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sabato 20 maggio 2023

Nessuno vuole salvare il pianeta

Semplicemente perché non c'è nessun pianeta da salvare.
Il pianeta, la Terra, si salva da solo, come fa del resto da miliardi di anni.

Ciò che governi, ambientalisti o quant'altro vogliono salvare (sia che lo facciano sinceramente, sia che si tratti solo di blabla) è l'umanità.
L'antroposfera.
O al limite (visto che certi ambientalisti amano la natura ma odiano l'essere umano) la biosfera come la conosciamo oggi, però senza esseri umani.

Ma la biosfera stessa è costantemente cambiata, fin da quando è nata!
Neanche lei è da salvare: lei non muore. Cambia, si adatta.

Prima che mi fraintendiate: io stesso sono per la salvezza dell'umanità e la protezione della biosfera.
Ergo io sono per qualsiasi intervento per limitare e se possibile correggere i danni antropici all'ambiente.

Ma non sopporto che si dica di voler salvare il pianeta.
Il pianeta si salva da solo. Non muore. Cambia.

Saluti,

Mauro.

lunedì 31 gennaio 2022

Io non sopporto i sostenitori della Terra tonda!

Tante persone che presumono di conoscere la scienza (tra cui anche qualche divulgatore) contestano i sostenitori della Terra piatta sostenendo che questa sia tonda!

Dando così ragione ai deficienti adepti della Terra piatta!

Sì, perché prendete per esempio la pizza: è piatta e tonda!
Una Terra tonda potrebbe tranquillamente essere piatta come la pizza!

La Terra è sferica (approssimativamente, per la precisione è un geoide), non tonda, ignoranti!

Io non sopporto chi pretende di parlare di scienza senza avere neanche le basi più minime per farlo!

Saluti,

Mauro.

giovedì 26 settembre 2019

Greta non ci fornisce soluzioni. Non può e non deve farlo.

Io credo che molti miei lettori si siano stupiti che non abbia ancora parlato del fenomeno Greta, la ragazzina diventata icona mondiale dell'ambientalismo.
Eppure è un tema che tocca (anche se molti commentatori, sia pro che contro Greta, se ne dimenticano) due ambiti a me molto cari: scienza e politica.

Non ne ho parlato perché, con o senza Greta, il problema c'è, va affrontato e si conosce da anni. Non lo si è scoperto con l'arrivo di Greta.
Per questo motivo il tema "Greta" è per me semplicemente non interessante, non rilevante.
Il tema "riscaldamento globale" lo è.

Prima di andare avanti però va fatta un'osservazione più generale: tutti parlano della Terra, del pianeta.
Ecco, anche questo è un tema sbagliato, non è il punto corretto da affrontare.
Vedo già che strabuzzate gli occhi: Mauro allora dove vive? Su Marte? Su Venere?
No, vivo qui sulla Terra come voi.
Ma il pianeta non ha bisogno di essere salvato: si salva da solo senza problemi. Come ha sempre fatto.
Guardatevi la storia geologica della Terra: il nostro pallido punto blu (il nostro pale blue dot) ha passato ere molto peggiori di questa eppure è sempre lì a rotolare allegramente o meno attorno al Sole.

Quello che noi stiamo cercando di salvare (o che neghiamo sia in pericolo) è l'umanità o, al limite, la biosfera. Non la Terra, non il pianeta.

Ma torniamo a Greta.
Perché mi sono deciso a parlarne? Mi ha stimolato un articolo sul blog di Cristiana Alicata (chi mi segue da tempo si ricorderà di lei per il mio articolo Indignazione Prêt-à-Porter): W Greta (e una postilla per il resto del mondo).
Soprattutto ho trovato l'ultima frase dell'articolo significativa e importante: "Greta ci sta chiedendo soluzioni, non ce le sta dando".
E ciò mi ha portato a fare qualche riflessione su Twitter che sto ora cercando di ampliare in questo articolo.

Perché è infatti qui, sul discorso relativo alle soluzioni, che molti commentatori, nella frenesia di accodarsi a Greta o nell'opposta frenesia di attaccarla, sbagliano: cercano proposte per le soluzioni nei suoi discorsi.
Guardano il dito, non la Luna.

Io, sono sincero, non so se Greta ha concretamente proposto soluzioni al di là delle belle intenzioni, del grido d'allarme.
Se lo avesse fatto: non ascoltatele. Greta è il dito, non la Luna.
Ascoltate il problema.
E poi cercate le soluzioni. O meglio, cercate chi può effettivamente trovarle e applicarle.
Non è una 16enne a dovercele e potercele dare. Ma neanche un adulto non preparato sul tema può darcele.

Le soluzioni vanno cercate su due altri piani:
1) la scienza deve trovarle e proporle;
2) la politica deve poi decidere se e come finanziarle e attuarle.

Scienziati e politici.
Nessun altro.
Né 16enne, né 30enne, né 80enne.

Gli altri, tutti noi, possono/devono fare pressioni su scienza e politica perché le soluzioni vengano trovate e attuate.
Possono/devono, nel loro piccolo o nel loro grande, semplicemente inquinare il meno possibile (non inquinare è impossibile, a meno di non sterminare completamente l'umanità).
Niente di più e niente di meno.

Saluti,

Mauro.

domenica 23 giugno 2019

Gli extraterrestri ci sono, gli UFO no

Se qualcuno mi chiede se credo agli UFO, rispondo di no.
Se qualcuno mi chiede se credo agli extraterrestri, rispondo di sì.
E vi garantisco che non c'è nessuna contraddizione, nonostante l'apparenza. Seguitemi e capirete.

Il problema è che si considerano sinonimi cose che non lo sono, anzi neanche sono veramente collegate tra loro (a parte l'aver a che fare con lo spazio, con ciò che sta fuori dalla Terra).

Cos'è un UFO? La sigla significa Unidentified Flying Object, cioè Oggetto Volante non Identificato (e già il nome stesso spiega molti "avvistamenti"... aerei spia, prototipi militari, ecc. per i primi che li vedono sono chiaramente oggetti non identificati).
Il che già ci dice in che ambito ci muoviamo: la tecnologia.
E la tecnologia deve sottostare alle leggi della fisica. Anche nello spazio profondo. Quindi è estremamente improbabile (non assolutamente impossibile, però) che una civiltà aliena abbia una tecnologia tale da permettere a loro veicoli spaziali di arrivare fin da noi.
E va anche detto che arrivare qui e non prendere contatto è assurdo. Pensiamo alle esplorazioni terrestri dei secoli passati: pacifiche o violente che fossero, il contatto con altre civiltà è sempre stato cercato. Perché per gli alieni dovrebbe essere diverso?
Mettendo insieme tutto ciò... no, non credo agli UFO. Proprio per niente.

Passiamo ora agli extraterrestri.
Cosa si intende con extraterrestre nel linguaggio comune? Un essere vivente di origine non terrestre. Non si parla proprio di tecnologia.
Ci stiamo muovendo in un altro ambito: la biologia.
La biologia terrestre è basata sul carbonio e usa come solvente l'acqua. Sia che ipotizziamo la stessa base biochimica per le forme di vita extraterrestri, sia che pensiamo ad altre possibilità (tipo una biologia basata sul silicio o sul fosforo o altri solventi come per esempio ammoniaca o metanolo) è possibilissimo, anzi molto probabile, che i meccanismi per creare vita si siano messi in moto anche altrove nell'universo.
Non siamo in grado di dire che tipo di forme di vita siano, avanzate (nel senso che diamo noi terrestri al termine) o primitive, esteticamente simili a forme terrestri o completamente diverse, ecc., ecc. Ma che ci siano è molto, molto probabile.
Mettendo insieme tutto ciò... sì, credo a esseri viventi extraterrestri. Eccome.

Saluti,

Mauro.

domenica 29 luglio 2018

Istinto e razionalità (e autoreti)

Da quanto esiste la Terra? Da più di quattro miliardi di anni.
Da quanto esiste l'uomo? Da circa due milioni e mezzo di anni se ci riferiamo al genere Homo. Al massimo 300000 anni se ci riferiamo alla nostra specie, l'Homo sapiens.
Quindi noi siamo sulla Terra da molto poco tempo, facendo le proporzioni tra l'esistenza della Terra e la vita media di un essere umano è come se esistessimo da meno di un mese.
Ergo... quanto possiamo essere evoluti? Ben poco, per lo meno a livello psicologico.
E infatti i nostri istinti - che oggi cozzano contro la razionalità, ma un tempo erano garanzia di sopravvivenza - sono gli stessi di quelli dei cosiddetti uomini primitivi.
E uno di questi istinti è la paura, la diffidenza per il diverso.
E, dato che le parole sono importanti (come disse Claudio Magris: le parole sono fatti), ribadisco: paura, diffidenza. Non odio, non disprezzo.

Oggi, nel 2018, noi esseri umani abbiamo conquistato la razionalità, ma non abbiamo perso gli istinti primordiali.
Quindi è normale essere diffidenti verso chi ha cultura e aspetto diversi dai nostri. E sì, anche la paura è normale, non solo la diffidenza. Questo è l'istinto.
Però, come detto, oggi accanto all'istinto abbiamo conquistato la razionalità, quindi sappiamo che questa paura, questa diffidenza sono oggi ingiustificate, assurde.
Però continuiamo a fare autoreti bollando chi ha queste paure come razzista nel peggiore dei casi, come ignorante nel migliore. No, non è né razzista né ignorante. È solo una persona in cui gli istinti prevalgono sulla razionalità.
E bollandolo come razzista e/o ignorante lo facciamo diventare quello che non è: un vero razzista. Perché condannandolo e sbeffeggiandolo, invece che aiutandolo a capire, trasformiamo la sua diffidenza, la sua paura verso il diverso (che ribadisco: sono cose naturali, non sono colpe) in disprezzo, in odio verso il diverso. Cioè in razzismo.

Fermiamoci.
E ripensiamo alle nostre strategie. Non partiamo dalla presunzione di essere migliori. Anche questo in fondo è una forma di razzismo.

Saluti,

Mauro.

domenica 11 febbraio 2018

Ma la Terra è piatta o cava?

Lo sviluppo di internet ha ridato voce a una particolare categoria di complottisti: quelli secondo cui la sfericità della Terra è una falsità propagata da un complotto politico-scientifico.
Sì, avete capito bene: sto parlando dei terrapiattisti, coloro che credono alla Terra piatta (e hanno anche una loro società "scientifica": la Flat Earth Society).
Non sono certo pericolosi come altri complottisti, ma quanto a mancanza di capacità logiche non sono secondi a nessuno.

Però in realtà esiste una piccola categoria di folli (in questo caso la parola folli è ancora più giustificata di complottisti) che è ancora peggio di loro: coloro che credono che la Terra sia sì sferica, ma anche cava e, udite, udite, credono che noi viviamo sulla superficie interna della stessa e non su quella esterna!
Di teorie che prevedono una Terra parzialmente o totalmente cava ce ne sono sempre state nel corso delle epoche. Alcune la prevedevano cava ma con il mondo come lo conosciamo solo all'esterno, altre prevedevano che oltre al nostro mondo esterno ci fossero anche mondi interni.
Ma la più incredibile, quella a cui mi riferivo all'inizio del paragrafo e alla quale come detto nonostante tutto ancora oggi qualcuno crede, è la teoria della Terra concava.
Secondo questa teoria la Terra è cava e noi viviamo al suo interno (col Sole al centro della sfera).

Insomma... i terrapiattisti rischiano di sembrar quasi ragionevoli al confronto.

Saluti,

Mauro.