sabato 4 agosto 2018

Riflessioni sul codice della strada

Sinceramente, in tutto il mondo abbiamo un problema col codice della strada.

Il codice della strada (per chi volesse leggerlo, qui quello valido in Italia e qui quello valido in Germania) è una legge che riguarda tutti. Del resto, a meno di non essere eremiti lontani dal mondo o ergastolani senza speranza di grazia, prima o poi tutti ci ritroviamo per strada. Come automobilisti, pedoni, ciclisti, cavallerizzi o altro... ma tutti ci ritroviamo prima o poi per strada.
Però non tutti siamo tenuti a conoscere questa legge: solo chi vuole prendere una patente per un veicolo a motore viene sottoposto a un esame che ne provi la conoscenza.

Facciamo due esempi di regole che riguardano tutti, ma che solo gli automobilisti (e chiunque guidi un veicolo a motore) sono tenuti per legge a conoscere:
1) Quando è concesso attraversare fuori dalle strisce pedonali o da attraversamenti semaforizzati?
2) Si può andare in bicicletta in una zona pedonale?
(Riposte nei commenti, grazie, voglio sapere quanto ne sapete 😉)

Eppure tutti siamo utenti attivi della strada. E il codice della strada riguarda chiunque esca di casa (sì, riguarda anche i marciapiedi e le piste ciclabili, non solo le strade propriamente dette).
E nei paesi civili la non conoscenza della legge può al massimo costituire un'attenuante, ma mai essere veicolo di immunità.

Ora voi mi direte, quanti di noi conoscono la legge sulle armi o quella sulla proprietà immobiliare... eppure tutti possiamo essere colpiti da un proiettile e, soprattutto, tutti viviamo in una casa (eremiti esclusi, ovvio).
Bene, io vi rispondo voi confondete utenza attiva con utenza passiva.
Chiunque voglia legalmente (utenza attiva) possedere o usare un'arma è tenuto a conoscere le leggi al proposito. Se io vengo colpito da un proiettile vagante (utenza passiva) no... e oltretutto che io conosca o meno le leggi sulle armi a quel punto credete faccia differenza?
Se io voglio vendere o comprare un appartamento o un edificio (utenza attiva) sono tenuto a conoscere le leggi sulla proprietà immobiliare. Se io preferisco passare la vita in affitto (utenza passiva) no. A meno di non prendere in affitto in nero (dove entrambe le parti sono perseguibili, ma ciò riguarda anche altre leggi, non si limita alla proprietà immobiliare), l'unico che può avere problemi con la legge che riguarda le proprietà immobiliari è il padrone.

Però, come già detto, tutti siamo utenti attivi della strada. Basta uscire dalla porta di casa per diventare utenti attivi. Utenti passivi lo siamo solo se guardiamo il traffico dalla finestra e non scendiamo mai in strada.
Eppure contrariamente a quanto accade in altri ambiti (vedi le armi o la proprietà immobiliare citati sopra, ma vale in ogni ambito), non tutti gli utenti attivi della strada sono tenuti a conoscerne le leggi relative.
Solo chi vuole prendere una patente per un mezzo a motore è obbligato per legge a conoscere il codice della strada.
E ciò è un pericolo: un pedone, un ciclista, un cavallerizzo senza alcuna patente è un pericolo a priori. Perché, anche se fosse la persona più corretta del mondo, non conosce le leggi che lo riguardano. Peggio: non è tenuto a conoscerle.

E allora che fare?

La soluzione è semplice: il codice stradale deve essere materia scolastica. E per ottenere il diploma scolastico devi dimostrare di conoscerlo.
Poi, se vuoi prendere la patente, darai fuori dalla scuola anche l'esame pratico. Ma la teoria, la conoscenza del codice deve esserti imposta dalla scuola.

Saluti,

Mauro.

6 commenti:

  1. (1) si può se non ci sono strisce a meno di cento metri di distanza. (Poi non mi è mai chiaro come funziona quando c'è uno stop ma non le strisce pedonali)

    (2) sì, si può andare in bicicletta, a differenza che sui marciapiedi. Chiaramente il velocipedista deve condurre il proprio veicolo in modo da non recare danno ai pedoni.

    In Germania però non so.

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    1. (1) Giusto. (E lo stop senza strisce pedonali vale come se ci fossero.) Quello che si può aggiungere è che in assenza di strisce pedonali la precedenza la ha l'automobilista (o chi percorre normalmente la strada) e non chi attraversa.

      (2) Sbagliato. A meno che non ci sia il cartello che consenta esplicitamente il passaggio in bicicletta, devi scendere e spingere la bicicletta a mano.

      Ed entrambe le regole valgono sia in Italia che in Germania.

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    2. no. (E non capisco perché non mi fossero arrivate le notifiche).

      Da http://www.aci.it/i-servizi/normative/codice-della-strada/titolo-i-disposizioni-generali/art-3-definizioni-stradali-e-di-traffico.html :

      2) Area pedonale: zona interdetta alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie, nonché eventuali deroghe per i veicoli ad emissioni zero aventi ingombro e velocità tali da poter essere assimilati ai velocipedi. In particolari situazioni i comuni possono introdurre, attraverso apposita segnalazione, ulteriori restrizioni alla circolazione su aree pedonali

      Il default in Italia è "le bici circolano nelle aree pedonali"

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  2. (senza guardare le risposte di .mau.)

    1) Quando è concesso attraversare fuori dalle strisce pedonali o da attraversamenti semaforizzati?

    Quando le più vicine strisce pedonali sono a oltre 300 metri.

    2) Si può andare in bicicletta in una zona pedonale?

    No.

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  3. 1) Giusto (la distanza precisa poi varia un po' da paese a paese, quindi do giuste entrambe le risposte), come detto anche a .mau. va aggiunto che in quel caso il pedone NON ha la precedenza.


    2) Giusto, a meno che all'ingresso della stessa non ci sia esplicito cartello che lo permetta.

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  4. In corrispondenza di incroci (anche a T) senza stop e semafori.
    Varia da una città all'altra, in alcune si può andare in bici anche sui marciapiedi.
    Franconich

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