sabato 4 gennaio 2025

A zonzo per Solingen

A Solingen le forbici sono grandi...


I castelli hanno facce...


E il caffé si fa nella Dröppelmina...


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Tutti gli A zonzo per...

lunedì 16 dicembre 2024

Il complesso di inferiorità

Ultimamente ho voluto farmi del male e ho riascoltato alcuni discorsi e "conferenze stampa" (tra virgolette, visto che le tiene in assenza della stampa) di Giorgia Meloni.
Ma non li ho ascoltati politicamente... ho cercato il lato umano, di capirli psicologicamente (anche se non sono uno psicologo).
Ho cercato di ascoltare i toni e la scelta delle parole, non il messaggio politico in sé.

Cosa ho capito da questo ascolto, o almeno penso di avere capito?

Una cosa molto semplice: Meloni prima ancora che da idee (anzi ideologie) politiche è mossa da un immenso complesso di inferiorità verso tutto e tutti.
I toni sono chiari, espliciti: lei cerca vendetta contro il mondo perché si sente inadeguata.

Gli stessi stimoli di Hitler.
E no, non venitemi a tirar fuori la "reductio ad Hitlerum".
È chiaro che Meloni dice cose diverse da Hitler e che, pur essendo anche lei antidemocratica, ha comunque obiettivi diversi da Hitler. E segue strade diverse per raggiungerli.
Su questo non c'è nulla da discutere.
Punto.

Ma in una cosa sono uguali: il combustibile della loro politica è il complesso di inferiorità che li porta a volersi vendicare del mondo intero.

Rifletteteci.

Saluti,

Mauro.

domenica 15 dicembre 2024

La Stampa, la stampa e la logica

Sì, Stampa e stampa.
Purtroppo la stampa in generale ha problemi con la logica.
Ma stavolta non solo la stampa, bensì La Stampa, il quotidiano in passato più affidabile in questo senso... ma appunto "in passato".


"20 paesi su 19".

Serve che vi spieghi il problema?
Spero di no.
E non venitemi a dire che la stronzata la ha detta Tajani (ergo il ministro degli esteri, anche se non nominalmente citato) e non il giornalista: il giornalista avrebbe dovuto notare l'assurdità dell'affermazione e farla notare.

Ma la maggioranza dei giornalisti ormai di logica, matematica, anzi di banale aritmetica, non sa più nulla.

Saluti,

Mauro.

Chiudere il nucleare significa tornare al carbone

Vorrei ricordare che l'uscita dal nucleare ha sempre significato una ripresa del fossile, in primis del carbone, non delle rinnovabili. Successe in Italia. Sta succedendo in Germania. Successe in Svezia (che proprio perciò fece poi marcia indietro). E non solo in questi paesi. Quello che pochi capiscono è che, al di là del giudizio personale o scientifico sulle singole fonti di energia, se rinunci totalmente a una fonte devi avere un piano (tecnico, non ideologico) per sostituirla. Se la decisione è solo ideologica... non hai un piano. Quindi carbone. Perché il carbone è la fonte al tempo stesso più economica e flessibile, velocemente attivabile. Devi solo avere le scorte di combustibile, poi ti basta un forno da quattro soldi. Forno che puoi accendere e spegnere a piacimento. E puoi farlo in pochi minuti.

Saluti,

Mauro.

venerdì 13 dicembre 2024

I veri diritti non attentano ad altri diritti

I diritti non vanno dati per scontati. I diritti vanno difesi giorno per giorno. Tutti i diritti. Ma soprattutto: non ascoltate chi cerca di convincervi che i diritti altrui attentino ai vostri. Un vero diritto non attenta mai ad altri diritti. Per esempio il diritto al matrimonio omosessuale non proibisce il matrimonio eterosessuale. Il diritto al fine vita non obbliga a uccidere i malati terminali che non lo vogliono. Il diritto a farmi una canna non obbliga gli altri a farsela. Eccetera, eccetera. Anche se i fascisti (e ce ne sono comunque più in Vaticano e tra i cattolici in Parlamento e nella politica tutta che tra i fascisti "ufficiali") lo sostengono. Del resto se un "diritto" dovesse seriamente e inconfutabilmente attentare a un altro diritto... allora saremmo davanti a un privilegio spacciato per diritto. Un vero diritto, come scritto sopra, non attenta mai ad altri diritti.

Saluti,
Mauro.

mercoledì 11 dicembre 2024

A zonzo per Recco

Dove il cielo e il mare si incontrano e una nave li divide...


E le barche quasi appese...


E le tempeste che si approssimano...


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Tutti gli A zonzo per...

martedì 10 dicembre 2024

Rivolte, libertà e prigioni

Una cosa che capita in (quasi) tutti i cambi di potere armati tipo quello attuale in Siria è l'apertura delle prigioni. Viene sempre o quasi applaudita come un esempio di libertà, in quanto vengono liberati i perseguitati politici (o etnici, religiosi o altro). Ma non è proprio così. Sì, nelle dittature sono imprigionati spesso e volentieri oppositori o rappresentanti di minoranze o comunque persone viste come avversarie del regime. E queste persone sono imprigionate contro ogni diritto, vero. Verissimo. Però pure nelle dittature si trovano in prigione anche (spesso soprattutto) normali criminali, talvolta veramente pericolosi. Esattamente come nelle democrazie (solo che nelle democrazie ci sono solo loro, o al massimo le vittime di errori giudiziari, non oppositori). Quindi aprire le prigioni significa anche liberare i criminali. Se i nuovi possessori del potere fossero veramente interessati alla libertà e alla democrazia valuterebbero ogni singolo caso, ogni singolo carcerato, non aprirebbero le carceri indiscriminatamente.

Saluti,

Mauro.

sabato 7 dicembre 2024

I misteri del tedesco 33 - Una pausa blu

Avete mai fatto una pausa blu? No?
I tedeschi invece la fanno spesso... ma soprattutto quando non fanno pause 😉
Siete confusi? Non preoccupatevi, è normale. Ora vi spiego.

In tedesco esiste la parola Blaupause, che se la traduciamo letteralmente sembra voler dire pausa blu. In realtà la traduzione ufficiale in italiano sarebbe cianografia.
Il ciano è una varietà di blu, quindi ci sta... ma da dove viene la pausa?

Intanto spieghiamo perché blu (e vale sia in italiano che in tedesco): un tempo non era facile, proprio per niente, fare copie di disegni tecnici.
Non esistevano le fotocopiatrici, le stampanti o i laptop/tablet su cui salvare i disegni di cui sopra.
La cianografia (o cianotipia) era l'unica possibilità.

E cosa significa oggi Blaupause in tedesco? Significa modello, piano, esempio o simili. Anche in campi lontani dall'ambiente originale in cui è nata la definizione.

Ma torniamo al punto: cosa c'entra la pausa?

In realtà nulla, dato che il sostantivo Pause traduce letteralmente l'italiano pausa.
Ma in tedesco "antico", oggi non più usato, il verbo pausen significava produrre/fare una/un copia/modello.
Da cui si derivò il sostantivo (in realtà inesistente nel tedesco odierno e forse neanche in quello antico) Pause, che in realtà già esisteva ed esiste ancora con significato ben diverso.

Saluti,

Mauro.