Prima che leggiate (e valutiate) oltre, voglio fare una premessa: sto cercando di semplificare e rendere comprensibili questioni molto complesse, che io stesso credo di aver capito, ma non garantisco veramente di esserci riuscito.
E soprattutto: in ogni cosa che leggete non vi è nessuno giudizio morale (né esplicito, né implicito), ma solo un tentativo di analisi pratica (neanche scientifica, solo pratica).
Dal primo novembre prossimo in Germania sarà permesso ai genitori di non indicare (o non far indicare, come sarebbe più corretto dire) il sesso del neonato sul certificato di nascita.
Cioè si potrà, come sempre si è potuto, indicare "maschio" o "femmina", ma si potrà anche lasciare il campo vuoto.
Prima che qualcuno di voi fraintenda: no, la cosa non ha nulla a che vedere con i diritti riconosciuti (o non riconosciuti) a omosessuali, transgender, ecc.
Quindi, sia che siate favorevoli sia che siate contrari a questi diritti, rimettetevi a sedere e state buoni :-)
La cosa ha a che vedere con biologia e genetica (ed estetica, anche se non nel senso che pensate voi... leggete oltre e capirete).
Che la cosa piaccia o no, spesso nascono bambini con caratteristiche sessuali (non tendenze sessuali, oggigiorno purtroppo bisogna sempre specificare tutto, un neonato ha caratteristiche sessuali, ma non può avere nessuna tendenza sessuale) ambigue, non esplicite.
E se talvolta è solo una questione estetica (il bambino è sì geneticamente o maschio o femmina, ma magari è nato in anticipo, quando esteticamente la differenziazione non era ancora completa, per esempio), spesso invece è una questione genetica: il patrimonio genetico stesso è un po' ambiguo.
Nel primo caso basta aver pazienza e tutto andrà a posto da solo (nel senso che l'ambiguità sessuale si chiarirà naturalmente), nel secondo caso l'ambiguità (più o meno forte) rimarrà a vita (a meno di interventi chirurgici, ma ciò non c'entra col tema di questo articolo).
Al di là di tutte le questioni psicologiche che la cosa può comportare, sia per i genitori subito che per il bambino dopo (non credetevi che psicologicamente la nostra società sia poi così più avanzata di quella neanderthaliana), rimane - e non è da sottovalutare - il problema burocratico.
Come "classificare" questi bambini?
Finora era imposta una decisione: o maschio o femmina. Punto.
Nei casi ambigui i genitori dovevano comunque dire qualcosa (e posso immaginarmi che alcuni genitori abbiano preferito - non solo in Germania - affidare detti bambini agli orfanatrofi, piuttosto che decidere), volenti o nolenti.
Ora la Germania - e la cosa le fa onore - cerca di risolvere questo problema concedendo il diritto di non indicare il sesso del neonato sull'atto di nascita.
E fin qui tutto bene. Ottima decisione, corretta sia da un punto di vista etico che scientifico.
Il problema è che la legge nasce zoppa... in Germania (come in ogni altro paese) servono documenti e certificazioni per le più disparate cose, sia pubbliche che private, fin dalla più tenera età (cioè dove questi documenti e certificazioni te li devono fare i genitori). E per alcuni di questi documenti e certificazioni è obbligatorio presentare il certificato di nascita.
Però... questi documenti e certificazioni talvolta pretendono di sapere se sei maschio o femmina e non hanno una terza opzione come il certificato di nascita.
La legge obbligherà solo il certificato di nascita a comprendere la terza opzione.
Cosa succederà ai bambini della "terza opzione" quando i loro genitori dovranno fare per loro altri documenti o certificazioni?
La legge non lo dice.
Ergo: tutto sarà lasciato all'arbitrio del funzionario di turno. Con le conseguenze che possiamo immaginare.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Nei prossimi giorni riporterò le fonti di quanto sopra.