provateci voi a fare alla svelta a montare librerie e svuotare scatoloni per 2000-3000 libri!
Saluti,
Mauro.
giovedì 16 aprile 2015
domenica 6 aprile 2014
Riforme, siamo sicuri di sapere cosa siano?
Io che vivo in Germania ho già vissuto la stessa cosa quando Schröder nel 1998 conquistò qui il governo promettendo "riforme".
Ma siamo sicuri che le riforme siano la panacea di tutti i mali?
No! Assolutamente no!
Dipende semplicemente da quali riforme: le riforme in sé non sono né positive né negative.
Tutto dipende da cosa cambiano e da come lo cambiano.
Una cosa sola è chiara: chi presenta le riforme come idolo assoluto (leggasi Renzi, per esempio) vuole solo incularvi. Non dimenticatelo.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Per quanto riguarda il fatto che gli effetti positivi delle "riforme" siano solo una leggenda metropolitana posso solo consigliare il libro di Albrecht Müller "Die Reformlüge" ("La bugia delle riforme", come prevedibile non tradotto in italiano).
domenica 16 marzo 2014
Può esistere un capitalismo senza crisi?
Per capire meglio il contenuto è indicativo il sottotitolo: Wie der Reichtum in die Welt kam: Die Geschichte von Wachstum, Geld und Krisen (Come la ricchezza arrivò nel mondo: la storia di crescita, denaro e crisi).
Non posso ancora farne una recensione, logicamente, ma una frase nell'introduzione mi ha dato da pensare, mi ha posto degli interrogativi.
Questa frase (traduzione in italiano mia) è:
sabato 8 febbraio 2014
Il vuoto, un padre e Wallander
Chi mi legge regolarmente sa anche che sono un grandissimo appassionato di letteratura gialla nordica.
Cosa hanno le due cose in comune?
Apparentemente nulla.
Ma una frase dell'ultimo romanzo della serie di Wallander mostra invece che hanno tanto in comune.
Cosa dice detta frase?
La traduco qui dal tedesco, visto che il libro non è ancora stato pubblicato in italiano: