Inconvenienti che capitano quando si hanno 103 anni. Anche se si è un premio Nobel.
Saluti,
Mauro.
domenica 30 dicembre 2012
venerdì 28 dicembre 2012
La scelta di Grasso non mi quadra
Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia, ha deciso di lasciare la magistratura e di candidarsi nel PD.
Giovanni Falcone, di fatto "padre" della procura nazionale antimafia, è sempre stato descritto come - in fatto di legalità e giustizia - l'esempio a cui il PD guarda.
Grasso e Falcone sono stati spesso in polemica.
Grasso ha più volte cercato (talvolta con successo talvolta no) di smontare quanto da Falcone costruito.
Qualcosa non mi quadra.
Saluti,
Mauro.
Giovanni Falcone, di fatto "padre" della procura nazionale antimafia, è sempre stato descritto come - in fatto di legalità e giustizia - l'esempio a cui il PD guarda.
Grasso e Falcone sono stati spesso in polemica.
Grasso ha più volte cercato (talvolta con successo talvolta no) di smontare quanto da Falcone costruito.
Qualcosa non mi quadra.
Saluti,
Mauro.
martedì 25 dicembre 2012
Io non so fare gli auguri
Ma non è che non so dire "Buon Questo, Buon Quello" o che lo dico per dovere ma in realtà vorrei che alle altre persone non andasse bene. Tutt'altro.
Però fare gli auguri è ipocrita. E a me non piace essere ipocrita.
E no, non c'entra niente neanche il discorso del "Buon Natale" che riguarda una festa religiosa per un ateo come me. Esistono anche festività laiche (o almeno laicizzate) o civili. Per esempio il Capodanno. Lì, il problema religioso non c'è, visto che l'anno finisce e inizia per tutti coloro che accettano il nostro calendario. E il calendario è deciso per legge dallo Stato (anche per gli Stati che seguono altri calendari).
No, fare gli auguri è ipocrita per due altri motivi.
Il primo, più banale e meno importante, è che il calendario è una convenzione. Il 25 dicembre o il 1° gennaio non hanno altro siginificato che quello che colui (o coloro) che ha redatto il nostro calendario ha deciso di dargli. Niente di più, niente di meno.
È come, per esempio, scegliere di definire la temperatura secondo la scala Kelvin, quella Fahrenheit o quella Celsius (e quali valori numerici dare ai punti chiave delle varie scale). È una pura convenzione.
Al tempo stesso scegliere un calendario che cominci il 1° gennaio, sceglierne uno che cominci il 23 giugno o il 17 novembre oppure dividere l'anno in detto calendario in dodici mesi oppure in quattordici o in otto è una pura convenzione.
Certo, ci sono convenzioni più logiche, più comode, più sensate e ci sono convenzioni meno logiche, meno comode, meno sensate. Ma convenzioni rimangono.
Il secondo motivo, più personale ma molto, molto più importante, è il perché fare gli auguri proprio in determinati giorni.
Scusate ma non è ipocrita augurare un "Buon Qualsiasi Cosa" e poi dimenticarsi delle altre persone in tutti gli altri giorni? Come se volessimo che uno stesse bene a Natale, a Capodanno o il giorno del suo compleanno ma non ce ne fregasse nulla se tutti gli altri giorni dell'anno gli andasse di merda.
Non è che invece dimostriamo di tenere a quella persona (o almeno di voler sinceramente sapere come sta) se ci facciamo vivi proprio quando le convenzioni non lo richiedono? Non è che dimostriamo sincerità negli auguri se in un giorno qualsiasi gli auguriamo "Tutto il bene possibile" o almeno un banale "Stammi bene"?
Quindi, a chiunque leggerà questo sproloquio auguro... Buon ogni giorno dell'anno!
Saluti,
Mauro.
Però fare gli auguri è ipocrita. E a me non piace essere ipocrita.
E no, non c'entra niente neanche il discorso del "Buon Natale" che riguarda una festa religiosa per un ateo come me. Esistono anche festività laiche (o almeno laicizzate) o civili. Per esempio il Capodanno. Lì, il problema religioso non c'è, visto che l'anno finisce e inizia per tutti coloro che accettano il nostro calendario. E il calendario è deciso per legge dallo Stato (anche per gli Stati che seguono altri calendari).
No, fare gli auguri è ipocrita per due altri motivi.
Il primo, più banale e meno importante, è che il calendario è una convenzione. Il 25 dicembre o il 1° gennaio non hanno altro siginificato che quello che colui (o coloro) che ha redatto il nostro calendario ha deciso di dargli. Niente di più, niente di meno.
È come, per esempio, scegliere di definire la temperatura secondo la scala Kelvin, quella Fahrenheit o quella Celsius (e quali valori numerici dare ai punti chiave delle varie scale). È una pura convenzione.
Al tempo stesso scegliere un calendario che cominci il 1° gennaio, sceglierne uno che cominci il 23 giugno o il 17 novembre oppure dividere l'anno in detto calendario in dodici mesi oppure in quattordici o in otto è una pura convenzione.
Certo, ci sono convenzioni più logiche, più comode, più sensate e ci sono convenzioni meno logiche, meno comode, meno sensate. Ma convenzioni rimangono.
Il secondo motivo, più personale ma molto, molto più importante, è il perché fare gli auguri proprio in determinati giorni.
Scusate ma non è ipocrita augurare un "Buon Qualsiasi Cosa" e poi dimenticarsi delle altre persone in tutti gli altri giorni? Come se volessimo che uno stesse bene a Natale, a Capodanno o il giorno del suo compleanno ma non ce ne fregasse nulla se tutti gli altri giorni dell'anno gli andasse di merda.
Non è che invece dimostriamo di tenere a quella persona (o almeno di voler sinceramente sapere come sta) se ci facciamo vivi proprio quando le convenzioni non lo richiedono? Non è che dimostriamo sincerità negli auguri se in un giorno qualsiasi gli auguriamo "Tutto il bene possibile" o almeno un banale "Stammi bene"?
Quindi, a chiunque leggerà questo sproloquio auguro... Buon ogni giorno dell'anno!
Saluti,
Mauro.
lunedì 24 dicembre 2012
La gente va rinchiusa
Sempre. Soprattutto nei periodi di festa (in cui va abolita anche l'ora d'aria).
Alla gente va proibita la fruizione dei luoghi pubblici.
La gente non deve poter frequentare marciapiedi, negozi, metropolitane, aeroporti, ecc.
La gente non sa camminare, non si sa muovere, non si sa neanche fermare.
E poi cosa cazzo si è sognata la natura di fornire la gente di occhi, se poi non vengono usati?
La gente. La parte peggiore dell'umanità.
Saluti,
Mauro.
Alla gente va proibita la fruizione dei luoghi pubblici.
La gente non deve poter frequentare marciapiedi, negozi, metropolitane, aeroporti, ecc.
La gente non sa camminare, non si sa muovere, non si sa neanche fermare.
E poi cosa cazzo si è sognata la natura di fornire la gente di occhi, se poi non vengono usati?
La gente. La parte peggiore dell'umanità.
Saluti,
Mauro.
sabato 22 dicembre 2012
I cantieri dell'Apocalisse
Qui in Germania i cantieri pubblici sono un disastro: costi che esplodono, tempi che diventano bliblici, cittadini che protestano e poi non ricordandosi per cosa avevano protestato magari protestano per la parte opposta, politici e amministratori che tengono discorsi degni dei dadaisti...
Vi avevo già raccontato qui della metropolitana di Colonia.
Ma ci sono tanti altri begli esempi (di cui parlerò approfonditamente in futuro):
- Il nuovo aeroporto internazionale di Berlino (un piccolo assaggio, che comunque sottovaluta il tutto, qui);
- La nuova filarmonia di Amburgo (in costruzione da cinque anni e per ancora chissà quanto, una storia qui, purtroppo in tedesco);
- La nuova stazione con passante ferroviario di Stoccarda (una storia, non del tutto aggiornata, qui);
- ecc., ecc.
E ora non si è neanche riusciti a rispettare i tempi per un'Apocalisse in programma da ormai cinquemila anni!
E si parla di un ritardo nell'ordine dei cinque miliardi di anni...
Saluti,
Mauro.
Vi avevo già raccontato qui della metropolitana di Colonia.
Ma ci sono tanti altri begli esempi (di cui parlerò approfonditamente in futuro):
- Il nuovo aeroporto internazionale di Berlino (un piccolo assaggio, che comunque sottovaluta il tutto, qui);
- La nuova filarmonia di Amburgo (in costruzione da cinque anni e per ancora chissà quanto, una storia qui, purtroppo in tedesco);
- La nuova stazione con passante ferroviario di Stoccarda (una storia, non del tutto aggiornata, qui);
- ecc., ecc.
E ora non si è neanche riusciti a rispettare i tempi per un'Apocalisse in programma da ormai cinquemila anni!
E si parla di un ritardo nell'ordine dei cinque miliardi di anni...
Saluti,
Mauro.
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mercoledì 19 dicembre 2012
Il secondo più sopravvalutato dei giornalisti
Visto il suo amore per il mio Genoa dovrei amarlo... però...
Esattamente vent'anni fa moriva (in un incidente d'auto) Gianni Brera... giornalista sportivo lombardo e genoano... ma prima che lombardo e genoano, semplicemente uno che di calcio non ha mai capito una fava, ma che, grazie al suo stile immaginifico e quasi dadaista, ha saputo conquistare legioni di ammiratori che non hanno mai capito una singola riga di ciò che scrisse (se no non sarebbero stati conquistati, almeno non così tanti).
Vent'anni dopo, con questo intervento, ricordo quindi il secondo più sopravvalutato dei giornalisti italiani (il primo posto tra i sopravvalutati appartiene per diritto divino a Indro Montanelli).
Saluti,
Mauro.
Esattamente vent'anni fa moriva (in un incidente d'auto) Gianni Brera... giornalista sportivo lombardo e genoano... ma prima che lombardo e genoano, semplicemente uno che di calcio non ha mai capito una fava, ma che, grazie al suo stile immaginifico e quasi dadaista, ha saputo conquistare legioni di ammiratori che non hanno mai capito una singola riga di ciò che scrisse (se no non sarebbero stati conquistati, almeno non così tanti).
Vent'anni dopo, con questo intervento, ricordo quindi il secondo più sopravvalutato dei giornalisti italiani (il primo posto tra i sopravvalutati appartiene per diritto divino a Indro Montanelli).
Saluti,
Mauro.
lunedì 17 dicembre 2012
Sono veramente stupito (ma anche no)
Nella prima intervista dopo la ridiscesa in campo il nano di Arcore ha detto che una delle prime cose che farà sarà l'abolizione dell'IMU (senza dire che significato ciò avrà per le casse dei comuni e per l'assistenza agli indigenti e ai malati che grazie all'IMU i comuni possono fornire).
Dove la avevo già sentita? Com'è che questa cosa non mi stupisce?
Ah, sì... una volta Berlusconi abolì l'ICI (nome diverso, ma stessa cosa dell'IMU)... e i comuni vennero costretti a cancellare tutte o quasi le prestazioni assistenziali che fornivano... buttando un sacco di cittadini nella merda.
Meditate, gente, meditate.
E se rivoterete Berlusconi... i conti per l'assistenza di mio padre (invalido, ma che ha pagato per una vita le tasse per avere l'assistenza che l'abolizione dell'ICI/IMU gli negherebbe) prima di pagarli io personalmente o di presentarli alle varie ASL, comuni o regioni... li presenterò a voi elettori di Berlusconi.
E se non pagherete... preferisco non pensare cosa potrei fare.
Saluti,
Mauro.
Dove la avevo già sentita? Com'è che questa cosa non mi stupisce?
Ah, sì... una volta Berlusconi abolì l'ICI (nome diverso, ma stessa cosa dell'IMU)... e i comuni vennero costretti a cancellare tutte o quasi le prestazioni assistenziali che fornivano... buttando un sacco di cittadini nella merda.
Meditate, gente, meditate.
E se rivoterete Berlusconi... i conti per l'assistenza di mio padre (invalido, ma che ha pagato per una vita le tasse per avere l'assistenza che l'abolizione dell'ICI/IMU gli negherebbe) prima di pagarli io personalmente o di presentarli alle varie ASL, comuni o regioni... li presenterò a voi elettori di Berlusconi.
E se non pagherete... preferisco non pensare cosa potrei fare.
Saluti,
Mauro.
domenica 16 dicembre 2012
Le stragi e l'appartenenza sessuale (e quella generazionale)
Negli Stati Uniti c'è stata un'altra strage di innocenti. Uno andato fuori di melone ha preso su delle armi e ha ammazzato un bel po' di persone, in particolare bambini.
Su giornali, blogs, trasmissioni televisive, ecc. si è già parlato e sparlato abbastanza. Tutti (o quasi) hanno voluto far risaltare la propria ignoranza e stupidità, volendo fare credere di aver capito (e in parte previsto) tutto.
Premesso ciò... sulla strage in questione non voglio dire niente (il silenzio è l'unico modo per rispettare veramente le vittime, a meno di non poter contribuire - parlando/scrivendo - a evitare che eventi simili si ripetano in futuro, e io purtroppo non sono in grado di farlo), però voglio dire qualcosa su come è stata presentata sui media italiani e tedeschi (da italiano che vive in Germania sono i due paesi che logicamente mi interessano di più).
Molti titoli riportavano una contabilità da ragioniere (mi scuso coi ragionieri): tot bambini, tot bambine, tot adulti.
Che cacchio di differenza fa se la vittima è un bambino o una bambina? Anzi, che cacchio di differenza fa se le vittime sono bambini o adulti? Sono pur sempre vittime innocenti! Perché queste distinzioni nei titoli? Posso capire l'elencare i dettagli all'interno degli articoli... ma nei titoli/sottotitoli?
Siamo sinceri: sarebbe stato più o meno grave se le vittime fossero state tutti bambini o tutte bambine? Tutti bambini o tutti adulti? No! Assolutamente no! (Va beh, i bambini fanno più notizia e tenerezza degli adulti, ma moralmente non cambia nulla, che vi piaccia o no).
Quindi perché questa contabilità da ragionieri nei titoli?
Saluti,
Mauro.
Su giornali, blogs, trasmissioni televisive, ecc. si è già parlato e sparlato abbastanza. Tutti (o quasi) hanno voluto far risaltare la propria ignoranza e stupidità, volendo fare credere di aver capito (e in parte previsto) tutto.
Premesso ciò... sulla strage in questione non voglio dire niente (il silenzio è l'unico modo per rispettare veramente le vittime, a meno di non poter contribuire - parlando/scrivendo - a evitare che eventi simili si ripetano in futuro, e io purtroppo non sono in grado di farlo), però voglio dire qualcosa su come è stata presentata sui media italiani e tedeschi (da italiano che vive in Germania sono i due paesi che logicamente mi interessano di più).
Molti titoli riportavano una contabilità da ragioniere (mi scuso coi ragionieri): tot bambini, tot bambine, tot adulti.
Che cacchio di differenza fa se la vittima è un bambino o una bambina? Anzi, che cacchio di differenza fa se le vittime sono bambini o adulti? Sono pur sempre vittime innocenti! Perché queste distinzioni nei titoli? Posso capire l'elencare i dettagli all'interno degli articoli... ma nei titoli/sottotitoli?
Siamo sinceri: sarebbe stato più o meno grave se le vittime fossero state tutti bambini o tutte bambine? Tutti bambini o tutti adulti? No! Assolutamente no! (Va beh, i bambini fanno più notizia e tenerezza degli adulti, ma moralmente non cambia nulla, che vi piaccia o no).
Quindi perché questa contabilità da ragionieri nei titoli?
Saluti,
Mauro.
venerdì 14 dicembre 2012
La fine del mondo e i miei voli
Ieri ho pubblicato un articolo ironico sul 12 dicembre e sugli sconvolgimenti che avrebbero dovuto succedere.
Ora molti aspettano con ansia il 21 dicembre (prendendo a pretesto quei poveri Maya che erano talmente "preveggenti" da non riuscire neanche a vedere - non solo a prevedere - la fine della loro civiltà), con la paura che il mondo (se non l'universo intero) finisca.
A parte che per farsi una risata sopra queste cazzate non serve essere fisici, astronomi, archeologi o esperti dei Maya, ma basta avere almeno due neuroni funzionanti e un pizzico di buon senso (e tutte le paure che girano dimostrano solo come al mondo ci sia un'estrema carenza di neuroni... questa è la vera crisi, non quella dell'euro o delle banche).
A parte ciò, dicevo, visto che il mondo finirà il 21 dicembre... io ho prenotato l'aereo per tornare in Italia il 22 dicembre. Alla faccia dei Maya e dei deficienti.
Saluti,
Mauro.
Ora molti aspettano con ansia il 21 dicembre (prendendo a pretesto quei poveri Maya che erano talmente "preveggenti" da non riuscire neanche a vedere - non solo a prevedere - la fine della loro civiltà), con la paura che il mondo (se non l'universo intero) finisca.
A parte che per farsi una risata sopra queste cazzate non serve essere fisici, astronomi, archeologi o esperti dei Maya, ma basta avere almeno due neuroni funzionanti e un pizzico di buon senso (e tutte le paure che girano dimostrano solo come al mondo ci sia un'estrema carenza di neuroni... questa è la vera crisi, non quella dell'euro o delle banche).
A parte ciò, dicevo, visto che il mondo finirà il 21 dicembre... io ho prenotato l'aereo per tornare in Italia il 22 dicembre. Alla faccia dei Maya e dei deficienti.
Saluti,
Mauro.
giovedì 13 dicembre 2012
E la prima è passata
Ieri (cioè circa mezz'ora fa) secondo tanti pazzi scatenati in giro per il mondo avrebbe dovuto succedere qualcosa di epocale.
Del resto era il 12.12.12! Mica una cazzatina qualsiasi, perdinci!
Qui in Germania, a parte il caos totale delle ferrovie che però capita ogni anno appena la neve caduta supera il mezzo millimetro, non mi sono accorto di nulla.
E voi? Avete sperimentato qualcosa di epocale? Qualcosa che possa stravolgere in positivo o in negativo il mondo?
E ora mettiamoci sul divano, con un buon bicchiere di vino e un piatto di buoni formaggi e salumi (tutta roba italiana, sia ben chiaro) a portata di mano, e prepariamoci a farci quattro sonore risate sul 21.12.2012 e su tutti coloro che dei Maya (ma anche di tutto il resto) hanno dimostrato di non capire un cazzo :-)
Saluti,
Mauro.
Del resto era il 12.12.12! Mica una cazzatina qualsiasi, perdinci!
Qui in Germania, a parte il caos totale delle ferrovie che però capita ogni anno appena la neve caduta supera il mezzo millimetro, non mi sono accorto di nulla.
E voi? Avete sperimentato qualcosa di epocale? Qualcosa che possa stravolgere in positivo o in negativo il mondo?
E ora mettiamoci sul divano, con un buon bicchiere di vino e un piatto di buoni formaggi e salumi (tutta roba italiana, sia ben chiaro) a portata di mano, e prepariamoci a farci quattro sonore risate sul 21.12.2012 e su tutti coloro che dei Maya (ma anche di tutto il resto) hanno dimostrato di non capire un cazzo :-)
Saluti,
Mauro.
mercoledì 12 dicembre 2012
Contro il "voto utile"
E ora che siamo di nuovo ufficialmente in campagna elettorale ricomincia l'invito (da tutte le parti ma soprattutto, va sinceramente detto, da parte di rappresentanti del PD) a dare il "voto utile".
Cosa significa? Significa che i partiti medi e grandi invitano coloro che tendono a votare per partiti piccoli, che avranno rappresentanze minime in Parlamento (se riusciranno ad averle), a ripensarci... a non "sprecare" il proprio voto, a votare "utilmente" (cioè per chi in Parlamento ci sarà di sicuro e magari un paio di voti in più lo aiuteranno a governare).
Non ascoltate queste sirene!!!
L'unico voto "utile" è quello dato secondo la propria coscienza, le proprie idee, i propri principi.
Se voi ritenete che l'unico partito che rappresenti i vostri ideali sia il "Partito del Carciofo Liberal-Marxista"... votate il "Partito del Carciofo Liberal-Marxista", anche se questi otterrà solo lo 0,00005% dei voti e il vostro voto impedirà a Bersani, Berlusconi o Grillo di avere la maggioranza per governare.
Detto in altri termini: ogni voto è utile, inutile (anzi dannosa) è solo l'astensione.
Poi a quale partito diate il voto non importa. Purché lo facciate con coscienza e onestà.
Saluti,
Mauro.
Cosa significa? Significa che i partiti medi e grandi invitano coloro che tendono a votare per partiti piccoli, che avranno rappresentanze minime in Parlamento (se riusciranno ad averle), a ripensarci... a non "sprecare" il proprio voto, a votare "utilmente" (cioè per chi in Parlamento ci sarà di sicuro e magari un paio di voti in più lo aiuteranno a governare).
Non ascoltate queste sirene!!!
L'unico voto "utile" è quello dato secondo la propria coscienza, le proprie idee, i propri principi.
Se voi ritenete che l'unico partito che rappresenti i vostri ideali sia il "Partito del Carciofo Liberal-Marxista"... votate il "Partito del Carciofo Liberal-Marxista", anche se questi otterrà solo lo 0,00005% dei voti e il vostro voto impedirà a Bersani, Berlusconi o Grillo di avere la maggioranza per governare.
Detto in altri termini: ogni voto è utile, inutile (anzi dannosa) è solo l'astensione.
Poi a quale partito diate il voto non importa. Purché lo facciate con coscienza e onestà.
Saluti,
Mauro.
martedì 11 dicembre 2012
Non è mica colpa sua
Berlusconi ha deciso di ricandidarsi.
E subito un'ondata di paura (giustificata) scuote l'Europa mentre gli italiani si indignano, preoccupano e inalberano. E si rendono ridicoli.
Sì, ridicoli. Perché non è mica Berlusconi il problema.
No. Il problema sono gli italiani che lo votano. E che saranno di nuovo tanti, sono pronto a scommetterci.
O glielo ha ordinato il medico di votarlo?
Saluti,
Mauro.
E subito un'ondata di paura (giustificata) scuote l'Europa mentre gli italiani si indignano, preoccupano e inalberano. E si rendono ridicoli.
Sì, ridicoli. Perché non è mica Berlusconi il problema.
No. Il problema sono gli italiani che lo votano. E che saranno di nuovo tanti, sono pronto a scommetterci.
O glielo ha ordinato il medico di votarlo?
Saluti,
Mauro.
domenica 9 dicembre 2012
Le parole tradite 3
Ed eccoci alla terza puntata sulle parole tradite (qui la prima e le risposte, qui la seconda e le risposte).
Oggi però mi limito a una parola sola, non ne propongo tre come le altre volte.
La parola tradita di oggi è amico. Vediamo se capite dove voglio andare a parare ;)
Attendo le vostre risposte.
Saluti,
Mauro.
Oggi però mi limito a una parola sola, non ne propongo tre come le altre volte.
La parola tradita di oggi è amico. Vediamo se capite dove voglio andare a parare ;)
Attendo le vostre risposte.
Saluti,
Mauro.
sabato 8 dicembre 2012
Dettagli coloniesi 20 - La prima neve
La mia macchina nella notte tra ieri (venerdì 7) e oggi (sabato 8):
Il panorama dalla finestra della sala stamattina (sabato 8):
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Qui tutti i dettagli coloniesi.
Qui tutti i dettagli coloniesi.
venerdì 7 dicembre 2012
Nazionalizzazioni e privatizzazioni
50 anni fa, il 6 dicembre 1962, nasceva l'ENEL, ente elettrico statale costruito dalla nazionalizzazione di varie aziende elettriche private.
Una vittoria della politica e l'inizio di una seria politica energetica nazionale.
A partire dagli anni '90 l'ENEL è stata privatizzata (senza avere idea di cosa si stava facendo)... una sconfitta della politica (o meglio: un inchinarsi della politica alla finanza) con anche la conseguenza di gettare nel caos la politica energetica nazionale (al di là della crescita dei costi per cittadini e aziende).
E storie simili non sono avvenute solo in Italia (uno "splendido" esempio sono le ferrovie britanniche).
Meditate, gente, meditate. Soprattutto voi fautori delle privatizzazioni a prescindere. Soprattutto voi che "il privato è più efficiente e abbatte i prezzi".
Col cavolo. La storia dell'ENEL (ma chiaramente non solo quella dell'ENEL) vi smentisce su tutta la linea.
Ma voi purtroppo avete convinto i mezzi di comunicazione di massa della vostra "verità", quindi pochi saranno disponibili a smentirvi. Ci scommetto.
E chi lo fa, lo fa "moderatamente".
Io, invece, vi mando apertamente a fare in culo.
Saluti,
Mauro.
Una vittoria della politica e l'inizio di una seria politica energetica nazionale.
A partire dagli anni '90 l'ENEL è stata privatizzata (senza avere idea di cosa si stava facendo)... una sconfitta della politica (o meglio: un inchinarsi della politica alla finanza) con anche la conseguenza di gettare nel caos la politica energetica nazionale (al di là della crescita dei costi per cittadini e aziende).
E storie simili non sono avvenute solo in Italia (uno "splendido" esempio sono le ferrovie britanniche).
Meditate, gente, meditate. Soprattutto voi fautori delle privatizzazioni a prescindere. Soprattutto voi che "il privato è più efficiente e abbatte i prezzi".
Col cavolo. La storia dell'ENEL (ma chiaramente non solo quella dell'ENEL) vi smentisce su tutta la linea.
Ma voi purtroppo avete convinto i mezzi di comunicazione di massa della vostra "verità", quindi pochi saranno disponibili a smentirvi. Ci scommetto.
E chi lo fa, lo fa "moderatamente".
Io, invece, vi mando apertamente a fare in culo.
Saluti,
Mauro.
mercoledì 5 dicembre 2012
No, nessun problema
Solo che gli argomenti su cui vorrei scrivere in questi giorni richiedono preparazione, documentazione e riflessione... cioè tempo...
E di tempo in questi giorni ne ho proprio poco... ma presto mi rifarò vivo. Promesso ;)
Saluti,
Mauro.
E di tempo in questi giorni ne ho proprio poco... ma presto mi rifarò vivo. Promesso ;)
Saluti,
Mauro.
giovedì 29 novembre 2012
Uno stato per la Palestina, finalmente (anche se solo teorico)
L'ONU ha oggi votato (a larghissima maggioranza ma purtroppo non all'unanimità) l'ammissione della Palestina come stato osservatore non membro.
E sottolineo: STATO. Non movimento, territorio, nazione, popolo. Proprio stato.
E bellissime (e da vero statista e uomo di pace) sono state le parole di Abu Mazen, presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (nome ufficiale dello stato palestinese): Non siamo qui per delegittimare uno stato, Israele, ma per legittimare uno stato, la Palestina.
Assolutamente opposte le parole di Netanyahu (primo ministro israeliano, uomo di guerra e odio, statista da quattro soldi), secondo cui l'ammissione della Palestina come stato osservatore sarebbe un attentato alla pace almeno fino a quando i palestinesi non riconosceranno Israele... peccato che questo riconoscimento Abu Mazen lo avesse fatto con la frase di cui sopra pronunciata di fronte al mondo intero!
E assolutamente vergognoso è stato il comportamento degli USA (uno degli unici 9 stati a votare contro l'ammissione della Palestina come stato osservatore, gli altri sono stati - oltre chiaramente Israele - Canada, Repubblica Ceca, Isole Marshall, gli Stati federati di Micronesia, Nauru, Panama, Palau) per bocca del segretario di stato Hilary Clinton, secondo cui l'unico modo di raggiungere la pace e il riconoscimento di uno stato palestinese siano le trattative bilaterali... peccato che dette trattative siano in piedi da decenni e vengano constantemente boicottate e disattese da Israele... l'esempio migliore sono gli accordi di Oslo del 1993 (per cui Arafat, Rabin e Peres ebbero il Nobel per la Pace), accordi firmati da Israele e Palestina e poi sabotati e disattesi da Israele dopo l'omicidio di Rabin per mano di un estremista israeliano contrario a detti accordi.
In pratica gli USA vorrebbero un dialogo infinito per dare il tempo allo stato israeliano di sterminare il popolo palestinese.
Grazie sinceramente, cara ONU, per aver, di fatto, riconosciuto la Palestina come stato. Per una volta almeno hai fatto il tuo dovere, hai fatto ciò per cui eri nata dopo la seconda guerra mondiale.
Anche se non so ciò che effetti pratici avrà. Soprattutto pensando che alla guida del governo israeliano non c'è un politico, ma uno psicopatico (appunto Netanyahu).
Saluti,
Mauro.
E sottolineo: STATO. Non movimento, territorio, nazione, popolo. Proprio stato.
E bellissime (e da vero statista e uomo di pace) sono state le parole di Abu Mazen, presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (nome ufficiale dello stato palestinese): Non siamo qui per delegittimare uno stato, Israele, ma per legittimare uno stato, la Palestina.
Assolutamente opposte le parole di Netanyahu (primo ministro israeliano, uomo di guerra e odio, statista da quattro soldi), secondo cui l'ammissione della Palestina come stato osservatore sarebbe un attentato alla pace almeno fino a quando i palestinesi non riconosceranno Israele... peccato che questo riconoscimento Abu Mazen lo avesse fatto con la frase di cui sopra pronunciata di fronte al mondo intero!
E assolutamente vergognoso è stato il comportamento degli USA (uno degli unici 9 stati a votare contro l'ammissione della Palestina come stato osservatore, gli altri sono stati - oltre chiaramente Israele - Canada, Repubblica Ceca, Isole Marshall, gli Stati federati di Micronesia, Nauru, Panama, Palau) per bocca del segretario di stato Hilary Clinton, secondo cui l'unico modo di raggiungere la pace e il riconoscimento di uno stato palestinese siano le trattative bilaterali... peccato che dette trattative siano in piedi da decenni e vengano constantemente boicottate e disattese da Israele... l'esempio migliore sono gli accordi di Oslo del 1993 (per cui Arafat, Rabin e Peres ebbero il Nobel per la Pace), accordi firmati da Israele e Palestina e poi sabotati e disattesi da Israele dopo l'omicidio di Rabin per mano di un estremista israeliano contrario a detti accordi.
In pratica gli USA vorrebbero un dialogo infinito per dare il tempo allo stato israeliano di sterminare il popolo palestinese.
Grazie sinceramente, cara ONU, per aver, di fatto, riconosciuto la Palestina come stato. Per una volta almeno hai fatto il tuo dovere, hai fatto ciò per cui eri nata dopo la seconda guerra mondiale.
Anche se non so ciò che effetti pratici avrà. Soprattutto pensando che alla guida del governo israeliano non c'è un politico, ma uno psicopatico (appunto Netanyahu).
Saluti,
Mauro.
lunedì 26 novembre 2012
Altre stragi sul lavoro
Oggi in Germania, per la precisione nel ricco e avanzato Baden-Württemberg, sono morte sul lavoro 14 persone (bilancio provvisorio, potrebbero aumentare). Per un incendio.
Qui la notizia come riportata da Repubblica (riportata correttamente, cosa non proprio abituale ormai...).
Riporto la notizia non perché ci siano (almeno allo stato attuale delle conoscenze) colpe o situazioni particolari o per il fatto che si trattasse di uno stabilimento dove lavoravano disabili o per farvi vedere che le morti sul lavoro esistono anche in Germania e non solo in Italia.
No, la riporto perché - qualunque siano le cause di questo incidente - ormai siamo abituati in Europa (grazie alle misure di sicurezza che esistono e che, generalmente, funzionano) a considerare che da noi possano esistere solo "stragi" a una cifra (basti pensare che i 7 morti alla Thyssen-Krupp di Torino del 2007 - a parte il fatto che lì è stato omicidio più che incidente - erano considerati una tragedia praticamente ineguagliabile nell'Europa odierna).
No, le stragi a due cifre possono esistere anche nella civile Europa e indipendentemente dalle misure di sicurezza esistenti. E le stragi a tre cifre (che talvolta sentiamo dalla Cina e dall'oriente in generale) qui in Europa (in tutta Europa) sono sì improbabili, ma non impossibili.
Bisogna sempre tenere alta la guardia, da parte di tutti. Lavoratori, imprenditori, autorità. Anche dove il rispetto delle regole è abitudine.
Perché per quanto gli uomini possano rispettare le regole... gli imprevisti delle regole se ne fregano.
Saluti,
Mauro.
Qui la notizia come riportata da Repubblica (riportata correttamente, cosa non proprio abituale ormai...).
Riporto la notizia non perché ci siano (almeno allo stato attuale delle conoscenze) colpe o situazioni particolari o per il fatto che si trattasse di uno stabilimento dove lavoravano disabili o per farvi vedere che le morti sul lavoro esistono anche in Germania e non solo in Italia.
No, la riporto perché - qualunque siano le cause di questo incidente - ormai siamo abituati in Europa (grazie alle misure di sicurezza che esistono e che, generalmente, funzionano) a considerare che da noi possano esistere solo "stragi" a una cifra (basti pensare che i 7 morti alla Thyssen-Krupp di Torino del 2007 - a parte il fatto che lì è stato omicidio più che incidente - erano considerati una tragedia praticamente ineguagliabile nell'Europa odierna).
No, le stragi a due cifre possono esistere anche nella civile Europa e indipendentemente dalle misure di sicurezza esistenti. E le stragi a tre cifre (che talvolta sentiamo dalla Cina e dall'oriente in generale) qui in Europa (in tutta Europa) sono sì improbabili, ma non impossibili.
Bisogna sempre tenere alta la guardia, da parte di tutti. Lavoratori, imprenditori, autorità. Anche dove il rispetto delle regole è abitudine.
Perché per quanto gli uomini possano rispettare le regole... gli imprevisti delle regole se ne fregano.
Saluti,
Mauro.
venerdì 23 novembre 2012
L'ignoranza delle curve
Tutti avrete di sicuro letto la notizia dell'assalto degli ultras della Lazio contro dei tifosi inglesi del Tottenham in un pub di Roma ieri sera.
L'assalto non era dovuto a ragioni calcistiche. Il Tottenham è (o almeno storicamente era) la squadra della comunità ebraica di Londra. E gli aggressori laziali erano spinti da idee antisemite.
Fin qui tutto da - logicamente - condannare, ma nulla di sorprendente.
Il problema è che oggi, durante la partita Lazio-Tottenham, nella curva laziale sono apparsi striscioni con la bandiera palestinese e con la scritta "Free Palestine".
Qualcosa non quadra.
E cosa non quadra ve lo riassumo qui:
- Gli ultras laziali sono di spirito fascista;
- Il governo d'Israele (almeno quello attuale, quello di Netanyahu) è di spirito fascista;
- Hamas è legato alla sinistra (magari non a quella presentabile e democratica, ma pur sempre sinistra), non al fascismo;
- Il Tottenham è legato alla comunità ebraica londinese (ma ciò non significa che apprezzi e sostenga Israele, anzi...).
Ciò significa che i laziali attaccano i propri sodali (i fascisti che governano Israele oggi, tipo Netanyahu e Lieberman) usando bersagli sbagliati e superati (una squadra di calcio ormai slegata dalle proprie origini) e inneggiano ai propri nemici (i palestinesi, che santi certo non sono, ma sono comunque più vicini alla sinistra che alla destra).
Ergo... gli ultras della Lazio (e non solo quelli della Lazio) dovrebbero prima di tutto mettersi a studiare.
L'ignoranza delle curve è il vero problema.
Non sanno neanche distinguere tra "amici" e "nemici".
Saluti,
Mauro.
L'assalto non era dovuto a ragioni calcistiche. Il Tottenham è (o almeno storicamente era) la squadra della comunità ebraica di Londra. E gli aggressori laziali erano spinti da idee antisemite.
Fin qui tutto da - logicamente - condannare, ma nulla di sorprendente.
Il problema è che oggi, durante la partita Lazio-Tottenham, nella curva laziale sono apparsi striscioni con la bandiera palestinese e con la scritta "Free Palestine".
Qualcosa non quadra.
E cosa non quadra ve lo riassumo qui:
- Gli ultras laziali sono di spirito fascista;
- Il governo d'Israele (almeno quello attuale, quello di Netanyahu) è di spirito fascista;
- Hamas è legato alla sinistra (magari non a quella presentabile e democratica, ma pur sempre sinistra), non al fascismo;
- Il Tottenham è legato alla comunità ebraica londinese (ma ciò non significa che apprezzi e sostenga Israele, anzi...).
Ciò significa che i laziali attaccano i propri sodali (i fascisti che governano Israele oggi, tipo Netanyahu e Lieberman) usando bersagli sbagliati e superati (una squadra di calcio ormai slegata dalle proprie origini) e inneggiano ai propri nemici (i palestinesi, che santi certo non sono, ma sono comunque più vicini alla sinistra che alla destra).
Ergo... gli ultras della Lazio (e non solo quelli della Lazio) dovrebbero prima di tutto mettersi a studiare.
L'ignoranza delle curve è il vero problema.
Non sanno neanche distinguere tra "amici" e "nemici".
Saluti,
Mauro.
mercoledì 21 novembre 2012
Sei domande per il futuro dell'Italia - Le risposte
Nei giorni scorsi vi ho parlato qui dell'iniziativa nata su Facebook con il gruppo Dibattito Scienza per domandare ai candidati alle primarie dei vari partiti cosa ne pensano su vari temi scientifico-politici.
Oggi sono state pubblicate le risposte dei candidati del PD. Leggetele.
Nei prossimi giorni pubblicherò i miei commenti a dette risposte.
Saluti,
Mauro.
Oggi sono state pubblicate le risposte dei candidati del PD. Leggetele.
Nei prossimi giorni pubblicherò i miei commenti a dette risposte.
Saluti,
Mauro.
lunedì 19 novembre 2012
Quando ci si monta la testa
Per anni il mio bloghettino ha avuto una media di circa 15-20 lettori giornalieri.
Da un paio di mesi c'è stata un'esplosione di interesse e viaggio sui 50-100 lettori giornalieri (lo so, rimane un bloghettino, però un po' meno "ino").
Oggi ho avuto "solo" 38 lettori e sono qui deluso a chiedermi perché nessuno mi legge.
Quando ci si monta la testa...
;-)
Saluti,
Mauro.
Da un paio di mesi c'è stata un'esplosione di interesse e viaggio sui 50-100 lettori giornalieri (lo so, rimane un bloghettino, però un po' meno "ino").
Oggi ho avuto "solo" 38 lettori e sono qui deluso a chiedermi perché nessuno mi legge.
Quando ci si monta la testa...
;-)
Saluti,
Mauro.
domenica 18 novembre 2012
L'errore e la colpa
Oggi pomeriggio ho ascoltato in radio un discorso del presidente tedesco Joachim Gauck a un forum economico (per chi volesse ascoltarlo, in tedesco, qui la registrazione).
Gauck ha detto cose interessanti e cose banali, cose giuste e cose sbagliate. Ma una cosa in particolare mi ha colpito.
Quando Gauck ha raccontato che un suo amico straniero (non ha specificato di quale nazionalità) gli ha spiegato la differenza nel concetto di errore tra la Germania e il suo (di questo amico) paese.
Secondo questa persona la differenza stava nel fatto che per un tedesco errore è sinonimo di fallimento, di incapacità, mentre per i connazionali di questa persona errore è invece un'occasione per imparare, per crescere e per non ripetere l'errore in futuro.
Ecco, io vivo da 16 anni in Germania e da molto di più la conosco e la studio, e posso solo confermare.
Anzi, in realtà ho anticipato Gauck e il suo amico (non posso dimostrarlo, purtroppo), in quanto ho spesso sostenuto in discussioni con amici tedeschi e non che i tedeschi hanno grossi problemi a distinguere tra i concetti di errore (Fehler) e di colpa (Schuld).
Un errore è, per la maggioranza del mondo, appunto un errore.
Un errore è, per i tedeschi, spesso una colpa.
Saluti,
Mauro.
Gauck ha detto cose interessanti e cose banali, cose giuste e cose sbagliate. Ma una cosa in particolare mi ha colpito.
Quando Gauck ha raccontato che un suo amico straniero (non ha specificato di quale nazionalità) gli ha spiegato la differenza nel concetto di errore tra la Germania e il suo (di questo amico) paese.
Secondo questa persona la differenza stava nel fatto che per un tedesco errore è sinonimo di fallimento, di incapacità, mentre per i connazionali di questa persona errore è invece un'occasione per imparare, per crescere e per non ripetere l'errore in futuro.
Ecco, io vivo da 16 anni in Germania e da molto di più la conosco e la studio, e posso solo confermare.
Anzi, in realtà ho anticipato Gauck e il suo amico (non posso dimostrarlo, purtroppo), in quanto ho spesso sostenuto in discussioni con amici tedeschi e non che i tedeschi hanno grossi problemi a distinguere tra i concetti di errore (Fehler) e di colpa (Schuld).
Un errore è, per la maggioranza del mondo, appunto un errore.
Un errore è, per i tedeschi, spesso una colpa.
Saluti,
Mauro.
giovedì 15 novembre 2012
Sei domande per il futuro dell'Italia
Da bravo fisico (anche se lavorante nell'industria e non nella ricerca) condivido anch'io l'idea di un gruppo di blogger, ricercatori, giornalisti scientifici, ecc. - nata sul gruppo Facebook Dibattito Scienza e appoggiatasi a Le Scienze come punto di raccolta - di porre sei domande riguardanti la ricerca scientifica in Italia a tutti i candidati alle primarie di tutti i partiti (partendo dal PD solo perché questo è l'unico partito che ha già i candidati definiti):
Primarie, sei domande per la scienza
Vorrei qui riportare un estratto significativo della presentazione dell'iniziativa:
Un gruppo di giornalisti scientifici, blogger, ricercatori e cittadini, constatata la mancanza di domande ai candidati alle primarie del centrosinistra sulle loro posizioni politiche in materia di scienza e ricerca, e ritenendo invece che da queste politiche dipenderà il futuro sociale ed economico a medio e lungo termine del paese, ha quindi deciso di chiedere ai candidati di rispondere a sei temi di grande respiro, in modo da offrire ai cittadini un panorama più completo della loro proposta politica.
E qui le sei domande:
1. Quali politiche intende perseguire per il rilancio della ricerca in Italia, sia di base sia applicata, e quali provvedimenti concreti intende promuovere a favore dei ricercatori più giovani?
2. Quali misure adotterà per la messa in sicurezza del territorio nazionale dal punto di vista sismico e idrogeologico?
3. Qual è la sua posizione sul cambiamento climatico e quali politiche energetiche si propone di mettere in campo?
4. Quali politiche intende adottare in materia di fecondazione assistita e testamento biologico? In particolare, qual è la sua posizione sulla legge 40?
5. Quali politiche intende adottare per la sperimentazione pubblica in pieno campo di OGM e per l’etichettatura anche di latte, carni e formaggi derivati da animali nutriti con mangimi OGM?
6. Qual è la sua posizione in merito alle medicine alternative, in particolare per quel che riguarda il rimborso di queste terapie da parte del SSN?
Vi invito a seguire numerosi e attivamente il dibattito: la scienza è il futuro del paese!
Saluti,
Mauro.
Primarie, sei domande per la scienza
Vorrei qui riportare un estratto significativo della presentazione dell'iniziativa:
Un gruppo di giornalisti scientifici, blogger, ricercatori e cittadini, constatata la mancanza di domande ai candidati alle primarie del centrosinistra sulle loro posizioni politiche in materia di scienza e ricerca, e ritenendo invece che da queste politiche dipenderà il futuro sociale ed economico a medio e lungo termine del paese, ha quindi deciso di chiedere ai candidati di rispondere a sei temi di grande respiro, in modo da offrire ai cittadini un panorama più completo della loro proposta politica.
E qui le sei domande:
1. Quali politiche intende perseguire per il rilancio della ricerca in Italia, sia di base sia applicata, e quali provvedimenti concreti intende promuovere a favore dei ricercatori più giovani?
2. Quali misure adotterà per la messa in sicurezza del territorio nazionale dal punto di vista sismico e idrogeologico?
3. Qual è la sua posizione sul cambiamento climatico e quali politiche energetiche si propone di mettere in campo?
4. Quali politiche intende adottare in materia di fecondazione assistita e testamento biologico? In particolare, qual è la sua posizione sulla legge 40?
5. Quali politiche intende adottare per la sperimentazione pubblica in pieno campo di OGM e per l’etichettatura anche di latte, carni e formaggi derivati da animali nutriti con mangimi OGM?
6. Qual è la sua posizione in merito alle medicine alternative, in particolare per quel che riguarda il rimborso di queste terapie da parte del SSN?
Vi invito a seguire numerosi e attivamente il dibattito: la scienza è il futuro del paese!
Saluti,
Mauro.
mercoledì 14 novembre 2012
Non dimentichiamoci di Gaza
A Gaza si sta perpetrando un nuovo massacro.
Non tacciamo e diffondiamo questo appello dell'International Solidarity Movement.
Saluti,
Mauro.
Non tacciamo e diffondiamo questo appello dell'International Solidarity Movement.
Saluti,
Mauro.
Le assurdità della Germania
Le aziende tedesche si lamentano della mancanza di personale qualificato, in particolare ingegneri (e chiedono allo stato agevolazioni per assumere ingegneri stranieri).
Però quando leggi le statistiche ti rendi conto che in Germania ci sono un sacco di ingegneri disoccupati o impiegati in altre mansioni.
Boh.
Saluti,
Mauro.
Però quando leggi le statistiche ti rendi conto che in Germania ci sono un sacco di ingegneri disoccupati o impiegati in altre mansioni.
Boh.
Saluti,
Mauro.
domenica 11 novembre 2012
La Fornero, la SLA e quant'è difficile
Ultimamente gira per il web una frase apparentemente detta dalla ministra Fornero. E sottolineo "apparentemente". Poi capirete perché.
La frase in questione sarebbe una risposta alle affermazioni di un malato di SLA (sclerosi laterale amiotrofica, forse più nota alle masse come morbo di Gehrig) che lamentava le sue difficoltà, aumentate dopo i tagli ai fondi della sanità.
"Apparentemente" (vedi sopra) la Fornero avrebbe risposto che anche fare il ministro è difficile. Ed è questa la frase contestata (e non dimostrata).
Partiamo dalla fonte della notizia: Informare per Resistere (devo essere sincero, visto il livello - infimo - del sito, non so se ho fatto bene a mettere il link, forse il mio è un autogol, visto che chi urla - come il sito in questione - viene ascoltato più di chi argomenta - come me e altri migliori di me).
Tutti i blog e simili che hanno riportato la frase contestata la hanno copiata da detto sito.
Questa fonte è un sito che sostiene che esista il complotto delle scie chimiche, che Di Bella avesse ragione, che in Germania esistano banche segrete e varie altre cose. Già questo dovrebbe chiarire la credibilità della fonte in questione.
Ma al di là di quanto sopra ci sono altri due punti che rendono la notizia ben poco credibile:
1) Nessun quotidiano italiano ha riportato la frase incriminata, neanche quei quotidiani (vedi Libero o la Padania, per esempio) che sono programmaticamente e aprioristicamente contro la Fornero e il governo attuale, cosa che dovrebbe far sorgere dubbi, visto che per detti quotidiani una frase del genere sarebbe grasso che cola;
2) Il malato di SLA protagonista dell'incontro (Salvatore Usala) ha lodato la sensibilità dei due ministri che lo hanno visitato (Fornero e Balduzzi); dato che Usala non è né un idiota né un venduto, non credo proprio che avrebbe lodato detta sensibilità se la Fornero si fosse lasciata sfuggire la frase in questione (Usala non è proprio un amico del governo, quindi non avrebbe avuto remore a dire la verità).
Insomma, mettendo insieme tutte le fonti credibili (quindi Informare per Resistere è esclusa) quello che si può supporre è che la Fornero (o il ministro della salute Balduzzi, non dimentichiamoci che non esistono registrazioni né audio né video dell'incontro, quindi non è detto che sia stata proprio la Fornero a parlare, presenti erano in fondo due ministri, non uno solo) abbia detto che anche per un ministro non è facile trovare i fondi.
Onestamente, prima di sparare conclusioni, bisognerebbe anche valutare le fonti delle presunte notizie, non solo le presunte notizie in sé.
Saluti,
Mauro.
La frase in questione sarebbe una risposta alle affermazioni di un malato di SLA (sclerosi laterale amiotrofica, forse più nota alle masse come morbo di Gehrig) che lamentava le sue difficoltà, aumentate dopo i tagli ai fondi della sanità.
"Apparentemente" (vedi sopra) la Fornero avrebbe risposto che anche fare il ministro è difficile. Ed è questa la frase contestata (e non dimostrata).
Partiamo dalla fonte della notizia: Informare per Resistere (devo essere sincero, visto il livello - infimo - del sito, non so se ho fatto bene a mettere il link, forse il mio è un autogol, visto che chi urla - come il sito in questione - viene ascoltato più di chi argomenta - come me e altri migliori di me).
Tutti i blog e simili che hanno riportato la frase contestata la hanno copiata da detto sito.
Questa fonte è un sito che sostiene che esista il complotto delle scie chimiche, che Di Bella avesse ragione, che in Germania esistano banche segrete e varie altre cose. Già questo dovrebbe chiarire la credibilità della fonte in questione.
Ma al di là di quanto sopra ci sono altri due punti che rendono la notizia ben poco credibile:
1) Nessun quotidiano italiano ha riportato la frase incriminata, neanche quei quotidiani (vedi Libero o la Padania, per esempio) che sono programmaticamente e aprioristicamente contro la Fornero e il governo attuale, cosa che dovrebbe far sorgere dubbi, visto che per detti quotidiani una frase del genere sarebbe grasso che cola;
2) Il malato di SLA protagonista dell'incontro (Salvatore Usala) ha lodato la sensibilità dei due ministri che lo hanno visitato (Fornero e Balduzzi); dato che Usala non è né un idiota né un venduto, non credo proprio che avrebbe lodato detta sensibilità se la Fornero si fosse lasciata sfuggire la frase in questione (Usala non è proprio un amico del governo, quindi non avrebbe avuto remore a dire la verità).
Insomma, mettendo insieme tutte le fonti credibili (quindi Informare per Resistere è esclusa) quello che si può supporre è che la Fornero (o il ministro della salute Balduzzi, non dimentichiamoci che non esistono registrazioni né audio né video dell'incontro, quindi non è detto che sia stata proprio la Fornero a parlare, presenti erano in fondo due ministri, non uno solo) abbia detto che anche per un ministro non è facile trovare i fondi.
Onestamente, prima di sparare conclusioni, bisognerebbe anche valutare le fonti delle presunte notizie, non solo le presunte notizie in sé.
Saluti,
Mauro.
venerdì 9 novembre 2012
L'unico voto sempre e comunque sbagliato è il voto non dato
E dopo gli Stati Disuniti d'America ricordiamoci che nel 2013 si vota in Italia e in Germania, parte degli Stati Mai Uniti d'Europa.
Due elezioni che ci interessano molto di più e che, entrambe, avranno influenza notevole non solo su Italia e Germania ma sull'Europa tutta, UE e non UE.
Per ora posso solo ricordarvi, al di là delle mie idee politiche, che l'unico voto sempre e comunque sbagliato è il voto non dato.
Quindi assumetevi le vostre responsabilità e, quando verrà il momento, votate.
Votate, votate, votate (nella peggiore delle ipotesi schedabianca annullata, ma almeno andate alle urne).
E se sarete così vigliacchi da non votare... poi non lamentatevi di chi vi governerà: l'astensionismo nutre e merita i peggiori governi.
Saluti,
Mauro.
Due elezioni che ci interessano molto di più e che, entrambe, avranno influenza notevole non solo su Italia e Germania ma sull'Europa tutta, UE e non UE.
Per ora posso solo ricordarvi, al di là delle mie idee politiche, che l'unico voto sempre e comunque sbagliato è il voto non dato.
Quindi assumetevi le vostre responsabilità e, quando verrà il momento, votate.
Votate, votate, votate (nella peggiore delle ipotesi scheda
E se sarete così vigliacchi da non votare... poi non lamentatevi di chi vi governerà: l'astensionismo nutre e merita i peggiori governi.
Saluti,
Mauro.
giovedì 8 novembre 2012
Gli USA hanno scelto il presidente (e hanno limitato i danni)
A parte il fatto che non credo che oggi chi sia presidente negli USA faccia quella gran differenza per il resto del mondo (e forse neanche per gli USA stessi, visto che non è detto che comandi veramente), comunque un paio di considerazioni sparse le voglio fare.
I repubblicani volevano perdere: insomma, un partito che ti presenta alle finali un Romney solo perché gli altri suoi candidati erano ancora più impresentabili è un partito minimo minimo masochista... confronto ai candidati repubblicani alle primarie di quest'anno persino Bush figlio avrebbe fatto la figura dello statista di rango.
No, Obama non è una rivoluzione. E non la è stata neanche quattro anni fa. Smettiamola di ragionare per categorie estetiche/etniche. Ciò che conta è la cultura, l'ambiente in cui uno è cresciuto. E Obama è cresciuto in una famiglia bianca, in un ambiente bianco, in un ambiente non ricco ma neanche da sottoproletariato. Obama non è il risultato di un Martin Luther King. È il risultato di un Bill Clinton o al massimo di un Jimmy Carter (magari fosse come Jimmy!).
Obama negli scorsi quattro anni non ha mantenuto le promesse (che comunque in gran parte non aveva neanche fatto, ce le eravamo sognate noi, bisogna onestamente ammettere), però almeno non ha fatto danni. Insomma le elezioni statunitensi di quest'anno hanno confermato che nel mondo d'oggi non vince il migliore, vince il meno peggio.
Comunque, almeno Obama sa trovare su una carta geografica pure l'Europa (incredibile per uno statunitense!), Romney dubito che su una carta geografica con i nomi degli stati scritti a caratteri cubitali sia in grado di trovare anche solo Canada e Messico. Forse neanche gli USA, a parte il suo Michigan.
Insomma, tutto sommato... bene così... perché è sì andata male, ma le alternative erano peggio.
Saluti,
Mauro.
I repubblicani volevano perdere: insomma, un partito che ti presenta alle finali un Romney solo perché gli altri suoi candidati erano ancora più impresentabili è un partito minimo minimo masochista... confronto ai candidati repubblicani alle primarie di quest'anno persino Bush figlio avrebbe fatto la figura dello statista di rango.
No, Obama non è una rivoluzione. E non la è stata neanche quattro anni fa. Smettiamola di ragionare per categorie estetiche/etniche. Ciò che conta è la cultura, l'ambiente in cui uno è cresciuto. E Obama è cresciuto in una famiglia bianca, in un ambiente bianco, in un ambiente non ricco ma neanche da sottoproletariato. Obama non è il risultato di un Martin Luther King. È il risultato di un Bill Clinton o al massimo di un Jimmy Carter (magari fosse come Jimmy!).
Obama negli scorsi quattro anni non ha mantenuto le promesse (che comunque in gran parte non aveva neanche fatto, ce le eravamo sognate noi, bisogna onestamente ammettere), però almeno non ha fatto danni. Insomma le elezioni statunitensi di quest'anno hanno confermato che nel mondo d'oggi non vince il migliore, vince il meno peggio.
Comunque, almeno Obama sa trovare su una carta geografica pure l'Europa (incredibile per uno statunitense!), Romney dubito che su una carta geografica con i nomi degli stati scritti a caratteri cubitali sia in grado di trovare anche solo Canada e Messico. Forse neanche gli USA, a parte il suo Michigan.
Insomma, tutto sommato... bene così... perché è sì andata male, ma le alternative erano peggio.
Saluti,
Mauro.
martedì 6 novembre 2012
Oggi gli USA scelgono il presidente
E tutti noi pecoroni nel resto del mondo a chiedersi cosa succederà se vincerà (ergo comanderà) Obama e cosa succederà se vincerà (ergo comanderà) Romney.
Però, al di là dei miei (e vostri) giudizi sui due protagonisti della contesa, nessuno che si ponga la vera giusta domanda: ma, chiunque vinca, quanto comanda veramente il presidente degli USA?
Io non lo so, ma un forte sospetto lo ho... e se ho ragione, la vera domanda diventerebbe un'altra ancora: cosa glielo fa fare a Obama e a Romney di candidarsi?
Saluti,
Mauro.
Però, al di là dei miei (e vostri) giudizi sui due protagonisti della contesa, nessuno che si ponga la vera giusta domanda: ma, chiunque vinca, quanto comanda veramente il presidente degli USA?
Io non lo so, ma un forte sospetto lo ho... e se ho ragione, la vera domanda diventerebbe un'altra ancora: cosa glielo fa fare a Obama e a Romney di candidarsi?
Saluti,
Mauro.
lunedì 5 novembre 2012
È questo il futuro dell'innovazione?
Oggi mi sono recato a una conferenza (che durerà fino a martedì prossimo) della Deutsche Physikalische Gesellschaft (Società Tedesca di Fisica), di cui sono membro.
Il tema della conferenza era l'innovazione, quindi il futuro.
Ora se si parla di futuro, si pensa ai giovani. Quindi io, che ho 44 anni, in una manifestazione del genere dovrei essere, se non tra i più vecchi in assoluto, comunque al di sopra dell'età media presente.
E invece no. Io ero perfettamente nella media, se non addirittura un pochino al di sotto.
E anche tra quelli più giovani di me, nessuno (e ribadisco NESSUNO) era sotto i 30 anni e pochissimi sotto i 35.
Al contrario erano numerosi quelli oltre i 50.
È questo il futuro dell'innovazione? Un'innovazione fatta da vecchi?
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Prima che qualcuno faccia battutacce sui fisici: analoghe manifestazioni però per ingegneri, almeno qui in Germania, mostrano età medie ancora più alte.
Il tema della conferenza era l'innovazione, quindi il futuro.
Ora se si parla di futuro, si pensa ai giovani. Quindi io, che ho 44 anni, in una manifestazione del genere dovrei essere, se non tra i più vecchi in assoluto, comunque al di sopra dell'età media presente.
E invece no. Io ero perfettamente nella media, se non addirittura un pochino al di sotto.
E anche tra quelli più giovani di me, nessuno (e ribadisco NESSUNO) era sotto i 30 anni e pochissimi sotto i 35.
Al contrario erano numerosi quelli oltre i 50.
È questo il futuro dell'innovazione? Un'innovazione fatta da vecchi?
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Prima che qualcuno faccia battutacce sui fisici: analoghe manifestazioni però per ingegneri, almeno qui in Germania, mostrano età medie ancora più alte.
domenica 4 novembre 2012
Siate schizzinosi... ma anche no
Nei giorni scorsi ha suscitato scandalo una frase della ministra Fornero in cui invitava i giovani a non essere "choosy" per quanto riguarda le offerte di lavoro.
Due cose mi hanno colpito, due cose che dimostrano (al di là del condividere o meno l'invito della Fornero) una notevole ignoranza di base.
Primo: tutti (anche coloro che si sono schierati con la Fornero) hanno tradotto "choosy" con "schizzinoso". È sbagliato.
L'inglese "choosy" (come anche il tedesco "wählerisch", per esempio) indica il volersi permettere una scelta, il voler avere qualcosa di adeguato alla propria preparazione, alle proprie capacità, ma NON implica il disprezzo verso ciò che non si ritiene adeguato alle proprie capacità. Tutt'altro.
L'italiano "schizzinoso" invece parte proprio da questo: dal disprezzo verso ciò che non si ritiene adeguato. Una persona schizzinosa ha la puzza al naso, una persona "choosy" o "wählerisch" no (e se la ha non viene chiamata "choosy" o "wählerisch", ma in maniera ben più sprezzante).
E proprio per questo credo che la Fornero abbia volutamente usato il termine inglese e non quello italiano.
Secondo (e più importante): in Italia l'essere "schizzinosi" in molti casi è un obbligo, non una scelta.
Mi spiego meglio. Se un/a ragazzo/a è laureato/a nella materia X e nell'attesa dell'occasione buona piuttosto che stare sulle spalle di papà e mamma accetta un lavoro nel settore Y (che con X non c'entra nulla), di fatto accetta di mettere una pietra tombale sopra X.
Perché? Perché l'imprenditoria italiana, se hai lasciato anche solo temporaneamente X per Y, non ti considererà più per X. Sarai condannato a Y a vita (a meno che tu non accetti di scendere di un paio di livelli e allora qualsiasi settore ti sarà aperto, come moderno schiavo).
Ergo... se vuoi sperare un giorno di fare qualcosa in X, non puoi permetterti di accettare Y o W o Z.
Il problema maggiore in Italia è l'imprenditoria, non la politica o la "gente" (e questo sia la Fornero che i suoi detrattori e i suoi estimatori lo dimenticano troppo spesso).
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Sul secondo punto, anche se non proprio nei termini espressi, parlo anche per esperienza personale, non solo in base a dialoghi con persone rimaste in Italia, statistiche o ricerche giornalistiche.
Se vi interessa, racconterò la mia esperienza.
Due cose mi hanno colpito, due cose che dimostrano (al di là del condividere o meno l'invito della Fornero) una notevole ignoranza di base.
Primo: tutti (anche coloro che si sono schierati con la Fornero) hanno tradotto "choosy" con "schizzinoso". È sbagliato.
L'inglese "choosy" (come anche il tedesco "wählerisch", per esempio) indica il volersi permettere una scelta, il voler avere qualcosa di adeguato alla propria preparazione, alle proprie capacità, ma NON implica il disprezzo verso ciò che non si ritiene adeguato alle proprie capacità. Tutt'altro.
L'italiano "schizzinoso" invece parte proprio da questo: dal disprezzo verso ciò che non si ritiene adeguato. Una persona schizzinosa ha la puzza al naso, una persona "choosy" o "wählerisch" no (e se la ha non viene chiamata "choosy" o "wählerisch", ma in maniera ben più sprezzante).
E proprio per questo credo che la Fornero abbia volutamente usato il termine inglese e non quello italiano.
Secondo (e più importante): in Italia l'essere "schizzinosi" in molti casi è un obbligo, non una scelta.
Mi spiego meglio. Se un/a ragazzo/a è laureato/a nella materia X e nell'attesa dell'occasione buona piuttosto che stare sulle spalle di papà e mamma accetta un lavoro nel settore Y (che con X non c'entra nulla), di fatto accetta di mettere una pietra tombale sopra X.
Perché? Perché l'imprenditoria italiana, se hai lasciato anche solo temporaneamente X per Y, non ti considererà più per X. Sarai condannato a Y a vita (a meno che tu non accetti di scendere di un paio di livelli e allora qualsiasi settore ti sarà aperto, come moderno schiavo).
Ergo... se vuoi sperare un giorno di fare qualcosa in X, non puoi permetterti di accettare Y o W o Z.
Il problema maggiore in Italia è l'imprenditoria, non la politica o la "gente" (e questo sia la Fornero che i suoi detrattori e i suoi estimatori lo dimenticano troppo spesso).
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Sul secondo punto, anche se non proprio nei termini espressi, parlo anche per esperienza personale, non solo in base a dialoghi con persone rimaste in Italia, statistiche o ricerche giornalistiche.
Se vi interessa, racconterò la mia esperienza.
mercoledì 31 ottobre 2012
Non si Lancia più
Marchionne ha fatto capire che il marchio Lancia è destinato a sparire.
Ora, da italiano che ama il proprio paese e le sue tradizioni, i suoi marchi storici... la cosa non può certo riempirmi di gioia.
Però quando leggo all'interno dello stesso articolo che il gruppo FIAT vuol fare leva su marchi che hanno un'immagine "Premium" come l'Alfa Romeo... da vecchio e attuale alfista dico... a questo punto chi se ne frega della Lancia?
Ciò che conta è l'Alfa Romeo!
Saluti,
Mauro.
Ora, da italiano che ama il proprio paese e le sue tradizioni, i suoi marchi storici... la cosa non può certo riempirmi di gioia.
Però quando leggo all'interno dello stesso articolo che il gruppo FIAT vuol fare leva su marchi che hanno un'immagine "Premium" come l'Alfa Romeo... da vecchio e attuale alfista dico... a questo punto chi se ne frega della Lancia?
Ciò che conta è l'Alfa Romeo!
Saluti,
Mauro.
martedì 30 ottobre 2012
Oggi voglio farmi pubblicità
Voi folli che leggete questo blog, leggetevi anche le mie poesie (del resto, se mi seguite qui vuol dire che siete masochisti abbastanza per farlo): Una poesia al giorno... o quasi.
Saluti,
Mauro.
Saluti,
Mauro.
lunedì 29 ottobre 2012
Le ricerche più strane (e guidare senza gesso) - quarta puntata
E arriviamo così alla quarta e ultima puntata della raccolta delle ricerche più assurde che portano la gente sul mio blog.
La prima puntata la leggete qui.
La seconda puntata invece qui.
La terza puntata invece qui.
- orasparliamo.blgspot (sparlate pure, fatti vostri, ma che c'entra col mio blog?);
- pachino pinocchio (e va be', l'ingegneria genetica fa di Pinocchio un pomodoro...);
- pensieri del secondo giorno dell'anno 2011 (quelli del terzo giorno non interessano già più?);
- pensieri di personaa doppia faccia ignorante (bei pensieri che ti interessano, caro mio);
- pensieri laici e cattolici sulle cellule staminali (e anche qui spuntano le persone che non conoscono il significato di laico e di cattolico, dimenticando che quasi tutti i cattolici sono laici);
- pensieri maiali (non nego di avere anch'io ogni tanto i miei bei pensieri "porcini"... però li esprimo altrove, non sul blog ;-) );
- pensieri porno (vedi sopra);
- pensierini della primavera (tenero lui... o lei...);
- piedone -africano -sbirro gesso (il blog di Bud Spencer è un altro, hai sbagliato indirizzo);
- piero manzoni opere nucleare (di Manzoni una volta ho parlato, di nucleare più volte... ma che hanno a che fare l'uno con l'altro?);
- polonia barriera islam (veramente della Polonia ne parlai, molto tempo fa, in termini ben diversi...);
- polpo paul stalin hitler (qualcuno mi spiega cosa c'entra il povero polpo Paul dei mondiali 2010 con Hitler e Stalin?);
- prato palle blu piene (puro surrealismo);
- puttane köln (perché, nelle altre città non ci sono?);
- quando si usa il bagno (io direi quando se ne ha bisogno, o sono troppo banale?);
- quante bombe atomiche sono state esplose (la domanda è giustificata, il "sono state" molto meno);
- raffreddamento materiale quanto tempo (quale materiale? in quali condizioni ambientali? da quali condizioni di partenza?);
- republica socialista jappone (Jappone???);
- SALIRE IN PIEDI SUL CESSO (a parte il fatto che non lo urlerei, comunque cosa ci fai in piedi sul cesso?);
- se in vino veritas silvio berlusconi deve essere astemio (non posso che concordare, però che c'entra?);
- se tolgo il gesso posso guidare? (prova a guidare tenendolo e poi ne riparliamo);
- ti porto nel quorum (no, grazie, sto bene qui);
- un giorno l'amore chiese all'amicizia (e l'amicizia rispose di non rompere);
- venier ufficiale austriaco combustibili (interessante combinazione, peccato che i miei antenati non accettarono di buon grado di passare sotto l'Austria, tantomeno nelle forze militari austriache, da bravi nobili e militari veneziani... e poi di che combustibili si parla?);
- visita ai luoghi dove sono sono esplose bombe atomiche (non so se sia poi così salutare, forse una gita in montagna è meglio);
- wallendar ginecologo koln (non so, di ginecologi non ho per ora avuto bisogno, ma se vuoi mi informo se ce n'è uno che si chiama così);
- www.Zena Maurino (carina questa :-) );
E per ora abbiamo finito. Vedremo in futuro se spunterà qualche altra ricerca interessante.
Saluti,
Mauro.
La prima puntata la leggete qui.
La seconda puntata invece qui.
La terza puntata invece qui.
- orasparliamo.blgspot (sparlate pure, fatti vostri, ma che c'entra col mio blog?);
- pachino pinocchio (e va be', l'ingegneria genetica fa di Pinocchio un pomodoro...);
- pensieri del secondo giorno dell'anno 2011 (quelli del terzo giorno non interessano già più?);
- pensieri di personaa doppia faccia ignorante (bei pensieri che ti interessano, caro mio);
- pensieri laici e cattolici sulle cellule staminali (e anche qui spuntano le persone che non conoscono il significato di laico e di cattolico, dimenticando che quasi tutti i cattolici sono laici);
- pensieri maiali (non nego di avere anch'io ogni tanto i miei bei pensieri "porcini"... però li esprimo altrove, non sul blog ;-) );
- pensieri porno (vedi sopra);
- pensierini della primavera (tenero lui... o lei...);
- piedone -africano -sbirro gesso (il blog di Bud Spencer è un altro, hai sbagliato indirizzo);
- piero manzoni opere nucleare (di Manzoni una volta ho parlato, di nucleare più volte... ma che hanno a che fare l'uno con l'altro?);
- polonia barriera islam (veramente della Polonia ne parlai, molto tempo fa, in termini ben diversi...);
- polpo paul stalin hitler (qualcuno mi spiega cosa c'entra il povero polpo Paul dei mondiali 2010 con Hitler e Stalin?);
- prato palle blu piene (puro surrealismo);
- puttane köln (perché, nelle altre città non ci sono?);
- quando si usa il bagno (io direi quando se ne ha bisogno, o sono troppo banale?);
- quante bombe atomiche sono state esplose (la domanda è giustificata, il "sono state" molto meno);
- raffreddamento materiale quanto tempo (quale materiale? in quali condizioni ambientali? da quali condizioni di partenza?);
- republica socialista jappone (Jappone???);
- SALIRE IN PIEDI SUL CESSO (a parte il fatto che non lo urlerei, comunque cosa ci fai in piedi sul cesso?);
- se in vino veritas silvio berlusconi deve essere astemio (non posso che concordare, però che c'entra?);
- se tolgo il gesso posso guidare? (prova a guidare tenendolo e poi ne riparliamo);
- ti porto nel quorum (no, grazie, sto bene qui);
- un giorno l'amore chiese all'amicizia (e l'amicizia rispose di non rompere);
- venier ufficiale austriaco combustibili (interessante combinazione, peccato che i miei antenati non accettarono di buon grado di passare sotto l'Austria, tantomeno nelle forze militari austriache, da bravi nobili e militari veneziani... e poi di che combustibili si parla?);
- visita ai luoghi dove sono sono esplose bombe atomiche (non so se sia poi così salutare, forse una gita in montagna è meglio);
- wallendar ginecologo koln (non so, di ginecologi non ho per ora avuto bisogno, ma se vuoi mi informo se ce n'è uno che si chiama così);
- www.Zena Maurino (carina questa :-) );
E per ora abbiamo finito. Vedremo in futuro se spunterà qualche altra ricerca interessante.
Saluti,
Mauro.
domenica 28 ottobre 2012
Ha ancora senso l'ora legale?
Tra circa un'ora riporteremo indietro le lancette dell'orologio e ritorneremo all'ora solare, lasciando l'ora legale. Almeno per qualche mese.
Ma oggi ha ancora senso questo passaggio?
Prima di provare a rispondere a questa domanda, una breve storia dell'ora legale.
In Italia venne introdotta per la prima volta nel 1916. venne abolita e reintrodotta a fasi alterne fino a che venne definitivamente istituzionalizzata nel 1966. In tempi di crisi energetica. Nella sua durata attuale (uniforme in tutta Europa) la conosciamo dal 1996, prima durava meno.
Le motivazioni sostanziali sono due (e tutte e due dovute all'allungamento serale del chiarore naturale nel periodo estivo):
1) risparmio energetico;
2) maggiore utilizzabilità del tempo libero per chi lavora.
Sulla seconda ragione tutto sommato si può essere d'accordo, anche se la temperatura credo sia più importante del chiarore... e la temperatura non cambia spostando le lancette dell'orologio.
Quindi questo punto non lo ritengo significativo né a favore né contro l'ora legale.
La prima ragione va invece analizzata meglio.
L'ora legale in via definitiva e in forma uguale (durata a parte) a quella che conosciamo oggi è stata introdotta quasi mezzo secolo fa, con un'economia e un consumo energetico diverso.
L'idea di base era: sul posto di lavoro il consumo cambia poco o nulla comunque giri l'orologio, ma allungando il chiarore serale riduciamo significativamente i consumi privati nella bella stagione.
Ragionamento che non fa una grinza. Almeno non la fa nel 1966.
Ma oggi? Siamo sicuri che possiamo ancora ragionare come allora?
I tempi del lavoro e del privato non sono più rigidi, fissati come allora.
E al di là della separazione lavoro-privato, oggi sia il lavoro che il tempo libero hanno caratteristiche (anche energetiche) ben diverse di allora.
Terna, la società italiana per la gestione delle reti di distribuzione elettrica ha pubblicato uno studio in cui calcola il risparmio ottenuto nel periodo di utilizzo dell'ora legale.
Sinceramente è un calcolo che a mio parere non ha il benché minimo valore scientifico.
Intanto, risparmio rispetto a cosa?
È dal 1966 che non hai più anni senza ora legale, con cosa puoi fare confronti?
Con gli anni prima del 1966? Erano un'economia e una società completamente diverse, sia culturalmente che tecnologicamente, quindi nessun confronto è possibile.
Con i paesi che non hanno l'ora legale? Tutti i paesi sia economicamente che climaticamente paragonabili all'Italia la adottano. E confrontare l'Italia con un paese che non sia al tempo stesso economicamente e climaticamente simile non ha nessun senso.
Quindi? Quindi calcoli il risparmio in base a modelli teorici che ti sei costruito tu e che in realtà non hanno nessun valore, non avendo basi concrete, reali su cui basarsi.
Il risparmio magari c'è veramente, non sono io in grado né di affermarlo né di smentirlo, ma non lo dimostri assolutamente con i calcoli (di fatto cifre in libertà) di Terna.
Lo puoi dimostrare solo se abolisci per un anno o due l'ora legale e poi paragoni i consumi di questo periodo con quelli degli anni immediatamente precedenti in cui l'ora legale c'era. Tutto il resto sono chiacchiere e basta.
Saluti,
Mauro.
Ma oggi ha ancora senso questo passaggio?
Prima di provare a rispondere a questa domanda, una breve storia dell'ora legale.
In Italia venne introdotta per la prima volta nel 1916. venne abolita e reintrodotta a fasi alterne fino a che venne definitivamente istituzionalizzata nel 1966. In tempi di crisi energetica. Nella sua durata attuale (uniforme in tutta Europa) la conosciamo dal 1996, prima durava meno.
Le motivazioni sostanziali sono due (e tutte e due dovute all'allungamento serale del chiarore naturale nel periodo estivo):
1) risparmio energetico;
2) maggiore utilizzabilità del tempo libero per chi lavora.
Sulla seconda ragione tutto sommato si può essere d'accordo, anche se la temperatura credo sia più importante del chiarore... e la temperatura non cambia spostando le lancette dell'orologio.
Quindi questo punto non lo ritengo significativo né a favore né contro l'ora legale.
La prima ragione va invece analizzata meglio.
L'ora legale in via definitiva e in forma uguale (durata a parte) a quella che conosciamo oggi è stata introdotta quasi mezzo secolo fa, con un'economia e un consumo energetico diverso.
L'idea di base era: sul posto di lavoro il consumo cambia poco o nulla comunque giri l'orologio, ma allungando il chiarore serale riduciamo significativamente i consumi privati nella bella stagione.
Ragionamento che non fa una grinza. Almeno non la fa nel 1966.
Ma oggi? Siamo sicuri che possiamo ancora ragionare come allora?
I tempi del lavoro e del privato non sono più rigidi, fissati come allora.
E al di là della separazione lavoro-privato, oggi sia il lavoro che il tempo libero hanno caratteristiche (anche energetiche) ben diverse di allora.
Terna, la società italiana per la gestione delle reti di distribuzione elettrica ha pubblicato uno studio in cui calcola il risparmio ottenuto nel periodo di utilizzo dell'ora legale.
Sinceramente è un calcolo che a mio parere non ha il benché minimo valore scientifico.
Intanto, risparmio rispetto a cosa?
È dal 1966 che non hai più anni senza ora legale, con cosa puoi fare confronti?
Con gli anni prima del 1966? Erano un'economia e una società completamente diverse, sia culturalmente che tecnologicamente, quindi nessun confronto è possibile.
Con i paesi che non hanno l'ora legale? Tutti i paesi sia economicamente che climaticamente paragonabili all'Italia la adottano. E confrontare l'Italia con un paese che non sia al tempo stesso economicamente e climaticamente simile non ha nessun senso.
Quindi? Quindi calcoli il risparmio in base a modelli teorici che ti sei costruito tu e che in realtà non hanno nessun valore, non avendo basi concrete, reali su cui basarsi.
Il risparmio magari c'è veramente, non sono io in grado né di affermarlo né di smentirlo, ma non lo dimostri assolutamente con i calcoli (di fatto cifre in libertà) di Terna.
Lo puoi dimostrare solo se abolisci per un anno o due l'ora legale e poi paragoni i consumi di questo periodo con quelli degli anni immediatamente precedenti in cui l'ora legale c'era. Tutto il resto sono chiacchiere e basta.
Saluti,
Mauro.
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sabato 27 ottobre 2012
Il sonno del Parlamento tedesco
Il 22 ottobre ultimo scorso la commissione finanze del Parlamento tedesco, dopo aver ascoltato le testimonianze di un magistrato italiano (Roberto Scarpinato) e di un esperto fiscale svizzero (Andreas Frank), ha con grande sorpresa scoperto che la Germania è un luogo privilegiato e amato da chi ha bisogno di lavare il denaro sporco (qui il rapporto, per chi conosce il tedesco).
Beh, meglio tardi che mai...
Io stesso lo scrissi già nel 2001 (qui il testo) e un grande giornalista come Jürgen Roth dedicò al problema un intero libro nel 2009: Mafialand Deutschland (dove viene esposto anche il problema con le mafie russe e albanesi, non solo italiane).
E molti altri giornalisti e magistrati, sia italiani che tedeschi, ne parlano (magari non in maniera così esplicita) già dagli anni '80.
Ma si sa, la politica ha bisogno di tempo, tutto deve essere fatto con calma e moderazione... e così il Parlamento tedesco ha scoperto il problema ben cinque giorni fa :-(
Saluti,
Mauro.
Beh, meglio tardi che mai...
Io stesso lo scrissi già nel 2001 (qui il testo) e un grande giornalista come Jürgen Roth dedicò al problema un intero libro nel 2009: Mafialand Deutschland (dove viene esposto anche il problema con le mafie russe e albanesi, non solo italiane).
E molti altri giornalisti e magistrati, sia italiani che tedeschi, ne parlano (magari non in maniera così esplicita) già dagli anni '80.
Ma si sa, la politica ha bisogno di tempo, tutto deve essere fatto con calma e moderazione... e così il Parlamento tedesco ha scoperto il problema ben cinque giorni fa :-(
Saluti,
Mauro.
giovedì 25 ottobre 2012
Le ricerche più strane (e la gallina cieca) - terza puntata
E arriviamo così alla terza puntata della raccolta delle ricerche più assurde che portano la gente sul mio blog.
La prima puntata la leggete qui.
La seconda puntata invece qui.
- la costituzio ora una scusa (OK, la Costituzione può non piacere, non è obbligatorio apprezzarla - rispettarla però sì, non dimentichiamolo - ma almeno rispettare ortografia e sintassi quando se ne parla...);
- la gallina cieca (si dice che anche la gallina cieca almeno una volta becca il granello... così questa ricerca alla cieca ha beccato il mio blog :-) );
- la lingua è volontaria o involontaria (di nuovo una ricerca degna di Beckett o Ionesco, cioè del teatro dell'assurdo);
- la natura per gli eretici (che vi piaccia o no è la stessa che per i non eretici);
- la scarpetta genova (io sono sì genovese e ho sì una volta volta pubblicato un elogio della scarpetta, ma quale persona normale andrebbe a cercare la scarpetta legandola esplicitamente a Genova, essendo un fenomeno nazionale?);
- layos blog spot genoa (Layos è lo pseudonimo su usenet di un mio amico, il mio blog è su Blogspot e sia io che Layos siamo tifosi del Genoa... ma io non ho mai parlato nello stesso articolo di Layos, di Blogspot e di Genoa sul mio blog... boh!);
- le parole straniere impoverisce la lingua italiana? (se le parole straniere impoveriscano la lingua italiana è ancora dibattuto, ma di sicuro la impoveriscono le conoscenze grammaticali e sintattiche di chi pone certe domande);
- leggo e mi rompo le palle lavoro e mi rompo le (allora smetti d leggere e di lavorare);
- letteratura sporca (lavala prima di leggerla, allora);
- libia i 5 che non anno aderito (a parte il fatto che manca una "h"... non so chi siano i 5 e a cosa avrebbero dovuto aderire, ma non mi sembra di aver mai parlato di ciò qui);
- l'Italia è un paese che non ha il senso dell'umorismo (io questa accusa la ho lanciata contro altri paesi, non contro l'Italia);
- lo scopino del cesso come si usa (se non sai questo sei proprio messo male, ragazzo mio);
- maometto un eretico (Maometto può stare simpatico o antipatico, ma per la sua religione tanto eretico non mi sembra);
- martschello mastrojni (e io che pensavo che Marcello Mastroianni fosse sufficientemente famoso da non veder violentata la grafia del proprio nome e cognome...);
- matrimonio mauro venier (per la verità... io non mi sono mai sposato...);
- mauro venier pordenone (e a Pordenone non sono mai stato...);
- mettere la croce in un ristrorante è eresia (qui torniamo al teatro dell'assurdo... per prima cosa in un ristorante - e non ristrorante - il padrone può mettere quel che vuole, anche una croce... e seconda cosa, quando ho mai parlato di croci e ristoranti?);
- mi fanno schifo l'inglese e l'italiano (e te ne vanti anche? Complimenti!);
- mi sono rotta un piede devo per forza stare a casa dal lavoro? (dipende da che lavoro fai e da come raggiungi il posto di lavoro... comunque io lo chiederei al datore di lavoro e ai sindacati, non al web :-) );
- mimi la cavera pittore (chi cavolo è Mimi La Cavera?);
- nessuno come lui ha saputo regalare ai rivoluzionari del pianeta tante soddisfazioni. Non cera riuscito Lenin, non cera riuscito Gandhi, non cera riuscito il Che. Nessuno è stato capace di regalare meglio di lui un sogno al popolo n (d'accordo, ora però fai un bel respiro e poi ti rilassi);
- Nur Italien nicht tg2 (va bene, vivo in Germania, però il blog lo scrivo in italiano, quindi come fa una ricerca in tedesco ad arrivare qui?);
Prossimamente un'ulteriore puntata :-)
Saluti,
Mauro.
La prima puntata la leggete qui.
La seconda puntata invece qui.
- la costituzio ora una scusa (OK, la Costituzione può non piacere, non è obbligatorio apprezzarla - rispettarla però sì, non dimentichiamolo - ma almeno rispettare ortografia e sintassi quando se ne parla...);
- la gallina cieca (si dice che anche la gallina cieca almeno una volta becca il granello... così questa ricerca alla cieca ha beccato il mio blog :-) );
- la lingua è volontaria o involontaria (di nuovo una ricerca degna di Beckett o Ionesco, cioè del teatro dell'assurdo);
- la natura per gli eretici (che vi piaccia o no è la stessa che per i non eretici);
- la scarpetta genova (io sono sì genovese e ho sì una volta volta pubblicato un elogio della scarpetta, ma quale persona normale andrebbe a cercare la scarpetta legandola esplicitamente a Genova, essendo un fenomeno nazionale?);
- layos blog spot genoa (Layos è lo pseudonimo su usenet di un mio amico, il mio blog è su Blogspot e sia io che Layos siamo tifosi del Genoa... ma io non ho mai parlato nello stesso articolo di Layos, di Blogspot e di Genoa sul mio blog... boh!);
- le parole straniere impoverisce la lingua italiana? (se le parole straniere impoveriscano la lingua italiana è ancora dibattuto, ma di sicuro la impoveriscono le conoscenze grammaticali e sintattiche di chi pone certe domande);
- leggo e mi rompo le palle lavoro e mi rompo le (allora smetti d leggere e di lavorare);
- letteratura sporca (lavala prima di leggerla, allora);
- libia i 5 che non anno aderito (a parte il fatto che manca una "h"... non so chi siano i 5 e a cosa avrebbero dovuto aderire, ma non mi sembra di aver mai parlato di ciò qui);
- l'Italia è un paese che non ha il senso dell'umorismo (io questa accusa la ho lanciata contro altri paesi, non contro l'Italia);
- lo scopino del cesso come si usa (se non sai questo sei proprio messo male, ragazzo mio);
- maometto un eretico (Maometto può stare simpatico o antipatico, ma per la sua religione tanto eretico non mi sembra);
- martschello mastrojni (e io che pensavo che Marcello Mastroianni fosse sufficientemente famoso da non veder violentata la grafia del proprio nome e cognome...);
- matrimonio mauro venier (per la verità... io non mi sono mai sposato...);
- mauro venier pordenone (e a Pordenone non sono mai stato...);
- mettere la croce in un ristrorante è eresia (qui torniamo al teatro dell'assurdo... per prima cosa in un ristorante - e non ristrorante - il padrone può mettere quel che vuole, anche una croce... e seconda cosa, quando ho mai parlato di croci e ristoranti?);
- mi fanno schifo l'inglese e l'italiano (e te ne vanti anche? Complimenti!);
- mi sono rotta un piede devo per forza stare a casa dal lavoro? (dipende da che lavoro fai e da come raggiungi il posto di lavoro... comunque io lo chiederei al datore di lavoro e ai sindacati, non al web :-) );
- mimi la cavera pittore (chi cavolo è Mimi La Cavera?);
- nessuno come lui ha saputo regalare ai rivoluzionari del pianeta tante soddisfazioni. Non cera riuscito Lenin, non cera riuscito Gandhi, non cera riuscito il Che. Nessuno è stato capace di regalare meglio di lui un sogno al popolo n (d'accordo, ora però fai un bel respiro e poi ti rilassi);
- Nur Italien nicht tg2 (va bene, vivo in Germania, però il blog lo scrivo in italiano, quindi come fa una ricerca in tedesco ad arrivare qui?);
Prossimamente un'ulteriore puntata :-)
Saluti,
Mauro.
martedì 23 ottobre 2012
Dettagli coloniesi 19 - Vivere compressi
Apparentemente a Colonia c'è l'edificio (abitativo) più stretto della Germania, circa due metri e mezzo di larghezza (la lunghezza è decisamente superiore)... insomma si vive in un enorme corridoio.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Qui tutti i dettagli coloniesi.
Qui tutti i dettagli coloniesi.
giovedì 18 ottobre 2012
Sorprese nel parcheggio della Siemens
E queste qui hanno il coraggio di fiorire nel parcheggio di una grande azienda in un quartiere fatto solo di industrie, senza che nessuno le abbia piantate...
Saluti,
Mauro.
Omofobia politicamente corretta
Oggi, tornando in macchina dall'Olanda in Germania (viaggio di lavoro), ascoltavo una delle mie radio preferite (WDR5).
All'interno della trasmissione "Westblick", dedicata a tematiche inerenti il Nordreno-Vestfalia (la regione tedesca dove vivo da ormai 16 anni, con una breve interruzione di neanche 3 anni), è stato trasmesso un servizio dedicato alla percezione dell'omosessualità da parte della popolazione della regione (chi sa il tedesco può ascoltarlo qui).
Ora, questo servizio era un po' troppo appiattito sulle posizioni delle associazioni omosessuali in Germania piuttosto che sui veri problemi e diritti degli omosessuali (per capirsi... è un po' come considerare le femministe rappresentanti delle donne: le donne hanno diritto a raggiungere gli stessi diritti e possibilità che hanno gli uomini, le femministe invece vogliono togliere diritti agli uomini piuttosto che darne alle donne, vogliono di fatto una parificazione in basso, non in alto... è la stessa differenza che c'è tra gli omosessuali come persone e molte delle associazioni che si "battono" per i diritti degli omosessuali).
A parte ciò (so già che verrò bastonato per quanto scritto sopra)... quello che mi ha colpito e dato da pensare è stata un'affermazione "statistica".
Secondo una ricerca condotta dall'università di Bielefeld oggi circa un quinto delle persone nel Nordreno-Vestfalia dimostra di avere una mentalità omofoba, mentre 20-30 anni fa tale mentalità riguardava un quarto, forse un terzo, delle persone.
Ecco, quello che mi ha dato da pensare è stato il modo in qui è stata fatta questa statistica: sono state poste tre domande esplicite a un campione di popolazione.
Non ho motivi di dubitare che il campione sia stato scelto in maniera corretta.
E il fatto che le domande fossero esplicite parla a favore della correttezza dei ricercatori.
Però... il tutto non parla a favore dell'intelligenza dei ricercatori.
Nel senso che hanno considerato la situazione odierna e quella di 20-30 anni solo su basi statistiche, solo basandosi sulle risposte avute in passato e su quelle ottenute oggi.
Non hanno considerato un fenomeno che 20-30 anni fa non esisteva: il politicamente corretto.
Detto terra terra: 20-30 anni fa parlare male degli omosessuali non provocava reazioni particolari (a parte, ovviamente, che dagli omosessuali stessi), l'esprimersi contro di loro veniva più che altro accolto dall'indifferenza generale.
Oggi invece, la legge del politicamente corretto impone di indignarsi quando qualcosa non è come dovrebbe essere (cosa comunque più che altro di facciata, visto che l'indignazione serve a far vedere che siamo dalla parte "giusta", non serve a far vedere quello che veramente sentiamo), e tra le cose contro cui indignarsi c'è l'omofobia.
Ora, è giusto indignarsi (se lo si fa sinceramente e spontaneamente) contro l'omofobia, ma è sbagliato considerare i risultati dello studio di cui sopra come indicativi della diminuzione dell'omofobia.
A mio parere e per la mia esperienza (io sono eterosessuale, ma ho amici omosessuali che rispetto e apprezzo, quindi so qualcosa dei loro sentimenti) questi risultati indicano solo che gli omofobi oggi hanno più remore a esprimersi rispetto a 20-30 anni fa. Oggi hanno paura di essere messi alla gogna pubblica. Quindi tacciono.
Insomma: non è diminuita l'omofobia. È diminuito il coraggio di dimostrarsi omofobi. (Comunque, meglio che niente).
Saluti,
Mauro.
All'interno della trasmissione "Westblick", dedicata a tematiche inerenti il Nordreno-Vestfalia (la regione tedesca dove vivo da ormai 16 anni, con una breve interruzione di neanche 3 anni), è stato trasmesso un servizio dedicato alla percezione dell'omosessualità da parte della popolazione della regione (chi sa il tedesco può ascoltarlo qui).
Ora, questo servizio era un po' troppo appiattito sulle posizioni delle associazioni omosessuali in Germania piuttosto che sui veri problemi e diritti degli omosessuali (per capirsi... è un po' come considerare le femministe rappresentanti delle donne: le donne hanno diritto a raggiungere gli stessi diritti e possibilità che hanno gli uomini, le femministe invece vogliono togliere diritti agli uomini piuttosto che darne alle donne, vogliono di fatto una parificazione in basso, non in alto... è la stessa differenza che c'è tra gli omosessuali come persone e molte delle associazioni che si "battono" per i diritti degli omosessuali).
A parte ciò (so già che verrò bastonato per quanto scritto sopra)... quello che mi ha colpito e dato da pensare è stata un'affermazione "statistica".
Secondo una ricerca condotta dall'università di Bielefeld oggi circa un quinto delle persone nel Nordreno-Vestfalia dimostra di avere una mentalità omofoba, mentre 20-30 anni fa tale mentalità riguardava un quarto, forse un terzo, delle persone.
Ecco, quello che mi ha dato da pensare è stato il modo in qui è stata fatta questa statistica: sono state poste tre domande esplicite a un campione di popolazione.
Non ho motivi di dubitare che il campione sia stato scelto in maniera corretta.
E il fatto che le domande fossero esplicite parla a favore della correttezza dei ricercatori.
Però... il tutto non parla a favore dell'intelligenza dei ricercatori.
Nel senso che hanno considerato la situazione odierna e quella di 20-30 anni solo su basi statistiche, solo basandosi sulle risposte avute in passato e su quelle ottenute oggi.
Non hanno considerato un fenomeno che 20-30 anni fa non esisteva: il politicamente corretto.
Detto terra terra: 20-30 anni fa parlare male degli omosessuali non provocava reazioni particolari (a parte, ovviamente, che dagli omosessuali stessi), l'esprimersi contro di loro veniva più che altro accolto dall'indifferenza generale.
Oggi invece, la legge del politicamente corretto impone di indignarsi quando qualcosa non è come dovrebbe essere (cosa comunque più che altro di facciata, visto che l'indignazione serve a far vedere che siamo dalla parte "giusta", non serve a far vedere quello che veramente sentiamo), e tra le cose contro cui indignarsi c'è l'omofobia.
Ora, è giusto indignarsi (se lo si fa sinceramente e spontaneamente) contro l'omofobia, ma è sbagliato considerare i risultati dello studio di cui sopra come indicativi della diminuzione dell'omofobia.
A mio parere e per la mia esperienza (io sono eterosessuale, ma ho amici omosessuali che rispetto e apprezzo, quindi so qualcosa dei loro sentimenti) questi risultati indicano solo che gli omofobi oggi hanno più remore a esprimersi rispetto a 20-30 anni fa. Oggi hanno paura di essere messi alla gogna pubblica. Quindi tacciono.
Insomma: non è diminuita l'omofobia. È diminuito il coraggio di dimostrarsi omofobi. (Comunque, meglio che niente).
Saluti,
Mauro.
mercoledì 17 ottobre 2012
Le ricerche più strane (e gli infermi di mente che votano) - seconda puntata
Nei giorni scorsi ho pubblicato una prima lista delle ricerche più strane con cui la gente arriva sul mio blog. Ora è tempo per una seconda puntata.
- da infermi di mente non riconfermare il sindaco di palermo (non è che i sindaci di Palermo ultimamente brillino per simpatia... ma sono fatti dei palermitani, non miei);
- debuttanti ai primi cazzi (anche questa è una forma di debutto, nulla da dire, ma non credo di essermene mai occupato);
- del piero stampelle (vero è che Del Piero è un calciatore sopravvalutato, scorretto e antipatico, quindi le stampelle tutto sommato gli donerebbero... ma le uniche stampelle di cui io abbia mai parlato sono le mie, e oltretutto Del Piero non credo ne abbia mai usate);
- differenza di ora tra Germania e Italia (differenze tra Italia e Germania ce ne sono ancora tante... ma siamo sinceri... se uno crede che ci sia differenza di fuso orario tra Italia e Germania... beh, forse il problema è la sua cultura, non l'Italia o la Germania);
- disney tette (vero che una volta pubblicai un articolo dal titolo "Le tette della Disney", però è sempre sorprendente scoprire quante persone cerchino su Google & co. l'accoppiata tette e Disney);
- donna con piede in gesso (nessun commento... sarebbe comunque credo piaciuta a gente come Beckett o Ionesco);
- d'ora in avanti barilla (altro che d'ora in avanti Barilla: l'unica volta che ne ho parlato è stato per bastonarla!);
- Dove andrà a finire la nostra credibilità internazionale, se dopo aver sottoscritto trattati di amicizia e patti economici con la Libia, adesso andiamo ad intrometterci in quelle che non potrebbero essere altro che lotte tribali per la (al di là dei contenuti... per scrivere romanzi si va altrove, non sul "cerca" di Google);
- dove viveva ponzio pilato (credo a casa sua o in alloggi di servizio, ma non glielo ho mai chiesto);
- effetti del cibo premasticato sulla sazieta' (potrebbe essere interessante per un blog dedicato alle diete, soprattutto a quelle senza basi scientifiche);
- ereticamente domenica 20 febbraio 2011 (sarebbe interessante sapere perché questa domenica era eretica e le altre no);
- espatriato accademia della crusca (va bene, una o due volte ho parlato dell'Accademia della Crusca e vivo all'estero - ma non mi sono mai considerato un espatriato - però... quale cervello normale cercherebbe insieme espatriato e accademia della Crusca?);
- fa male saltare da ingessati (e allora evita di saltare);
- fare sesso con lo scopino da wc (sesso estremo ok... ma c'è un limite a tutto :-) );
- galline fanno schifo omeopatia (povere galline!);
- gessi stampelle e ragazze (dite che con un'ingessatura si conquistano più facilmente le ragazze?);
- gesso ortopedico schiena ragazza (a livello medico come ricerca può avere un senso... ma mi sfugge il possibile legame con cose scritte da me);
- giapponesi a lewtto (se almeno avessero spiegato cosa/chi è lewtto);
- gli economisti non capiscono un cazzo (non è che questa frase si possa contestare, anzi... però non credo di essermi mai espresso in questi termini);
- gli operai quando finiscono di lavorare vanno a giocare a calcio (che ci siano operai che lo facciano è vero, anche se la maggioranza ha altri problemi che il calcio... ma che c'entra col mio blog?);
- hitler fa beneficenza (questa poi... no comment);
- HITLER PIPI IN BOCCA (non c'è limite alla perversione... e questo per di più la urla);
- ho sbagliato lavoro (capita, comunque considerati fortunato: c'è chi il lavoro proprio non lo ha, né giusto né sbagliato);
- i seni piu belli della tv (non voglio essere ipocrita: un bel seno piace anche a me... ma cercarlo sul mio blog credo non porti grandi risultati);
- ilari clinto caso amanda knox (Ilari Clinto, famosissima politica statunitense...);
- immagini di persone con le palle piene (il feticismo non conosce limiti);
- ines paolucci (non so chi sia questa Ines Paolucci, ma di sicuro nel mio blog non la ho mai citata... e non solo nel mio blog: nella mia vita in generale questo nome non è mai entrato neanche di striscio);
- io cero alla love parade a duisburg (intanto... gli apostrofi! A parte ciò, ho sì parlato della tragedia della Love Parade di Duisburg del 2010, però per fortuna io non c'ero);
- kinect e radiazioni (cosa ca**o significa kinect?).
Nei prossimi giorni proseguiremo con la terza puntata.
Saluti,
Mauro.
- da infermi di mente non riconfermare il sindaco di palermo (non è che i sindaci di Palermo ultimamente brillino per simpatia... ma sono fatti dei palermitani, non miei);
- debuttanti ai primi cazzi (anche questa è una forma di debutto, nulla da dire, ma non credo di essermene mai occupato);
- del piero stampelle (vero è che Del Piero è un calciatore sopravvalutato, scorretto e antipatico, quindi le stampelle tutto sommato gli donerebbero... ma le uniche stampelle di cui io abbia mai parlato sono le mie, e oltretutto Del Piero non credo ne abbia mai usate);
- differenza di ora tra Germania e Italia (differenze tra Italia e Germania ce ne sono ancora tante... ma siamo sinceri... se uno crede che ci sia differenza di fuso orario tra Italia e Germania... beh, forse il problema è la sua cultura, non l'Italia o la Germania);
- disney tette (vero che una volta pubblicai un articolo dal titolo "Le tette della Disney", però è sempre sorprendente scoprire quante persone cerchino su Google & co. l'accoppiata tette e Disney);
- donna con piede in gesso (nessun commento... sarebbe comunque credo piaciuta a gente come Beckett o Ionesco);
- d'ora in avanti barilla (altro che d'ora in avanti Barilla: l'unica volta che ne ho parlato è stato per bastonarla!);
- Dove andrà a finire la nostra credibilità internazionale, se dopo aver sottoscritto trattati di amicizia e patti economici con la Libia, adesso andiamo ad intrometterci in quelle che non potrebbero essere altro che lotte tribali per la (al di là dei contenuti... per scrivere romanzi si va altrove, non sul "cerca" di Google);
- dove viveva ponzio pilato (credo a casa sua o in alloggi di servizio, ma non glielo ho mai chiesto);
- effetti del cibo premasticato sulla sazieta' (potrebbe essere interessante per un blog dedicato alle diete, soprattutto a quelle senza basi scientifiche);
- ereticamente domenica 20 febbraio 2011 (sarebbe interessante sapere perché questa domenica era eretica e le altre no);
- espatriato accademia della crusca (va bene, una o due volte ho parlato dell'Accademia della Crusca e vivo all'estero - ma non mi sono mai considerato un espatriato - però... quale cervello normale cercherebbe insieme espatriato e accademia della Crusca?);
- fa male saltare da ingessati (e allora evita di saltare);
- fare sesso con lo scopino da wc (sesso estremo ok... ma c'è un limite a tutto :-) );
- galline fanno schifo omeopatia (povere galline!);
- gessi stampelle e ragazze (dite che con un'ingessatura si conquistano più facilmente le ragazze?);
- gesso ortopedico schiena ragazza (a livello medico come ricerca può avere un senso... ma mi sfugge il possibile legame con cose scritte da me);
- giapponesi a lewtto (se almeno avessero spiegato cosa/chi è lewtto);
- gli economisti non capiscono un cazzo (non è che questa frase si possa contestare, anzi... però non credo di essermi mai espresso in questi termini);
- gli operai quando finiscono di lavorare vanno a giocare a calcio (che ci siano operai che lo facciano è vero, anche se la maggioranza ha altri problemi che il calcio... ma che c'entra col mio blog?);
- hitler fa beneficenza (questa poi... no comment);
- HITLER PIPI IN BOCCA (non c'è limite alla perversione... e questo per di più la urla);
- ho sbagliato lavoro (capita, comunque considerati fortunato: c'è chi il lavoro proprio non lo ha, né giusto né sbagliato);
- i seni piu belli della tv (non voglio essere ipocrita: un bel seno piace anche a me... ma cercarlo sul mio blog credo non porti grandi risultati);
- ilari clinto caso amanda knox (Ilari Clinto, famosissima politica statunitense...);
- immagini di persone con le palle piene (il feticismo non conosce limiti);
- ines paolucci (non so chi sia questa Ines Paolucci, ma di sicuro nel mio blog non la ho mai citata... e non solo nel mio blog: nella mia vita in generale questo nome non è mai entrato neanche di striscio);
- io cero alla love parade a duisburg (intanto... gli apostrofi! A parte ciò, ho sì parlato della tragedia della Love Parade di Duisburg del 2010, però per fortuna io non c'ero);
- kinect e radiazioni (cosa ca**o significa kinect?).
Nei prossimi giorni proseguiremo con la terza puntata.
Saluti,
Mauro.
domenica 14 ottobre 2012
Trentanovemila metri di pazzia
Felix Baumgartner ce l'ha fatta.
È un pazzo, un folle. Ma sono invidioso di questa sua follia e gli faccio i miei più sinceri complimenti.
Saluti,
Mauro.
Le ricerche più strane (e chissà cosa fa il papa) - prima puntata
Certe volte visitatori arrivano su questo blog facendo su Google, Yahoo e consorteria ricerche divertenti, strane, assurde o peggio. (Ringrazio Query Online per avermi dato l'idea ;) ).
Qui una prima piccola scelta di "perle" che hanno portato visitatori al mio blog (se poi siano diventati lettori abituali non si sa e, almeno in alcuni casi, non so se augurarmelo).
- 5 febbraio 2011 cosa fa il Papa (è vero che ho scritto articoli sul Vaticano e sulla religione, ma cosa me ne frega di cosa fa il papa in un particolare giorno, quello che mi interessa è l'influenza sociale e politica che le sue esternazioni hanno);
- a scuola con le stampelle (è vero che ho scritto un paio di interventi nel 2010 relativi al mio essermi rotto il piede e all'andare in giro con le stampelle... ma avevo 42 anni e non sono un insegnante, che c'entra la scuola?);
- acqua panna la peggiore ditalia (questa poi è incomprensibile: non ricordo di aver mai parlato di acque italiane, solo una volta di acque tedesche... e poi ragazzi, usate gli apostrofi, per piacere!);
- anchio voglio boicottare il calcio del brasile (perché "anche"? Io non ho mai detto di volerlo boicottare... e di nuovo gli apostrofi!);
- anoressia don gallo (su Don Gallo se ne sono dette tante, ma che fosse anoressico...);
- blog lagricoltore eretico (un nonno agricoltore lo ho avuto... ma non ho scritto mai di lui, ed era comunque meno eretico di me :-) p.s.: apostrofi);
- blog prostituta torino corso unita ditalia (questa poi... vai a vedere che ho una seconda attività come magnaccia a Torino :-) p.s.: apostrofi);
- calciatori con stampelle (veramente io sono un ex cestista, non un ex calciatore...);
- caraibi contaminati da radioattività (avevo citato i Caraibi in un intervento su Fukushima per far notare la differenza tra un oceano e un mare chiuso... ma chi cerca specificatamente la contaminazione nucleare nei Caraibi deve avere molte rotelle fuori posto);
- cartelli educativi per chi entra in un negozio (questa sembra una ricerca normale... il problema è che Google tra le segnalazioni gli ha fornito i miei articoli sui cartelli nei cessi tedeschi...);
- cavour da musica cosa faceva (non sapevo che Cavour fosse un musicista, dovrò fare delle ricerce e magari scriverne qualcosa);
- chiesa eretica bucarest (va bene, il mio blog si definisce eretico, però sono a Colonia, non a Bucarest... e non sono una chiesa - se la fossi avrei molti più soldi in tasca);
- cinismo sui maiali per prosciutti (poveri maiali, già li facciamo diventare prosciutti... se poi li trattiamo anche con cinismo siamo proprio senza cuore);
- come si chiamano le chiese cattoliche di erlangen (e chi ci ha mai vissuto o ci è mai andato in chiesa a Erlangen?);
- contaminazione nucleare mar dei caraibi (avevo citato i Caraibi in un intervento su Fukushima per far notare la differenza tra un oceano e un mare chiuso... ma chi cerca specificatamente la contaminazione nucleare nei Caraibi deve avere molte rotelle fuori posto);
- conto eretico (beh, in effetti quando leggo gli estratti conto della mia banca ci sono un bel po' di cose che mi sembrano un'eresia...);
- crohn manovra 2010 invalidi (beh, io seguo il blog di una persona che parla del morbo di Crohn... ma non ne ho mai scritto; leggo solo quello che scrive lui... quindi come fa una ricerca del genere a portare a me... boh!).
Prossimamente una seconda puntata :-)
Saluti,
Mauro.
Qui una prima piccola scelta di "perle" che hanno portato visitatori al mio blog (se poi siano diventati lettori abituali non si sa e, almeno in alcuni casi, non so se augurarmelo).
- 5 febbraio 2011 cosa fa il Papa (è vero che ho scritto articoli sul Vaticano e sulla religione, ma cosa me ne frega di cosa fa il papa in un particolare giorno, quello che mi interessa è l'influenza sociale e politica che le sue esternazioni hanno);
- a scuola con le stampelle (è vero che ho scritto un paio di interventi nel 2010 relativi al mio essermi rotto il piede e all'andare in giro con le stampelle... ma avevo 42 anni e non sono un insegnante, che c'entra la scuola?);
- acqua panna la peggiore ditalia (questa poi è incomprensibile: non ricordo di aver mai parlato di acque italiane, solo una volta di acque tedesche... e poi ragazzi, usate gli apostrofi, per piacere!);
- anchio voglio boicottare il calcio del brasile (perché "anche"? Io non ho mai detto di volerlo boicottare... e di nuovo gli apostrofi!);
- anoressia don gallo (su Don Gallo se ne sono dette tante, ma che fosse anoressico...);
- blog lagricoltore eretico (un nonno agricoltore lo ho avuto... ma non ho scritto mai di lui, ed era comunque meno eretico di me :-) p.s.: apostrofi);
- blog prostituta torino corso unita ditalia (questa poi... vai a vedere che ho una seconda attività come magnaccia a Torino :-) p.s.: apostrofi);
- calciatori con stampelle (veramente io sono un ex cestista, non un ex calciatore...);
- caraibi contaminati da radioattività (avevo citato i Caraibi in un intervento su Fukushima per far notare la differenza tra un oceano e un mare chiuso... ma chi cerca specificatamente la contaminazione nucleare nei Caraibi deve avere molte rotelle fuori posto);
- cartelli educativi per chi entra in un negozio (questa sembra una ricerca normale... il problema è che Google tra le segnalazioni gli ha fornito i miei articoli sui cartelli nei cessi tedeschi...);
- cavour da musica cosa faceva (non sapevo che Cavour fosse un musicista, dovrò fare delle ricerce e magari scriverne qualcosa);
- chiesa eretica bucarest (va bene, il mio blog si definisce eretico, però sono a Colonia, non a Bucarest... e non sono una chiesa - se la fossi avrei molti più soldi in tasca);
- cinismo sui maiali per prosciutti (poveri maiali, già li facciamo diventare prosciutti... se poi li trattiamo anche con cinismo siamo proprio senza cuore);
- come si chiamano le chiese cattoliche di erlangen (e chi ci ha mai vissuto o ci è mai andato in chiesa a Erlangen?);
- contaminazione nucleare mar dei caraibi (avevo citato i Caraibi in un intervento su Fukushima per far notare la differenza tra un oceano e un mare chiuso... ma chi cerca specificatamente la contaminazione nucleare nei Caraibi deve avere molte rotelle fuori posto);
- conto eretico (beh, in effetti quando leggo gli estratti conto della mia banca ci sono un bel po' di cose che mi sembrano un'eresia...);
- crohn manovra 2010 invalidi (beh, io seguo il blog di una persona che parla del morbo di Crohn... ma non ne ho mai scritto; leggo solo quello che scrive lui... quindi come fa una ricerca del genere a portare a me... boh!).
Prossimamente una seconda puntata :-)
Saluti,
Mauro.
giovedì 11 ottobre 2012
Un Nobel letterario, anzi no... politico
Lo so, altrove (qui, per la precisione) avevo promesso un'analisi di come il giornalismo italiano ha presentato il premio Nobel per la fisica.
Però l'annuncio del premio Nobel per la letteratura (anzi, quest'anno come mai, per la politica) mi costringe a rinviare e a occuparmi, appunto, di letteratura.
Il premio è stato assegnato quest'anno a Mo Yan, autore cinese il cui vero nome è Guan Moye (lo pseudonimo Mo Yan significa "non parlare" e questo forse vuol dire qualcosa in Cina, come forse si capirà dopo).
Mo Yan è uno scrittore di stato: è presidente vicario dell'associazione cinese degli scrittori (associazione controllata dal governo), ha ricevuto premi statali (come il China's Annual Writer's Award nel 1997), ha sempre vissuto in Cina senza mai avere problemi con le autorità.
E critica il partito al potere. Ma come lo critica? Semplicemente dicendo che potrebbe fare meglio alcune cose ma che, se non ci fosse questo partito al potere, le cose andrebbero di sicuro peggio. In breve, il credo di Mo Yan si può riassumere così: "La dittatura è la miglior forma di governo, ma potrebbe ancora migliorare". E in questo senso vanno le sue critiche.
Ora, la sua opera letteraria avrà anche un valore notevole (ma, considerando altri candidati al Nobel noti e non premiati, dubito che Mo Yan fosse anche sotto questo punto di vista il migliore)... però tenendo conto delle polemiche (e non solo polemiche, visto il peso politico ed economico del paese) create dalla Cina nel 2010 per l'assegnazione del premio Nobel per la pace a Liu Xiaobo - dissidente vero - l'idea che questo Nobel per la "letteratura" sia stato assegnato per cercare una riconcilazione politica con la Cina viene spontanea.
E non è un'idea che fa piacere, soprattutto visto che generalmente il Nobel per la letteratura è stato "politicamente" usato nell'altra direzione, cioè per promuovere la democrazia e il libero pensiero.
Saluti,
Mauro.
Però l'annuncio del premio Nobel per la letteratura (anzi, quest'anno come mai, per la politica) mi costringe a rinviare e a occuparmi, appunto, di letteratura.
Il premio è stato assegnato quest'anno a Mo Yan, autore cinese il cui vero nome è Guan Moye (lo pseudonimo Mo Yan significa "non parlare" e questo forse vuol dire qualcosa in Cina, come forse si capirà dopo).
Mo Yan è uno scrittore di stato: è presidente vicario dell'associazione cinese degli scrittori (associazione controllata dal governo), ha ricevuto premi statali (come il China's Annual Writer's Award nel 1997), ha sempre vissuto in Cina senza mai avere problemi con le autorità.
E critica il partito al potere. Ma come lo critica? Semplicemente dicendo che potrebbe fare meglio alcune cose ma che, se non ci fosse questo partito al potere, le cose andrebbero di sicuro peggio. In breve, il credo di Mo Yan si può riassumere così: "La dittatura è la miglior forma di governo, ma potrebbe ancora migliorare". E in questo senso vanno le sue critiche.
Ora, la sua opera letteraria avrà anche un valore notevole (ma, considerando altri candidati al Nobel noti e non premiati, dubito che Mo Yan fosse anche sotto questo punto di vista il migliore)... però tenendo conto delle polemiche (e non solo polemiche, visto il peso politico ed economico del paese) create dalla Cina nel 2010 per l'assegnazione del premio Nobel per la pace a Liu Xiaobo - dissidente vero - l'idea che questo Nobel per la "letteratura" sia stato assegnato per cercare una riconcilazione politica con la Cina viene spontanea.
E non è un'idea che fa piacere, soprattutto visto che generalmente il Nobel per la letteratura è stato "politicamente" usato nell'altra direzione, cioè per promuovere la democrazia e il libero pensiero.
Saluti,
Mauro.
martedì 9 ottobre 2012
Quelli che hanno guardato dentro gli atomi (Nobel 2012)
Oggi sono stati annunciati i vincitori del premio Nobel per la fisica 2012.
E gli accademici di Stoccolma hanno seguito le mie indicazioni, non premiando nulla di collegato al bosone di Higgs :-)
Comunque, seppur io avessi indicato solo chi non premiare... in parte sono stato profetico anche sul chi premiare. Quattro giorni fa infatti avevo qui sopra parlato del famoso gatto di Schrödinger. Senza parlare del premio Nobel... ma i premiati di oggi hanno molto a che fare col gatto di cui sopra.
Infatti Serge Haroche e David J. Wineland sono stati premiati per quello che hanno fatto nel campo della fisica quantistica, delle interazioni tra luce e materia.
Detto in parole povere: come Schrödinger e il suo gatto insegnano, è impossibile osservare lo stato di una particella senza distruggere lo stato stesso, ma Haroche e Wineland hanno - indipendentemente tra loro e con metodi diversi - trovato il modo di far interagire atomi (alias materia) e fotoni (alias luce) in maniera da poter osservare gli stati di dette particelle senza distruggere gli stati stessi.
A livello puramente giornalistico solo un quotidiano italiano è risucito a descrivere la cosa senza dire cazzate (OK, non ha neanche fatto chissà quale opera di divulgazione, ma almeno ha dato informazioni corrette e chiare), quindi per ora (in attesa di poter scrivere qualcosa di più io stesso... la fisica quantistica non è precisamente il mio settore specifico) vi rimando a questo articolo de La Stampa.
Saluti,
Mauro.
E gli accademici di Stoccolma hanno seguito le mie indicazioni, non premiando nulla di collegato al bosone di Higgs :-)
Comunque, seppur io avessi indicato solo chi non premiare... in parte sono stato profetico anche sul chi premiare. Quattro giorni fa infatti avevo qui sopra parlato del famoso gatto di Schrödinger. Senza parlare del premio Nobel... ma i premiati di oggi hanno molto a che fare col gatto di cui sopra.
Infatti Serge Haroche e David J. Wineland sono stati premiati per quello che hanno fatto nel campo della fisica quantistica, delle interazioni tra luce e materia.
Detto in parole povere: come Schrödinger e il suo gatto insegnano, è impossibile osservare lo stato di una particella senza distruggere lo stato stesso, ma Haroche e Wineland hanno - indipendentemente tra loro e con metodi diversi - trovato il modo di far interagire atomi (alias materia) e fotoni (alias luce) in maniera da poter osservare gli stati di dette particelle senza distruggere gli stati stessi.
A livello puramente giornalistico solo un quotidiano italiano è risucito a descrivere la cosa senza dire cazzate (OK, non ha neanche fatto chissà quale opera di divulgazione, ma almeno ha dato informazioni corrette e chiare), quindi per ora (in attesa di poter scrivere qualcosa di più io stesso... la fisica quantistica non è precisamente il mio settore specifico) vi rimando a questo articolo de La Stampa.
Saluti,
Mauro.
lunedì 8 ottobre 2012
Nobel, Higgs e compagnia cantante
Domani verrà annunciato a chi è stato assegnato nel 2012 il premio Nobel per la fisica.
Molto lascia prevedere che questo premio girerà intorno al bosone di Higgs. Spero che le previsioni vengano smentite, perché sarebbe un'assegnazione altamente ipocrita o almeno inappropriata.
Perché?
I casi sono due:
1) Il premio viene assegnato a Peter Higgs per la sua previsione del bosone in questione;
2) Il premio viene assegnato al team che lo ha effettivamente osservato.
I problemi sono invece addirittura tre:
1) Se si vuole premiare la costruzione teorica di Higgs, sinceramente ci si sarebbe dovuti svegliare molto prima: Higgs predisse il bosone nel 1964 e la necessità di detto bosone è comunemente accettata almeno dalla metà degli anni '70;
2) Se si vuole premiare il team degli osservatori, siamo invece un po' troppo in anticipo, in quanto servono ulteriori osservazioni ed esperimenti per avere una certezza definitiva;
3) Se si vuole premiare Higgs non tanto per la costruzione teorica, bensì per aver previsto qualcosa che sarebbe stato osservato dopo... vedi 2).
Insomma, da fisico io un Nobel a Higgs lo auguro di tutto cuore, ma visto quanto sopra... certamente non quest'anno.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
I miei articoli sul bosone di Higgs:
Il bosone ciccione di Higgs - 1
Il bosone ciccione di Higgs - 2
Il bosone ciccione di Higgs - 2bis (scrivere facile è difficile)
Il bosone ciccione di Higgs - Il commento di Serena
Molto lascia prevedere che questo premio girerà intorno al bosone di Higgs. Spero che le previsioni vengano smentite, perché sarebbe un'assegnazione altamente ipocrita o almeno inappropriata.
Perché?
I casi sono due:
1) Il premio viene assegnato a Peter Higgs per la sua previsione del bosone in questione;
2) Il premio viene assegnato al team che lo ha effettivamente osservato.
I problemi sono invece addirittura tre:
1) Se si vuole premiare la costruzione teorica di Higgs, sinceramente ci si sarebbe dovuti svegliare molto prima: Higgs predisse il bosone nel 1964 e la necessità di detto bosone è comunemente accettata almeno dalla metà degli anni '70;
2) Se si vuole premiare il team degli osservatori, siamo invece un po' troppo in anticipo, in quanto servono ulteriori osservazioni ed esperimenti per avere una certezza definitiva;
3) Se si vuole premiare Higgs non tanto per la costruzione teorica, bensì per aver previsto qualcosa che sarebbe stato osservato dopo... vedi 2).
Insomma, da fisico io un Nobel a Higgs lo auguro di tutto cuore, ma visto quanto sopra... certamente non quest'anno.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
I miei articoli sul bosone di Higgs:
Il bosone ciccione di Higgs - 1
Il bosone ciccione di Higgs - 2
Il bosone ciccione di Higgs - 2bis (scrivere facile è difficile)
Il bosone ciccione di Higgs - Il commento di Serena
venerdì 5 ottobre 2012
Il gatto è vivo (forse)
Finalmente si è riusciti a osservare il gatto di Schrödinger senza ucciderlo. Forse.
Qui i dettagli.
Saluti,
Mauro.
Qui i dettagli.
Saluti,
Mauro.
giovedì 4 ottobre 2012
Le (scuole) primarie
Forse, visto come si stanno comportando tutti, più che organizzare le elezioni primarie, servirebbe mandare tutti i possibili candidati di nuovo alle scuole primarie.
Saluti,
Mauro.
Saluti,
Mauro.
mercoledì 3 ottobre 2012
Muoiono. E vengono tradotti
Nel novembre dell'anno scorso vi avevo parlato di due personaggi letterari che erano stati fatti morire dai propri autori (Muoiono. Uno dopo l'altro).
Purtroppo all'epoca i due libri non erano tradotti in italiano.
Ora uno dei due esce finalmente anche in Italia: "Gjenferd" di Jo Nesbø viene pubblicato da Einaudi con il titolo "Lo spettro", nella collana Stile Libero Big per 19 €.
Come già scrissi, non è il miglior libro della serie dedicata a Harry Hole, ma comunque merita.
Intanto dopo la mia segnalazione era uscita la traduzione, e mi dimenticai di segnalarlo, dell'ultimo romanzo della serie dedicata a Kurt Wallander da Henning Mankell (ne parlai in Tutto finisce... anche Wallander): "Den orolige mannen" è ora pubblicato da Marsilio nella collana Farfalle con il titolo "L'uomo inquieto" per 19 €.
Per "Den döende detektiven" di Leif GW Persson a quanto pare invece bisogna ancora aspettare.
Saluti,
Mauro.
Purtroppo all'epoca i due libri non erano tradotti in italiano.
Ora uno dei due esce finalmente anche in Italia: "Gjenferd" di Jo Nesbø viene pubblicato da Einaudi con il titolo "Lo spettro", nella collana Stile Libero Big per 19 €.
Come già scrissi, non è il miglior libro della serie dedicata a Harry Hole, ma comunque merita.
Intanto dopo la mia segnalazione era uscita la traduzione, e mi dimenticai di segnalarlo, dell'ultimo romanzo della serie dedicata a Kurt Wallander da Henning Mankell (ne parlai in Tutto finisce... anche Wallander): "Den orolige mannen" è ora pubblicato da Marsilio nella collana Farfalle con il titolo "L'uomo inquieto" per 19 €.
Per "Den döende detektiven" di Leif GW Persson a quanto pare invece bisogna ancora aspettare.
Saluti,
Mauro.
martedì 2 ottobre 2012
Diversamente abile, ugualmente ipocrita
Da un po' di anni si parla di "diversamente abili" per parlare dei disabili. Come praticamente tutte le espressioni nate dalla moda del politicamente corretto è un'espressione assolutamente, chiaramente, esplicitamente ipocrita.
Cosa diavolo significa "diversamente abile"? Nulla, non significa altro che nulla. Il niente, il vuoto, il trionfo di Monsieur de La Palice.
Infatti... trovatemi due persone (sane o disabili è lo stesso, fate voi) tra i sette miliardi che siamo su questa Terra che abbiano le stesse identiche abilità. Trovatemele. Vi sfido.
Tutti siamo diversamente abili: io ad esempio gioco bene a pallacanestro e ho un certo talento per la matematica, tu che mi leggi magari invece sei un genio in filosofia e giochi bene a tennis. Vedi che, per quanto sanissimo, sei diversamente abile rispetto a me?
Queste cose le ho sempre pensate, ma questa splendida lettera di Franco Bomprezzi a Roberto Saviano sul sito del Corriere della Sera mi ha confermato che questi sono in realtà fatti, non mie opinioni.
Grazie Franco.
Saluti,
Mauro.
Cosa diavolo significa "diversamente abile"? Nulla, non significa altro che nulla. Il niente, il vuoto, il trionfo di Monsieur de La Palice.
Infatti... trovatemi due persone (sane o disabili è lo stesso, fate voi) tra i sette miliardi che siamo su questa Terra che abbiano le stesse identiche abilità. Trovatemele. Vi sfido.
Tutti siamo diversamente abili: io ad esempio gioco bene a pallacanestro e ho un certo talento per la matematica, tu che mi leggi magari invece sei un genio in filosofia e giochi bene a tennis. Vedi che, per quanto sanissimo, sei diversamente abile rispetto a me?
Queste cose le ho sempre pensate, ma questa splendida lettera di Franco Bomprezzi a Roberto Saviano sul sito del Corriere della Sera mi ha confermato che questi sono in realtà fatti, non mie opinioni.
Grazie Franco.
Saluti,
Mauro.
lunedì 1 ottobre 2012
Il federalismo può essere la soluzione?
Sia in periodi "buoni" che in tempi di crisi, ogni tanto spunta fuori il miraggio, la speranza, la minaccia (chiamatelo come volete) del federalismo.
C'è chi ne parla in maniera folkloristica, senza neanche capire di cosa sta parlando (come la Lega Nord) e chi ne parla in maniera intelligente, ragionata (come in vari suoi articoli Noise from Amerika, l'ultimo qui).
Però, chiunque ne parli e comunque ne parli, a me rimane sempre una sensazione: uno stato o nasce federale (tipo la Svizzera o gli USA) o non può diventare federale, al massimo può ampliare le autonomie delle singole regioni.
Quindi paesi come per esempio l'Italia o la Francia, nati non federali, a mio modestissimo e ignorante parere o rimangono non federali o spariscono.
Saluti,
Mauro.
C'è chi ne parla in maniera folkloristica, senza neanche capire di cosa sta parlando (come la Lega Nord) e chi ne parla in maniera intelligente, ragionata (come in vari suoi articoli Noise from Amerika, l'ultimo qui).
Però, chiunque ne parli e comunque ne parli, a me rimane sempre una sensazione: uno stato o nasce federale (tipo la Svizzera o gli USA) o non può diventare federale, al massimo può ampliare le autonomie delle singole regioni.
Quindi paesi come per esempio l'Italia o la Francia, nati non federali, a mio modestissimo e ignorante parere o rimangono non federali o spariscono.
Saluti,
Mauro.
sabato 29 settembre 2012
Una vita Felice
Oggi, quello che io considero il più grande ciclista italiano di sempre, compie settant'anni.
No, non c'entrano Binda, Girardengo, Coppi, Bartali, Saronni, Moser, Bugno o Argentin. Lui, il più grande d'Italia, è Felice Gimondi. Auguri, Felice. E che siano felici anche i tuoi anni futuri.
Per conoscerlo meglio, qui un'interessante intervista.
Saluti,
Mauro.
No, non c'entrano Binda, Girardengo, Coppi, Bartali, Saronni, Moser, Bugno o Argentin. Lui, il più grande d'Italia, è Felice Gimondi. Auguri, Felice. E che siano felici anche i tuoi anni futuri.
Per conoscerlo meglio, qui un'interessante intervista.
Saluti,
Mauro.
Anche gli islamisti hanno i loro limiti fisici
Traduco dal sito tedesco Der Postillon un interessante articolo del 19 settembre scorso che ci dimostra che anche gli islamisti sono in fondo esseri umani, con i loro limiti fisici e psichici (qui l'originale).
Islamisti stremati pregano di non insultare il profeta in maniera così frequente
Islamisti visibilmente stanchi invitano l'Occidente a lasciare più spazio temporale tra due offese al profeta e a distribuire le stesse meglio nel corso dell'anno. Oltre ai rischi sanitari dovuti a una costantemente tenuta alta rabbia, anche il lavoro e la famiglia soffrono, se i capifamiglia devono costantemente andare in piazza a protestare.
Qasim Abduh, un portavoce dell'Unione dei Facilmente Irritabili Fanatici (UFIF), ha esortato oggi l'Occidente: "Cari miscredenti, vi preghiamo di non pubblicare così tante offese al profeta tutte insieme. In fondo siamo anche noi solo esseri umani e semplicemente non riusciamo a mantenere vivo con continuità per un lungo periodo di tempo il nostro sacro sdegno. Comunque: morte a voi!".
Poco prima era stato reso noto che la rivista satirica francese Charlie Hebdo avrebbe pubblicato nuove vignette su Maometto - e questo solo pochi giorni dopo che varie ambasciate in Medio Oriente erano state assalite da folle inferocite per un discutibile video su Maometto.
Le autorità sanitarie avvertono già riguardo un pericoloso aumento di infarti e di malattie da burn-out nel caso di fondamentalisti radicali islamici facilmente irritabili. Tenendo conto che si tratta di una piccola minoranza tra i musulmani che protestano, su di essi pesa un enorme tensione mentale, che li porta ad azioni vandaliche.
Molti hanno la sensazione che, se non lo facessero loro, non lo farebbe nessuno.
Al tempo stesso questi fondamentalisti religiosi devono affrontare anche problemi privati: "Quando il problema del video divenne pubblico, ero ancora riposato e pieno di voglia di azione, tirai pietre, bruciai bandiere, urlai 'Morte agli infedeli!'", racconta il salafita Mustafa el-Sayed dal Cairo. "E ora queste caricature in Francia! Anch'esse mi fanno incazzare, però per prima cosa comincia a mancarmi il fiato, poi dubito fortemente che io riesca a ottenere per questo ferie e infine Fatma mi uccide se torno di nuovo così tardi a casa e puzzo di benzina."
L'UFIF chiede definitivamente a caricaturisti, fondamentalisti cristiani e partiti di destra di offendere Maometto al massimo una volta al mese e comunque in maniera equamente distribuita durante l'anno. Se l'Occidente non dovesse venire incontro a queste richieste, gli islamisti minacciano nuove, più violente proteste - comunque non prima di un paio di settimane, quando tutti avranno recuperato le forze.
Saluti,
Mauro.
Islamisti stremati pregano di non insultare il profeta in maniera così frequente
Islamisti visibilmente stanchi invitano l'Occidente a lasciare più spazio temporale tra due offese al profeta e a distribuire le stesse meglio nel corso dell'anno. Oltre ai rischi sanitari dovuti a una costantemente tenuta alta rabbia, anche il lavoro e la famiglia soffrono, se i capifamiglia devono costantemente andare in piazza a protestare.
Qasim Abduh, un portavoce dell'Unione dei Facilmente Irritabili Fanatici (UFIF), ha esortato oggi l'Occidente: "Cari miscredenti, vi preghiamo di non pubblicare così tante offese al profeta tutte insieme. In fondo siamo anche noi solo esseri umani e semplicemente non riusciamo a mantenere vivo con continuità per un lungo periodo di tempo il nostro sacro sdegno. Comunque: morte a voi!".
Poco prima era stato reso noto che la rivista satirica francese Charlie Hebdo avrebbe pubblicato nuove vignette su Maometto - e questo solo pochi giorni dopo che varie ambasciate in Medio Oriente erano state assalite da folle inferocite per un discutibile video su Maometto.
Le autorità sanitarie avvertono già riguardo un pericoloso aumento di infarti e di malattie da burn-out nel caso di fondamentalisti radicali islamici facilmente irritabili. Tenendo conto che si tratta di una piccola minoranza tra i musulmani che protestano, su di essi pesa un enorme tensione mentale, che li porta ad azioni vandaliche.
Molti hanno la sensazione che, se non lo facessero loro, non lo farebbe nessuno.
Al tempo stesso questi fondamentalisti religiosi devono affrontare anche problemi privati: "Quando il problema del video divenne pubblico, ero ancora riposato e pieno di voglia di azione, tirai pietre, bruciai bandiere, urlai 'Morte agli infedeli!'", racconta il salafita Mustafa el-Sayed dal Cairo. "E ora queste caricature in Francia! Anch'esse mi fanno incazzare, però per prima cosa comincia a mancarmi il fiato, poi dubito fortemente che io riesca a ottenere per questo ferie e infine Fatma mi uccide se torno di nuovo così tardi a casa e puzzo di benzina."
L'UFIF chiede definitivamente a caricaturisti, fondamentalisti cristiani e partiti di destra di offendere Maometto al massimo una volta al mese e comunque in maniera equamente distribuita durante l'anno. Se l'Occidente non dovesse venire incontro a queste richieste, gli islamisti minacciano nuove, più violente proteste - comunque non prima di un paio di settimane, quando tutti avranno recuperato le forze.
Saluti,
Mauro.
giovedì 27 settembre 2012
Il caso Sallusti. Qualcosa non quadra
Allora, dopo che giornalisti, politici, cani e porci hanno parlato del caso Sallusti (non serve che vi dia un collegamento, un URL per sapere di cosa parlo, vero?), ne parlo anch'io.
Non perché il caso mi interessi particolarmente, ma perché a me sembra che nessuno abbia colto la vera "colpa" (tra virgolette solo perché non so se condannabile penalmente, ma moralmente è condannabile senza ombra di dubbio) dell'articolo incriminato.
Premetto che ho letto l'articolo in questione (quindi so di cosa parlo quando lo cito), ma non ho personalmente letto la sentenza di condanna (quindi per quanto riguarda questa mi baso su quanto riferito dai vari quotidiani).
A leggere quotidiani, blog, eccetera emergono due punti:
1) libertà di stampa
2) diffamazione
Il punto 1) è sinceramente assurdo: la libertà di stampa - in qualsiasi paese civile - è inquadrata dalla legge, nel senso che quello che è reato se lo dice un privato cittadino, deve essere reato anche se lo dice un giornalista - ma la cosa è logica per qualsiasi persona intelligente, non dovrei stare a sottolinearlo.
Libertà di stampa significa che un giornalista può parlare di qualsiasi argomento voglia - senza censure - e pubblicare, usare qualsiasi notizia, documento, informazione gli capiti tra le mani. Non significa che può scrivere qualsiasi cosa gli pare e procurarsi le notizie in qualsiasi modo gli pare.
Per chiarire con un esempio: se un documento viene rubato a chi legalmente lo deteneva e finisce nelle mani di un giornalista, questo giornalista ha tutto il diritto di pubblicarlo (e di non essere inquisito per questo), se però si scopre che il giornalista sapeva che il documento era rubato... questi deve rispondere del reato di riciclaggio.
Il punto 2) non è generale, ma relativo all'articolo in questione.
A parte il fatto che definirlo articolo è esagerato: si tratta più che altro di una confusa e violenta filippica senza capo né coda (chi non lo avesse letto può farlo qui).
Io nell'articolo vedo tante cose, ma nessuna diffamazione. Semplicemente perché a nessuno dei protagonisti vengono attribuiti fatti o altro completamente falsi... del resto l'autore non scrive di fatto nulla di concreto e il nulla è fastidioso (e come vedremo anche pericoloso) ma non diffamatorio.
Nessuno però ha voluto notare che l'articolo contiene qualcosa di molto più grave e pericoloso della diffamazione. E lo contiene in una ben precisa frase, cioè questa: "Qui ora esagero. Ma prima domani di pentirmi, lo scrivo: se ci fosse la pena di morte, e se mai fosse applicabile in una circostanza, questo sarebbe il caso. Per i genitori, il ginecologo e il giudice.".
Questa è pura e semplice istigazione all'omicidio, ve ne rendete conto? Se in Italia esistessero organizzazioni antiabortiste violente come negli USA, queste avrebbero interpretato questa frase come invito (quasi ordine) ad ammazzare quattro persone. In Italia tali organizzazioni non esistono, ma se qualche "pazzo" fosse stato colpito da queste parole?
Ve ne rendete conto della pericolosità di una tale frase?
Non so se, vista la formulazione usata, rientra nella casistica del reato "istigazione a delinquere", ma moralmente vi rientra al 100%. Anzi al 110%.
Ed è di questo che Sallusti e l'autore materiale dell'articolo (Farina? Monticone?) dovrebbero in primis rispondere. Ma dietro la scusa della "libertà di stampa" nessuno gliene sta chiedendo conto.
Saluti,
Mauro.
Non perché il caso mi interessi particolarmente, ma perché a me sembra che nessuno abbia colto la vera "colpa" (tra virgolette solo perché non so se condannabile penalmente, ma moralmente è condannabile senza ombra di dubbio) dell'articolo incriminato.
Premetto che ho letto l'articolo in questione (quindi so di cosa parlo quando lo cito), ma non ho personalmente letto la sentenza di condanna (quindi per quanto riguarda questa mi baso su quanto riferito dai vari quotidiani).
A leggere quotidiani, blog, eccetera emergono due punti:
1) libertà di stampa
2) diffamazione
Il punto 1) è sinceramente assurdo: la libertà di stampa - in qualsiasi paese civile - è inquadrata dalla legge, nel senso che quello che è reato se lo dice un privato cittadino, deve essere reato anche se lo dice un giornalista - ma la cosa è logica per qualsiasi persona intelligente, non dovrei stare a sottolinearlo.
Libertà di stampa significa che un giornalista può parlare di qualsiasi argomento voglia - senza censure - e pubblicare, usare qualsiasi notizia, documento, informazione gli capiti tra le mani. Non significa che può scrivere qualsiasi cosa gli pare e procurarsi le notizie in qualsiasi modo gli pare.
Per chiarire con un esempio: se un documento viene rubato a chi legalmente lo deteneva e finisce nelle mani di un giornalista, questo giornalista ha tutto il diritto di pubblicarlo (e di non essere inquisito per questo), se però si scopre che il giornalista sapeva che il documento era rubato... questi deve rispondere del reato di riciclaggio.
Il punto 2) non è generale, ma relativo all'articolo in questione.
A parte il fatto che definirlo articolo è esagerato: si tratta più che altro di una confusa e violenta filippica senza capo né coda (chi non lo avesse letto può farlo qui).
Io nell'articolo vedo tante cose, ma nessuna diffamazione. Semplicemente perché a nessuno dei protagonisti vengono attribuiti fatti o altro completamente falsi... del resto l'autore non scrive di fatto nulla di concreto e il nulla è fastidioso (e come vedremo anche pericoloso) ma non diffamatorio.
Nessuno però ha voluto notare che l'articolo contiene qualcosa di molto più grave e pericoloso della diffamazione. E lo contiene in una ben precisa frase, cioè questa: "Qui ora esagero. Ma prima domani di pentirmi, lo scrivo: se ci fosse la pena di morte, e se mai fosse applicabile in una circostanza, questo sarebbe il caso. Per i genitori, il ginecologo e il giudice.".
Questa è pura e semplice istigazione all'omicidio, ve ne rendete conto? Se in Italia esistessero organizzazioni antiabortiste violente come negli USA, queste avrebbero interpretato questa frase come invito (quasi ordine) ad ammazzare quattro persone. In Italia tali organizzazioni non esistono, ma se qualche "pazzo" fosse stato colpito da queste parole?
Ve ne rendete conto della pericolosità di una tale frase?
Non so se, vista la formulazione usata, rientra nella casistica del reato "istigazione a delinquere", ma moralmente vi rientra al 100%. Anzi al 110%.
Ed è di questo che Sallusti e l'autore materiale dell'articolo (Farina? Monticone?) dovrebbero in primis rispondere. Ma dietro la scusa della "libertà di stampa" nessuno gliene sta chiedendo conto.
Saluti,
Mauro.
domenica 23 settembre 2012
domenica 16 settembre 2012
Un ottimo motivo per non votare Renzi
Berlusconi ha dichiarato che, se Renzi vincesse le primarie, il PD diventerebbe finalmente un partito socialdemocratico, dimostrando di apprezzare Renzi stesso.
Questo, per le persone che hanno almeno ancora un paio di neuroni funzionanti, è un ottimo motivo per non votare Renzi. Né alle primarie del PD, né in qualsiasi altra evenienza.
E non perché lo apprezza Berlusconi. Di quello tutto sommato non me ne frega troppo.
Ma perché, per una volta, Berlusconi invece di sparare cazzate ha centrato il cuore del problema: Renzi è socialdemocratico.
E cosa significa oggi "socialdemocratico"? Significa essere nella tradizione di Craxi, Blair e Schröder: cioè gente di destra, ultraliberisti, criptofascisti, entrati in partiti di sinistra "moderata" con l'obiettivo (purtroppo centrato) di distruggere ogni parvenza di stato e giustizia sociale.
Ecco, questa è la tradizione in cui si inserisce Renzi.
Riflettete voi rottamatori, voi per cui basta essere giovani per essere presentabili, voi anticasta (che se vi va bene vi beccate Renzi, se vi va male vi beccate Grillo... e in entrambi i casi ve lo beccate nel culo).
Saluti,
Mauro.
Questo, per le persone che hanno almeno ancora un paio di neuroni funzionanti, è un ottimo motivo per non votare Renzi. Né alle primarie del PD, né in qualsiasi altra evenienza.
E non perché lo apprezza Berlusconi. Di quello tutto sommato non me ne frega troppo.
Ma perché, per una volta, Berlusconi invece di sparare cazzate ha centrato il cuore del problema: Renzi è socialdemocratico.
E cosa significa oggi "socialdemocratico"? Significa essere nella tradizione di Craxi, Blair e Schröder: cioè gente di destra, ultraliberisti, criptofascisti, entrati in partiti di sinistra "moderata" con l'obiettivo (purtroppo centrato) di distruggere ogni parvenza di stato e giustizia sociale.
Ecco, questa è la tradizione in cui si inserisce Renzi.
Riflettete voi rottamatori, voi per cui basta essere giovani per essere presentabili, voi anticasta (che se vi va bene vi beccate Renzi, se vi va male vi beccate Grillo... e in entrambi i casi ve lo beccate nel culo).
Saluti,
Mauro.
giovedì 13 settembre 2012
Il dilemma del piccolo azionista
La Banca Intesa Sanpaolo ha annunciato (non ufficialmente, ma tra le righe è stata più che chiara) che vi sono tra i mille e i duemila esuberi a cui bisogna trovare una soluzione.
Detto in italiano corretto: tra mille e duemila persone da licenziare.
Brutta notizia, ma - mi direte - oggi come oggi nulla di strano, anzi in altre banche e aziende va anche peggio.
Vero, però...
1) Io vengo da una famiglia operaia (e prima ancora di contadini e pescatori, prima di me il livello lavorativo più "ricco" era stato raggiunto da un nonno infermiere) e quindi sono cresciuto in una cultura che vede il lavoro come sacro, sia come dovere che come diritto. A maggior ragione diritto nelle aziende che vanno bene e fanno utili, come Intesa Sanpaolo nonostante la crisi.
2) Io in Italia sono cliente di Intesa Sanpaolo. Ma soprattutto ne sono anche azionista (piccolo, anzi piccolissimo azionista, ma pur sempre quindi comproprietario della banca). E nel mondo finanziario attuale licenziamenti significano crescita del valore delle azioni (cosa sicura) e crescita futura dei divedendi (cosa non sicura, ma estremamente probabile).
Quindi, ragionando in base alla mia cultura, ma anche a un senso etico generale (vedasi 1) dovrei incazzarmi o comunque perlomeno addolorarmi.
Ragionando invece da azionista dovrei gioire e provare a valutare quanto ci guadagno (vedasi 2).
Ora, per fortuna nel mio caso il problema non si pone: avendo un buon stipendio ed essendo le azioni possedute veramente poche, se queste finiscono a bagno non divento povero e se queste schizzano alle stelle non divento ricco... quindi non ho dilemmi né morali né materiali e posso tranquillamente incazzarmi e addolorarmi per la notizia.
Però io mi pongo una domanda.
Se per me valessero ancora i punti 1 e 2 di cui sopra, ma fossi in difficoltà finanziarie, magari avessi perso il lavoro e sapessi che una crescita di valore di quelle poche azioni (ed eventualmente dei dividendi) potrebbe, almeno temporaneamente, aiutarmi a gestire la difficoltà, a tenermi a galla... come ragionerei?
Sarei ancora capace, nonostante la mia cultura e le mie radici, a essere solidale e a pensare a quelle persone che perdono il lavoro? Oppure penserei solo a me stesso?
Non lo so. E vi dico sinceramente che spero di non dover mai scoprire cosa penserei, come agirei in un caso simile.
Saluti,
Mauro.
Detto in italiano corretto: tra mille e duemila persone da licenziare.
Brutta notizia, ma - mi direte - oggi come oggi nulla di strano, anzi in altre banche e aziende va anche peggio.
Vero, però...
1) Io vengo da una famiglia operaia (e prima ancora di contadini e pescatori, prima di me il livello lavorativo più "ricco" era stato raggiunto da un nonno infermiere) e quindi sono cresciuto in una cultura che vede il lavoro come sacro, sia come dovere che come diritto. A maggior ragione diritto nelle aziende che vanno bene e fanno utili, come Intesa Sanpaolo nonostante la crisi.
2) Io in Italia sono cliente di Intesa Sanpaolo. Ma soprattutto ne sono anche azionista (piccolo, anzi piccolissimo azionista, ma pur sempre quindi comproprietario della banca). E nel mondo finanziario attuale licenziamenti significano crescita del valore delle azioni (cosa sicura) e crescita futura dei divedendi (cosa non sicura, ma estremamente probabile).
Quindi, ragionando in base alla mia cultura, ma anche a un senso etico generale (vedasi 1) dovrei incazzarmi o comunque perlomeno addolorarmi.
Ragionando invece da azionista dovrei gioire e provare a valutare quanto ci guadagno (vedasi 2).
Ora, per fortuna nel mio caso il problema non si pone: avendo un buon stipendio ed essendo le azioni possedute veramente poche, se queste finiscono a bagno non divento povero e se queste schizzano alle stelle non divento ricco... quindi non ho dilemmi né morali né materiali e posso tranquillamente incazzarmi e addolorarmi per la notizia.
Però io mi pongo una domanda.
Se per me valessero ancora i punti 1 e 2 di cui sopra, ma fossi in difficoltà finanziarie, magari avessi perso il lavoro e sapessi che una crescita di valore di quelle poche azioni (ed eventualmente dei dividendi) potrebbe, almeno temporaneamente, aiutarmi a gestire la difficoltà, a tenermi a galla... come ragionerei?
Sarei ancora capace, nonostante la mia cultura e le mie radici, a essere solidale e a pensare a quelle persone che perdono il lavoro? Oppure penserei solo a me stesso?
Non lo so. E vi dico sinceramente che spero di non dover mai scoprire cosa penserei, come agirei in un caso simile.
Saluti,
Mauro.
martedì 11 settembre 2012
Le parole tradite 2 - Le risposte
Con un po' di ritardo (avevo promesso le risposte per il fine settimana) eccomi qui a spiegare il significato delle parole tradite (seconda tornata).
Partiamo da indigeno e aborigeno. Non sono sinonimi (come ha giustamente fatto notare l'anonimo nei commenti al primo articolo), anche se esprimono concetti non lontani tra loro.
Indigeno oggi (ma ancora di più nei decenni passati) viene usato praticamente come sinonimo di selvaggio, primitivo, incolto. Per noi gli indigeni sono, per esempio, le tribù dell'Amazzonia. Ma indigeni in Europa? Chi li ha mai visti?
In realtà indigeno significa semplicemente nativo del luogo. Di qualsiasi luogo e di qualsiasi cultura si parli, quindi l'Europa è piena di indigeni. Per esempio: io sono nato e cresciuto a Genova, per cui il giorno che tornassi a vivere a Genova sarei un indigeno genovese (cosa che non sono a Colonia, dove vivo, non essendoci nato).
Aborigeno viene comunemente usato con gli stessi significati di indigeno, ma geograficamente limitato: l'aborigeno è solo il selvaggio australiano. Gli aborigeni non solo non ci sono in Europa, ma neanche in Asia, Africa o America.
E invece - anche se sempre meno numerosi - ci sono dappertutto: gli aborigeni sono semplicemente gli originari del luogo, cioè non solo quelli che nel luogo sono nati, ma che nel luogo hanno le radici, in quanto i loro antenati già erano lì.
Tornando all'esempio "me stesso": io a Genova non sarei mai un aborigeno essendo il primo nativo genovese della mia famiglia. Ma se mi trasferissi a Venezia (culla dalla notte dei tempi della mia famiglia) potrei tranquillamente definirmi aborigeno.
E ora veniamo alla terza parola: tolleranza.
Questa parola è una storia molto seria e delicata, perché l'averla tradita ha effetti non solo linguistici ma anche morali e politici.
Tolleranza è sì a grandi linee - come ha detto Serena - sinonimo di sopportazione. Ma appunto questo dovrebbe farci sobbalzare ogni volta che la sentiamo.
Cos'è che tolleriamo? Ciò che è sbagliato, ma che per un motivo o per l'altro non possiamo (o vogliamo) combattere. La tolleranza è un concetto negativo: io posso tollerare la maleducazione, la droga, la sporcizia, ecc., ecc.
Ma perché devo tollerare altri popoli, altre culture? Altri popoli, altre culture io li accetto, li rispetto, al limite li tratto con indifferenza... ma non li tollero! Perché nel momento in cui li tollero significa che li considero sbagliati, negativi, da condannare, ma che non posso o non voglio combatterli.
Eppure oggi si parla tanto di tolleranza tra le culture, tra i popoli, tra gli stili di vita. No! Io non tollero! Io sono assolutamente intollerante!
Però accetto, rispetto o al limite rimango indifferente.
Saluti,
Mauro.
Partiamo da indigeno e aborigeno. Non sono sinonimi (come ha giustamente fatto notare l'anonimo nei commenti al primo articolo), anche se esprimono concetti non lontani tra loro.
Indigeno oggi (ma ancora di più nei decenni passati) viene usato praticamente come sinonimo di selvaggio, primitivo, incolto. Per noi gli indigeni sono, per esempio, le tribù dell'Amazzonia. Ma indigeni in Europa? Chi li ha mai visti?
In realtà indigeno significa semplicemente nativo del luogo. Di qualsiasi luogo e di qualsiasi cultura si parli, quindi l'Europa è piena di indigeni. Per esempio: io sono nato e cresciuto a Genova, per cui il giorno che tornassi a vivere a Genova sarei un indigeno genovese (cosa che non sono a Colonia, dove vivo, non essendoci nato).
Aborigeno viene comunemente usato con gli stessi significati di indigeno, ma geograficamente limitato: l'aborigeno è solo il selvaggio australiano. Gli aborigeni non solo non ci sono in Europa, ma neanche in Asia, Africa o America.
E invece - anche se sempre meno numerosi - ci sono dappertutto: gli aborigeni sono semplicemente gli originari del luogo, cioè non solo quelli che nel luogo sono nati, ma che nel luogo hanno le radici, in quanto i loro antenati già erano lì.
Tornando all'esempio "me stesso": io a Genova non sarei mai un aborigeno essendo il primo nativo genovese della mia famiglia. Ma se mi trasferissi a Venezia (culla dalla notte dei tempi della mia famiglia) potrei tranquillamente definirmi aborigeno.
E ora veniamo alla terza parola: tolleranza.
Questa parola è una storia molto seria e delicata, perché l'averla tradita ha effetti non solo linguistici ma anche morali e politici.
Tolleranza è sì a grandi linee - come ha detto Serena - sinonimo di sopportazione. Ma appunto questo dovrebbe farci sobbalzare ogni volta che la sentiamo.
Cos'è che tolleriamo? Ciò che è sbagliato, ma che per un motivo o per l'altro non possiamo (o vogliamo) combattere. La tolleranza è un concetto negativo: io posso tollerare la maleducazione, la droga, la sporcizia, ecc., ecc.
Ma perché devo tollerare altri popoli, altre culture? Altri popoli, altre culture io li accetto, li rispetto, al limite li tratto con indifferenza... ma non li tollero! Perché nel momento in cui li tollero significa che li considero sbagliati, negativi, da condannare, ma che non posso o non voglio combatterli.
Eppure oggi si parla tanto di tolleranza tra le culture, tra i popoli, tra gli stili di vita. No! Io non tollero! Io sono assolutamente intollerante!
Però accetto, rispetto o al limite rimango indifferente.
Saluti,
Mauro.
sabato 8 settembre 2012
Povero Obama (povero ipocrita)
Non che nei passati quattro anni abbia fatto chissà cosa per meritarsi di meglio (OK, per far meglio di Bush bastava non far nulla... e infatti questo Obama ha fatto), però sinceramente credo che neanche il peggior candidato presidente degli USA sia così malridotto da dover essere sostenuto dal lato B di Madonna.
Saluti,
Mauro.
Saluti,
Mauro.
Il tennis, le donne, i muscoli
Sto seguendo la semifinale degli US Open femminili di tennis tra la nostra Sara Errani e la statunitense Serena Williams.
E la prima cosa che salta agli occhi è la differenza di fisico: piccola, magra, tutta nervi l'italiana, grande, muscolosa, forte la statunitense.
Premetto: io sono un pessimo tennista (sul campo da tennis come giocatore sembro un incrocio tra Benny Hill e un orangutan) però sono un appassionato spettatore (quindi mi vanto - e non accetto contraddizioni! - di capire qualcosa di questo sport).
Perciò so benissimo che il confronto fatto sopra non è un'eccezione: nel tennis odierno le campionesse hanno tecnica, ma soprattutto muscoli e centimetri. Le tenniste italiane hanno tanta tecnica (le migliori addirittura molta di più di qualsiasi sorella Williams o epigoni), ma quanto a muscoli e centimetri... sono addirittura inferiori alla donna media, non solo alla tennista media.
Ora io mi chiedo: perché in Italia non esistono ragazze fisicamente dotate che vengano spinte verso il tennis? Possibile che le società e gli allenatori italiani amino e considerino solo ragazze che sembrano fisicamente dei pulcini?
Boh!
Saluti,
Mauro.
E la prima cosa che salta agli occhi è la differenza di fisico: piccola, magra, tutta nervi l'italiana, grande, muscolosa, forte la statunitense.
Premetto: io sono un pessimo tennista (sul campo da tennis come giocatore sembro un incrocio tra Benny Hill e un orangutan) però sono un appassionato spettatore (quindi mi vanto - e non accetto contraddizioni! - di capire qualcosa di questo sport).
Perciò so benissimo che il confronto fatto sopra non è un'eccezione: nel tennis odierno le campionesse hanno tecnica, ma soprattutto muscoli e centimetri. Le tenniste italiane hanno tanta tecnica (le migliori addirittura molta di più di qualsiasi sorella Williams o epigoni), ma quanto a muscoli e centimetri... sono addirittura inferiori alla donna media, non solo alla tennista media.
Ora io mi chiedo: perché in Italia non esistono ragazze fisicamente dotate che vengano spinte verso il tennis? Possibile che le società e gli allenatori italiani amino e considerino solo ragazze che sembrano fisicamente dei pulcini?
Boh!
Saluti,
Mauro.
venerdì 7 settembre 2012
Buon Compleanno Genoa
7 settembre 1893 - 7 settembre 2012. 119 anni di gloria (e di casini).
Buon compleanno, Genoa! (non tutti i tuoi tifosi però meritano gli auguri).
Saluti,
Mauro.
Buon compleanno, Genoa! (non tutti i tuoi tifosi però meritano gli auguri).
Saluti,
Mauro.
giovedì 6 settembre 2012
Il riscaldamento globale (anche dei cervelli)
Dappertutto spuntano articoli, libri, commenti, ecc. sul problema del riscaldamento globale.
I fronti si dividono manicheisticamente in due categorie contrapposte:
1) Coloro che vedono nel riscaldamento globale la fine del mondo e che ritengono l'essere umano con le sue attività l'unico responsabile della cosa;
2) Coloro che negano tutto e dicono che - indipendentemente dalle attività umane - non vi è nessun riscaldamento globale.
Io non sono un esperto del clima, però in tutta sincerità mi sembrano entrambe posizioni difficilmente sostenibili. Bastano due fatti a caso per dimostrarlo:
1) Ai tempi dei romani (e anche prima) il clima era già riscaldato ai causa dei "gas serra" (e poi si raffreddò nei secoli tra il quindicesimo e il diciottesimo)... ma non c'era certo l'industria di oggi a produrli;
2) I dati misurati nell'ultimo secolo mostrano un chiaro aumento delle temperature medie, quindi negare un riscaldamento significa o mentire o osservare solo fenomeni locali, non globali.
Cosa voglio dire con questo?
Che il riscaldamento globale c'è, non si può negare, ma che non c'è neanche nessuna prova di responsabilità umane. Il clima ha sempre avuto momenti di riscaldamento o di raffreddamento estremo. Con o senza l'uomo.
Il problema in realtà non sono i danni che l'uomo provoca (comunque esistenti e da combattere) bensì il fatto che l'uomo ragiona in maniera antropocentrica... cioè - consciamente o inconsciamente - parla del male che facciamo al pianeta Terra pensando in realtà ai problemi che l'essere umano stesso potrebbe avere.
E dei quali il pianeta Terra se ne fregherebbe altamente essendo passato nella sua storia attraverso problemi e cataclismi ben maggiori.
Problemi e cataclismi che oltretutto non hanno mai distrutto la vita, ma la hanno spinta a cambiare, ad adattarsi.
Insomma, diciamo "Salviamo il pianeta" ma intendiamo "Salviamo l'uomo, non il pianeta".
L'uomo non vuole adattarsi. Vuole adattare. Il problema è tutto qui.
Saluti,
Mauro.
I fronti si dividono manicheisticamente in due categorie contrapposte:
1) Coloro che vedono nel riscaldamento globale la fine del mondo e che ritengono l'essere umano con le sue attività l'unico responsabile della cosa;
2) Coloro che negano tutto e dicono che - indipendentemente dalle attività umane - non vi è nessun riscaldamento globale.
Io non sono un esperto del clima, però in tutta sincerità mi sembrano entrambe posizioni difficilmente sostenibili. Bastano due fatti a caso per dimostrarlo:
1) Ai tempi dei romani (e anche prima) il clima era già riscaldato ai causa dei "gas serra" (e poi si raffreddò nei secoli tra il quindicesimo e il diciottesimo)... ma non c'era certo l'industria di oggi a produrli;
2) I dati misurati nell'ultimo secolo mostrano un chiaro aumento delle temperature medie, quindi negare un riscaldamento significa o mentire o osservare solo fenomeni locali, non globali.
Cosa voglio dire con questo?
Che il riscaldamento globale c'è, non si può negare, ma che non c'è neanche nessuna prova di responsabilità umane. Il clima ha sempre avuto momenti di riscaldamento o di raffreddamento estremo. Con o senza l'uomo.
Il problema in realtà non sono i danni che l'uomo provoca (comunque esistenti e da combattere) bensì il fatto che l'uomo ragiona in maniera antropocentrica... cioè - consciamente o inconsciamente - parla del male che facciamo al pianeta Terra pensando in realtà ai problemi che l'essere umano stesso potrebbe avere.
E dei quali il pianeta Terra se ne fregherebbe altamente essendo passato nella sua storia attraverso problemi e cataclismi ben maggiori.
Problemi e cataclismi che oltretutto non hanno mai distrutto la vita, ma la hanno spinta a cambiare, ad adattarsi.
Insomma, diciamo "Salviamo il pianeta" ma intendiamo "Salviamo l'uomo, non il pianeta".
L'uomo non vuole adattarsi. Vuole adattare. Il problema è tutto qui.
Saluti,
Mauro.
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