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mercoledì 4 giugno 2025

Calcio eretico 1 - La mano di Dio

Cominciamo oggi una nuova serie, dove parleremo di episodi storici controversi del calcio giocato, cioè di episodi avvenuti sul campo (e magari più avanti la allargheremo ad altri sport).

Per questa prima puntata torniamo al 1986, ai mondiali del Messico (che in realtà avrebbero dovuto essere disputati in Colombia, ma i casini politici del paese costrinsero a spostarli... ma non è questa la controversia di cui parleremo, ovviamente).
In particolare torniamo alla partita dei quarti di finale Argentina-Inghilterra 2-1. Al primo gol della partita, la "mano de Dios", come la giustificò l'autore del gol, Maradona.

Vediamo per prima cosa il filmato.


A parte che Maradona per questo imbroglio è stato lodato come furbo e geniale da mezzo mondo. Se la stessa cosa la avessero fatta Pelé, Cruijff, Baggio o Cristiano Ronaldo sarebbero stati messi al muro.
Ma si sa, i furbi, gli scorretti di natura piacciono... chi in genere è corretto è invece lo scemo del villaggio.
Ma appunto, a parte ciò, il punto è che praticamente tutti nel corso del tempo si sono soffermati sul gesto di Maradona (chi lodandolo, chi - giustamente ma in minoranza - condannandolo) e sulla "cecità" dell'arbitro (cecità voluta, sia chiaro).

Ma... ma il vero protagonista è in realtà Peter Shilton, il portiere di quell'Inghilterra. Non Maradona e neanche Bennaceur (l'arbitro tunisino "cieco").

Shilton è alto 1,83 mentre Maradona 1,65. Il braccio di Shilton è circa 15 cm più lungo di quello di Maradona. Per costituzione fisica e per allenamento specifico del ruolo Shilton è in grado di staccare da terra molto più di Maradona.
Quindi saltando entrambi a braccio teso, Shilton arriva circa mezzo metro (forse anche un po' di più) più in alto di Maradona.
Cosa significa questo? Che, al di là del discorso scorrettezza, Maradona è riuscito a usare "la mano de Dios" solo perché Shilton gli ha permesso di usarla.

Chi sa della situazione storica degli anni precedenti al 1986 sa che l'Argentina quella partita doveva vincerla. Anzi, doveva vincere il mondiale, ma soprattutto la partita contro l'Inghilterra. Un "risarcimento" per la guerra delle Falkland.

Maradona lo sapeva. Bennaceur lo sapeva.

Ma soprattutto lo sapeva Shilton.
E si è regolato di conseguenza.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti gli articoli sul calcio eretico.

mercoledì 10 gennaio 2024

Il mai qualificato

Generalmente, a meno di non essere il paese ospitante o (in passato, oggi non più in molti sport) il campione in carica, per partecipare a un campionato mondiale o continentale a squadre di qualsiasi sport devi prima passare dalle cosiddette qualificazioni.
Quindi un giocatore, per quanto bravo, per quanto campione, magari assoluto, deve comunque passare con la sua nazionale per queste qualificazioni.
Anche il più forte dei giocatori deve conquistarsi la partecipazione a detti tornei. E non sempre ci riesce, soprattutto se viene da un paese in cui il suo sport non è particolarmente di vertice.

Ma c'è una storia interessante che, in apparenza, smentisce questo fatto.
E questa storia viene proprio dallo sport più diffuso, il calcio, e da un paese non proprio secondario, l'Italia.
Questa storia ci parla di un calciatore, fortissimo, che ha partecipato a quattro mondiali di calcio senza mai giocare una singola partita di qualificazione.

Questo giocatore si chiama Giuseppe "Beppe" Bergomi, lo "Zio".
Una delle bandiere dell'Inter.

Bergomi è stato uno dei più forti (forse il più forte) difensore della sua generazione (la generazione dei Gentile e Cabrini fu prima di lui e quella dei Cannavaro e Nesta fu dopo, ma lui seppe affermarsi già ai tempi della prima e a dire la sua ancora ai tempi della seconda).
E partecipò a quattro mondiali nell'arco di sedici anni (uno lo saltò, poi vi spiegherò perché).

Bergomi partecipò al mondiale 1982 (e lo vinse) da diciottenne convocato da Bearzot dopo che aveva giocato una singola partita in azzurro... ma amichevole, non nelle qualificazioni.
Partecipò poi al mondiale 1986, senza doversi qualificare, perché ai tempi i campioni in carica erano qualificati di diritto.
E di diritto partecipò anche al mondiale 1990, in quanto l'Italia era paese organizzatore.
Saltò i mondiali del 1994, perché come CT c'era Sacchi e un difensore vecchio stile come Bergomi per Sacchi era una bestemmia, quindi lo Zio non venne mai convocato, né in amichevole, né per le qualificazioni, né per il mondiale.
E partecipò di nuovo al mondiale 1998, convocato per l'infortunio di Ciro Ferrara all'ultimo momento e sceso in campo poi nel torneo per l'infortunio di Alessandro Nesta.

Giuseppe Bergomi.
4 mondiali.
81 partite in nazionale.
16 partite ai mondiali.
0 partite nelle qualificazioni ai mondiali.

Giuseppe Bergomi.
Il mai qualificato.
Ma comunque un grandissimo.

Saluti,

Mauro.

giovedì 8 luglio 2021

Storia di Italia-Inghilterra

E siamo arrivati all'ultimo atto degli Europei di calcio del 2020, anche se giocati nel 2021, perché nel 2020 il calciatore più forte è stato il virus, non Cristiano Ronaldo, Harry Kane, Kylian Mbappé, Sergio Busquets, Jorginho o qualche inaspettato sconosciuto.

E questo ultimo atto se lo giocheranno Italia e Inghilterra.

Che storia hanno le sfide tra Italia e Inghilterra?

Certo, se chiedete a un italiano quali sono gli avversari storici dell'Italia le risposte che avrete saranno (in ordine di citazione) Germania, Francia e Brasile (o Germania, Brasile e Francia). I ragazzini che conoscono solo il calcio degli anni 2000 magari sostituiranno la Francia o il Brasile con la Spagna.
Ma credo che nessuno tirerà fuori l'Inghilterra.
(Per inciso: l'avversario storico vero è la Svizzera: l'Italia la ha incontrata 59 volte nella sua storia, la seconda avversaria più incontrata, la Francia, si ferma a 39 incontri... ovviamente amichevoli comprese, purché riconosciute da FIFA e UEFA).

Ma un paio di incontri tra Italia e Inghilterra ci sono comunque.
Nella storia Italia e Inghilterra si sono incontrate 27 volte (amichevoli comprese), con 10 vittorie italiane, 9 pareggi e 8 vittorie inglesi, quindi un bilancio tutto sommato abbastanza equilibrato.

A me interessano però solo gli incontri disputati in tornei UEFA/FIFA o in qualificazioni per gli stessi, quindi le cosiddette partite ufficiali, non le amichevoli (per quanto riconosciute da UEFA e FIFA).

Però onestamente va detto che in realtà la storia di Inghilterra-Italia è fatta soprattutto da due amichevoli.
La battaglia di Highbury del 1934, vinta dagli inglesi 3-2, e la "vendetta" del 1973 con vittoria italiana a Wembley per 1-0.
Ma, come detto, non mi interessano le amichevoli.

Torniamo al punto e vediamo cosa è successo quando Italia e Inghilterra si sono incontrate in tornei UEFA o FIFA o nelle qualificazioni agli stessi.
Premessa: il primo incontro non amichevole tra Italia e Inghilterra è solo del 1976.
Prima della seconda guerra mondiale (e per qualche anno anche dopo) l'Inghilterra si rifiutò per snobismo di partecipare ai tornei UEFA/FIFA e poi le casualità dei sorteggi tennero le due squadre lontane fino appunto al 1976.

Ecco la lista degli incontri (sì, ve la ho fatta penare con tutte le chiacchiere di cui sopra, lo so).

17.11.1976, Roma, qualificazioni per i mondiali del 1978, Italia-Inghilterra 2-0.
16.11.1977, Londra, qualificazioni per i mondiali del 1978, Inghilterra-Italia 2-0.
15.06.1980, Torino, campionati europei, fase a gironi, Italia-Inghilterra 1-0.
07.07.1990, Bari, coppa del mondo, finale per il terzo posto, Italia-Inghilterra 2-1.
12.02.1997, Londra, qualificazioni per i mondiali del 1998, Inghilterra-Italia 0-1.
11.10.1997, Roma, qualificazioni per i mondiali del 1998, Italia-Inghilterra 0-0.
24.06.2012, Kiev, campionati europei, quarti di finale, Italia-Inghilterra 0-0 (l'Italia vinse poi ai rigori).
14.06.2014, Manaus, coppa del mondo, fase a gironi, Italia-Inghilterra 2-1.

Insomma, nessun incontro "mitico" tra le due squadre in tornei UEFA/FIFA.

Il "mito" di Italia-Inghilterra è costruito alla fine, come detto sopra, solo da due amichevoli (per noi, gli inglesi ricordano solo quella del 1934, visto che quella del 1973 la hanno persa 😉).
Non esiste una vera e propria rivalità come con le altre nazionali citate prima.

Quello di domenica prossima, 11 luglio 2021, sarà il primo incontro tra le due nazionali con un vero e pesante significato, il primo che metta veramente in palio qualcosa (o che permetta di aspirare a qualcosa, come potrebbe essere una semifinale... ma anche talvolta un ottavo o un quarto di finale se giocato in maniera epica, come non successe da nessuna delle due parti nel 2012), che non sia solo di qualificazione, simbolico come un'amichevole o di consolazione come una finale per il terzo posto.

Saluti,

Mauro.

sabato 19 giugno 2021

15 anni di blog

Oggi il blog ha compiuto 15 anni.

Qualcuno mi segue bene o male fin dall'inizio, altri sono andati e venuti, altri sono stati un po' qui e poi hanno salutato.

Io talvolta ho trattato il blog con dedizione, altre volte lo ho trascurato.

Ma siamo ancora qui. Dopo 15 anni.

Tanto per favi capire: questo blog nacque durante i mondiali di calcio del 2006 che l'Italia vinse qui in Germania (anche se non nacque a causa dei mondiali).

A tra 15 anni 😉

Saluti,

Mauro.

martedì 14 novembre 2017

Non andiamo ai mondiali

E allora?

Sia ben chiaro, io sono un tifoso, quindi ora sono incazzato come una bestia - se lo negassi sarei bugiardo e ipocrita.
E per di più - contrariamente al tifoso italiano classico - per me la squadra più importante è la nazionale. La mia squadra di club (il Genoa, per chi non lo sapesse) è di fatto la mia seconda squadra.
La prima è l'Italia.

Però... anche se in questo momento sto imprecando peggio di un portuale ubriaco e l'estate prossima rosicherò peggio di un castoro in tempesta ormonale... però le cose importanti sono altre.
Sia che pensi egoisticamente solo a me stesso, sia che pensi all'umanità.

Quindi... non andiamo al mondiale. E allora?

E allora mi rode, porca miseria :-)

Ma ci sono cose che mi rodono molto di più. E che meritano il mio impegno per cercare di fare qualcosa per questo benedetto mondo.
Lo meritano più di una nazionale di calcio.

E il primo rodimento - quello per il calcio - domani o al massimo dopodomani mi passa.
L'altro no. Col cavolo che mi passa.

Saluti,

Mauro.

sabato 9 luglio 2016

Dieci anni

Se siete italiani (e soprattutto se siete italiani in Germania come me) non serve che vi dica dieci anni da cosa è oggi, vero?

Saluti,

Mauro.

lunedì 14 luglio 2014

Proviamo a illuderci...

Tre volte arbitri italiani hanno diretto la finale dei mondiali di calcio.

Nel 1978 Gonnella arbitrò Argentina-Olanda.
Quattro anni dopo l'Italia vinse il mondiale.

Nel 2002 Collina arbitrò Brasile-Germania.
Quattro anni dopo l'Italia vinse il mondiale.

Nel 2014 Rizzoli ha arbitrato Germania-Argentina.
Quattro anni dopo... Russia 2018... chissà...

Saluti,

Mauro.

venerdì 20 giugno 2014

Due settimane fa...

...dissi "tutti parlano di Italia, Inghilterra e Uruguay... e se il Costarica fregasse tutti?".

Forse era meglio se stavo zitto.

Saluti,

Mauro.

giovedì 19 giugno 2014

Moria di campioni

Nel 1998 la Francia vinse i mondiali di calcio.
Al mondiale successivo, nel 2002, uscì ingloriosamente al primo turno (senza segnare neanche una rete oltretutto).

Nel 2006 l'Italia vinse i mondiali di calcio.
Al mondiale successivo, nel 2010, uscì ingloriosamente al primo turno (soprattutto per l'errore di Lippi di scegliere Marchetti e non De Sanctis quando si infortunò Buffon).

Nel 2010 la Spagna vinse i mondiali di calcio.
Al mondiale successivo, quello attuale del 2014, la Spagna è già uscita molto più che ingloriosamente anche se il primo turno non è ancora finito.

Vincere il titolo sembra non portare bene ultimamente...

Comunque tra la Spagna e le altre c'è una grande differenza.
Francia e Italia avevano vinto meritatamente e hanno pagato errori successivi al mondiale vinto.
La Spagna non ha mai meritato... la vera Spagna è veramente quella del 2014.
E per questo vi dico: in futuro vedremo di nuovo Italia e Francia in alto, la Spagna in alto non la vedremo mai più.

Saluti,

Mauro.