giovedì 21 agosto 2025

Una proposta politica: l'obbligo (non vincolo) di mandato

Sì, obbligo, non vincolo. E no, non è la stessa cosa.
Leggete oltre e capirete cosa propongo.

Oggi questo tweet di Veronica De Romanis mi ha dato un'idea. O meglio me la ha chiarita, visto che in maniera informe in realtà già la avevo. Ma, appunto, informe.

Premetto che qui parlerò di una legge che desidero (e che ovviamente trovo giusta, se no non la desidererei), non di leggi esistenti ma non applicate o sbagliate.
Parlerò di una legge che non esiste (ancora), ma che per me dovrebbe esistere.

La mia proposta è quanto segue.
Quando uno si candida per una carica elettiva e viene eletto, deve portare il mandato fino in fondo (e no, il vincolo di mandato non c'entra, è un'altra cosa, qui c'entra solo la durata, per questo obbligo e non vincolo, che non sono sinonimi).
Ti puoi dimettere? Sì, puoi, soprattutto se hai motivi di salute o famigliari per farlo.
Detto così può sembrare una contraddizione, ma...
il portare il mandato "fino in fondo" non significa che non puoi dimetterti, ma che non puoi più candidarti ad altre cariche elettive (o ricoprire incarichi pubblici) fino alla fine ufficiale del mandato per cui eri stato originariamente eletto.
E no, ciò non impedisce che tu venga dal Presidente della Repubblica o, per incarichi di livello inferiore, da quello del Consiglio chiamato ad altri incarichi MENTRE sei ancora in carica. Impedisce solo che tu, di TUA iniziativa, cerchi altri incarichi mentre sei in carica (o dovresti esserlo).

E no, una legge del genere non sarebbe per niente incostituzionale. Forse tecnicamente non semplice, ma perfettamente costituzionale.

E sarebbe una legge nel rispetto della volontà dell'elettore.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 20 agosto 2025

Il Taser è pericoloso

Ieri su Twitter (o X che dir si voglia) sono intervenuto in una discussione sulla pericolosità del Taser (oggetto di cui, per ben altri motivi, scrissi già qui).
La sostanza è che il Taser è pericoloso anche se usato da persone coscienziose e seguendo tutte le regole e le cautele necessarie.

Provo a spiegare in maniera tecnica, senza entrare in questioni morali.

Il Taser spara degli elettrodi sotto forma di dardi che colpiscono il corpo del bersaglio, della persona da fermare.
Lo scopo è provocare uno shock elettrico che immobilizzi la persona.
Il Taser in teoria viene calibrato in maniera da non provocare danni permanenti né tantomeno la morte.
Ma, appunto, in teoria. E non perché gli addetti alla calibrazione siano stronzi, assassini.
Il problema è che il voltaggio necessario per mettere ko una persona senza fare ulteriori danni è diverso da persona a persona anche per persone perfettamente sane e in buona forma fisica.
Dipende dal peso, da quanto sia grasso e quanto muscoli, da dove i dardi di preciso colpiscono, da quanto conduce l'abbigliamento che ha addosso, ecc. Se poi la persona è sudata o peggio proprio bagnata è anche peggio.
E, a parte questo, se invece la persona non è sana, in particolare se ha problemi cardiaci, le cose peggiorano ulteriormente.
Però la calibrazione è standard.

E anche per i modelli che permettono all'utilizzatore di regolare il voltaggio c'è un problema.
L'agente che lo usa, anche se animato dalle migliori intenzioni, si trova generalmente in situazioni in cui deve agire il più alla svelta possibile (o addirittura reagire, il che limita ulteriormente il tempo a disposizione).
E poi come può sapere se la persona bersaglio ha per esempio problemi cardiaci o è molto sudata?

Insomma, detto terra terra: anche se usato seguendo le regole alla lettera e da persone estremamente coscienziose, il Taser più che un'arma è un gioco d'azzardo.
In pratica una roulette russa.

Talvolta viene fatto il confronto con la pistola, sostenendo che questa è oggettivamente più letale.
Confronto malposto: la pistola non è più letale, può essere più letale, ovviamante. Ma non necessariamente.
Il confronto è malposto per due ragioni.
La prima è che gli agenti addestrati all'uso della pistola vengono addestrati a mirare a parti del corpo (tipo spalle o gambe) che se colpite mettano "fuori uso" il bersaglio senza ucciderlo o provocare danni gravi. Lo sparo per uccidere è sempre solo l'extrema ratio.
La seconda è che con la pistola, sparando un colpo alla volta, puoi mirare meglio. Col Taser spari due dardi (gli elettrodi di cui sopra) contemporaneamente, per di più con traiettorie non parallele, per un motivo molto semplice: più distanti tra loro sono i due punti di impatto più efficace è l'effetto (si tratta di pura fisica, studio delle correnti elettriche).
Quindi non hai lo stesso controllo sui punti di impatto che hai con la pistola. Col Taser la mira purtroppo ha un significato più relativo.

Saluti,

Mauro.

lunedì 18 agosto 2025

L'asta

L'incontro odierno a Washington tra Trump, Zelensky e i leader europei non è un incontro politico.
Zelensky crede (o almeno spera) che sia un incontro sulla situazione dell'Ucraina.
Il leader europei credono (illusi!) che sia un incontro politico, mettono in conto che possa essere dannoso per l'Ucraina, ma ritengono comunque che sia basato su fondamenta politiche.

Mi dispiace, ma sbagliano tutti.
Zelensky, vista la situazione, comprensibilmente. Von der Leyen, Merz e co. no, non comprensibilmente.

L'incontro odierno a Washington è parte di un'asta, la cui prima parte si è svolta ad Anchorage, in Alaska.

Trump si mette in vendita, Trump è acquistabile.
Lui non è contro l'Ucraina, l'Europa e la NATO. Basta che queste gli offrano più di quanto gli offra la Russia.

E va aggiunto che il continuare a trattarlo come un politico, magari sui generis ma comunque politico, da parte degli europei è un errore madornale, un grandissimo autogol.
Trump non è un politico, ma un giocatore d'azzardo. Anzi un giocatore d'azzardo che bara.

Infatti l'asta di cui sopra è truccata, visto che parte da una base in cui i partecipanti non sono alla pari: la Russia gli ha già dato la presidenza degli USA e Putin è disposto (almeno in parte) a dividere le risorse minerarie ucraine con lui.

Cosa gli può offrire di più l'Europa?

L'Europa (e l'Ucraina con lei) non possono vincere l'asta.
Devono però trovare il modo di far saltare il banco. E con Trump questo non lo fai trattando, ma sbattendo i pugni sul tavolo.

L'Europa a questo punto deve fare come il famoso piccione sulla scacchiera.
Ne avrà il coraggio?

Saluti,

Mauro.

P.S.: No, non ho confuso Europa con UE, ho proprio inteso Europa visto che sono coinvolti anche UK e, in misura minore, Norvegia.

sabato 9 agosto 2025

Il problema von der Leyen

Da ormai un bel po' di tempo Ursula von der Leyen viene attaccata qualsiasi cosa faccia (ok, anche i suoi predecessori hanno subito lo stesso trattamento, anche se non così violento... il punto in realtà non sono le singole persone, ma il concetto stesso di Europa, di UE, che ai piccoli boss locali ovviamente non piace).

Ma, premesso ciò, qualcosa che non quadra con von der Leyen c'è veramente.
Ma ciò non c'entra con suoi presunti legami con lobbies varie o cose simili.
Magari ci sono anche (io non ho prove né per difenderla né per accusarla), ma siamo onesti: anche ci fossero veramente non sarebbero qui il problema.

E allora, mi chiederete voi?

Allora il problema è Ursula von der Leyen stessa. E la Germania.
Il problema è che la signora è un'incapace. Magari è la persona più onesta del mondo, io questo non lo so, ma è indubbiamente un'incapace. E questo lo so senza dubbio.
Lo dimostrò già come ministro in Germania.
E in Germania ai tempi si cercavano - sia all'interno della CDU/CSU, il suo partito, che della politica tutta - modi di liberarsi di lei.
Era troppo incapace, anche per il suo stesso partito, ma aveva troppi agganci, troppe connessioni, troppo potere.
E quindi come liberarsi di lei?
Come è successo con tanti altri politici, in tutti i paesi: scaricarla a Bruxelles.

Ma... mentre in genere basta scaricare i politici nelle liste europee (quindi far sì che abbiano un seggio nel Parlamento europeo, ma senza cariche di vertice), la cosa non poteva funzionare con la nostra Ursula. Il suo potere all'interno della CDU era troppo forte: o le si trovava un incarico di vertice a Bruxelles o si doveva continuare a sopportarsela al governo in Germania.

Non accusiamo quindi Ursula di chissà quali crimini lobbistici (magari ci sono anche, ma fidatevi: sono il problema minore).
Mai attribuire a malizia ciò che si può spiegare con l'incapacità.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 6 agosto 2025

Quello sconosciuto del TCO

No, non sto parlando del TSO... anche se molti economisti e politici il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) lo meriterebbero 😉
Sto parlando del TCO.

Purtroppo quando si parla di investimenti (sia privati che, soprattutto, pubblici) il lato economico viene generalmente valutato in base ai soldi necessari per metterlo in piedi, ergo i costi di costruzione e/o acquisto.
E questa è una grandissima belinata.
Certo, se quei soldi non li hai e non hai nessuno che te li presta, ovviamente non puoi investire, questo è ovvio.

Ma la sensatezza di un investimento non va valutata in base ai costi di costruzione/acquisto, bensì in base al TCO. Cosa significa TCO? Semplicemente "Total Cost of Ownership" (talvolta anche detto "Total Cost of Operation").
E questo tiene conto di tutti i costi dal momento della decisione di investire fino al momento in cui smantelli tutto.
E chi calcola seriamente il TCO mette sull'altra colonna tutti i guadagni, sia diretti che indiretti (e se si tratta di investimenti pubblici sia propri del pubblico che di riflesso del privato, in quanto - se onesti - di vantaggio per tutta la società).
Il costo secco di costruzione/acquisto non ti dice nulla su quanto positivo economicamente sia quell'investimento.
Ti dice solo se in quel preciso momento te lo puoi permettere oppure no.

Saluti,

Mauro.