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martedì 26 aprile 2022

Se l'Ucraina è nazista... allora il mondo?

Molti si stanno schierando contro l'Ucraina perché sarebbe un paese nazista a causa del battaglione Azov.

Bene, vediamo un po' i fatti.

Il battaglione Azov è nato da idee di estrema destra? Sì.
Il battaglione Azov è ora inquadrato nelle forze armate ucraine? Sì.
Il battaglione Azov è ancora oggi formato da persone di estrema destra? Probabilmente sì.
Il battaglione Azov è la dimostrazione che l'Ucraina è nazista? No. Proprio per niente.

Vediamo anche i fatti riguardo la Russia.

Il gruppo Wagner è nato da idee di estrema destra? Sì.
Il gruppo Wagner combatte al fianco delle truppe russe? Sì.
Il gruppo Wagner è ancora oggi formato da persone di estrema destra? Sì, senza dubbio.
Il gruppo Wagner è la dimostrazione che la Russia è nazista? No. Ma ci sono ben altre prove che lo dimostrano.
Esistono altri gruppi neonazisti/neofascisti che combattono al fianco delle truppe russe e delle milizie separatiste del Donbass? Sì.

Ora vediamo perché il battaglione Azov e il gruppo Wagner (e le altre milizie russe o filorusse) non sono significativi per definire i relativi paesi nazisti (cioè, la Russia può essere definita neofascista, ma a causa della guida politica, non certo a causa del gruppo Wagner, per quanto criminale questo sia).

Esistono formazioni militari o paramilitari di estrema destra in Europa? Sì.
Esistono formazioni militari o paramilitari di estrema destra nel mondo? Sì.
Esistono formazioni politiche di estrema destra in Europa? Sì.
Esistono formazioni politiche di estrema destra nel mondo? Sì.
Possiamo perciò definire l'Europa o il mondo come nazisti? No.

Ergo: se definiamo l'Ucraina nazista a causa del battaglione Azov... per coerenza allora dovremmo definire il mondo intero come nazista.

Da qui non si scappa, a meno di non essere in malafede.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 15 agosto 2018

Chi è colpevole del fascismo

Non chi si candida.

Il colpevole è chi lo vota. E poi fa finta di non averlo votato.

Saluti,

Mauro.

venerdì 27 ottobre 2017

Il diario di Anna Frank è un libro

Bella scoperta, direte voi: se non fosse un libro come faremmo a leggerlo oggi?

Giusto.
Ma il mio timore è che tutto questo parlare del libro "Diario di Anna Frank" oggi in Italia a causa di quanto fatto da tifosi fascisti rischi di farlo apparire agli occhi di molti come opera di letteratura.

Forse sarebbe il caso di parlare di più delle origini del diario e di meno del diario stesso.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 27 settembre 2017

Quando un partito è neonazista (o neofascista)?

La domanda è giustificata oggi dall'ascesa della AfD in Germania.

C'è chi lo definisce neonazista (o neofascista) e c'è chi sostiene che i suoi atteggiamenti sono populisti e non neonazisti, come ha fatto Ricolfi sul Messaggero.

Nella sua analisi Ricolfi dice tante cose interessanti, alcune delle quali anche estremamente condivisibili.
Però sul punto in questione Ricolfi sbaglia completamente: AfD è neonazista (e Ricolfi non sembra sapere bene cosa siano populismo e neonazismo).
Perché Ricolfi sbaglia? Probabilmente perché si accontenta di studiare le cose a tavolino, dall'Italia, quindi vede solo le piazzate mediatiche di AfD e non il comportamento quotidiano dello stesso partito.
Ma soprattutto perché Ricolfi si rifà all'AfD del 2013, di quando è stata fondata come partito, e non tiene conto dell'evoluzione del partito in questi quattro anni: evoluzione che lo ha portato sempre più a destra (ed era già di destra molto decisa alla nascita).

Va detto chiaramente che un partito può nascere non neonazista ma diventarlo nel tempo, pur mantenendo stesso nome e stesso statuto (salvo poi quest'ultimo rispettarlo solo di facciata).
Ed è questo che è successo all'AfD (e che Ricolfi non dice, non so se perché lo ignora o perché lo vuole ignorare).
Se a me quattro anni fa aveste chiesto cos'era l'AfD io vi avrei risposto che era un partito populista di destra.
Se me lo chiedete oggi vi rispondo che è un partito populista neonazista.

Ed entrambe le risposte sarebbero corrette: quattro anni fa l'AfD veniva votato anche da neonazisti ma non era neonazista, oggi lo è. Senza se e senza ma.

Lo è perché ha tutte le caratteristiche del neonazismo: populismo, razzismo, isolazionismo, nazionalismo, legittimazione della violenza, rifiuto del confronto di idee.
E lo è indipendentemente da nome e statuto.
Rispondendo alla domanda del titolo: un partito è neonazista quando i suoi contenuti e i suoi atti diventano neonazisti, anche se non lo era alla nascita e non lo è nel nome.

L'altro punto che Ricolfi non capisce bene è la differenza tra populismo e neonazismo o estrema destra.
Secondo Ricolfi sono cose diverse.
No, anche qui Ricolfi sbaglia: il neonazismo e l'estrema destra attuale in genere non sono diverse dal populismo, sono un sottoinsieme del populismo.
Esistono partiti che sono populisti ma non neonazisti (e infatti il populismo può anche essere di centro o di sinistra, non solo di destra).
Ma non esistono - non possono esistere - partiti neonazisti che non siano populisti.

Saluti,

Mauro.