Non è una foto storica, nel senso che - ovviamente - non la trovate ancora sui libri di storia.
Però è una foto iconica, una foto che in futuro affiancherà le foto di Willy Brandt in ginocchio a Varsavia, di JFK che dice "Ich bin ein Berliner", di Sandro Pertini nel comizio a Milano il 25 aprile 1945 e poche altre altrettanto iconiche.
La foto è questa:
Qualunque cosa ciascuno di noi possa pensare dei due protagonisti, è una foto importante. E bella.
Perché mostra due uomini che parlano, non mostra due capi di Stato. Uomini che possiamo giudicare bene o male, ma che uomini rimangono.
Due uomini che discutono di cose importanti per il mondo, non di come sta il nipotino o di che colore dipingere le pareti della cucina, ma che in questa foto sono semplicemente due uomini.
Due uomini che sanno che quel che dicono può cambiare la storia (o almeno la cronaca) ma che sanno che comunque non sarà questo incontro a farlo.
Però questo incontro li ha avvicinati, se non umanamente almeno "professionalmente", e ciò influenzerà i futuri incontri ufficiali, sia diretti che delegati a rappresentanti plenipotenziari.
Due uomini che sanno che quel che dicono può cambiare la storia (o almeno la cronaca) ma che sanno che comunque non sarà questo incontro a farlo.
Però questo incontro li ha avvicinati, se non umanamente almeno "professionalmente", e ciò influenzerà i futuri incontri ufficiali, sia diretti che delegati a rappresentanti plenipotenziari.
Io non so cosa Trump e Zelensky si siano detti.
Ma un incontro così personale di sicuro non potrà piacere a Putin. Per fortuna.
Ma un incontro così personale di sicuro non potrà piacere a Putin. Per fortuna.
Saluti,
Mauro.