Qualche giorno fa mia mamma aveva un po' di tosse e sentiva grattare la gola. Nulla di serio, ma comunque un fastidio.
Essendo cosa da poco non è andata dal medico ma direttamente in farmacia chiedendo qualche cosa per la gola, tipo pasticche alle erbe o cose simili.
In breve, mia mamma cercava un prodotto di erboristeria (fosse stato qualcosa di più serio sarebbe andata dal medico e avrebbe chiesto un farmaco adeguato).
La farmacista (almeno colei che mia mamma pensava tale, non ero presente quindi io non so se fosse veramente la farmacista o solo una commessa) le ha detto che aveva qualcosa di meglio e le ha dato un prodotto omeopatico.
Senza però dirle che fosse un prodotto omeopatico (mia mamma sa molto, ma molto vagamente cosa siano, ma al di là delle conoscenze di mia mamma non è corretto non dire al cliente che tipo di "farmaco" gli si sta propinando, anche fosse provatamente il miglior farmaco del mondo).
Tornata a casa si è messa a leggere le indicazioni sulla confenzione e ha cominciato a storcere il naso. Leggeva espressioni come "non testato", "efficacia non garantita"...
Appena torno a casa anch'io mi chiede cosa significa quanto legge. Leggo a mia volta e le spiego che si tratta di omeopatia (la prima parola che leggo è il nome del produttore: Boiron... quindi non serve leggere oltre per sapere che è omeopatia, ma leggo lo stesso), che non sottosta alle stesse regole dei farmaci (quindi non obbligo di test o altro), che il principio attivo è nella migliore delle ipotesi molto diluito se non totalmente assente.
E lei: "ma allora?"
E io le ho spiegato che secondo chi ci crede funziona in base alla memoria degli ingredienti e altre idee non provate (o meglio provate come non vere, non funzionanti, ma con mia mamma ho usato la formula dubitativa perché volevo vedere la sua reazione).
Lei è saltata su e ha detto: "metti via, non ne voglio sapere, la farmacista mi ha fregato!"
Grande mamma :-)
Saluti,
Mauro.
(2, 4, 4, 1, 3, 5)
20 minuti fa
Buonsenso contro memoria dell'acqua: 1 a 0. :-)
RispondiElimina😀
EliminaNon ci crederai, ma l'altro giorno ho chiesto a mia madre di fare un salto in farmacia qui da Albenga a prendermi qualcosa di abbastanza naturale* che mi aiutasse a conciliare il sonno (non mi ero ancora abituato alla transizione Vilnius-Milano-Albenga) e... le hanno propinato un inutillimo prodotto omeopatico. Ovviamente non ho nemmeno aperto la scatola, ma queste sono cose che proprio non sopporto. Come se in una facoltà di ingegneria si tenesse un corso sull'occultismo o sull'alchimia (o qualunque esempio simile, tanto ce ne sono a centinaia).
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* in Lituania ci sono alcuni prodotti tipo il Neuro3 a base di erbe che funzionano egregiamente; non so come funziona lì in Baviera; so solo che lì da voi (e nella vicina Germania) l'omeopatia ha un peso non trascurabile (così almeno mi hanno detto in molti, a partire dal pediatra di mia figlia)
Qui in Germania l'omeopatia è nata ed è molto diffusa.
EliminaCome altre medicine "alternative" anche grazie a una regolamentazione nazista mai cambiata se non solo in dettagli.
Magari ne scriverò sul blog.