Oggi il governo ha deciso l'abolizione dell'IMU (c'è sempre la speranza che il Parlamento la bocci, ma ne dubito).
Abolizione con eccezioni, con se e con ma... ma pur sempre abolizione.
Non gioite. Ricordatevi l'abolizione dell'ICI.
Quel paio di centinaia di euro che risparmierete con l'IMU li pagherete con gli interessi per la conseguente abolizione o riduzione (per i più fortunati) dei servizi sociali e dei servizi pubblici forniti dagli enti locali.
Voi che gioite per quest'abolizione siete come quel marito che si taglia l'uccello per far dispetto alla moglie, visto che detti servizi prima o poi sono utili a tutti.
E quando non li troverete... imprecherete contro lo Stato.
Ma siete voi che avete votato per la cancellazione di questi servizi... votando per chi vi ha promesso l'abolizione della tassa che detti servizi garantiva.
Prendetevela con voi stessi.
Saluti,
Mauro.
(2, 4, 4, 1, 3, 5)
22 ore fa
Secondo me è più probabile che la fantomatica Service tax che andrà a sostituire l'IMU avrà un importo ben maggiore di quest'ultima. Quindi alla fine cambierà tutto ("guarda quanto siamo stati bravi, abbiamo abolito l'IMU!") per non cambiare niente ("che due maroni, devo andare a pagare la Service tax!").
RispondiEliminaFacile parlare, non vivendo la situazione italiana.
RispondiEliminaE per quanto con il cuore tu sia qui in Italia, non ci abiti e la realtà è quella che ti arriva da fonti diverse ma che non vivi sulla tua pelle.
Mai come ora, ho visto gente frugare nei cassonetti della rumenta (leggi spazzatura per i non genovesi) per cercare qualcosa da mangiare.
Ormai sono tantissime le famiglie che non riescono più ad arrivare a fine mese, che non sanno come pagare le bollette, che sono costrette a chiedere la sospensione del mutuo perché non riescono più a pagare le rate.
Un appartamento di 140 mq, a un piano non signorile e in un quartiere popolare a Genova, può avere un IMU pari a 450 euro che divisi per i 12 mesi, possono fare la differenza tra mangiare l’ultima settimana del mese o saltare.
Parli di servizi soppressi. Ormai non c’è più niente da eliminare. Sai dove lavoro e ogni giorno devo confrontarmi con persone che hanno perso il diritto al trasporto gratuito, solo perché hanno la “fortuna” di non essere su una sedia a rotelle. E non sto parlando di persone che si sono rotte una gamba e devono andare a fare delle visite di controllo o andare a rimuovere il gesso, sto parlando di persone affette da Sclerosi Multipla o da patologie altrettanto gravi e che per conservare quel minimo di autonomia rimasta, dovrebbero fare terapia più volte a settimana. Rinunciano a curarsi perché non possono permetterselo.
Ci sono genitori che non possono far proseguire gli studi ai figli perché non possono permettersi i libri e le tasse scolastiche.
E a fare da contraltare a questa situazione disastrosa, un usciere in Parlamento, a fine carriera arriva a guadagnare 150.000,00 (gli zeri sono giusti: ho proprio scritto centocinquantamila) euro lordi all’anno.
In Italia i soldi non ci sono e i servizi sono stati ridotti o soppressi, perché chi ci governa (per non fare discriminazioni parlo di TUTTI, fin dal primo giorno della Repubblica Italiana) ha pensato bene di riempirsi le tasche alla faccia nostra.
Certo che noi italiani gioiamo per l’abolizione di una tassa ingiusta che colpisce chi si è sacrificato una vita per comprarsi una casa. Una tassa che alla sua origine doveva essere una tantum, per trasformarsi magicamente in “una semper”. Guarda un po’ se i signorotti in Parlamento, hanno preso provvedimenti seri e drastici nei propri confronti. Certo che no! Si tengono stipendi e privilegi e tassano noi.
Facile cercare di far tornare i conti con i soldi degli altri.
@Serena: il problema è l'abolizione della tassa _per tutti_, anche per chi è straricco e ha ville.
RispondiEliminaBen venga, ovviamente, l'abolizione per chi è in condizioni di (semi)indigenza.
@ Daniele
RispondiEliminaL'abolizione per tutti, non la considero un problema. Per ora va bene così, poi si potranno fare diversificazioni e farla pagare a chi ha ville o possiede case per un valore catastale superiore a una determinata cifra.
Un appartamento di 140 mq, a un piano non signorile e in un quartiere popolare a Genova, può avere un IMU pari a 450 euro che divisi per i 12 mesi, possono fare la differenza tra mangiare l’ultima settimana del mese o saltare.
RispondiEliminaA parte che 140 mq sono tantini se 40 euro al mese fanno la differenza... comunque secondo me più che di servizi soppressi bisogna parlare di altre tasse che spunteranno fuori e che saranno con ogni probabilità meno eque ed economicamente meno efficienti (IVA, accise, tasse su case in affitto, tasse sul lavoro, ecc.) dell'IMU sulla prima casa.
E chi avrebbe perso 40 euro al mese per l'IMU ne perderà probabilmente altrettanti con la nuova Taser.